“Declaratio” su Amoris Laetitia: legittima e rispettosa

Arriva una “declaratio” d’ispirazione tradizionalista su “Amoris laetitia” e diversi si stracciano le vesti e c’è chi in privato mi chiede un’opinione: l’espongo nei commenti, dicendo subito che la dichiarazione mi appare legittima e rispettosa, persino utile. Non la condivido ma non credo che i promotori siano così ingenui da immaginare che dovesse essere condivisa issofatto.

41 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Il testo della “declaratio” si può vedere qui: https://ilsismografo.blogspot.it/2018/04/italia-declaratio-conclusiva-del.html

    Nei commenti che seguono dico la mia sulle prime due affermazioni. Sul resto non dico nulla perchè ripete quanto da due anni vengono affermando le persone e gli ambienti che hanno promosso questa “declaratio”. Ma non condivido chi la depreca e vitupera. E’ perfettamente legittima, una voce del confronto. Conviene tenerne conto per andare avanti nella discussione. Che debba cambiare le cose, determinare decisioni di rilievo, pronunciamenti del collegio cardinalizio o dell’intero collegio apostolico, lo considero una sopravvalutazione comprensibile da parte di chi l’ha stesa.

    8 Aprile, 2018 - 20:03
  2. Luigi Accattoli

    Declaratio 1: “A causa di interpretazioni contraddittorie dell’Esortazione apostolica Amoris laetitia, tra i fedeli nel mondo si diffondono sconcerto e confusione“: sconcerto e confusione ci sono da gran tempo, nella Chiesa cattolica, a proposito di contraddittorie interpretazioni nelle materie trattate da “Amoris laetitia”. Immaginare che prima dell’esortazione ci fosse universale concordia sarebbe di un’ingenuità inimmaginabile. C’erano da decenni conclamate divergenze di prassi e di dottrina. Era anche per rispondere alle divisioni in materia che i due sinodi sono stati convocati e l’esortazione è stata pubblicata. Le contrastanti interpretazioni dell’esortazione non hanno nulla di diverso da quelle che a suo tempo e tutt’ora riguardano la “Humanae vitae” (1968), tanto per restare su una materia affine. E’ proprio di documenti magisteriali su materie disputate dare luogo a conflitti intepretativi che possono durare decenni e che – qualche volta – non finiscono mai: ancora si disputa su un canone (l’ottavo) del Concilio di Nicea (anno 325) riguardante il matrimonio.

    8 Aprile, 2018 - 20:04
  3. Luigi Accattoli

    Declaratio 2: “L’urgente richiesta da parte di circa un milione di fedeli, più di 250 studiosi e anche di cardinali di una risposta chiarificatrice del Santo Padre a queste domande non è stata finora ascoltata“: la storia del Papato insegna che i Papi quasi mai – e mai in epoca moderna – entrano personalmente in contraddittorio con chi ne critica o ne contesta l’insegnamento. Pio IX con la conduzione del Vaticano I, Pio X con la lotta al modernismo, Giovanni XXIII con la convocazione e la prima sessione del Vaticano II, Paolo VI con il resto del Vaticano II e con la riforma liturgica e con l'”Humanae vitae”, Giovanni Paolo II con Assisi e la Sinagoga e la moschea e il “mea culpa”, Benedetto con il “Vetus Ordo” e gli ordinariati anglicani: dubia e interpellanze private e pubbliche di cardinali e vescovi e di interi episcopati sempre si ebbero. E mai ebbero risposta pubblica dai Papi. Conclusione: la declaratio di ieri è legittima, è forse anche utile stante la sua chiarezza, utile al dibattito, ma è una voce di un dibattito che si può prevedere vada avanti per decenni. Che i suoi formulatori ritengano di parlare in nome della Chiesa è un’opinione legittima, ma niente più di un privato convincimento. Anch’io – per dire – sono un battezzato e confermato, come si esprimono i firmatari della “declaratio” e non condivido il loro convincimento. Lo rispetto e immagino che loro potrebbero rispettare il mio.

    8 Aprile, 2018 - 20:04
  4. Luigi Accattoli

    Cardinale Zen. Al convegno della “declaratio” è stato trasmesso un videomessaggio del cardinale Zen che svolge la sua appassionata opposizione alla ricerca vaticana di un accordo con Pechino sulla nomina dei vescovi. Lo conosco il battagliero cardinale. Più volte nei decenni l’ho intervistato per il Corsera. Rispetto la sua opinione. Ma quando rivendica una conoscenza e competenza superiore a ogni altra non lo seguo più. Oltre ai tanti esponenti della Chiesa cinese che hanno espresso un diverso convincimento, c’è l’altro cardinale che fu suo successore a Hong Kong, ora anch’egli emerito, John Tong Hon, che almeno in tre occasioni ha esposto con dettaglio saggistico e canonistico la giustezza della ricerca di un accordo secondo il progetto portato avanti dai collaboratori di Papa Francesco. Anche Tong conosce la Cina. La conosce quanto Zen: è stato suo ausiliare per quasi un quindicennio. Tra l’opinione di Zen e quella di Tong il Papa condivide la seconda. Dov’è lo scandalo? Occorre distinguere tra le opinioni che si confrontano e il Papa che sceglie. Questo vale per la questione cinese e vale per le opinioni che si confrontarono nei due sinodi sulla famiglia e il Papa che ne ha tirato le somme con “Amoris laetitia”.

    8 Aprile, 2018 - 20:05
  5. Luigi Accattoli

    Marcello Pera. Al convegno della declaratio c’era anche il presidente Marcello Pera che ha giustamente affermato come “confusione” nella Chiesa ci fosse “anche prima di Francesco”. Ma ora lo nomino per un altro passaggio del suo intervento: quando ha combattuto le “interpretazioni mondane” del cristianesimo e ha detto che vorrebbe chiedere al Papa se la Chiesa oggi creda nel “peccato originale”. Mi è sembrato di capire che il laico Pera entri nel merito del Credo cristiano, preoccupato che un’idea interpretativa dello stesso, tale è infatti la dottrina del “peccato originale”, abbia a mutare di formulazione o di rango. La mia curiosità, che forse qualcuno dei visitatori può soddisfare, è di sapere se il presidente ultimamente si sia posto in una posizione di maggiore vicinanza al Credo rispetto al passato: interrogarsi sul peccato originale mi pare infatti una faccenda interna al cristianesimo. O no? Non saprei immaginare un Benedetto Croce che si preoccupi della dottrina del peccato originale. Per dire.

    8 Aprile, 2018 - 20:05
  6. Come al solito, ammiro il tuo equilibrio, Luigi.

    8 Aprile, 2018 - 22:40
  7. maria cristina venturi

    “ E’ perfettamente legittima” . La Declaratio.
    Quale onore! Quale tolleranza! Come e’ umano lei, direbbe Fantozzi.
    Badate bene la perfidia: non si dice che la Declaratio afferma delle semplici verita’ ma che e’ legittima.
    Come dire: voi piccola minoranza di sfigati tradizionalisti che naturalmente avete torto , noi non prendiamo neppure in considerazione la verita’ della vostra Declaratio ma siamo cosi’ superiori, cosi’ buoni che vi tolleriamo!
    Pura perfidia, in veste di bonta’.

    9 Aprile, 2018 - 0:01
  8. Victoria Boe

    Ci sarebbe da chiedersi: Marcello Pera, chi è costui?
    Era scomparso dall’orizzonte politico e non se n’era più sentito parlare.
    Ora rientra da una porticina religiosa e vuol sapere se papa Francesco creda ancora nel “peccato originale”. Il che forse sottintende che lui ci crede.
    Io stento a credere che una persona intelligente possa ritenere attendibile questa favola.
    Ma mi chiedo anche perché mai lui si sia posto questa domanda circa il Credo di Francesco.
    Non dubito che lui sia cristiano, ma se lo è con categorie così vecchie come quella del “peccato originale”, che quasi tutti ormai sanno che si tratta di pura simbologia, allora si deve dire che è proprio fuori tempo.
    Ma poi, se è assillato da una tale domanda-curiosità, perché non chiede un colloquio col Papa stesso?
    Penso che non avrebbe difficoltà ad ottenere una risposta chiara dal pontefice.

    9 Aprile, 2018 - 1:42
  9. Leopoldo Calò

    Ci sono molti non cristiani che provano a conciliare le proprie convinzioni con il Credo nel quale non si riconoscono. In tale prospettiva non condivido l’idea di Luigi riguardo all’interesse di Pera per il peccato originale.

    9 Aprile, 2018 - 7:51
  10. Leopoldo Calò

    Maria Cristina, non so se quella di Luigi sia perfidia. Del resto, io non l’ho mai sentito decantare la propria bontà. Tuttavia, di fondo c’è una questione che riguarda il modo di esprimersi: si possono contrastare amabilmente le idee altrui, quanto odiosamente condividerle.

    9 Aprile, 2018 - 8:47
  11. Beppe Zezza

    Quello che Marcello Pera ha detto del “peccato originale” è confermato da attivi partecipanti al forum. Che quanto scritto sulla Bibbia non sia una “cronaca” è, credo, accettato da tutti, che mostri in termini “mitici” una realtà profnda è ciò cheviene contestato e che cambia radicalmente la comprensione dell’evento salvifico e della dottrina del Battesimo.

    9 Aprile, 2018 - 9:08
  12. Leonardo Lugaresi

    Caro Luigi,
    su quanto dici in Declaratio 1: «sconcerto e confusione ci sono da gran tempo, nella Chiesa cattolica, a proposito di contraddittorie interpretazioni nelle materie trattate da “Amoris laetitia”. Immaginare che prima dell’esortazione ci fosse universale concordia sarebbe di un’ingenuità inimmaginabile».
    Probabile, ma la differenza è che prima la posizione del papa era chiara e netta. Adesso?

    Su Declaratio 2: « i Papi quasi mai – e mai in epoca moderna – entrano personalmente in contraddittorio con chi ne critica o ne contesta l’insegnamento».
    Vero, ma qui si trattava di rispondere a delle domande, non di “entrare in contraddittorio”.
    Inoltre, se «dubia e interpellanze private e pubbliche di cardinali e vescovi e di interi episcopati sempre si ebbero. E mai ebbero risposta pubblica dai Papi», ora
    sono mancate anche le risposte private, come consta con certezza almeno nel caso dei cardinali Meisner e Caffarra.

    Su Cardinale Zen: trovo riduttivo (e anche un po’ irrispettoso per le sofferenze dei cattolici cinesi) ridurre la questione ad un gioco di opinioni.

    Su Marcello Pera: anche a me pare curioso che proprio tu dica, in sostanza, “di che s’impiccia, Pera, se non è dei nostri”?

    9 Aprile, 2018 - 10:35
  13. Victoria Boe

    La declaratio sarà pur legittima, ma è anche ridicola e indicativa di una mentalità cattolica statica e poco intelligente.
    Rivela anche un fine antipapale. Definisce inoltre una lettura superficiale dell’ Amoris laetitia e, come tale, la gravità del voler restare legati a schemi antiquati, non più ammissibili di una dottrina cattolica cristallizzata anche in certi termini (“rato e consumato”)che fanno riferimento ad uno stato giuridico che è incompatibile con la relazionalità umana, di amore, che deve avere preminenza in uno stato di unione-matrinomio fra due persone.

    9 Aprile, 2018 - 12:51
  14. Victoria Boe

    Il dramma della Chiesa cattolica è che in essa vi sono molti cattolici, ecclesiastici e laici, che non riescono a capire che la Chiesa deve trarre linfa sempre nuova dalla vita, che è Maestra che indica vie rigeneranti. Dio è nella vita prima ancora che nella Chiesa e nel Magistero.

    9 Aprile, 2018 - 13:11
  15. picchio

    concordo con te Luigi che questa dichiarazione sia una ripetizione di quanto vanno dichiarando da due anni gli stessi autori di questa. Ho l’impressione che i promotori vivano in una bolla visti i commenti degli ambienti in cui è scaturita la dichiarazione : ” ora il papa cambierà, ora il papa dovrà prendere atto…” si ripete… perchè mai dovrebbe succedere una cosa del genere? E solo un pio desiderio dei promotori l’iniziativa Due cardinali, un vescovo e un gruppo di laici non accetta quello che il papa ha detto? amen. Non è la prima volta.
    cristina vicquery

    9 Aprile, 2018 - 13:27
  16. Victoria Boe

    “… che mostri in termini “mitici” una realtà profnda è ciò cheviene contestato e che cambia radicalmente la comprensione dell’evento salvifico e della dottrina del Battesimo.”

    L’evento salvifico si configura semplicemente nell’offerta di Sé sulla Croce fatta da Gesù Cristo al Padre per riscattare, col suo AMORE e non certo con la enorme sofferenza che lo accompagna ( come molti si ostinano ancora a credere), il male, ovvero i peccati, degli uomini di tutti i tempi. Male in cui le creature umane si trovano immerse fin dalla nascita senza volerlo, senza saperlo. E tale male è inspiegabile, per quanti tentativi si facciano per spiegarlo. È UN ENIGMA.
    Vicino alla parola “male”, compreso il peccato, ci sarà sempre un grande punto interrogativo. Più grande della parola stessa. E il “peccato originale” è una grossa stupidaggine su cui sarebbe meglio sorvolare stendendo su di esso un pietoso velo di oblìo. E sarebbe pure ora che non se ne parlasse più e che venisse eliminato dalla terminologia del rito battesimale.
    La dottrina del Battesimo, oltre che richiamare una sorta di iniziazione alla vita cristiana–tutte le religioni contemplano un rito di iniziazione–, rimanda al battesimo di Gesù nelle acque del Giordano, quindi è di prammatica per uno che voglia dirsi cristiano alla sequela di Gesù il Cristo.
    Può avere valore solo come SEGNO ( sacramento) per sorreggere il cristiano nella lotta contro il male della vita, inclusi i peccati commessi dagli uomini, cristiani o no.
    E tuttavia, guardando bene, alla luce della realtà sotto gli occhi di tutti, il male e i numerosi peccati compiuti dagli uomini cristiani non meno che da quelli non-cristiani, sorge un forte dubbio sull’efficacia reale di tale sacramento. Ma anche di altri sacramenti, a dire il vero.

    9 Aprile, 2018 - 16:48
  17. Beppe Zezza

    Cattolicesimo “rivisto” o “nuova religione”?
    “Peccato originale grossa stupidaggine” dottrina professata per secoli da generazioni di ingenui ( o peggio ) che, ahimè, ancora non avevano ricevuto le piu recenti illuminazioni
    “Sacramenti” ? Puri “segni” privi di alcuna forza reale.
    “Battesimo”? Rito “doveroso” per un cristiano perché rimanda al Battesimo di Gesu’ nel Giordano.
    La Chiesa deve trarre sempre nuova linfa dalla vita ( cioè dagli indirizzi che prende ila cultura mondana ) che è Maestra ( ndr una volta era la Chiesa a essere detta Maestra, ora è “discepola”, un vero “cambio di paradigma” )
    Cattolicesimo “rivisto” o “nuova religione”?

    9 Aprile, 2018 - 20:20
  18. giuseppe di melchiorre

    Cara Victoria, sarebbe troppo lungo descrivere come la penso io, perciò mi limito a sottoscrivere quello che hai scritto tu.
    Saluto te e tutti con spirito di fratellanza cristiana, compreso ovviamente il caro e stimato Luigi. E a tutti auguro buona notte.

    9 Aprile, 2018 - 21:48
  19. Victoria Boe

    Si aggiorni, Zezza. Lei è assai arretrato. Mi dispiace tanto per lei, ma non si irriti eccessivamente se non riesce a capire.
    Questione di mentalità chiusa, incapace a vedere i segni dei tempi e le letture nuove, più giuste, più illuminate, dei Sacri testi.
    Questione anche di inerzia, di abitudinarietà, di timore, di falso convincimento che è meglio restare fermi e non allontanarsi dagli schemi vecchi dei tempi andati.
    Questione di scarsa intelligenza. Ma non si crucci troppo per i suoi limiti.

    9 Aprile, 2018 - 23:02
  20. Victoria Boe

    “Il Magistero è un fiume, non una pietra…”
    Molto significativa questa espressione ( A.Grillo).
    Quando riusciranno a capirlo i cattolici che non vogliono smuovere la pietra del sepolcro del Cristo? Gesù è risorto anche per dare nuova vita e nuova luce alle parole attraversate dalla mente degli uomini “pensanti” oltre che credenti.
    Mi piace insistere su questo concetto.

    10 Aprile, 2018 - 17:35
  21. Beppe Zezza

    Esortazione apostolica “Gaudete et exsultate” papa Francesco
    Sullo gnosticismo
    “San Giovanni Paolo II metteva in guardia quanti nella Chiesa hanno la possibilità di una formazione più elevata dalla tentazione di sviluppare «un certo sentimento di superiorità rispetto agli altri fedeli»”
    Victoria Boe 23.02
    “Questione di scarsa intelligenza. Ma non si crucci troppo per i suoi ( Beppe Zezza ) limiti”
    Gesu’ ( Mc 4:9 )
    “Chi ha orecchi per intendere, intenda”

    10 Aprile, 2018 - 18:40
  22. Amigoni p. Luigi

    Ubi Petrus ibi varie piccole chiese

    Questa declaratio è figlia ( o comunque parente) della “correctio filialis”, della “supplica filiale”, dei “dubia”, tutti nati prima e durante e dopo i due Sinodi della famiglia, e dopo la esortazione AL . Nel mese di ottobre 2017 se ne era parlato sul blog in lungo e in largo, anche in relazione ai tanti sottoscrittori della “supplica” e alla relativa difficoltà a stabilirne numero, vorticosa crescita e identità.
    Poi c’è stata una dichiarazione di fede (la stessa di oggi? o la sua antenata?) di fine dicembre 2017. Si era anche fatta chiarezza nel blog circa i cardinali e vescovi firmatari di quella dichiarazione; sono sempre gli stessi (pochi) all’origine di tutte queste iniziative (si vedano i due porporati del convegno di pochi giorni fa).
    Condivisibile il parere di Accattoli.
    In buona sostanza: niente di nuovo sotto il sole dello…scisma, “a difesa della ortodossia”.

    10 Aprile, 2018 - 19:10
  23. Victoria Boe

    Quale ortodossia, p. Amigoni? Bene ha fatto lei a virgolettare una espressione che suona falsa. Lo è, falsa, perché riferita ad una Chiesa che “molte volte, contro l’impulso dello Spirito, si trasforma in un pezzo da museo o in un possesso di pochi. Questo accade quando alcuni gruppi cristiani danno eccessiva importanza all’osservanza di determinate norme proprie, di costumi o stili” ( Gaudete et exsultate).
    È proprio il caso dei firmatari della “declaratio” che dicono di aver dato voce a migliaia di fedeli sconcertati dall’ “Amoris Laetitia”.
    Questo è un ritornello stonato, il solo appiglio ( debole) cui molti cattolici conservatori ricorrono per deformare il pensiero e il messaggio del Papa.
    Per indebolire illusoriamente, appunto, Francesco. Il quale con la “Gaudete et exsultate” ci lascia un documento che, a mio parere ( che può valer nulla), è una perla di sapienza e di lucidità magisteriale.

    10 Aprile, 2018 - 21:35
  24. Victoria Boe

    È inutile, sig.Zezza, che lei vada citando qualche passaggio dell’esortazione apostolica per fare intendere alla sottoscritta che io rientrerei fra coloro che si sentono superiori a motivo della formazione più elevata.
    Lei sbaglia. E questo non mi offende, anzi mi fa ridere di gusto, ad essere sincera. Non è la prima volta che mi sento muovere questa specie di “peccato”. Credo di saperne il motivo, ma preferisco non dirlo.
    E continuo a considerarla una simpatica barzelletta che mi diverte parecchio. Ma davvero! Se lei mi conoscesse di persona, cambierebbe subito la sua opinione su di me.
    In ogni caso, alla citazione della mia frase: “Questione di scarsa intelligenza. Ma non si crucci troppo per i suoi ( Beppe Zezza ) limiti”, mi piace ribattere alla sua maniera, cioè con un passaggio della “Gaudete et exsultate” che vale anche per altri, compresa me naturalmente: “La mancanza di un riconoscimento sincero, sofferto e orante dei nostri limiti è ciò che impedisce alla grazia di agire meglio in noi, poiché non le lascia spazio per provocare quel bene possibile che si integra in un cammino sincero e reale di crescita.[51] La grazia, proprio perché suppone la nostra natura, non ci rende di colpo superuomini. Pretenderlo sarebbe confidare troppo in noi stessi. In questo caso, dietro l’ortodossia, i nostri atteggiamenti possono non corrispondere a quello che affermiamo sulla necessità della grazia, e nei fatti finiamo per fidarci poco di essa. Infatti, se non riconosciamo la nostra realtà concreta e limitata, neppure potremo vedere i passi reali e possibili che il Signore ci chiede in ogni momento, dopo averci attratti e resi idonei col suo dono. La grazia agisce storicamente e, ordinariamente, ci prende e ci trasforma in modo progressivo.[52] Perciò, se rifiutiamo questa modalità storica e progressiva, di fatto possiamo arrivare a negarla e bloccarla, anche se con le nostre parole la esaltiamo.”

    10 Aprile, 2018 - 22:09
  25. Victoria Boe

    In questo passo sono riassunte tante mie parole dette ripetutamente in questo blog e ripetutamente derise.
    Si tratta di dare spazio alla CRESCITA nella fede uscendo dalla rigidità che non dà spazio al “perenne oggi” del Risorto.
    Si tratta “di essere capaci di riconoscere i tempi di Dio e la sua grazia, per non sprecare le ispirazioni del Signore, per non lasciar cadere il suo invito a crescere.”
    Infatti, ” sempre portiamo latente in noi la tentazione di fuggire in un luogo sicuro che può avere molti nomi: individualismo, spiritualismo, chiusura in piccoli mondi, dipendenza, sistemazione, ripetizione di schemi prefissati, dogmatismo, nostalgia, pessimismo, rifugio nelle norme. Talvolta facciamo fatica ad uscire da un territorio che ci era conosciuto e a portata di mano.”

    Che ne dice, Beppe Zezza? Sembrano parole fatte apposta per lei. O no?

    10 Aprile, 2018 - 22:10
  26. Beppe Zezza

    Vede cara signora Boe, lei ha il giudizio previo – più volte espresso – che io sia un tradionalista ancorato a vecchi schemi mentre la mia critica si rivolge invecea coloroche con troppa facilità si auto- definiscono interpreti di “ispirazioni del Signore ” e si auto riconoscono mossi dal soffio dello Spirito e, forti di questo, si sentono autorizzati a scartare come superata dalla Storia la Tradizione della Chiesa.
    Pur non convidendo molte sue affermazioni non ho mai ne’ detto ne’ pensato che lei sia “poco intelligente” . Diversità dì sensibilità.

    11 Aprile, 2018 - 0:27
  27. Victoria Boe

    Lei sta aggiustando il tiro, Zezza.
    In realtà lei è un cattolico del tutto tradizionalista, che è portato a respingere ogni innovazione nella vita della Chiesa.
    E prova irritazione verso chi le innovazioni le vuole.
    Intelligenza vorrebbe che si ammettesse senza reticenze quel che si è.
    Vale sempre quel ” conosci te stesso” che tutti dovrebbero far proprio per non cercare alibi nel tentativo inutile di giustificarsi.
    E non mi dia lezioni di “sensibilità”, per favore.

    11 Aprile, 2018 - 16:36
  28. Beppe Zezza

    A questo punto devo dire che non so quale sia il senso che lei da’ al termine “tradizionalista” .
    Poiché lei lo afferma senza tema di smentite e io lo nego, l’unico modo nel quale possiamo entrambi dire il vero è che per “tradizionalista ” intendiamo cose diverse!
    Per me “tradizionalista” è un lefevriano, e’ De Mattei, può anche essere detta MCV che scrive su questo blog. Da tutti costoro mi differenzio in molte cose .

    11 Aprile, 2018 - 21:47
  29. Victoria Boe

    Noi non ci capiamo mai sui termini, Beppe Zezza.
    Per chiarire: un tradizionalista è per me, in generale, un conservatore, cioè un cattolico quale quello illustrato magnificamente nell’ultima esortazione apostolica di papa Francesco. Ne ho riportato qualche passo che si addice perfettamente a lei, a mio parere. Lo rilegga, sig. Zezza, e si vedrà specchiato in esso.
    La Venturi e qualche altro di questo blog sono ultra-tradizionalisti, cioè sono proprio lefebvriani. Infatti, a loro ho spesso consigliato di trasferirsi in quella Chiesa, obsoleta e assurda, di cui sentono tanto la mancanza.
    Ma chi è De Mattei, scusi? Non lo conosco.

    11 Aprile, 2018 - 23:24
  30. Beppe Zezza

    Vale sempre la pena conversare. Si chiariscono tante cose: ad esempio che lei ama etichettare le persone secondo suoi personali criteri , esasperando quelle che sono le “normali” accezioni dei termini. Uno che non condivide le sue “fughe in avanti” è un “tradizinalista” ( io, per esempio ), uno che apprezza il “vetus ordo” è un lefevriano e via dicorrendo
    Sorprendente poi anche come lei abbia compreso da queste poche righe che ci scambiamo da qualche mese come io sia uno che abbia difficoltà a ricnoscere i propri limiti e che pertanto non CRESCE , che si rinchiude ecc ecc.

    12 Aprile, 2018 - 18:10
  31. Victoria Boe

    Le mie non sono “fughe in avanti”, sig. Zezza.
    Io sono in linea con la Tradizione, certo, ma con quella rinnovata. Perché la Tradizione va sempre rinnovata. Lei, al contrario, resta posizionato chiaramente su una tradizione vecchia e superata.
    Dice papa Francesco nella magnifica esortazione apostolica: “nella Chiesa convivono legittimamente modi diversi di interpretare molti aspetti della dottrina e della vita cristiana che, nella loro varietà, «aiutano ad esplicitare meglio il ricchissimo tesoro della Parola». Certo, «a quanti sognano una dottrina monolitica difesa da tutti senza sfumature, ciò può sembrare un’imperfetta dispersione».
    Ecco, molti cattolici sognano una dottrina monolitica; io di certo NON sono fra questi. Lei, Zezza, sì, mi è parso di capire.
    Lei parla di castighi e di sofferenze volute da Dio per il bene degli uomini. Io sono lontana da questa visione (perversa) di un Dio Padre castigatore. Mi trovo in linea, e ne sono contenta, con il pensiero di tanti illustri ecclesiastici e uomini di chiesa e teologi che ben conoscono i Sacri testi e che parlano di “non-spiegabilità” della sofferenza, e mai attribuiscono a Dio “castighi” di alcun genere. E ne esplicitano i motivi.

    12 Aprile, 2018 - 21:09
  32. Victoria Boe

    Quindi, noi due siamo proprio diversi nella interpretazione della cristianità.
    A me, infine, sembrano illuminanti queste parole dell’Esortazione cui aderisco in pieno:” in mezzo alla fitta selva di precetti e prescrizioni, Gesù apre una breccia che permette di distinguere due volti, quello del Padre e quello del fratello. Non ci consegna due formule o due precetti in più. Ci consegna due volti, o meglio, uno solo, quello di Dio che si riflette
    in molti. Perché in ogni fratello, specialmente nel più piccolo, fragile, indifeso e bisognoso, è
    presente l’immagine stessa di Dio. Infatti, con gli scarti di questa umanità vulnerabile, alla fine del tempo, il Signore plasmerà la sua ultima opera d’arte.”
    La fede non si raggiunge una volta per tutte, sig. Zezza. Nel corso della vita deve “maturare”. Ogni giorno che passa ci si deve interrogare sulla propria fede e si deve allargare lo sguardo sulla vita in cui ci troviamo ad esistere, e dobbiamo trarne insegnamenti.
    Dio non è rimasto nei libri. Lui è nella Vita.

    12 Aprile, 2018 - 21:10
  33. Beppe Zezza

    Non è per nulla sorprendente il fatto che si abbia di se’ stessi una opinione favorevole e una opinione negativa di chi non la pensa come noi. È del tutto “umano” di quella umanità “ferita” da quel “peccato originale” che lei nega.
    Come ho già detto in altra occasione, alcune cose che lesi scrive, io le condivido pienamente: es “la fede non si raggiunge una volta per tutte” e “Dio non è nei libri. Lui è la vita” .
    Condivido anche pienamente quello che papa Francesco dice a proposito del coesistere all’interno della Chiesa di diverse interpretazioni ( e modi di esprimersi , aggiungerei io) ( ndr come la mette con la sua idiosincrasia con il “vetus ordo”? ),
    Mi riesce invece piuttosto difficile invece comprendere cosa intenda per “Tradizione rinnovata” ; a me pare che sia un espediente per evitare di affermare sic et simpliciter che della Tradizione si accetta solo quello che è possibile integrare nella propria visione (espediente simile alla affermazione ascoltata frequentemente che ‘la dottrina non cambia’).
    Quanto al discorso relativo alla sofferenza ne abbiamo parlato a lungo. È evidente che abbiamo una idea diversa di cosa sia l’Amore paterno: io che mi sono formato sulla Sacra Scrittura – alla quale lei non attribuisce particolare importanza, preferendole le “comunicazioni dirette che riceve dallo Spirito Santo – ritengo quella affermazione che dice : quelli che amo correggo. E se non sei corretto sei trattato come un bastardo.

    13 Aprile, 2018 - 18:03
  34. Victoria Boe

    La Tradizione “rinnovata” è semplicemente quella che viene ARRICCHITA dagli apporti nuovi desunti dalla realtà della Vita in fieri, cioè nel suo divenire, dove è in azione lo Spirito Santo. Il Quale non è congelato, ibernato, nelle Sacre Scritture.
    Dio si rivela sempre NUOVO nella Vita in divenire. Per questo io dico che non ci si deve cristallizzare nella vecchia Tradizione.
    Il nome di Dio è “IO SONO”: oggi, adesso e sempre.
    HIC ET NUNC.
    Non mi sembra difficile da capire.
    Perché, altrimenti, tanti uomini PENSANTI della storia della Chiesa hanno detto cose nuove e giuste precedendo l’Istituzione che, timorosa, li estrometteva dal suo corpo considerandoli “eretici” e squalificandoli come dei ribelli, mentre erano dei grandi uomini che “osavano” esprimere pensieri diversi da quelli del sistema ecclesiastico? Salvo poi ricredersi e riabilitarli molti anni dopo la loro morte?

    13 Aprile, 2018 - 19:21
  35. Victoria Boe

    Pensi a un don Mazzolari, a un don Milani, presso la cui tomba è andato recentemente papa Francesco riabilitandoli apertamente.
    Pensi al gesuita Teilhard de Chardin esiliato in Cina.
    Ma Gesù stesso era considerato eretico dagli ebrei suoi contemporanei. O forse no?
    Caro Zezza, la Sacra Scrittura che a lei sembra l’unico punto di riferimento per un cristiano, contiene dei libri bellissimi che però, pur avendo delle verità indiscutibili, valide per tutta l’umanità, partivano dall’osservazione della vita degli uomini dei tempi in cui furono scritti; tempi assai lontani dall’umanità dei nostri giorni, che esprime nuova linfa e nuovi pensieri e nuove verità.
    Inoltre, quei libri sono stati tramandati fino ai nostri giorni con dei vocaboli e delle espressioni che, alla luce degli studi più approfonditi degli esegeti del nostro tempo ( da lei temuti e quasi demonizzati), appaiono non del tutto ortodossi o giusti, e di necessità assumono diversa spiegazione.
    Ma è inutile discutere con lei che ha una mentalità molto ( troppo) diversa dalla mia.

    13 Aprile, 2018 - 19:29
  36. Beppe Zezza

    Cosa c’è di “assolutamente nuovo” nell’ uomo di oggi, al di là delle possibilità offerte dallo sviluppo enorme della tecnologia?
    L’uomo è sempre nato, avuto relazioni, tentazioni, si è sposato, ha avuto figli, si è ammalato ed è morto. Sempre è stato richiamato ad amare il suo prossimo.
    La sola cosa nuova che c’è è il fatto che la gran parte della umanità non crede più nella trascendenza e non ascolta discorsi religiosi e quindi la missione di “condurre l’umanità al Padre” è più difficle.
    Qualcosa viene “ARRICCHITO” se si “AGGIUNGE” qualcosa, non se lo si “spoglia” ( sempre che alle parole vengano mantenuti i significati di sempre ). Non mi pare proprio che questo sia quello che lei propone e auspica.
    Il “pensare” non è una prerogativa solo dei suoi amici – a meno di non riconscere questo attributo esclusivamente a coloro che la pensano al suo stesso modo.
    Quanto al discorso di Dio che “corregge” le persone che ama, se ritiene che questo sia una “perversione” , implicitamente sta dicendo che il Dio che si è manifestato in quello che noi chiamiamo Antico Testamento è un essere brutale e non può essere lo stesso Dio che Gesu’ ha insegnato a chiamare Padre. ( Non è una notivita’ , lo diceva già Marcione nel III secolo . Che avesse avuto ragione lui? E allora perché non dirlo chiaramente invece di farlo supporre senza dichiararlo? )

    13 Aprile, 2018 - 20:04
  37. Victoria Boe

    Stiamo parlando due lingue diverse; stiamo percorrendo due strade diverse.
    Nessuna possibilità di intesa. Mi dispiace.

    13 Aprile, 2018 - 21:21
  38. Beppe Zezza

    Vero.
    Strade diverse.
    Una intelligente e l’altra ( la mia ) caratterizzata da ” scarsa intelligenza “?

    13 Aprile, 2018 - 23:55
  39. Victoria Boe

    Scrive Raniero La Valle: “C’è un’altra luce oggi nella Chiesa, e perciò preme per irrompere nel mondo che ancora avviluppato nel vecchio buio corre alla guerra. Tutta la Chiesa, clero e popolo, dovrebbe difendere e seguire da presso il pastore, perché questa volta è lui che ha avuto il fiuto della strada, che va avanti alle pecore, e invece gran parte di questa Chiesa, vescovi clero e popolo, non fa nemmeno l’unica cosa che lui sempre chiede, che è quella di pregare per lui….”
    Parole condivisibili, come tutte le altre.
    C’è un’altra luce, è vero. E si fa sempre più splendente.
    Io dico che è come una corrente impetuosa nel vecchio fiume della storia della Chiesa. Ormai quasi tutti i rappresentanti ufficiali dell’Istituzione ecclesiastica hanno un altro linguaggio nelle loro predicazioni. Ed è il linguaggio dell’Amore.
    Li ascolto e sento parole che già in me risuonavano da molto tempo; danno risposta alle mie antiche domande, ai miei dubbi che, senza risposta e senza credibili spiegazioni, mi angosciavano. Oggi la Chiesa vive di maggiore serenità. L’ “ospedale da campo” sta funzionando e ne sono felice.
    Non saranno quattro vescovi nostalgici, otto laici derelitti, altrettanto nostalgici, e un vecchio senatore ( ma quanto conosce il Vangelo costui?) che fanno guerra a Bergoglio, a interrompere il vento nuovo che è entrato nella Chiesa cattolica per scompaginare le carte e metterle finalmente nel giusto ordine. Non prevarranno sullo Spirito Santo che ha TRAVOLTO i “vecchissimi campioni dell’ortodossia” imboccando la giusta direzione.
    Il mio rammarico sincero è che altre generazioni prima della mia abbiano conosciuto un altro volto di Dio e in parte ne siano rimaste condizionate. Ancora oggi conosco persone attempate, molto scrupolose, che, pur essendo buone e devote, hanno PAURA del giudizio del Signore e non hanno mai capito l’AMORE di Dio.

    17 Aprile, 2018 - 20:26

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