Francesco: Gesù è venuto a cercare chi si sente indegno

“I pubblicani erano malvisti, considerati anche peccatori, e per questo vivevano isolati e disprezzati dagli altri. Con loro non si poteva mangiare, né parlare e né pregare. Per il popolo erano dei traditori, che prendevano dalla loro gente per dare ad altri. E Gesù si fermò, non passò oltre frettolosamente, guardò Matteo senza fretta, lo guardò in pace. Lo guardò con occhi di misericordia[…]. Egli sa vedere oltre le apparenze, al di là del peccato, al di là del fallimento o dell’indegnità. Sa vedere oltre la categoria sociale a cui apparteniamo. Egli vede quella dignità di figli, che tutti abbiamo, a volte sporcata dal peccato, ma sempre presente nel profondo della nostra anima. Egli è venuto proprio a cercare tutti coloro che si sentono indegni di Dio, indegni degli altri. Lasciamoci guardare da Gesù”: così il Papa ieri nell’omelia di Holguín, in Cuba. Nei commenti altre parole di Francesco nei giorni cubani.

31 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Cuore che trasforma. Ancora nell’omelia di Holguín: “Gesù ci sfida giorno per giorno con una domanda: credi? Credi che sia possibile che un esattore si trasformi in un servitore? Pensi che sia possibile che un traditore diventi un amico? Pensi che sia possibile che il figlio di un falegname sia il Figlio di Dio? Il suo sguardo trasforma il nostro sguardo, il suo cuore trasforma il nostro cuore”.

    22 Settembre, 2015 - 23:33
  2. Luigi Accattoli

    Quelli che il mondo disprezza. Incontro con sacerdoti e religiosi all’Avana: “Quante religiose, e quanti religiosi, bruciano la loro vita accarezzando ‘materiale’ di scarto, quelli che il mondo disprezza, che il mondo preferisce non ci siano; quello che il mondo oggi, con metodi di analisi nuovi che esistono, quando si prevede che può venire con una malattia degenerativa, si propone di mandarlo indietro, prima che nasca. E’ il più piccolo. E una ragazza giovane, piena di aspettative, incomincia la sua vita consacrata rendendo presente la tenerezza di Dio nella sua misericordia”.

    22 Settembre, 2015 - 23:34
  3. Luigi Accattoli

    Lì risplende Gesù. Ancora nell’incontro con i sacerdoti e i religiosi: “Com’è bello per Iddio, per esempio, il sorriso di uno spastico, che non sa come farlo, o quando ti vogliono baciare e ti sbavano la faccia. E’ la tenerezza di Dio, è la misericordia di Dio… E questo ci parla di Gesù, che, per pura misericordia del Padre, si fece nulla, si annientò, dice il testo della Lettera ai Filippesi, capitolo 2. E questa gente a cui tu dedichi la tua vita, imitano Gesù, non perché lo hanno voluto, ma perché il mondo li ha portati a questo. Sono nulla e li si nasconde, non li si mostra, o non li si visita. E se possibile, e se si arriva in tempo, li si manda indietro. Grazie a tutte queste donne consacrate, al servizio di ciò che è inutile, perché non si può fare nessuna impresa, non si possono guadagnare soldi, non si può portare avanti assolutamente nulla con questi nostri fratelli, con i minori, con i più piccoli. Lì risplende Gesù. E lì risplende la mia scelta per Gesù”.

    22 Settembre, 2015 - 23:34
  4. Luigi Accattoli

    Perciò è Gesù. Terzo testo ai consacrati e ai sacerdoti: “Fratello sacerdote, fratello vescovo, non abbiate paura della misericordia. Lascia che scorra attraverso le tue mani e il tuo abbraccio di perdono, perché colui o colei che sta lì è il più piccolo. E perciò è Gesù”.

    22 Settembre, 2015 - 23:35
  5. Lorenzo Cuffini

    Una , semplicissima, meraviglia.

    22 Settembre, 2015 - 23:36
  6. Luigi Accattoli

    Uscire di casa. Omelia del 22 settembre al santuario mariano del Cobre: “Come Maria, vogliamo essere una Chiesa che serve, che esce di casa, che esce dai suoi templi, dalle sue sacrestie, per accompagnare la vita, sostenere la speranza, essere segno di unità di un popolo nobile e dignitoso. Come Maria, Madre della Carità, vogliamo essere una Chiesa che esca di casa per gettare ponti, abbattere muri, seminare riconciliazione. Come Maria vogliamo essere una Chiesa che sappia accompagnare tutte le situazioni “imbarazzanti” della nostra gente, impegnati nella vita, nella cultura, nella società, non nascondendoci ma camminando con i nostri fratelli, tutti insieme. Tutti insieme, servendo, aiutando. Tutti figli di Dio, figli di Maria, figli di questa nobile terra cubana”.

    22 Settembre, 2015 - 23:37
  7. Luigi Accattoli

    Incinte di speranza. Incontro con le famiglie oggi a Santiago di Cuba: “Quando, nelle Udienze del mercoledì, passo a salutare la gente, tante tante donne mi mostrano la pancia e mi dicono: Padre, me lo benedice?. Io ora vi propongo una cosa, a tutte quelle donne che sono incinte di speranza, perché un figlio è una speranza: che in questo momento si tocchino la pancia. Se c’è qualcuna qui, lo faccia. O quelle che stanno ascoltano alla radio o alla televisione. E io, a ciascuna di loro, ad ogni bambino o bambina che è lì dentro ad aspettare, do la benedizione, nel nome del Padre e del Figlio dello Spirito Santo. E auguro che nasca bello sano, che cresca bene, che lo possa allevare bene. Accarezzate il bambino che state aspettando”.

    22 Settembre, 2015 - 23:37
  8. petrus

    Non abbiate paura della misericordia…

    Perchè la misericordia fa paura?

    23 Settembre, 2015 - 10:08
  9. Luigi Accattoli

    Da Pronzato a Bergoglio a Fidel. In ritardo e a fini di documentazione [il blog è per me anche un archivio di materiali utili al mio lavoro] riprendo un’intervista data il 21 settembre da don Pronzato a Radio InBlu sul dono dei suoi libri a Fidel – “Per me non è stata una sorpresa perché il Papa prima del viaggio a Cuba mi aveva chiesto 10 libri di cui 2 da portare a Fidel Castro”. Lo ha detto padre Alessandro Pronzato, il sacerdote italiano esperto di catechesi, autore dei libri “La nostra bocca si aprì al sorriso. Umorismo e fede” e “Vangeli scomodi” che Papa Francesco ha donato a Fidel Castro in occasione del viaggio apostolico a Cuba. “La sorpresa più grande era stata quando due mesi dopo l’elezione di Francesco avevo ricevuto dal Vaticano il mio libro “Un prete si confessa” con una dedica personale del Papa. Io non gli avevo mandato quel libro. Poi Francesco mi ha fatto sapere che a Buenos Aires per le sue omelie si serviva molto dei miei libri. Ma non è stata una sorpresa totale, il Papa mi aveva già sorpreso per altre cose”. “Difficile entrare nella testa di Fidel Castro – dice ancora Pronzato – ma credo che qualche pensiero un po’ diverso l’abbia ricevuto: soprattutto smentire l’idea che essere cristiani significa essere dei musoni”.

    23 Settembre, 2015 - 10:10
  10. Luigi Accattoli

    Altre parole di Pronzato ad Avvenire di ieri: “Per me Francesco è il Papa delle sorprese. la più grande è stata una lunga lettera che mi ha inviato poco più di un mese fa, quando ero ricoverato in ospedale per un’infezione”. Don Pronzato, nato nel 1932, è originario di Murisengo, nel Monferrato, a pochi chilometri da Portacomaro, il paese d’origine della famiglia Bergoglio. Il Pontefice che per primo ha mostrato stima per lui è stato Paolo VI. «Negli anni ’60 i miei primi libri avevano suscitato alcune polemiche. In ambiente ecclesiastico molti mi criticavano perché erano scritti in maniera divulgativa e mi accusavano di avere uno stile troppo giornalistico. L’incoraggiamento a proseguire su questa linea mi venne direttamente da papa Montini. Mi ricevette in udienza e apertamente mi disse: ‘Non badi a questi parrucconi che la criticano, perché oggi è così che bisogna scrivere’». Dei tanti libri che ha scritto, Vangeli scomodi è forse quello che ha avuto più successo. In 40 anni ha avuto 40 edizioni ed è stato tradotto in 17 lingue. Ma il libro al quale è più legato, «quello che mi piace di più», è Meditazioni sulla sabbia, sull’esperienza di Charles de Foucauld, «del quale sono sempre stato un appassionato». E anche questo volume ha avuto, per così dire, un ‘imprimatur’ pontificio. Questa volta il papa è Benedetto XVI. «Più volte sono stato in udienza da lui. Quando gli portai questo mio libro gli dissi: ‘Santità, ci ho messo 40 anni per scriverlo’. E lui, ridendo, mi ha risposto: ‘Nel frattempo, però, ne ha scritti tanti altri’». Ma cosa vuol dire scrivere di spiritualità oggi? «Credo nella forza della parola. Ho scoperto che avere il coraggio di proporre pensieri così diversi riesce a stimolare le coscienze». Già: Indro Montanelli parlando di lui lo descrisse curiosamente come un «prete deviazionista», senza rendersi conto della sua ‘stretta’ frequentazione di papi.

    23 Settembre, 2015 - 10:28
  11. discepolo

    http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2015/09/23/francesco-e-il-lupo-ma-gli-agnelli/

    Misericordia deve sempre essere unita a giustizia cosi come carità a verità.
    Lo sbilanciamento, il disequilibrio delle due coppie misericordia-giustizia, carità-verità non porta al Regno del Cieli ma al regno del principe di questo mondo, l’Anticristo.
    Petrus chiede perchè fa paura la misericordia.
    io chiedo a Petrus . perchè fa paura la Giustizia??
    perchè si tace la Verità?
    Non è forse la mancanza di equilibrio fra queste due facce dell’unico Amore divino, misericordia E giustizia, carità E verità che provoca la paura , la paura che è sempre segno dell’errore ?

    23 Settembre, 2015 - 10:31
  12. petrus

    L’annuncio cristiano risponde positivamente alla sete di giustizia dell’uomo, come afferma l’apostolo Paolo nella Lettera ai Romani: “Ora invece, indipendentemente dalla Legge, si è manifestata la giustizia di Dio… per mezzo della fede in Gesù Cristo, per tutti quelli che credono. Infatti non c’è differenza, perché tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, per mezzo della redenzione che è in Cristo Gesù. E’ lui che Dio ha stabilito apertamente come strumento di espiazione, per mezzo della fede, nel suo sangue” (3,21-25).

    Quale è dunque la giustizia di Cristo? E’ anzitutto la giustizia che viene dalla grazia, dove non è l’uomo che ripara, guarisce se stesso e gli altri. Il fatto che l’“espiazione” avvenga nel “sangue” di Gesù significa che non sono i sacrifici dell’uomo a liberarlo dal peso delle colpe, ma il gesto dell’amore di Dio che si apre fino all’estremo, fino a far passare in sé “la maledizione” che spetta all’uomo, per trasmettergli in cambio la “benedizione” che spetta a Dio.

    Benedetto XVI

    La giustizia di Dio si chiama misericordia, Discepolo.

    23 Settembre, 2015 - 10:58
  13. Sara1

    Sa che c’è? ieri diceva che contano solo le opere, oggi solo la grazia divina, alla fine a forza di tirare le cose di qua e di là a seconda del bisogno non si capisce più nulla.

    23 Settembre, 2015 - 11:25
  14. petrus

    Che la giustizia di Dio sia la misericordia e che la misericordia non ammetta filosofia ma azione caritatevole verso il fratello sono consequenziali.

    Questo è l’ABC del vangelo Sara.

    23 Settembre, 2015 - 11:46
  15. Luigi Accattoli

    Attenzione: ho inserito tra i primi commenti a questo post altre parole dette dal Papa ieri in Cuba – le ho inserite in ritardo perché nella giornata di ieri non avevo avuto il tempo – invito a leggerle. Sono quelle che trovate ai commenti

    6. Uscire di casa

    7. Incinte di speranza

    23 Settembre, 2015 - 11:50
  16. petrus

    Grazie per il suggerimento Luigi…

    Ho fatto subito un parallelo fra le incinte di speranza e chi invece non produce nulla (Grazie a tutte queste donne consacrate, al servizio di ciò che è inutile, perché non si può fare nessuna impresa, non si possono guadagnare soldi, non si può portare avanti assolutamente nulla con questi nostri fratelli).

    Dove c’è la speranza di un figlio ma anche dove non si produce nulla Dio c’è.
    Dove la vita è feconda ma anche dove non lo è, Dio c’è.

    23 Settembre, 2015 - 11:57
  17. Sara1

    Caro petrus sono ufficialmente in una fase nichilistica.

    Speriamo che mi rimanga qualche fondamento e poi pazienza.

    23 Settembre, 2015 - 12:01
  18. Fabrizio Scarpino

    Per la prima volta nella storia della mia partecipazione a questo blog, sono d’accordo con discepolo

    Dio è misericordia, ma è anche giustizia.

    Il card. Peter Erdo (primate di Ungheria), ha fatto presente durante il Sinodo come le vie di Dio siano inseparabilmente misericordia e giustizia.
    Hesed e Tzedaka: misericordia e giustizia sono nell’antico Testamento proprietà di Dio che in Lui coincidono.

    E come dimenticare queste parole di Benedetto XVI nella Spe Salvi:

    La protesta contro Dio in nome della giustizia non serve. Un mondo senza Dio è un mondo senza speranza (cfr Ef 2,12). Solo Dio può creare giustizia. E la fede ci dà la certezza: Egli lo fa. L’immagine del Giudizio finale è in primo luogo non un’immagine terrificante, ma un’immagine di speranza; per noi forse addirittura l’immagine decisiva della speranza. Ma non è forse anche un’immagine di spavento? Io direi: è un’immagine che chiama in causa la responsabilità. Un’immagine, quindi, di quello spavento di cui sant’Ilario dice che ogni nostra paura ha la sua collocazione nell’amore [35].
    Dio è giustizia e crea giustizia. È questa la nostra consolazione e la nostra speranza. Ma nella sua giustizia è insieme anche grazia. Questo lo sappiamo volgendo lo sguardo sul Cristo crocifisso e risorto. Ambedue – giustizia e grazia – devono essere viste nel loro giusto collegamento interiore. La grazia non esclude la giustizia. Non cambia il torto in diritto. Non è una spugna che cancella tutto così che quanto s’è fatto sulla terra finisca per avere sempre lo stesso valore. Contro un tale tipo di cielo e di grazia ha protestato a ragione, per esempio, Dostoëvskij nel suo romanzo « I fratelli Karamazov ».
    I malvagi alla fine, nel banchetto eterno, non siederanno indistintamente a tavola accanto alle vittime, come se nulla fosse stato.

    Le ultime due righe mi sembrano chiarissime.

    Ciò non toglie il fatto che bene papa Francesco abbia fatto bene a indire il Giubileo della Misericordia. Il primo ad averne bisogno sono io.

    Ciao a tutti.

    23 Settembre, 2015 - 13:18
  19. Gandalfilbianco

    Con le opere, generate e permesse dalla grazia, si rende salda e ben radicata in noi la grazia di Dio. La grazia di Dio é il motore di tutto ma le opere fanno sì che noi non spegniamo volontariamente questo motore, anzi continuano sempre più a “potenziarlo”. La Giustizia di Dio é il Suo Amore. Essere giusti, nel significato primo e autentico della parola, significa agire secondo la giustizia di Dio ovvero fare, dire e pensare tutto per Amore e con Amore. Quando però, inevitabilmente, si cade nel peccato ( mancanza di Amore, indifferenza all’ Amore, azioni pensieri e parole contro l’Amore) solo la Misericordia infinita offertaci dal Signore, che possiamo accogliere solamente grazie al pentimento e alla contrizione, può tirarci fuori dal baratro dal quale non usciremmo mai con le nostre forze. Per mezzo della Misericordia il Signore ci ri-mette nella Giustizia, a percorrere la via della Giustizia; ovvero a vivere per, con e del Suo Amore.
    Il fine e obiettivo ultimo di tutti è essere una cosa sola con Dio, essere Giusti ovvero vivere e agire secondo l’Amore; poiché purtroppo siamo costantemente soffocati e schiacciati dal peccato solo la Misericordia ci può permettere ogni volta di rialzarci e riprendere la via della Giustizia. Un sacerdote tempo fa mi disse: satana non vince quando riesce a farci cadere (cadiamo continuamente), vince quando rimaniamo caduti, quando non ci rialziamo, quando non torniamo ad afferrare con forza la mano del Signore tesa sempre verso ciascuno di noi.
    Tutto ciò non significa assolutamente che sia possibile sottovalutare il male ed il peccato perché tanto Dio perdona sempre, è vitale impegnarsi sempre a rimanere sulla via della Giustizia. Constatiamo però che per quanto ci si possa impegnare il peccato non ci lascia mai del tutto( l’apostolo Paolo lo dice chiaramente riferendosi a sé stesso); ecco che la Misericordia diventa essenziale. Credo che il modo migliore di rimanere nella Giustizia di Dio sia Amare, agire pensare e dire con e per l’Amore, ed il modo più concreto per farlo consiste nel riversare questo Amore nel prossimo; Amando ,così, il Signore stesso nei fratelli. In passato mi illudevo che per rimanere nella Giustizia dovessi principalmente evitare di fare il male e non mi preoccupavo più di tanto di fare attivamente del bene. In questo modo nascondevo il talento illudendomi che sarebbe stato sufficiente riconsegnarlo. Da quando ho iniziato a cercare di Amare concretamente sto conoscendo e sperimentando sempre meglio la bellezza e la grandezza dell’Amore di Dio. Ora sto lentamente capendo la gravità del peccato: quando in me manca l’Amore di Dio o agisco andandovi contro, contro quell’Amore che è Vita, è come se offendessi e dessi uno schiaffo al Signore, al mio Amico più grande che mi Ama infinitamente. Il dolore , purtroppo certamente non minimamente proporzionato alla gravità del peccato, è una molla molto più efficace e potente della paura che possedevo del castigo (per aver trasgredire la legge) nel cercare la confessione.
    Sono, personalmente, convinto che papa Francesco stia servendo molto bene il Signore e il Suo popolo. Francesco, dall’ inizio del pontificato, insiste con forza sulla Misericordia e sulla Giustizia, molto probabilmente, anche se potrebbe non sembrare così a prima vista, più sulla seconda. I suoi continui richiami ad amare concretamente il prossimo, servire poveri, malati, emarginati, no all’uccisione di bambini non ancora nati, no all’eutanasia, richiami frequenti alla confessione, richiami all’ importanza estrema dell’ Eucaristia( per es. un cristiano che non va a Messa non sa quello che perde, è scemo) ; fanno sì che ogni cristiano tocchi e conosca sempre piu da vicino Gesù Cristo e il Suo Amore, incamminandosi sulla via della Giustizia . Una volta sperimentato questo immenso Amore Vero che tutto trasforma, quando si commenterà peccato, quando si avrà smarrita la Giustizia, quando l’Amore sarà stato calpestato ; un dolore, che crescerà sempre più, condurrà il peccatore a chiedere il perdono di Dio e a voler riprendere il cammino della Giustizia. Nessuno, una volta sperimentato realmente l’Amore di Dio, potrà più viverne senza.

    23 Settembre, 2015 - 13:41
  20. Gandalfilbianco

    Un caro saluto a tutti, nel riordinare le idee ho dimenticato di salutarvi. 😀

    23 Settembre, 2015 - 13:49
  21. Sara1

    Bravo Gandalf.

    23 Settembre, 2015 - 13:51
  22. petrus

    Gandalf un bravo da Sara equivale ad un superbravissimo in qualunque altro istituto scolastico pubblico o parificato.

    23 Settembre, 2015 - 14:25
  23. lazzaro

    “Quale gioia pensare che il buon Dio è giusto, cioè che tiene conto delle nostre debolezze, che conosce perfettamente la fragilità della nostra natura. Di che cosa dunque avrei paura?”
    (Santa Teresa di Lisieux, Storia di un’anima)

    23 Settembre, 2015 - 14:41
  24. petrus

    Santa Teresina… dottore della chiesa mica per niente!

    23 Settembre, 2015 - 15:57
  25. Sara1

    È dottore anche Tommaso che ieri prendeva in giro.
    Se possiamo gentilmente lasciarli tutti poi ce li scegliamo da soli…

    23 Settembre, 2015 - 16:07
  26. Un “optalidon” aiuterebbe ?

    23 Settembre, 2015 - 16:21
  27. petrus

    Santa Teresina mi piace di più. La capisco meglio e mi è più simpatica.

    23 Settembre, 2015 - 16:33
  28. picchio

    Santa Teresa patrona delle missioni, lei che non è mai uscita dal convento.. Mi è sempre piaciuto questo fatto

    23 Settembre, 2015 - 18:27
  29. giorgio

    Mi fa molto piacere che Bergoglio apprezzi i libri di Pronzato. Nella mia libreria alla sezione “religiosa” i Vangeli scomodi hanno sempre avuto un posto di rilievo, dal lontano 1983.

    23 Settembre, 2015 - 19:55
  30. noi che gli anni ’80……

    24 Settembre, 2015 - 0:04

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