Dio oggi: con lui o senza di lui cambia tutto

Dal 10 al 12 dicembre si fa a Roma all’Auditorium Conciliazione (via della Conciliazione 4) un convegno internazionale su “Dio Oggi. Con lui o senza di lui cambia tutto”. E’ promosso dal Comitato per il progetto culturale della Cei – di cui è presidente il cardinale Ruini – con il patrocinio del Comune di Roma. E’ un grande evento, come si usa dire e ci tornerò, ma volevo dire subito che lodo il titolo diretto e vivo, formulato in lingua comune. E’ la prima volta che capita per un convegno Cei. “Evangelizzazione e promozione umana” era intitolato il primo convegno della Chiesa italiana che si fece a Roma nel 1976 e “Testimoni di Gesù risorto speranza del mondo” quello del quarto convegno, Verona 2006. In quei titoli sentivi subito che la materia era per addetti ai lavori, ovvero per “coatti” o “fomentati” direbbero in gergo i ragazzi. Almeno con il linguaggio un passo è stato fatto. Non sapendo a chi dire “bravo” lo dico al cardinale Ruini.

27 Comments

  1. Luigi Accattoli

    [Segue dal post] Nel sito del convegno la scelta del titolo è motivata con questa citazione da papa Benedetto: “Se Dio manca, se si prescinde da Dio, se Dio è assente, manca la bussola per mostrare l’insieme di tutte le relazioni per trovare la strada, l’orientamento dove andare. Dio! Dobbiamo di nuovo portare in questo nostro mondo la realtà di Dio, farlo conoscere e farlo presente“.

    30 Novembre, 2009 - 17:04
  2. Francesco73

    Ah ah ah!
    Queste pagine – allora – a partire dal loro padrone, sono piene di “coattoni” e “fomentatoni”!! 🙂 🙂
    Non c’è dubbio…

    Bel titolo per una bella iniziativa.
    Andiamoci tutti assieme!

    30 Novembre, 2009 - 17:20
  3. Leonardo

    Conosco il significato gergale di “coatti”, ma non quello di “fomentati”. Chi sarebbe così cortese da illuminarmi?

    Sì, il titolo ruiniano è efficace. Meglio ancora sarebbe stato: «Dio. Con Lui o senza di Lui cambia tutto». Quel “Dio oggi” è un po’ così.
    Mi ricorda una certa titolistica Queriniana o Cittadella o Gribaudi degli anni ruggenti (una mia amica citava sempre un immaginario, ma verosimilissimo “Dio c’è? No, rispondono cinquanta teologi”, che l’editoria cattolica di quegli anni non ha sfornato solo per puro caso).

    30 Novembre, 2009 - 19:48
  4. caro Luigi.
    Finalmente anche alla Cei si parla italiano…
    e tuttavia vorrei anche dire che esiste un “progetto culturale” (Leonardo non me ne vorrà sperò, con la sua allergia al socialismo di bassa lega) che non può essere solo quello dei professori universitari o dei medici o degli avvocati o dei giornalisti o di tutti gli innumerevoli addetti ai lavori (compresi i preti, of course).
    Ieri pomeriggio ho incontrato una ventina di ragazzi della mia parrocchia. Stiamo preparando un musical. Il tema di questa scena era – per farla breve – la paternità di Dio.
    Su venti ragazzi c’erano: tre orfani di padre, due abbandonati dal padre, quattro i cui padri hanno gravi problemi e ne generano in famiglia.
    9 su 20.
    e ne mancavano!
    allora dico: parlare di Dio Padre (sarà pure il primo articolo del Credo!) a ragazzi come questi non è facile credetemi.
    Così come parlare di Dio se c’è o non c’è cambia tutto…
    Certo, cambia tutto… ma questi non lo notano più di tanto…
    Ci sono le All-Stars, c’è l’Inter, c’è la Juve che ha perso col Cagliari, c’è l’Hip Hop…
    Dio, in fondo, a che serve?
    a nulla…
    ecco, vorrei che ogni tanto anche Ruini & Co. incontrassero qualche coatto e qualche fomentato… e provassero a parlare con loro…

    30 Novembre, 2009 - 20:21
  5. fiorenza

    “Fomentati” non l’avevo mai sentito dire. Sul titolo: non sarebbe tato meglio togliere anche quel “o senza di Lui” ? Così: “Dio. Con Lui cambia tutto”.

    30 Novembre, 2009 - 21:29
  6. Maiò…sono “principi” della Chiesa…
    vuò vedè che … noblesse obblige…

    …cmq io il vescovo in 42 anni l’ho solo “visto”… alla Cresima.

    30 Novembre, 2009 - 21:30
  7. una b in più correggo oblige…
    (se no senti i prof di lettere… a proposito in matematica un poco scarsi….)

    30 Novembre, 2009 - 21:32
  8. fiorenza

    Maioba, ho conosciuto un ragazzo, di circa 20 anni, che mi ha detto proprio la frase “cambia tutto”. Io lo ascoltavo non riuscendo a credere alle mie orecchie. Parlava con molta calma, con molta forza. Parlava “con autorità”. “Il fatto è -mi diceva- che quando si incontra Dio cambia tutto. Tutto. Capisci che vieni da Lui e che è a Lui che devi tornare. E questo cambia completamente tutto”. Lo avrei ascoltato per ore. Questo per dirti che ho molta fiducia nei ragazzi. Ma anche tu. Mi ricordo di quando ci raccontasti che avevi portato i tuoi ragazzi ad Assisi…

    30 Novembre, 2009 - 22:02
  9. Francesco73

    Concordo con Maioba, che il Progetto Culturale si incarni anche ai livelli più bassi, nelle parrocchie, negli ambienti, mettendo assieme chi ne ha voglia.
    Solo professori ed editorialisti che parlano ai convegni non basta.
    Parlare ai coatti, però, non è tanto un fatto di Progetto Culturale quanto di pastorale.
    Sere fa un amico scout mi ha invitato a parlare ai suoi ragazzi del mio viaggio in Terrasanta, loro tema di quest’anno.
    A forza di frequentare queste pagine dotte, pensavo inconsciamente di trovare lì un pubblico alla Maioba, alla Accattoli, alla Nino, Leonardo, Ubi, Clodine, Lyco, Ceccanti, ecc., fatte salve le differenze di età.
    Invece mi trovo davanti dei ragazzotti scanzonati di 17 anni circa: studenti, ma qualcuno addirittura già lavoratore, in una non facile periferia romana.
    Lì tutto è Totti, diciamo…
    Durante il racconto mi tempestano di domande, con molti echi suggestivi (la causa palestinese va sempre per la maggiore a prescindere, non c’è nulla da fare) ma una su tutte – alla fine- accende l’interesse: “in Galilea si coltiva la mariuana?” Con la mariuana si rimorchiano le ragazze, pure le straniere, è successo una volta qui, un’altra là, ecc.ecc.
    Io sto al gioco e per circa mezz’ora mi intrattengo sulla “marìa”, tra battute, lazzi, frizzi e qualche rimprovero (e con insospettata competenza, dato che non ho mai fumato erba, mai).
    Nel frattempo penso alla distanza siderale dei nostri appassionati dibattiti, eppure rifletto che quanto sembra lontano e astratto (ad esempio l’autocomprensione della Chiesa, che passa anche per la liturgia, per la definizione del senso religioso, per il rapporto tra autonomia e obbedienza) alla fine si riverbera anche qui, per quanto a cerchi lontanissimi e flebili.
    In ogni caso il mio amico il giorno dopo mi dice: è andata molto bene, hanno apprezzato i tuoi racconti e il tuo saper stare al gioco, risponendo a tono su mariuana, ragazze da rimorchiare, bellezze locali, ecc.ecc.
    Ecco, mi sa che nelle parrocchie oggi la temperie è più o meno questa…
    Toccherà dirlo sia a quelli del Progetto Culturale che ai nostri giovani candidati al sacerdozio…

    30 Novembre, 2009 - 22:12
  10. certo Fiorenza!
    Io ho molta fiducia in Dio e anche nei ragazzi… ma è molto difficile far passare un piccolo pensiero “diverso”… O almeno a me sembra!
    poi certo se parlo singolarmente con alcuni di loro sono abissi di profondità… però poi venogno inghiottiti…

    Bella la tua esperienza Francesco… Io la faccio continuamente in parrocchia!
    per loro sono don Marco e basta, per molti non sono nulla, come nulla è la Chiesa che rappresento, come nulla è Dio…
    Io penso che il progetto culturale sia una bella opera ad alti livelli…
    ma che giù giù giù non sia ancora scesa…
    A France’… quando vieni nel nostro oratorio a raccontarci delle coltivazioni di maria in Terra Santa?

    30 Novembre, 2009 - 22:44
  11. Massimo

    Mi permetto di dissentire dall’affermazione del post. Se si tratta di un convegno in cui ci si scambiano le idee, e non di un happening un meeting o un’adunata, non vedo nulla di male nell’utilizzo di termini “da addetti ai lavori”, che poi in questo caso vuol dire persone appena appena alfabetizzate (quanto basta per capire cosa significa “evangelizzazione” o “promozione umana”). Non è che anche la chiesa sta cedendo alla tendenza universale all’appiattimento verbale e quindi mentale, per cui è considerato difficile ciò che non può essere espresso in quelle 5-600 parole utilizzate nei talk-show televisivi?

    30 Novembre, 2009 - 23:22
  12. Luigi Accattoli

    Fomentati = che stanno in fissa.

    1 Dicembre, 2009 - 0:25
  13. Nino

    Ah! Il progetto culturale.
    Ricordo Verona.
    Quintali di carta, mega relazioni iniziali, intermedie e finali.
    L’equivalente di 10 Bibbie che anche a leggerne 30 pagine al giorno ti ci voglio 200 anni.

    Ah! Il prossimo convegno internazionale su “Dio Oggi. Con lui o senza di lui cambia tutto”.

    E di questo, che ne facciamo?

    SCUOLA & GIOVANI
    LA LETTERA.
    Il direttore generale della Luiss
    avremmo voluto che l’Italia fosse diversa e abbiamo fallito
    “Figlio mio, lascia questo Paese”
    di PIER LUIGI CELLI

    http://www.repubblica.it/2009/11/sezioni/scuola_e_universita/servizi/celli-lettera/celli-lettera/celli-lettera.html

    1 Dicembre, 2009 - 0:32
  14. … Natanaele avanzò dei dubbi… legati sia alla situazione geografica e sia legati alla situazione dei tempi e delle persone che vivevano in quel tempo (gente dal lessico abbastanza (troppo!) ristretto, con scarsa capacità e voglia di apprendere, e dalla impellente necessità di trovare qualcosa da mettere “sotto ai denti” e oberata dalla “dominazione di un popolo straniero” che esigeva tasse a più non posso per mantenere il suo “Status Quo”)… e Filippo allora gli spiegò tutto nei minimi particolari… ma… Natanaele non capiva! Allora Filippo iniziò a pensare come fare per spiegare, far capire a Natanaele e magari a tutti quelli come Natanaele… e indisse un convegno… ma tra “Gli addetti ai lavori”… per cercare una strategia comune ed un metodo. Si riunirono tutti gli addetti ai lavori e tennero un convegno dal titolo “Il limite di una funzione…” per analizzare matematicamente la strategia da seguire…

    Andò cosi???
    Buona giornata a tutti. Continuo più tardi…

    1 Dicembre, 2009 - 9:39
  15. @ Massimo.

    E’ il curialese che va ucciso spietatamente, quello che veniva forgiato dall’UCAS (Ufficio Complicazione Affari Semplici) 😉
    Ma se si deve fare, in profondità, un discorso di antropologia, etica, psicologia dei gruppi, sociologia, è logico che si debba fare uso di qualche termine tecnico.
    Poi, chi riporterà il tutto alle parrocchie, sintetizzerà, semplificherà.
    Ciao!

    1 Dicembre, 2009 - 9:46
  16. continuando…
    … nel convegno si inziò la battaglia tra la fazione del limite della funzione che tende a 0 e quella che tende a ?. Ci si avviava verso un impossibile compromesso (provate voi a fare la media tra 0 e ?). Filippo si rivolse al Referente Principale, che rimproverò Filippo, dicendogli che bastava che avesse detto a Natanaele: Vieni e vedi! Il resto lo avrebbe “mostrato” Lui.
    Il Refer. Princ. avocò a se i termini generali del progetto culturale, lasciando però spazio anche agli altri. A solo quattro di essi diede l’incarico ufficiale di stendere la relazione finale, gli altri che lo avrebbero fatto sarebbero stati considerati apocrifi.
    Relazione finale alquanto breve, infatti le quattro relazioni stanno contenute in un libricino tascabile di facile lettura, con l’uso di una terminologia semplicissima (qualche intellettuale addirittura lo snobba considerandolo adatto ed indirizzato alle “masse” povere ed incolte).
    Oltre tutto tale relazione finale provoca LE IRE DEI NOTABILI del tempo. Gli scribi e i farisei non ne escono con una bella figura. I ricchi ancora peggio. I Re e dominatori dell’epoca sono degli spietati. Insomma i “meglio” sono il “peggio”.
    Negli interventi il Moderatore (come fedelmente riportato nelle quattro relazioni) da spazio invece ad una prostituta, ad un samaritano, loda un fariseo, si intrattiene con poveri, storpi, cecati, lebbrosi, indemoniati. Cena con i peccatori. Nota che una vedova che da due spiccioli, cioè un misero quattrino, ha dato più dei ricchi il cui denaro gettato nell’obolo fa un rumore di cascata.
    Insomma, Quale onta, quale oltraggio!!!
    Quest’Uomo sembra volere affermare che quelli che sono “Qualcuno” non sono “nessuno” e viceversa un solo “nessuno” vale più di tutti i “qualcuno”.
    Onta e offesa grave!!!
    Da lavare col… SANGUE.

    Volendo, potrei continuare….

    1 Dicembre, 2009 - 11:19
  17. e intanto i ragazzi e gli adulti scappano perchè il nostro “vieni e vedi” è in concorrenza con altri “vieni e vedi (e usa)” molto più attraenti…
    Non voglio le masse, non voglio le folle, ma vorrei davvero che la nostra chiesa facesse di più con e per i giovani, con il rischio dell’inesperienza, con il rischio della radicalità o della superficialità… con tanti rischi.
    Ma che non si limitasse ai bambini del catechismo, o agli anziani o agli addetti ai lavori.
    C’è un mondo là fuori che ha bisogno di essere salvato, talvolta persino da se stesso…

    1 Dicembre, 2009 - 11:56
  18. Leonardo

    Luigi, vedo che parli coi jeans a vita bassa (se si portano ancora, non lo so): “stare in fissa” vorrà dire “avere un’idea fissa”, “essere fissati con un’idea” o altro?

    1 Dicembre, 2009 - 13:14
  19. … lavata l’offesa col Sangue… intanto passano i secoli e ci si dibatte sulla interpretazione del Relatore e della relazione… sempre tra le due fazioni del tende a 0 e tende a ? anche su cose che possono sembrare quisquilie, pinzellacchere, del tipo che so, tra i sostenitori della corrente di un tale del XIII secolo certo Giovanni di Pietro Bernardone, in seguito nominato Francesco d’Assisi, definito “alter Christus”, che si confaceva nel vestire e nel modo di essere ad un Maestro umile e povero vestito di grezzo panno, ultimo degli ultimi; corrente sconfitta dall’altra corrente di coloro che si rifacevano ad un Maestro con triregno, scettro ed ermellino (magari esprimentesi col Plurale Maiestatis)…
    e così via nei secoli fino a tutt’oggi tra una vicenda e l’altra, tra una peripezia e l’altra… le fazioni sono sempre le stesse e gli argomenti gira che ti rigira quelli pure…

    e “mentre i medici studiano la malattia l’ammalato se ne muore”…
    come faceva giustamente notare don Maioba…
    …perchè tra l’età della vaccinazione, e quella triste del viatico, ci corre l’abbandono più totale (e spero che non sia così tra l’Ordinazione e il “pensionamento”, ma la prego don, non risponda)….
    … e tutti generali a volere studiare i piani di guerra…
    …mentre al “fronte” ci sono pochi ed abbandonati sacerdoti, che magari si beccano la rampogna o il “trasferimento” di parrocchia per un nulla…

    volendo c’è da continuare ancora…. e ancora….

    1 Dicembre, 2009 - 13:15
  20. …ci ho preso gusto, continuo…

    … e quindi in tutto questo ambaradan ci troviamo oggi con fazioni l’un contro l’altra armate, a discutere di:
    1) “Prete a porter”, nel senso di come si deve vestire il prete, con tonaca, o stile rococò, oppure con un più semplice… “modello giuditta”
    2) sobrietà, oppure ricercatezza persino nei “parati”
    3) Latinorum o lingua volgare
    4) c’e da spostare un vescovo… quel vescovo la devi metterlo quaà (va ad agricola!!!)
    5) di Donna Genuflessa e Messere Rigido, Conte dei Menisco delle terre d’Artrosi.
    6) da quale prete di quale parrocchia ti servi tu? a… vai al discount…. sotto casa…. e no bella mia io vado all’Iper, è lontano ma la dicono meglio ed è più bella (e magari le ostie sono più fresche???)…
    … che vuol dire dare un calcio gridando un bel vaffa alla “Comunità parrocchiale” al suo senso stesso…
    7) traduzioni (Lyco, fa parte dello sfogo, poi non ho manco la preparazione, quindi non ti ci applicare)
    8) detto col dovuto rispetto: il nuovo Pastorale del Papa
    9) cosa cantiamo? e chi deve cantare? (Bimba piangente alla Mamma: Mamma mi hanno richiamato che ho una brutta voce, mi hanno detto: la prossima volta mettiti all’ultimo banco e canta in silenzio!)
    10) ultimo ma non ultimo e perchè no, la “sedia gestatoria”; tutti hanno da dire la loro ed è giusto così, poi magari sono bassi di statura, e non riescono a vedere il Papa e sulla sedia lo vedono meglio, che a incontrarlo di persona è un poco difficile….. a meno che…. (a meno che non sei il suo segretario, subito avete pensato a male)

    … e in questo ambaradan, quelli di don Benzi portano sollievo e la messa alle prostitute, i missionari si fanno il mazzo nei paesi poveri per portare aiuto materiale e conforto spirituale, tanti volontari si fanno il mazzo pure loro, i Ministri Straordinari dell’Eucaristia pure, i Diaconi peggio…
    e in ultimo i poveri santi sacerdoti che le buscano da tutti.
    Criticati, stracriticati, che se fanno e come fanno c’è sempre quello che ha da ridire… ma… ma…
    imperterriti questi poveri santi sacerdoti, celebrano Battesimi, Comunioni, Cresime, Matrimoni, corrono a dare estreme unzioni, benedizioni, dire Messa, spendono una buona parola, aiutano come possono tutti …….. e vorrebbero potere fare di più…

    Poscritto: ma pure se si è vescovi o cardinali si è pur sempre sacerdoti???
    Se si, visto che ci si lamenta che la gente non si confessa, e visto che la gente dice che non ci sono sacerdoti, perchè ogni tanto (o “una tantum”, bhò a volte dimentico pure a quale “fazione” appartengo, cmq…) un bel convegno di confessioni. E’ l’unico modo che possono avere per sapere cosa frulla nella testa della gente…
    N’ze sa mai da qualcuno di questi “ultimi”… potesse venire qualche idea…

    1 Dicembre, 2009 - 14:57
  21. Cherubino

    ma perchè c’è ancora il progetto culturale della Chiesa cattolica ? a me sembra sia stato un grosso flop… attività di nicchia per pochi eletti (ovviamente non iper-occupati con figli e famiglia).
    Ovviamente parlo per le realtà ceh conosco meglio, Napoli e Lombardia.
    Finchè si concepisce la cultura come qualcosa che discende dalle “classi alte” e non dalla comunicazione orizzontale, dai veri aeropaghi moderni, dai fenomeni della riflessività, dei simboli, dei linguaggi, persino delle mode, e finchè non diventa impegno nell’imprenditoria culturale … saranno discorsi intellettuali e niente più.
    Oggi il progetto culturale lo fanno più Famiglia cristiana, qualche programma televisivo, ma anche i fulgidi esempi di coerenza e martirio come don Diana, don Sartori e lo stesso Giovanni Paolo II, qualche blog di vaticanista (come questo), le GMG …
    e purtroppo l’antiprogetto inculturale lo fanno quelli che inquinano le “radici cristiane” di razzismo e ideologia fondamentalista…

    1 Dicembre, 2009 - 20:08
  22. Un saluto al caro Cherubino.
    Mi permetto di aggiungere che oltre al giornale Famiglia Cristiana, lo fanno anche le famiglie cristiane, nel senso stretto stretto del termine…
    solo che se ne accorgono in pochi, perchè è gente che non fa rumore e in special modo non alza la voce… (e l’ 8×1000 lo paga, invece di riceverlo)…
    e che ogni tanto spera giunga qualche parolina dall’alto…

    ma che non si dica in giro… mi raccomando…

    1 Dicembre, 2009 - 21:16
  23. roberto 55

    Bella, gustosa la testimonianza rilasciataci da Francesco73.
    Comunqye, anche a me interesserebbe apprendere la risposta di Luigi alla domanda di Leonardo (che vuol dire “stare in fissa” ?): l’espressione è sconosciuta anche a mia nipote (ed è tutto dire).

    Buona notte !

    Roberto 55

    2 Dicembre, 2009 - 0:54
  24. Luigi Accattoli

    Leonardo e Roberto55 i jeans a vita bassa si portano ancora ma non è più una fissa quasi per nessuno. “Stare in fissa”, gergale romanesco, è roba da fissati persi. Esempio: “Quello sta in fissa con facebook”.
    “Stare in fissa” va bene per ogni preferenza esclusiva o maniacale. “Sta fomentato”, “che fomentato”, “si fomenta” indicano un rafforzamento attivo della fissa. Chi sta in fissa con le moto ne parla sempre, il fomentato va ai raduni dei motociclisti.
    Per le ripetizioni private su lingua usi e costumi della Suburra il prezzo è da crisi conclamata: 15 euro all’ora.

    2 Dicembre, 2009 - 8:20
  25. Leonardo

    Grazie!

    2 Dicembre, 2009 - 19:20
  26. roberto 55

    Grazie anche da parte mia, Luigi.
    Buona serata !

    Roberto 55

    2 Dicembre, 2009 - 19:30

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