Sere di luna in due villaggi

Manzoni 7. Due sono le sere di luna che mi stanno a cuore: quella del villaggio di Lucia, nel capitolo settimo dei “Promessi Sposi” e quella della piazzetta di Santa Maria di Montemorello della mia Recanati, che è nel “Sabato del villaggio” di Leopardi. Hanno gli stessi personaggi e parole in comune. Sono convinto che il Manzoni conoscesse l’Idillio leopardiano. Qui il testo del Manzoni, nei primi commenti il raffronto con Leopardi. Buona lettura a chi ama la vita che a volte hanno le parole: “C’era in fatti quel brulichìo, quel ronzìo che si sente in un villaggio, sulla sera, e che, dopo pochi momenti, dà luogo alla quiete solenne della notte. Le donne venivan dal campo, portandosi in collo i bambini, e tenendo per la mano i ragazzi più grandini, ai quali facevan dire le divozioni della sera; venivan gli uomini, con le vanghe, e con le zappe sulle spalle. All’aprirsi degli usci, si vedevan luccicare qua e là i fuochi accesi per le povere cene: si sentiva nella strada barattare i saluti, e qualche parola, sulla scarsità della raccolta, e sulla miseria dell’annata; e più delle parole, si sentivano i tocchi misurati e sonori della campana, che annunziava il finir del giorno“.

18 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Le donne venivano dal campo. A unire i due testi c’è il villaggio, innanzitutto, che è nel titolo del Leopardi e nell’attacco del Manzoni: “In un villaggio la sera”. Nel Manzoni “le donne venivano dal campo”, in Leopardi “la donzelletta vien dalla campagna”. Nell’uno “gli uomini con le vanghe e con le zappe sulle spalle”, nell’altro “fischiando il zappator”. “Le povere cene”, “alla sua parca mensa”. “I tocchi misurati e sonori della campana”, “la squilla dà segno della festa che viene”.

    24 Agosto, 2013 - 16:12
  2. Luigi Accattoli

    Il più bel chiaro di luna. Ma è la luna che rischiara le due pagine con lo stesso chiarore. Manzoni l’introduce al capitolo seguente, per dire com’era quieto il mondo mentre don Abbondio cacciava il suo sgangherato grido d’aiuto. Anche in Leopardi arriva per ultima a illuminare la scena: “Già tutta l’aria imbruna, / torna azzurro il sereno, e tornan l’ombre / giú da’ colli e da’ tetti, / al biancheggiar della recente luna”. Ed ecco Manzoni: “Era il più bel chiaro di luna; l’ombra della chiesa, e più in fuori l’ombra lunga ed acuta del campanile, si stendeva bruna e spiccata sul piano erboso e lucente della piazza”.

    24 Agosto, 2013 - 16:12
  3. Belle le campane nei paesi, specie quando l’orologio del campanile batte le ore. Ho trovato orologi – quasi sempre i mitici Trebino – che dai campanili battono l’ora, oppure ora e mezz’ora, oppure – ma questo solo nei paesini – ora e quarto d’ora (un colpo, due colpi, tre colpi 15-30-45). Sono splendidi da ascoltare di notte, quando non hai sonno e magari nostalgia o un momento difficile: ti portano la voce del tempo, la voce di Dio, e suscitano pensieri sempre dolci (almeno a me). Arrivano nel caldo della campagna, d’estate, accompagnano le cicale. Come si fa a vivere senza gli orologi dei campanili?

    E mi torna in mente il Don Camillo che nello sciopero generale ferma Peppone che vuole fermare anche l’orologio della chiesa: fermalo, gli dice il prete, ma non fermerai il tempo. Ed ogni istante è qualcosa che tu rubi. Tremendo monito…

    Ed è bello sentire i campanili nei paesi sul mare, quando suona l’Ave Maria della sera e le note rintoccano sul mare. Sulla gente di mare che esce per pesca con ogni tempo. Se permettete stasera suono io l’Ave Maria. Buona serata a tutti.

    http://www.youtube.com/watch?v=PlrBzyaUTiY

    24 Agosto, 2013 - 20:24
  4. Vediamo se così si vede…

    24 Agosto, 2013 - 20:25
  5. Marilisa

    Sono descrizioni di grande suggestione e serenità, Luigi.
    Il Manzoni è maestro nelle descrizioni paesaggistiche, lo si vede fin dalla prima pagina del primo capitolo. Che però non è di facile lettura.
    Oserei dire che alcune scene sono prosa e poesia insieme, e comunque sono disegnate con perfezione assoluta.
    Ti portano, senza che te ne accorga, all’interno di esse come soggetto attivo e protagonista.
    A volte è possibile anche cogliere una vena di malinconia, che però, lungi dal fare ombra al cuore, determina, invece, una nostalgia dolce di luoghi semplici e ricchi di umanità, con anche un’aura religiosa, appartenenti ad un passato ormai perduto.
    Mi piacerebbe che esistesse ancora qualche paesino con quelle atmosfere.
    Anche per le descrizioni poetiche di G.Leopardi si possono fare le stesse considerazioni. Con esclusione, naturalmente, di qualsiasi sfumatura religiosa.

    24 Agosto, 2013 - 21:33
  6. Marilisa, faccio un nome solo: Langhe.

    24 Agosto, 2013 - 21:34
  7. lycopodium

    Grandi Manzoni e Leopardi, ma grande anche don Camillo.

    24 Agosto, 2013 - 21:54
  8. Luigi Accattoli

    Tonizzo l’orologio del campanile di Santa Maria Maggiore, in piena Roma e a cento metri da casa mia, batte il quarto d’ora.

    24 Agosto, 2013 - 21:59
  9. Fino a che ora è attivo, Luigi?

    24 Agosto, 2013 - 22:08
  10. Luigi Accattoli

    Nelle “Ricordanze” del Leopardi ci sono questi versi onomatopeici sulll’orolpogio della torre del comune che batteva e batte i quarti d’ora:

    ….. Viène il vènto recàndo il suòn dell’òra
    dàlla tòrre del bòrgo. Era confòrto
    quèsto suòn, mi rimèmbra, alle mìe nòtti
    …..

    24 Agosto, 2013 - 22:08
  11. Luigi Accattoli

    Tutta la notte e tutto il giorno, sia a Roma sia a Recanati…

    24 Agosto, 2013 - 22:09
  12. Clodine

    Ho pensato molto al tema: in letteratura è stato detto tanto e scritto di più sulla luna, sempre in chiave malinconica, romantica. Tra l’altro mi inqueta parecchio quando mostra la sua faccia tonda e piena, e questo succede ogni volta che termina il suo ciclo, ogni 28 giorni : la vedo, puntualmente, attraverso le imposte semiaperte della mia stanza: bianca, a volte rossa, enorme. La osservo camminare fin che scompare, ad ovest, poco prima dell’alba.
    C’è una novella di Pirandello: “Male di Luna”, dalla trama intrigante e tragicomica, per certi aspetti, malgrado il lato drammatico, spico-analitico tipico dei racconti Pirandelliani.
    Il racconto si svolge nella campagna Siciliana, un piccolissimo paese sperduto. Batà è malato di licantropia…e Sidora la giovane moglie ignara, assiste, in una notte di luna piena, all’orrenda trasformazione. Ne resta atterrita, corre dalla madre che aveva voluto il matrimonio perché vantaggioso costringendola a lasciare il giovane Saro,un bel ragazzo, ma cugino prima e squattrinato poi. La convince a tornare da BaTà -d’accordo con lui- promettendo di raggiungerla ad ogni luna piena in compagnia del giovine cugino Saro, di cui Sidora è innamorata. Insomma, dentro uno spazio scenografico costituito da una catapecchia, un albero e la luna, collocato in un tempo arcaico scandito da fenomeni naturali, con personaggi primitivi, superstiziosi,segnati da fattori di arretratezza ambientali, si snoda uno degli intrecci narrativi più suggestivi con colpi di scena e metamorfosi, tanto da risultare alla fine antitetici rispetto alla loro situazione iniziale. Se all’inizio l’ignara Sidora era la vittima del marito, alla fine il ruolo passa al povero Batà, cornuto e mazziato!

    http://youtu.be/sAgzuV_dmHk

    25 Agosto, 2013 - 16:04
  13. lycopodium

    Grazie Clo, questa mi mancava!
    [Ora capisco perché Remus Lupin era così perplesso a sposare la dilettissima Ninfadora Tonks e a starci vicino dopo nato l’erede, tanto da meritarsi una severissima rampogna di Harry… Piccole cose, di fronte alla fine eroica di lui e lei, combattendo Voldemort e i suoi mangiamorte].

    25 Agosto, 2013 - 19:55
  14. Sara1

    A proposito di Pirandello e la Luna:

    http://www.fabbriscuola.it/hyfabbri/Quadrato_magico/pdf_lett/Lett_12.pdf

    La luna metropolitana di Marcovaldo:

    http://www.bibliolab.it/boom_web/citt%C3%A0_libri2.htm

    Un brano bellissimo di Oriana Fallaci preso da Se il sole muore, in cui paragona la vista della luna attraverso il telescopio con la scoperta del mare da bambina:

    http://books.google.it/books?id=GwTGjKRFafkC&pg=PT311&lpg=PT311&dq=oriana+fallaci+luna+se+il+sole+muore+telescopio&source=bl&ots=XykeZ22t9k&sig=9RrXB6E7dchTdLNkg4x__EPm1lM&hl=it&sa=X&ei=-W4aUvHaCMyY4wTatoDgCw&ved=0CDcQ6AEwAQ#v=onepage&q=oriana%20fallaci%20luna%20se%20il%20sole%20muore%20telescopio&f=false

    Purtroppo mancano le pagine giuste però l’episodio è questo, da ragazza ho letto e riletto questo libro fino a consumarlo.

    25 Agosto, 2013 - 23:04
  15. discepolo

    Posso contribuire con l’esempio di uno dei più bei ” Clair de lune ” musicali
    (dopo la sonata di Beethoven) quello di Claude Debussy, nel quale si trovano anche i lontani rintocchi delle campane:

    http://www.youtube.com/watch?v=ufNZNOHtQ3o

    26 Agosto, 2013 - 9:46
  16. Clodine

    Grazie Sara [adoro Pirandello, e della Fallaci, straordinaria, ho letto tutto…]
    Grazie discepolo [fantastico Debussy….struggente….]

    26 Agosto, 2013 - 11:31

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