Come un ebreo possa rendere omaggio al Crocifisso

Ecco l’omaggio alto di un ebreo al crocifisso, ovvero al portatore del crocifisso, ovvero agli uomini tutti che furono e che sono crocifissi: lo prendo dalla memoria di Auschwitz che ci è venuta qualche giorno addietro da Alberto Mieli e che ho già segnalato il 27 gennaio con un post intitolato Ucciso con la croce che si era costruito per pregare. Lo riporto al primo commento e lo dedico ai visitatori che nei giorni scorsi qui hanno discusso del tribolato rapporto tra gli ebrei e il crocifisso. Anche in questo caso vale la regola d’oro dell’ecumenismo del sangue: nei campi di concentramento e nelle persecuzioni d’ogni dove noi abbiamo imparato a onorare la kipà e gli ebrei hanno imparato la croce.

21 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Prese il Crocifisso dalla testa di Gesù
    Dalle file tirarono fuori un povero deportato.
    Era un prete belga la cui unica colpa era quella di aver accolto nella propria parrocchia i militari e gli aviatori alleati che erano stati abbattuti dalla contraerea tedesca.
    Il prete, nella tasca interna della divisa da lui stesso cucita, nascondeva un crocifisso di legno, come quelli che stanno sui letti degli ospedali.
    Uno dei graduati gli prese il crocifisso, l’impugnò dalla parte dei piedi e mostrandolo a tutti disse, indicando il deportato: “Questo uomo di merda ha osato costruire un crocifisso in una fabbrica di guerra nazista”.
    Le SS imposero al prete di mettersi con le spalle a terra, nella stessa posizione in cui crocifissero Gesù. Chiamarono otto deportati delle ultime file, i più robusti. Ogni deportato doveva tenergli braccia e gambe ben ferme a terra per impedirgli di muoversi.
    Poi un graduato tedesco prese il crocifisso dalla testa di Gesù e con una violenza inaudita glielo infilò nello stomaco.
    Ricordo le urla del prete e lo zampillare del sangue.
    Buon per lui che l’altro graduato tirò fuori dalla fondina la pistola e lo uccise con due revolverate in testa, ponendo così fine alle sue sofferenze.
    Ricordo il prete senza vita a terra, con la sua “B” cucita sulla mostrina della divisa.
    Noi ebrei italiani avevamo la sigla IT e la stella di David gialla. I francesi la “F”, gli omosessuali il triangolo rosa, i rom il triangolo nero e i politici quello rosso.

    Alberto Mieli ed Ester Mieli, Eravamo ebrei. Questa era la nostra unica colpa (Marsilio, pagine 126, euro 15,50), p. 79s.

    2 Febbraio, 2016 - 18:35
  2. Lorenzo Cuffini

    E io mi permetto di ricordare qui un’altra storia in cui un prete( ora beato) e un medico ebreo divennero progressivamente incarnazioni del crocifisso ( uno consapevole, l’altro nella verità dei fatti) nella loro vita, fino a condividerne il destino finale.
    E mi piace moltissimo ricordare che in questo, come in altri tantissimi casi,non valse solo l’ecumenismo della prigionia prima e del sangue poi, ma valse prima ancora e prima di tutto un ruvido ecumeenismo di vita. Talmente intenso, da evolvere tragicamente in quell’altro.

    http://www.lastampa.it/2014/04/25/cultura/padre-girotti-il-giusto-che-diventa-santo-gcQPRrFNuIb8aUucqixjbJ/pagina.html

    2 Febbraio, 2016 - 19:48
  3. Lorenzo Cuffini

    Capisco e non sottovaluto nulla del ” tribolato rapporto” tra gli ebrei e il crocifisso.
    Quello che mi riesce francamente impossibile capire è come, aldilà delle barriere reciproche frapposte dalla storia e dai secoli, un cristiano, proprio davanti all’immagine di un crocifisso, possa scordarsi per un solo momento , che quello, che è il nostro Dio, E’ EBREO.
    Come ebrea è Maria, Madre della Chiesa.

    2 Febbraio, 2016 - 19:54
  4. maria cristina venturi

    in un orizzonte puramente umano cioè privo dello spirituale e del trascendente la croce è solo un simbolo di sofferenza.Uno strumento di tortural sul quale anche oggi vengono torturati gli uomini ( ricordiamo che AI NOSTRI TEMPI senza che i cristiani se la prendono più di tanto l’ISIS ha effettuato varie crocifissioni).
    in quanto tale simbolo di sofferenza la croce è un simbolo universale , e non solo cristiano.Nella sofferenza siamo tutti uguali,certo che vi è un ecumenismo della sofferenza! cristiani , musulmani, buddisti, induisti, animisti, zoroastrani ecc. In quanto semplicemente uomini siamo tutti uguali davanti alla croce simbolo di sofferenza.
    Per i cristiani però, cioè per coloro che credono che Gesù sia DIO, la Croce non è solo un simbolo di sofferenza puramente UMANA ma di Redenzione divina .per i cristiani la morte sulla Croce di Gesù non celebra affatto la “sofferenza” ma la redenzione dell’uomo per opera del DIo-UOMO. Tale redenzione è universale ma se molti uomini non l’hanno accolta, anzi moltin uomini la combattono e la rifiutano.
    Si dice in una preghiera cristiana “ti adoriamo Cristo e ti benediciamo perchè con la tua Santa Croce hai redento il mondo”
    Gli ebrei non credono affatto che Gesù sia Dio e che con la sua croce abbia redento il mondo ( conosco e dialogo abitualmente con molti ebrei fra cui la madre di mio marito, mia suocera) , gli ebrei non credono affatto che Gesù sulla croce abbia redento gli uomini dal peccato e dalla sofferenza. Insomma gli ebrei non solo non credono affatto in Cristo ma molti lo giudicano un falso profeta, un falso messia, e i suoi seguaci nientr’altro che goym, idolatri.
    Allora bisogna decidere se è vero che come dice il Vangelo Gesù è “la via , la Verità, la vita”, se la fede in Gesù e il riconoscimento della sua Divinità siano importanti ed ESSENZIALI o siano solo dei particolari secon dari e trascurabili.
    se credere che Gesù cristo sia morto sulla croce per redimere il mondo è un particolare TRASCURABILE E SECONDARIO,e non è essenziale, allora hanno ragione quelli che credono nell’ecumenismo. Ma allora non ci dovrebbero essere più religioni. la stessa religione cristiana dovrebbe sciogliersi e diluirsi nel mare magnum di tutte le credenze religiose che esistono al mondo.
    Se la fede in Cristo come Redentore non è essenziale, tutto è permesso.
    Se invece la Croce per i cristiani e la croce per gli ebrei NON E’ la STESSA COSA allora l’ecumenismo su basi puramente umane non ha alcun senso.
    Gli ebrei stessi sono perfettamenti consci di questo. Un mio amico ebreo mi ha detto che le diffrenze tra ebrei e cattolici sono SOSTANZIALI e non sono certo i “baci e abbracci” nelle sinagoghe che possono cambiare tale differenza sostanziale.
    questo non significa, ripeto, che in un orizzonte del tutto immanente , cioè non religioso, ma puramente umano , la sofferenza di cui la croce è simbolo, sia ecumenicamente presente in tutte le esistenze di tutti gli uomini di ogni credo e nazionalità. l’ecumenismo della sofferenza umana però non è una religione perchè rimane nell’immanenza della realtà storica, che può essere superato solo se la TRASCENDENZA, cioè ‘ESSERE assoluto, cioè Dio la redime.
    Ci avviamo verso un mondo dove sempre più ci si dimentica di Dio e della Grazia divina, della Redenzione, della Rivelazione, della vita oltre la morte.
    Ci si dimentica che Gesù è Dio. Si fa di Gesù una specie di profeta della fratellanza o l precursore della “giustizia sociale e del pacifismo . Si crede che solo gli sforzi umani verso una società più giusta, si crede che solo i valori di fratellanza e umanesimo porteranno l’uomo alla piena realizzazione. Pericolosa illusione. La Croce, nel suo significato cristiano, sta lì come monito a dicercelo: se non ci redime l’amore divino di Dio, da soli non ci redimiamo certo, e non ci libereremo dalla sofferenza umana e dalla morte con le sole forze umane . L’ecumenismo senza Dio e senza Verità è . per parafrasare quello che ha detto San Paolo , è solo ” un vuoto cembalo che tintinna”

    3 Febbraio, 2016 - 10:32
  5. Lorenzo Cuffini

    Cara Maria Cristina, pretendere che un ebreo creda nella croce di Cristo come strumento della Redenzione del mondo, significherebbe pretendere che per un ebreo Cristo sia il Messia. Il che significherebbe pretendere che diventi tout court cristiano.
    Scherziamo?

    3 Febbraio, 2016 - 12:18
  6. maria cristina venturi

    caro Lorenzo
    nessuno pretende che gli ebrei credano in Gesù, ma si pretenderebbe che almeno i cristiani credessero in Gesù, e non facessero finta che credere o non credere che Gesù sia il Redentore sia la stessa cosa
    Gesù non ha mai detto nei Vangeli che ” credete o no in ME tanto tutti si salvano” ma ha detto “Chi crede in ME avrà la vita eterna”. varie volte nel Vangelo Gesù loda la fede in LUI “va’ la tua fede ti ha salvato”Dei due malfattori crocifissi uno a destra e uno a sinistra di Gesù sappiamo che uno, il buon ladrone si è salvato, perchè ha creduto a Gesù. I due crocifissi uno a destra e uno a sinistra di Gesù rappresentano l’intera umanità. L’intera umanità è crocifissa , l’intera umanità è sotto la sofferenza,l’intera umanità è soggetta alla morte, all’intera umanità è offerta la salvezza. La salvezza era offerta anche al ladrone di sinistra, era offerta anche a chi ha inchiodato Cristo alla croce, era offerta anche agli ebrei che lo beffeggiavano, era offerta ai capi dei sacerdoti, a Pilato, a tutti. ma alcuni , credendo in Gesù hanno avuto la salvezza, altri l’HANNO RIFIUTATA. il libero arbitrio umano fa’ sì che si possa rifiutare la salvezza. Non è togliendo ogni differenza fra le religioni e fra gli uomini, non è predicando che non importa se sei musulmano buddista induista ebreo o cristiano, o persino non importa se credi ono in Dio, tanto “tutti si salvano” che si insegna la vera dottrina cristiana
    se Dio è venuto sulla terra e si è fatto crocefiggere, è proprio perchè la religione ebraica doveva essere SUPERATA e doveva venire il Messia annunciato dai profeti. Gli ebrei non hanno accolto ne’ creduto che Cristo fosse il Messia . Nessuno” pretende” che lo facciano, ma resta il fatto che non credono nel Redentore.
    pensi caro Lorenzo che questo non significhi nulla? credi che la Redenzione sia solo un “mito” da superare ???’ pensi che la figura di Cristo sia a livello di Budda ,Maometto, Zoroastro, visti come figure puramente mitologiche??? .

    3 Febbraio, 2016 - 12:54
  7. La condizione dei credenti non è facile oggi. Prima lo era perché i non – credenti attaccavano, ora perché lo stesso mondo dei credenti è confuso.
    Perché i post della precedente discussione sono cancellati?
    In molte cose sono d’accordo con Maria Cristina.

    3 Febbraio, 2016 - 13:20
  8. Lorenzo Cuffini

    Cara Maria Cristina, non c’è nessun pericolo, ma proprio nessuno, che io creda che la Redenzione sia un mito da superare.
    Detto senza troppe menate, Gesù Cristo è la mia vita. Punto.
    Cio’nonostante, non c’è nessun merito, in questo. Non io ho scelto Lui ma, incredibilmente, per Sua rivelazione,è il contrario.
    Stessa cosa , identica,te lo ricordo, vale per te e per tutti.
    Nessun merito, nessuna superiorità. Semmai un privilegio incomprensibile, se non per il fatto che non deve essere piazzato in cassaforte , io ce l’ho e gli altri no e che si fottano, ma tutto il contrario. A me è stato dato e questo mi manda agli altri, a quelli che non lo hanno avuto, non a dire: guarda, questa è la verità, credici ( non è mio compito questo) , ma a spendere tutta quanta la mia vita intera nel tentativo di testimoniare, di convincere, di persuadere . Non certo di convertire, perchè è Dio, se vuole, a convertire , non certo io.
    Se io fossi nato da famiglia ebrea, molto probabilmente sarei ebreo.
    Fossi nato da famiglia protestante, idem.
    Fossi nato da famiglia musulmana, pure.
    A meno che Dio non fosse venuto a chiamarmi personalmente: cosa rara, ma sempre possibile.
    Una sola cosetta . Bisognerebbe smetterla con questa panzana che gli ebrei non hanno accolto né creduto che Cristo fosse il Messia.Non solo Cristo è integralmente, pienamente e devotamente ebreo; ma quelli che lo hanno accolto,che ne hanno reso possibile la missione e che hanno consentito la nascita della Chiesa sono tutti quanti ebrei. Ebrei gli apostoli, ebrei i discepoli di Palestina. Ebrea Maria, senza il cui sì di donna ebrea saremmo perduti per sempre. Ebreo Giuseppe. Le autorità religiose e gran parte del popolo non lo hanno accolto? vero.Tuttavia, non fosse per gli ebrei,prima per la loro cocciuta alleanza con Dio epoi per la temerarietà con cui non pochi di essi hanno giocato letteralmente la loro vita su quell’incredibile (rispetto alle aspettative) Messia, non sarebbe nato Gesù Cristo, non sarebbe sorta la Chiesa, non ci sarebbero cristiani. E la salvezza, invece di essere , come è, portata e offerta a tutti, sarebbe rimasta di là da venire.
    Nessuno toglie le differenze tra le religioni, tutto il contrario. Ma è la stessa vecchia rovinosa storia: dire : io le rispetto tutte, sempre che si inchinino a Cristo e ne riconoscano la divinità, non è rispetto. E’ credere alle favolette , aspettarsi una inesistente scorciatoia, contravvenire alla parola stessa e al mandato di Gesù Cristo.
    Troppo facile stare lì su una torretta a dire: io ho ragione e tu hai torto.
    E perfettamente, perfettamente inutile, tra l’altro.
    Quindi, buon lavoro.
    🙂

    3 Febbraio, 2016 - 13:24
  9. Luigi Mortari

    Sul piano del rispetto, tutti vanno considerati, non credenti inclusi.
    E nessuno può pretendere nulla da nessuno, come ha scritto Maria Cristina, se crediamo che il Signore ci ha lasciati liberi di sbagliare,
    Ma la fede è un’altra cosa. Il credere è altra cosa rispetto alla carità che si deve avere verso tutti.
    La carità non è un minestrone culturale di fedi e di religioni. Se sei cristiano credi che Gesù sia la via, la verità, la vita, la strada, la porta, il senso.
    E il resto lo rispetti, ma ha proprio poco a che fare con la tua fede.
    Le uno come Lorenzo scrive Gesù Cristo è la mia vita, non può non sognare e operare affinché nel suo Nome OGNI ginocchio si pieghi in cielo e sulla terra.

    3 Febbraio, 2016 - 13:57
  10. Luigi Mortari

    Se poi Lorenzo crede che queste parole dell’Apostolo nella Lettera ai Filippesi significhino “credere alle favolette”, allora sono confuso, non so più cosa pensare, se non temere di essermi perso qualcosa per strada…

    3 Febbraio, 2016 - 14:03
  11. Lorenzo Cuffini

    Guarda Luigi che stiamo dicendo la stessa cosa.
    Siamo incastrati per la vita, con il Vangelo.E’ lì che ci sta scritto, senza possibilità di equivoci e interpretazioni, come dobbiamo ” sognare ed agire” seguendo le parole di Cristo.
    Altre strade non ne abbiamo.
    Salvo fregarcene, ovvio, e sostituirci nostre personali scorciatoie.
    La favoletta è ” aspettarsi”- come continuamente si sente rieceheggiare da parte di cristiani piagnoni – che, oplà, davanti a Gesù Cristo le ginocchia si pieghino e la divinità venga riconosciuta come il sole splendente nel cielo.. In questo contesto si pone la visione pelosa dell’ecumenismo accettato, subìto obtorto collo:” rispetto e dialogo” con i protestanti…. partendo dal ribadire che la verità e la ragione sta tutta dalla nostra parte; idem con gli ebrei…. non dimenticando mai che sono il popolo del rifiuto ( il marchio plurisecolare del deicidio è duro a morire, si sa.) e così via.
    Le cose non stanno così per niente.
    La Chiesa- non io, che valgo i cavoli a merenda di prammatica – è limpidissima e senza tentennamenti, almeno da Giovanni XXIII in giu’.Un magistero trasparente e univoco, sostenuto e espresso da sei papi diversi per formazione e carisma, ma assolutamente concordi e in continuità perfetta tra di loro e con il Concilio nel perseguire questa strada di dialogo, amicizia, fratellanza .
    Con gli ebrei , le diverse confessioni cristiane e le altre religioni.
    Se su questo punto il mondo dei credenti appare confuso, per dirla con Antonella, è perché ci sono quelli che vanno per le scorciatoie loro e si compiacciono di essere confusi e dissonanti.
    In questo campo in particolare, non vedo quale minima confusione sia possibile per i cattolici. Salvo quella perseguita ad arte. Ma non si tratta di confusione, in tal caso, anzi di scelta fin troppo evidente….
    🙂

    3 Febbraio, 2016 - 14:40
  12. Clodine-Claudia.F.Leo

    “Il più grande abbaglio che i cattolici hanno nei confronti degli ebrei é una certa terribile, dannosa concezione che gli ebrei non abbiano bisogno di Gesù ! E’ normale che gli ebrei mantengano salda questa opinione, – per loro Gesù é stato, in fondo, un falso Messia che indirettamente é stato causa di un enorme disastro abbattutosi sugli ebrei – ma é tragico come, nell’interesse del “dialogo” e del falso ecumenismo, questa opinione sia anche sostenuta persino dai cattolici, e addirittura da quei cattolici che credono di rappresentare la Chiesa… Che cosa ci potrebbe essere di più anti-semitico del rifiuto a condividere il Vangelo, la Buona Novella, la gioia e la pienezza e la salvezza portata dal Messia ebreo con gli stessi ebrei, attraverso i quali Egli venne in primo luogo”

    Roy Schoeman
    Ebreo Cattolico riguardo agli ebrei, a Gesù, e all’evangelizzazione cattolica degli ebrei-

    3 Febbraio, 2016 - 21:15
  13. Clodine-Claudia.F.Leo

    Se anche l’alleanza con Israele fosse irrevocabile e permanente (cosa sulla quale porrei ci sarebbe da fare alcune riflessioni dal punto di vista teologico scritturistico ma non è questo il contesto) questa alleanza comunque non é salvifica. Non Salva. Solo Cristo salva!
    Dio chiama il popolo ebreo a riconoscere Gesù come Messia, ad essere battezzato, e a entrare nella Chiesa. L’evangelizzazione degli ebrei é necessaria invece, fatta in modo tale che non venga snaturata l’identità ebraica, ma che l’evangelizzazione debba essere fatta, e non solo agli abrei, ma a tutti i non credenti, è sacrosanto dovere di ogni cristiano battezzato… poi ciascuno sarà lasciato libero dinnanzi alla propria coscienza…

    3 Febbraio, 2016 - 21:26
  14. Lorenzo Cuffini

    beh, le opinioni sono libere, liberissime poi quelle personali.
    basta, come al solito, avere ben chiare quali sono le posizioni della Chiesa al riguardo.E in questo caso sono chiarissime e vanno in una precisa direzione.
    Naturalmente ciascuno è libero di farsene un baffo e comportarsi secondo i lumi della propria coscienza individuale….
    🙂

    3 Febbraio, 2016 - 22:06
  15. Luigi Accattoli

    Da una visitatrice che vuole restare nell’ombra ricevo questo messaggio:

    La discussione sulla fede, sulle fedi, non deve portare alla conclusione che la propria fede sia quella vera e giusta. L’ esclusività è il primo passo verso la divisione fra gli uomini figli dell’ Unico Padre. La Storia ce lo insegna.
    Dio non vuole divisioni; Gesù Cristo neanche. Questa è la indiscutibile premessa per la Pace di cui il Cristo si fa portatore. Egli ha detto: “chi non è contro di me è CON ME. ” Ciò vuol dire che anche le fedi che non contemplano la salvezza dell’ uomo ad opera del sacrificio di Gesù, se non Lo combattono avversandolo in ogni modo, vengono abbracciati nell’ unico progetto di salvezza, che non è riservato solo ai seguaci, consapevoli o meno, del Cristo.
    Egli ha detto, e dice nell’Eucaristia di ogni giorno e di ogni luogo–e i cristiani dovrebbero tenerlo bene a mente–: ” questo è il mio corpo offerto in sacrificio per TUTTI”. Dunque, il Suo sacrificio, al quale i cristiani aderiscono, nella Messa, con il proprio sacrificio incruento, ha valore per tutti gli uomini della Terra; anche per quelli che professano religioni diverse cercando il Volto e l’ Amore del Padre nell’adorazione e nella concordia con tutti i fratelli di questo mondo.
    La fede nel Creatore si sublima nell’Amore che da Lui promana e si effonde, tramite lo Spirito Santo, su tutti gli uomini di buona volontà, al di là delle differenze religiose con cui si rende tributo all’unico Padre.

    3 Febbraio, 2016 - 23:20
  16. Luigi Mortari

    La discussione sulla fede, sulle fedi, non deve portare alla conclusione che la propria fede sia quella vera e giusta.

    Quantomeno contraddittorio. Non si capisce come credere in qualcosa che non si ritiene vero e giusto. Mah!

    4 Febbraio, 2016 - 7:36
  17. Lorenzo Cuffini

    Contraddittorio in che cosa, Luigi M.?
    Voglio ben sperare che uno , se crede , creda in qualcosa che ritiene vero
    ( giusto è già un altro paio di maniche, c’è gente che per rendere “giusta” la fede ai propri occhi la forza come un maglione di tre taglie piu’ piccolo….:) ) e che quindi su questo verità giochi e consumi tutta intera la sua stessa vita.
    Ma qui parliamo di “discussione” sulle fedi e tra le fedi.
    Che vuol dire dialogo e confronto.
    Non c’è nessuna delle tre cose, se io parto dal presupposto che quello che e’ vero per me ( per rivelazione, non per conquista) DEVE essere vero anche per quell’altro.
    Quella non è discussione, quella è anticamera di una guerra santa.
    Come svariati secoli di storia stanno a dimostrarci.
    La Chiesa lo ha capito, e io direi di seguirla fiduciosissimamente….
    🙂

    4 Febbraio, 2016 - 10:03
  18. Luigi Mortari

    Caro Lorenzo,
    Stai tranquillo che non voglio nessuna guerra tanto meno se santa.
    E non parto da nessun presupposto che alcuno debba credere alcunché.
    Partecipa al dialogo inter-religioso significa trovare i valori comuni e credere che esistono tracce di verità in ogni pensiero, invi compreso quello dei non credenti. E su questo è pacifico e discutiamo fin che vuoi.
    Ma la fede non credo possa essere materia di discussione.
    E non mi risulta affatto che la Chiesa abbia capito questo; se per te è così, citami qualche documento di magistero che lo affermi.

    4 Febbraio, 2016 - 11:11
  19. Lorenzo Cuffini

    Continua ad esserci un fraintendimento di base.
    Un conto è la fede.
    Un conto è la discussione, e il confronto, tra fedi – e confessioni – diverse.
    Nessuno dice di abdicare a uno iota della propria fede.
    Attenzione, però, a non pretendere – piu’ o meno esplicitamente – che siano “gli altri” a farlo. E questo, in modo neanche tanto mascherato, sta dietro tutte le tonnellate di riserve, di se, ma, cavilli e distinguo che anche qui nel blog vengono tirati fuori ogni volta che salta fuori il tema del riavvicinamento con i protestanti, degli eberi fratelli maggiori, delle aperture verso i non credenti, degli incontri interreligiosi da GPII ad Assisi in poi…
    SU QUESTO la Chiesa, dal Concilio in giu’, è molto decisa e chiara.

    4 Febbraio, 2016 - 11:49
  20. Lorenzo Cuffini

    Cerco di farmi capire meglio .
    A leggere certi interventi nel blog, è evidente che alcuni troverebbero giusto e naturale un unico modo di rapportarsi alle altre religioni. Chiederne la conversione al cattolicesimo. Il Papa incontra gli ebrei? Ci vada brandendo un enorme crocifisso e tonando: sono 2000 anni che aspettiamo: concertitevi e adorate il vero Messia! C’è la settimana ” per l’unità dei cristiani?” Agli incontri ci si presenti scandendo perentoriamente tutto quello in cui i “fratelli separati” si sono allontanati dalla Santa Chiesa di Roma, e chiedendo , per ognuno dei punti, un sì o un no secchi. Rientrate all’ovile, o ve ne state fuori?
    Ora.
    Ciascuno puo’ pensarla come vuole, compreso avere sogni, fantasticherie, ubbie e fissazioni varie.
    Ma la Chiesa va da tutta un’altra parte.
    Tutto qui.

    4 Febbraio, 2016 - 12:03
  21. Clodine-Claudia.F.Leo

    “Ma la Chiesa va da tutta un’altra parte”.
    Purtroppo!

    4 Febbraio, 2016 - 13:55

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