Con l’apostolo Paolo a Roma per due anni

Amici belli, il gruppo di lettori della Bibbia che si riunisce a casa mia con il nome di “Pizza e Vangelo” conclude domani, lunedì 24, l’anno sociale ultimando la lettura del Libro degli Atti: in autunno passeremo al Vangelo di Marco. Nei commenti una scheda di introduzione, il testo che affrontiamo, l’invito a partecipare a chiunque voglia esserci.

7 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Da sedici anni leggiamo. Con questo appuntamento terminiamo la lettura degli “Atti degli Apostoli” che avevamo avviato l’11 novembre del 2013: la lettura continuata e completa di questo libro è dunque durata sei anni. L’intero programma di “Pizza e Vangelo” l’avevamo avviato il 18 marzo 2003, con il Vangelo di Luca: sono sedici anni e qualche mese che conduciamo questo felice impegno.
    Il brano conclusivo degli Atti ha due centri d’interesse: l’incontro – scontro con la comunità ebraica della capitale dell’Impero e il sommario terminale del libro sui due anni di presenza di Paolo a Roma. Ci fermeremo soprattutto su questo secondo fuoco d’attenzione, essendo quello della comunità ebraica solo l’ultimo di una serie di analoghi “chiarimenti” con la comunità d’origine che Paolo è venuto svolgendo lungo le peregrinazioni narrate dagli Atti. La solenne dichiarazione dell’apostolo che proclama il passaggio della sua predicazione dai giudei ai pagani l’avevamo già ascoltata nel capitolo 13 (46-47) e nel capitolo 18 (6), quando Paolo si era scontrato con la comunità ebraica di Antiochia di Pisidia e con quella di Corinto.

    24 Giugno, 2019 - 9:48
  2. Luigi Accattoli

    Due anni interi. Con il sommario narrativo finale veniamo ad apprendere che Paolo trascorre “due anni interi nella casa che aveva preso in affitto”: il narratore sa che Paolo in seguito – in Roma – ha subito il martirio, ma non si cura di narrarlo. Il perché di questo taglio narrativo è stato studiato già dagli interpreti antichi e poi sempre fino a oggi, e non c’è una conclusione.
    Trovo convincente l’opinione di chi vede completato il disegno dell’opera nella realizzazione della predicazione evangelica in Roma, svolta da Paolo “con tutta franchezza e senza impedimento”. Ovvero: gli “Atti” degli apostoli sono “atti” della predicazione del Vangelo e il fatto che essa finalmente si svolga nella capitale dell’Impeto sta a significare che gli apostoli hanno adempiuto al compito affidato loro da Cristo al momento dell’Ascensione, cioè ad apertura del Libro degli Atti: “Mi sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino agli estremi confini della terra” (capitolo 1, versetto 8). Roma, capitale del mondo d’allora, per il cristiano dell’epoca apostolica include simbolicamente i “confini” della terra.

    24 Giugno, 2019 - 9:49
  3. Luigi Accattoli

    Paolo è a residenza coatta che comporta per il prigioniero d’essere legato con una catena a un soldato: si chiamava “custodia militaris). Al verso 20 lo vediamo che la mostra agli uditori: “è a causa della speranza d’Israele che io sono legato da questa catena”. “Ma la parola di Dio non è incatenata” scrive nella Seconda lettera a Timoteo, che è una delle lettere che l’apostolo invia da Roma (le altre sono probabilmente quella ai Colossesi e quella agli Efesini).
    Gli ultimi due versetti del libro sono tra le parole bibliche potenzialmente più care per noi cristiani di Roma. Potenzialmente: cioè che ci possono divenire care. Condizione perché ciò avvenga è che noi cristiani romani di oggi ci poniamo in continuità con l’opera apostolica, ovvero continuando nell’oggi – per quello che possiamo – il compito di testimoniare il Cristo che qui fu svolto, agli inizi, dagli apostoli Pietro e Paolo.

    24 Giugno, 2019 - 9:49
  4. Luigi Accattoli

    Atti 28, 17-31 Dopo tre giorni, egli fece chiamare i notabili dei Giudei e, quando giunsero, disse loro: “Fratelli, senza aver fatto nulla contro il mio popolo o contro le usanze dei padri, sono stato arrestato a Gerusalemme e consegnato nelle mani dei Romani. 18 Questi, dopo avermi interrogato, volevano rimettermi in libertà, non avendo trovato in me alcuna colpa degna di morte. 19 Ma poiché i Giudei si opponevano, sono stato costretto ad appellarmi a Cesare, senza intendere, con questo, muovere accuse contro la mia gente. 20 Ecco perché vi ho chiamati: per vedervi e parlarvi, poiché è a causa della speranza d’Israele che io sono legato da questa catena”. 21 Essi gli risposero: “Noi non abbiamo ricevuto alcuna lettera sul tuo conto dalla Giudea né alcuno dei fratelli è venuto a riferire o a parlar male di te. 22Ci sembra bene tuttavia ascoltare da te quello che pensi: di questa setta infatti sappiamo che ovunque essa trova opposizione”.
    23 E, avendo fissato con lui un giorno, molti vennero da lui, nel suo alloggio. Dal mattino alla sera egli esponeva loro il regno di Dio, dando testimonianza, e cercava di convincerli riguardo a Gesù, partendo dalla legge di Mosè e dai Profeti. 24 Alcuni erano persuasi delle cose che venivano dette, altri invece non credevano. 25 Essendo in disaccordo fra di loro, se ne andavano via, mentre Paolo diceva quest’unica parola: “Ha detto bene lo Spirito Santo, per mezzo del profeta Isaia, ai vostri padri:

    26 Va’ da questo popolo e di’:
    Udrete, sì, ma non comprenderete;
    guarderete, sì, ma non vedrete.
    27 Perché il cuore di questo popolo è diventato insensibile,
    sono diventati duri di orecchi
    e hanno chiuso gli occhi,
    perché non vedano con gli occhi,
    non ascoltino con gli orecchi
    e non comprendano con il cuore
    e non si convertano, e io li guarisca!

    28 Sia dunque noto a voi che questa salvezza di Dio fu inviata alle nazioni, ed esse ascolteranno!”. [ 29 ]
    30 Paolo trascorse due anni interi nella casa che aveva preso in affitto e accoglieva tutti quelli che venivano da lui, 31 annunciando il regno di Dio e insegnando le cose riguardanti il Signore Gesù Cristo, con tutta franchezza e senza impedimento.

    24 Giugno, 2019 - 9:50
  5. Luigi Accattoli

    Venite tutti. Chi voglia sapere che sia “Pizza e Vangelo” vada nella pagina che ha questo nome ed è elencata per quarta sotto la mia foto, ad apertura del blog. Propongo ai visitatori i testi che affrontiamo nel gruppo biblico [c’è da 18 anni] perché chi può tra i visitatori mi dia una mano nella preparazione della lectio. Ma faccio questa segnalazione anche perché chi è a Roma, o capita a Roma nei nostri lunedì, venga alle serate. Chi volesse esserci mi mandi un’e-mail e io gli dirò il dove e il come. Saremo felici di avere nuovi ospiti e di mettere in tavola altre pizze. Non state a farvi idee: siamo dei giocherelloni.

    24 Giugno, 2019 - 9:51
  6. Clodine-Claudia Leo

    Mi piace l’itinerario di “Pizza e vangelo” Luigi.
    Approfonditi “Atti degli Apostoli” si passa al Vangelo di Marco che sembrerebbe il più antico tra i quattro e ricco di particolari suggestivi e momenti di grande pathos . E’ un passaggio obbligato ai fini della conoscenza di Gesù e della Chiesa nascente. ” Il tempo è compiuto, e il regno di Dio è qui; ravvedetevi, e credete al Vangelo” . Questa è la frase lapidaria che riassume con esattezza quello quello che Gesù voleva veramente e che Marco traduce in modo mirabile. La presenza di questo Regno che irrompe è il cuore stesso della predicazione di Cristo configurata come un’urgenza dall’Evangelista. Mi piace vedere come Marco riassuma del Messia l’umanità , forse perché, si dice, fosse testimone egli stesso della passione secondo la narrazione che fa di lui il ragazzo che fuggì nudo nell’Orto degli Ulivi durante la Passione, che l’aspetto metafisico davvero sorprendente: Gesù è ‘ “uomo divino” (theios aner) a guisa di una divinità greca il cui dominio regale inquieta, stimola. Il dominio regale di Dio ha il carattere del dono per cui nessuno può invitarsi da solo: Dio ne dispone. Noi dobbiamo accoglierlo, come bambini in atteggiamento di pura conversione. Solo così questo regno ci sembrerà vicino: se scrutato con l’intelligenza della fede.

    25 Giugno, 2019 - 9:21

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