Chiara estate di San Martino

Chiara estate di San Martino da me goduta per mezza Italia. Sono stato a Torino e poi a Riccione e da qui a Roma. Luce dappertutto. Pampini rossi nelle vigne. Belle persone. Dei mestieri fatti fino a oggi – apprendista contadino, correttore di bozze, insegnante in un centro professionale, conduttore di cineforum, Lupo di Toscana, pubblicista, giornalista, autore di libri e libretti – quello di conferenziere è il migliore. [Segue nei primi due commenti]

38 Comments

  1. Luigi Accattoli

    [Segue dal post] Tema trattato giovedì sera a Torino alla Parrocchia della Crocetta (che ha come parroco il carissimo vescovo ausiliare Guido Fiandino): PERCHE’ AMARE ANCORA QUESTA CHIESA (in dibattito con Alberto Melloni e Roberto Repole, moderatore Francesco Antonioli).

    13 Novembre, 2010 - 14:02
  2. Luigi Accattoli

    [Segue dal primo commento] Tema tratto ieri sera a Riccione, per la festa del patrono San Martino: “NON MI VERGOGNO DEL VANGELO”: QUALE TESTIMONIANZA DEI CATTOLICI NELLA VITA SOCIALE E POLITICA?

    13 Novembre, 2010 - 14:08
  3. mattlar

    Luigi,
    avrei sempre desiderato anch’io fare il Lupo di Toscana, ma non mi è mai stato chiaro come ci si potesse iscrivere all’albo. E poi, in realtà, devo dire che non mi è neanche tanto chiaro in cosa consista questo mestiere…
    🙂

    13 Novembre, 2010 - 14:24
  4. Luigi Accattoli

    LUPI LUPI LUPI HURRAH! – ora è chiaro, mattlar? Durò 16 mesi – tra il 1970 e il 1971, tra Scandicci e Rovezzano.

    13 Novembre, 2010 - 15:00
  5. Nino

    Luigi,
    dopo la scuola di fanteria in Ascoli Piceno, fui assegnato al Rgt. Lupi di Toscana a Scandicci con il grado di Sergente AUC nel periodo gennaio-maggio 1963 ( all’epoca il cosrso allievi ufficiali prevedeva la tappa intermedia di sergente ). Conclusi il periodo di sottotenente nel 17° Rgt Fanteria Acqui a Cesano di Roma.
    All’entrata della piazza d’armi della caserma c’era una gabbia con due lupi veri e tutti i giorni un fante entrava nella gabbia per dargli da mangiare.
    Ricordo ancora quando arrivai li a notte fonda, poca luce con la luna che rischiarava, mi trovai davanti a quella gabbia e i lupi cominciarono ad ululare, non sapevo della loro esistenza ed ebbi un colpo.
    A Rovezzano avevo un amico, ma li c’erano i carristi.

    Quei due lupi furono poi trasferiti nel bioparco di Roma.
    Luigi in quale delle due armi eri?

    13 Novembre, 2010 - 18:59
  6. E’ il migliore, caro Luigi, perchè hai occhi che “vedono” e orecchie che “ascoltano”…………..

    13 Novembre, 2010 - 19:51
  7. mattlar

    Ah… finalmente capisco !
    Dopo l’indizio di Luigi avevo pensato che avesse fatto il capo branco (nel senso dei lupetti) in Toscana e ora volesse esagerare un po’ (“un mestiere”…). Ma adesso mi è chiaro tutto! Che risate però !
    grazie

    13 Novembre, 2010 - 20:35
  8. roberto 55

    Quando ti capiterà di tornare dalle mie parti, Luigi ?
    Buona 33° domenica del T.O. a tutti !

    Roberto 55

    13 Novembre, 2010 - 23:09
  9. Nino

    QUALE TESTIMONIANZA DEI CATTOLICI NELLA VITA SOCIALE E POLITICA?
    Argomento naturalmente interessante e quanto mai all’ordine del giorno.
    Il punto è che a mio avviso la sollecitazione all’impegno dei “VERI CATTOLICI” in politica venga dal Papa e dalla gerarchia, come se i laici di cui sopra siano indifferenti o disinteressati al problema.

    Come dire che l’impegno della gerarchia e di parti consistenti di presbiteri più attivi nelle pratiche filo governative stiano declinando di fronte al loro fallimento di chierici, pastori e politici a tempo pieno
    ( vedi Fisichella e Ruini )

    A costoro porrei un convegno su:
    QUALE TESTIMONIANZA DEI PRESBITERI NELLA MISSIONE PASTORALE?

    Personalmente ne conosco tanti di preti e di laici impegnati a dare il meglio di se nella testimonianza al Vangelo, ognuno nel proprio campo, attenti a non invadere il territorio dell’altro.

    Il problema è che spesso, soprattutto i sacerdoti, si trovano puntualmente scavalcati da interventi gerarchici che li sovrastano e che mettono perfino a rischio la missione che cercano di portare avanti con grande difficoltà.

    Come accade nelle terre di mafia dove preti e anche vescovi acclamati, amati e rispettati dal loro popolo vengono repentinamente trasferiti in altri luoghi con la scusante del pericolo di vita, come di recente è accaduto al parroco della parrocchia di Scampia.
    O come capitò a Luigi Ciotti quando l’allora vescovo Cosmo Ruppi intercettato in una telefonata con l’ex presidente della regione Puglia oggi ministro, promise a quest’ultimo un intervento sul card. Pellegrino per ammansirlo sull’impegno che don Ciotti stava mettendo nella lotta alle mafie nel pugliese.

    14 Novembre, 2010 - 9:49
  10. Francesco73

    Bè, però, pure conduttore di cineforum mica è male…

    14 Novembre, 2010 - 13:39
  11. Luigi Accattoli

    Nino sono stato lupo di Toscana a Scandicci per il CAR, alla Scuola Trasmissioni di San Giorgio a Cremano (Napoli), infine al 18° Battaglione Corazzato a Rovezzano. Ero marconista sui carri.

    14 Novembre, 2010 - 14:27
  12. Luigi Accattoli

    Roberto55 sarò a Padova il 7 febbraio, ma sono stato a Vicenza – per due incontri – il 15 e 16 ottobre. La pagina CONFERENZE E DIBATTITI al momento è ferma non perchè io non vada pirlando per l’Italia tutta come sempre, ma perchè non ho più con me la figlia che la gestiva.

    14 Novembre, 2010 - 14:29
  13. Luigi Accattoli

    Un bacio a principessa.

    14 Novembre, 2010 - 14:35
  14. Ricambio con grande affetto, Luigi.

    Il refuso nel commento delle 14.29 è voluto o casuale? Mi ha regalato un grande sorriso……….

    14 Novembre, 2010 - 16:24
  15. Luigi Accattoli

    Principessa non è un refuso: “andare pirlando” è locuzione milanese che ho appreso da mia moglie e che mi pare descriva correttamente i miei giri per l’Italia.

    14 Novembre, 2010 - 16:33
  16. sai com’è? … tra “pirlando” e “parlando” c’è solo una lettera di differenza. Non la conoscevo come espressione, nonostante i miei trascorsi milanesi e bergamaschi.

    14 Novembre, 2010 - 16:45
  17. Syriacus

    Ci ho fatto il CAR a Trieste. Storicissimi. Ma tutto prima o poi finisce, a questo mondo..

    http://it.wikipedia.org/wiki/1%C2%BA_Reggimento_fanteria_%22San_Giusto%22

    “Il 31 marzo 2008 il reggimento venne ufficialmente sciolto e con la consegna della Bandiera di Guerra al sacrario dell’Altare della Patria a Roma si conclusero 384 anni di storia delle “Cravatte Rosse”.”

    14 Novembre, 2010 - 16:56
  18. marta09

    ah ah ah …:-D troppo bello l’ “andare pirlando” milanese in bocca ad un romano …
    In effetti lo usiamo parecchio questo modo di dire …

    E per il “lupo di Toscana” anch’ io ho pensato ad un ruolo di Akela di Luigi in Toscana …

    La cosa triste dell’ “estate di San Martino” è che non molti se ne sono accorti, ma come “publicista” hai pubblicizzato la cosa.

    Ottimo post.

    14 Novembre, 2010 - 18:06
  19. Syriacus

    Io invece, due ore prima del post di Luigi, chiedevo a mia madre al telefono: “Ah, domani è San Martino… Ma allora c’è bello domani!”
    E lei mi rispondeva: “..Guarda che l’ ‘estate di San Martino’ era giovedì.. Infatti ha fatto bello.”

    ( Premesso che è un sito divulgativo che ama Odifreddi… ma per lo meno ha il buon gusto di mettere sulla pagina un’immagine da santino -raddoppiando però specularmente il Santo di Tours..- , nel parlare dell’ “estate indiana/di San Martino”…:

    http://www.vialattea.net/esperti/php/risposta_printable.php?num=9188 )

    14 Novembre, 2010 - 18:53
  20. Allora, a proposito di comunicazione, che è alla base di questo bellissimo post di Luigi, ho bisogno di sfogarmi !!

    Vorrei capire ( se possibile, perchè quando non capisco qualcosa divento matta!) quali sono le scelte editoriali che esistono al Tg1, da parte del direttore Minzolini, che manda in onda le parole del Papa (precedute da una introduzione del conduttore del tg) in una totale assenza di contesto che ne spieghi il senso a chi non segue profondamente le vicende vaticane. Voglio dire, con fior di vaticanisti come Valli o Zavattaro in forza al Tg1, dove sono finiti i servizi che questi due professionisti hanno sempre realizzato per porci delicatamente i temi di cui il Pontefice si occupa e le parole da lui pronunciate? Vi chiedo se è possibile che per vedere un buon reportage sul Papa bisogna sintonizzarsi con il Tg2 o addirittura il Tg3.
    Ho osservato ( come solo una pignola come me sa fare) che queste mancanze accadono solo quando è presente come vice direttore Fabrizio Ferragni (come si evince dai titoli di coda del tg), mentre negli stessi telegiornali in cui si fa tacere i vaticanisti abbondano servizi su temi di vario genere ,sempre frivoli e totalmente carenti di “notizia”, che proprio non riescono a bilanciare l’assenza di quello che un telegionale dovrebbe comunicarci: l’informazione su quello che accade nel mondo.
    A me fa male vedere il mio Paese scivolare sempre più giù, ma a coloro che hanno la possibilità di informare e comunicare dovrebbe bruciare sulla pelle e mi auguro proprio che Luigi possa passare queste mie perplessità ai diretti interessati, anche perchè si rendano conto che da quest’altra parte dello schermo non tutti siamo addormentati o apatici e che sappiamo anche indignarci per queste prevaricazioni sulla nostra intelligenza.

    14 Novembre, 2010 - 22:06
  21. Nino

    Il problema cara Principessa è che il Murdoch nostrano è anche il primo ministro di questo “povero” paese quale migliore occasione, non certo casuale, per annientare i concorrenti, quindi la RAI come pretende la legge del mercato?

    Da qui l’inserimento di ex venditori di spot di Publitalia-Fininvest in parlamento, nelle cosiddette Authority, alla direzione del sistema informativo pubblico a cui continua a vendere spot pubblicitari e format televisivi.

    15 Novembre, 2010 - 7:31
  22. giosal

    Un san Martino di qualche anno fa:


    E voi conti di Maremma
    Da i selvatici manieri;
    Voi di Corsica visconti,
    Voi marchesi de’ confini;
    Voi che re siete in Sardegna
    Ed in Pisa cittadini;
    Voi che in volta dal levante
    Mainaste or or la vela:
    Pria che arrossi la Verruca
    E si spenga la candela,
    Fuori porta del Parlascio,
    Su, correte arditamente!
    ….
    Va co ‘l sole di novembre,
    Va la fiera cavalcata.
    Va per grigie irsute stoppie
    Da la brina inargentate,
    Va per languidi oliveti,
    Va per vigne dispogliate.
    Forte odora per le ville
    La vendemmia già matura:
    Ahi, quest’anno san Martino
    Dà la mala svinatura!

    Anche allora c’era gente pronta a menar le mani. E, in più, c’era anche un papa che mercanteggiava molto prosaicamente per acquistare un vescovado per il proprio fratello.

    15 Novembre, 2010 - 9:56
  23. Leonardo

    Approfitto di questa botta di autobiografismo di Luigi per togliermi una curiosità: come fu che diventasti vaticanista?

    15 Novembre, 2010 - 10:47
  24. Luigi Accattoli

    Perchè sono stato nella Fuci e da qui a Settegiorni (dove ero il vice di Magister) e poi al Regno, alla Repubblica e all’Impero… E’ detto in dettaglio nella pagina BENVENUTI NEL SITO elencata sotto la mia foto. In particolare nei testi – cliccabili a fondo pagina – COME FU CHE NON DIVENTAI DEMOCRISTIANO e TRENT’ANNI TRA REPUBBLICA E CORRIERE DELLA SERA.

    15 Novembre, 2010 - 11:01
  25. discepolo

    OT sulle primarie per il sindaco di Milano

    Hanno votato molto pochi per le primarie (70.000 persone) del candidato della sinistra a sindaco di MiLANO . Ha vinto il mio amico Giuliano Pisapia, persona gentile ed onesta.Sono contenta per lui.
    Ma chi è andato a votare? se guardiamo i fatti , sono andati soprattutto i borghesi della Milano CENTRO. Infatti la percentuale più alta di votanti è stata nella zona 1 (CENTRO Storico)
    e le periferie? e il popolo?e’ questo il problema.
    sono andati anche molti giovani, tra cui i miei figli. Si poteva votare infatti dai 16 anni. sono andati a votare entusiasti e speranzosi di cambiare le cose. Io sono felice per loro.
    Ma gli anziani? le vecchiette? i veri poveri? le famiglie?
    Questa sinistra , purtroppo, è una sinistra di èlite, una sinistra di borghesi
    colti e di giovani liceali intellettuali e snob. Non è una sinistra di popolo.
    Prevedo , se si andrà a votare, una caterva di voti per la Lega.
    Come cambiare le cose? come far sì che la sinistra non sia solo dei radical -chic? io credo solo abbandonando l’ideologia e facendo i conti con la realtà.

    MC

    15 Novembre, 2010 - 12:45
  26. discepolo

    aggiungo che sono contenta che abbia vinto Pisapia anche se Onida, che non aveva nessuna chance, è una persona che stimo tantissimo.
    M ha 74 anni!!!. Per fare il sindaco di una grande città bisogna essere giovani!!!,in Italia siamo abituati ad avere al potere solo vecchi ( ooops, scusate , ziani..) ma io credo che la vera forza delle idee e il vero entusiamo siano dei giovani e che a loro dovrebbe essere fatto spazio! largo ai trentenni e ai quarantenni !!!! Io con i miei cinquant’ anni mi ritengo già fuori…
    MC

    15 Novembre, 2010 - 12:54
  27. Di consuetudine non commento riguardo alla politica. Faccio una eccezione.

    Discepolo giustamente si chiede che fine ha fatto la sinistra di popolo.
    Provo a rispondre: probabilmente è troppo presa dal far quadrare il bilancio familiare, o troppo occupata dai turni in fabbrica e dal seguire i figli.
    Azzarderei anche un’altra ipotesi: essendo la sx di popolo quella che una volta veniva definita ” comunista”, è impegnata a rendersi poco visibile, e in un certo qual modo lo capisco pure…
    dopo le demonizzazioni da “mangia bambini” e le scomuniche, stanno lontano dai riflettori, e magari anche dalle urne…

    15 Novembre, 2010 - 15:15
  28. Leonardo

    «Di consuetudine non commento riguardo alla politica. Faccio una eccezione».
    Dopo un esordio così solenne, da comunicato del Quirinale o giù di lì, uno si aspettava chissà che …

    15 Novembre, 2010 - 21:29
  29. Leonardo, come posso commentare ciò di cui troppo poco so e ancor meno mi occupo.

    Quanto al giù di lì… ma molto, molto, molto, moltooooooooo più giù di lì, direi anzi, basso, molto basso…
    sto più o meno li, sia come classe sociale (una volta si diceva così), sia come livello culturale e si vede anche benissimo…

    Io sono onorato delle tue attenzioni nei miei riguardi, ma sono un obiettivo facile e piccolo per personalità della tua caratura.
    Trovatene uno più adatto.
    Un cordiale saluto.

    16 Novembre, 2010 - 18:01
  30. targum55

    “dove ero il vice di Magister”

    a proposito: leggo una nota sarcastica di Magister intorno all’articolo di un musicologo, poi leggo l’articolo dileggiato riportato di seguito (lo scorro ovviamente prevenuto verso il musicologo) e scopro, mio malgrado, che le argomentazioni erano state ridotte a caricatura. E’ lo stile degli uffici stampa attualmente (e per lungo tempo ancora) al potere. Osservo disincantato, certo, ma infinitamente triste.

    16 Novembre, 2010 - 21:29
  31. Leonardo

    L’articolo l’ho letto anch’io, e mi è sembrato che le argomentazioni (parola grossa) del musicologo fossero molto, ma molto modeste di per se stesse. Confesso di non conoscere la rivista “Armonia di voci” e quindi non so che natura abbia e a quale pubblico si rivolga, ma l’editoriale in questione mi pare da bollettino parrocchiale, con tutto il rispetto per i bollettini parrocchiali.

    Magister sarà cattivo (mi piace per questo), ma stupido proprio no.

    17 Novembre, 2010 - 14:16
  32. targum55

    “Magister sarà cattivo (mi piace per questo), ma stupido proprio no”

    Esatto. Gli uffici stampa suddetti saranno cattivi, ma stupidi proprio no!

    p.s. non è detto che le “argomentazioni” siano valide, anzi propendo quasi per il contrario, solo che sarebbe meglio, oltre che non essere stupidi, essere anche il contrario di cattivi (nel contesto=onesti intellettualmente). Ma come resistere alla moda di oggi: “cattivi”, “politicamente scorretti”? Ogni età evidentemente ha i suoi futuristi: basta con la mediocrità del compromesso, un bel bagno di sangue rigenerante! Poi, passata la febbre, i “mediocri” saranno costretti a raccogliere i cocci per tutti.

    17 Novembre, 2010 - 14:48
  33. Leonardo

    A questo punto, però, targum55 dovrebbe smettere di ciurlare nel manico e dovrebbe indicare in che cosa consisterebbe la deformazione caricaturale disonestamente operata da Magister nei confronti del testo di Palombella (che, anche a suo dire, vale assai poco).
    I futuristi li lascerei perdere, tanto quelli di allora quanto quelli di oggi. I primi, almeno, hanno prodotto qualcosa in pittura, quelli di oggi sono il nulla.

    17 Novembre, 2010 - 15:04
  34. Syriacus

    Io Palombella l’ho sentito ben chiaro a Genova parlare ad ottobre, appena resa nota la nomina a direttore della Sistina. Il testo della conferenza era praticamente una versione allargata di quel che c’è scritto nell’editoriale, o viceversa.

    Quel che ha detto -e indubbiamente si sente che è teologo addottorato- , pur non condividendolo personalmente un gran ché, può avere una sua verità (nel senso che è perlomeno coerente con gli assiomi o con i postulati preferiti dal Palombella stesso.)

    Per farvi un esempio del discorso di Palombella su “estrinsicità”/”intrinsicità” : prendiamo il Sanctus dal Requiem di Mozart (che almeno già conoscete dai video già postati su questo blog) celebrato secondo quel Messale per cui Mozart lo concepì. Premesso che vi sarebbe tutto un discorso sul rispetto dei tempi del rito (che quadrano indubbiamente bene con l’usus antiquior) , sull’equilibrio parole/silenzi/canti, etc… (cosa che non può avvenire ugualmente bene “forzando” musica “tridentina” nella griglia del “nuovo rito”), ecco cosa c’è da osservare in primis :

    http://www.youtube.com/watch?v=kLSV426jJcM

    Prima che cominci a cantare il coro, si sente e si vede chiaramente il sacerdote celebrante proclamare il “Sanctus”, ovvero, c’è un percorso parallelo fra Ordinarium letto dal sacerdote più o meno a voce bassa -che è quello che ‘validerebbe’ il rito- , e quello cantato da coro/schola.

    Tale modello è applicabile ad una vastità sconfinata di casi, una volta che si è nel quadro del rito antico. Ma ne parlo un’altra volta, se mai. In base a tale (innegabile) fatto, il Maestro Palombella conclude che nel rito antico il canto ha un ruolo in ultima analisi “esornativo”, e non partecipa dell’essenza dell’azione liturgica vera e propria. (A voi giudicare se sia una forzatura o una caricatura, o meno, tale punto di vista.)

    Incidentalmente, ricordo che nel rito per cui venne scritto, c’è una suddivisione fra Sanctus e Benedictus, prima e dopo la Consacrazione, inoltre, mentre il coro canta il Sanctus, il sacerdote -il cui Sanctus ‘personale’ è durato pochi secondi- va avanti nella lunga preghiera eucaristica del Canone romano.. Quindi, se tu vuoi eseguire un Sanctus composto per il rito antico, che aveva i suoi tempi e le sue regole, nel rito moderno, devi pagare lo scotto di 1) dover aspettare che non solo il Sanctus, ma anche il 2) Benedictus siano stati eseguiti senza soluzione di continuità, per procedere quindi con la Preghiera Eucaristica. Conseguenza principale -terra terra- ; la gente si siede, e aspetta lunghi minuti che il coro abbia finito, mentre in chiesa non avviene altro che il canto del coro… Il medesimo brano, invece, nel rito antico -vedere il video o altri simili per credere..- risulta al fedele “andare giù come il rosolio” , e inoltre assicurare una “participatio actuosa” interiore e non solo durante il Canone, che risulta ‘abbellito’ ma anche profondamente ‘arricchitto’ dall’Arte del compositire e degli esecutori..

    (Nota meno musicale: una delle più belle e indimenticabili emozioni, servendo un sacerdote che celebra il rito romano classico, è quello di vedere “alitare” nel calice le parole “Hic est enim Calix Sánguinis mei,: novi et ætérni Testaménti: Mystérium Fídei: Qui pro vobis et pro multis: effundétur in remissiónem: peccatórum.”)

    17 Novembre, 2010 - 19:35
  35. Syriacus

    Precisazione su: “Incidentalmente, ricordo che nel rito per cui venne scritto, c’è una suddivisione fra Sanctus e Benedictus, prima e dopo la Consacrazione” : la ‘divisione’ c’è limitatamente all’azione del coro/schola (che appunto riprende a cantare, col Benedictus, subito dopo l’elevazione del calice.) . Ovvio che il breve Sanctus parlato del celebrante comprenda il Benedictus, in coda.

    17 Novembre, 2010 - 19:41
  36. Syriacus

    Ecco ora un esempio di qualcosa di palombellianamente forse più “pertinente” al (nuovo) rito della Messa, poiché -siccome è chiaro che il presbitero presidente l’Assemblea sta cantando assieme ad essa il “Santo, Santo…”- evidentemente questo canto liturgico dell’Ordinario polacco post-conciliare (di Rinnovamento nello Spirito) non partecipa di quella deriva ‘nominalistica’ (dimostrata a suon di dotte citazioni di storia della Filosofia medievale) di cui Palombella ha accusato la liturgia post-tridentina : http://www.youtube.com/watch?v=hmivYp3XeLc .

    (E questo detto col massimo rispetto per i fedeli del video: sono convinto che, come anche quelli nella chiesa del Requiem, così questi stiano celebrando “in spirito e verità”..)

    18 Novembre, 2010 - 0:51
  37. Syriacus

    Ma sinché si ragiona sull’Ordinario (Kyrie, Gloria, Sanctus…) , il discorso palombelliano forse potrebbe reggere (sempre seguendo il percorso che parte dal suo postulato sul ‘nominalismo’ pernicioso della ‘musica liturgica puramente esornativa ed estrinseca al rito”). Di fatto, siccome nello scoutismo , fra i nove e i diciott’anni ci son stato, anch’io il Sanctus l’ho cantato più o meno come queste ragazzine polacche, alla loro età : http://www.youtube.com/watch?v=oBL3VpTiWfc

    (E anzi mi ha insegnato a ‘cantare’ qualcosa. Però poi ho sentito la sempre più forte esigenza di un ‘upgrade’..)

    Altro discorso è invece sul Proprio, e cioè: cantare nel rito antico , all’Offertorio, alla Messa per Tutti i Santi, “Justorum animae” (gregoriano o polifonico) , anche se il sacerdote se lo bisbiglierà -come una caricaturale monade nell’universo nominalista tridentino paventato dal Palombella- impalato spalle-ai-fedeli davanti al messale all’altare, sarà sempre qualcosa di più “pertinente” di una qualche canzone scelta a caso o quasi (magari assolutamente ‘profana’) ‘dai fedeli’ -o dall’apposito comitato d’ “animazione liturgica” – per quel momento della celebrazione nel nuovo rito, e magari eseguita ,da una ‘schola’ che, mentre il sacerdote cerca di seguirli in labiale e i fedeli tacciono o quasi, eseguono virtuosisticamente del ‘christian pop’..

    18 Novembre, 2010 - 1:40

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