Saluto finale

 

del coordinatore della giornata Luigi ACCATTOLI

 

Al coordinatore della Giornata spetta un saluto finale agli intervenuti, a chi ha parlato e ai tanti che hanno ascoltato: è stata una festa dell’alfabeto e della parola, questa Giornata di omaggio a don Lorenzo Milani e a Maria Montessori. La chiamo così avendo nell’orecchio il motto della Montessori: “la potenza dell’alfabeto”; e quello di don Milani: “il potere della parola”.

Una doppia festa dell’alfabeto e della parola, io la direi: nell’ascolto dei testi dei due educatori, che ci sono stati proposti con grande arte dai due lettori Luca Violini e Lucia Ferrati; e nella scoperta inaspettata – almeno per me – di un elemento di forte convergenza di questi due protagonisti delle scienze dell’educazione, così diversi che parrebbe quasi una provocazione ricordarli insieme, ma uniti – pur senza sapere l’uno dell’altro – nel comune impegno a far valere il convincimento che nell’alfabeto e nella parola è il fondamento primo della dignità di ogni creatura umana.

La diversità ce l’hanno fatta sentire con afflato i due artisti che hanno letto i loro testi. Ed è stata forse – questa della lettura delle loro parole – la proposta più creativa degli organizzatori della Giornata, con due maestri della lettura teatrale a far risuonare vivo in questa sala l’insegnamento dei personaggi che eravamo chiamati a ricordare. Una voce di donna per cogliere in pienezza il respiro materno della lezione montessoriana, tesa all’amorosa scoperta del bambino; e una voce d’uomo per la provocante – e anche rude – spinta di don Milani perché i suoi ragazzi apprendessero a farsi valere nella vita.

Ma qui oggi c’è stata festa non solo nell’ascolto vivo delle parole dei due educatori ma anche nell’interpretazione della loro lezione convergente – dicevo – nel porre l’alfabeto e la parola a fondamento dell’umano.

“La potenza dell’alfabeto” è il motto di Maria Montessori che ci portiamo con noi avendo ascoltato chi la conobbe e la studia e la propone. Un motto che lei pose a bandiera della sua battaglia contro l’analfabetismo mondiale. “Il potere della parola” è un motto con cui riassumo il molteplice impegno di don Milani per arricchire la capacità di parola dei suoi allievi. Nel ventaglio dei suoi impegni educativi questo è senz’altro centrale ed è quello che meglio corrisponde alla dedizione con cui la Montessori portò avanti la sua missione alfabetizzatrice.

“Chiamo uomo chi è padrone della sua lingua” e “solo la lingua fa eguali”, diceva don Milani. “L’uomo che non conosce l’alfabeto rimane fuori dalla società”, era il primo convincimento della Montessori.

Con il richiamo a queste due risorse dell’umano, l’alfabeto e la parola, ora ci salutiamo, grati ai due maestri che con tanta forza ce le hanno significate.