Che cosa può venire da un terremoto

“Incredibile – mi dice uno della città de L’Aquila – che cosa può venire da un terremoto: ora basta mettere fuori un manifesto e qualsiasi attività tu proponga, culturale o sociale, hai gente. Chi ha sofferto sta sveglio”.

23 Comments

  1. roberto 55

    A L’Aquila sta sveglio chi ha sofferto e chi (con buona pace della propaganda da “Istituto Luce” del nostro governo e dei suoi telegiornali e telegiornalisti) continua a soffrire.

    Buona domenica sera a tutti.

    Roberto 55

    13 Giugno, 2010 - 19:35
  2. Marcello

    Chiedo scusa per il fuori tema.

    Stamattina mia moglie è stata ad un funerale. Dopo l’atto penitenziale il celebrante precisa: “L’atto penitenziale non sostituisce la confessione. Chi non si è confessato non può fare la comunione; neanche in un’occasione come questa”.

    I funerali -è noto- sono frequentati anche da persone che mettono raramente il piede in chiesa e io lancio il “televoto”.

    Ha fatto bene “perché le cose è bene dirle, sopratutto a quelli che, per poca frequenza, possono non conoscerle” oppure ha fatto male “perché, con i ‘lontani’ e nel momento del lutto, è meglio mostrarsi accoglienti”?

    14 Giugno, 2010 - 15:13
  3. Clodine

    Beh, che dire Luigi, illuminante e decisamente realistica la famosa intercettazione dove il Gagliardi dice al Piscitelli la famosa frase “..occupati di sta roba del terremoto perché qui bisogna partire in quarta, subito, non è che c’è un terremoto al giorno”. L’altro risponde ridendo “Lo so, io stamattina ridevo alle tre dentro al letto”.
    Capito? Lui rideva, mentre giovani vite venivano stroncate e la gente moriva tra atroci tormenti. Quella mattina, quando la scossa ci svegliò, io e mia figlia dicemmo un Rosario e pregammo tra le lacrime…
    Ora, anche il dolore è diventato un business

    14 Giugno, 2010 - 15:16
  4. Per quanto capisco l’interesse di Marcello per la problematica,
    non so se sia gradevolmente corretto,
    in un post,

    che un commentatore
    lanci un’altra tematica,
    che senza dubbio riscalderebbe gli animi……
    🙂

    14 Giugno, 2010 - 15:19
  5. Marcello

    Matteo, hai fatto fare alla lancetta del mio sensodicolpometro un pauroso scatto in avanti.
    In verità, mi ero permesso perché languivano i commenti.

    14 Giugno, 2010 - 16:55
  6. Risposta al fuori tema proposto da Marcello.

    Ha fatto bene.
    Accoglienza è anche “invitare a ritornare”… per l’appropriata Confessione e Comunione… che sono e restano due Sacramenti.

    14 Giugno, 2010 - 17:29
  7. Marcello,
    non intendevo ferirti,
    mi piace venire a curiosare nel condominio …..
    ma vedo che Luigi,
    dà imput continui……
    che non permette di languire……
    🙂

    14 Giugno, 2010 - 21:11
  8. Luigi Accattoli

    Marcello se ha detto “chi non si è confessato non può fare la comunione” ha posto una regola nuova.

    15 Giugno, 2010 - 6:40
  9. Marcello

    Oh mamma!! Urge precisazione. Capisco che c’è una sottigliezza, ma non la colgo.

    15 Giugno, 2010 - 8:45
  10. Giovanni Mandis

    Marcello, il sacerdote ha fatto benissimo. Ricevere Gesù Cristo in stato di peccato mortale non sarebbe di grande aiuto per l’anima del defunto/a.

    15 Giugno, 2010 - 11:02
  11. Giovanni Mandis

    ovviamente non sarebbe di grande aiuto nemmeno per sè stessi…

    15 Giugno, 2010 - 11:03
  12. Luigi Accattoli

    Marcello. “Ogni fedele, raggiunta l’età della ragione, ha l’obbligo di confessare i propri peccati gravi almeno una volta all’anno, e comunque prima di ricevere la santa Comunione” dice il numero 305 del “Compendio” del Catechismo della Chiesa Cattolica. Ma i “peccati gravi” – per i quali sono necessari gravità di materia, piena consapevolezza e piena intenzione: cioè intenzione di scegliere contro Dio – non sono di tutti i giorni. E dunque a un funerale in una chiesa possono esservi molti che “non si sono confessati” ma possono fare la comunione. O no?

    15 Giugno, 2010 - 11:13
  13. Giovanni Mandis

    Luigi, a parte che il giusto pecca 7 volte al giorno (in modo veniale) quindi figuriamoci se puoi permetterti di dire che “i peccati gravi non sono di tutti i giorni”…(riferito a chi magari non va alla Santa Messa e non si confessa da anni)
    se non sono confessati sacramentalmente NON POSSONO.

    15 Giugno, 2010 - 15:40
  14. Mandis, con cui spesso non mi trovo d’accordo, questa volta dice la cosa più esatta.
    Peccati gravi sono i cd “peccati mortali”, quelli che infrangono il decalogo.
    Il non partecipare alla S. Messa Domenicale e delle Feste di Precetto, è infrazione del Terzo Comandamento, e già tanto basta per aver bisogno della Confessione.
    E poi un poco di Umiltà… alcuni altri pure sono molto facili da infrangere, a meno di non andare in giro “bendati”… e giova ricordare che il “desiderio del cuore” è già esso stesso peccato.

    E qui poi mi ripeto, il Papa insiste sul fatto che il sacerdote è ministro della Misericordia di Dio…
    e penso che di quella Misericordia a non averne bisogno sia solo…
    Dio stesso…

    Aggiungo inoltre che “annacquare” il senso che ci avvicina alla Confessione, o volerla abolire, significa voler annacquare e abolire un comando, Sacramento, dato da Gesù stesso…

    15 Giugno, 2010 - 19:04
  15. Vedo con piacere che Luigi ha avallato il commento di Marcello.

    Come dicono molti….. sacerdoti…. teologi….vescovi…..

    Si può andare ad una cena di festa con amici,
    astenersi dal prendere cibo,
    rimanere a guardare?

    Strano che LUI….
    dica:
    “prendetene e mangiatene tutti….”

    I vangeli (e anche le lettere di Paolo sono vangelo) si esprimono in maniere differenti,
    forse si è assolutizzato una sola modalità?

    Mi piacciono le certezze di alcuni….
    ma i vangeli sono fatti per dare certezze,
    o per rispondere di volta in volta alle problematiche della comunità ecclesiale…??

    16 Giugno, 2010 - 9:53
  16. Giovanni Mandis

    “prendete e mangiatene tutti” Gesù lo dice innanzittutto agli apostoli ai quali conferisce il sacerdozio, mica al primo venuto…

    Proprio San Paolo (e anche le lettere di Paolo sono vangelo) afferma nella prima lettera ai Corinzi
    “Perciò chiunque in modo indegno mangia il pane o beve il calice del Signore, sarà reo del corpo e del sangue del Signore.
    Ciascuno, pertanto, esamini se stesso e poi mangi di questo pane e beva di questo calice;
    perché chi mangia e beve senza riconoscere il corpo del Signore, mangia e beve la propria condanna.”

    16 Giugno, 2010 - 12:25
  17. Impeccabile, Giovanni Mandis.

    16 Giugno, 2010 - 12:41
  18. Che bello avere una risposta per tutto….
    i vangeli come formulario,
    immaginavo quelle parole di Paolo,
    e aspettavo che me le citasse,
    sarebbe stato assurdo se non lo avesse fatto…
    aveva solo quelle…..

    E da quelle,
    puoi costruirti tutta una impalcatura con assiomi tautologici,
    pienamente autoreferenziali.

    E’ questo il cristianesimo?

    E’ questo l’incontro con Cristo?

    Beati voi !!!!!

    A ciascuno la propria “impeccabilità”,
    io
    mi tengo la mia peccabilità,
    mi fa sentire tanto
    uomo
    semplicemente una creatura fallibile,
    che deve continuamente cercare risposte,
    interpretando la carità nell’Oggi,
    senza attaccarmi a dottrine e leggi
    legate alla temporalità…..

    In fondo Paolo entrando in “discussione” con Pietro ha fatto la stessa cosa con Pietro,
    ha dovuto reinterpretare una dottrina o legge che Pietro e la sua comunità dava per scontato.

    Non sono salvato dalla legge……
    Già….

    E adesso giocatevela con comodo,
    tanto
    ognuno rimane tranquillamente sulle sue posizioni.
    Buon gioco!

    16 Giugno, 2010 - 14:08
  19. Matteo caro quello che tu chiami:
    “impalcatura con assiomi tautologici,
    pienamente autoreferenziali”

    richiede anche un assenso di Fede che noi pronunciamo nel Credo: “Credo la Chiesa…” …
    e credere alla Chiesa significa credere anche a tutto ciò che in materia di Fede essa insegna…

    e quanto ti abbiamo riportato è ciò che la Chiesa fedelmente insegna!

    Quella che tu chiami “impalcatura” è fondata sul Vangelo.

    Scusami se mi permetto, se quello che la Chiesa e noi sosteniamo è “impalcatura…
    quello che proponi e sostieni tu io la vedo come…
    …impalatura… (molto diversa e non tanto “piacevole”…).

    Per quel che riguarda l’ultima tua…
    si è salvati si dalla Grazia…
    ma la Grazia è di Dio, viene da Dio, non dalla “nostra” che crediamo “grazia”

    e alla “Grazia”, al “favore” alla “generosità DI DIO, l’uomo deve rispondere con la “conversione”, con “orientamento” al Signore… disporsi al Suo Comando…
    … che non è certo fare ciò che più ci piace…

    16 Giugno, 2010 - 14:49
  20. Infatti l’impalcatura è la tua,
    non la mia,
    infatti hai fatto tutto da solo,
    te la sei cantata e suonata.

    Quando sta bene a te.
    Non c’è problema.

    Vedo che sei abbastanza autoreferenziale,
    tu/Chiesa.

    Ieri sera Vallini ci voleva convincere che noi laici dobbiamo imparare ad essere la Chiesa.

    Peccato!
    A nessuno era permesso rispondergli…..
    o domandargli……

    Intanto i parroci venivano invitati a lasciare i gruppi che accompagnavano per sedersi nella parte avanti, davanti il Papa,
    diversi parroci non lo hanno fatto…….

    La Chiesa…….

    C’è confusione sotto questo cielo…..

    16 Giugno, 2010 - 17:30
  21. … C’è il peccato più che altro…
    solo che è coperto dalla “pubblicità”…

    16 Giugno, 2010 - 18:08
  22. Marcello

    Rispetto moltissimo le considerazioni di Giovanni Mandis e Ubi humilitas, perché sono solidamente motivate.
    Ho però il dubbio che di fronte a cristiani lontani o semplicemente non frequentanti (quelli che vanno a messa un paio di volte all’anno per qualche funerale o per la Cresima del cugino) sarebbe bello mostrare il volto più accogliente e gioioso della Chiesa.

    Penso che sia meglio rischiare che qualcuno commetta “sacrilegio” piuttosto che si allontani definitivamente dalla Chiesa o dalla fede.

    17 Giugno, 2010 - 7:19
  23. Marcello, credo che il “volto più accogliente e gioioso della Chiesa” è quello che essa mostra nel confessionale.
    Così come il volto del Padre mostrato al figliuol prodigo…

    “Quando era ancora lontano il padre lo vide e commosso gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. Ma il padre disse ai servi: Presto, portate qui il vestito più bello e rivestitelo, mettetegli l’anello al dito e i calzari ai piedi. Portate il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato. E cominciarono a far festa.”

    La Chiesa è fondata su Cristo, la Parola, il Vangelo.
    Così come i Sacramenti sono da Cristo istituiti.
    Io appartengo a quelli che vorrebbe modificata qualcosina (una Chiesa più “francescana”…)…
    ma non certo abbattere le fondamenta…

    troppo “tradizionalismo” assolutizza e confonde i mezzi con i fini fino a farli erroneamente combaciare…
    troppo “modernismo” assolutizza e confonde la “grazia di Dio”, con il libero arbitrio e le mode del mondo…

    io sto a guardare entrambi gli errori, tenendomi agli insegnamenti della Chiesa che essendo “corpo” ha anche un “capo” visibile…
    che è il Papa…
    a cui è comferito il compito di…
    “confermare i fratelli nella Fede”.

    La Chiesa è “collegiale”, cosa ben diversa da “democratica”…
    e fino a prova contraria Cristo è definito “Re” e “Principe”…
    non… “presidente”…

    17 Giugno, 2010 - 7:54

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