Da don Sergio Mercanzin amico di Milingo

Da don Sergio Mercanzin, direttore del centro “Russia ecumenica”, ricevo questo messaggio:
Caro Luigi, ritengo una delle più belle avventure della mia vita essere stato per tanti anni amico, collaboratore, compagno di viaggio, confidente di mons. Milingo. Quello che più mi ha impressionato è sempre stato il Milingo esorcista. Quanti esorcismi abbiamo vissuto insieme. Non si stupiva di nulla, sfidava-interrogava-comandava ogni presenza estranea e maligna, conosceva una realtà per me sconosciuta e tenebrosa.  
Ho visto psichiatri accompagnare da Milingo pazienti dalle patologia misteriose, famosi esorcisti ricorrere a  lui per i casi insolubili. P. Gabriele Amorth, con alle spalle migliaia di escorcismi, mi diceva:”Milingo esorcista? Davanti a lui mi sento un pigmeo!”. Ed erano esorcismi, non stregonerie. Milingo esorcizzava con la Sacra Scrittura, con le preghiere della Chiesa, e naturalmente sempre in nome di Cristo. Con lui esorcista ho  intravisto il Male (maiuscolo) e il Bene (maiuscolo).
Per me è stato un maestro, un grande e raro maestro. Dico maestro, non dico modello, perché ho sermpre visto anche i suoi limiti.
L’ultima scivolata io la spiegherei così: tanto protagonismo, poca comunione. Un giorno in cui era particolarmente in crisi con le autorità della Chiesa e voleva sbattere le porte e andarsene gli ho detto: “Eccellenza, diavolo vuol dire: colui che divide. Lei l’ha tanto combattuto.  Adesso vuole dividere proprio lei?” 
Allora mi ascoltò. Allora…
Ciao! Don Sergio Mercanzin
PS. “Scomunicato”, secondo te, è un termine giuridico ecclesiastico per indicare l’evangelica “pecorella smarrita”? Se fosse così dovremmo andargli incontro con trepidazione e amore. E’ quello che mi riprometto di fare.

32 Comments

  1. don vito

    Il fatto di Milingo fa notizia: prima grandi esorcismi, poi il cd, infine il matrimonio, e ora i preti sposati.
    Perchè è così difficile per gli uomini di Chiesa (anche io) sopportare Nazaret, trentanni di “anonimato evangelico”, perchè è così difficile assumere come criterio di vita la semplicità e non il rombo gagliardo?
    Della mia classe di seminario sono diversi, già preti, che hanno lasciato,… ho visto solo scelte non facili, pianti, forse un vero amore, ma sempre uomini semplici, sofferenti, feriti, che continuano a cercare solo felicità. Eppure è più facile fare battaglie, diventare paladini di crociate di nuove forme di chiesa o rivendicare vecchi diverbi teologici, perchè ci si occupa del problema “fuori di se”, di grandi questioni e non ci si occupa di se stessi, … resto ancora dietro a Gesù, che chiede, con semplice coraggio, un vero rapporto di rinuncia a se stesso, il dramma bello della vocazione ha bisogno di un solido rapporto con se stessi, capace di sacrificio e di silenzio.
    Non giudico Milingo, gli auguro un sano rapporto con se stesso, quello con la Chiesa doveva essere un rapporto ministeriale, cioè uno strumento per poter amare tutti gli uomini e le donne nel nome di Gesù, adesso non può più esserci,il valore dell’amore mostra l’inadeguatezza dello strumento della scomunica, perchè nel valore dell’amore vi è la comunione.

    30 Settembre, 2006 - 19:06
  2. «In momenti di sofferenza ecclesiale come questo, si intensifichi la preghiera di tutta la comunità dei fedeli»: così si chiude – e non è una formalità – la nota diffusa dalla Sala stampa vaticana.

    1 Ottobre, 2006 - 7:35
  3. Trovo che il Vangelo di oggi – che riporto in questo post – si addica in qualche modo alla questione Milingo, sia per quanto riguarda la facoltà di scacciare spiriti immondi, sia per la capacità di dare con frequenza scandalo.

    IL SANTO VANGELO DELLA XXVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

    Dal vangelo secondo Marco
    In quel tempo, Giovanni rispose a Gesù dicendo: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava i demòni nel tuo nome e glielo abbiamo vietato, perché non era dei nostri». Ma Gesù disse: «Non glielo proibite, perché non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito dopo possa parlare male di me.

    Chi non è contro di noi è per noi. Chiunque vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, vi dico in verità che non perderà la sua ricompensa.

    Chi scandalizza uno di questi piccoli che credono, è meglio per lui che gli si metta una macina da asino al collo e venga gettato nel mare. Se la tua mano ti scandalizza, tagliala: è meglio per te entrare nella vita monco, che con due mani andare nella Geenna, nel fuoco inestinguibile. Se il tuo piede ti scandalizza, taglialo: è meglio per te entrare nella vita zoppo, che esser gettato con due piedi nella Geenna. Se il tuo occhio ti scandalizza, cavalo: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, che essere gettato con due occhi nella Geenna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue».

    1 Ottobre, 2006 - 9:45
  4. Maria Grazia

    Ringrazio tutti ed in particolare Don Vito per avere condiviso il suo pensiero con noi.
    Quella di Milingo assomglia sempre di più a una soap opera pruriginosa su cui i media si stanno buttando nuovamente,come 5 anni fa.
    Stasera se ne occupa persino “Terra”,il settimanale del TG5.Non giudico i palinsesti delle tv private.Mi rammarico semplicemente per la scelta dell’argomento.Oggi Papa Benedetto ha risposto con un appello amorevole per l’Iraq alle minacce,agli insulti ed alle bestialità di ieri.
    Forse è lui,e non Milingo,che merita l’attenzione dei media,non vi pare?
    Per fortuna su internet si trovano articoli molto intelligenti come quello che posterò a breve nella discussione:Ratzinger: “Non ti comprendo, Signore???.
    Trenta secondi nei tg,molta attenzione su altri media.
    Saluti MG

    1 Ottobre, 2006 - 12:47
  5. Ricordo con simpatia e saluto padre Mercanzin e la sua barba lunga quando veniva nella Vibo Valentia della mia infanzia e adolescenza, collaboratore infaticabile del mio parroco mons. Onofrio Brindisi alla ricerca, nel mondo, di persone da proporre per il Premio Internazionale della Testimonianza che il Duomo di S. Leoluca, patrono di Vibo Valentia, assegnava il I marzo di ogni anno per festeggiare il patrono. Lo ricordo perché anche stavolta padre Mercanzin ha mostrato di essere quello che è: uno capace di indicare una strada. Nonostante le critiche di chi sosteneva che il Patrono si dovesse festeggiare con i mortaretti e non con il Premio (lezione che ho imparato anni dopo, più “vecchio”).
    Penso che la medicina della misericordia sia quella più appropriata. Scusate se mi ripeto: prelatura personale no, ma una soluzione al problema dei preti sposati si può trovare.
    Un caro saluto a tutti voi e padre Sergio

    PS: una nota di ironia.
    Avete visto l’imitazione che Max Giusti ha fatto di Milingo a “Quelli che il calcio e…”? 🙂 🙂 🙂
    Padre Sergio ci ha presentato un uomo coraggioso e capace di combattere il demonio, ossia Milingo. E penso che per combattere il demonio la fede sia necessaria e debba essere salda. Ci ha mostrato un testimone che però è caduto nella scomunica. E questo scopritore di testimoni, che da Roma andava in ogni dove a rintracciarli (un anno l’Arcivescovo di Sarajevo oggi cardinale Pulic, un altro la famiglia di Nicholas Green), dice ora di voler andare incontro alla pecorella smarrita. La speranza è che lo incontri e ci parli. Perché, clamore roboante a parte (don Vito in questo ha tutta la mia condivisione), ci sono tanti altri che soffrono. E però, don Vito, penso che come lei ha avuto la forza e il coraggio di rispettare il celibato per tutti questi anni, così penso che si debba in qualche modo incontrare quelli che hanno avuto la forza e il coraggio di finire sotto accusa per una questione storica e tutto sommato superabile.

    1 Ottobre, 2006 - 14:05
  6. Ieri sera ho seguito con particolare attenzione la trasmissione di Terra, lo speciale del Tg5 condotto dall’ottimo Toni Capuozzo, dedicata al caso Milingo. Erano miei ospiti a cena due cari amici, un sacerdote con delega del vescovo ad effettuare esorcismi ed un neuro-psichiatra. Tutti e tre siamo rimasti a bocca aperta nell’ascoltare l’intervista di Milingo. Questi ha “perdonato” il Papa per aver “osato” scomunicarlo; si è detto ancora fedele alla Chiesa di Roma, malgrado abbia aderito alla setta di Moon che, come è noto, non riconosce la divinità di Gesù; ha rivendicato il “diritto” dei sacerdoti a sposarsi; ha definito canonicamente valide le sue ordinazioni episcopali e, udite udite, ha fatto anche lo spiritoso: “Tanta gente dice che andrò all’inferno. Questo lo può sapere solo Dio. A voi dico: non preoccupatevi per me…”. Come per dire, “fatevi i fatti vostri, pensate a voi stessi”. E poi, credendosi forse il Papa, ha benedetto i telespettatori (anche se a me sembravano più maledizioni che altro). L’esorcista che era con me ha detto: “Satana ha avuto la sua rivincita con quest’uomo”; il neuro-psichiatra ha parlato di “delirio di onnipotenza”; a me è scappata solo un’esclamazione: “Traditore!”.

    2 Ottobre, 2006 - 14:30
  7. Maria Grazia

    Ho seguito anch’io il settimanale “Terra” e anche a me come a Gianluca ha dato molto fastidio la benedizione finale di Milingo:penso che l’arroganza di quest’uomo non abbia alcun limite.

    RIFLESSIONE
    Se i mass media si occupassero del Papa la metà di quanto si occupano di Milingo,saremmo a cavallo.Non ho visto preti e intellettuali correre in difesa di Ratzinger,mentre ciascuno deve dire la sua su Milingo.Bella figura anche questa.
    Cito ancora il nostro Tonizzo(per la cena aspetto il menù):

    http://canali.libero.it/affaritaliani/cronache/mercanzinmilingo0210.html

    Questa intervista è straordinaria non solo per l’intervistatore ma per il contenuto delle risposte.
    Padre Mercanzin è lo specchio della Chiesa di oggi(spero che mi perdonerà per l’impudenza):la colpa di tutto,in fondo,non è di Milingo ma della Chiesa.
    In particolare è colpa di Ruini mentre Giovanni Paolo II era il Papa buonissimo,”amico” di Milingo..
    Mi sorprendo che si attacchi Ruini.Perchè non prendersela direttamente con Papa Ratzinger?
    Trovo aberrante la proposta di una bella conferenza stampa mediatica a due passi dal Vaticano.Provocazione?Ma no,scherziamo?Il Papa si potrebbe offendere?Non importa tanto ci è abituato.
    Paragonare Milingo a Lutero è una forzatura visto che questi era un grande intellettuale,considerato uno dei “padri letterari” della Germania.
    Paragonare Milingo a Padre Pio?Non scherziamo.
    Noto che si tira in ballo ancora Papa Wojtyla come il Papa buono,comprensivo,tenero con Milingo.Insomma:tutto il contrario di Ratzinger.
    Attenzione ai boomerang,cari amici sacerdoti,giornalisti e commentatori.Io potrei interpretare in senso favorevole a Ratzinger,non ci avete mai pensato?

    DISCORSO GENERALE SUL TRATTAMENTO RISERVATO DAI MEDIA AL PAPA.
    Ancora una volta mi tocca tirare fuori l’arsenale delle precisazioni.
    Ho notato che in molti nei media si sono buttati sulla storia narrata dalla BBC sui preti pedofili.Il documento non è uno scoop visto che è noto da anni,ma è servito a gettare ancora una volta fango su Papa Ratzinger.
    Il documento risale al 1962,regnante Giovanni XXIII,firmato dal cardinale Ottaviani,confermato da Paolo VI e Giovanni Paolo II,riguardante la segretezza della confessione.
    Chi paga per questo documento?Ratzinger,è ovvio!
    Ratzinger ha protetto i pedofili secondo la BBC.C’è solo un piccolo problema:è falso!La falsità è confermata anche dalle dure condanne inflitte dall’ex Sant’Uffizio nell’ultimo anno e mezzo.
    Perchè ora sì e prima no?
    Riccorro al sempre ottimo Magister:

    http://www.chiesa.espressonline.it/dettaglio.jsp?id=31208

    http://www.chiesa.espressonline.it/dettaglio.jsp?id=37078

    http://www.chiesa.espressonline.it/dettaglio.jsp?id=6932

    http://www.chiesa.espressonline.it/dettaglio.jsp?id=58361

    Leggiamo e meditiamo su dati certi.
    Perchè i media non dicono tutta la verità?Io ho la mia risposta,e voi?
    Saluti MG

    ps per la serie “il boomerang” mi riservo di aggiungere un commento su Padre Michel nella discussione Ratzinger: “Non ti comprendo, Signore???

    3 Ottobre, 2006 - 8:15
  8. Cara Maria Grazia, ti pregherei di rileggere quello che ha detto padre Mercanzin, perché un conto è stampare il pezzo e dedicargli tempo, un altro vederlo correre e scorrere sul video. E precisamente le parole di padre Sergio ripetono questo concetto, giù espresso sul blog: la mancanza di comunione.
    E’ vero da un lato che Milingo non era uno molto incline alla comunione, ma è altrettanto vero che questa comunione non è stata incoraggiata. E’ un fatto che Ruini gli abbia proibito di dire Messa nella diocesi di Roma, come è un fatto che per un bel po’ di tempo nei primi anni ’80 Milingo stette come bloccato in un convento romano nella speranza di un abboccamento con Giovanni Paolo II.
    La conferenza prevista da padre Sergio non è una provocazione, anzi la sua idea è di mettersi in mezzo per favorire l’incontro e non lo scontro. Nell’intervista lo dice chiaramente e traspare nettamente.
    Ancora: Lutero non è, il nostro Milingo. Lo è per Stalling, che me lo ha detto in un’intervista linkata a quella che citi, ma non per Mercanzin. E se Wojtyla avesse detto una cosa del genere: “Sei come Padre Pio”, non me ne stupirei.
    Il problema non è Wojtyla=buono e Ratzinger=cattivo. Il problema è: come riassorbire questo scisma?

    Se vuoi dirmi altro antonino@affaritaliani.it
    Grazie sempre per l’attenzione, soprattutto griazie a Luigi per lo spunto offerto dal messaggio postato da padre Sergio sul blog.

    3 Ottobre, 2006 - 11:58
  9. Milingo sta a Padre Pio come Moggi sta ad Enzo Tortora (e lo dico da juventino)… Ma stiamo scherzando? Ma che razza di paragone è? Ma quando mai Padre Pio ha disobbedito al Papa? Trovo tutto ciò ridicolo! Anzi, lo trovo offensivo!!! Non ce lo vedo proprio Giovanni Paolo II fare questo tipo di paragoni. Direi che per l’ennesima volta qualcuno ha perso una buona occasione per stare zitto. Poi, non vedo perchè si debbano continuare ad esaltare le doti del Milingo esorcista: non era certo Lui a scacciare il demonio, in quanto è noto che l’esorcista è solo uno strumento che opera in nome di Cristo.

    P. S.: Maria Grazia, dopo l’invito a cena di tonizzo, prendi in considerazione anche il mio per la comune identità di vedute.
    Un abbraccio

    3 Ottobre, 2006 - 12:42
  10. Maria Grazia

    Grazie Gianluca,sei sempre molto gentile.
    Scusatemi ma ho un gran bisogno di staccare la spina per un pò.Stasera non me la sento di rispondere o di dire la mia su alcunchè.
    Oggi pomeriggio sono stata molto male per la storia del dirottamento aereo che ha portato a galla in maniera dirompente i pericoli che il Papa sta correndo per la sua coerenza e il suo coraggio.
    Vi dico la verità:non me ne importa proprio nulla di Milingo e di quelli come lui.Sono molto preoccupata per il mio Papa:per la sua sicurezza ma anche per la sua salute.Mai avrei immaginato che un ottantenne che ha dedicato la sua vita alla Chiesa potesse subire ciò che sta affrontando.
    Fuoco nemico e amico da tutte le parti e tutto per il suo grave peccato:essere se stesso.Quanto sarebbe stato comodo per lui sedersi beato sul soglio di Pietro e restarsene in silenzio a vedere la barca della Chiesa affondare(perchè è questo che stava accadento nonostante i millantanti trionfi dei bei tempi precedenti).Non si è arreso al tramonto del Cristianesimo,ha lottato e lotta per la libertà religiosa,perchè tutti conoscano il messaggio di Cristo.Ecco come è stato ripagato:
    http://www.gazzettadisondrio.it/6946-un_papa_antipatico.html
    Il mio Papa può stare simpatico solo a me,posso volergli bene solo io e ciò non fa venire meno la sua grandezza.
    Sono delusa da tutti:giornali,preti e movimenti ecclesiali che non si degnano di organizzare nemmeno mezza veglia di preghiera.
    Può darsi che domani sia diverso,ma stasera sono così amareggiata da non riuscire a mettere in fila due frasi.
    Saluti MG

    3 Ottobre, 2006 - 21:42
  11. Luigi Accattoli

    Don Sergio Mercanzin invia questo messaggio: “Caro Luigi, incandescente l’argomento Milingo. E straordinario il sistema del blog, che tu mi hai suggerito di utilizzare. Potrebbe essere anche un modo per dare consistenza a una reale opinione pubblica anche all’interno della Chiesa? Penso di sì.
    Per le mie opinioni su Milingo ( ma io le ritengo più esperienze vissute che opinioni) ho preso qualche legnata, per esempio da Maria Grazia e qualche carezza per esempio da Tonizzo, che saluto con riconoscenza e simpatia. A Tonizzo mi piace confidare che tra i candidati al Premio della Testimonianza che lui ricorda con giusta nostalgia avevo più volte inserito il nome di Milingo negli anni 90. Il grande Mons. Brindisi, che del premio era l’inventore, era favorevole, ma altri no. Per non creare divisione il nome Milingo veniva messo da parte in attesa di tempi migliori, che non sono mai arrivati!
    Ti saluto di cuore. Don Sergio Mercanzin”

    4 Ottobre, 2006 - 9:07
  12. Luisa Buhler

    Cara Maria-Grazia, vorrei con materna sollecitudine darti un consiglio o piuttosto un suggerimento. E spero non te ne offuscherai.
    Invece di staccare la spina dal blog e privarci così della tua così cara presenza, perchè non cerchi di staccare la spina per un pò di tempo dai giornali, dalla stampa alla ricerca di notizie sul nostro tanto amato Papa Benedetto ?
    Questa ricerca non può purtoppo che deluderti e aumentare la tua collera, la tua rabbia.
    È quello che faccio io ogni tanto, leggo Avvenire on-line, sono abbonata all`Osservatore Romano ,seguo il blog di Magister, leggo gli articoli on-line di Luigi Accattoli, do un`occhiata al Corriere della sera e, siccome sono molto curiosa ,delle volte cedo e vado altrove …ma mi fermo e preferisco non leggere articoli di cui conosco in anticipo il contenuto e che so hanno il potere di innervosirmi !
    Sì delle volte sono il prototipo della lettrice di nicchia ….ma stimo che è pura legittima difesa contro la malafede, la disonestà intellettuale e ,purtoppo non solo di giornalisti, ma anche di persone all `interno della Chiesa che usano e abusano dei mezzi di comunicazione per soddisfare i loro propri interessi .
    Quello che è successo ieri è tipico del funzionamento dei mass-media : non avevano nessuna informazione precisa ,invece di aspettare di essere sicuri ci hanno invaso con inesatezze, notizie che si sono rivelate false ecc.
    Sai, Papa Benedetto è abituato già da quando era professore ,poi vescovo,poi cardinale e in seguito Prefetto alle incomprensioni, agli insulti.
    Ho la convinzione che egli sta invece scoprendo quanto è amato dai fedeli e sono sicura che questo lo incoraggia. Dunque mi sembra che il solo nostro dovere è di sempre testimoniargli il nostro affetto e sopratutto pregare per lui e invocare per lui la protezione divina.
    E quando sono preoccupata per lui, per la sua salute, non ho che da rivederlo in preghiera davanti alla Vergine di Altötting, per essere fiduciosa, rassicurata. Perchè so che le sue forze, la sua forza il nostro Papa la cerca e la trova in una fonte inestinguibile ,e la luce che risplendeva sul suo volto quando si è alzato non la dimenticherò mai !
    A presto Maria-Grazia ! Luisa

    4 Ottobre, 2006 - 9:42
  13. Luisa Buhler

    È veramente incandescente l`argomento Milingo o piuttosto certe persone lo vorrebbero tale per apparire loro stessi incandescenti , sotto la luce dei riflettori ?
    Il fatto che Don Mercanzin dica che il blog potrebbe ” dare consistenza a una reale opinione pubblica all`interno della Chiesa ” esprime chiaramente il suo pensiero e orientamento …un orientamento che personalmente non mi sento di seguire !
    Come se la reale opinione pubblica non potesse essere che un` opinione in disaccordo con la Chiesa e al di fuori di essa ! Come se all`interno della Chiesa non ci fossero che delle pecore cieche, mute ,stupidamente disciplinate ,dei papagalli che si limitano a ripetere una lezione ben appresa.
    Quando leggo delle frasi di questo genere mi vien da dire che la contestazione all `interno della Chiesa , che in se può essere benefica , utile e talvolta necessaria, se non è condotta con onestà , rigore intellettuale e spirituale , ma al contrario motivata da interessi particolari, egotici (si dice?) non può che portare alla divisione ed è qui il reale pericolo. Un pericolo ben più grande degli attacchi che vengono dall`esterno ! Saluti, Luisa

    4 Ottobre, 2006 - 10:26
  14. Luisa, non temere.
    La Chiesa accoglie da sempre la varietà nell’unità ed esalta ogni piccola particolarità, ogni contributo che ognuno può offrirle. E’ per questo che è possibile fidarsi di lei e rivolgerle con fiducia qualsiasi pensiero, aspirazione, desiderio. E’ per questo che non è una setta.
    Padre Mercanzin parla di “reale opinione pubblica”, ed è vero. C’è chi pensa in maniera diversa rispetto alla Gerarchia, basta vedere il popolo delle parrocchie. Ormai nei confessionali nessuno chiede più: “ti tocchi?”, ma ben altro.
    Non bisogna avere paura, nello specifico, dei preti sposati. Ce li abbiamo in casa da secoli, dentro la Chiesa, e il fatto che nella Chiesa latina non ci siano più da molto tempo non vuol dire che bisogna temere lo sfascio o averne paura. Se non è possibile accoglierli nella Chiesa latina, gli orientali possono avere spazio e tempo per recepirli, credo. E’ solo questione di tempo e pazienza, il grande segreto e la grande forza della Chiesa è qui. Oltre ovviamente al fatto di essere creatura di Dio.

    Sai, quando penso al cammino della Chiesa, nel corso della storia, mi accorgo che ha sempre mantenuto il suo passo. E’ il passo di chi sa che arriverà alla meta ed è sicuro che accadrà. Ha incontrato salite, burroni, crepacci: non sempre ha viaggiato in autostrada, anzi spesso si è inerpicata su sentieri tortuosi. Eppure non ha mai né rallentato né accelerato.
    Anche ora, mentre noi parliamo, lei continua la sua marcia serena. Nonostante tutto: perché sa che farà quello che si deve fare.
    Un caro saluto a tutti

    4 Ottobre, 2006 - 14:53
  15. Maria Grazia

    Ciao Luisa,mi rincuora leggere il tuo post.
    A volte,anzi spesso,ho tanto bisogno di sentirmi dire cose razionali e ti ringrazio per avermi aiutata.Oggi va un pò meglio,l’amarezza di ieri si è quasi dissolta e soprattutto vedere l’udienza del Papa stamattina mi ha riempito il cuore e la mente.
    A parte la raucedine,mi sembra che Benedetto sia in ottima forma.Non so se hai notato,cara Luisa,ma in tutta questa brutta storia è l’unico a non avere mai perso la calma,a non averci mai privati del suo sorriso luminoso.E’ lui a darci l’esempio:non dobbiamo avere paura se il Pontefice,che più di ogni altro nella storia è bersaglio di ogni sorta di minaccia,si presenta ai fedeli con la macchina scoperta,passa fra la folla e stringe numerose mani.Dobbiamo proprio prenderlo ad esempio,sono particolarmente fiera di lui in queste settimane.Mi fanno anche piacere gli oltre quarantamila fedeli presenti in piazza.

    Per quanto riguarda l’idea di Padre Mercanzin,non posso che appoggiare il discorso di Luisa.
    La Chiesa è una e deve essere unita al Vicario di Cristo.I blog non possono in nessun modo farsi portavoci di interessi contrari e comunque estranei alla Chiesa.
    La voglia di protagonismo deve lasciare il posto alla comunione con il Papa che in questo momento ha davvero bisogno del sostegno di tutti.
    La Chiesa cattolica è gerarchica per diritto divino “Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le porte degli Inferi non prevarranno contro di essa.
    A te Pietro (e non Giovanni,Giacomo,Francesco,Giuliano etc)darò le chiavi del regno dei Cieli e tutto ciò che avrai legato sulla terra resterà legato nei cieli e tutto ciò che avrai sciolto sulla terra resterà sciolto nei cieli» (Matteo 16:13-18).
    Se non si accetta il primato petrino si può sempre aderire al protestantesimo.
    Io sono cattolica e rispetto e rispetterò sempre il Papa.
    Saluti
    MG

    4 Ottobre, 2006 - 16:57
  16. Luisa Buhler

    Condivido completamente l`opinione di Maria-Grazia e ….grazie per le tue gentili parole !
    Qualcuno può rispondere a una domanda che mi pongo ?
    Se non mi sbaglio, i religiosi fanno voto anche di ubbidienza e i preti se non si parla di voto ( ma forse mi sbaglio ) si impegnano pure loro a ubbidire al loro vescovo ,dunque al primo dei vescovi il Papa.
    Ora leggo su questo blog , Don Vito parlare di indeguatezza della scomunica a Milingo, Padre Mercanzin immaginare un blog in cui la” vera opinione pubblica” possa finalmente esprimersi e tante ,quante piccole e grandi disobbedienze possiamo osservare .
    Preciso che per me ubbidire non è solo ubbidire a un ordine che è stato dato al prete o religioso personalmente ma anche rispettare le decisioni della gerarchia ecclesiastica.
    Ed è senza dubbio più duro se non mi sento in accordo con queste decisioni.
    Ma perchè subito mettere questo disaccordo sulla piazza pubblica ,perchè questo volere ad ogni costo distinguersi ,contestare pubblicamente il primato petrino ?
    Allora mi viene da domandarmi : ma che senso ha oggi per preti e religiosi la parola ubbidienza ?
    Se fanno voto di ubbidienza e per me non c`è spazio per interpretazioni personali
    di questa parola, come la vivono nella realtà ?
    Per me non ci sono 36.000 possibilità , o si ubbidisce o non si ubbidisce, non si può ubbidire o disubbidire a metà !
    E se la voglia di disubbidire è grande mi sembra che ciò dovrebbe essere discusso all`interno della Chiesa con i superiori piuttosto che ognuno faccia la propria cucina nel suo angolino !
    Se qualcuno può rispondermi, lo ringrazio . Luisa

    4 Ottobre, 2006 - 20:33
  17. bianca

    mi hanno sempre inquietato e disorientato non poco le dichiarazioni-indiscrezioni-denunce di uomini di Chiesa riguardo all’operato delle cosiddette gerarchie. Sia per il modo oppressivo ed autoritario con cui queste ultime vengono descritte sia per gli intrighi di palazzo poco cristiani che ne risultano,da una parte e dall’altra
    Gli uni troppo dediti al’esercizio del potere, gli altri a spifferare segreti che per altre categorie rientrerebbero se non nell’ambito della discrezione, almeno in quello del segreto professionale. ll medico e l’avvocato oggigiorno sembrerebbero quasi rispettare l’ordinamento più degli eredi degli apostoli
    E credo siano proprio queste che mancano a noi, le indiscrezioni di palazzo, e che ci impediscono di afferrare interpretazioni che ad altri sembrano chiarissime. Noi non conosciamo i segreti del conclave perchè nessun alto prelato ce li ha raccontati e ce li racconterà mai. Ignoriamo i retroscena del rapporto tra Milingo e Ruini, tra Milingo e Ratzinger. Tra Milingo e Giovanni PaoloII. Non sappiamo chi scriveva i discorsi per Giovanni PaoloII e chi li scrive o consiglia Benedetto XVI. Chi è stato licenziato o spedito a fare il nunzio e perchè.
    Ragioniamo per istinto, per empatia, per semplice ragionamento sui dati obiettivi visibili e non sui retroscena. Ascoltiamo le catechesi, le omelie e pensiamo che ci piacciono moltissimo.
    Vediamo un anziano sacerdote che non dall’Afrtica con addosso una vesrte semplice e e gli occhi pieni d’amore per la donna che ha accanto, ma dal lusso dell’America, per la seconda volta, matrimonio combinato alla mano, ci parla con un linguaggio che il nostro cuore non recepisce e pensiamo che non ci piace
    Per fortuna non ci è dato di conoscere nessuna cameriera ai piani vaticani o della Casa Santa Marta e possiamo seguire solo il nostro cuore. Che per alcuni di noi ci dice di stare dalla parte del Papa non fosse altro perchè i posti vicini a lui in questo periodo sono più scomodi e quindi liberi.

    4 Ottobre, 2006 - 23:51
  18. E’ proprio vero, Luisa. Ancora una volta hai colto nel segno. Ho avuto modo di scrivere sul mio sito (poi me lo sono ritrovato a firma di un’altra persona in giro per Internet) che ad acuire la crisi del Cristianesimo oggi vi è una parte del clero (e tra questi non solo parroci e frati, ma anche vescovi, come insegna Milingo) che all’obbedienza al Papa (e alle gerarchie ecclesiastiche) preferiscono la libertà di espressione, alternandosi nell’esternare suggerimenti e idee che affossano quei temi sociali assai cari alla Chiesa stessa e che sono alla base della via civile: difesa della vita, difesa della famiglia, difesa della libertà di educazione.

    Questi presunti esponenti del clero ormai curano, da “intellettuali catto-comunisti impegnati???, temi astratti come il pacifismo a senso unico, la solidarietà e la rettitudine, esaltandoli ed assolutizzandoli fino a sradicarsi del tutto dalla loro oggettiva radice cristiana.

    Ne “Il racconto dell’Anticristo??? di Solovev, lo staretz Giovanni risponde all’Anticristo: “quello che noi abbiamo di più caro nel cristianesimo è Cristo stesso. Lui stesso è tutto ciò che viene da Lui, giacché noi sappiamo che in Lui dimora corporalmente la pienezza della Divinità???.

    Questo è ciò che bisognerebbe ricordare a quei frati che concedono con spirito di fratellanza le palestre parrocchiali per il Ramadam (e peccato che i “fratelli musulmani??? nel loro paese ti sgozzano soltanto nel vederti indossare un crocifisso); a quei religiosi, il cui nome si differenzia da una vocale finale, che propongono, l’uno l’introduzione dell’ora di religione islamica a scuola, l’altro l’eutanasia, l’apertura alle coppie di fatto; al settimanale cattolico, che di cristiano gli è rimasto solo il nome, che ha contribuito a ridurre argomenti morali (quali la fecondazione, l’aborto, la contraccezione, l’eutanasia) su cui la Chiesa ha un magistero preciso, a livello (come dice Antonio Socci) dell’opinabile dove non esistono autorità, ma ciascuno, cattolico o no, può avere la sua idea e fare come crede.

    Forse la deriva di questi clericali è la mancanza di un’educazione all’obbedienza e all’osservanza dei principi della dottrina sociale della Chiesa.

    S. Ignazio di Loyola nel 1547, in una lettera agli studenti della Compagnia, così si esprimeva in merito a tale tema: “chi non fosse disposto ad ubbidire e lasciarsi guidare dall’autorità del rettore, si disponga a prendere altra via, lasciando la vostra comunità e il suo comune modo di vivere???.

    Il vero male della Chiesa è la mancanza di obbedienza, forse perché Giovanni Paolo II prima e Benedetto XVI dopo, non si sono sottomessi alla sindrome della clerico-onnipotenza che pervade la cultura catto-comunista dossettiana, e che in tutti questi anni ha cercato di distruggere (poveri illusi) due tra i maggiori movimenti cattolici: Comunione e Liberazione e l’Opus Dei.

    Diceva S. Gregorio: “L’obbedienza non è tanto una virtù, quanto la madre delle virtù???. Obbedienza ai principi sociali della Chiesa che ha saputo interpretare quella dottrina sociale sempre esistita fra gli uomini, dandole vigore e fondamento. Dice don Giussani nel libro “Alla ricerca del volto umano???: “Obbedienza vuol dire abbandonare sé per seguire un Altro, perciò è l’unico completo sacrificio. Il che non è necessariamente solo dolore o rinuncia, ma è anche la legge che ci rende grandi e lieti, che ci fa avere, secondo il Vangelo, il centuplo ora, in questo tempo??? .

    Il bene più grande che Dio ha donato all’uomo (Papa Benedetto XVI, Enciclica “ Deus Caritas est??? ) è la sua vita e la sua libertà cioè la sua persona. E la famiglia è il luogo in cui la vita umana nasce e la libertà dei figli viene educata. Questo è il messaggio che il clero deve far proprio e diffondere con spirito cristiano fra la gente, altro che matrimonio per i sacerdoti!. Solo così si diventa veri cristiani in quanto all’origine c’è un incontro con un avvenimento, con una Persona, che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva.

    Con affetto sincero
    Un abbraccio particolare a Luisa e Maria Grazia

    Gianluca

    4 Ottobre, 2006 - 23:56
  19. Luigi Accattoli

    Un saluto a tutti e due parole per dire che rispetto ogni opinione, ma non condivido valutazioni e denominazioni spregiative tipo “cultura catto-comunista dossettiana” e “settimanale cattolico che di cristiano gli è rimasto solo il nome”. Suggerisco ai vivacissimi visitatori del blog di esporre pure liberamente ogni loro idea – ho capito che questo è il segreto dei blog: dire in pubblico con la spontaneità del privato – ma rispettando sempre le persone che sono dietro le parole. Grazie, Luigi

    5 Ottobre, 2006 - 9:07
  20. Luisa Buhler

    Grazie Gianluca per le tue parole ! E ti sono infinitamente riconoscente per la citazione di Don Giussani, l`ho ricopiata e la porterò con me.
    Questa mi sembra dovrebbe essere l`intima convinzione o piuttosto il vissuto dei successori degli apostoli…è triste osservare che purtroppo non lo è per tutti e che l`individualismo si è fatto strada anche nei loro ranghi !
    Ma non generalizziamo ….certo deve essere sempre più difficile resistere a tutte le tentazioni del mondo moderno ed è qui che si vede la differenza fra un prete o religioso che affonda le sue radici in Cristo e quello che mette radici nel mondo .
    Uno sarà forte,stabile e saprà resistere alle tempeste,interiori e esteriori, l`altro sarà fragile ,infuenzabile e esposto ad ogni vento che lo porterà quà e là a secondo delle influenze del momento.
    Preghiamo tutti per i nostri sacerdoti ,per il nostro clero, perchè Dio li ri renda sempre più forti nella loro fede ! Saluti, Luisa

    5 Ottobre, 2006 - 10:21
  21. Caro Luigi, un buon esempio potrebbe partire da te, rispettando le opinioni altrui non solo nella forma ma anche nella sostanza. Non è la prima volta che lanci frecciatine al mio indirizzo, e come hai potuto notare ho sempre taciuto. Ti ringrazio, per carità, della tua ospitalità all’interno del blog. Ma converrai con me sul fatto che senza blogger il blog stesso non avrebbe motivo di esistere. Tanto è vero che non condividi valutazioni e denominazioni spregiative che non ti sei mai degnato di dire una sola parola anche sugli attacchi personali che qualche volta sono piovuti al mio indirizzo. Parlo con il cuore in mano, come tuo blogger della prima ora. Dico io, ad un cattolico, ad un abbonato di Famiglia Cristiana come me, prima ancora che ad un giornalista, sia consentito di esprimere liberamente e senza volgarità o affermazioni diffamatorie cosa pensa della rivista che un tempo era un punto di riferimento per i cattolici e che non più di un anno fa ha addirittura accettato una pubblicità con una donna nuda. Che in Italia, poi, esista una cultura catto-comunista dossettiana non solo mi sembra semplicemente un’osservazione, ma, per quanto maliziosa, non vedo chi dovrebbe offendere: i dossettiani perchè sono vicini ai catto-comunisti; i comunisti, perchè sono vicini ai cattolici e ai dossettiani o i cattolici perchè stanno vicino ai comunisti? Da quando uno di questi tre aggettivi rappresenta un’offesa? E da quando giornalisti autorevoli come te prendono le distanze dalla libertà di espressione e di parola? La mia non vuole essere una mancanza di rispetto nei tuoi confronti, ma nella vita ho imparato a rispettare le gerarchie, non a farmele imporre con frecciatine avvelenate. Chi ti scrive – ed è l’ultima volta che lo faccio in questo blog perchè mi sono stufato di ricevere mortificazioni con una periodicità ormnai impressionante – il 17 Gennaio del 2006 ha rassegnato le dimissioni dall’incarico di capo ufficio stampa del comune della propria Città perchè il Sindaco non voleva intitolare la sala cerimonie dell’Ente alla memoria di Giovanni Paolo II e perchè diceva che in ufficio non andava tenuto il Crocifisso, essendo il Municipio un luogo laico aperto a tutti. Con questo, non voglio passare per il santarello e il martire di turno – che peraltro non sono – ma ti voglio dire che se credo in un ideale, se credo in quello che dico, purchè ciò che dico non leda la dignità altrui, vado fino in fondo, a costo anche di grossi sacrifici. Quindi, seppure sia stato per me un sacrificio rispondere in maniera così dura e decisa al tuo post – se non altro per l’ospitalità che mi hai sempre concesso e per la tua statura umana e professionale – spero che tu accetta ciò che ti ho detto in maniera franca e sincera. Come anticipavo nelle righe precedenti, lascio il blog (e non è la fine del mondo per nessuno, non parliamo di matrimoni andati in frantumi o di preti che abbandonano la tonaca per sposarsi) sia per il modo poco franco con cui sono stato trattato (potevi scrivere direttamente il mio nome nel post precedente e non sparare nel mucchio), sia perchè è giunta l’ora che mi ricoveri per il mio famoso intervento.
    A tutti invio un abbraccio particolare e il ringraziamento per la bella compagnia
    Un pensiero particolare lo rivolgo a Maria Grazia, Luisa Bushler, tonizzo e Luca Grasselli, con i quali spero di poter continuare a confrontarmi attraverso la posta elettronica privata. Mi permetto, quindi, di lasciare la mia e-mail: clubbenedetto@libero.it

    Grazie ancora dell’ospitalità e auguri

    5 Ottobre, 2006 - 10:58
  22. fabrizio

    Prima di tutto un saluto a tutti, visto che settimana scorsa mi sono inserito in questo blog un po’ bruscamente.
    Il tentativo che viene fatto di dividere la Chiesa tra gerarchia e popolo, come se quest’ultimo fosse il solo vero depositario del messaggio evangelico, non può che portare alla distruzione della Chiesa stessa.
    Bisognerebbe ricordarsi che “ut unum sint??? non vale solo per il dialogo ecumenico, ma anche e soprattutto all’interno della Chiesa.
    “come in un solo corpo abbiamo molte membra e queste membra non hanno tutte la medesima funzione, così anche noi, pur essendo molti, siamo un solo corpo in Cristo e ciascuno per la sua parte siamo membra gli uni degli altri???.
    Mi sembra invece che ha questo corpo si stia tentando di tagliare la testa o farne a meno.

    5 Ottobre, 2006 - 11:05
  23. Luigi Accattoli

    Caro Gianluca, nella mia intenzione non si trattava di “frecciatine avvelenate” ma di un chiaro dissenso, che confermo mentre ti dico in bocca al lupo chirurgico! Se vorrai, a risentirci. Luigi

    5 Ottobre, 2006 - 15:55
  24. Luisa Buhler

    Sono rammaricata per la decisione di Gianluca di lasciare questo blog . Ho da parte mia sempre apprezzato i suoi interventi e in ogni caso la discussione non nasce solamente fra persone che condividono lo stesso avviso , anzi lo scambio di avvisi divergenti è molto stimolante .
    Non mi sembra che Gianuica sia stato offensivo ,ha espresso liberamente la sua opinione.
    Ammetto che non sono al corrente delle sottigliezze della vita laica-religiosa in Italia. Dire cultura catto-comunista -dossettiana è veramente un insulto o corrisponde forse a una realtà ?
    Per quel che riguarda la rivista Famiglia cristiana , devo dire che l`ho percorsa più volte e che mi sono domandata effettivamente quali erano le sue influenze, i suoi orientamenti ,certi articoli suscitando al minimo dei dubbi ,sovente delle
    domande !
    Vorrei ribadire ciò che ho già avuto occasione di dire, e cioè che criticare un lavoro , un comportamento ecc. non significa criticare la persona, la differenza mi sembra essenziale !
    Posso non apprezzare i fatti e gesti di una persona e dirglielo, senza per questo mancargli di rispetto .
    Apparentemente Luigi Accattoli non è di questo avviso ed è la sua liberta, la sua sensibilità che non posso che rispettare !
    A te Gianluca vanno tutti miei auguri per il tuo intervento . Continuerò a seguirti sul tuo bel sito (si dice così?).. anzi, sui tuoi due siti ! E complimenti per il tuo impegno al servizio della Chiesa !! Saluti, Luisa

    5 Ottobre, 2006 - 16:50
  25. Luigi Accattoli

    Dire che Famiglia cristiana non ha nulla di cristiano non mi pare rispettoso di chi ci lavora: conosco una decina di colleghi che la fanno e che ritengono di farla da cristiani – e dietro c’è una congregazione religiosa.
    “Catto-comunista dossettiano” è un’espressione spregiativa che viene usata nella polemica politica e certo non è accetta alle persone contro cui è scagliata: anche qui ne conosco tante e cercano di essere buoni cristiani e non meritano disprezzo.
    In tanti anni di professione ho appreso una regola: che sia bene evitare le denominazioni che gli interessati ritengono offensive.
    Luigi

    5 Ottobre, 2006 - 17:09
  26. Caro Luigi, se tutti ragionassero così, vivremmo in un mondo silenzioso, in cui nessuno ha il coraggio di dire la verità e di assumersene la responsabilità. Io dico quello che penso e penso a quello che dico. Vi sono altri che in nome dell’età, dell’esperienza, della posizione lavorativa o sociale credono di poter dettare regole di comportamento. Ti assicuro che pur essendo “solo” un povero ferroviere dello Stato, mio padre mi ha insegnato quel po’ di educazione che serve a parlare senza disprezzo, senza emettere giudizi. Ma rivendico da cattolico, e prima ancora da uomo libero, il diritto di dire ciò che voglio. Se poi la verità nuoce a qualcuno, non ci posso far nulla. Se una persona non ci vede, la posso chiamare non vedente anzichè cieca, ma resta il dato di fatto che non vede. Comunque, era ovvio che non volessi offendere nessuno e che le mie fossero le considerazioni di un lettore e di un cattolico arrabbiato. Avrei altro d aggiungere, ma mi fermo quì. Ho fatto questo strappo alla regola per mettere alcuni puntini sulle i.

    Un messaggio finale per Luisa: grazie per le belle parole, che non merito. Ora hai la mia e-mail, quando e se ti va, puoi scrivermi, ti risponderò con molto piacere.

    Un abbraccio
    Gianluca

    5 Ottobre, 2006 - 17:53
  27. Dimenticavo: crepi il lupo!!! Anzi, meglio di no: il mio vice fa Lupo di cognome, poi il direttivo resta senza guida.

    Ciao Luigi, ciao a tutti

    5 Ottobre, 2006 - 18:05
  28. Maria Grazia

    In un’udienza generale il Papa disse che deve cessare la polemica “Gesù sì,Chiesa no” visto che la Chiesa è di Cristo,non del Papa,non della gerarchia,non dei sacerdoti,non del popolo cristiano.
    Gianluca,spero che ritornerai sulla tua decisione di lasciare il forum e ti faccio tanti “in bocca al lupo” per il tuo intervento.

    Scusate se utilizzo questo spazio,ma vorrei manifestare la mia piena solidarietà ai giornalisti della redazione vaticana di telepace che sono rimasti senza lavoro per decisione del direttore dell’emittente.
    Mi dispiace moltissimo perchè vedevo sempre con piacere il notiziario di telepace e al mercoledì apprezzavo molto il commento dell’udienza fatto da Piero Schiavazzi.
    Sono molto rammaricata,vorrei manifestare la mia vicinanza ai giornalisti,in particolare a Schiavazzi ed a Angela Ambrogetti,ma non so come raggiungerli.Spero che leggano questo blog.
    Un abbraccio e un sincero ringraziamento.
    Maria Grazia

    5 Ottobre, 2006 - 19:26
  29. Luigi Accattoli

    A Gianluca, se oggi mi legge e con tanta solidarietà per l’intervento. Non vivremmo affatto in un mondo silenzioso, se tutti evitassimo di chiamare il prossimo con apellativi di sentenza già emessa. Dire “catto-comunista” è l’equivalente di “clerico-fascista”: si può battagliare e anche polemizzare con i cattolici di sinistra, o di destra, senza disprezzarli. Io credo si debba. E non è vero neanche che il rispetto impedisca di “dire la verità”: basta dirla in proprio e non addosso agli altri. Pretendere di giudicare che in una rivista – poniamo – non vi è “nulla di cristiano” non è dire la verità, ma dire il proprio umore come se fosse la verità. Sono cose diverse. Posso criticare, se voglio, tutto ciò che Famiglia scrive e anche in maniera radicale senza mettere in dubbio il suo nome cristiano.
    Io sono grato a tutti i visitatori e a Gianluca come agli altri. Credo d’aver mostrato che accetto le opinioni più diverse e non mi inalbero per nulla tranne che per il mancato rispetto delle persone. Continuerò così, è una scelta di vita.
    Buona giornata a tutti. Luigi

    6 Ottobre, 2006 - 8:08
  30. Luisa Buhler

    Caro signor Accattoli, ecco un punto ,a livello della comunicazione dei dissensi, sul quale siamo d`accordo ! E cioè che è sempre preferibile parlare a nome personale , cioè dire per es. : io penso, io credo , è la mia opinione, è il mio sentimento….io e non tu . Assumersi la responsabilità delle proprie opinioni e lasciare libero l`altro di pensare diversamente.
    È un mio diritto elementare quello di esprimere la mia opinione, anche se penso che oggi si fa troppo credere all`individuo che la sua opinione è assolutamente interessante ,utile e necessaria, in una società dove l`individualismo regna, e dove ognuno crede avere più diritti che doveri.
    Ma è altrettanto importante per me , in uno scambio di opinioni contrarie, prendere in conto non fosse che l`efficacità delle mie parole. Se desidero che esse arrivano all`altro è preferibile che io tenga conto delle regole basilari di una buona comunicazione ,se non voglio che le sue orecchie si chiudano .
    Ma delle volte non c`è scambio, voglio solo esprimere la mia opinione ,ebbene anche qui mi sembra che si puo farlo restando nei limiti di una buona educazione.
    E malgrado ciò l`altro puo offendersi , e direi che qui non è più il mio problema , non sono responsabile della reazione dell`altra persona nella misura in cui io mi sono espressa in maniera corretta e civile !
    E delle volte ci sono pure degli sfoghi emozionali , leggermente eccessivi, spesso provocati se non giustificati e penso che c`è posto anche per questo nel mondo complesso della comunicazione fra esseri umani !…. Ci si può sempre scusare dopo…
    Ciao Gianluca, spero che continui a leggerci e chissà …fra poco ti riavremo fra di noi!
    Saluti a tutti,Luisa

    6 Ottobre, 2006 - 9:42
  31. Luisa Buhler

    Vorrei suggerirvi di leggere ,sul sito della Santa Sede, l`omelia pronunciata oggi dal Santo Padre ai membri della Commissione teologica Internazionale .
    Ritrovo la parola obbidienza e altre che posso riallacciare alla nostra discussione. Non penso che queste parole siano indirizzate ai soli teologi !
    Come sempre Papa Benedetto con il suo pensiero cristallino , la forza della sua fede rende tutto più chiaro e più semplice.
    Cercare l`obbedienza alla verità e non l`obbedienza alla dittatura delle opinioni comuni… ogni commento é superfluo ! Luisa

    6 Ottobre, 2006 - 18:28
  32. Maria Grazia

    Ciao Luisa,non potevi essere più chiara!Un abbraccio MG

    6 Ottobre, 2006 - 19:56

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