Dentro al cuore bambulè

Mi sei scoppiata dentro al cuore all’improvviso bambulè“: scritta con vernice nera sul marciapiede di sinistra del viale Galvani, a Roma, per chi vada verso lo “Stabilimento di mattanza” e stia per sboccare nel piazzale del Mattatoio, oggi MACRO (Museo d’Arte contemporanea). Siamo nel Rione Testaccio, ai bordi del Monte dei cocci. Qui il romanesco è greve come la coda alla vaccinara e basta quell’irriducibile “bambulè” per inculturare a puntino la citazione della canzone senza patria di Mina.

58 Comments

  1. marcello.n

    Che sia questo il vero amore, istintivo, pronto a tutto, che suscita espressioni così efficaci? Che sia da prendere ad esempio, da copiare ?

    10 Settembre, 2012 - 7:49
  2. Clodine

    Mons Testaceum, e pensare che quel quartiere sorge sopra ad una discarica di epoca imperiale, una discarica di anfore rotte [la moderna differenziata praticamente] di tutto l’impero. Incredibile. ” E tributi venivano a Roma in vasi di terra invetriati chon diversi cholori, et questo provvidono e romani per fare di ciò perpetua memoria, perchè come el tributo era giunto a Roma gittavano et rompevano il vaso in uno luogo di che apare uno grandissimo monte….. dove è il sepolcro di Remo….”
    Così traduce nel1882 Arturo Graf dal Libro Imperiale..
    “mi sei scoppiato dentro al cuore all’improvviso”: bella! IO ci credo al colpo di fulmine… l’ho provato! Ma…non mi convincerete a parlarne!!

    10 Settembre, 2012 - 9:14
  3. lorenzo

    Sì, è questo, Marcello n.
    Certo non si esaurisce nel gesto e nella scritta, ma lo sappiamo bene tutti che è questo.
    La domanda è: se io so essere così, e in modo diverso a qualunque età lo so essere, con la mia donna, perché non lo so essere con Cristo?
    Quello è Dio che perde la testa per me, molla i suoi cieli, rinuncia a tutto per venire a farsi ammazzare per me, e tutto per inseguirmi sul mio terreno, liberarmi e salvarmi….e io, che faccio? Intanto con lui mi metto subito a parlare difficile, tecnico, ” in religionese”, se parlassi con i miei amici come parlo con lui, sai le pernacchie? Lo riempio di frasette devote, di preghierine precotte, di qualche attività preorganizzata…Tutto lì?
    Sarebbe come se io mi limitassi a mandare a mia moglie bigliettini romantici in cui do del voi, frasine ben scritte tratte da qualche frasario di autore, dissertassi con lei dottamente dell’ Amore, le recitassi versi e poesie, e poi non mi passasse manco per la testa di farci l’amore insieme.
    Qualcosa non torna.
    Forse è per questo che nessuno ci fila manco di striscio? Che incidiamo nel “mondo” come una verdura bollita?
    La gente, specie quella lontana da noi, mica è fessa. Sa distinguere la passione dall’aria fritta.
    Non dico di andare a riempire i muri di scritte a bomboletta, però…
    🙂
    )

    10 Settembre, 2012 - 9:43
  4. fiorenza

    “Sarebbe come se io mi limitassi a…”

    Proviamo a rovesciare questo discorsetto che a me pare da una parte di un tono un po’ “forzato” e dall’altra un po’ mancante, un po’ monco (permettimi di dire queste mie sciocchezze, Lorenzo). Vediamo di completarlo. Ecco, così:

    “Sarebbe come se io mi limitassi a farci l’amore, con il mio uomo, e non mi passasse manco per la testa di mandargli bigliettini romantici in cui dò del voi, frasi ben scritte tratte da qualche frasario di autore, e non dissertassi con lui dottamente dell’Amore, e non gli recitassi mai versi e poesie…”

    Quei rari, preziosi momenti in cui dissertiamo dottamente dell’Amore!… E come lui mi scoppia “dentro al cuore” quando ricopia per me le “frasi ben scritte” di un poeta medioevale che dava del voi alla sua donna!…O quando mi scrive uno di quei suoi imbranatissimi “bigliettini romantici”…

    10 Settembre, 2012 - 11:51
  5. fiorenza

    Non mi pare affatto scocciato, il Signore, né ho mai l’impressione che dica “Tutto qui?”, quando gli rivolgo qualcuna delle solite giaculatorie fritte e rifritte e lo “riempio dì frasette devote, di preghierine precotte”. Né quando mi getto in qualcuna delle “attività preorganizzate” in suo nome. Né dopo, quando, per balbettargli la mia gratitudine, mi metto a parlargli “difficile, tecnico”, a parlare con Lui, insomma, “in religionese”.

    10 Settembre, 2012 - 11:57
  6. lorenzo

    …e infatti parlavo di me, Fiorenza. Hai fatto bene a completare secondo il tuo punto di vista. Capisco il monco ed il mancante. Ma in cosa sta il forzato, se ti va di dirlo?

    10 Settembre, 2012 - 12:39
  7. fiorenza

    Non sta nel contenuto. Ci ho pensato ma non te lo saprei dire, in verità, Lorenzo.
    In genere in uno scritto un tono, uno stile che in modo molto approssimativo io chiamo “forzato”, va insieme a un contenuto “monco”.
    Io non so che cosa voglia dire “Bambulè” . Ho trovato che è un “modo gergale per indicare le pasticche di ecstasy”.
    Buon esempio, portato all’estremo, questo, per vedere la connessione tra eccesso (forzatura) e mancanza.
    Nel tuo caso, lo capisco bene che questo paragone non c’entra nulla. Fino a lì ci arrivo.
    Proverò a spiegarmi meglio in seguito… Per ora non so dirti di più.

    10 Settembre, 2012 - 13:01
  8. fiorenza

    Per cambiare discorso: ma che cosa vuol dire davvero “Bambulè”? O: che cosa vuol dire a Roma?
    Se davvero indica quello che mi ha detto Google (la pasticca che scoppia dentro al cuore come surrogato del’estasi) la scritta è dunque imparentata con quella “Dio c’è” di cui abbiamo parlato altre volte?

    10 Settembre, 2012 - 13:27
  9. fiorenza

    Se così fosse, tra “Stabilimento di mattanza” e “piazzale del mattatoio”, il posto per usare quella vernice nera è ben scelto.

    10 Settembre, 2012 - 13:32
  10. discepolo

    lorenzo
    “Forse è per questo che nessuno ci fila manco di striscio ?”
    Hai mai pensato- ti è mai venuto il dubbio- che se, come dici giustamente nessuno ci fila manco di striscio- che è perchè siamo falsi – non autentici-ne’ carne ne’ pesce-
    una penosa brutta copia delle idee laiche, dei luoghi comuni illuministi, vetero-comunisti, sessantttottini??
    Certo abbiamo abbandonato la Tradizione, la Messa in latino, il gregoriano,
    i dogmi, la morale,i sacramenti, il catechismo le certezze , abbiamo abbracciato una religione “liquida” e fluttuante ,”fai-da- te” , abbiamo flirtato col, pensiero “debole” abbiamo rinnegato e sbeffeggiato il passato per il dialogo, la modernità, ma dove siamo arrivati? abbiamo una identità? un fascino? Incutiamo rispetto o almeno stima ? sappiamo “sedurre” ed attirare alla nostra religione i giovani ? direi proprio di no.
    e allora non vi viene mai l’idea che forse rinnegare la Tradizione, le radici , la linfa vitale, il “contatto” col Sacro, rinnegare tutto questo non sia stato , tutto sommato, una buona idea per avere più seguaci? invece di averne di più ne abbiamo di meno… questo non dovrebbe farci pensare?
    nei paesi protestanti, dove ormai la religione si confonde in maniera banalmente corretta col pensiero corrente, dove la religione non è più scandalo e follia , ma conformismo dei più vieti, i fedeli sono ulteriolmente scesi a livelli bassissimi. ma è ovvio. se la religione non è “ALTRO” se è la solita minestrina tiepida di moralismo e benpensantismo, chi volete che attiri?
    per attire le persone la religione cattolica non dovrebbe secondo me diventare più “aperta” ma più severa, non più condiscendente ma più rigorosa, non più ecumenica, ma più elitaria, non più buonista ma più
    implacabile. I giovani non amano le mezze misure, le minestre riscaldate, i volemose tutti bene. giustamente i giovani sono estremisti a volte
    utopici a volte visionari. esattamente come Gesù, estremista, utopico, visionario, certamente non “politicamente corretto” e cerchiobottista e incline al compromesso come oggi lo vogliono far passare…..

    10 Settembre, 2012 - 14:25
  11. Luigi Accattoli

    No Fiorenza: bambulè vuol dire “bambola, piccola mia”.

    10 Settembre, 2012 - 14:29
  12. fiorenza

    Ah, grazie, che sollievo!

    10 Settembre, 2012 - 14:30
  13. Federico B.

    Condivido la lettura di Discepolo.

    10 Settembre, 2012 - 14:30
  14. discepolo

    http://www.avvenire.it/Cultura/Pagine/atei-gentili-svezia-ravasi.aspx

    In Svezia, patria del politicamente corretto, della civiltà, dei diritti civili,
    della giustizia e della democrazia, la religione è ai minimi storici.
    E’ ovvio. Ho mia suocera che vive in Svezia. sono andato molte volte, ho parlato molte volte con gli svedesi. Persone gentilissime, correttissime, tristissime.
    perchè tristissime? già perchè? perchè suicidarsi ( la Svezia ha un alto tasso di suicidi)se TUTTi i tuoi diritti sono rispettati, se lo Stato è perfetto , tollerante , se la società è democratica, non omofoba, se insomma non c’è nessuna INGIUSTIZIA? perchè suicidarsi in una società perfetta? perchè essere tristi? perchè essere alcoolizati? cosa spinge l’uomo anche se in condizioni perfette e pacifiche e senza problemi a non essere felice?
    lo dice S. Agostino “Signore, noi non abbiamo pace se non in TE”
    senza uno scopo, un senso , un Dio , senza riposare in una Verità ultraterrena non c’è pace, non c’è felicità per l’uomo, neppure nelle condizioni materiali migliori possibili.

    10 Settembre, 2012 - 15:10
  15. Gioab

    “Qui il romanesco è greve come la coda alla vaccinara e basta quell’irriducibile “bambulè” per inculturare a puntino la citazione della canzone senza patria di Mina.”

    Come si potrà mai spiegare a quell’ innamorato che è sintomo di inciviltà scrivere con al vernice nera sul marciapiede di sinistra.
    Come si potrà mai spiegare ad uno che si fa scoppiare il cuore all’improvviso che le mogli non vanno picchiate, nemmeno se poi preferiscono un altro.

    Non sarebbe stato meglio se invece di scriverlo per terra con la vernice nera sul marciapiede di SX, se la portava in cima ad una collina o in riva al mare e glielo diceva di persona ? Magari poteva usare la vernice azzurra o rosa.

    Ma lo sapeva che le ragazze buone vanno in paradiso e quelle cattive dappertutto ? e che in paradiso le donne sono al massimo il 30% ? Se fossero di più sarebbe un inferno….?
    Sperando che “bambulè” non sia di gomma…. Di questi tempi…..è facile confondersi….

    10 Settembre, 2012 - 15:41
  16. Gioab

    @ discepolo
    “la religione cattolica non dovrebbe secondo me diventare più “aperta” ma più severa, non più condiscendente ma più rigorosa, non più ecumenica, ma più elitaria, non più buonista ma più implacabile. I giovani non amano le mezze misure, le minestre riscaldate, i volemose tutti bene. giustamente i giovani sono estremisti a volte utopici a volte visionari. esattamente come Gesù, estremista, utopico, visionario, certamente non “politicamente corretto” e cerchiobottista e incline al compromesso come oggi lo vogliono far passare…..”

    Vedi che piano piano….. anche le nespole maturano.
    “il sentiero dei giusti è come la fulgida luce che risplende sempre più finché il giorno è fermamente stabilito” ( Prov 4.18)

    10 Settembre, 2012 - 15:47
  17. Gioab

    @ lorenzo
    “La domanda è: se io so essere così, e in modo diverso a qualunque età lo so essere, con la mia donna, perché non lo so essere con Cristo?”

    Non le pare che suonerebbe meglio dire “con la mia compagna ?” ma meglio ancora “la compagnia che mi ha scelto” ? ma ancora meglio “la fedele compagna della mia vita, che mi ha preferito ?”
    Non c’è nulla di possessivo nella relazione, è una donazione non una rapina no ?

    “La gente, specie quella lontana da noi, mica è fessa. Sa distinguere la passione dall’aria fritta.”

    “Dio è amore…..L’amore è in questo, non che noi abbiamo amato Dio, ma che lui amò noi” ( 1 Gv 4.8-10)

    10 Settembre, 2012 - 16:00
  18. Discepolo scrive:
    “per attire le persone la religione cattolica non dovrebbe secondo me diventare più “aperta” ma più severa, non più condiscendente ma più rigorosa, non più ecumenica, ma più elitaria, non più buonista ma più
    implacabile”

    Non trovi che ci sia una certa contraddizione nella proposta di impostare una religione elitaria per conquistare un maggior numero di persone?
    O si è élite, o si è maggioranza, mi pare difficile essere entrambi…

    10 Settembre, 2012 - 16:13
  19. Gioab

    @ lorenzo
    Dio non ha mai chiesto all’uomo di essere innamorato di lui. Ha detto di “amarlo “ – C’è differenza tra “innamoramento e amore”.
    “L’innamoramento è un complesso di sentimenti e di comportamenti caratterizzato dal forte coinvolgimento emotivo, che, a seconda dei casi, è associato a un’intensa attrazione sessuale.”
    Differenze tra
    AMORE
    1.Altruistica premura per gli interessi dell’altro.
    2.Spesso i sentimenti nascono gradualmente forse nel corso di mesi o anni
    3.Si è attratti dall’intera personalità e dalle qualità spirituali dell’individuo
    4.Ha sulla persona l’effetto di renderla migliore
    5. Si considera l’altra persona in maniera realistica: se ne vedono i difetti, ma la si ama ugualmente
    6. Esistono delle divergenze, ma si riesce a parlarne e ad appianarle
    7. Si è desiderosi di dare all’altra persona, di fare le cose insieme

    e INFATUAZIONE
    1. È egoistica, restrittiva. Si pensa: ‘Che vantaggio ne traggo?’
    2.La passione si accende in fretta in poche ore o giorni
    3.L’aspetto fisico è ciò che colpisce o desta interesse.
    4. Ha un effetto deleterio sconvolgente.
    5.Si è idealisti. L’altra persona appare perfetta. Si ignora qualsiasi tormento dubbioso circa gravi aspetti negativi della personalità.
    6. Le discussioni sono frequenti. Non si viene a capo di nulla Molte si risolvono con un bacio.
    7.Si pensa soprattutto a prendere o ricevere specie in campo sessuale

    Giacobbe poté dichiarare di essere disposto a lavorare sette anni per il padre di lei al fine di ottenerla in moglie. Certo un’infatuazione non sarebbe durata tanto a lungo! Solo il vero amore, un interesse altruistico per l’altra persona, avrebbe fatto sembrare quegli anni “come alcuni giorni”. ( Gen 29.20)
    Anche lei è disposto a lavorare 7 anni ?

    10 Settembre, 2012 - 16:31
  20. Gioab

    @ nico
    “O si è élite, o si è maggioranza, mi pare difficile essere entrambi…”
    Basta leggere 1 Pietro 2.9:

    “Ma voi siete <b<“una razza eletta, un regal sacerdozio, una nazione santa, un popolo di speciale possesso,”

    Non è mai detto che deve essere una maggioranza:
    “Entrate per la porta stretta; perché ampia e spaziosa è la strada che conduce alla distruzione, e molti sono quelli che vi entrano; mentre stretta è la porta e angusta la strada che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano.” ( Mt 7.13)

    “Poiché molti sono invitati, ma pochi eletti”. ( Mt 22.14)

    10 Settembre, 2012 - 16:38
  21. lorenzo

    Mah, caro discepolo…: intanto cominciamo col dire che sono le idee laiche, quelle illuministe,vetero-comuniste, sessantottine e ogni ismo di questi ultimi due/tre secoli che sono una brutta copia dei principi del Vangelo.
    Non viceversa.
    Dal secolo dei lumi, a liberté egalité fraternité, al socialismo egualitario, alle utopie comuniste, al sessantotto, alla “morale laica” che proprio in questi giorni stanno dicutendo se introdurre come materia di studio nelle scuole francesi, tutto è una rivisitazione e una derivazione riveduta( e snaturata) delle idee di Gesù Cristo. Che rimane, a duemila anni di distanza,l’unico vero e autentico- e non ancora realizzato, rivoluzionario della storia.
    Fare di Gesù Cristo un difensore dello status quo, sia pure quello cristiano, è una contraddizione in termini. Se fosse stato così,Dio se ne sarebbe stato assiso nel suo empireo, interloquendo al piu’ qua e là con un Profeta inviato alla bisogna. Gesù è Dio che entra nella storia. Non possiamo certo chiamarcene fuori noi duemila anni dopo, restando immoti e statici come una statua di bronzo mentre intorno la storia si dipana.
    Se mi permetti c’è un po’ di confusione. Una cosa è mantenere integro e saldo il Vangelo, che è lì a dimostrarci ancora oggi che la lenta marcia di avvicinamento alla sua attuazione è una sfida che si ripete e si ripeterà al cambio di ogni generazione.Tengo anche a precisare che mai è stato attuato, con buona pace di chi si culla nell’illusione di mitici – e inesistenti- bei tempi passati. Quali bei tempi? Da quelli di Gesù fino ad oggi, luci ed ombre, santità e zozzure, cristianesimo e sue devizioni hanno convissuto e conviveranno. Ogni epoca ha la sua partita da giocare. Cerchiamo di stare fermi sulla nostra, senza ammalarci di torcicollo cronico guardando non si sa bene cosa indietro.
    Il Vangelo è lì: salvo, integro, perfetto.
    Non c’è nessuno al mondo, manco il gran bastardo, a ben vedere, che non impedisca a me, a te, a chiunque, di prenderlo sul serio e viverlo. Dove si è, nello stato in cui si è. Punto.
    Abbiamo perso pezzi della tradizione? Pazienza. La Tradizione. secondo me, è intatta nella sostanza. Abbiamo perso la Messa in latino? Io dico menomale, tu dirai iattura, la via di mezzo è : pazienza. La Messa è Messa.La sostanza è:
    Cristo viene fra i suoi e si da realmente a chi vuole prenderlo. Io, tu, tutti, possiamo incontrare ed essere una cosa sola con Cristo. Questo c’è: tutto.
    Francamente, il rito sia come sia: l’ha deciso la Chiesa stessa, liberamente, puo’ sempre decidere in altro modo. Ma non confondiamo forma e sostanza.
    I sacramenti ci sono tutti. Tutti. Colpa nostra se non li utilizziamo. C’è qualcuno che mi limita in questo? Nessuno. I dogmi ci sono tutti. Tutti. C’è qualcuno che mi ostacola a crederci? Nessuno. Il catechismo c’è: monumentale, ponderoso, tutto. Le certezze poi sono lì, splendenti: e vediamo ( permettimi, lo dico a me per primo,) di non contrabbandarle come quelle di Siri, di Woitila, o del cardinal Martini. I quali, sia detto con il massimissimo rispetto, come tutti i papi , i vescovi , i cardinali, i teologi, i santi ecc ecc, non si sono inventati nulla, ma nulla di nulla, non una oncia di farina è stata del loro sacco: se non quella di contorno, di importanza assai relativa. Oggi come duemila anni fa, come nel medio evo, come nel rinascimento, cone nel 2380, le certezze sono e saranno solo quelle di Gesù Cristo.
    Cosa vogliamo ancora, ragazzi?
    Non siamo stanchi- almeno noi che stiamo vivendo questo giro di vita- di blaterare e blaterare ancora su questi temi: innovazione/ tradizione, apertura/chiusura, dialogo/ opposizione, confronto/contrapposizione? E’ dal Concilio che questa storia va avanti! Anzi: è dall’inizio del cristianesimo, ad essere precisi!!! Temi importanti, belli, appassionanti: ma tutti temi penultimi ( e anche terzultimi, e quartultimi, e qualcuno- vedi il gregoriano, con tutta la stima e l’affetto per il gregoriano-anche assai piu’ indietro nell’ordine di priorità) rispetto a quello centrale.
    Che è, a ben vedere , uno solo.
    TU( cioè io, tutti noi) dai la tua vita a Gesù Cristo, perchè possa passare per il mondo, attraverso te, la forza, la bellezza, la pienezza del Vangelo?
    TU( sempre io, tutti noi) rinneghi te stesso, prendi sulle tue spalle la croce degli altri e tua, e lo segui , per questo?
    Il nocciolo della questione è lì.
    O lo si fa, e si è PER FORZA visibili e incisivi.
    O non lo si fa, e si è delle patate lesse.
    Questo indipendentemente dai Papi regnanti, dagli orientamenti Cei, dai teologi di moda in quel momento, e da altre cose relative della stessa risma.
    Ci sono cristiani, cioè uomini di Cristo- uomini di Cristo, non persone con vaghe coloriture e simpatie e appartenenze e tradizioni, uomini di Cristo, che seguono Cristo e vivono per Cristo- religiosi e laici , di ogni orientamento, inclinazione, impegno: tra i tradizionalisti e tra i progressisti( ma che palle!)
    tra quelli di don Ciotti e quelli del Rinnovamento, tra quelli dell’Opus Dei e quelli di Sant’Egidio, tra quelli di Comunione e Liberaione e i focolarini….
    Se c’è un cristiano infuocato ( e se non c’è il fuoco, che razza di cristiano è?)
    disposto a farsi dare fuoco, a prendere fuoco, e a lasciarsi consumare fino in fondo dal fuoco di Cristo, quel cristiano spacca il mondo- sia pure il suo piccolo- in due, lo sovverte, non lo lascia come prima: come il suo amico e maestro.
    Se no, resta l’alternativa della patata lessa.
    Il problema non è quello di avere piu’ seguaci. Gli apostoli quanti ne avevano? Nessuno, in partenza. E hanno buttato all’aria la storia. Certo, lasciandoci, en passant, la ghirba. Ecco: noi, che cosa siamo disposti a lasciarci, a metterci di nostro, se non la vita?! Che cosa diamo, noi, a Gesù della nostra vita?
    Le chiacchiere hanno rotto. Un interminabile dibattito tra opposte fazioni pro e contro qualcosa, ma chi volete che converta? Ma che segno volete che lasci? Noi non abbiamo da convertire nessuno, noi dobbiamo solo essere uno specchio di Gesù nel mondo. Convertirà lui, se vuole.
    La colpa del fatto che i lontani ci passano accanto senza manco vederci, è nostra. Nostra personale, voglio dire, se questo accade.Non delle conferenze episcopali. Se Gesù avesse passato i suoi tre anni a dibattere, a predicare, anche a guarire, anche a miracolare …e basta, noi oggi non saremmo qui.
    C’è quella cosuccia di un certo ingombro a fare la differenza.
    Chiamasi CROCE.
    C’è quella nel nostro DNA di cristiani: ce ne facciamo addosso il segno una miliardata di volte nella vita, possibile che non abbiamo ancora capito!!!
    La strada che ci rende credibili e incisivi, che ci fa testimoni di Gesù ( e noi non abbiamo nessun altro ruolo) è solo quella.
    Non ce ne sono altre.
    L’estremismo , che giustamente tu ricordi e che anch’io amo, di Gesù, porta dritto dritto lì. Se noi pensiamo di avere un’altra strada per noi, togliamocelo dalla testa. Vale per noi quello che valeva per lui: vogliamo attenzione, peso, rispetto? Quando saremo lì sopra, attireremo tutti a noi.
    Se no, perché mai dovrebbero darci retta, scusa?! hanno ragione loro.

    10 Settembre, 2012 - 17:09
  22. Gioab

    @ lorenzo
    “Le chiacchiere hanno rotto. Un interminabile dibattito tra opposte fazioni pro e contro qualcosa, ma chi volete che converta? Ma che segno volete che lasci? Noi non abbiamo da convertire nessuno, noi dobbiamo solo essere uno specchio di Gesù nel mondo. Convertirà lui, se vuole.”

    Bello, bello davvero ! Congratulazioni.

    “Ma per conquistare questa estrema libertà interiore nella, e anche contro, la dottrina ufficiale, per abbattere quel generale dispositivo dell’obbedienza elevato da grandi e piccoli inquisitori, è necessaria una svolta senza compromessi nella stessa concezione della verità, di cui la Chiesa si ritiene depositaria al punto di aver voluto a lungo convertire ad essa, anche con la forza, coloro che la negavano.[…] Non è la verità che può verificare la vita, ma la vita che verifica, di volta in volta, la verità. La quale non va pensata come un insieme di dottrine statiche e bloccate su se stesse, ma come un farsi dinamico che risponde alle domande della contemporaneità.”

    Dal commento al libro di Mancuso “Obbedienza e libertà” – Link qui

    10 Settembre, 2012 - 17:25
  23. lorenzo

    Caro Gioab,
    è un’abitudina! Lei viaggia sempre in ritardo.Non solo sui cattolici, ma in questo caso pure di 34 anni su Francesco Alberoni…
    La sua domanda sui sette anni, non sa quanto mi ha divertito.

    PS.”Le discussioni sono frequenti. Non si viene a capo di nulla Molte si risolvono con un bacio.” dice al suo punto sei.
    E allora, si infatui un tantino di piu’ , discuta un po’ meno e campi sereno…
    🙂

    10 Settembre, 2012 - 17:27
  24. Clodine

    Sto leggendo….mi piacciono le riflessioni di fiorenza, condivido quelle di discepolo e concordo con molte delle espressioni di lorenzo, che poi, manco a farlo apposta non fanno che rafforzare l’idea per cui Il Vangelo per quanto sia” lì: salvo, integro, perfetto e che…alcuno potrà impedire ” a me, a te, a chiunque, di prenderlo sul serio e viverlo”,tuttavia la cecità, la sordità, il mutismo che si registra nella maggior parte dei battezzati ignavi,lontani dalla preghiera, allineati con il comune sentire, imbarbariti nel “così fan tutti”rappresenta una spina nel fianco per chi è fedele alla Chiesa e a Cristo ,l’Agnello,e si sforza di seguirne i precetti. Perchè, non è cosuccia di poco conto farsi “agnelli” per amore dell’ Agnello e lasciar sghignazzare i prepotenti.Anche difendere il proprio credo cattolico in una Europa, anzi un mondo, sempre più pagano. Anche nella Chiesa c’è una quantità di pagani non sospetti, ma ce n’è veramente un esercito. Lo si evince da molte cose, non da meno dalla scarnificazione che ha subito la liturgia,la musica sacra, arte, la Tradizione o deposito fidei e il senso dell’obbedienza; è una guerra, ed è dura quando ti viene impedito di affrontarla da “lupo a lupo” ma ti si chiede di combatterla da agnello, nell’animo e nel metodo…
    Non è una questione di élite o di maggioranza, è questione di coerenza…Cristo sprona a dire “no”, il mondo e la carne spingono a dire “si”…un “si” che un sano realismo non potrà che confermare: tutto è tornato come prima del diluvio…

    10 Settembre, 2012 - 18:16
  25. Marilisa

    Che bello tipetere senza soste le solite cose trite e ritrite! Che soddisfazione riproporre i soliti concetti fino alla nausea!
    Meraviglioso il sentirsi gratificati dal propinare l’aria fritta di sempre.
    Qualunque sia iL tema del nuovo post del nostro ospite, si va a parare sempre nel proprio angusto orticello coltivato con cura paranoica.
    Meglio ancora se gli steccati sono lì pronti a dividere i cristiani, pochi ma buoni, dai pagani che sono un esercito e che non hanno capito niente, tontoloni come sono, del Dio di Gesù.
    “Le idee laiche, quelle illuministe,vetero-comuniste, sessantottine” tutte al macero,un vaniloquio ininterrotto di stupidaggini.
    “Per attire le persone la religione cattolica non dovrebbe diventare più “aperta” ma più severa, non più condiscendente ma più rigorosa, non più ecumenica, ma più elitaria, non più buonista ma più implacabile” e chi più ne ha,più ne metta.
    A quando una nuova santa Inquisizione? Speriamo il più presto possibile.Per attirare di più, naturalmente, i non cristiani o quelli che vorrebbero esserlo ma ne sono distolti dal poco rigore.
    Una religione elitaria sì che attirerebbe di più. Pochi ma buoni, appunto. Gli altri, esclusi dalla cerchia dei “privilegiati”, vadano all’inferno e peggio per loro.
    Ma chi o che cosa è che ispira queste idee geniali?
    Non sarà per caso Satana in persona?

    10 Settembre, 2012 - 19:03
  26. Gioab

    @ lorenzo
    “allora, si infatui un tantino di più’, discuta un po’ meno e campi sereno…”

    Io sono sereno, distinto lorenzo, e proprio perché non infatuato”. Mi sembra che ha mancato il punto. Giacobbe era talmente innamorato che “lavorò” sette anni per averla. E’ quello il punto. Essere disposti a “lavorare “ e in questo caso il lavoro consiste nel “dare testimonianza alla Verità”
    Perché dovrei “discutere” un po’ meno ? Anche lei allievo di Bonifacio VIII ?”Il silenzio produce consenso”

    Vede, il Signore disse il contrario : “Non aver timore, ma continua a parlare e non tacere, perché io sono con te” ( Atti 18.9-10) Ed io questo faccio. Isaia qualche millennio prima aveva scritto : “Voi che fate menzione di Jehova, non vi sia silenzio da parte vostra, e non date silenzio a lui finché non stabilisca solidamente, sì, finché non ponga Gerusalemme come una lode sulla terra”. ( Isa 62.6-7)

    E come può notare io questo faccio incoraggiato dall’invito di Proverbi : “Non ti immischiare con quelli che sono per un cambiamento. Poiché il loro disastro sorgerà così improvviso …” ( Prov 24.21-22)
    Magari sarò in ritardo, come dice lei, però meglio tardi che mai no ?

    p.s interessante il libro di Mancuso o non lo ha ancora letto ?

    10 Settembre, 2012 - 19:06
  27. Gioab

    @ Marilisa
    “ gli altri vadano all’inferno e peggio per loro.”

    Non credo che la questione vada posta in questi termini. Credo che invece sia da considerare l’invito fatto a tutti (non solo a molti) : “chi ha sete darò della fonte dell’acqua della vita gratuitamente.” ( Riv 21.6) Non si possono obbligare i somari a bere se non hanno sete no ? Se poi invece di tutti sono solo “molti” che hanno sete, perché vorrebbe preoccuparsi per il fatto che gli altri non hanno bevuto ? E’ una questione di rispetto per le libere scelte che ciascuno può voler fare no ?

    Vede ? L’invito è ripetuto “E lo spirito e la sposa continuano a dire: “Vieni!” E chi ode dica: “Vieni!” E chi ha sete venga; chi lo desidera prenda l’acqua della vita gratuitamente.” ( Riv. 22.17) Se alcuni non odono, non hanno sete, non desiderano bere, pure gratis, ma vogliono continuare a regalare soldi per ciò che non è pane, perché si preoccupa lei ? Dovrebbe avvisarli.

    “Ehi là, voi tutti che siete assetati! Venite alle acque. E quelli che non hanno denaro! Venite, comprate e mangiate. Sì, venite, comprate vino e latte pure senza denaro e senza prezzo. Perché continuate a pagare denaro per ciò che non è pane, e perché la vostra fatica è per ciò che non dà sazietà ?” ( Isa 55.1-2)
    Glielo dica che dovrebbe essere gratuito invece che a pagamento !

    10 Settembre, 2012 - 19:22
  28. lorenzo

    @Clodine
    Capisco e sento il dispiacere sincero che salta fuori dalle tue parole: per una situazione che vedi a tinte piu’ che fosche e preoccupanti. Non entro nel merito della valutazione di questi tempi: la mia è diversa , e l’ho già data.
    Tuttavia concordo che la sordità, la cecità e il mutismo di molti credenti sono oggi un dato di fatto che non si puo’ negare.L’unico rimedio che dipenda da noi , per fortuna immediato, che si puo’ opporre a questa situazione, è ovviarci in prima persona.Non essere sordo IO, non essere cieco IO, non essere muto IO. Questo significa: vivere IO nel modo stesso di Gesù, sapendo fin d’ora la fine che mi potranno far fare.
    Cos è tutta sto stupore per la spina nel fianco e per la guerra dura?
    Hanno perseguitato Lui, perseguiteranno anche noi. Lo sappiamo, no?
    Certo che se noi ci lasciamo amareggiare dalla spina nel fianco della mancata condivisione da parte degli altri, dalla indifferenza del mondo, dal comune modo di sentire che va nel senso opposto, di strada, perdonami, ma ne faremo pochina.L’epoca nostra tanto vituperata ci assicura almeno che le spine nel fianco restano metaforiche, e non se ne fa una corona da piantarci in testa dopo essere stati inchiodati a un legno: è capitato al Dio in cui crediamo e a qualche legione di martiri di due millenni, in tutte le varianti possibili e immaginabili. Possiamo sopportare almeno un po’ di mal di pancia:) Stesso discorso con ” l’universo dei pagani”.Ma insomma, mi volete dire chi mai – se non le nostre paturnie – ci impedisce di testimoniare Cristo in faccia al mondo intero? Dici che Cristo sprona a dire no? E tu gridalo, fino a restare rauca. Cosa ce lo impedisce?
    Se aspettiamo il conforto delle moltitudini plaudenti, stiamo freschi. Dov’erano, sul calvario?
    E anche tutta questa smania di avere l’autorità della Chiesa compatta dietro le nostre posizioni, ma da dove viene? Fior di santi, quasi tutti, sono stati osteggiatida dentro la chiesa stessa.
    Di che ci preoccupiamo?
    Non c’è niente che ci impedisca di fare il cristiano che vogliamo essere.
    Solo noi stessi.
    E allora, che si aspetta?
    Se no non c’è nessuna differenza tra la nostra passione frustrata e la comoda ignavia pantofolaia di chi si accoda al” massìcheva tuttobenecosì”.
    Per quanto riguarda la storia della liturgia scarnificata ecc ecc, non sono state le orde dei barbari pagani a violentarla, ma un Concilio Ecumenico, una folla di vescovi e cardinali , e cinque ( dicasi CINQUE) papi in successione.Diversissimi tra loro, per temperamento , formazione, inclinazione. Tutti pagani, tutti ignavi, tutti assassini della Tradizione, tutti…cosa?
    Tutti uomini di Chiesa.
    Avrà la Chiesa il diritto di riformare la liturgia? Io dico di sì.
    Noi, abbiamo il diritto di dissentire? Io dico altrettanto di sì.
    Dopodiche, basta.Si va avanti.

    10 Settembre, 2012 - 19:40
  29. Clodine

    Sottoscrivo parola per parola Lorenz; parola per parola!
    Coraggio, rimbocchiamoci le maniche e affrontiamo la buona battaglia senza timore alcuno. Si dice che poco prima di morire Pio XI disse al cardinale Verdier: “Noi assistiamo come testimoni, come vittime e come attori, a un duello gigantesco, finora sconosciuto, tra Dio e il Demonio”…
    Credo avesse ragione: il duello è a tutt’oggi in atto.

    10 Settembre, 2012 - 20:16
  30. Gioab

    @ lorenzo
    “Ma insomma, mi volete dire chi mai – se non le nostre paturnie – ci impedisce di testimoniare Cristo in faccia al mondo intero?”

    La sua domanda merita senz’altro una risposta, ma non è personale. Io faccio solo il messaggero rammemoratore. La profezia si era già espressa dicendo : “Poiché su di voi Jehova ha versato uno spirito di profondo sonno; ed egli chiude i vostri occhi, i profeti, e ha coperto anche le vostre teste, i visionari.” ( Isa 29.10) e Gesù lo ribadì : “Lasciateli stare. Sono guide cieche. Se, dunque, un cieco guida un [altro] cieco, entrambi cadranno in una fossa”. ( Mt 15.14)

    Isaia lo aveva già profetizzato: “E coloro che conducono questo popolo mostrano d’essere quelli che [lo] fanno errare; e quelli di loro che sono condotti, [mostrano d’essere] quelli che sono confusi.” ( Isa 9.16) E Gesù ricordò : “Guai a voi, guide cieche” ( Mt 23.16).

    Se poi mi permette una spiegazione personale, le dirò: non è facile testimoniare “i misteri” e i dogmi, perché anche in tempi andati chi li accettava lo faceva solo perché costretto o per convenienza. Non è facile spiegare la trinità o il parto verginale. Non è facile spiegare che non si può sostenere la Verità e la menzogna insieme, Dio e Cesare insieme. Sono argomenti che imbarazzano la logica di qualunque persona normale che non capisce come si possa “mangiare uno spirito” nell’eucarestia.

    Ripete il Dio, “O mio popolo, quelli che ti conducono [ti] fanno errare, e hanno confuso la via dei tuoi sentieri” ( Isa 3.12) Ed è vero. La gente normale non capisce come si può predicare la povertà nella ricchezza, come si può “dare a Cesare quello che è di Cesare” mentre si cerca di evitarlo. E via dicendo.
    Distinto lorenzo. Mi pare che queste non siano “paturnie” mi pare che siano contraddizioni, come dice Gesù: “Legano gravi carichi e li mettono sulle spalle degli uomini, ma essi stessi non li vogliono muovere neppure col dito.” ( Mt 23.4) Se a questo aggiunge che i misteri non si possono spiegare, come si fa a testimoniare Gesù senza spiegare la Trinità ? Se era Dio non poteva morire ma se è morto non era Dio. Se era “figlio dell’uomo” non era divino, se fosse stato divino non poteva essere umano. La semplicità è l’anima della Verità. Lei come le spiegherebbe ?

    10 Settembre, 2012 - 21:01
  31. fiorenza

    Alllora, dopo la spiegazione di Luigi, quel “bambulé “, mi dicevo oggi pomeriggio -tanto per “inculturare” ancora più “a puntino” “la canzone senza patria di Mina”- sarebbe l’equivalente del fiorentino “mimma”.
    La mimma, i’ mimmi: il bambino e la bambina piccoli, ma proprio piccoli piccoli.
    Un uomo si offenderebbe a sentirsi chiamare mimmi; una donna, invece, se lui le dice ” o mimma!” , si sente non una bambina ma un gigante: tocca il cielo con un dito.
    Lo stesso se i due sono di Arezzo, o di Siena, e lui la chiama così: ” la mi’ cittina”. Perché la mimma, la bambulé, la bambolina, la bambina, la piccolina, lì è “la citta”, “la cittina”.
    Sì, però la questione lì deve essere stata sviscerata e approfodita dalla saggezza amorosa dei secoli, perché, per dire “la mia fidanzata”, uno dice non “la mia ragazza” ma, precisamente, “la mi’ citta”. Come a dire: “la mia bambulé”.

    10 Settembre, 2012 - 21:13
  32. fiorenza

    …”la citazione della canzone senza patria di Mina”

    Sapete che cosa quel “senza patria” mi ha fatto venire in mente? Mi ha fatto venire in mente Rocco Scotellaro, che scrive:

    “Io sono un filo d’erba
    un filo d’erba che trema.
    E la mia Patria è dove l’alba trema.
    Un alito può trapiantare
    il mio seme lontano”

    10 Settembre, 2012 - 21:31
  33. C’è una versione veneta molto simile, nel suono e nella tenerezza:
    il fidanzato chiama la sua ragazza “cea”, “la me cea”, che vuol dire proprio la mia piccola, e che si usa anche per i bambini, maschi e femmine (i cei).
    Qui da noi, però, anche la ragazza può rivolgersi al suo lui chiamandolo “ceo”, nomignolo dalle sfumature che evocano tanto la sollecitudine materna che la pubblica affermazione di possesso.

    Una meraviglia, le parole…

    10 Settembre, 2012 - 21:34
  34. Non credo, Luigi.
    Per quel che ne so, “ceo” (e il femminile “cea”) traduce piuttosto il “picenin” (piccolino), il “pì ceo” (il più piccolo), tanto che si usa anche per definire la statura (la xé tanto cea = è di statura tanto piccolina).

    10 Settembre, 2012 - 22:02
  35. Mi è sparita una domanda di Luigi… Misteri del web…

    10 Settembre, 2012 - 22:02
  36. Clodine

    A Roma i pargoli li chiamiamo : i pupi, er pupo, se maschio e ” a’ pupa (o pupetta) se è femmina. Tra fidanzati si usa dire : a’ mi ragazza – oppure: er mi’ ragazzo!! Bambulè nel senso di “bambolina”, è la forma elegante, raffinata, un vezzeggiativo per alleggerire le erre di troppo.
    Ma tornando al monte de’ cocci, o puramente detto “Testaccio”: è un referto archeologico di grande importanza; risale al I -sec d.C e per tutta la durata dell’Impero fino al suo declino, nella discarica, vennero gettati tanti di quei cocci d’anfora piccole e grandi,come pure enormi giare, vasellami e orci di ogni grandezza – alcune veramente imponenti-provenivano non solo dalla Urbe, ma da tutto l’impero, e tanta fu la mole che, con i secoli, si formò una vera e propria montagna simile al calvario per forma e consistenza. Tant’é che con l’editto, sulla sommità fu assisa la Croce di Cristo e lungo le pendici le stazioni della Via Crucis.

    10 Settembre, 2012 - 22:08
  37. Nino

    @Marilisa,
    macchè elitarismo, quello riguarda i 4 pelandroni tutti tesi all’apparire e al potere,
    Il resto sta andando lievemente e piacevolmente verso il populismo del nulla,
    verso le ammucchiate piazzaiole e i grandi eventi che mobilitano le masse anch’esse vuote in cerca di senso, gestite da una chiesa sempre più appendice della protezione civile a spese dello Stato e il Tour Operator organizzatrice di eventi, di viaggi religiosi in vari santuari e più di recente
    l’ultima chicca della manifestazione nazionale dal titolo 10 piazze per dieci comandamenti http://www.diecipiazze.it/index2.htm
    con tanto di riprese in diretta TV dove tra balli, canti e letture di brani religiosi letti da attrici-attori ieratici con l’occhio da gatto morto e lo sguardo da abbacchio al macello rappresentano assai più delle parole la deriva pagana verso cui questa infima gerarchia sta trascinando la chiesa di Cristo.

    10 Settembre, 2012 - 22:23
  38. fiorenza

    Sono andata a rileggermi le poesie di Rocco Scotellaro, visto che ormai lo avevo nella mente. E mi sono accorta che, scrivendo a memoria, ho rovinato il terzo verso che non dice:
    “E la mia Patria è dove l’alba trema”,
    ma:
    “E la mia Patria è dove l’erba trema”,
    che è tutta un’altra cosa.
    Mi dispiace, Rocco. La mia memoria “la xé tanto cea”. (Si può dire?)

    10 Settembre, 2012 - 23:26
  39. fiorenza

    Ora, Clodine, sì, ce l’hai detto che non ti convinceremo a parlarne ma… Ma se prima o poi un accenno a quel famoso “colpo di fulmine” tu ce lo facessi…

    10 Settembre, 2012 - 23:33
  40. fiorenza

    Lo so, non c’entra niente col post, ma qui c’è un “Ricordo di Rocco Scotellaro” (per lui ebbi davvero un “colpo di fulmine” la prima volta che lo lessi: proprio un “vero amore, istintivo, pronto a tutto”, come dice marcello.n):
    http://www.youtube.com/watch?v=ZUAlsM_wCKg

    11 Settembre, 2012 - 0:01
  41. Marco

    Ma nico, che ci fai ancora qui? Tu almeno sei una persona seria…
    Qui c’è uno che vorrebbe scopare con Dio, quella che è femmina ma si nomina declinata al maschile, l’altra che dà del voi al suo amante… poi ci sono quelli per cui Vito è Cristo in Terra, l’altra per cui ci stanno infiltrazioni massoniche ad ogni livello…

    In un contesto del genere l’insensatezza del gioab diventa sensata.

    Questo è veramente l’ultimo commento che lascio. Evviva! Dirà il nostro donabbondiesco ospite.
    Siamo davvero giunti al limite. Siamo ad un patetico limite.
    Saluti a tutti e buona pazza continuazione.

    11 Settembre, 2012 - 7:41
  42. Luigi Accattoli

    La mia domanda a cui alludono i due messaggi di Nico delle 22,02 era se “cea” potesse venire da “creatura”.

    11 Settembre, 2012 - 8:33
  43. Leopoldo

    @Nico
    Hai letto Meneghello? Libera nos a Malo.

    11 Settembre, 2012 - 8:49
  44. Clodine

    Cara fiorenza, come ti capisco. Difficile, se non impossibile, restare indifferenti dopo aver assaporato le poesie struggenti di Rocco Scotellaro.
    E se tu fosti folgorata dalla di lui poetica…ebbene…soddisferò la tua curiosità rivelandoti il mio coup de foudre, a patto che tu non rida di me. La cosa è seria. Talmente seria che rimasi per anni legata a questo primo amore che condizionò, di molto, le mie scelte, certa , che non avrei mai incontrato nella mia vita un uomo di siffata bellezza esteriore et interiore . Sarebbe stato del tutto impossibile del resto.
    Il mio primio amore nacque sui banchi di scuola, quando, aprendo il sussidiario mi si parò dinnanzi l’ immagine di un uomo meraviglioso : Guglielmo Oberdan , ti mando l’ìimmagine,

    [http://biografieonline.it/biografia.htm?BioID=2549&biografia=Guglielmo+Oberdan].

    Sarebbe possibile,dimmi , dimenticare un uomo del genere? Sono passati tanti anni ma ancora ricordo la sensazione di dolcezza che provai nel guardare il suo ritratto
    Me ne innamorai talmente che ne approfondii la vita, il fuoco, l’ardore e l’amor patrio. Me ne invaghii talmente che finii con lo studiare fino allo sfinimento ogni tappa del suo percorso, ogni anfratto della sua vita, fino a condividerne le convinzioni e le tappe che segnarono il nostro glorioso Risorgimento ,fin dentro le sue pieghe più oscure…massoniche…[ e si, caro dott. Marcolino, perché la massoneria faceva già il buono e il cattivo tempo molto prima dell’epoca testé menzionata, anche Mazzini venne accusato di appartenenza alla losca loggia, ma è menzogna. Di certo Oberdan non lo fu mai ]. Insomma, cara fiorenza, Guglielmo Oberdan, questo meraviglioso giovane martire dell’irredentismo è ancora qui, nel mio cuore…non l’ho mai dimenticato.
    «IN MEMORIA
    XX DICEMBRE 1882
    GUGLIELMO OBERDAN
    MORTO SANTAMENTE PER L’ITALIA
    TERRORE AMMONIMENTO RIMPROVERO
    AI TIRANNI DI FUORI
    AI VIGLIACCHI DI DENTRO.»
    Che questa epigrafe scritta dal grande Carducci nel 1907, possa essere da monito ai politici corrotti e alla classe dirigente di questa nostra gloriosa nazione cattolica sprofondata nell’imbuto della recessione…
    Dio benedica l’Italia, noi, e le nostre famiglie!.
    Ti abbraccio fiorenza

    11 Settembre, 2012 - 8:53
  45. Federico B.

    Come al solito c’è chi non capisce o preferisce non capire e offendere il prossimo.
    A me dell’intervento di Discepolo, a prescindere dalle parole e dalle espressioni utilizzate, piace l’idea di una Chiesa che deve saper proporre un messaggio chiaro, una comunità cattolica con una sua identità ben definita, una predicazione senza ambiguità ed equilibrismi nella speranza di accontentare i non cattolici o i cattolici credenti ma non praticanti o praticanti quello che vogliono… Insomma una Chiesa che sappia testimoniare la sua fede.
    I giovani, i “tiepidi”, coloro che sono in ricerca … ma tutti noi, in definitiva, cerchiamo risposte certe alle nostre domande: minestre gustose, non pappine riscaldate!

    11 Settembre, 2012 - 9:20
  46. Clodine

    Lascia stare federicoB. “flatus vocis”. Del resto,seguire il pensiero debole è molto più facile che non l’esigenza di un Vangelo e una Chiesa che impegna…

    11 Settembre, 2012 - 9:33
  47. @Leopoldo
    una vicentina può non aver letto “Libera nos a Malo”?

    Buona giornata a tutti.

    11 Settembre, 2012 - 9:43
  48. fiorenza

    Potenti questi colpi di fulmine “sui banchi di scuola”, grazie per avercelo ricordato, Clodine. E’ vero, non me lo ricordavo più ma realmente “spingono a studiare fino allo sfinimento” tutto ciò che riguarda quel primo oggetto d’amore. E poi non si smette più: di innamorarsi e di studiare. Proprio una “pazza continuazione”, se Dio vuole.

    11 Settembre, 2012 - 10:59
  49. fiorenza

    La storia del mio incontro con Rocco Scotellaro, invece, Clodine, va un po’ all’incontrario rispetto a questa tua. Intanto, fu un amore “adulto”. Poi, ci fu prima lo studio e dopo il colpo di fulmine, la passione. Prima c’era stato lo studio della storia di “Giustizia e Libertà” e dell’assassinio a Parigi nel 1936 del suo fondatore Carlo Rosselli. E poi mi appassionai alla storia tragica della figlia di lui, Amelia Rosselli. E venne la scoperta della sua disperata grandezza quando lessi i primi versi che lei scrisse a 23 anni per la seconda grande perdita della sua vita: quella dell’uomo amato, morto all’improvviso per infarto a 30 anni. E quest’uomo chi era? Era Rocco Scotellaro.

    11 Settembre, 2012 - 11:11
  50. fiorenza

    Non potevo non cercare di scoprire la persona per cui Amelia Rosselli aveva raccolto sotto il titolo “Cantilena” quei suoi versi frantumati, strazianti… Come questi, per esempio:

    “Dopo che la luna fu immediatamente calata
    ti presi tra le braccia, morto.”

    “Sposo nel cielo
    ti ho tutto circondato
    ma sei tu che comandi
    e sono tua sposa d’infanzia
    sposa trasparente”

    Vedete che un’eco sottile di qualcosa che dicevamo ieri c’è, qui…

    E, insomma, prima conobbi i versi scritti per lui e, poi, lui. E le meraviglie che ha scritto lui. Come queste, che sono state incise sulla sua tomba:

    “Ma nei sentieri non si torna indietro.
    Altre ali fuggiranno
    dalle paglie della cova,
    perché lungo il perire dei tempi
    l’alba è nuova, è nuova”

    (Vedi Marco che anche qui ci sono gli uccelli?)

    Ciao Clodine.

    11 Settembre, 2012 - 11:30
  51. marcello.n

    Ammazza, ahò, che discussioni! Tanto per restare a Testaccio, il quartiere di bambulé.
    Provo ad esprimere qualche idea.

    – Primo: la verità sta sempre nel mezzo, mai proprio ad un estremo, ne sono proprio convinto.
    – Secondo: l’Amore è la regola d’oro, come ben ci dice il Vangelo.
    – Terzo: Siamo tutti differenti, talvolta molto, quindi la soluzione perfetta che vada bene per tutti non esiste. Rassegniamoci e vogliamoci un po’ di bene, l’amore fa passare tanti “disturbi”.

    Andando al sodo:

    1) Il segretario galante (per i più giovani: quel libro che proponeva vari testi di lettere d’amore), le preghiere precotte, i tamburi di preghiera, sono delle cose che non hanno un valore o disvalore in assoluto.
    Io, come carattere, le rifuggo, ma devo anche dire che quando non so più cosa dire a Gesù, tante volte recito il padrenostro, se pensato e fatto tuo parola per parola è una bellissima preghiera. E quante volto si ripete, nella nostra vita! E nei 2000 anni che ha quasi compiuto!
    Confesso che faccio molta più fatica a recitare il rosario, anche perché la mia testa ormai ha ben poche capacità di multitasking, o penso alle parole, o penso al mistero da contemplare, ma non tutti sono come me. Se qualcuno riesce a farlo, il multitasking, bene per lui. Ma non è così facile … si rischia di fare solo la parte del grammofono.

    2) La tradizione, il latino eccetera. Cerco sempre di capire quanto dico o penso, di farlo mio, altrimenti userei un registratore, farei molto prima. Credo di essere ormai uno dei pochi del blog che ha fatto il chierichetto in latino, che ha cantato in gregoriano.
    Ma proprio non credo che tanti siano oggi in grado di capire quanto sentono o dicono in latino, di farlo proprio, ma se questo in qualche modo li avvicina a Dio, va bene anche così.
    Io per primo amo la mia lingua parlata, è quella della nostra vita nella quale ci troviamo a combattere, dei nostri problemi e delle nostre gioie.
    E non credo nella suggestione di musiche, canti, incensi, almeno se rimangono suggestione e basta, se coprono il contenuto.
    Cerco di credere per mia fede, non per suggestione. Viene tutto molto più facile.
    Ma se per altri funziona, anche musica e canti vanno bene.

    3) “A quando una nuova santa inquisizione? Speriamo il più presto possibile. Per attirare di più, naturalmente, i non cristiani o quelli che vorrebbero esserlo ma ne sono distolti dal poco”.
    Questo invece non lo capisco proprio. Non mi pare che sia in linea con la regola d’oro, con quanto ci dice il Vangelo, addirittura con quanto vorrebbero (e spesso non fanno) molto stati laici.
    Già basta ed avanza l’islam, con la sua inquisizione.
    Ma vorrei concludere, non innescare un’altra lotta a coltello.

    4) La Chiesa. Chi la tira per la giacchetta, chi la snobba e vorrebbe andare avanti da solo, chi chiede, per lei, ubbidienza cieca pronta ed assoluta.
    Ma la Chiesa è, innanzitutto, un dono do Dio, è quella che ce Lo porta in terra a comando, è quella dei Sacramenti, delle missioni eccetera. Possiamo non amarla, con quel che segue?
    E la prima cosa che segue è appunto cercare di aiutarla, di partecipare, il che, dopo tutto, è la prima necessità dell’amore, che invece proibisce di prevaricare.
    E lo dice anche il Papa, non la ho inventata io.
    Anche praticamente: la Chiesa è il simbolo più visibile e per tanti il più scomodo della nostra religione, la Chiesa ha tanti uomini, tanti mezzi e tante preghiere che, se ben coordinati, possono ottenere ben di più di quanto potremmo ottenere agendo da soli, in fin dei conti è ben corresponsabile dei risultati. Il libero battitore non basta, anche se può essere anche lui utile.

    5) Perché “nessuno ci fila, manco di striscio”, tanti non ci amano, ci combattono? Credo che il motivo fondamentale sia perché la nostra etica, se non ben compresa, appare molto scomoda, io non so cosa sia il diavolo, ma se fossi in lui, agirei su questo punto. Ma vogliamo farci mettere nel sacco?
    E mi pare molto bella la conclusione ai commenti sulla situazione degli stati del nord: tutto va bene, ma si suicidano in tanti: è perché se non c’è Dio anche la “pace sociale”, il buon governo non bastano.
    E’ molto importante.
    Quindi, il punto è: far comprendere la nostra etica.

    11 Settembre, 2012 - 14:56
  52. Gioab

    @ marcello
    “la Chiesa ha tanti uomini, tanti mezzi e tante preghiere che, se ben coordinati, possono ottenere ben di più di quanto potremmo ottenere agendo da soli,”

    E che cosa dovrebbe ottenere ? Da soli o in gruppo ?

    “Credo che il motivo fondamentale sia perché la nostra etica, se non ben compresa, appare molto scomoda”

    Perdoni se glielo dico, ma l’etica non è cattolica o buddista o hinduista.

    “L’etica (dal greco antico ???? (o ????)[1], èthos, “carattere”, “comportamento”, “costume”, “consuetudine”) è un ramo della filosofia che studia i fondamenti oggettivi e razionali che permettono di assegnare ai comportamenti umani uno status deontologico ovvero distinguerli in buoni, giusti, o moralmente leciti, rispetto ai comportamenti ritenuti cattivi o moralmente inappropriati.”…
    L’etica può anche essere definita come la ricerca di uno o più criteri che consentano all’individuo di gestire adeguatamente la propria libertà nel rispetto degli altri. Essa pretende inoltre una base razionale, quindi non emotiva, dell’atteggiamento assunto, non riducibile a slanci solidaristici o amorevoli di tipo irrazionale. – Wikipedia.
    Forse c’è qualcosa da rivedere.

    11 Settembre, 2012 - 17:04
  53. marcello.n

    Gioab, mi dispiace, credevo di essere stato chiaro.

    Cosa dovrebbero ottenere, chiedi: dovremo tutti riuscire a fare quanto ci chiede Gesù.

    L’etica: la sua definizione è corretta, solo che le ricerche portano a conslusioni diverse, a seconda dei postulati dai quali si parte. Magari ce ne fosse una sola!

    11 Settembre, 2012 - 17:45
  54. Gioab

    @ marcello
    “Cosa dovrebbero ottenere, chiedi: dovremo tutti riuscire a fare quanto ci chiede Gesù.”

    Fare quanto chiede Gesù ? Bene vediamo se si riconosce in questo elenco !

    Premessa:
    “Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda il suo palo di tortura e mi segua di continuo”. (Mt 16:24) “Poiché col cuore si esercita fede per la giustizia, ma con la bocca si fa pubblica dichiarazione per la salvezza.I ( Rm 10.10) “Così anche la fede, se non ha opere, è in se stessa morta.” ( Gc 2.17) “ ‘Devi adorare Jehovah il tuo Dio, e a lui solo devi rendere sacro servizio’” ( Mt 4.10)

    1. “quando preghi, entra nella tua stanza privata e, chiusa la porta, prega il Padre tuo che è nel segreto;” ( Mt 6.6) “nel pregare, non dite ripetutamente le stesse cose, come fanno le persone delle nazioni, poiché esse immaginano di essere ascoltate per il loro uso di molte parole.” ( Mt 6.7)

    2. “Andate dunque e fate discepoli di persone di tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello spirito santo, insegnando loro ad osservare tutte le cose che vi ho comandato.” (Mt 28.18) “predica la parola, datti ad essa con urgenza in tempo favorevole, in tempo difficoltoso, riprendi, rimprovera, esorta, con ogni longanimità e [arte di] insegnare. Poiché ci sarà un periodo di tempo in cui non sopporteranno il sano insegnamento, ma, secondo i loro propri desideri, si accumuleranno maestri per farsi solleticare gli orecchi; Tu, comunque, sii sobrio in ogni cosa, soffri il male, fa [l’]opera di evangelizzatore, compi pienamente il tuo ministero. ( 2Tim 4.2)

    3. “ i mariti devono amare le loro mogli come i propri corpi. Chi ama sua moglie ama se stesso” (Efe 5.28)

    4. “se qualcuno non provvede ai suoi, e specialmente a quelli della sua casa, ha rinnegato la fede ed è peggiore di uno senza fede.”( 1Tim 5.8)

    5. “Figli siate ubbidienti a quelli che sono i [vostri] signori in senso carnale, con timore e tremore nella sincerità del vostro cuore, come al Cristo, non con un servizio per l’occhio come per piacere agli uomini,”(Efe 6.5-6)

    6. “astenersi dalle cose contaminate dagli idoli, e dalla fornicazione e da ciò che è strangolato e dal sangue.” ( Atti 15.20) –

    7. “Continua a ricordare loro di essere sottoposti e di essere ubbidienti ai governi e alle autorità come governanti, di essere pronti per ogni opera buona, di non parlare ingiuriosamente di nessuno, di non essere bellicosi, di essere ragionevoli, mostrando ogni mitezza verso tutti gli uomini.” (Tito 3.1)

    8. “Rendete dunque a Cesare le cose di Cesare, ma a Dio le cose di Dio”.( Mt 22.21)

    9. “Non rendete a nessuno male per male. Provvedete cose eccellenti davanti a tutti gli uomini. Se possibile, per quanto dipende da voi, siate pacifici con tutti gli uomini. Non vi vendicate, diletti, ma fate posto all’ira; poiché è scritto: “La vendetta è mia; io ricompenserò, dice Jehovah”.”( Rm 12.17-19)

    10. “Ora le opere della carne sono manifeste, e sono fornicazione, impurità, condotta dissoluta, idolatria, pratica di spiritismo, inimicizie, contesa, gelosia, accessi d’ira, contenzioni, divisioni, sette, invidie, ubriachezze, gozzoviglie e simili.” ( Gal 5.19)

    11. ”Non siate sviati. Né fornicatori, né idolatri, né adulteri, né uomini tenuti per scopi non naturali, né uomini che giacciono con uomini, né ladri, né avidi, né ubriaconi, né oltraggiatori, né rapaci erediteranno il regno di Dio. ( 1 Cor 6.9-11) ”Comunque, nessuno di voi soffra come assassino o ladro o malfattore o come uno che si intromette nelle cose altrui.( 1Pie 4.15)

    12. togliervi la vecchia personalità che si conforma alla vostra condotta di un tempo e che è corrotta secondo i suoi desideri ingannatori; e ad essere rinnovati nella forza che fa operare la vostra mente, e a rivestire la nuova personalità che fu creata secondo la volontà di Dio in vera giustizia e lealtà. ( Efe 4.22)
    Pensa che basta ? Ce la può fare ? Sembrava facile eh ?

    11 Settembre, 2012 - 19:34
  55. fiorenza

    Per tornare alle parole di quella scritta “Mi sei scoppiata dentro il cuore all’improvviso”, ecco come, in un suo appunto-pagina di diario, Rocco Scotellaro parla del momento in cui lei, Amelia, gli scoppiò dentro il cuore. Era a Venezia, al Convegno “La Resistenza e la cultura italiana”, del 1950, e si sedette accanto a lei ma non sapeva chi fosse. “Quando capii il suo nome (parlava con accento inglese) non so se si rafforzò il pensiero di essere amico e di innamorarmi di lei o piuttosto di venerarla come la figlia di un grande martire, che parlava più di tutti in quel convegno. Forse mi innamorava e la veneravo insieme”.
    Scriverà, anche: “Ella luccica in volto come ieri. Sono due giorni che il suo splendore mi turba”.

    12 Settembre, 2012 - 0:09
  56. fiorenza

    Amore e venerazione anche in quello che lei scrisse di lui, per lui, a lui, alla sua morte: i versi che ho citato ieri

    “Dopo che la luna fu immediatamente calata
    ti presi tra le braccia, morto”

    a cui immediatamente seguono queste parole:

    “Un Cristo piccolino
    a cui m’inchino”.

    E poi, le parole in cui dice come lui le era scoppiato nel cuore:

    “Come un lago nella memoria
    i nostri incontri
    come un’ombra appena
    il tuo volto affilato
    e le mani
    suonano tamburelli”.

    Amore e venerazione, in queste parole così “giuste” (non so come altrimenti dire):

    “Rocco morto
    terra straniera, l’avete avvolto male
    i vostri lenzuoli sono senza ricami.
    Lo dovevate fare, il merletto della gentilezza”.

    12 Settembre, 2012 - 0:40

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