Che ci sta portando via

A via dei Messapi, sulla destra per chi abbia alle spalle la ferrovia, leggo una scritta nera: “che ci sta portando via”. Non c’è il soggetto. Azzardo a mio talento: “Questo vento”.

12 Comments

  1. nicoletta z.

    Nooo, secondo me è Alan Sorrenti:
    «Non c’è tempo di fermare
    questa corsa senza fine
    che ci sta portando via»

    Frammento tratto da “Figli delle stelle”, una delle più elevate (e citate) espressioni della poesia novecentesca… 😀

    23 Gennaio, 2014 - 21:39
  2. Clodine

    E’ vero!!! : O
    Ammazza nicole’…ma come hai fatto…sei un genio…

    23 Gennaio, 2014 - 21:44
  3. Luigi Accattoli

    Grazie Nicoletta, ero sicuro che c’era il trucco ma non sapevo quale…

    23 Gennaio, 2014 - 21:48
  4. Clodine

    ..questo vento…

    Di ponente che soffiando
    Spazza via ogni nuvola dal cielo
    E la terra nera , brulla
    si riveste del suo gelo
    nulla intorno, no rumore
    né sentor di voci o suoni
    solo un vuoto senza tempo
    che sospende ogni lamento
    così è pace
    che silente, scende,
    ammanta il cuor dolente
    non più turbina il pensiero
    che violento scuote il velo
    che ottundeva la ragione…
    uno squarcio di sereno
    e di colpo, all’improvviso
    s’intravede il Paradiso!

    Mi è venuta di getto…..

    24 Gennaio, 2014 - 8:25
  5. luca73

    Brava Clodine!

    24 Gennaio, 2014 - 11:20
  6. nicoletta z.

    Alan Sorrenti, arrenditi! 😀

    24 Gennaio, 2014 - 11:42
  7. Clodine

    Ho amato – fin di tempi delle elemantari- ed amo la poesia e la musica. Sia l’una che l’altra hanno in comune la necessità di veicolare un messaggio, una vibrazione interiore, un sentire; e in più sono unite da un profondo antico legame che ha origini remotissime. Molti cantautori, ad esempio De Andrè, ma non solo, hanno attinto a piene mani dai testi di Umberto Saba, Eugenio Montale perché testo e ritmo interagiscono totalmente.
    Trovo, e di questo mi rammarico, che i nuovi programmi ministeriali siano molto, ma molto carenti di questo potente mezzo espressivo: la poesia. La scuola di formazione ne è quasi priva, la maggior parte dei fanciulli e adolescenti non introiettano a livello mnemonico le poesie dei grandi autori del passato e contemporanei. Diciamo che “imparare a memoria” rientra in quel metodo oblsoleto di cui si fa ben a meno!
    Una grande perdita per lo sviluppo interiore: avere per compagni giganti come Leopardi, Montale, Manzoni,Pascoli, Carducci, Cardarelli vuol dire non sentirsi mai soli nella vita, ma sembra siano stati soppiantati dai vari Gem Boy, dallo sballo, e dalle partite di calcio…per non dire altro…Peccato!

    24 Gennaio, 2014 - 15:36
  8. nicoletta z.

    Cara Clodine, hai ragione: i programmi ministeriali sono carenti e dell’una (la poesia) e dell’altra (la musica; e questa da sempre). Per dirla tutta, a mio avviso sono carenti in generale, come se non fosse possibile far lavorare i ragazzi oltre il minimo sindacale… Eppure vanno a scuola con zaini pesantissimi, addirittura se li tirano dietro sulle rotelle: ma sembra che cotanto peso sia inversamente proporzionale alla quantità di sapere. (Ok, mia nonna diceva le stesse cose quarant’anni fa e quindi i casi sono tre: o tempora, o mores!; la cosa parte da lontano; invecchio velocemente).
    Comunque, leggendo il tuo commento, mi è tornato in mente questo:
    http://espresso.repubblica.it/visioni/2014/01/03/news/umberto-eco-caro-nipote-studia-a-memoria-1.147715

    24 Gennaio, 2014 - 16:15
  9. Clodine

    Grazie nicoletta per l’articolo, che ho letto con vera partecipazione perché riflette ciò che ho sempre pensato e che, mi sembra, sia condiviso da te e da molti altri…è un conforto…
    ciao!

    25 Gennaio, 2014 - 13:15

Lascia un commento