Con l’apostolo Paolo che parte per Roma in catene

Amici belli, il gruppo di lettori della Bibbia che si riunisce a casa mia con il nome di “Pizza e Vangelo” legge lunedì 4 un primo brano del capitolo 27 degli Atti degli Apostoli (versetti 1-12), il capitolo più efficace dal punto di vista letterario, con la tumultuosa navigazione nel Mediterraneo in tempesta a inizio autunno dell’anno 60.Nei commenti la scheda inviata ai partecipanti, il testo che leggeremo, l’invito di chi passa a venire a leggere con noi la Scrittura.

4 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Eccoci all’epopea marinara che porta a grande letteratura il penultimo capitolo degli Atti: scortato da un manipolo di soldati guidati da un centurione, Paolo con altri prigionieri e con suoi accompagnatori parte per Roma, dove dovrà comparire davanti al tribunale di Cesare al quale si è appellato. La navigazione diviene presto un’avventura, con 14 giorni di tempesta e la nave sballottata, fino al naufragio in prossimità dell’isola di Malta.
    Sulla nave sono 276 persone, che è un multiplo di 12 e forse è simbolo dell’umanità in balia della storia. Nello smarrimento generale l’apostolo arriva presto a svolgere un ruolo di guida di quell’accolta di naufraghi, ai quali narra – come vedremo la prossima volta – d’aver avuto una visione promettente la salvezza dalle onde; e davanti ai quali compie persino il rito della Cena. Avremo da meditare su quel gesto del pane spezzato.
    Vedremo le risorse letterarie del testo, la sua accuratezza narrativa e marinara. Richiameremo due antefatti essenziali: che il proposito di raggiungere Roma Paolo l’aveva affermato già al capitolo 19: “Dopo Gerusalemme devo vedere anche Roma” (versetto 21); e che di quel proposito aveva ottenuto conferma dal Signore Gesù in una visione notturna, narrata al capitolo 23: “E’ necessario che tu dia testimonianza anche a Roma” (versetto 11). Un proposito dunque che era divenuto missione e mandato.

    2 Marzo, 2019 - 22:23
  2. Luigi Accattoli

    Atti 27, 1-12 Quando fu deciso che ci imbarcassimo per l’Italia, consegnarono Paolo, insieme ad alcuni altri prigionieri, a un centurione di nome Giulio, della coorte Augusta. 2Salimmo su una nave della città di Adramitto, che stava per partire verso i porti della provincia d’Asia, e salpammo, avendo con noi Aristarco, un Macèdone di Tessalònica.3Il giorno dopo facemmo scalo a Sidone, e Giulio, trattando Paolo con benevolenza, gli permise di recarsi dagli amici e di riceverne le cure. 4Salpati di là, navigammo al riparo di Cipro a motivo dei venti contrari 5e, attraversato il mare della Cilìcia e della Panfìlia, giungemmo a Mira di Licia. 6Qui il centurione trovò una nave di Alessandria diretta in Italia e ci fece salire a bordo. 7Navigammo lentamente parecchi giorni, giungendo a fatica all’altezza di Cnido. Poi, siccome il vento non ci permetteva di approdare, prendemmo a navigare al riparo di Creta, dalle parti di Salmone; 8la costeggiammo a fatica e giungemmo in una località chiamata Buoni Porti, vicino alla quale si trova la città di Lasèa.
    9Era trascorso molto tempo e la navigazione era ormai pericolosa, perché era già passata anche la festa dell’Espiazione; Paolo perciò raccomandava 10loro: “Uomini, vedo che la navigazione sta per diventare pericolosa e molto dannosa, non solo per il carico e per la nave, ma anche per le nostre vite”. 11Il centurione dava però ascolto al pilota e al capitano della nave più che alle parole di Paolo. 12Dato che quel porto non era adatto a trascorrervi l’inverno, i più presero la decisione di salpare di là, per giungere se possibile a svernare a Fenice, un porto di Creta esposto a libeccio e a maestrale.

    2 Marzo, 2019 - 22:23
  3. Luigi Accattoli

    Chiunque può venire da noi. Chi voglia sapere che sia “Pizza e Vangelo” vada nella pagina che ha questo nome ed è elencata per quarta sotto la mia foto, ad apertura del blog. Propongo ai visitatori i testi che affrontiamo nel gruppo biblico [c’è da 18 anni] perché chi può tra i visitatori mi dia una mano nella preparazione della lectio. Ma faccio questa segnalazione anche perché chi è a Roma, o capita a Roma nei nostri lunedì, venga alle serate. Chi volesse esserci mi mandi un’e-mail e io gli dirò il dove e il come. Saremo felici di avere nuovi ospiti e non abbiate paura di non sfamarvi: ordiniamo sempre qualche pizza in più.

    2 Marzo, 2019 - 22:27

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