Da Malta per la terza volta il Papa dice “sacrilega” questa guerra

Il Signore vi accompagni e la Madonna vi custodisca. Preghiamola ora per la pace, pensando alla tragedia umanitaria che si sta svolgendo nell’Ucraina dilaniata dalla guerra, che continua ad essere bombardata nella guerra sacrilega. Siamo instancabili nel pregare e nell’offrire assistenza a coloro che soffrono. La pace sia con voi! Così Francesco oggi all’Angelus, al termine della Messa nel Piazzale dei Granai a Floriana, Malta. Aveva già qualificato come “sacrilega” questa guerra negli Angelus delle ultime due domeniche. Nei commenti altre parole di Francesco sulla guerra e su altri argomenti dette ai giornalisti in aereo durante il volo di rientro a Roma.

10 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Santità come va la salute? La mia salute è un po’ capricciosa, ho questo problema al ginocchio che tira fuori problemi di deambulazione, di camminare, è un po’ fastidioso, ma sta migliorando, almeno posso andare. Due settimane fa non potevo fare nulla. È una cosa lenta vediamo se torna indietro, ma c’è il dubbio che a questa età non si sa come finirà la partita, speriamo che vada bene.

    3 Aprile, 2022 - 22:23
  2. Luigi Accattoli

    Su Malta e sui migranti.Il problema dei migranti è grave perché sia Grecia, Cipro, Malta, Italia, Spagna, sono i Paesi più vicini all’Africa e al Medio Oriente e atterrano qui, arrivano qui, i migranti vanno accolti sempre! Il problema è che ogni governo deve dire quanti ne possono ricevere normalmente per vivere lì. Per questo ci vuole un’intesa con i Paesi dell’Europa e non tutti sono disposti a ricevere i migranti. Dimentichiamo che l’Europa è stata fatta dai migranti, no? Ma così sono le cose, ma almeno non lasciare tutto il peso a questi Paesi limitrofi che sono così generosi, e Malta è uno di loro. Oggi sono stato nel centro di accoglienza dei migranti e le cose che ho sentito lì sono terribili, la sofferenza di questi per arrivare qui e poi i lager, ci sono dei lager, che sono nella costa libica, quando sono mandati indietro. Questo sembra criminale, no? Per questo credo che è un problema che tocca il cuore di tutti. Così come l’Europa che sta facendo con tanta generosità il posto agli ucraini che bussano alla porta, così anche agli altri che vengono dal Mediterraneo.

    3 Aprile, 2022 - 22:26
  3. Luigi Accattoli

    Abbiamo sentito che è sul tavolo l’idea di un suo viaggio a Kiev. Io sono disposto a fare tutto quello che si debba fare e la Santa Sede, soprattutto la parte diplomatica, il cardinale Parolin e monsignor Gallagher, stanno facendo di tutto, ma di tutto: non si può pubblicare tutto quello che fanno, per prudenza, per riservatezza, ma siamo al limite del lavoro. Fra le possibilità c’è il viaggio. Ci sono due viaggi possibili: uno me lo ha chiesto il presidente della Polonia di inviare il cardinale Krajewski a visitare gli ucraini che sono stati ricevuti in Polonia; lui è andato già due volte, ha portato due ambulanze ed è rimasto lì con loro ma lo farà un’altra volta, è disposto a farlo; l’altro viaggio che qualcuno mi ha domandato, più di uno, io lo dissi con sincerità che avevo in mente di andarci, che la mia disponibilità sempre c’è, non c’è il no, sono disponibile. Che cosa si pensa su un viaggio, la domanda è stata così: “Abbiamo sentito che lei pensava ad un viaggio in Ucraina”, io ho detto che è sul tavolo, è lì come una delle proposte arrivate ma non so se si potrà fare, se è conveniente farla e se farla sarebbe per il meglio o se conviene farla e devo farla, è nell’aria tutto questo. Poi da tempo si era pensato ad un incontro con il patriarca Kirill, si sta lavorando a questo, si sta lavorando e si sta pensando al Medio Oriente per farlo, queste sono le cose come stanno adesso.

    3 Aprile, 2022 - 22:29
  4. Luigi Accattoli

    Giornalisti morti nella guerra. Vorrei farvi le condoglianze per i vostri colleghi che sono caduti. Siano della parte che siano, non interessa. Ma il vostro lavoro è per il bene comune e questi sono caduti in servizio, per il bene comune. Per l’informazione. Non dimentichiamoli. Sono stati coraggiosi e io prego per loro perché il Signore dia il premio al loro lavoro.

    3 Aprile, 2022 - 22:31
  5. Luigi Accattoli

    Quale sarebbe il suo messaggio per Putin se avesse la possibilità di parlargli? I messaggi che ho dato a tutte le autorità sono quelli che ho fatto pubblicamente. Non faccio doppio linguaggio. Faccio sempre lo stesso. Credo che nella sua domanda c’è anche un dubbio su guerre giuste e ingiuste. Ogni guerra nasce da una ingiustizia, sempre. Perché c’è lo schema di guerra. Non c’è lo schema di pace. Per esempio fare investimenti per comprare le armi. Dicono: ma ne abbiamo bisogno per difenderci. Questo è lo schema di guerra. Quando è finita la Seconda Guerra Mondiale tutti hanno respirato il “mai la guerra” e la pace. È cominciata una ondata di lavoro per la pace anche con la buona volontà di non dare le armi, le armi atomiche in quel momento, per la pace, dopo Hiroshima e Nagasaki. Era una grande buona volontà. Settanta anni dopo abbiamo dimenticato tutto questo. È così lo schema della guerra si impone […]. Non siamo più abituati a pensare allo schema della pace. Ci sono stati dei grandi come Ghandi e altri che io menziono alla fine dell’enciclica Fratelli tutti che hanno scommesso sullo schema della pace. Ma noi siamo testardi come umanità. Siamo innamorati delle guerre, dello spirito di Caino. Non per caso, all’inizio della Bibbia c’è questo problema: lo spirito “cainista” di uccidere invece dello spirito di pace. Padre non si può! Vi dico una cosa personale: quando sono stato nel 2014 a Redipuglia e ho visto i nomi dei ragazzi, ho pianto. Davvero ho pianto per amarezza. Poi, uno o due anni dopo, per il giorno dei defunti sono andato a celebrare ad Anzio e ho visto i nomi dei ragazzi caduti lì. Tutti giovani, e anche lì ho pianto. Davvero. Bisogna piangere sulle tombe. C’è una cosa che io rispetto perché c’è un problema politico. Quando c’è stata la commemorazione dello sbarco in Normandia i capi di governo si sono riuniti per commemorarlo. Ma non ricordo che qualcuno ha parlato dei 30 mila ragazzi giovani rimasti sulle spiagge. La gioventù non importa. Questo fa pensare a me. Sono addolorato. Non impariamo. Che il Signore abbia pietà di noi, di tutti noi. Tutti siamo colpevoli!

    3 Aprile, 2022 - 22:35
  6. Amigoni p. Luigi

    Rif. 3 aprile notte – Popolo della guerra e popolo della pace
    Popolo della guerra è chi fa la guerra; popolo della pace è chi si difende e aiuta a difendere per far finire la guerra.
    Mi pare che tale sia anche la logica del Papa: la tragedia umanitaria si svolge nella Ucraina,
    che: a) è dilaniata dalla guerra; b) continua ad essere bombardata nella guerra sacrilega.

    4 Aprile, 2022 - 9:23
  7. maria cristina venturi

    Questa guerra e’ sacrilega anche perche’ e’ sacrilego l’ intreccio religione-nazionalusmo ,come spiega bene Enzo Bianchi su Repubblica:
    “Nel libro Vita e destino di Vasilij Grossman, un monaco folle in Cristo rivela: “La storia degli uomini non è la lotta del bene che cerca di vincere il male, ma è la lotta del male che cerca di distruggere quel poco di umanità che continua a vivere. Ma per ora ciò che è umano non è distrutto, allora il male non vincerà!”. Anche noi non sappiamo dire altro in questa terribile guerra, che vede la follia di chi ha scatenato un conflitto che non avrà vincitori.
    Ma anche se rischia di interessare pochi, va denunciata la presenza di cristiani che per vocazione dovrebbero essere “operatori di pace” nella compagnia degli uomini. Ebbene cosa fanno? Si ha vergogna ad accettarlo ma è la realtà: le chiese sono diverse, ma se quella russa con il Patriarca Kirill ha dato l’appoggio all’aggressione motivandola anche come guerra escatologica tra bene e male e dichiarando che è “un’azione per mantenere unito il mondo russo”, il primate della chiesa ortodossa ucraina Epiphany ha detto che “nostro comune compito è difendere la patria, respingere il nemico tiranno”, e il capo della chiesa greco-cattolica Shevchuk ha proclamato che “è sacro dovere difendere la patria perché le vittorie dell’Ucraina sono le vittorie di Dio sulla bassezza del nemico!”. Quello che non pensavamo più possibile per i cristiani è avvenuto: si è sacralizzata una guerra e la religione è stata invocata come giustificazione del conflitto.

    Sui fronti opposti le chiese hanno ceduto alla tentazione del nazionalismo e quando religione e nazionalismo si intersecano la miscela è esplosiva.

    4 Aprile, 2022 - 19:25
  8. maria cristina venturi

    Del resto non e’ questo che negli anni passati rimproveravamo all’ Islam radicale? Fare della guerra una Jiad ,un Guerra Santa. Ora lo stiamo facendo noi cristiani : Putin e Kirill dicono che sia loro santo dovere impedire la conquista dell’ Ucraina da parte dell’ Occidente corrotto,Zelenskji e Biden dicono che sia sacrosanto lottare per i _ diritti della democrazia” contro l’ oscurantismo russo
    Che poi sotto sotto, sotto le parole altisonante, ci sia il puzzo ben piu’ prosaico del gas metano e l’ odore dei dollari nonche’ degli euro, non toglie che ancora una volta ognuno dei due belligeranti sostiene ” Dio e’ con noi “

    4 Aprile, 2022 - 19:31
  9. Lorenzo Cuffini

    Rif. 19,25 e 19,31.
    Il fatto che ci sia di mezzo l’inclinazione umana al male e alla violenza, non è certo una novità, e il buon Enzo Bianchi ne potrà agevolmente concordare.
    Ma la nostra ” vena di Caino “, e dunque la responsabilità ontologica del male che ogni uomo si porta dietro, non modifica di un pelo il quadro dei dati di fatto e delle responsabilità. Nè autorizza nessuno a farlo: cosa che difatti il Papa che pure – come logico e sensato attendersi da un Papa cattolico del postconcilio – non si stanca di sottolineare come il vero male sia la guerra, la violenza e la logica che ci sta dietro, ha benissimo e a chiare lettere indicato dall’inizio come qui la situazione sia TUTT’ALTRO che uno spartirsi le responsabilità tra le due parti, entrambi “parti in conflitto”. No, no no: qui c’è un aggressore e un aggredito, un invasore e un invaso, un esercito imperialista che scatena una guerra ottocentesca invadendo uno stato autonomo in piena Europa. Qui c’è “una parte”- criminale- che scatena una guerra che sta causando migliaia di morti, città rase al suolo e milioni di profughi sbandati, senza la minima legittimità e giustificazione a farlo.
    Le posizioni, le responsabilità, le colpe , qui, sono assolutamente sbilanciate e, in ultima analisi, TUTTE sono da far risalire a chi ha scatenato, volendolo fare , e sapendo di volerlo fare nel modo criminale con cui lo sta realizzando, questa guerra infame e sanguinaria. Tutte, giova tenerlo bene a mente: quelle direttamente causate dal suo agire criminale, e quelle che si scatenano in reazione .
    Il discorso sulle Chiese, in questo contesto, diventa imbarazzante e marginalissimo, perché appuntare lì il focus dell’attenzione, in questo bagno di sangue ogni giorno crescente, è un modo per evitare di dire pane al pane e di riconoscere la realtà. Iniziato il sabba della guerra, le Chiese possono pochino, nei fatti. Non mi stupirei che Francesco andasse pure in Ucraina, e credo che se dipendesse esclusivamente da lui, lo avrebbe già anche fatto. Ma , da navigato quale è, ha ammesso egli stesso come sia tutt’altro che chiaro se e a cosa potrebbe servire una iniziativa simile. Così come continua a tenere sul tavolo ( nonostante una differenza che non ptrebbe risultare più stridente) la volontà di incontrare Kirill: nell’ottica di tutto puo’ aiutare, non certamente di risolvere la questione. Le chiese, scatenate le guerre, possono pochino assai. E due guerre mondali stanno lì a dimostrarlo, oltre a tutte le altre.
    Noi cattolici romani, solo negli ultimi cent’anni ci siamo liberati, e non ancora compiutamente r tutti, e dobbiamo alla Provvidenza del Concilio la rottura di quella compromissione con il potere politico e la irreversibile presa di distanza dal giochino trono/altare ( appassionatamente praticato per svariati secoli ), dallo spirito delle crociate, da quello delle guerre di religione, e da tutte quelle sanguinose e incredibili zavorre per cui Giovanni Paolo II ha inziato a chiedere senza infingimenti perdòno. Ragion per cui non siamo certo noi quelli che si indignano o si stupiscono che analogo atteggiamento non abbia preso piede presso Chiese diverse dalla nostra. Se manca quel passaggio di maturazione, emancipazione e apertura allo Spirito, non si innesca alcun cammino di conversione.
    Detto questo, anche qui: non si puo’ tentare di far di tutta l’erba un fascio e di caricare a tutti le stesse responsabilità. Kirill ha le sue “ragioni” tutte politiche e geopolitiche, arcinote, nell’essersi legato, letterlmente, anima e corpo al suo satrapo di riferimento. Da qui a giustificare teologicamente, come lui ha fatto, la guerra di genocidio che si sta portando avanti, benedicendola come battaglia apocalittica contro la corruzione dei costumi cristiani, ce ne corre! E’ prima di tutto un falso storico e dunque si ascrive interamente alla sua coscienza e alla sua responsabilità storica, prima ancor che cristiana.
    Parlare,al contrario, come fa il patriarca Epifanio di ” compito di difendere la patria e di nemico tiranno” non sarà forse in pretta salsa evangelica, stile ” porgiamo l’altra guancia”, ma è storicamente, cronachisticamente vero, oggettivo: perché è INDUBBIO che lì ci sia una patria non solo da difendere , ma in via di distruzione, e un nemico che definire tiranno è un delicato eufemismo, non fosse’altro per come si sta comportando nella sua personale guerra infame.
    Allo stesso modo, non si può assolutamente, nel modo più categorico, comunque la si pensi politicamente, porre sullo stesso piano l’aggressore con l’aggredito: il fatto è che Zelenski , e i leader dell’odiato occidente ( odiato dalla commentatrice, ndr) quando dicono di lottare per i diritti della democrazia , dicono l’esatta verità oggettiva: è stata attaccata la democrazia di uno stato indipendente, da parte di una dittatura oppressiva e sanguinaria, che sta dimostrando di esserlo ogni giorno in cui il sole sorge. Potranno essere parole altisonanti e retoriche, ma il peccato in questo caso è venialissimo( ai miei occhi inesistente) se paragonato all’operato di un criminale di guerra a piede libero che semina morte e distruzione, e innesca meccanismi incontrollabili con lucida volontà di annientamento.
    Infine: c’è da essere lieti che , in modo tardivo e assai sospetto, si arrivi alla condanna del fondamentalismo religioso, o religiosoide, da parte di chi ne ha fatto verbo e vangelo sulle colonne di questo blog per anni.
    Mai troppo tardi.

    5 Aprile, 2022 - 1:59

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