Fabio a Elena intubata: mi batte forte il tuo cuore

“Soltanto il nostro lato migliore ci salverà” è la conclusione della lettera che nei giorni della Pasqua 2020 Fabio Amigoni, bergamasco, scrive alla moglie Elena (56 anni) presa in una drammatica vicenda da Covid 19 che la vede ricoverata in Bergamo il 9 marzo 2020, intubata e trasferita in sonno all’ospedale Sant’Anna di Como. Il risveglio il 21 marzo e la dimissione il 24 aprile avviano un ritorno alla normalità che ha una tappa di rilievo a giugno con la ripresa da parte di Elena del lavoro di impiegata, pur in una situazione di debolezza e di non completa guarigione. Nei commenti riporto quasi integralmente la “Lettera a Elena” che Fabio intitola “Luna di miele amaro”. Il testo completo della lettera lo trovi alla pagina 185 del fascicolo del novembre 2020 del mensile parrocchiale “Comunità Redona” (Bergamo) e nel sito “Visioni del tragico”.

6 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Attacco feroce. Lettera a Elena 1. Da ventuno notti mi addormento da solo, in un letto diventato troppo grande per me, il tuo è diventato un letto di ospedale, il mio un eremo solitario e disperato.
    Quaresima ha appena iniziato il suo cammino e da qualche giorno il ritrovarsi tutti a casa per contenere il contagio ti sembra un regalo inaspettato. Non sai ancora che l’ospite inatteso cova tra di noi, invisibile e subdolo. La febbre va e viene, la tua si mantiene per giorni e il tuo respiro è diventato corto, irregolare. Ti manca quel soffio vitale che può colmare la tua sete d’aria.
    Ci salutiamo sull’ambulanza, a distanza di sicurezza. Da questo momento i protocolli medici sono come diaframmi che si interpongono tra i nostri corpi. In ospedale con tac e lastre arriva la diagnosi di un attacco feroce di Covid-19 a entrambi i polmoni. Per pochi giorni riesci a comunicare solo con messaggi, poi il terzo giorno di ricovero ti attaccano al respiratore meccanico. Scende la notte, le comunicazioni si interrompono.
    Per lunghi giorni rimango a casa ammutolito, l’evoluzione della pandemia e dei lutti che si porta dietro di sé, mi sconvolgono. Tu non lo sai ancora ma si sta modificando il paesaggio umano attorno a noi. Ce la faremo? Sono fiducioso ma non riesco sempre a praticare quella sorta di ottimismo forzato che è una delle malattie del nostro secolo.

    8 Gennaio, 2021 - 22:32
  2. Luigi Accattoli

    Ti portano in rianimazione. Lettera a Elena 2. Sono giorni di estenuante prova e sconforto, ti portano in rianimazione per un repentino peggioramento della ventilazione, mi dicono che la situazione è complessa e ci vorrà tempo. Il giorno dopo, senza che tu te ne accorga, ti trasferiscono a Como dove si è liberato un posto in terapia intensiva.
    Io non posso abolire il tuo destino, nemmeno impedire alla tempesta di abbattersi sulla nostra casa. Non sarò colui che mastica il tuo pane, beve la tua acqua, né mai respirerò per te.
    “Amare è liberare l’altro dalle mie buone intenzioni – e da me stesso”, può sembrare un po’ eccessivo, tuttavia quello che posso fare ora, lontano da te, è solo assicurati la mia lealtà, non lasciar mai inaridire il dialogo tra noi. «Ascolta, come mi batte forte il tuo cuore» (Wislawa Szymborska).
    Sento il bisogno di pregare benché sono spesso refrattario alle proposte corali, voglio che sia una preghiera adulta, esigente, non consolatoria. Mi vengono in aiuto le parole di Simone Weil sul “Padre nostro”, in particolare quelle sull’ultima invocazione che traduce: «e non gettarci nella prova, ma proteggici dal male».

    8 Gennaio, 2021 - 22:34
  3. Luigi Accattoli

    Luna di miele amaro. Lettera a Elena 3. A casa, nella quarantena/quaresima con i ragazzi, sperimentiamo di giorno in giorno la possibile e necessaria relazione familiare ferita. Le notizie arrivano a piccole dosi, i reparti sono già in emergenza, non sempre si riesce a parlare con un medico. La parola ricorrente è “svezzamento respiratorio”. Cerco di rispondere alle amiche e agli amici che chiedono di te: stabile con piccoli miglioramenti, non sempre mi vengono le parole.
    Il primo giorno di primavera ci annuncia la tua rinascita, non sei più intubata e sedata, inizia la tua risalita dalla notte buia e profonda: “bisogna andare nelle tenebre a cercare una nuova luce”. Il medico dice che stai rispondendo bene, è ottimista anche se “non possiamo ancora cantar vittoria”, potrebbe tornare inverno da un giorno all’altro.
    Da poche ore sei ritornata allo stato di coscienza, ripreso le funzioni e il tuo soffio vitale con l’aiuto di una mascherina per l’ossigeno. Ci vorrà ancora tempo per tornare a casa ma sentire la tua voce fragile è come una preghiera quotidiana, nell’eremo della casa si torna a sperare giorni migliori. Questa sorta di luna di miele amaro ci ha già cambiati, soltanto il nostro lato migliore ci salverà.

    8 Gennaio, 2021 - 22:35
  4. Belli questi racconti di persone colpite dal Covid. Quando è cominciata questa pandemia siamo rimasti talmente colpiti che ci siamo detti: “Niente sarà più come prima”. Ho spesso pensato che il Signore ci abbia mandato questa prova perché voleva la nostra conversione. E’ questo che sostiene anche il protagonista di questo ultimo episodio quando dice: “Soltanto il nostro lato migliore ci salverà”. Forse non tutti si convertiranno, però certamente questo è un forte richiamo, una opportunità. E’ una prova, appunto. E qui devo dire che il modo in cui Simone Weil traduce l’ultima invocazione del “Padre nostro”, «e non gettarci nella prova, ma proteggici dal male» è straordinariamente efficace, e aderente all’originale greco. Mi piace molto anche la frase: “«Ascolta, come mi batte forte il tuo cuore» (Wislawa Szymborska). Insomma, questo post è praticamente perfetto!

    9 Gennaio, 2021 - 11:09
  5. Caro Luigi, come vedi sono tornata nel blog. Dici che tuo figlio non sa nulla di questo ripristino, e allora devo pensare di avere bene interpretato la “psicologia” del computer. Infatti accanto alla parola “utente” ho inserito il mio nome e cognome. Che sia questa la spiegazione della nuova opportunità che mi viene offerta? Non sprechiamola dunque. Ad maiora!

    9 Gennaio, 2021 - 11:13

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