Ettore Mo e le vendette del sangue in Albania

«Tre anni fa lo zio di mio marito uccise un uomo e da quel momento tutti i suoi parenti – 24 uomini – e i bambini maschi scomparvero dalla circolazione e si rifugiarono per 6 mesi in un luogo segreto. Mio marito Tani, pastore evangelico, decise di uscire allo scoperto per continuare la sua battaglia contro le vendette del sangue. Fu ucciso nel centro di Scutari, andando a prendere a scuola i nostri bambini. Aveva detto al fratello: se mi uccidono, non voglio che mi vendichiate. Il fratello mantenne la promessa e dichiarò solennemente che non l’avrebbe vendicato. All’assassino vennero inflitti 16 anni di detenzione, ma la gente tiene ancora nel cuore il messaggio del mio sposo, che li incita a desistere dalla vendetta»: è un brano di un reportage di Ettore Mo dall’Albania delle vendette del sangue, tornate in vigore dopo la caduta del comunismo: I bambini perduti d’Albania murati in casa per sfuggire alle faide (Corriere della Sera del 25 settembre 2011).

11 Comments

  1. Clodine

    Certo è che la caduta del comunismo frantumò definitivamente le popolazioni balcaniche,, già vittime di una storia di sconquassi politici sotto l’egida di feroci occupazioni straniere. Certo è, che -discutibile, più o meno- sotto il pugno di ferro di Tito le regioni con le varianti religiose ed etniche risultavano un tantino più coese. Certo è, che sloveni e croati non videro mai di buon occhio la soffocante egemonia serbo-juoslava dominante che loro stessi agevolarono nell’ascesa a seguito del tanto agoniato “federalismo fiscale” -convinti come erano che le loro ricchezze finivano nelle tasche delle regioni più povere- e forti dello slogan: ” noi lavoriamo e i soldi finiscono a Belgrado”, di fatto, caduto il socialismo, si ritrovarono a dover fare i conti con la guerra civile, “l’un contro l’altro armati “; una guerra fratricida che sembra non terminare mai e miete vittime da decenni…… Prendo spunto da questa bella pagina di reportage che racconta aneddoti terrificanti per fare una riflessione sulla ideologia leghista, pericolosa in codesta temperie. Che la smetano con la ridicola storia della “padania” ,di “Roma ladrona la lega non perdona”,con la presunzione di sentirsi superiori economicamente, la smania di seccessione: guai contrapporre una regione ad un’altra, guai separare…. Scenari come quelli descritti nel reportage di Ettore Mo sono dietro l’angolo quando si instilla la violenza anche verbale, si è già ad un passo dalla barbarie..

    6 Ottobre, 2011 - 18:34
  2. Gioab

    “Aveva detto al fratello: se mi uccidono, non voglio che mi vendichiate.” Vedi che nobiltà ?
    Proprio come questa :
    “Card. Piacenza ai sacerdoti: “Secolarizzazione e ateismo succhiano sangue al cristianesimo”

    O questa :
    “I monaci benedettini di Praglia, in Veneto, vorrebbero rientrare in possesso di alcuni terreni che oggi appartengono alla diocesi di Pola e Parenzo, in Croazia, e che secondo Vatican Insider valgono intorno ai 25 milioni di euro. Il Vaticano ha dato ragione ai primi,– ( e ti pareva) – ” La premier Jadranka Kosor ha definito l’iniziativa “inaccettabile”, “un tentativo clamoroso del Vaticano di rivedere” gli accordi di Osimo. Anche perché i benedettini ricevettero già a suo tempo un indennizzo di quasi due miliardi di lire. – ( mica poco) – “ Da parte sua il vescovo di Pola vorrebbe vendere parte dei terreni per farne un golf resort. “

    Si è coerente, con la vendetta del sangue, ed è anche evangelico.

    “Quindi, avendo nutrimento e di che coprirci, di queste cose saremo contenti.” (1 Timoteo 6.8) Per questo il papa ha parlato di chiesa “de-modernizzata”

    6 Ottobre, 2011 - 22:30
  3. Federico B.

    @Clodine,
    ti prego non esaltiamo il ricordo del regime di Tito o dei regimi comunisti dei Paesi balcanici. Non diciamo neanche per scherzo che hanno avuto il “merito” di pacificare i popoli e le etnie di quelle regioni europee. I regimi comunisti hanno oppresso quelle popolazioni e le loro legittime aspirazioni alla libertà e all’autonomia. E’ stato proprio il perdurare per cinquant’anni di questi regimi sanguinari che ha impedito ai loro popoli di crescere democraticamente e trovare nuove forme dignitose di convivenza: con queste premesse la loro caduta non poteva non generare anarchia, il ritorno di antiche leggi di clan (come in Albania) e provocare purtroppo le tensioni che successivamente si sono trasformate in guerre terribili.
    Credoo che Clodine non intendesse “rimpiangere” quei regimi, ma ho voluto ugualmente cogliere l’occasione per ribadire che i regimi comunisti sono stati una delle cause delle guerre balcaniche e non un “freno” alla loro deflagrazione.

    7 Ottobre, 2011 - 9:03
  4. Clodine

    Nostalgica di Tito, di Stalin? Di Mussolini, di Hitler? Giammai. ! Ci mancherebbe, però, Gramsci diceva che “ogni stato è una dittatura” quando non si reagisce, quando si instaura una certa infamante solidarietà o tacita condivisione tra un governo che fa il male e il popolo che lo lascia fare. Soffrire è una cosa venerabile, subire è una cosa disprezzabile, e di questo son convinta. Del resto, il momento storico che stiamo vivendo, unico nel suo genere da quel lontano 3 giugno 1946 è quanto di più esecrabile possa capitare ad una nazione civile: un premier che si arroca il diritto di mettere in discussione il “corpo juris” di uno stat, e con frasi di dileggio ridicolizza i cittadini li sbeffeggia … senza rispetto ..allora….che dire, questi è peggio che Stalin, peggio che Tito, peggio che Hitler.

    7 Ottobre, 2011 - 11:28
  5. nico

    Io sono più drastica. Non bastano cinquant’anni per instillare nell’anima di una etnia la violenza, tant’è che il codice Kanun è del 1400 ed è su quello che si basa la vendetta del sangue.
    Mi piacerebbe conoscere gli intrecci tra questo racconto e il problema delle faide, che ancora insanguina alcune regioni del sud Italia. Chi ha fatto questo bel regalo a chi? Noi a loro o loro a noi? O il male prende piede così facilmente nel fragile cuore dell’uomo, tanto da segnare trasversalmente tutti i popoli?
    Purtroppo, in questa giornata grigia e fredda, la tristezza di questa ultima ipotesi prende il sopravvento.

    7 Ottobre, 2011 - 11:35
  6. nico

    Il mio post 11.35 è una replica a Federico B.

    7 Ottobre, 2011 - 11:38
  7. Gioab

    @ nico
    “il codice Kanun è del 1400 ed è su quello che si basa la vendetta del sangue.”
    La Bibbia è del 1513 aev è più vecchia del codice Kanun di circa 3000 anni.
    “‘Il vendicatore del sangue è colui che metterà a morte l’assassino. Quando lo incontrerà egli stesso lo metterà a morte. E se lo spingeva con odio o gli ha gettato contro [qualcosa] mentre era in agguato perché morisse, o per inimicizia lo ha colpito con la sua mano perché morisse, immancabilmente colui che [lo] ha colpito dev’essere messo a morte. È un assassino. Il vendicatore del sangue metterà a morte l’assassino quando lo incontrerà.” ( Numeri 35.19-21)

    7 Ottobre, 2011 - 11:50
  8. Gioab

    @ Clodine
    “Gramsci diceva che “ogni stato è una dittatura” quando non si reagisce,” Non condivido, perché rimane dittatura anche quando si reagisce e si reagisce per abbatterla ma non sempre ci si riesce.
    “soffrire è una cosa venerabile” ??? venerabile – 1 agg “che è degno di essere venerato” E’ diventata masochista anche lei ? o si tratta di parafilia ?
    “subire è una cosa disprezzabile, e di questo son convinta”
    “E cominciò a insegnare loro che il Figlio dell’uomo doveva subire molte sofferenze ed essere rigettato dagli anziani e dai capi sacerdoti e dagli scribi ed essere ucciso,” ( Luca 8.31) – E’ stato disprezzabile ?

    7 Ottobre, 2011 - 11:51
  9. Clodine

    Si può subire l’ingiustizia, e questa è una scelta che denota grandezza morale capacità di penetrare il mistero dell’iniquità e ciò che lo trascende. Socraticamente “subire l’ingiustizia è meglio che commetterla”, ma chi fa il male e danneggia il prossimo dovrà subire il giudizio e l’eventuale condanna. Nel contesto, subire supinamente l’arroganza di una classe politica, assecondarne gli insulti, giustificarne le meschinità è sintomatico di un popolo che non ha sedimentato, la cui evoluzione si è bloccata. La democrazia parte sempre dal basso, una conquista, anzi, una esigenza ineludibile per cui, “l’argumentum ad populum” tipico della più becera politica converte la democrazia nel suo opposto.

    7 Ottobre, 2011 - 12:39
  10. Clodine

    chiedo venia per quel “arroca” del post delle ore 11:28 di ieri
    arroga, ovviamente…

    8 Ottobre, 2011 - 9:41
  11. Gioab

    @ Clodine
    “Si può subire l’ingiustizia, e questa è una scelta che denota grandezza morale capacità di penetrare…” – Vedi che ha ragione mr. B che subisce molto in silenzio e penetra con altrettanto vigore le situazioni favorevoli….

    “la più becera politica converte la democrazia nel suo opposto.” – Una dittatura delle donne ?

    8 Ottobre, 2011 - 13:02

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