Con questi duecento euro vai a Roma da Francesco

Quando la mia mamma prende la pensione mi dà dei soldi per andare avanti con il bambino. Mi dà duecento euro al mese, poveretta. Io non compro camicette ma li metto in un libretto di risparmio per lui. Stavolta mi ha detto: “Questi duecento non li mettere nel conto ma spendili per andare a Roma dal Papa”. Sono venuta da Napoli stamattina e sono stata fortunata. Ho alzato il bambino, il Papa l’ha visto, l’ha preso in braccio e l’ha tenuto a lungo. Lorenzo ha avuto una lunga benedizione! Non vedo l’ora di arrivare a Napoli e di raccontarlo a mamma“. Parole udite poco fa sul bus 40 che andava da San Pietro a Termini, pieno di gente venuta per l’udienza del mercoledì. Vedi post Disabili e bambini nella piazza di Papa Francesco.

32 Comments

  1. lorenzo

    ” Lorenzo ha avuto una lunga benedizione! ”

    🙂 🙂 🙂

    15 Maggio, 2013 - 17:54
  2. Luigi Accattoli

    Da Andrea Marongiu ricevo questo messaggio:

    Caro Luigi, grazie del post e di come stai seguendo nel blog le vicende di questi mesi. Mi trovo all’unisono con te: nel tuo scrivere esprimi tanti pensieri e sentimenti che ho dentro di me. Soprattutto riesci in modo semplice a mettere in evidenza la gioia evangelica – che continua, non si affievolisce – che circonda l’arrivo di Francesco. Non è un semplice effetto “sociologico” o “mediatico”, a me sembra tanto un dono dello Spirito inatteso e per questo ancora più meraviglioso. Io personalmente percepisco questa gioia come una forza che mi dà fiducia, che è speranza, e che ha bisogno di esprimersi nell’amore, e che non diminuisce ma cresce di giorno in giorno. Grazie.

    15 Maggio, 2013 - 22:34
  3. Giorgio Licini

    MEDIA RELEASE

    PNG young pilgrims ask to pray with Pope in Rome

    16 MAY 2013. Fifteen students from Divine Word University (DWU) in Madang travelling on a pilgrimage to Rome on 14-21 June for the Year of Faith have asked to pray with Pope Francis at his usual morning Mass at Casa Santa Marta while in Rome.

    “During the preparation meetings – DWU Chaplain Fr. Giorgio Licini PIME says – the students noted: We come from very far and will never go back to Rome again! Can we pray with Pope Francis? I explained them how difficult it may be and why – continues Fr. Giorgio -; and that through the internet I noted that those admitted to the Pope’s morning Mass are usually Vatican employees or people residing in Rome”. “We hope the Pope and his staff will consider the distance we come from and this once in a life opportunity we have to be at the heart of the Church”, the students said.

    The group of students from Arts, Health and Business faculties will visit Vatican City (Basilica, Musei, etc.), Rome, Assisi, and Nettuno to pray at the tomb of St. Maria Goretti, who is patron of the youth in Papua New Guinea and Solomon Islands.

    The request for prayer with the Pope has been forwarded through the Apostolic Nunciature channels on 1st May. (www.cbcpngsi.org – giorgiolicini@yahoo.com)

    16 Maggio, 2013 - 2:41
  4. Giorgio Licini

    Mi sono permesso di condividere con voi il desiderio dei nostri giovani… oceanici copiando il comunicato inserito oggi sul sito della nostra conferenza episcopale e diffuso qui alla stampa. Scusate e grazie!

    16 Maggio, 2013 - 2:45
  5. mattlar

    Giorgio licini in bocca al lupo! La vedova nel vangelo c’è riuscita!

    16 Maggio, 2013 - 9:20
  6. Evabbe’, così mi commuovi, però!

    [Qui si mettono a dura prova le mie capacità matematiche, eh.]

    16 Maggio, 2013 - 9:23
  7. Luigi Franti

    Son contento che Luigi sia contento e tutti sian contenti. Però guardando la piega che ha preso il suo blog mi pare che in molti amiate più “questo” papa che non il papa. (Infatti quello di prima, di cui ora mi sfugge il nome, non lo amavate affatto).
    Per carità, non son cose cattive, anzi sono perfino belle cose, ma gli anziani si ricordano di averle già viste … per esempio con il papa che c’era prima di quello di prima, e i più decrepiti se ne ricordano un altro, ancora prima, che piaceva molto …
    Ma la sostanza?

    16 Maggio, 2013 - 9:24
  8. mattlar

    Franti, se qualcuno dice che papa Benedetto aveva il dono della cultura e della scrittura! I suoi scritti sono di una profondità, di una chiarezza e di una apertura intellettuale e spirituale straordinarie, che verranno studiati a lungo e per i prossimi decenni influenzeranno la cultura cattolica offende forse papa Francesco e dice che è un sempliciotto?
    Ognuno ha i suoi doni e viene apprezzato per quello che è. Per esempio, Leonardo verrà ricordato in questo blog per essere un uomo dall’intelligenza fine e soprattutto persona tutta d’un pezzo: quando ha detto che sarebbe uscito dal blog, ha mantenuto la parola in tutta coerenza, senza cercare scorciatoie e senza adottare false identità. Molti di quelli che rimangono verranno ricordati per essere un po’ più buontemponi, quando minacciano di andar via, banali nel pensiero e meno colti.

    16 Maggio, 2013 - 9:41
  9. mattlar

    Scusate, nella prima parte, col tablet mi salta la punteggiatura e alcune parole…

    16 Maggio, 2013 - 9:53
  10. Clodine

    Sulla sostanza carissimo Franti… Forse dovremo attendere ancora un pochino. Attendiamo e..speriamo! Eserciterà il suo carisma, che le è proprio così come per ciascun papa che si avvicendò nella storia della Chiesa, al meglio: per il momento sto a guardare, in silenzio, con un certo stupore misto a curiosità…perché francamente non l’ho ancora capito!!

    16 Maggio, 2013 - 9:56
  11. Marilisa

    ” Per esempio, Leonardo verrà ricordato in questo blog per essere un uomo dall’intelligenza fine e soprattutto persona tutta d’un pezzo etc…”

    Bravo, Mattlar, mi piacciono le persone “coerenti” come te.
    Se la mia memoria non fa cilecca, e posso assicurarti che davvero non la fa, ricordo molto bene che “la persona dall’intelligenza fine” che tu oggi sembri apprezzare molto, ti fece uscire dai gangheri e avesti per lui parole ben diverse.
    Sai com’è: chi ha “l’intelligenza fine” non insulta e non prende in giro nessuno. Proprio il contrario di come si comportava molto spesso quel signore di cui il Franti sembra essere il perfetto clone, solo un po’ più prudente.
    Scusa la franchezza.
    Ti consiglierei (solo un consiglio disinteressato) di essere più obiettivo.

    16 Maggio, 2013 - 11:03
  12. Sara1

    Ma non è detto Franti, a me ad esempio manca moltissimo la delicatezza delle parole di Benedetto.
    Di Francesco apprezzo molto l’attenzione agli umili e i disagiati ma con il linguaggio mi trovo molto meno, troppo netto e senza sfumature, i vescovi son lupi che mangiano la carne delle pecore, le suore zitelle, noi cristiani da salotto, insomma ci sta sistemando tutti.
    Probabilmente ce lo meritiamo per carità
    🙂

    16 Maggio, 2013 - 11:57
  13. Clodine

    “Quelli che vogliono costruire una Chiesa «a propria misura», ma non la Chiesa di Gesù, sono i «cristiani tiepidi».
    Mentre:
    ” coloro che in questo momento danno testimonianza del nome di Gesù, anche fino al martirio…questi non sono i”cristiani satelliti” ».

    “Il Tempo 20/4/2013”

    Bella la simbologia dei cristiani “satelliti”, in netta minoranza rispetto all’imperare dei “tiepidi , che pretendono una Chiesa a “propria misura”.

    16 Maggio, 2013 - 12:20
  14. Marilisa

    A me, al contrario, sta molto bene il linguaggio “netto e senza sfumature”, è più diretto e va subito al sodo.
    Penso tuttavia che il papa attuale in realtà non abbia ancora molta dimestichezza con la nostra lingua e usi alcuni termini senza conoscerne le sfumature di significato.
    Però, quanto ai “cristiani da salotto” ci ha azzeccato in pieno.
    Quanti ce ne sono!

    16 Maggio, 2013 - 12:28
  15. Sara1

    In questi casi in genere tutti pensano che si riferisca ad altri come i politici che applaudivano Napolitano.

    🙂

    Però nello specifico vorrei capire meglio cosa si intende per salotto e zelo apostolico perchè temo che possiamo chiamarci fuori in pochi.

    16 Maggio, 2013 - 12:35
  16. Giorgio Licini

    Tra “il Papa” e “questo Papa” io la metterei cosi’. Ho sperato e pregato prima del conclave che eleggessero un “parroco” (sic!). Pensavo a Luis Tagle perche’ con le mi distanze non ne conoscevo altri, che invece evidentemente c’erano e ci sono. Non pensavo che in realta’ il mio personale desiderio si realizzasse. Invece pare proprio che sia successo. Tutti i papi sono GRANDI: certamente tutti queli che abiamo conosciuto noi nell’ultimo mezzo secolo. La storia ed anche l’esperienza personale pero’ ormai ci dice che i Papi parroci hanno un quid di piu’ o diverso nel loro rapporto col popolo di Dio. Non e’ stato cosi’ forse per Pio X, Giovanni XXIII, Giovani Paolo I e Francesco? Alla buona politica internazionale, la teologia, ecc. ci pensano anche altri. La pastorale quotidiana, la visita agli ammalati, ai carcerati, l’approccio alle famiglie in difficolta’, il catechismo spicciolo lo fa un buon parroco… ed un un parroco di lungo corso sul soglio di Pietro non c’e’ da meravigliarsi che dimostri una sensibilita’ ed un contatto umano finissimi… E la “nuova evegelizzazione”? Chi pensiamo che la faccia la nuova evangelizzazione, se mai si realizzera’? Un dicastero vaticano? O quelle bestie da soma che da secoli sono i preti di campagna, di borgata o di citta’, insieme alla loro gente, ammesso che riescano a recuperare piena fiducia in se stessi e ad uscire dalle crisi e dai dubbi attuali? Avanti, per favore, con i Papi missionari, australi, pastorali, parrocchiali…

    16 Maggio, 2013 - 12:51
  17. Clodine

    “Rientrano nella categoria dei “tiepidi” i cristiani cosiddetti “da salotto”, educati, ma che non sanno fare figli alla Chiesa con l’annuncio e il fervore apostolico». Brano tratto dallo stesso articolo.

    Sicché la “fauna” si classifica in “tiepidi”, “satelliti” e addirittura “da salotto” e taluni anche sterili…
    Questa terminologia mi fa sovvenire l’andamento che spesso si ritrova dentro una famiglia numerosa dove c’é il figlio che bivacca e quello che si alza alle 5 del mattino per guadagnarsi la giornata. Dove se alcuni aggiustano altri vandalizzano. C’è chi mette ordine e chi crea disordine. Le sedie talvolta mancano di spalliera i tavoli son macchiati di colore il barattolo della nutella sempre aperto e i letti disfatti. Per quanto ci si impegni perché regni armonia l’ operazione è sempre un tantino ardua. Il cuore di questa famiglia è il babbo naturalmente e la “genia” pestifera noi. Noi siamo responsabili dell’aria che si respira, nella casa che potremmo trasformare in paradiso -perché ogni fratello possa dire : “è bello stare qui” – o un inferno: dipende! L’ideale sarebbe che nella casa, sulla terra, ci si acclimata non al Purgatorio, né all’inferno, ma al Paradiso, o quanto meno, alla “prova generale” del Paradiso! E’ utopia, lo so.

    16 Maggio, 2013 - 13:01
  18. lorenzo

    Caro Giorgio, io penso che la benedetta nuova evangelizzazione, o la facciamo noi laici, o resta lettera morta. In unione e come emanazione dlaa cHiesa tutta e dei suoi pastori, ovvio, dal papa ai parroci. Ma SOLO NOI possiamo fare pastorale quotidinan, visita (?!) agli ammalati,ai carcerati, approccio alle famiglie in difficoltà, catechismo nei fatti laddove i preti non vogliono nemmeno dentirli nominare, figurarsi vedrseli d’intorno.
    Il tempo delle deleghe è finito.
    O meglio, inizia quello delle deleghe ricevute da noi, e non piu’ rifilate agli altri.

    A Sara dico: secondo me nessuno, ma proprio nessuno di noi comodi e ciarlieri cattolici borghesi occidentali puo’ chiamarsi fuori dalla definizione di cattolico da salotto.Prendiamoci la sechhiata d’acqua gelida in faccia, e vediamo di svegliarci , una buona volta. Altroche riferirsi agli altri: becchiamocela in piena faccia, che è diretta a noi.

    16 Maggio, 2013 - 13:03
  19. Clodine

    E qui ha ragione lorenzo, già allora Cristo aveva individuato negli amici i più pericolosi nemici del cristianesimo che non sono “fuori” ma dentro la casa.

    16 Maggio, 2013 - 13:17
  20. Clodine

    “E Gesù entrò nel tempio e ne scacciò tutti quelli che vendevano e compravano…perché sta scritto: La mia casa sarà chiamata casa di preghiera. E nel Tempio si avvicinarono ciechi e zoppi e li guarì”…
    Mt 21,12-14
    Fino a quando saremo incapaci di Vivere davvero il Vangelo alla luce della Rivelazione saremo “out”, franchi tiratori nella nostra stessa casa: la Chiesa.

    16 Maggio, 2013 - 13:30
  21. Sara1

    Lorenzo sono d’accordo, l’essenziale è cosa si intende per zelo apostolico. Criticare i cristiani educati ok, ma mi hanno sempre insegnato che delicatezza, educazione e tenerezza per un cristiano fanno parte del suo zelo.

    Gli fu detto: «Esci e fermati sul monte alla presenza del Signore». Ecco, il Signore passò. Ci fu un vento impetuoso e gagliardo da spaccare i monti e spezzare le rocce davanti al Signore, ma il Signore non era nel vento. Dopo il vento ci fu un terremoto, ma il Signore non era nel terremoto. 12 Dopo il terremoto ci fu un fuoco, ma il Signore non era nel fuoco. Dopo il fuoco ci fu il mormorio di un vento leggero. 13 Come l’udì, Elia si coprì il volto con il mantello, uscì e si fermò all’ingresso della caverna.

    16 Maggio, 2013 - 13:38
  22. discepolo

    Certo che la definizione “cristiani da salotto” fa tanto venire in mente i “cani da salotto”. Questo Papa ha molto sense of humour!
    Ovviamente noi tutti siamo cani da salotto, cioè cristiani da salotto, ma non dobbiamo per questo sentirci in colpa: siamo nati e abbiamo sempre vissuto in un salotto, viziati, vezzeggiati, ben nutriti , amati. Dovremmo cercare di uscire dal nostro salotto, magari affrontare i morsi , le baruffe, gli attacchi, che il mondo e la realtà ci porta, senza sempre indietreggiare e rifugiarsi piagnucolando dalla grande Mamma o dal grande Babbo… Dovremmo forse, (penso che intendesse questo Papa Francesco), essere meno delicatini e un po’ più ruspanti, meno sensibili e un po’ più sicuri del nostro istinto, meno
    vittimisti e un po’ più fieri., meno viziati .. Appunto trasformarci dal piagnucoloso barboncino o dallo schizzinoso pechinese, nel dignitoso Pastore maremmano, o nel furbissimo cane da caccia, o nel fedele cane da guardia.
    Insomma imparare un volta per tutte che non esistono solo diritti ma anche doveri, non solo piaceri ma anche sacrifici, non solo gratificazioni ma anche
    fatica. Fra il cane da salotto e il cane randagio c’è un abisso……

    16 Maggio, 2013 - 14:17
  23. Sara1

    “siamo nati e abbiamo sempre vissuto in un salotto, viziati, vezzeggiati, ben nutriti , amati”

    Non tutti Discepolo, non tutti.

    16 Maggio, 2013 - 14:26
  24. Clodine

    ma la maggior parte…

    16 Maggio, 2013 - 15:09
  25. Sara1

    Ma se tutti siamo ben nutriti, amati, viziati e vezzeggiati dove sarebbero le periferie dell’esistenza dove dobbiamo andare a dare il nostro aiuto?
    Almeno a vederle le sofferenze vicino a noi prima di partire lancia in resta..

    16 Maggio, 2013 - 15:19
  26. lorenzo

    Sono d’accordo amch’io con te , Sara.
    Delicatezza, educazione e tenerezza sono ok.
    Salvo il caso in cui diventino il fine ( che tutti vedano quanto sono delicato!, educato!, tenero! ecc ecc) e non restino il mezzo per dialogare con gli altri senza per forza urlargli nell’orecchio o randellargli simpaticamente la testa.
    Io credo che la definizione di ” cristiani da salotto” rimandi ad altro.
    Rimanda a me , quando mi viene voglia di starmene ben ben rincattucciato nel calduccio di casa mia: che sia la casa vera, quella del gruppo, della associazione, della parrocchia… facendo coincidere l’essere cristiano con lo starsene lì dentro
    Sono un cristiano da salotto ,quando sono un cristiani “per me stesso”. Con la mia fede, la mia pratica religiosa, la mia devozione, la mia cultura… ma tutta sta bella roba, non è che serva a farmi star meglio e a farmi vivere neglio, farmi raggiungere l’equilibrio e la pace con me stesso? Se , dalla fede in giù, io mi tengo per me il tutto, sotterro il mio talento, e stop. Mentre, INVECE, io, come tutti noi, sono stato adocchiato personalmenete, scelto personalmente, chiamato personalmente.Ma per essere mandato agli altri.
    Io sono qui per gli altri e per Gesù Cristo: che è poi la stessa cosa. Non per scaldare il banco della chiesa o la poltrona del mio salotto; e nemmeno per ” farmi la mia vita, il mio lavoro, la mia famiglia” preoccupandomi saltuariamente di Dio,di Gesù, della Chiesa .
    Credo di essere un bel cristiano da salotto, quando sono cristiano, sì, ma nei miei bravi recintini deputati: all’ombra dei campanili, nei circoli, nei blog, nei movimenti ecc.Mentre INVECE il mio essere cristiano inizia FUORI di lì, e non si sa dove finisce.
    Sono ” da salotto” quando faccio il cristiano al momento di alcune ” garndi scelte” della vita, o al momento delle scelte di principio…ottimo, ci mancherebbe!!! Ma il mio essere cristiani parte da lì: ma poi deve farsi vita spicciola, quotidiana, di piccole cose e piccoli gesti senza grancassa ma che tutti i giorni si ripetono o si ripresentano nuovi, ogni santo giorno, ogni santo giormo.
    Sono, temo, irrimediabiemente da salotto, se , per capire che sono di Cristo, si deve aspettare la domenica per vedere se vado a Messa o no. O si deve aspettare che parli di Chiesa o di valori non negoziabili… perché se no, visto nel mucchio, nel tran tran giornaliero, nei rapporti quotidiani, nessuno mi distinguerebbe mai da quelli che non lo sono.
    Sono un cristiano da salotto tutte le volte che dico, e mi comporto, da padre cristiano, marito cristiano, medico cristiano, operatore cristiano, insegnante cristiano, ecc ecc.Mentre invece io dovrei essere UN CRISTIANO. Che poi manifesta Gesù Cristo, e “fa il piccolo Gesù” facendo il padre, il marito, l’operaio, il medico, l’insegnante ecc.
    Se Gesù “mi costa” la mia vita, se me Lo sudo e me Lo cerco in tutti i giorni e in tutti posti e le persone dei miei giorni, sono un cristiano. Se no, lo sarò anche, ma da salotto.Gesù resta in superficie, come la schiuma bianca del cappuccino.

    16 Maggio, 2013 - 15:31
  27. Sara1

    Caro Lorenzo, è tanto difficile essere buoni cristiani. Io ad esempio lo so che non lo sono e mi prendo il rimbrotto del Papa a testa bassa.

    16 Maggio, 2013 - 15:50
  28. lorenzo

    Beh, a testa bassa ci siamo in due. Ma è bene, io trovo, abbassarla ogni tanto, la testa. Ed è benissimo, soprattutto, che ci sia qualcuno che lce la faccia abbassare. Qualcuno che ci rimbrotti. Veramente c’è il Vangelo che lo fa benissino. Ma m a forza di ascoltarlo, ci siamo abituati, e va giusto bene che arrivi qualcuno ad ” attualizzarne” le parole.
    Se no finisce che restiamo fermi al nostro palo in saecula saeculorum.
    Sempre che ce li prendiamo per buoni, i rimbrotti, e , dopo opportuna digestione, cerchiamo di metterli in pratica.
    Che poi sia difficile, siamo più che d’accordo.
    Il “tanto difficile”, per giunta, non credo sia essere ” buoni ” cristiani( che non ho mai capitop bene cosa sia) ma essere cristiani proprio….

    16 Maggio, 2013 - 18:05
  29. Sara1

    E’ difficile quello che si trova davanti il giovane ricco. Lui i comandamenti li rispetta ma di fronte alla richiesta di donarsi totalmente si tira indietro.
    E’ storia vecchia stabilire quanto deve essere radicale la scelta e quanto può essere aperta a tutti, anche a chi non ha la vocazione del santo.
    Se uno pensa alle polemiche con i donatisti o i giansenisti mi vien da dire che la Chiesa non ha mai voluto essere solo per i perfetti e ha sempre respinto il rigorismo assoluto.
    Per questo mi pare importante stabilire quali siano le dimensioni e i confini del salotto.

    16 Maggio, 2013 - 19:05
  30. Luigi Franti

    Signor Lorenzo, perdoni l’impertinenza, ma mi incuriosisce un po’ questo suo tono sempre predicatorio: lei è così anche nella vita reale?
    Voglio dire, sta sempre in modalità “omelia”? (Penso ai suoi cari …).

    16 Maggio, 2013 - 19:09
  31. lorenzo

    Caro Mr Franti, 🙂
    ringrazio per gli eufemismi con cui mi fa delicatamente capire di avere un po’ passato il limite della umana sopportazione davanti ai miei ripetuti sbrodolamenti .
    Non so darle torto.
    La ringrazio anche per la sollecitudine per i miei cari (e per le loro orecchie). Sono certo che la apprezzeranno molto!

    16 Maggio, 2013 - 19:34

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