Con Berlusconi e contro Berlusconi

Con Berlusconi non voglio che l’Italia bombardi la Libia ma sono contro il premier quando propone un taglio all’impegno dell’Italia nelle “missioni di pace”. – A chi afferma che non vale la pena distinguere e valutare perchè a questo governo ci si deve solo opporre, rispondo che l’unica vera opposizione è quella di chi distingue e valuta. Il sonno della politica si combatte esercitandosi ogni giorno a fare politica.

27 Comments

  1. giosal

    Caro Luigi, dire oggi che siamo pro e contro – o pro o contro – Berlusconi, mi sembra abbia più poco senso, visto che lui ormai dice tutto e il contrario di tutto su questo e quello ogni quattro minuti.
    Gli unici argomenti su cui pare non distrarsi mai sono i suoi affari e questi giudici comunisti che, a lui pare, gli vogliono impedire di dormire.
    Ma, dico io, non sarebbe più semplice se lui una buona volta smettesse di compiere marachelle?
    “distinguere e valutare…Il sonno della politica si combatte esercitandosi ogni giorno a fare politica”, asserzioni ricche di verità.
    Certo, ho capito che intendi riferirti a una politica seria e buona. No a quella degli Scilipoti e, forse, manco delle Santanché.

    17 Aprile, 2011 - 14:58
  2. Nino

    Un governo? Ma de chè!

    Scrisse Elsa Morante

    “Il capo del Governo si macchiò ripetutamente durante la sua carriera di delitti che, al cospetto di un popolo onesto, gli avrebbero meritato la condanna, la vergogna e privazione di ogni autorità di governo.

    Perché il popolo tollerò e addirittura applaudì questi crimini?
    Una parte per insensibilità morale, una parte per astuzia, una parte per interesse e tornaconto personale.

    La maggioranza si rendeva naturalmente conto delle sue attività criminali, ma preferiva dare il suo voto al forte piuttosto che al giusto.

    Purtroppo il popolo italiano, se deve scegliere tra il dovere e il tornaconto, pur conoscendo quale sarebbe il suo dovere, sceglie sempre il tornaconto.

    Così un uomo mediocre, grossolano, di eloquenza volgare ma di facile effetto, è un perfetto esemplare dei suoi contemporanei.

    Presso un popolo onesto, sarebbe stato tutt’al più il leader di un partito di modesto seguito, un personaggio un po’ ridicolo per le sue maniere, i suoi atteggiamenti, le sue manie di grandezza, offensivo per il buon senso della gente e causa del suo stile enfatico e impudico.

    InItalia è diventato il capo del governo. Ed è difficile trovare un più completo esempio italiano.

    Ammiratore della forza, venale, corruttibile e corrotto, cattolico senza credere in Dio, presuntuoso, vanitoso, fintamente bonario, buon padre di famiglia ma con numerose amanti, si serve di coloro che disprezza, si circonda di disonesti, di bugiardi, di inetti, di profittatori; mimo abile, e tale da fare effetto su un pubblico volgare, ma, come ogni mimo, senza un proprio carattere, si immagina sempre di essere il personaggio che vuole rappresentare.”

    Elsa Morante

    Qualunque cosa abbiate pensato, il testo, del 1945, si riferisce a Mussolini…

    17 Aprile, 2011 - 15:05
  3. antonella lignani

    Caro Luigi, interpreto questo tuo thread come una sorta di “sondaggio”, ma purtroppo non ho molto da dire. Sono presa da una ricerca sull’unità d’Italia, e cerco di scrivere su Pio IX e Mazzini, quindi sono decisamente indietro. Penso solo che la frase di D’Azeglio “fatta l’Italia bisogna fare gli italiani” sia di estrema attualità, ed ancora più attuale è un’altra frase non storica, ma spontanea: “Fatta l’Italia, bisogna rifarla”.

    17 Aprile, 2011 - 16:17
  4. Gioab

    “Una ricerca sull’unità d’Italia ?” – Perchè l’Italia è unita ? 🙂

    17 Aprile, 2011 - 16:36
  5. Leonardo

    D’accordo con te e con il mostro sul rifiuto di bombardare la Libia; sulle missioni di pace non saprei: bisognerebbe forse vedere se sono tali e soprattutto se servono a qualcosa.

    Ma, a proposito di Afganistan, ieri mi è venuto in mente che con la nuova giurisprudenza creativa del tribunale di Torino in materia di dolo eventuale (esteso – a quanto pare – in modo aberrante fino a coprire quella che semmai sarebbe “colpa cosciente”) i nostri bravi magistrati (quelli militari, nel caso) potrebbero incriminare per omicidio volontario anche gli ufficiali che ordineranno ai loro sottoposti di compiere azioni rischiose a cui segua il ferimento o la morte.

    Tanto per chiarire di cosa si sta parlando, riporto la massima della Cassazione del 24-3-2010:
    «Occorre, quindi, accertare, per ritenere la sussistenza del dolo eventuale, che l’agente abbia accettato come possibile la verificazione dell’evento […], non soltanto che abbia accettato una situazione di pericolo genericamente sussistente: ed è, altresì, necessario un quid pluris rispetto alla sola previsione dell’evento (che pure caratterizza la colpa cosciente), cioè l’accettazione, hic et nunc, della concreta probabilità che questo, ancorchè non direttamente voluto, abbia a realizzarsi, non desistendo l’agente dalla sua condotta, che continua ad essere dispiegata anche a costo di determinare l’evento medesimo. In sostanza, “accettazione del rischio” non significa accettare solo quella situazione di pericolo nella quale si inserisce la condotta del soggetto e prospettarsi solo che l’evento possa verificarsi, che tanto costituisce anche il presupposto della colpa cosciente; significa accettare anche la concreta probabilità che si realizzi quell’evento, direttamente non voluto».
    Chiunque parta da questa definizione e provi a pensare al processo di Torino non può non vedere che si tratta dell’ennesimo caso in cui i giudici, invece di applicare la legge, pretendono di farla.

    Alltre due piccole osservazioni, in margine alla sentenza Thyssen, che tutti osannano senza riflettere: 1) è pura retorica, giacché l’amministratore delegato non farà neanche un giorno di prigione: essendo tedesco, anche nell’ipotesi -spero irrealistica- che la sentenza non venga riformata, si limiterà a evitare il Belpaese per le vacanze; 2) se questa dovesse diventare la giurisprudenza dei tribunali italiani, nessuno, ma proprio nessuno nessuno verrebbe mai più a investire in Italia (potendo, neanche gli italiani).

    Detto questo, a scanso di fraintendimenti, penso che i respnsabili dovevano essere condannati, ma per omicidio colposo. Se si pensa che le pene siano inadeguate le si inaspriscano, ma non si può stravolgere la realtà in questo modo.

    17 Aprile, 2011 - 16:45
  6. Leonardo

    Ah, prima che qualche fine giurista mi bacchetti, il riferimento ai soldati in Afganistan era paradossale (anche se coi nostri magistrati … non si sa mai).

    17 Aprile, 2011 - 16:49
  7. Nino

    NUOVI PRINCIPI DI POLITICHE DEL LAVORO E DI PROGRESSO SOCIALE
    ESTRATTO DAL BERVIARIO DEL L MASSIMO ESPERTO GIUSLAVORISTA EUROPEO PROF. LEONARDO
    DOCENTE DELLA LIBERA UNIVERSITA’ QUALUNQUISTA PADANA

    -Mantenere il minimo livello di sicurezza nelle fabbriche, meglio sarebbe non adottare misure di sicurezza sul lavoro. Una modesta polizza assicurativa e la socialità statale coprirebbe l’azienda da danni economici derivanti da incidenti mortali o da i danni permanenti subiti dalle maestranze.
    -Questa politica incentiverebbe gli investimenti da parte di industriali esteri nel nostro paese.

    In particolare di Cinesi, pachistani, africani, indiani, coreani, filippini che già da tempo applicano con successo queste politiche nei loro paesi.
    Con l’ulteriore, enorme vantaggio di evitare la delocalizzazione di industrie italiane verso quei paesi.

    -Depenalizzare le leggi speciali di contrasto al crimine organizzato per mantenere livelli di occupazione di manodopera di basso e medio livello e gli importanti flussi finanziari incentivati da scudi fiscali e condoni da applicarsi periodicamente

    Questa nuova dottrina sarebbe solo in parte innovativa, meglio di Leonardo aveva predicato un altro grande della storia Enry Kissinger : poco lavoro, poca sanità, poca cultura e molta defiscalizzazione.

    Che rispondeva al bisogno primario del mantenimento del potere da parte di oligarchie familistiche. Ovvero il 10-15% detiene il totale delle ricchezze del pianeta.

    18 Aprile, 2011 - 7:27
  8. Leonardo

    Nino polemizza con me, come gli capita, in maniera abbastanza sciocca: mi fa dire ciò che non ho detto, benché avessi cercato di prevenirlo, specificando chiaramente che non penso affatto che i dirigenti della Thyssen siano esenti da colpe e perciò vadano assolti. Ho detto invece che è pericolosissimo quando, per “dare una lezione ai cattivi”, si stravolgono le regole del diritto. Per cercare un (del tutto presunto e opnabile) summum ius, si realizza una summa iniuria, a danno di tutti.
    Cerco di spiegarmi in modo elementare, con un esempio: se io ordino a un mio dipendente di salire sul tetto per fare una certa riparazione e so che non sto rispettando le norme di sicurezza, per cui è possibile che lui cada e muoia, ma per superficialità o qualsiasi altro motivo penso “ma che cosa vuoi che succeda? È questione di un attimo: va, ripara e scende …” e invece lui cade e muore, questa è “colpa cosciente”. Vuol dire, al di là delle sottigliezze giuridiche, che io sono un disgraziato, uno stupido, uno che non è degno di avere la responsabilità di altri, tutto quello che volete … ma NON SONO UN ASSASSINO. Devo pagare per la mia sventatezza, perché non ho avuto la giusta prudenza che sempre si deve avere quando è in ballo la vita umana, ma NON SONO UN ASSASSINO.
    (Prima di andare avanti: alzi la mano chi, nella sua vita, non ha mai fatto una cazzata, una di quelle da cui poteva scapparci il morto, tipo immettersi in una strada senza guardare, frenare di botto ecc. ecc. ecc. )
    Se invece io dico: mi importa solo che il mio dipendente salga su quel fottuto tetto, so che è possibile (forse anche probabile) che ci rimetta la pelle, ma voglio che ci vada anche se muore, cioè contemplo e accetto la sua morte come conseguenza concretamente possibile del mio ordine, quello è il “dolo eventuale”. In questo caso, se non sono proprio un assassino, gli assomiglio molto.
    Perdere o stravolgere questa distinzione avrebbe (avrà?) delle conseguenze molto negative sulla vita di tutti.
    Proviamo ad applicarla onestamente alla materia degli incidenti sul lavoro e vedremo come la categoria del “dolo eventuale” sia veramente ardua da applicare nella quasi totalità dei casi. Assolutamente fuori luogo, mi sembrerebbe poi nei confronti di un amministratore delegato, che ha una responsabilità oggettiva in quanto rappresentante legale della società, ma che probabilmente nulla sapeva delle concrete circostanze in cui in quel particolare reparto si era venuta a creare una situazione di pericolo attuale.

    18 Aprile, 2011 - 9:17
  9. Ombretta

    Ciao a tutti, rispondo all’ultima di Luigi: sono d’accordo sulla tua risposta al sonno della politica e la mia provocazione ulteriore è…da ieri sono ufficialmente in lista per le Amministrative del mio Paese in una lista civica che coalizza persone impegnate nel sociale e con valori trasparenti e coerenti. Davanti al quadro nazionale abbiamo provato a contrapporre ideee che, anche se nate all’interno di partiti (alcuni di noi hanno una formazione ovviamente debitrice di un tessuto partitico), poi però si aprono ad un dialogo aperto e riferito maggiormente alle persone che corrono con noi…Infatti in un Paese ci si conosce bene tutti e questo conta!!! Facce pulite al posto di quanti pensano trasformismi o addirittura puntano a disgregare…Speriamo di costituire quindi una SVOLTA tra l’amministrazione uscente, una lista della Lega che non fa squadra ed un’ultima lista nata dalle pretese trasformistiche che puntano a specchietti per le allodole…Siamo 4 liste..peccato non aver superato divisioni consapevoli che ciò indebolisce tutti, ma non demordiamo !!! Siamo svergli!!! Ciao, Ombretta.

    18 Aprile, 2011 - 9:20
  10. Leonardo

    Luigi! Scopro in questo momento che non sei nell’elenco dei “sacri bloggers” ammessi all’incontro del 2 maggio in Vaticano! Come mai? Non hai fatto domanda? O quei puzzoni non ti hanno scelto?

    (Spero ardentemente che sia la primo che ho detto: sarebbe un tratto di subliem snobismo che approverei. Se invece fosse la seconda … sob, sob: pensavo di far parte, sia pure indegnamente, di un club d’élite e invece …)

    18 Aprile, 2011 - 10:00
  11. Mabuhay

    Il Signor Luigi fa domande e da opinioni circa ” il mostro” (Leonardo’s copyright again), secondo me perdendo tempo perche’ stiamo parlando del nulla riempito di menzogna, doppiezza, simulazione, estremismo politico, irresponsabilita’ civile costantemente espressa in azioni e parole che continuamente dividono… Il Berlusque’, una “cosa” che fa dell’estremismo politico lo stile quotidiano.Non c’e’ proprio niente da dire.

    Cara OMBRETTA, we love you!!!! 🙂 Complimenti…spero che questa settimana santa la confermi nel suo impegno di carita’ e servizio! Grazie ancora…e’ tutta aria fresca!

    P.S. Mi piacerebbe sapere qualcosa di piu’ circa la notizia data da Leonardo alle 10:00. E’ vero Luigi? Non sei cattolico abbastanza? O siamo noi che le spariamo troppo grosse e tu…ci lasci fare divertito?

    P.S. 2- E’ ormai Pasqua, un’altra occasione per me per ringraziare tutti i bloggers per la loro presenza e le loro parole! Buona settimana santa a tutti, Felice e Santa Pasqua a tutti!
    Cristo e’ vita.
    Cristo e’ la Vita.
    Cristo e’ la vita che Dio ha pensato per noi.
    Ciao a tutti.

    18 Aprile, 2011 - 10:37
  12. antonella lignani

    Leggo che l’incontro dei bloggers è aperto a tutti; ma comunque aspettiamo la risposta di Luigi.

    18 Aprile, 2011 - 10:47
  13. Luigi Accattoli

    Leonardo e Antonella non ho fatto domanda.

    18 Aprile, 2011 - 11:33
  14. antonella lignani

    Ma forse sarebbe stato bello se fossi andato (periodo ipotetico della possibilità o della irrealtà?)

    18 Aprile, 2011 - 12:12
  15. Nino

    “non ho fatto domanda.”

    Grande Luigi!!!

    Un grande abbraccio.

    18 Aprile, 2011 - 12:28
  16. Nino

    “Nino polemizza con me, come gli capita, in maniera abbastanza sciocca: mi fa dire ciò che non ho detto”
    Sto hai fatti, o meglio alle cose che hai affermato e riconfermi ora e che sono:
    1.“(Prima di andare avanti: alzi la mano chi, nella sua vita, non ha mai fatto una cazzata, una di quelle da cui poteva scapparci il morto, tipo immettersi in una strada senza guardare, frenare di botto ecc. ecc. ecc. )”

    Si, certo possono capitare, ma chi sbaglia paga e paga in ragione e proporzionalmente alla cazzata fatta in buona o in cattiva fede, poco cambia quando ci scappa il morto o peggio ancora di fronte a una mini strage che solo per fortuna non ha avuto conseguenze ben più gravi.

    2.“Se invece io dico: mi importa solo che il mio dipendente salga su quel fottuto tetto, so che è possibile (forse anche probabile) che ci rimetta la pelle, ma voglio che ci vada anche se muore, cioè contemplo e accetto la sua morte come conseguenza concretamente possibile del mio ordine, quello è il “dolo eventuale”. In questo caso, se non sono proprio un assassino, gli assomiglio molto.”

    Si da il caso che sia ben informato sui fatti che ho seguito fino all’esito della sentenza.
    Chiunque ben informato, di media cultura ed intelligenza e sprovvisto di titoli accademici capirebbe le motivazioni che hanno configurato il dolo.

    Senza dilungarmi in particolari , sintetizzo le colpe gravi e il dolo del management provato da dall’interscambio di documenti e note tra i vertici della casa madre e della consorella italiana.

    -Da tempo la Thyssen aveva deciso di chiudere lo stabilimento/fabbrica.
    -Era a conoscenza della quasi totale inesistenza di procedure e di sistemi di sicurezza adeguati alla tipologia di quel particolare tipo di lavoro ed attività.
    -Più volte e da diverso tempo si erano verificati incidenti con danni materiali e alle persone
    -Avevano stabilito che mettere in sicurezza un sito industriale di quella portata era del tutto inutile e antieconomico, semplicemente perché ormai era prossima la chiusura.
    -L’AD italiano che conduceva la gestione e la dismissione aveva suggerito e condiviso con la casa madre tempi e modalità della dismissione, incluso i turni di lavoro con l’impiego di minore forza lavoro che doveva mantenere inalterati i ritmi di produzione.

    Il complesso di questa “genialata” manageriale che in Germania non si sognano nemmeno sotto LSD qui si è potuta fare e il signor AD, in premio per questa superparaculata, avrebbe beccato un bonus stratosferico e incarichi di più alto prestigio e responsabilità (si fa per dire).

    Gentlemen come quell’AD intascano emolumenti, benefit, bonus e stock options, alla paperon de’ paperoni che tutti i bloggers di questo forum messi insieme realizzerebbero in 30 anni di lavoro.

    Proprio perché hanno altissime e grandi responsabilità.

    Ora fintanto un Lande, un Tanzi, un Geronzi, un Fiorani, un Ricucci artigiano delle dentiere, si arricchiscono fottendo frotte di “supercoglioni” che credono alla befana, transeat.

    Ma chi ha in carico la VITA del suo operaio-dipendente e il destino di quella dei suoi famigliari, NO! NO! NO!

    E poco importa se essendo tedesco non andrà mai in galera.
    La giustizia è carità, guai a negarla.

    18 Aprile, 2011 - 14:05
  17. Leonardo

    Guarda che quella da te descritta è una situazione già perfettamente disciplinata dall’art.589 del codice penale, che tratta appunto dell’omicidio colposo:

    « Chiunque cagiona per colpa la morte di una persona è punito con la reclusione da sei mesi a cinque anni.

    Se il fatto è commesso con violazione delle norme sulla disciplina della circolazione stradale o di quelle per la prevenzione degli infortuni sul lavoro la pena è della reclusione da due a sette anni.

    Si applica la pena della reclusione da tre a dieci anni se il fatto è commesso con violazione delle norme sulla disciplina della circolazione stradale da: 1) soggetto in stato di ebbrezza alcolica ai sensi dell’articolo 186, comma 2, lettera c), del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, e successive modificazioni; 2) soggetto sotto l’effetto di sostanze stupefacenti o psicotrope.
    Nel caso di morte di più persone, ovvero di morte di una o più persone e di lesioni di una o più persone, si applica la pena che dovrebbe infliggersi per la più grave delle violazioni commesse aumentata fino al triplo, ma la pena non può superare gli anni quindici. »

    Ti sembra poco?
    Quello che contesto è l’aberrante estensione del concetto di omicidio volontario, secondo la logica perversa delle gride manzoniane.

    18 Aprile, 2011 - 14:33
  18. Nino

    Bene, leggeremo le motivazioni della sentenza.

    Ho diversi amici giudici e magistrati da lunga data e non sono così coglioni come qualcuno tende a rappresentarli.

    18 Aprile, 2011 - 15:53
  19. Leonardo

    Sì, sì leggeremo. Ma nel frattempo fatti questo esercizio mentale: immagina una di quelle belle scampagnate che fai tu, dove mangi e bevi e ti metti al volante un po’ alticcio, col tasso alcoolico superiore al consentito (e basta poco). Tornando a Roma, metti sotto un bambino e lo ammazzi.
    Già che ci sei, immagina anche di non avere tutti quegli amici magistrat su cui sai di poter contare (capisco che è difficile, ma sforzati).
    Adesso pensa di vivere in un paese in cui la giurisprudenza del tribunale di Torino si sia imposta: sei un assassino. (Che lo pensino i genitori del bambino è perfettamente comprensibile, che te lo dica tu stesso mille volte maledicendo quella volta che non hai fatto guidare tua moglie è più che giusto, che ti possa beccare fino a dieci anni per omicido colposo lo dice già la legge, ma che il giudice in sentenza ti dichiari un assassino è tutta un’altra cosa)
    Ti convince?

    18 Aprile, 2011 - 16:21
  20. Nino

    Sappiamo che nessuna legge è perfetta, chi l’ha scritta non detiene verità nè certezze assolute ed è altri da chi deve interpretarla ed emettere il giudizio.

    Capisco che nel caso in questione , della Thyssen” , anche un granello di sabbia nel verdetto diventa un macigno agli occhi di chi lo subisce, capisco e do anche per scontato che la finalità dell’AD non era quella di procurare la morte, tuttavia nell’ipotesi che mi prospetti non avrei difficoltà a riconoscermi un omicida.

    E se è vero che quell’AD mai avrebbe intenzionalmente progettato la morte, egli non era sotto oppiacei o incapace di intendere e di volere, sapeva benissimo l’alto rischio che correvano gli operai e la relativa alta percentuale di rischio mortale.

    La questione è assai delicata e il discrimine tra colposità e volontarietà , in questo e in un numero crescente di casi, Spaccarotella ed altri soprattutto i morti per incidenti stradali da automobilisti obnubilati , prefigura a mio avviso almeno un aggravamento della pena detentiva nei casi colposi quando particolarmente gravi.

    18 Aprile, 2011 - 17:35
  21. Luigi Accattoli

    Grazie Ignigo per l parole del tuo arcivescovo: E da discepoli ci chiediamo: Dov’è la potenza di Dio?. -Il tuo passaggio per il pianerottolo è un’ottima occasione per dirti buona Pasqua.

    18 Aprile, 2011 - 21:29
  22. Nino

    Un saluto al caro ignigo74.
    L’omelia del buon Dionigi Tettamanzi mi ha aperto il cuore alla speranza.

    —-

    @Leonardo
    Anch’io mi sono distratto ma vi sono delle imprecisioni non banali che ha riferito e che vanno corrette.

    Dice Leonardo:
    “è pura retorica, giacché l’amministratore delegato non farà neanche un giorno di prigione: essendo tedesco”

    L’AD della Thyssen inquisito e condannato è italiano e si chiama Raffaele Salerno ed è stato condannato a 13 anni e 6 mesi e, non a 16 anni.

    18 Aprile, 2011 - 21:54
  23. Leonardo

    Ignigo, cuoricino mio, sei tornato! Che piacere! Son così contento che, se non fossimo nel triduo pasquale, cercherei subito il modo di fare una bella litigata con te.

    21 Aprile, 2011 - 8:42
  24. Leonardo

    Leggo che il Fatto ha attaccato il deputato autore della proposta di riforma dell’art. 1 Cost. titolando a tutta pagina: “Ieri picchiava la moglie, oggi riforma la Costituzione”.
    Metodo Boffo al cento per cento (se possibile con un po’ di stupidità in più, vista la totale mancanza di correlazione tra le due presunte attività).
    Vedo che nessuno lo nota (neanche Luigi, altre volte così sensibile all’infeltrimento del giornalismo), quindi sono costretto ad annotarlo io.

    23 Aprile, 2011 - 7:36

Lascia un commento