Francesco: “Anteporre la misericordia al giudizio”

Sarà un Anno in cui crescere nella convinzione della misericordia. Quanto torto viene fatto a Dio e alla sua grazia quando si afferma anzitutto che i peccati sono puniti dal suo giudizio, senza anteporre invece che sono perdonati dalla sua misericordia (cfr Agostino, De praedestinatione sanctorum 12, 24)! Sì, è proprio così. Dobbiamo anteporre la misericordia al giudizio, e in ogni caso il giudizio di Dio sarà sempre nella luce della sua misericordia. Così Francesco ieri nell’omelia di avvio del Giubileo. Nei commenti altri testi di ieri.

35 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Gioia dell’incontro. Omelia: Attraversare la Porta Santa, dunque, ci faccia sentire partecipi di questo mistero di amore, di tenerezza. Abbandoniamo ogni forma di paura e di timore, perché non si addice a chi è amato; viviamo, piuttosto, la gioia dell’incontro con la grazia che tutto trasforma.

    9 Dicembre, 2015 - 13:04
  2. Luigi Accattoli

    I più disperati. Omelia: Anche la storia del peccato è comprensibile solo alla luce dell’amore che perdona. Il peccato si capisce soltanto sotto questa luce. Se tutto rimanesse relegato al peccato saremmo i più disperati tra le creature, mentre la promessa della vittoria dell’amore di Cristo rinchiude tutto nella misericordia del Padre.

    9 Dicembre, 2015 - 13:04
  3. Luigi Accattoli

    Riprendiamo la spinta del Concilio. Omelia: Oggi, qui a Roma e in tutte le diocesi del mondo, varcando la Porta Santa vogliamo anche ricordare un’altra porta che, cinquant’anni fa, i Padri del Concilio Vaticano II spalancarono verso il mondo. Questa scadenza non può essere ricordata solo per la ricchezza dei documenti prodotti, che fino ai nostri giorni permettono di verificare il grande progresso compiuto nella fede. In primo luogo, però, il Concilio è stato un incontro. Un vero incontro tra la Chiesa e gli uomini del nostro tempo. Un incontro segnato dalla forza dello Spirito che spingeva la sua Chiesa ad uscire dalle secche che per molti anni l’avevano rinchiusa in sé stessa, per riprendere con entusiasmo il cammino missionario. Era la ripresa di un percorso per andare incontro ad ogni uomo là dove vive: nella sua città, nella sua casa, nel luogo di lavoro… dovunque c’è una persona, là la Chiesa è chiamata a raggiungerla per portare la gioia del Vangelo e portare la misericordia e il perdono di Dio. Una spinta missionaria, dunque, che dopo questi decenni riprendiamo con la stessa forza e lo stesso entusiasmo.

    9 Dicembre, 2015 - 13:05
  4. Luigi Accattoli

    Artefici di misericordia. Angelus: Primo: accogliere pienamente Dio e la sua grazia misericordiosa nella nostra vita. Secondo: diventare a nostra volta artefici di misericordia mediante un cammino evangelico.

    9 Dicembre, 2015 - 13:06
  5. Luigi Accattoli

    Distintivo del cristiano. Angelus: La Vergine Santa, primizia dei salvati, modello della Chiesa, sposa santa e immacolata, amata dal Signore, ci aiuti a riscoprire sempre più la misericordia divina come distintivo del cristiano. Non si può capire un cristiano vero che non sia misericordioso, come non si può capire Dio senza la sua misericordia. Essa è la parola-sintesi del Vangelo: misericordia. E’ il tratto fondamentale del volto di Cristo: quel volto che noi riconosciamo nei diversi aspetti della sua esistenza: quando va incontro a tutti, quando guarisce gli ammalati, quando siede a tavola con i peccatori, e soprattutto quando, inchiodato sulla croce, perdona; lì noi vediamo il volto della misericordia divina.

    9 Dicembre, 2015 - 13:06
  6. Luigi Accattoli

    Saluto a Benedetto. Angelus: Oggi ha varcato la Porta della Misericordia anche Papa Benedetto. Inviamo da qui un saluto, tutti, a Papa Benedetto!

    9 Dicembre, 2015 - 13:06
  7. Luigi Accattoli

    Benedetto appoggiato a don Georg e al bastone mi ha richiamato il pellegrino del Petrarca:

    Movesi il vecchierl canuto e bianco

    9 Dicembre, 2015 - 13:20
  8. Gianrinaldo

    Vorrei sapere se corrisponde al vero che Spadaro durante la telecronaca abbia detto che Papa Francesco insiste sul fatto che il perdono di Dio non necessita del pentimento.

    9 Dicembre, 2015 - 19:13
  9. giorgio

    «bisogna soltanto pentirsi e chiedere perdono: niente di più! Non si deve pagare niente! Cristo ha pagato per noi e lui perdona sempre».

    Cosi disse il papa il 23 Gennaio 2015.
    Sembra evidente che il pentimento e’ conditio sine qua non.

    9 Dicembre, 2015 - 21:08
  10. giorgio

    Padre ho peccato contro Dio e contro di te, non merito di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi servi. » (Luca 15,18-19)

    Piu’ chiaro di cosi.

    9 Dicembre, 2015 - 21:11
  11. Gianrinaldo

    Questo è il problema ! So bene cosa dice il Papa, ma è sconvolgente che molti dei suoi accreditati “interpreti” dicono, o meglio gli fanno dire, cose che commentatori “di parte tradizionalista” non fanno fatica a definire “eretiche” o poco via…… Mi sembra (ma è un mio pallino) che nessun commentatore abbia finora indagato su questa frequente (e forse interessata) discrepanza tra quello che dice Papa Francesco e quello che dicono che dice i suoi interpreti. Per non arrivare alle vette di Scalfari…..

    9 Dicembre, 2015 - 23:01
  12. giorgio

    D’altra parte cosa dice l’opera mozartiana :
    La Statua
    Pentiti, cangia vita
    È l’ultimo momento!

    Don Giovanni
    No, no, ch’io non mi pento,
    Vanne lontan da me!

    Se non c’e’ pentimento,che sostanzialmente significa volonta’ di non cadere piu’ nel peccato,alla fine anche la misericordia puo’ ben poco. Si pensi ai due ladroni in croce con Gesu’….
    Certo dopo c’e’ la ” grazia “.

    9 Dicembre, 2015 - 23:18
  13. Lorenzo Cuffini

    La discrepanza c’è, eccome, Gianrinaldo, in certi casi con effetti surreali, come spesso nelle interpretazioni ( x carità legittime) che talora ne da Scalfari.
    Però questo è un problema di immediata risoluzione:basta disinteressarsi serenamente dei commenti e delle interpretazioni e stare a sentire e/o leggere
    direttamente il Papa. Amen.
    (ps. stesso identico tormentone, se non autentico tormento, è andato avanti per gli anni di Benedetto, che diceva un condensato di un milione di cose splendenti e profondissime, e veniva brutalmente ridotto a quattro slogan da stadio, sempre quelli, e costretto in direzioni momotematiche che i plaudenti laudatores del caso propalavano per uso della “massa” dei fedeli….E pure lui, con Ferrara, ha avuto il suo Scalfari gemello diverso.)
    🙂

    9 Dicembre, 2015 - 23:54
  14. Clodine

    Credo in questo Giubileo della Misericordia ( così come non credo nella Grazia a buon mercato: la Grazia è dono di Dio, Lui è il padrone, non noi, non è gratis, ma costa cara altrimenti non avrebbe valore. Pertanto, almeno per via di logica, è un tesoro che si ottiene per via ereditaria in quanto figli nel Figlio (Romani 8, 11.14-17) per cui non può garantire un’estensione “flessibile”, ma penso sia circoscritta alla fede in Cristo.

    Ho seguito le omelie del Santo Padre che ho trovato belle: dilatano il cuore, prese nel loro insieme danno una visione limpida della finalità dell’indizione di questo Giubileo. Infatti : Il difficile momento storico che stiamo vivendo, in cui gli orizzonti si fanno angusti e nulla sappiamo di ciò che accadrà, se contestualizzamo le parole del Papa, il richiamo alla Misericordia diviene una vera e propria ” supplica”, un mezzo, una invocazione che va intesa per quello che è: non una pretesa, uno “strizzare l’occhiolino a Dio” per cui una volta usciti dall’altra porta ricominciare con gli idoli… Ma una supplica: piena, sofferta, accorata, con l’intenzione di “scuotere le viscere”di Dio. Una vera “lamentazione” che deve arrivare al cuore Dio fino ad avere pietà di noi, e non è scontato che questo accada: Dio odia gli adoratori di idoli. Ce ne sono fin troppi, ahinoi, e molto simili per gravità e quantità a quelli riportati nel “Levitico” , lontano da noi millenni eppure, così attuale.
    Lo Spirito del Giubileo deve farci dire, per bocca del profeta Nehemia..

    “Il ventiquattresimo giorno dello stesso mese, i figli d’Israele si radunarono per un digiuno, vestiti di sacco e coperti di terra…
    Ora dunque, o DIO nostro, Dio grande, potente e tremendo, che mantieni il patto e la misericordia, non sembri poca cosa davanti a te la sciagura che è venuta su di noi, sui nostri re, sui nostri capi, sui nostri sacerdoti, sui nostri profeti, sui nostri padri e su tutto il tuo popolo, dal tempo dei re di Assiria fino al giorno d’oggi. Tuttavia tu sei stato giusto in tutto quello che ci è accaduto, perché tu hai agito fedelmente, mentre noi abbiamo agito empiamente”
    Nehemia 9: 1-33

    10 Dicembre, 2015 - 12:52
  15. Clodine

    “E oggi eccoci schiavi! Siamo schiavi nel paese che avevi dato ai nostri padri, perché ne mangiassero i frutti e ne godessero i beni. Così i suoi abbondanti prodotti vanno ai re che tu hai stabilito sopra di noi, a causa dei nostri peccati; essi signoreggiano sui nostri corpi e sul nostro bestiame come vogliono; e noi siamo in grande angoscia”

    Nehemia 9: 36-37

    10 Dicembre, 2015 - 12:57
  16. Clodine

    ehhh…..
    ; )))
    Un bacio a Fabrizio
    Clo

    10 Dicembre, 2015 - 13:28
  17. picchio

    [A essere sincero per il mio arcivescovo un po’ mi dispiace..].

    condivido, Fabrizio.

    10 Dicembre, 2015 - 13:58
  18. Federico Benedetti

    A me il Card. Scola piace moltissimo.
    Molto, molto più dei suoi due predecessori.

    10 Dicembre, 2015 - 14:07
  19. Fabrizio Scarpino

    Ciao Clo, ricambio il bacio.

    10 Dicembre, 2015 - 14:13
  20. Fabrizio Scarpino

    Ciao picchio

    10 Dicembre, 2015 - 14:13
  21. Federico Benedetti

    E a me niente?

    10 Dicembre, 2015 - 14:24
  22. Fabrizio Scarpino

    Pax et bonum carissimo Federico.

    10 Dicembre, 2015 - 14:49
  23. Federico Benedetti

    Pax tibi, Fabriciane.

    10 Dicembre, 2015 - 14:52
  24. Federico Benedetti

    A parte le simpatie e le antipatie personali, credo che papa Francesco veda in Milano principalmente una città ricca nel cuore di una regione ricca (la Padania Felix) e che pertanto non rientri nelle priorità del suo pontificato.
    Ho letto da qualche parte che Bergoglio ha dei parenti nella zona di Milano e che ci è già stato, anni fa, più di una volta. L’immagine che può averne ricavato in quelle occasioni non è certo riferibile all’attuale arcivescovo.

    10 Dicembre, 2015 - 17:56
  25. Fabrizio Scarpino

    Ammetto di aver fatto in cuor mio le stesse considerazioni espresse da Federico.

    È la terza “buca” da parte del papa alla diocesi milanese e al suo arcivescovo…Qualche ragione ci sarà…Difficilmente ora, è tutto casuale, ma non voglio sconfinare nei retroscenismi/complottismi di cui peraltro non avrei alcuna fonte.

    10 Dicembre, 2015 - 18:39
  26. Non ce l’ho col cardinale Scola, che è una persona per bene e che nel suo ruolo di dialogo con l’Islam ha fatto cose encomiabili (ricordiamo anche questo, che è giusto). Però mi stupisce che il sindaco di Milano non abbia mai sentito negli ultimi sei mesi il desiderio di dire: “Santità, ma perché non viene a Milano?”.
    Quando sono andato alla presentazione degli eventi della Veneranda Fabbrica del Duomo per l’Expo, ho sentito dire a Pisapia una tirata sul multiculturalismo, il rispetto del fedi, etc. Poi nella sessione domande e risposte, quando l’unico giornalista (io) ha fatto una domanda e chiesto se il Papa avrebbe visitato l’Expo stanti i due padiglioni cattolici (VFD e Santa Sede), l’unico che mi ha risposto è stato il presidente VFD, l’arciprete Borgonovo. Che ha detto: “Ci sono tanti modi per essere presenti, forse il Papa manderà un messaggio ma è una mia ipotesi”.
    E tu, sindaco di Milano che stai seduto a lato del presidente della VFD con Sala presente, non dici almeno: “Ci spiace che il Papa non visiti questa città”? Per me non è stato giusto. O forse Pisapia non voleva fare polemica: ma a me è parso un silenzio sbagliato.

    Comunque, a proposito di visite papali: sto rompendo le balle al mio concessionario Alfa Romeo – che ha un museo privato – perché salvi l’Alfa Romeo Alfa 6 che l’Alfa diede a Giovanni Paolo II quando venne in visita a Milano nel 1983. E’ ancora nei sotterranei di Arese, vediamo se riesco a convincerlo…

    Un saluto a tutti!

    10 Dicembre, 2015 - 23:13
  27. Federico Benedetti

    Ricordo che il sindaco Pisapia fece un notevole sforzo per accogliere Benedetto XVI a Milano durante l’incontro delle famiglie del 2012. Le sue idee di laicità/laicismo e di multiculturalismo faticano a conciliarsi con le messe e le benedizioni del Papa.
    Il problema però non è l’anticlericalismo o il laicismo della sinistra e dell’amministrazione Pisapia, ma il fatto che Milano è per definizione un “centro” (del business, delle finanze, dei mercati, … perfino della moda!) e troppo poco “periferia” per poter interessare l’agenda di papa Francesco.
    Del resto, non stupisce anche che il papa non sia ancora andato nella “sua” Argentina?

    11 Dicembre, 2015 - 8:54
  28. picchio

    il papa aveva detto che non sarebbe andato in visita in Argentina, pur andando nel vicino Paraguay, prima delle Presidenziali per non aiutare il candidato della presidenta Cristina, con cui si sa che non scorre buon sangue. Cristina che in Paraguay si comportò come una cozza, seguendo il papa dappertutto peggio di Marino.
    Adesso potrebbe andarci, ma forse teme di aver troppa nostalgia e non voler tornare più indietro. 🙂

    11 Dicembre, 2015 - 9:44
  29. Nino

    Fabrizio Scarpino scrive,
    10 dicembre 2015 @ 18:39

    Ciao Fabri,
    tiro gli ultimi colpi prima dell’avvento della release 2.0 del blog a cui non parteciperò

    Il fatto è che Francesco ha contemporaneamente l’emerito Papa Benedetto XVI a Roma
    E l’altro, nominato dalla CEI, proprio a Milano.
    Ora, onestamente, può il Vescovo di Roma eletto Papa per errore come sostenne il grande Socci andare a casa di Scola , arcivescovo di Milano e Papa?
    Ciao.

    CITTA’ DEL VATICANO – E’ stata una nomina a sorpresa anche per la Conferenza episcopale italiana. Tanto che, per errore, è partito un messaggio di felicitazioni sbagliato: all’arcivescovo di Milano, Angelo Scola. Nel testo del comunicato inviato via email a pochi minuti dall’Habemus Papam, la Cei ha salutato “la notizia dell’elezione del Cardinale Angelo Scola a Successore di Pietro”. Nella nota allegata, invece, al posto del nome di Scola c’è quello di Bergoglio.
    http://www.repubblica.it/speciali/esteri/conclave-papa-elezioni2013/2013/03/13/news/papa_l_errore_della_cei_telegramma_di_auguri_a_scola-54513555/?refresh_ce

    11 Dicembre, 2015 - 15:52
  30. Fabrizio Scarpino

    Ciao Nino carissimo.

    Mi spiace molto del tuo abbandono del Blog.
    Grazie di tutto. Grazie di ogni tuo intervento.

    Riguardo al papa e la mancata visita a Milano, chissà…
    Oggi pensavo che quello sarà anche tempo di elezioni del Sindaco meneghino e tutti sappiamo quanto papa Francesco sia allergico alle vicende tutte politiche italiane, per lo più locali.
    (Quell’errore CEI lo ricordo bene). 🙂 🙂 🙂

    Buon Avvento, buon Giubileo.

    A presto Nino.

    Ciao.

    11 Dicembre, 2015 - 16:40
  31. picchio

    Mi dispiace Nino non sentirti più , mi unisco a Fabrizio nel ringraziarti, un abbraccio.

    11 Dicembre, 2015 - 22:04

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