Francesco: fatevi prossimi ai ragazzi che convivono

29 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Sguardo di tenerezza. “Sia vostra cura anche sostenere quanti si sono resi conto del fatto che la loro unione non è un vero matrimonio sacramentale e vogliono uscire da questa situazione. In questa delicata e necessaria opera fate in modo che i vostri fedeli vi riconoscano non tanto come esperti di atti burocratici o di norme giuridiche, ma come fratelli che si pongono in un atteggiamento di ascolto e di comprensione. Al tempo stesso, fatevi prossimi, con lo stile proprio del Vangelo, nell’incontro e nell’accoglienza di quei giovani che preferiscono convivere senza sposarsi. Essi, sul piano spirituale e morale, sono tra i poveri e i piccoli, verso i quali la Chiesa, sulle orme del suo Maestro e Signore, vuole essere madre che non abbandona ma che si avvicina e si prende cura. Anche queste persone sono amate dal cuore di Cristo. Abbiate verso di loro uno sguardo di tenerezza e di compassione. Questa cura degli ultimi, proprio perché emana dal Vangelo, è parte essenziale della vostra opera di promozione e difesa del Sacramento del matrimonio”.

    26 Febbraio, 2017 - 17:01
  2. Lorenzo Cuffini

    Personalmente ritengo che sia un atteggiamento provvidenziale.
    Spero anche che sia di scossa ai laici ( noi) , che mi sembrano imbambolati a girare sulla mattonella del matrimonio cristiano indissolubile , fregandosene clamorosamente dell’intero pavimento, che il matrimonio ( cristiano o laico che sia ) manco se lo fila più di striscio.
    Vediamo se farà da sveglia.

    26 Febbraio, 2017 - 18:20
  3. Victoria Boe

    “In altra occasione aveva detto che in certe situazioni una convivenza può essere più opportuna di un matrimonio immaturo.”

    Giustissimo. Molti matrimoni falliscono per immaturità di chi li affronta con superficialità o per seguire una tradizione radicatasi nella famiglia e nella società. La forma prevale sulla sostanza.
    Meglio allora convivere fino a quando i due non avranno raggiunto la consapevolezza che la loro unione è diventata un reciproco donarsi sia nel bene che nel male; e che sono indispensabili l’uno all’altro a tal punto che alla loro unione manca solo il punto fermo del matrimonio.
    Però, quanto “eretico” è questo Papa. A quando il rogo per lui?

    26 Febbraio, 2017 - 19:09
  4. Lorenzo Cuffini

    🙂
    ma c’è già chi lo mette sui suoi roghini faidate.
    E che cerca di sollevare un gran fumo perché il roghino, da solitario e ridicolo, come è e resta, e per giunto velleitario e perdente, oltreché anticattolico in termini, possa essere scambiato per un rogo vero, richiesto a gran voce da una fetta consistente di “popolo di Dio “. Mai sentito parlare tanto di popolo di Dio come adesso, in funzione antipapista e anticattolica.
    🙂

    26 Febbraio, 2017 - 20:18
  5. Andrea Salvi

    Non mi sembra che le statistiche documentino che i matrimoni preceduti da convivenza siano destinati a durare di più degli altri. Molti conviventi poco dopo essersi sposati si separano. La convivenza non garantisce nulla. Ma questo non c’entra nulla con quanto ha detto il papa. Se qualcuno ha dei dati statistici che contraddicono questa mia affermazione, me li puo’ far avere?

    26 Febbraio, 2017 - 20:44
  6. Victoria Boe

    Non ho dati statistici, ma so che spesso i matrimoni civili, considerati convivenze dalla Chiesa, durano una vita; mentre altrettanto spesso i matrimoni religiosi si sfaldano in tempi più o meno rapidi.
    La buona riuscita di un matrimonio dipende da molti fattori, ma certo la maturità di chi si sposa ha un ruolo importante.

    26 Febbraio, 2017 - 21:23
  7. Victoria Boe

    Caro Lorenzo Cuffini, la cosa è molto seria.
    C’è all’interno della Chiesa un vero e proprio sistema di opposizione al Papa da parte di certi cardinali e vescovi coalizzati contro di lui.
    A loro fanno eco non pochi laici tradizionalisti e miopi, che non sopportano le sue aperture intelligenti stupidamente considerate “eretiche”.
    I cardinali, arroccati da sempre nel loro potere, scrivono e pubblicano lettere e libri per sconfessarlo, cercando di dimostrare l’indimostrabile. I laici ripetono a pappardella il refrain secondo cui il Papa della misericordia non è affatto misericordioso con chi continua a blaterare contro di lui.
    Del resto, basta seguire le dispute fra Accattoli e Rusconi per capire qual è il clima anti-Bergoglio. Basta leggere le obiezioni che gli vengono mosse anche da certi giornalisti il cui pensiero si è fermato al medioevo, per vedere la divisione che si è creata nella Chiesa.
    Le divisioni hanno sempre segnato, fin dai primordi, il cammino della Chiesa, ma questa riporta più da vicino le parole di Gesù: “non sono venuto per unire ma per dividere”.
    Abbiamo un Papa che vuole unire i cattolici intorno al Vangelo, e i cattolici che preferiscono riunirsi attorno ad una dottrina stantia ed usurata, si dividono da lui e lo combattono.
    E meno male che il tempo dei tanto amati roghi è ormai lontano.
    Ché il Papa ci sarebbe stato spedito subito dopo quel famoso “buona sera” che scandalizzò tanti devotissimi cattolici che ne rimasero delusi perché si aspettavano un solenne “sia lodato Gesù Cristo”.

    26 Febbraio, 2017 - 21:25
  8. Andrea Salvi

    Ecco i dati ISTAT 2015:
    La propensione a separarsi è più bassa e stabile nel tempo nei matrimoni celebrati con il rito religioso. A distanza di 10 anni dalle nozze i matrimoni sopravviventi sono praticamente gli stessi per le coorti di matrimonio del 1995 e del 2005 (rispettivamente 911 e 914 su 1.000). I matrimoni civili sopravviventi scendono a 861 per la coorte del 1995 e a 841 per quella del 2005.

    26 Febbraio, 2017 - 22:01
  9. LuigiMortari Fides

    che mi sembrano imbambolati a girare sulla mattonella del matrimonio cristiano indissolubile

    Questa affermazione proprio non mi piace.

    27 Febbraio, 2017 - 12:31
  10. Federico Benedetti

    Il papa fa bene a sollecitare un’attenzione pastorale verso una situazione irregolare «sul piano spirituale e morale, sono tra i poveri e i piccoli, verso i quali la Chiesa, sulle orme del suo Maestro e Signore, vuole essere madre che non abbandona ma che si avvicina e si prende cura. Anche queste persone sono amate dal cuore di Cristo».
    Si parla quindi di “poveri e piccoli” verso i quali mostrare uno sguardo di tenerezza e compassione (non di approvazione!).

    Come al solito, tuttavia, i media traggono conclusioni sbagliate e il messaggio che arriva alla gente è che il matrimonio non conta niente, che ormai le convivenze hanno lo stesso valore del matrimonio e via delirando…
    Forse però bisognerebbe anche che dal Vaticano si facesse più attenzione al messaggio che arriva al mondo, no? Ogni volta è la stessa storia!
    Il papa ha magari buone intenzioni, ma deve anche dare importanza alle conseguenze delle sue parole e al messaggio che arriva alla gente comune.

    27 Febbraio, 2017 - 14:05
  11. Victoria Boe

    “Come al solito, tuttavia, i media traggono conclusioni sbagliate e il messaggio che arriva alla gente è che il matrimonio non conta niente, che ormai le convivenze hanno lo stesso valore del matrimonio e via delirando…”

    Le parole del Papa sono chiarissime e non si prestano ad equivoci.
    Sono invece le gerarchie, a cui è demandato il discernimento caso per caso, a rifiutare tout court il messaggio del Papa. E lo fanno nel nome di una dottrina sclerotizzata a cui si sono saldamente incollati e che vuole interpretare arbitrariamente le parole di Gesù, che nella loro mente hanno assunto un senso unico incontrovertibile valido in saecula saeculorum.
    Sarebbe sommamente opportuno, per costoro, un aggiornamento, non prima di essersi tolti dagli occhi il velo dei pregiudizi malevoli nei confronti di Bergoglio.

    27 Febbraio, 2017 - 15:06
  12. Andrea Salvi

    Io penso avendolo anch’io letto che il documento del papa sia chiarissimo e non lasci spazio ad equivoci
    Certa stampa ne ha travisato il contenuto, ma forse anche i soliti sedevacantisti o simili.
    Personalmente penso che non ci sia bisogno che il Vaticano faccia ulteriori precisazioni. In questo non do’ ragione a Benedetti

    27 Febbraio, 2017 - 17:55
  13. Leopoldo Calò

    La consapevolezza che i sacramenti sono segni necessari alla nostra condizione umana perché si faccia viva la presenza del trascendente non esclude, salvo divenire superficiale relativismo (absit iuria verbis), la convinzione ferma che essi siano testimonianza, segno appunto, reale di tale presenza e della sua azione. Per conto mio fanno più danno a Francesco commenti come quelli di Victoria Boe e di Lorenzo Cuffini – non me ne vogliano gli amici per la mia personale opinione – delle preoccupazioni espresse da una Venturi o da una Clodine. Non è affatto facile per un cattolico accogliere il mutamento di prospettiva indicato dal papa nella visione della Chiesa rispetto al mondo.
    Il rischio del “tutto è uguale a tutto” è dietro l’angolo. E se è vero che tale rischio va accettato in nome di una ritrovata autenticità evangelica, è possibile scongiurarlo solo attraverso l’approfondimento e la luce della verità, portatrice di speranza.
    La convivenza non può essere vista come il sacramento né come una fase che possa o, peggio, debba necessariamente precederlo. Dopo, ognuno viva, ovviamente, come gli pare.

    27 Febbraio, 2017 - 18:01
  14. Federico Benedetti

    Condivido l’osservazione di Leopoldo.
    Riguardo al mio intervento precedente chiarisco che la mia preoccupazione non è sulla chiarezza di un singolo discorso del Papa, ma sull’eco che ogni volta deforma le parole del papa.
    Mi chiedo pertanto perché non ci sia il massimo sforzo (e non c’è) per evitare ambiguità e legittimi dubbi. In questo caso il dubbio era sull’equivalenza tra matrimonio e convivenza. Io ho capito cosa volesse dire il papa ma trovo che i giornali hanno semplificato troppo e so che domani, nella pausa caffè alcuni colleghi diranno che “anche il papa ha detto che i conviventi sono come gli sposi e quindi…”. Il Papa DEVE tenere conto di queste interpretazioni e aggiungere ai propri discorsi quella parola che escluda categoricamente ogni equivoco.

    27 Febbraio, 2017 - 18:47
  15. Andrea Salvi

    A Federico: ma mi sembra che il testo scritto sia chiaro nell’ evitare ambiguità. Nessuna equivalenza tra convivenza e matrimonio, scherziamo?

    27 Febbraio, 2017 - 20:10
  16. Lorenzo Cuffini

    Caro Leopoldo, non vedo perché dovrebbe essere facile “accogliere il mutamento di prospettive”. Se mi trovi un briciolo del Vangelo che ne suggerisca di facili, fammelo conoscere: io non ne conosco manco mezzo.
    Quanto a Luigi Fides, capisco che quella frase, come tutto qul che posso dire, non piaccia per niente: ma è esattamente così che succede.

    27 Febbraio, 2017 - 23:18
  17. Victoria Boe

    “Il rischio del “tutto è uguale a tutto” è dietro l’angolo. E se è vero che tale rischio va accettato in nome di una ritrovata autenticità evangelica, è possibile scongiurarlo solo attraverso l’approfondimento e la luce della verità, portatrice di speranza.”

    Gentile Leopoldo Calò, a lei risulta forse che il Papa abbia equiparato la convivenza e il sacramento del matrimonio? A me non risulta. E neanche io ho mai fatto una tale equiparazione, per la verità.
    Lei ha letto “l’Amoris laetitia”? A me francamente pare di no, ma io sì, l’ho letta con attenzione, e non vi ho trovato alcunché che porti ad adombrare la possibilità che “il tutto è uguale a tutto”. A parte il fatto che sono i vescovi a dover dire l’ultima parola.
    Solo chi vuol delegittimare il Papa opponendosi al BUON SENSO della necessità di discernere ogni situazione caso per caso, può asserire simili assurdità, dato che le parole di papa Francesco sono sempre molto chiare. Io, per esempio, le capisco sempre. Andrea Salvi le ha capite. Lorenzo Cuffini le ha capite. Tanti altri cattolici le capiscono e non fraintendono. Invece molti cattolici forse le capiscono ma le travisano sempre, e non gli par vero. Ci sguazzano pure, direi. Si tratta naturalmente di quei cattolici ultraconservatori, per non dire dei lefebvriani, per i quali la dottrina deve essere un punto fermo, immutabile fino alla fine dei secoli. E mettono in secondo piano, rispetto alla dottrina, il Vangelo. Non considerando che, invece, la dottrina è un insegnamento (una serie di insegnamenti) che è passibile di cambiamento proprio in virtù del fatto che con l’andar del tempo si approfondisce la verità. La Vita stessa, caro Leopoldo Calò, porta con sé la luce della verità, che si impone da sé, purché ci si guardi intorno e si rifletta sugli accadimenti dell’esistenza. Fra essi ce ne sono certo di negativi, ma molti altri si impongono per la positività che va riconosciuta e non cacciata indietro come opera del diavolo. Non c’è una verità oggettiva, valida per tutti i casi. Non esiste proprio. I cattolici laudatores temporis acti ci sono oggi e sempre ci saranno, e si opporranno a qualsivoglia novità. E vedranno con il fumo negli occhi e con la puzzetta sotto il naso chi cercherà di far vedere la verità cui oggi si è arrivati. Ma quel che indigna è la malignità di certa gente sedicente cattolica che fa le pulci alle parole di Bergoglio con l’intenzione di incastrarlo, in qualche modo. Vedi la lettera di quei cardinali dei “dubia”, oppure il libro di Müller.
    Non dimentichi, signor Calò, che il Papa attuale ha un’esperienza di vita molto maggiore di quella dei papi precedenti. E questo va tutto a suo vantaggio. È stato, nel suo Paese, a contatto con tanta gente e con innumerevoli problemi, dai quali ha tratto insegnamenti preziosi; dunque sa quel che dice.
    La Vita stessa della gente è Vangelo.
    E la Vita non va guardata dall’alto per poi imporre delle regole dottrinali valide per tutti; la si comprende davvero, al contrario, schiodandosi dalle cattedre e dalle sagrestie per andare in mezzo alla gente per comprenderne problemi e situazioni differenti l’una dall’altra. E per dare speranza, appunto. Gesù andava tra la gente, se non sbaglio; non predicava dalla cattedra. E dava SPERANZA.
    Le risulta almeno questo, sig. Leopoldo Calò?

    28 Febbraio, 2017 - 1:47
  18. roberto 55

    Mi ritrovo, al solito, nella sensibilita’ espressa dall’amico Lorenzo, nonche’ nelle puntuali considerazioni di Andrea: credo che questo nuovo e provvidenziale intervento di Papa Francesco declini ulteriormente quel principio di “Chiesa in uscita” cui lo stesso Santo Padre impronta la propria straordinaria opera pastorale.
    Io penso anche, dal mio “ultimo banco”, di intuire il significato della frase di Lorenzo sui cristiani “imbambolati a girare sulla mattonella del matrimonio indissolubile”: mi piacerebbe che l’amico Luigi / Fides spiegasse il proprio punto di vista in merito.

    Buon martedi’ a tutti.

    Roberto Caligaris

    28 Febbraio, 2017 - 8:09
  19. Lorenzo Cuffini

    Mah, caro Fede. Pretendere che i giornali , e sopattutto i loro titoli, rispecchino obiettività e verità delle affermazioni papali ( e non solo) è lecito e sarebbe molto bello, ma del tutto irrealistico. Direi che tutti noi, se credenti, abbiamo abbondantemente i mezzi – non è che ce ne vada poi una caterva – per smontare il consueto trucchetto e cascarci ogni volta come sprovveduti alle prime armi. Segnaliamolo, per quanto conta, nelle pause caffé e sui tram e nei discorsi con gli amici.
    Se invece non si vede l’ora, anche qui qualche collega bloggarolo lo fa, di strombazare trionfanti Tizio ha detto questo, Caio ha detto quest’altro ( Scalfari, tanto per citare caso reiterato) come se fosse verbum Domini, nel trucchetto ci si vuole cascare mani e piedi: ma è un altro paio di maniche.
    E viviamo , se possiamo, i suggerimenti e gli orientamenti che ci vengono dal papa. N.B. Non DA QUESTO papa e basta. Dal papa chiunque sia.
    Se non ci vanno bene, problemi rigorosamente nostri.

    28 Febbraio, 2017 - 8:22
  20. Federico Benedetti

    Siamo in tempi in cui la comunicazione è fondamentale. E deve è una comunicazione rapida, rapidissima. Non basta un messaggio chiaro per “gli addetti ai lavori” o per chi, come noi, si prende il tempo di leggere per intero e capire (e magari già mastica certe questioni), ma deve essere un messaggio chiaro per tutti, inequivocabile, diretto, immediato.
    Mi sembra che, anche in questo caso (e sottolineo che non è la prima volta), non è andata così: si privilegiano forse altri aspetti (l’emotività, l’impatto mediatico, la simpatia) e puntualmente il giorno dopo la gente comune ricorda un messaggio diverso. In questo caso, come avevo previsto (facilmente) ieri, l’idea prevalente è che “nella sostanza matrimonio e convivenza pari sono, l’ha detto anche il Papa”…

    28 Febbraio, 2017 - 9:59
  21. Lorenzo Cuffini

    Boh. Il messaggio del papa è chiarissimo.
    L’importante è che sia stato dato, in primis a noi.
    Non è che , per paura delle storture dei giornali o delle semplificazioni improprie sempre possibili, non debba essere detto.
    Il vero problema è: ma noi, e non solo i parroci cui era rivolto provvidenzialmente, abbiamo voglia di metterlo in pratica da oggi?

    28 Febbraio, 2017 - 10:46
  22. Andrea Salvi

    Le strumentalizzazioni di parole ed eventi ci saranno sempre. Basta vedere cosa sta succedendo riguardo al caso di suicidio assistito del dj Fabo: già oggi alcuni titoli sui giornali invitavano ad accelerare la approvazione della legge sulle DAT.
    Dat su cui si potrà essere o non essere d’ accordo, ma con il suicidio di Fabo non c”entrano, perché non lo prevedono. (Pierfino Beppino Englaro lo ha precisato in un intervista su RAI 1)

    28 Febbraio, 2017 - 11:18
  23. Federico Benedetti

    Ma sì, certo, le strumentalizzazioni ci sono sempre, però mi sembra che in passato il messaggio dei pontefici non desse occasione, come invece avviene oggi, a interpretazione fuorvianti.
    Basterebbe questo per una riflessione più approfondita da parte di chi, in Vaticano e ai vertici della Chiesa Cattolica, dovrebbe dare messi che non si prestino a strumentalizzazioni.
    (E poi questo discorso sui conviventi segue il via libera, sia pure caso per caso, alla comunione ai separati: l’effetto “contro il matrimonio” era facilmente prevedibile).
    Possibile che i fan bergogliani non colgano questo problema?

    28 Febbraio, 2017 - 11:36
  24. Lorenzo Cuffini

    Ma quale cappero di effetto contro il matrimonio?
    Scherziamo?
    Contro il matrimonio è la realtà tutta intera.
    Dovremmo cacciare la testa sotto la sabbia, e fottercene, limitandoci ad indicare la via maestra, o, senza deflettere di un attimo dalla via maestra, preoccuparci della moltitudine che se ne sta fuori, per la quale noi siamo lì a testimoniare?
    Ma a testimoniare che cosa, se manca l’abc dell’atteggiamento che Bergoglio ha francamente e chiarissimamente indicato ai parroci l’altro giorno?

    28 Febbraio, 2017 - 12:42
  25. Victoria Boe

    “… però mi sembra che in passato il messaggio dei pontefici non desse occasione, come invece avviene oggi, a interpretazione fuorvianti.”

    Quali messaggi fuorvianti? I messaggi del Papa sono chiarissimi.
    Fuorvianti li vedono quelli che vogliono vederli così, strumentalmente; per poter dire che Francesco non è in piena ortodossia cattolica. Il che non risponde a verità.
    Sono sempre gli ultraconservatori a cercare pretesti per attaccarlo. Si chiama malafede, questa, ed è cattiveria, anzi PECCATO. Sono “mormorazioni” che denotano malcelata avversione.

    28 Febbraio, 2017 - 13:02
  26. Federico Benedetti

    Non insisto oltre.
    E’ chiaro che gli ultras bergogliani non colgono il problema.

    28 Febbraio, 2017 - 13:12
  27. Federico Benedetti

    (o non vogliono cogliere il problema)

    28 Febbraio, 2017 - 13:12
  28. Lorenzo Cuffini

    Ma quale ultras bergogliano d’Egitto, Fede.
    Sveglia.

    28 Febbraio, 2017 - 14:44

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