Benedetto all’operatore di pace che non fa rumore

Chi sono gli operatori di pace? Sono tutti coloro che, giorno per giorno, cercano di vincere il male con il bene, con la forza della verità, con le armi della preghiera e del perdono, con il lavoro onesto e ben fatto, con la ricerca scientifica al servizio della vita, con le opere di misericordia corporale e spirituale. Gli operatori di pace sono tanti, ma non fanno rumore. Come il lievito nella pasta, fanno crescere l’umanità secondo il disegno di Dio“: parole dette ora da Benedetto all’Angelus della Giornata della pace. Invito i visitatori a completare o esemplificare il bell’elenco degli operatori proposto dal papa. Quando ha nominato la ricerca al servizio della vita ho pensato alla cara figura di Rita Levi Montalcini: lei è stata operatrice di pace sia non cedendo alla persecuzione razziale e politica, sia dedicando la vita allo studio del cervello umano. Considero una fortuna averla conosciuta e avere scambiato con lei qualche opinione in occasione di attività pubbliche della Pontificia Accademia delle Scienze e della Comunità ebraica di Roma alla quale apparteneva.

22 Comments

  1. elsa.F

    Abbattere muri indistruttibili e costruire i ponti impossibili.
    Questa è la missione di un cristiano, di un vero cristiano.
    Per fallo occorre liberarsi dai pregiudizi e dalle opinioni… da quelle comuni e anche dalle proprie opinioni.

    1 Gennaio, 2013 - 12:33
  2. gino gandolfo

    Condivido il bel pensiero di elsa, credo che non ci sia modo migliore per inziare il nuvo anno che augurare a tutti di essere sempre veri operatori di pace. Vorrei solo aggiungere che la pace si coltiva giorno dopo giorno, è un atteggiamento del cuore, spesso è anche il frutto del nostro operare!!!

    Auguri di pace per tutti.

    gino

    1 Gennaio, 2013 - 16:04
  3. Luigi Accattoli

    Coloro che cercano di vincere il male con il bene superando in sé l’aggressività e aiutando intorno ad attuare quello stesso superamento.

    1 Gennaio, 2013 - 16:33
  4. roberto 55

    D’accordo, ovviamente, su Rita Levi Montalcini: è stata, innanzitutto, una grande scienziata ed una grande italiana, di cui il nostro paese può dirsi, a buon diritto, orgoglioso, ma anche, giusta le parole del nostro Papa, una grande operatrice di pace; non a caso, venne chiamata – pur di religione israelita – a collaborare con la Pontificia Commissione per la Scienza.
    Menzionerei anche la figura del Vescovo di Molfetta Monsignor Antonio (o, meglio, Don Tonino) Bello, che vent’anni fa, proprio di questi giorni, e già malato (morì qualche mese dopo), portò – in piena guerra di Bosnia – la parola del Signore nella Sarajevo assediata.
    Hai notizie, Luigi, ed a questo proposito, dello stato d’avanzamento del processo di canonizzazione di Don Bello ?

    Buon Capodanno a tutti !

    Roberto 55

    1 Gennaio, 2013 - 16:44
  5. Luigi Accattoli

    Non ho notizie di prima mano. Nel 2007 fu avviata la causa e la prima seduta pubblica del tribunale si tenne nella cattedrale di Molfetta il 30 aprile 2010.

    1 Gennaio, 2013 - 16:50
  6. roberto 55

    Sorry: “Pontificia Accademia” !

    Roberto 55

    1 Gennaio, 2013 - 16:53
  7. lorenzo

    Sono tanti, e sono “santi”, almeno nel momento in cui operano la pace intorno a loro: e il piu’ delle volte non lo sanno nemmeno, e soprattutto non si preoccupano manco lontanamente di saperlo, come tutti i santi.
    La cosa forte è che possiamo esserlo noi!
    E lo siamo già, quando sappiamo benissimo di essere pieni di male, ma andiamo cercando cocciutamente, testardamente, di fare il bene e quando, altrettanto cocciutamente, crediamo che il bene sta anche dove non ci dovrebbe stare; spesso, anzi, piu’ che in altri posti.
    Lo siamo, quando non ci soffermiamo tanto sull’idea di verità facendone un feticcio, ma ci preoccupiamo comunque di dire sempre e comunque e in ogni condizioni le cose come sono e di lasciarcele dire nello stesso modo; lo siamo quando preghiamo da soli, in segreto e in passione, prima di farlo insieme a quelli che pregano come noi, e a farlo internamente con quelli che né credono, né pregano. Lo siamo quando troviamo la forza di chiedere scusa per primi, sempre e comunque, anche se ci sembra di avere ragione, anche se ce l’abbiamo; se evitiamo di usare la parola perdono come una clava da dare in testa all’altro, o come facile e gratuita gratificazione di sé. Lo siamo quando lavoriamo come muli, senza tante menate, consapevoli e liberati da noi, consapevoli di essere servi inutili, e certi in tutte e due le cose: sapere di essere qui al servizio, e non per noi stessi, e di essere perfettamente inutili, senza preoccuparci in alcun modo dei risultati e dei riconoscimenti; lo siamo quando chiudiamo paure e pregiudizi giu’ in cantina, non abbiamo paura della ricerca scientifica e ci mettiamo al servizio della vita per davvero: che è qualcosa di molto di piu’, di molto diverso, di molto piu’ coinvolgente che fare un’ora di volontariato qua e là. di raccogliere firme, di mettere un voto, di urlare nel megafono per un valore non negoziabile: è viverseli addosso quei valori, che è lo stesso che dire di metterci sopra la propria vita, non ciarle e dibattiti. Siamo operatori di pace tutte le volte che aiutamo gli altri, senza aspettarne la richiesta, sena infilarsi nel comodo binario già tracciato del gruppo o della associazione ad hoc, ma scervellandoci e spremendo la nostra creatività ( mica serve solo per l’arte o la cultura, cavolo) per trovare il modo giusto per farci accettare, per meritarci poco a poco il favore e la confidenza e la fiducia e il permesso di quelli che vogliamo aiutare, perché sappiamo di essere fatti per questo, ne sentiamo la bellezza e la pienezza, perché non possiamo più farne a meno, perché questa è la nostra realizzazione: non per fare opere di misericordia né fisica né corporale.
    Lo sappiamo no, cosa Gesù dice degli operatori di pace: saranno chiamati figli di Dio. Noi possiamo farlo qui e adesso, e ce ne sbattiamo?
    Pirla va bene, ma fino a questo punto….
    🙂

    1 Gennaio, 2013 - 17:07
  8. roberto 55

    Grazie, Luigi.
    Mi piacerebbe anche che qui ci ricordassimo, con Rita Levi Montalcini e Don Tonino Bello, anche di Monsignor Luigi Padovese, vescovo milanese, ma originario delle mie terre, ucciso in Turchia nel 2010 in circostanze che, se non ricordo male, non sono mai state completamente chiarite: la sua morte violenta lo ha strappato al suo impegno costante, quotidiano per il dialogo e l’incontro con il mondo islamico.

    Un caro saluto al “pianerottolo” !

    Roberto 55

    1 Gennaio, 2013 - 17:23
  9. Clodine

    “Beati gli operatori di pace perché saranno chiamati figli dell’Altissimo”, molte riflessioni mi suscita questa beatitudine; credo che la pace sia una prerogativa di Dio stesso, è Lui il padrone, il datore, il detentore della pace. Lui la elargisce. Per questo coloro che si fanno operatori di pace sono figli di Dio: un clone del figlio Suo! Di operatori di pace è pieno il mondo ma non ce ne accorgiamo. Ce ne sono a migliaia e a tutti i livelli: si può essere operatore di pace anche portando un sorriso a chi è nello sconforto , nell’angoscia. Anche le barelliere dell’unitalsi e i medici clown sono operatori di pace [..li ho visti all’opera recentemente all’Umberto primo: straordinari] i volontari/e della Caritas sono operatori di pace ma anche chi porta un solo sorso di caffellatte caldo ai barboni infreddoliti -e ce ne sono a decine-..lo sono! Chiunque ama per il gusto di amare senza cercare ricompensa né in questa vita né nell’altra è figlio dell’Altissimo perché è Lui , il Dio della pace che santifica fino alla perfezione [I Tes, 5,23] l’autore. ” Pace a voi! ” dirà il Risorto! Caro Luigi, in questo mondo dominato e lacerato da egoismi raffinati, da interessi di parte ci sono moltissimi operatori di pace. C’è Gino Strada, e i Medici senza frontiere e ci sono i cardiologi della pediatria di Bergamo che fanno delle missioni straordinarie in paesi dove non c’è nulla…ma solo morte e miseria. Lo fanno per amore, solo per amore!

    http://youtu.be/5Ob8dac3eTM
    http://youtu.be/e5yUwkJxPbI
    http://youtu.be/7g82YAbhGVE

    1 Gennaio, 2013 - 18:42
  10. Clodine


    Dico ai giovani: non pensate a voi stessi, pensate agli altri. Pensate al futuro che vi aspetta, pensate a quello che potete fare, e non temete niente. Non temete le difficoltà: io ne ho passate molte, e le ho attraversate senza paura, con totale indifferenza alla mia persona”

    Rita Levi Montalcini.

    1 Gennaio, 2013 - 19:25
  11. roberto 55

    Grazie, Tonizzo: non resta che attendere.
    Buona notte a tutti.

    Roberto 55

    1 Gennaio, 2013 - 23:36
  12. marcello.n

    L’operatore di pace è colui che segue Gesù, che è venuto, di fatto, a portarci la pace.
    E’ una definizione equivalente a quella di amare, e mi ricorda una bella preghiera:

    “Riempimi di bontà ed allegria, perché chi incontro possa scoprire un pò di Te”, che trovo essere una sintesi bellissima della nostra fede, l’obiettivo vero per testimoniarla.

    Ho paura però che non ce ne siano abbastanza, di oeratori di pace, almeno a giudicare dai risultati, diamoci da fare ancora di più a divenirlo tutti, e di fatto è quanto ci suggerisce l’anno della Fede.

    .

    2 Gennaio, 2013 - 9:10
  13. giosal

    Caro Luigi, ho letto l’articolo di Lo Piccolo (tuo rif dell’1-1 ore 16,43) e l’ho trovato, insieme alle tue motivazioni, buono e giusto.

    Così l’ho rimbalzato direttamente al Presidente della Repubblica pensando che lui possa intervenire sui singoli casi più umani; e considerando che lui stesso, nel discorso fine-anno, ha invitato noi giovani ad andare oltre l’indignazione per partecipare in modo fattivo a processi di cambiamento.

    Posso augurare un sereno-utopico anno per tutti?

    2 Gennaio, 2013 - 17:01
  14. roberto 55

    La situazione delle carceri italiane è indegna d’un paese civile, e spero che il prossimo governo se ne occupi in via prioritaria: sì, è vero, le priorità sono tante, ma sarebbe ora di considerare finalmente questa tra le priorità più “prioritarie” (mi si perdoni il gioco di parole).

    Buon anno anche a te, Giosal.

    Roberto 55

    2 Gennaio, 2013 - 20:42
  15. giosal

    Grazie, Roberto. Speriamo!

    3 Gennaio, 2013 - 11:51
  16. luisatav

    invio sunto di una riflessione che condivido.
    ________________________________________
    Rita Levi Montalcini, deceduta lo scorso 30 Dicembre all’età di 103 anni
    Nel 1974 la Chiesa le chiede, prima donna, di entrare a far parte della Pontificia Accademia delle Scienza. Questo a riprova che la Barca di Pietro accoglie tutti, anche persone di credo differente. Anzi nel caso della Montalcini persino persone per nulla credenti
    “””“Personalmente, pur dichiarandomi laica o meglio agnostica e libera pensatrice, mi ritengo tuttavia profondamente ‘credente’, se per religione si intende credere nel bene e nel comportamento etico: non perseguendo questi principi, la vita non merita di essere vissuta””””. Cosa stona in questa frase che tutti sposeremmo appieno? Stona il fatto che il “credere nel bene e nel comportamento etico” per la Montalcini significava essere a favore di eutanasia, fecondazione artificiale e aborto.
    Il 25 Novembre 2009 all’Università Bicocca di Milano in occasione del “Sysbiohealth symposium 2009” dichiarò: la pillola abortiva RU486 “ha dato risultati straordinari. Penso molto bene di questo farmaco. Conosco colui che l’ha scoperto, è venuto da me e posso dire che i risultati sono straordinari”. Una vera entusiasta della morte chimica del nascituro.
    Nessuno discute qui le sue capacità scientifiche ma il successo come scienziati non ne autorizza la beatificazione.
    _____________________________________
    grazie
    luisa

    3 Gennaio, 2013 - 16:22
  17. Federico B.

    Ringrazio Luisa per aver voluto condividere una riflessione che condivido.

    4 Gennaio, 2013 - 10:40
  18. Federico B.

    De mortuis nihil nisi bonum.
    Tuttavia nel momento in cui si tributano i massimi onori, la riflessione proposta da Luisa aiuta una lettura più equilibrata.
    Riposi in pace.

    7 Gennaio, 2013 - 16:21

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