Daniele Garota ovvero chi non grida non crede

«Chi crede è un cieco che, come Bartimeo a Gerico, sfiorato dalla presenza di Gesù, ‘cominciò a gridare’ e che, proprio quando molti lo rimproveravano perché tacesse’, si mise a gridare ancora più forte»: parole di Daniele Garota nel volume “Tra conoscenza e grido” (Paoline) appena pubblicato: lo saluto con un bicchiere di Vino Nuovo.

21 Comments

  1. luca73

    Un pensiero molto profondo.
    Mi viene spontaneo notare che Gesù stesso – in sé sommamente credibile, persuasivo e profetico – non ha suscitato l’adesione di tutti; e soprattutto che non è importante tanto riuscire a persuadere, quanto essere persuasi.
    E gridare forte con la propia vita l’autentica adesione a Cristo.

    24 Gennaio, 2013 - 10:38
  2. lycopodium

    OT
    Un grazie infinito a Ubi e a Sara1!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

    24 Gennaio, 2013 - 23:30
  3. fiorenza

    Sono sempre i molti, che molto sanno, a rimproverare chi vive solo di fede e “dal profondo” grida al Signore che passa.
    Un utile esercizio: visualizzare questi “molti”, e il loro supposto sapere, come la gran folla di espedienti mentali con cui cerchiamo di impedire che la nostra impotenza assoluta gridi, e gridi forte.

    24 Gennaio, 2013 - 23:36
  4. discepolo

    Scusate però non c’è solo il grido , c’è anche il sussurro.. c’è anche il silenzio amoroso ..!!!! non sempre chi non grida forte vuol dire che non esiste e che non ha fede..
    Dio vede e scruta i cuori ..anche i cuori di chi non grida di chi non parla ad alta voce di chi timidamente tace.. Dio scruta i cuori non ha bisogno di sentire grida.. basta che l’anima , in silenzio abbia un colloquio con LUI.. i colloqui silenziosi sono i più amorosi…

    24 Gennaio, 2013 - 23:53
  5. discepolo

    “Sussurri e grida ” si intitolova un film di Ingmar Bergman
    ebbene io personalmente alle “grida” preferisco i sussurri.
    Non solo per un problema di estetica acustica:in musica le grida sono bandite, chiunque canti può farlo in fortissimo ma non può “gridare” è antimusicale e antiestetico e nessun musicista , da Mozart a Beethoven ha mai scritto su una sua partitura “da gridare”. E se esteticamente il grido è
    da escludere, anche eticamente deve esserlo. Il grido infatti è solo una reazione “di pancia” una reazione emotiva. Nella religione poi come si può, mi chiedo , dire che il “grido” è un giusto modo di esprimersi???
    Scusate ma a me sembra una cosa assurda: si può supplicare Dio, si può gemere per il dolore, si può anche urlare, ma il “grido” come categoria religiosa , anzi come UNICA categoria religiosa ( CHI NON GRIDA NON CREDE)
    mi sembra una forzatura modernista —–

    25 Gennaio, 2013 - 0:18
  6. fiorenza

    “E giunsero a Gerico. E mentre partiva da Gerico insieme ai discepoli
    e a molta folla, il figlio di Timeo, Bartimeo, cieco, sedeva sulla strada a mendicare. Costui, al sentire che c’era Gesù’ Nazareno, cominciò a gridare e a dire: ‘Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!’ .
    Molti lo sgridavano per farlo tacere, ma egli gridava più forte: ‘Figlio di Davide, abbi pietà di me!’.” (Mc. 10:46-48)

    25 Gennaio, 2013 - 1:48
  7. fiorenza

    “De profundis clamavi ad te, Domine” (Ps. 129:1)

    25 Gennaio, 2013 - 1:53
  8. fiorenza

    Questo grido “di pancia”…Che ci avvicina a Dio, al Dio vivente: Dio stesso grida “come una partoriente” (Isaia 42:14).

    25 Gennaio, 2013 - 2:00
  9. lorenzo

    Se questi taceranno, grideranno le pietre.
    Fuori il fiato.

    25 Gennaio, 2013 - 8:56
  10. elsa.F

    E forse per la poca fede che i cristiani oggi non fanno sentire la loro voce.
    Lo si sente palesemente questo silenzio o leggero e timido mormorio che ha il sapore acre della rassegnazione.
    Nulla può cambiare, la realtà è come un fiume che scorre e non è un leggero rigoglio di acque che ne rende possibile il cambiamento di corso.
    Rassegnati alla desertificazione, rassegnati a vivere in un mondo dominato dall’ingiustizia.
    Gli alberi cadono, ma la foresta, ahimè non cresce.
    Rassegnati all’impossibilità e all’assurdità del Regno di Dio, rassegnati a vivere in un mondo nel quale Dio è di troppo.
    Il grido sta alla fede come il silenzio complice sta alla rassegnazione.

    25 Gennaio, 2013 - 9:12
  11. Condivido con voi un testo che mi ha colpito:
    “Nella predica di mezzanotte a Natale 2012 l’abate Martin Werlen ha parlato del mistero del Natale con le parole di Gesù: “Sono venuto a portare fuoco sulla terra; e come vorrei che fosse già acceso!”
    (Lc 12,49).

    Nel suo discorso per il nuovo anno ha spiegato: “Non è un fuoco che distrugge. È un fuoco che purifica, che dona calore, che risveglia speranza, che fa sentire a casa, che dà vita – vita in pienezza. Questo desideriamo ardentemente. Nessuno di noi si augura un nuovo anno noioso. Come sarebbe grandioso per noi tutti se questo fuoco che riscalda e purifica davvero fosse acceso!
    Però abbiamo anche paura di questo. Portiamo brace nel cuore, ma questa brace è spesso coperta da molta cenere. Una cenere a cui ci siamo abituati. Noi tutti lo sappiamo per esperienza: alla brace e al fuoco non si può comandare. Non si possono domare… Quale dono quello di incontrare persone entusiaste, animate dallo Spirito, che ci incoraggiano a riscoprire sempre di nuovo questa brace! Togliere la cenere nella nostra vita personale. Scoprire la brace che c’è in tutti noi. E lasciare che il fuoco arda e agisca.
    Togliere la cenere nelle nostre famiglie e comunità. Scoprire la brace che c’è in esse. E lasciare che il fuoco arda e agisca.
    Togliere la cenere nella società. Scoprire la brace che c’è nella società. E lasciare che il fuoco arda e agisca.
    Togliere la cenere nella Chiesa. Scoprire la brace che c’è nella Chiesa. E lasciare che il fuoco arda e agisca.
    Chi scopre la brace sotto la cenere, ha ricevuto un ricco dono! Dove arde il fuoco, c’è più vita”.

    (in “www.ja-kirchenzeitung.at” n° 2 del 13 gennaio 2013, tradotto a cura del CTI)

    25 Gennaio, 2013 - 9:18
  12. elsa.F

    Urliamo che il mondo non lo vogliamo così; che questo mondo ci fa schifo!

    Urliamo che un nuovo mondo è possibile: un mondo giusto, onesto, umano.

    Riprendiamoci il mondo!

    25 Gennaio, 2013 - 9:36
  13. luca73

    Concordo in toto con Elsa e Nico, Fiorenza e Lorenzo e tutti coloro che vedono la fede come un impegno vivo e serio.
    Trasmettiamo senza paura la ‘gioiosa fierezza’ di essere cattolici.

    Chiudo con una piccola citazione dal libro dell’Apocalisse di San Giovanni: “Oh, foste freddi o caldi! Ma poichè siete tiepidi, comincerò a vomitarvi dalla mia bocca”.

    25 Gennaio, 2013 - 10:49
  14. Marilisa

    La fede vera non ha bisogno di essere urlata, deve essere testimoniata.
    Chi la grida non è sempre credibile.
    E ciò che la rende davvero viva è il servizio inteso come comunione con gli altri, tutti gli altri: non-cristiani,atei,nemici,drogati,barboni, carcerati,omicidi e via dicendo.
    Qualcuno può dirsi davvero “incendiato” da una fede così grande?

    25 Gennaio, 2013 - 11:27
  15. luca73

    Giusto Marilisa!
    Dobbiamo almeno provare sinceramente a testimoniare – ad essere incendiati dalla Fede…

    25 Gennaio, 2013 - 11:31
  16. lorenzo

    Due brevi osservazioni.
    A) Che ” nulla possa cambiare”, che “il mondo sia dominato dall’ingiustizia”, è oggettivamente vero. Molti dei mancati entusiasmi, degli smosciamenti delusi, delle amare disillusioni di cui sono punteggiate le parole di tanti credenti oggi derivano da questo equivoco: che noi possiamo ( peggio ancora dobbiamo) vedere risultati concreti del nostro fare.
    Ma questa è pura illusione.
    Gesù è venuto, è vissuto, è morto ed è risorto.Ha spaccato in qualche modo in due la storia, eppure tutto è rimasto come prima. Ci si ammala, si muore, si soffre, ci si ammazza, ci si odia, ci si infligge una quantità di sofferenze inimmaginabile,la natura matrigna procede con il suo ritmo da panzer a macinare indifferente cataclismi e sciagure assortirte.” Nulla cambia”, dunque.
    E l’ingiustizia, quella esistenziale prima ancora che quella sociale, economica,
    politica , continua a germogliare florida ed evidente.
    La fede che ci chiede il nostro Amico è proprio questa. Nonostante questo, nonostante tutto sembri immobile,(anzi, attraversando quel tutto sempre uguale e quelle ingiustizie, prendendosele addosso, nel nascondimento dei piccoli fatti e della nostra piccolezza quotidiana) vivere rivoluzionati, come se per noi tutto fosse per davvero diverso… perché tutto, per noi, con Lui, è per davvero diverso.
    Se anche amiamo per carattere e temperamenteo il silenzio e il sussurro, fa niente. Nulla urla e fa casino piu’ dei gesti e delle azioni, e con queste dobbiamo parlare forte.

    B) Molto bella e azzeccata la metafora del fuoco e del lasciarsi incendiare.
    Con una avvertenza che nella citazione è data per scontata, ma che è preferibile tenere ben presente.Non solo al fuoco non si puo’ comandare, e che, una volta che ha preso bene, non si puo’ domare.
    MA IL FUOCO BRUCIA. NON SOLO ILLUMINA E RISCALDA, MA BRUCIA . BRUCIA ANCHE NOI. BRUCIA NOI. FA MALE . CONSUMA. CI CONSUMA.
    L’entusiasmo dei cristiani non è mai gratis, si paga eccome.
    Per quello che è bellissimo.

    25 Gennaio, 2013 - 11:37
  17. elsa.F

    “Voi siete la Luce del mondo; non può restare nascosta una città collocata sopra un monte, ne s’accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa”.
    Mt(5, 14-16)

    Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura
    (Mc 16,15)

    “…è necessario che il Vangelo sia proclamato a tutte le genti“
    (Mc 13,10)

    Ora come potranno invocarlo senza aver prima creduto in Lui? E come potranno credere, senza averne sentito parlare? E come potranno sentirne parlare senza uno che annuncia?
    (Rm. 10,14)

    Testimonianza e annuncio non si escludono a vicenda, ma sono necessari l’un l’altro. A poco serve l’annuncio se non c’è la Testimonianza.

    Ma tutto il vangelo, che di per se stesso è proprio un annuncio, invita ogni uomo a farsi portatore dell’annuncio al mondo.

    Fu proprio l’annuncio dei primi discepoli a dar vita al cristianesimo. Se essi si fossero limitati a “testimoniare” la propria fede a Gerusalemme il cristianesimo oggi non esisterebbe.

    25 Gennaio, 2013 - 11:47
  18. elsa.F

    Vorrei anche fare notare che al centro dell’annuncio non ci sono le opere.

    Al centro dell’annuncio c’è Gesù Cristo Figlio di Dio fatto uomo morto in croce per noi e poi risorto e asceso al cielo.

    Questo è l’annuncio evangelico!

    E’ la fede in Gesù Cristo e la sua sequela che portano gli uomini a cingersi il grembiule e a farsi servitori di ogni fratello.

    Chi esclude questa verità dal vangelo lo svuota del suo significato reale.

    25 Gennaio, 2013 - 11:58
  19. lorenzo

    Cara Marilisa, hai centrato bene il ” target” :” non-cristiani,atei,nemici,drogati,barboni, carcerati,omicidi e via dicendo.”
    Nell’attesa che l’incendio divampi ( se siamo qua ,siamo tutti incendiati, eccome, solo che ci affanniamo a fare i pompieri invece di lasciarci andare a fuoco) e divampi su tutta la linea, almeno i primi tre obiettivi sono proprio lì alla portata di ciascuno.
    Non cristiani, atei, nemici.
    Chi non ci vive insieme?
    Ora, se sotituiamo quel ” ci vive insieme ” con la miccia che porti tu ” il servizio inteso come comunione ” con loro, una bella fiammata la lasciamo partire comunque.
    Poi si vede.

    25 Gennaio, 2013 - 12:01
  20. lorenzo

    Vero Elsa.
    ma è altrettanto vero che se non ti cingi il grembiule e non ti fai servitore di ogni fratello( che poi vuol dire piantarla di pensare a te stesso e farti il mazzo per cercare di farti carico degli altri) non hai nessuna fede in Gesù Cristo.

    25 Gennaio, 2013 - 12:07
  21. elsa.F

    @lorenzo

    Appunto. E’ esattamente quello che ho scritto! Un cristiano che non serve significa che non ha fede.

    25 Gennaio, 2013 - 12:10

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