Francesco da Bratislava segnala le divisioni tra cristiani come scandalo per l’Europa

Tra i tanti messaggi papali che ci arrivano dall’Ungheria e dalla Slovacchia ne segnalo alcuni riguardanti la divisione dei cristiani, i poveri, i Rom. Nei commenti riporto i brani salienti su questi e su altri temi.

7 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Scandalo delle divisioni tra cristiani. Incontro con il Consiglio Ecumenico slovacco, domenica 12 settembre a Bratislava. Come possiamo auspicare un’Europa che ritrovi le proprie radici cristiane se siamo noi per primi sradicati dalla piena comunione? Come possiamo sognare un’Europa libera da ideologie, se non abbiamo il coraggio di anteporre la libertà di Gesù alle necessità dei singoli gruppi dei credenti? È difficile esigere un’Europa più fecondata dal Vangelo senza preoccuparsi del fatto che non siamo ancora pienamente uniti tra noi nel continente e senza avere cura gli uni degli altri. Calcoli di convenienza, ragioni storiche e legami politici non possono essere ostacoli irremovibili sul nostro cammino.

    14 Settembre, 2021 - 22:37
  2. Luigi Accattoli

    Uniti nel servire i poveri. Incontro con il Consiglio ecumenico 2. L’unità non si ottiene tanto con i buoni propositi e con l’adesione a qualche valore comune, ma facendo qualcosa insieme per quanti ci avvicinano maggiormente al Signore. Chi sono? Sono i poveri, perché in loro Gesù è presente (cfr Mt 25,40). Condividere la carità apre orizzonti più ampi e aiuta a camminare più spediti, superando pregiudizi e fraintendimenti […]. Mentre ancora non siamo in grado di condividere la stessa mensa eucaristica, possiamo ospitare insieme Gesù servendolo nei poveri. Sarà un segno più evocativo di molte parole, che aiuterà la società civile a comprendere, specialmente in questo periodo sofferto, che solo stando dalla parte dei più deboli usciremo davvero tutti insieme dalla pandemia.

    https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2021/09/12/0564/01208.html

    14 Settembre, 2021 - 22:47
  3. Luigi Accattoli

    Sale della fede e guerre culturali. Incontro con le Autorità della Slovacchia – Bratislava 13 settembre. L’Europa si distingua per una solidarietà che, valicandone i confini, possa riportarla al centro della storia […]. Tanti, troppi in Europa si trascinano nella stanchezza e nella frustrazione, stressati da ritmi di vita frenetici e senza trovare dove attingere motivazioni e speranza. L’ingrediente mancante è la cura per gli altri. Sentirsi responsabili per qualcuno dà gusto alla vita e permette di scoprire che quanto diamo è in realtà un dono che facciamo a noi stessi […]. Oggi, come al tempo ei santi Cirillo e Metodio, il sale della fede non è una risposta secondo il mondo, non sta nell’ardore di intraprendere guerre culturali, ma nella semina mite e paziente del Regno di Dio, anzitutto con la testimonianza della carità, dell’amore.

    https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2021/09/13/0565/01210.html

    15 Settembre, 2021 - 8:34
  4. Luigi Accattoli

    Sinagoga e cattedrale. Incontro con la Comunità Ebraica nella Piazza Rybné námestie di Bratislava – 13 settembre. La piazza dove ci troviamo è molto significativa per la vostra comunità. E’ stata per secoli parte del quartiere ebraico; qui c’era una sinagoga, proprio accanto alla Cattedrale dell’Incoronazione. L’architettura esprimeva la pacifica convivenza delle due comunità, simbolo raro e di grande portata evocativa, segno stupendo di unità nel nome del Dio dei nostri padri. In seguito, però, il nome di Dio è stato disonorato: nella follia dell’odio, durante la seconda guerra mondiale, più di centomila ebrei slovacchi furono uccisi. E quando poi si vollero cancellare le tracce della comunità, qui la sinagoga fu demolita. Sta scritto: «Non pronuncerai invano il nome del Signore» (Es 20,7). Qui il nome di Dio è stato disonorato, perché la blasfemia peggiore che gli si può arrecare è quella di usarlo per i propri scopi, anziché per rispettare e amare gli altri. Qui, davanti alla storia del popolo ebraico, segnata da questo affronto tragico e inenarrabile, ci vergogniamo ad ammetterlo: quante volte il nome ineffabile dell’Altissimo è stato usato per indicibili atti di disumanità! Quanti oppressori hanno dichiarato: “Dio è con noi”; ma erano loro a non essere con Dio.

    https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2021/09/13/0568/01211.html

    15 Settembre, 2021 - 9:08
  5. Luigi Accattoli

    Tentazione del cristianesimo trionfante. Omelia della Divina Liturgia Bizantina di San Giovanni Crisostomo, Presov 14 settembre. Agli occhi del mondo la croce è un fallimento. E anche noi rischiamo di fermarci a questo primo sguardo, superficiale, di non accettare la logica della croce; non accettare che Dio ci salvi lasciando che si scateni su di sé il male del mondo. Non accettare, se non a parole, il Dio debole e crocifisso, e sognare un dio forte e trionfante. È una grande tentazione. Quante volte aspiriamo a un cristianesimo da vincitori, a un cristianesimo trionfalistico, che abbia rilevanza e importanza, che riceva gloria e onore. Ma un cristianesimo senza croce è mondano e diventa sterile […]. Nostro Signore avrebbe potuto tenersi a distanza dalla nostra storia più misera e cruda. Invece ha voluto entrarci dentro, immergersi in essa. Per questo ha scelto la via più difficile: la croce. Perché non ci dev’essere in Terra nessuna persona tanto disperata da non poterlo incontrare, persino lì, nell’angoscia, nel buio, nell’abbandono, nello scandalo della propria miseria e dei propri sbagli. Proprio lì, dove si pensa che Dio non possa esserci, Dio è giunto. Per salvare chiunque è disperato ha voluto lambire la disperazione, per fare suo il nostro più amaro sconforto ha gridato sulla croce: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?» (Mt 27,46; Sal 22,1). Un grido che salva. Salva perché Dio ha fatto suo perfino il nostro abbandono. E noi, ora, con Lui, non siamo più soli, mai […]. Non riduciamo la croce a un oggetto di devozione, tanto meno a un simbolo politico, a un segno di rilevanza religiosa e sociale.

    https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2021/09/14/0569/01194.html

    15 Settembre, 2021 - 9:54
  6. Noi formiamo qui riuniti un solo corpo / Evitiamo di dividerci fra noi.

    16 Settembre, 2021 - 12:08

Lascia un commento