Chiamare al digiuno

A Terranuova Bracciolini trovano in un fosso i corpi di due fratelli calabresi con polsi e piedi legati, uccisi a revolverate. Il vescovo di Arezzo, Gualtiero Bassetti, sgomento chiama il popolo a pregare: “A pochi giorni dalla Pasqua, un episodio di sangue che non sembra avere precedenti nella nostra provincia, scuote dal profondo le coscienze”. Un suggerimento: perché in casi come questi non si invita al digiuno, oltre che alla preghiera? Certi diavoli, diceva Gesù, non si cacciano altrimenti. Mi era balenata l’idea del digiuno domenica 9, vedendo in televisione la messa del vescovo di Parma per il bimbo Tommaso. Papa Wojtyla diceva che “forse” la gente oggi può mostrarsi sensibile al digiuno, se è invitata a farlo “per tale causa”. Egli propose il digiuno per la pace almeno quattro volte. Ogni vescovo – io penso – dovrebbe fare altrettanto, per ogni causa che scuote la comunità, dandone l’esempio personale e magari prolungando il digiuno per più giorni.

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