Finalmente i vescovi discutono della “Gioia del Vangelo”

Domani il Papa apre l’assemblea dei vescovi italiani che da martedì tratteranno dell’accoglienza in Italia dell’esortazione “La Gioia del Vangelo”. L’Assemblea eleggerà poi i rappresentanti della CEI al prossimo Sinodo. Grandi argomenti, che cercherò di seguire. Ponendo fin d’ora questa domanda: come mai i nostri vescovi trattano della “Gioia del Vangelo” solo a 18 mesi dalla sua pubblicazione? Risposta provvisoria: meglio tardi che mai.

33 Comments

  1. Sara1

    Almleno avremo l’autorizzazione a parlare del Papa senza dover mettere Ot.

    Notte a tutti.

    18 Maggio, 2015 - 0:26
  2. Spiletti

    Come cattolico Renzi è decisamente inapparente e direi proprio inesistente.
    E sinceramente mi sembra che usi uno stile molto diverso da quello democristiano, molto più orientato alla condivisione, all’inclusione, alla mediazione piuttosto che alla rottamazione e ai metodi spicci di chi deve decidere subito a prescindere…
    Renzi, nonostante la sua formazione culturale e politica, per carattere e attitudine è più simile ai leader provenienti da altre tradizioni politiche e da ben altri partiti. Credo che non ci sia bisogno di essere più espliciti.

    18 Maggio, 2015 - 10:59
  3. Sara1

    Diverso anche a livello culturale, la televisione DC è stata quella degli sceneggiati sui promessi sposi e i fratelli Karamazov Renzi ha in mente di sbaraccare tutto e aprire alla pubblicità come mediaset.

    Giusto per dire che mi paiono due mondi diversissimi altrochè democrazia cristiana 2.0.

    “altre tradizioni politiche e da ben altri partiti”

    Quali devo ancora capirlo, il centralinismo democratico è vero, però aveva le sue liturgie, il patito era una specie di Chiesa radicata anche sul territorio nulla a che vedere con la liquidità padronale.

    Una storia mi viene mente in effetti ma non so se è il caso.

    18 Maggio, 2015 - 11:18
  4. Spiletti

    Brunetta è stato abbastanza esplicito …

    18 Maggio, 2015 - 11:39
  5. Spiletti

    Del resto non sempre i figli assomigliano ai genitori e renzie senz’altro è differente da tutti i suoi padri politici. Ha adottato, magari senza rendersene conto, altri modelli. Lo si è capito subito (ricordo alcune battute di D’Alema sulla rottamazione), eppure è stato votato ugualmente alle primarie dal popolo del PD. Anzi, forse tale differenza è stata la sua arma vincente.
    Ora però chi l’ha votato (con entusiasmo o per disperazione) si assuma le proprie responsabilità.

    18 Maggio, 2015 - 11:43
  6. Sara1

    Se penso che miniM è andato al potere con l’applauso di padre Sorge e gli innamorati delle periferie esistenziali ecc…

    E’ che rappresentava il nuovo e la rivoluzione, perchè c’è una nuova borghesia in ascesa che preme per rivoluzionare tutto.

    Vabbè..

    18 Maggio, 2015 - 11:46
  7. Spiletti

    @Sara,
    a proposito di rivoluzioni, il mio vecchio professore di scienze del liceo diceva che nella nostra storia ogni venti/venticinque anni emergeva una pressione “generazionale” per cambiare le cose (in un certo senso, per fare la “rivoluzione”):
    1922 – 1943 – 1968 – 1989/1993 – 2014

    I conti tornano, no?

    18 Maggio, 2015 - 12:05
  8. Sara1

    Rivoluzioni, controrivoluzioni e anche rivoluzioni pilotate, servirebbe un cervello migliore del mio per capire.

    18 Maggio, 2015 - 12:32
  9. Spiletti

    Il punto è che probabilmente (e inevitabilmente) c’è una naturale, regolare alternanza tra periodi in cui prevale il desiderio (o la necessità) di cambiamento e periodi in cui invece prevale il desiderio (e la necessità) di stabilità. Adesso stiamo attraversando la prima fase e speriamo che la voglia di cambiamento non ci porti a stravolgere tutto e a cambiare in peggio.
    Vorrei che i cattolici fossero presenti e protagonisti di questo cambiamento, portando il proprio contributo e i propri valori, non soltanto con una presenza simbolica o da “cattolici inevidenti” (cattolici di nome ma di fatto non cattolici). Come cattolico e come cittadino italiano comunque ho la sensazione (e la speranza) che i fermenti di novità non siano finiti e che ci sia ancora spazio per un cambiamento diverso da quello finora proposto da Renzie. Lo spero vivamente.

    18 Maggio, 2015 - 12:46
  10. Ha fatto bene Luigi a ricordare la Evangelii Gaudium. Il frastuono delle varie notizie non ci fa più sentire la gioia del Vangelo.

    18 Maggio, 2015 - 12:48
  11. Se ritengono di doverne parlare, ben venga. Sperando ne parlino liberamente e coraggiosamente (rinengo qualche parolina “coraggiosa” sulla stessa utile da dirsi, come “correzione postuma”).
    Credo però che la cosa che più conti sia l’elezione dei rappresentanti della CEI al prossimo Sinodo: all’Armageddon bisogna mandarci “generali” che abbiano ben inteso che questa è la battaglia finale per eccellenza e chi vince, vince la guerra, e sarà poi “vae victis”.
    Buon lavoro.

    18 Maggio, 2015 - 12:48
  12. Sara1

    “tratteranno dell’accoglienza in Italia dell’esortazione” se il senso è capire come è stata recepito un minimo di tempo deve passare per forza.

    18 Maggio, 2015 - 13:31
  13. picchio

    Anche io come Sara penso che vogliano dibattere della sua concreta applicazione in Italia, quindi è giusto che ci sia stato lasciato un po’ di tempo.
    Ne hanno però parlato prima su come farla recepire e applicare alle singole diocesi?

    18 Maggio, 2015 - 14:22
  14. picchio

    A parte luigi non credo che su questo blog in molti abbiano votato renzi alle primarie, Spiletti.

    18 Maggio, 2015 - 14:24
  15. Spiletti

    L’avevo capito, picchio.

    18 Maggio, 2015 - 14:32
  16. Spiletti

    Ma quando si ragiona, si può anche parlare in generale senza avercela per forza con qualcuno in particolare.

    18 Maggio, 2015 - 14:33
  17. Sara1

    “Ne hanno però parlato prima su come farla recepire e applicare alle singole diocesi?”

    Noi in azione cattolica ne abbiamo parlato, l’assemblea nazionale dell’anno scorso l’ha presa come “faro”. (e all’incontro con il Papa c’erano anche Bagnasco e Galantino presidente e segretario della Cei).

    Nelle altre realtà diocesane non so.

    18 Maggio, 2015 - 19:58
  18. Sara1

    “Il punto è che probabilmente (e inevitabilmente) c’è una naturale, regolare alternanza tra periodi in cui prevale il desiderio (o la necessità) di cambiamento e periodi in cui invece prevale il desiderio (e la necessità) di stabilità.”

    E’ vero tutto è accelerato bruscamente negli ultimi anni, è la direzione del cambiamento che ancora non si intuisce.

    18 Maggio, 2015 - 20:01
  19. Scrivo qui quello che avrei voluto scrivere da tempo, ma non ne ho avuto l’opportunità. Molti dicono che questo è un blog cattolico, in cui ci si può scambiare opinioni tra cattolici. E fin qui nulla di male. Ma, secondo me, la religione (e soprattutto la fede) non consiste nello scambiarsi opinioni. Qui non si tratta di formulare pareri e di discuterli, ma di vivere la fede (cosa assai difficile): Proprio ieri in una riunione familiare un caro amico diceva: “Come faccio a diffondere il Vangelo?”. Io ed altri abbiamo detto: “Basta la tua vita”. Infatti quest’uomo (che chiamerò Mauro) ha una figlia piccola tormentata da una rara malattia, la moglie malata, altri congiunti ammalati di SLA, ha un lavoro precario ecc. eppure da tutto il suo essere traspare appunto la “gioia del Vangelo”, la serenità, la fiducia. Del resto il nostro Credo nel testo greco significa letteralmente: “Ho fiducia in DIo”. Non è un’opinione, ma una tensione dell’animo.

    19 Maggio, 2015 - 13:05
  20. Sara1

    Che basti la tua vita è ovvio in un certo senso, ma le opinioni non sono opinioni da poco in certi casi.
    Ad esempio discutere di quali e quante cure o sostegno economico abbia bisogno un malato grave, stabilire la quota di immigrati per i vari paesi, decidere se affondare i barconi o predisporre canali umanitari.
    Dalle discussioni che si fanno oggi verrà fuori la società del domani, per questo credo che non sia irrilevante affrontarle.
    E su tanti, troppi temi i cattolici sono divisi purtroppo.

    19 Maggio, 2015 - 14:01
  21. Non sono opinioni da poco, Sara, ma tutto sommato il fatto che i cattolici discutano su quale sia la via migliore da seguire è una fatto secondario, una scelta politica, non un fatto di fede.

    19 Maggio, 2015 - 14:05
  22. Sara1

    Si ma le scelte politiche incidono sulla vita concreta delle persone, in questo senso Paolo Vi diceva che la politica è la più alta forma della carità (ripreso in questi giorni anche da Francesco).
    Politica in senso alto ovviamente.

    19 Maggio, 2015 - 14:10
  23. Sara1

    Inoltre i cattolici dialogano anche con chi non ha fede e si preoccupano anche delle persone non credenti o di altre religioni, per difenderle in caso di difficoltà o per cercare una strada o una mediazione comune.

    per questo si discute.

    19 Maggio, 2015 - 14:11
  24. Marilisa

    “Del resto il nostro Credo nel testo greco significa letteralmente: “Ho fiducia in DIo”. Non è un’opinione, ma una tensione dell’animo.”

    Il Vangelo dell’Ascensione ( domenica scorsa) riportava questa frase:”Uomini di Galilea, perché continuate a guardare il cielo?”
    Il nostro parroco nell’omelia ha battuto molto su questo tasto.
    Ci sono parecchi cattolici che continuano a tenere divisi il cielo e la terra, restando ancorati alle predicazioni di una volta. E sbagliano.
    Va bene “la tensione dell’animo”, ma se non si traduce nella pratica del vivere quotidiano, resta solo una tensione infruttuosa.
    Guardare fra le nuvole nell’illusione di vedere lassù Dio, è una idealizzazione tutta teorica che lascia il tempo che trova.
    Dio va cercato qui sulla terra; il Regno di Dio lo si costruisce qui fra gli uomini. Gesù, pur essendo asceso fisicamente alla destra del Padre, è rimasto con noi spiritualmente e sempre resterà vicino a noi fino alla fine dei secoli.
    Questo vuol dire che l'”avere fiducia in Dio” comporta credere, anzi essere convinti, che Gesù è nella banalità di ogni giorno, e che in ogni volto di uomo deve essere visto il fratello Gesù. Anche in quello di un non-cristiano si intravede il volto di Gesù.
    Prima dell’ascensione di Gesù il protagonista era Gesù stesso; ora i protagonisti sono gli uomini, a cui è demandato l’incarico di costruire il Regno. E questo lo si fa in molti modi, non solo pregando a mani giunte e sospirando verso il cielo e partecipando alle funzioni religiose. In ogni accadimento della vita di ognuno, vicino ad ogni essere umano c’è Gesù, anche se non sembrerebbe. Non sta a noi giudicare.

    19 Maggio, 2015 - 16:53
  25. Un GRAZIE ad Antonella per le sue condivisioni.

    Condivido

    Non sono le miei chiacchiere a mostrarmi uno che “prova” a seguire Gesù,
    la mia poverissima fede non si vede dalle chiacchiere
    ma dal mio vissuto.

    Comunque Antonella,
    se per cattolici si intende l’appartenere ad un gruppo che osserva delle norme e delle leggi come accade per qualsiasi altra religione,
    se ne può chiacchierare all’infinito come noi maschi sulle partite di calcio ciascuno per il colore della propria maglia.

    In fondo, di “Religione Cattolica”, era una roba che mi scrissero sul foglio matricolare ai tre giorni pre-militare.
    Almeno se morivo ucciso in battaglia, potevo avere un prete ad assolvermi…. post-mortem….

    Crescendo… ho capito che non appartengo a nessuna religione,
    e sono grato del Battesimo che mi ha incorporato in Gesù,
    non in una religione
    e sono grato a Gesù
    di aver scoperto che tra me e Lui
    la sicurezza della fedeltà è Sua, non mia,
    io, riesco solo a balbettare….
    Un abbraccio

    PS.
    quando su questo blog scrivono dei cattolici
    mi vengono in mente i miei colleghi di ufficio,
    quelli che vogliono fare testimonianza…. mettendo immaginette e fogli sul proprio tavolo di lavoro…. perchè altri vedano….. come per invitare gli altri a convertirsi…. ma il lavoro per cui erano pagati ??? spesso non c’erano, erano al bar dell’ufficio a fare relazioni pubbliche… e se c’era da risolvere un problema per aiutare una pratica di un collega ci mettevano il peso da 100kg

    e
    il mio indimenticabile dirigente,
    bravissimo con le prediche ai suoi sottoposti e la fede in Gesù che salva,
    (non dirò di quale movimento…)
    ma quando si è trattato di una promozione,
    non ha esitato a chiedere e a far manipolare la documentazione !!!!!

    e…
    al capo non si dice…. non si può……
    e….
    io mi sono stato zitto…. non avendo nemmeno io il coraggio di ricordargli
    che un cristiano non dovrebbe …..
    ma
    almeno io, non mi sono mai vantato di avere una chissà quale fede… per fare le prediche….

    Bello
    dietro un MONITOR
    dire cosa devono o non devono fare quelli che appartengono ad una religione,

    bene !!
    fatelo !!!

    ma non ci ammorbate con pippe e masturbazioni,

    e poi
    sul lavoro

    fate i profittatori,

    domandate favori per avere un qualsiasi vantaggio per saltare la fila,

    fate una offerta(mazzetta) per sbrigarvi la pratica…

    la sveltina con l’amichetta,

    usate le amicizie extra

    per poter fare un lavoro edilizio,

    per una pratica al comune,

    che dal posto di lavoro
    vi portarte via il cibo se lavorate a mensa,
    penne e carta se lavorate di concetto,
    medicine e sanitari se lavorate in ospedale,

    venite in parrocchia sperando che il parroco metta una buona parola con il vescovo per riuscire a passare su altri ad avere il posto di insegnante di religione a scuola…

    TUTTI CATTOLICI

    Forse il buon Accattoli ha una grande esperienza con la Chiesa Alta,
    ma
    a me non ne manca affatto di cosa significa essere nella Chiesa bassa,

    dove

    siamo un po’ cattolici e un pò profittatori

    un po’ cattolici e un po’ corruttori,

    un po’ cattolici e un po’ mal-fattori.

    19 Maggio, 2015 - 16:59
  26. Marilisa

    Il Regno lo si costruisce anche, per esempio, nell’esercizio del proprio mestiere, o in famiglia, o trasmettendo le proprie idee con sincerità e senza malafede e senza prendere le parti di nessuno, a meno che non lo si faccia per giusta-giustissima causa. Lo si fa in sommo grado con la politica.
    Che non è da disprezzare, tutt’altro. Perché è attraverso la politica che l’uomo organizza la società in cui vive, e deve farlo prefiggendosi di realizzare il pià possibile la giustizia in modo che i privilegi vengano annullati. Perché? Per il semplice fatto che gli uomini sono tutti uguali di fronte a Dio, e Lui li ama tutti allo stesso identico modo. E solo Lui sa guardare nell’animo e nella mente di ciascuno per discernere il bene e il male che vi abitano. E per vederne i comportamenti indirizzati a buon fine.
    Come si vede, certi schemi del passato sono più che superati. Ma molti ancora ci restano incollati sopra, senza riuscire ad abbandonarli.
    Vorrei che si capisse, una buona volta, che col passare del tempo si riesce a leggere meglio, più chiaramente, quel che Dio ha detto all’uomo con le Scritture.
    Ci sono nuove intelligenze che colgono i particolari non visti prima, quando l’esperienza umana era ancora di breve respiro.
    Ci sono uomini, anche fra gli ecclesiastici( ma non solo), che hanno questa capacità. Sono i più illuminati dallo Spirito.
    Allora è sciocco voler rimanere abbarbicati con tutte le forze al passato.
    Ogni tanto è ottima cosa provare a scoprire, nel segmento di vita che ci è dato, “i segni dei tempi” di cui parlava Gesù.

    19 Maggio, 2015 - 16:59
  27. Marilisa

    Tu, Matteo, sei colpevole di avermi “soffiato” lo spazio del prosieguo del post.
    Potevi aspettare qualche minuto. Che diamine! 🙂

    19 Maggio, 2015 - 17:03
  28. Spiletti

    E trattare con rispetto (cioè senza offendere, dare del mentecatto, malato di mente e amenità di questo genere) il prossimo, anche quando non la pensa come voi, non è testimonianza cristiana degna della vostra attenzione?
    Si criticano sempre gli altri, i “pofittatori”, mentre a se stessi si concede e si perdona tutto.
    E cominciare da qui, per dire, a dare una testimonianza diversa?
    Siamo anche qui “chiesa bassa” o bisogna scendere nello scantinato?

    19 Maggio, 2015 - 17:30
  29. Sara1

    C’è un bel passo della lettera ai romani dove Paolo chiede ai forti nella fede chiede di avere carità con i deboli.
    Tra i deboli mette quelli che vengono dal giudaismo e hanno bisogno di seguire le norme rituali.
    Adesso non mi va di cercarlo però ci sta bene in queste discussioni.
    Ognuno poi fa come può con quel che la vita ti mette davanti chi ha bisogno di appellarsi al cuore chi al cervello va bene uguale ci sono così tanti carismi da poter seguire.

    19 Maggio, 2015 - 18:01
  30. Lorenzo Cuffini

    Ottime, condivisibili e “sapienti” le parole di Antonella.
    Le sottoscrivo una per una.

    19 Maggio, 2015 - 18:51
  31. FABRICIANUS

    Grazie ad Antonella Lignani

    19 Maggio, 2015 - 18:59

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