Francesco: il suicidio di chi fu abusato pesa sul mio cuore

31 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Storia delle sue sofferenze. Francesco 1: Ho conosciuto Daniel Pittet in Vaticano nel 2015, anno della Vita Consacrata. All’epoca Daniel era tutto preso dalla pubblicazione di un libro dal titolo «Vivere vuol dire dare tutto». All’interno di quel libro erano state raccolte testimonianze di religiosi di ambo i sessi, sacerdoti e monaci. Che questo cristiano così fervente fosse stato oggetto di abuso sessuale proprio da parte di un sacerdote mi sembrava davvero cosa impossibile, eppure era proprio quello che mi aveva raccontato. La storia delle sue sofferenze mi ha colpito e commosso nel profondo: sono arrivato a capire quali siano i danni terribili che possono essere provocati da un abuso sessuale e quanto lungo e doloroso sia il cammino che si prospetta alle vittime […] e quanto in profondità il Male possa andare a insinuarsi nel cuore di un servitore della Chiesa.

    18 Agosto, 2017 - 9:46
  2. Luigi Accattoli

    Ne è ferita la Chiesa. Francesco 2: Come potrebbe altrimenti un sacerdote, uno che si è consacrato a Cristo ed alla Sua Chiesa, arrivare al punto di provocare tali disgrazie? Come potrebbe altrimenti questa persona, uno il cui compito è quello di condurre i bambini verso Dio, andare ad attirare uno di questi bambini verso ciò che già ho avuto occasione di chiamare «sacrificio diabolico», a causa del quale non sarà soltanto il bambino a rimanerne ferito, bensì la stessa esistenza della Chiesa? Alcune delle vittime, alla fine, si sono addirittura tolte la vita. Queste morti pesano sul mio cuore, sulla mia coscienza e su quella di tutta la Chiesa. Alle loro famiglie vorrei esprimere il mio amore ed il mio dolore, così come in tutta umiltà vorrei chiedere loro perdono.

    18 Agosto, 2017 - 9:49
  3. Luigi Accattoli

    Altro lato della Chiesa. Francesco 3: Ho dichiarato che contrasteremo con la massima severità i sacerdoti che abbiano tradito la propria missione. Questo vale anche per vescovi e cardinali che, come avvenuto ripetutamente nel passato, prendano quei sacerdoti sotto la propria tutela e difesa. In tutta quella sua sofferenza, tuttavia, Daniel Pittet è comunque riuscito a scoprire per sé un altro lato della Chiesa. Un lato che gli ha permesso di arrivare a non dubitare degli uomini e dello stesso Dio. Mi riferisco, per esempio, alla forza della preghiera che non lo ha mai abbandonato e che lo ha sostenuto e guidato durante le ore più buie.

    18 Agosto, 2017 - 9:49
  4. Luigi Accattoli

    L’ho perdonato. Francesco 4: Dopo quarantaquattro anni Daniel ha deciso di andare a rintracciare il suo aguzzino, quell’uomo che gli ha portato dolore fin nel profondo dell’anima, di guardarlo negli occhi… e di stringergli la mano! Quel bambino ferito è oggi un uomo che cammina a testa alta. Può essere ferito, ma camminerà sempre a testa alta. Le sue parole mi hanno davvero commosso: «Molte sono le persone che non riescono a capire come io possa non provare odio nei suoi confronti. Io l’ho perdonato ed ho ricostruito la mia vita sulle fondamenta di quel perdono».

    18 Agosto, 2017 - 9:49
  5. Luigi Accattoli

    Oltre il silenzio. Francesco 5: Io vorrei ringraziare Daniel, perché sono testimonianze come la sua che rendono possibile passare oltre il plumbeo silenzio che circonda i dolori e gli scandali, testimonianze che vanno a portare luce all’interno di tenebre spaventose che si celano nella vita della Chiesa. Sono testimonianze come questa che aprono la strada ad un adeguato risarcimento, una strada che porta alla grazia della riconciliazione. Per chi ha commesso abusi di pedofilia conducono inoltre alla presa di coscienza della spaventosa portata delle proprie azioni. Prego per Daniel e per tutti quelli che nella loro innocenza sono stati feriti. Che Dio possa aiutarli a rialzarsi ed a guarire. Possa Egli perdonarci tutti ed essere misericordioso.

    18 Agosto, 2017 - 9:50
  6. Beppe Zezza

    Benissimo fa Papa Francesco a mantenere viva la reazione della Chiesa a questo tema della pedofilia dei sacerdoti, che è motivo di “scandalo” terribile.
    La questione del segreto confessionale è un tema ricorrente nella polemica anticristiana . Bene fa la Chiesa a opporre un netto rifiuto a modificare la sua dottrina in merito: ne va della esistenza stessa della pratica del sacramento.
    Vorrei tuttavia, con l’occasione, portare all’attenzione una questione che mi è stata sollevata da conoscenti ebrei. Questi valutavano molto negativamente il fatto che poco o nessuno spazio venisse dato nel cristianesimo alla necessità della RIPARAZIONE del danno procurato per ottenere il perdono. Per gli ebrei per il perdono dello YOM KIPPUR questo della riparazione è invece condizione indispensabile! (Di questa pratica c’è traccia nel Vangelo nella famosa frase: se quando presenti la tua offerta all’altare ecc).
    I buoni confessori credo ancora ne parlino, tuttavia, per la mia esperienza personale come penitente e come catechista della prima comunione questo argomento non è affrontato.

    18 Agosto, 2017 - 11:34
  7. maria cristina venturi

    La richiesta di perdono e’molto piu’significativa se e’personale, cioe’se e’fatta da carnefice a vittima.Se un solo prete pedofilo chiedesse pubblicamente perdono. alle sue vittime,guardandole in faccia, guardandole negli occhi, sarebbe moto piu’incisivo delle richieste di scuse ufficiali”daparte dell’Istituzione Chiesa.
    La richiesta PERSONALE di perdono e il.perdono,poi,dovrebbero essere seguiti dallo scontare da parte del prete pedofilo una pena adeguata,non per vendetta,ma per senso di giustizia.
    Altrimenti tutto rimane alla superficie e tutto va avanti come prima.Tanti bei discorsi e basta.

    18 Agosto, 2017 - 15:09
  8. maria cristina venturi

    C’e’mai stato, mi chiedo, un prete pedofilo che abbia chiesto pubblicamente scusa?

    18 Agosto, 2017 - 15:12
  9. williamcanciani

    Perdono, pentimento, risarcimento. Non metto in dubbio che a volte occorra un risarcimento. Non sempre è esattamente quantificabile, non ogni peccato è riparabile (potrei io omicida, resuscitare un morto?). Tuttavia che cos’è il pentimento? e qual è la ragione del suo valore? Il pentimento è la liberazione dal mio falso ego passato (falso perché tradiva la mia vocazione divina). Ora se il pentimento è autentico, io sono un altro, uno che ama e si cura della sua vecchia vittima, e il risarcimento lo darò per questo, non tanto per ottenere il perdono. Se il pentimento è la liberazione di me stesso dalla catena del mio peccato passato (cosa che avviene per grazia); nel perdono libero il mio prossimo da quella catena, o perlomeno gli indico che non è condannato a restare per sempre peccatore. Quindi a volte segue, a volte anticipa il pentimento.
    Ma il peccato dei sacerdoti pedofili non ha solo questa logica, propria di qualsiasi peccato. Rischia di inficiare la credibilità della chiesa cattolica, specie in materia di sessualità e relazioni umane; si ha un bel dire che la dottrina morale cattolica ha sempre condannato quel peccato, quando i casi si moltiplicano e saltano fuori per ogni dove, sorgono ovunque dubbi sulla stessa credibilità di una morale che gli stessi ecclesiastici (o così tanti fra di essi) stentano a seguire.

    18 Agosto, 2017 - 17:09
  10. williamcanciani

    Quanti sono i preti cattolici pedofili? Forse sembrano tanti solo per l’attenzione che i media dedicano loro, a volte per un malcelato anticlericalismo. Ma se si riscontrasse che la percentuale di pedofili tra i preti è superiore alla percentuale di pedofili tra gli esseri umani, ciò non vi indurrebbe a delle perplessità?

    18 Agosto, 2017 - 17:23
  11. Beppe Zezza

    Io penso che la richiesta della riparazione ( quando e nei termini in cui questa è possibile ) sia la verifica della sincerità del pentimento.
    Quanto alle percentuali una analisi statistica potrebbe essere utile ( ma chissà se non è stata fatta riservatamente ) anche se poi la interpretazione sarebbe comunque difficile.

    18 Agosto, 2017 - 19:43
  12. Victoria Boe

    Infatti il peccato della pedofilia, orrendo sempre, appare più scandaloso se commesso da chi predica il Vangelo, dove è scritto che è meglio mettersi una macina al collo piuttosto che scandalizzare un bambino.
    Dunque, la pedofilia nella Chiesa inficia davvero irreparabilmente la credibilità della Chiesa già messa in dubbio, peraltro, per altre ragioni.
    Fra l’altro, sembra assurdo che tantissimi casi stiano venendo a galla, quasi fossero una norma, in essere chissà da quando.
    Prima restavano sotto tappeto, ad opera di vescovi che magari sapevano ma preferivano tacere per non creare scandalo; oggi non è più possibile nascondere niente. È una macchia che si sta allargando come l’olio.
    Ogni giorno si viene a sapere di qualche caso, e si rischia di farci l’abitudine.
    Qual è il motivo vero di una piaga tanto infetta della Chiesa?
    L’istituzione si sta interrogando seriamente su questo?
    Non può essere che tutti questi ecclesiastici( preti, vescovi, cardinali) siano dei malati. Non è credibile. Deve esserci um motivo ben più fondante.

    18 Agosto, 2017 - 19:51
  13. Beppe Zezza

    Voglio manifestare un sospetto che ho. Il termine “pedofilo” è poco esatto. Fa pensare che si tratti di “abusi su bambini”. In realtà, da quello che sembra, nella grande maggioranza dei casi si tratta di abusi su “adolescenti”. Ai tempi della grecia classica coloro che erano attirati dagli adolescenti venivano detti “pederasti”. Ora mentre è accertato che tra “pedofilia” ( in senso proprio ) e “omosessualità” non ci sia alcuna relazione, il confine tra “pederastia” e “omosessualita” è assai più labile.
    Per molto tempo nei seminari non si è posta nessuna o poca attenzione alle inclinazioni sessuali degli aspiranti al sacerdozio, ne risulta che tra le file del clero, oggi, la percentuale di “omosessuali” sia molto più ampia ( così si dice ) che nel mondo ordinario.
    La carne è debole e i chierici non sono più “santi” dei laici. E i peccati contro la castità sono nel clero comuni come nel mondo laico – tranne che quando sono di tipo “eterosessuale” non fanno notizia.
    Voglio anche aggiungere un’altra cosa: nei peccati oltre alla debolezza individuale gioca anche l’azione del “tentatore” e questa è molto più forte sui chierici per la posizione che occupano e il danno che una loro “caduta” provoca.

    18 Agosto, 2017 - 20:30
  14. Victoria Boe

    La questione delle inclinazioni sessuali negli aspiranti chierici è una foglia di fico.
    Se è vero che i preti sono tenuti a rispettare il voto di verginità, avere tendenze eterosessuali o omosessuali è la stessa cosa. Né gli uni né gli altri dovrebbero avere rapporti sessuali di alcun genere. Punto.
    La questione vera è che anche i preti, etero o omosex, sono uomini in carne ed ossa, non angeli senza sesso, e pretendere che essi siano uomini diversi dagli altri è follìa. Solo pochi riescono a inibirsi sessualmente, io credo.
    Guardiamo in faccia la realtà delle cose.

    18 Agosto, 2017 - 20:51
  15. Victoria Boe

    “nei peccati oltre alla debolezza individuale gioca anche l’azione del “tentatore” e questa è molto più forte sui chierici per la posizione che occupano e il danno che una loro “caduta” provoca.”

    Questa mi fa un po’ ridere, a dire il vero.

    18 Agosto, 2017 - 20:53
  16. maria cristina venturi

    Mi sembra significativo che il papa Francesco scriva queste testuali parole:
    Sono arrivato a capire..quanto in profondita’ il Male possa arrivare ad insinuarsi nel cuore di un servitore della Chiesa.
    Se il papa parla di un Male, con la maiuscola,che ha il potere di insinuarsi in profondita’nel cuore di un uomo benche’consacrato al servizio di Dio,vuol dire che accenna al mistero della tentazione del Diavolo che non solo non risparmia nessuno ma aggredisce di piu’proprio le persone consacrate a Dio.
    Il rischio di passare al “lato oscuro della Forza”e’la tremenda tentazione propria dei piu’progrediti dei maestri Jedi.

    18 Agosto, 2017 - 22:04
  17. Amigoni p. Luigi

    E’ con innegabile disagio che intervengo su questo tema per condividere, con chi si è espresso su questo blog, il dolore e l’indignazione di tutti per lo “scandalo pedofilia”, ancora più drammatico quando è pedofilia dei preti e religiosi e educatori di Chiesa.
    Su questo argomento si coglie unanimità di giudizio, di pietà, di condanna e, mi pare, anche di misericordiosa richiesta di effettiva riparazione. Anche a me non risulta che ci siano state pubbliche dichiarazioni di dolore e di scusa di chi è colpevole.
    Che ci sia stato un ritardo complessivo nella Chiesa, in alto e in basso, nell’avvertire la gravità, l’estensione, le responsabilità e le conseguenze terribili del fenomeno (di questo “male”) è fuori di dubbio.
    Credo che tutti ci riconosciamo nella sincerità e nella profondità delle denunce degli ultimi papi, almeno in questo cogliendo una perfetta continuità di analisi e di pubblica denuncia del male che non siamo stati capaci di riconoscere subito, di contenere e annullare. Qui – e sarebbe giusto anche in altre situazioni di responsabilità – avvertiamo il peso di quel male profondo che è nelle radici del nostro cuore e che sentiamo incombere e in vari momenti prevalere sulle nostre possibilità di bene e di scelte buone.

    20 Agosto, 2017 - 7:17
  18. Victoria Boe

    In tutta evidenza lei, padre Luigi, è un presbitero che ama dire le cose come stanno, senza edulcorare le realtà delle cose, senza omissioni, senza pretesti dietro cui velare la gravità di certi mali di cui anche la Chiesa soffre.
    E ciò è meritorio.
    Si tratta di avere coraggio nell’esprimere verità brucianti; un “coraggio” che spesso latita fra gli ecclesiastici sia per vergogna sia per cercare di mettere in un angolo buio, e magari far dimenticare, certa “sporcizia”( Ratzinger) che si annida anche nella Chiesa. E così facendo non si fa il bene della Chiesa, ma si favorisce il dilagare del male.
    Il male va denunciato con voce forte, non con mezzi termini felpati, soprattutto se a compierlo è una ” mater et magistra”, o una parte di essa, che da sempre vuole insegnare ma solo agli altri e non a sé stessa.
    Infatti è questo il motivo per cui fino ad oggi molti mali, serpeggianti subdolamente nella Chiesa, non si conoscevano e continuavano a diffondersi in sotterraneo fra i suoi membri. Venivano nascosti da un’Istituzione che voleva apparire casta e pura anche quando non lo era.
    Ma la vox populi era un’altra.
    Da qualche tempo, finalmente, certi pastori, in alto e in basso, sentono come un DOVERE quello di parlare apertis verbis, senza sussurrare soltanto, per fare denunce precise che certamente aiuteranno a portare pulizia nella Chiesa rendendola più VERA e CREDIBILE.
    Chi sempre si è servito di una Chiesa corruttibile per fare i propri comodi farà carte false per chiudere la bocca di quei pastori.
    Il Male contro il Bene. È sempre stato così dall’inizio della storia umana.
    Ma il bene pian piano si fa strada ad opera di coloro che si adoperano per farlo progredire.
    Dio è sempre con loro perché di loro si serve come di strumenti per la giusta causa.

    20 Agosto, 2017 - 13:53
  19. Enrico Usvelli

    Non riesco a mettere il link ma se su Google digitate ad esempio ‘Benedetto XVI seminari omosessuali’ tra i primi risultati viene fuori un documento che spiega la posizione della Chiesa su sacerdozio ed omosessualità.
    Qualche anno fa erano state fatte statistiche sulla pedofilia ed era risultato che NON era maggiormente presente tra i sacerdoti rispetto ad altre categorie.
    Don Di Noto da anni combatte la pedofilia nel deep web e dice che è una cosa spaventosa. Non ci sono paragoni tra il numero e il tipo di abusi da parte di sacerdoti e quello che si trova là. Però non se ne parla e questo fa sospettare che ci siano connivenze ad alto livello (il giro di soldi non è da ridere) per tenere nascosta al grande pubblico questa realtà.
    Sia chiaro che non intendo giustificare nessuno: UN sacerdote che commette UN abuso è già troppo.
    Per Beppe,
    non siamo tutti uguali di fronte al demonio. Più una persona è vicina a Dio
    e più il diavolo ha desiderio di conquistarla. Le persone consacrate sono prede ambite anche per la ‘ricaduta’ : un prete che commette cose orribili può far allontanare molti da Dio. Il figlio di un mio amico stava diventando sacerdote in una congregazione di cui non ricordo il nome. La scoperta delle porcherie commesse dal fondatore l’ha mandato profondamente in crisi e non si è più fatto sacerdote (anche se credo non abbia perso la fede, è tanto che non lo vedo).

    20 Agosto, 2017 - 14:51
  20. Enrico Usvelli

    Dimenticavo, la lotta alla pedofilia e alla pederastia nella Chiesa mi pare sia una delle cose che uniscono Francesco e Benedetto.

    20 Agosto, 2017 - 14:53
  21. Victoria Boe

    Non credo proprio che “Più una persona è vicina a Dio e più il diavolo ha desiderio di conquistarla.”
    Questo fa parte delle fole che ancora resistono, messe in giro da certa Chiesa del passato. E l’episodio riportato non fa testo.
    Il Male va combattuto dall’interno dell’Istituzione in cui ci si trova, non uscendo da essa. Quel giovane che ha lasciato, probabilmente non aveva sicurezza di vocazione nel suo intimo, e ha fatto bene a lasciar perdere.
    Al contrario, chi ha sicurezza di fede ma viene considerato un potenziale peccatore dalla Chiesa per le vituperate “tendenze” omosessuali, non viene ammesso al presbiterato e alle sue funzioni, con cui le “tendenze” non hanno niente, proprio nulla di nulla, a che vedere.
    E tale esclusione, dovuta–mi spiace dirlo– al papa emerito, che forse non aveva riflettuto abbastanza nell’emettere il divieto, fanno soffrire parecchio chi chiede di mettersi al servizio del Signore con sincerità di intenzioni sorrette da fede certa. E mai avrebbe creduto che le famigerate “tendenze” potessero avere voce in capitolo nell’accoglienza o meno al ministero sacerdotale.
    Questa sì è una grande delusione nei confronti di un’ Istituzione che dice di essere Mater, ma nei fatti spesso lo dimostra poco e senza intelligenza.
    Se io vado in chiesa e mi trovo di fronte a un prete per un motivo qualsiasi, che mi importa di conoscere le sue tendenze in fatto di sesso?
    Mai me lo sono chiesto prima e mai me lo chiederò.
    Sono ben altre le cose che mi aspetto da lui in fatto di servizio al Signore e ai suoi fratelli tutti.

    20 Agosto, 2017 - 17:06
  22. Enrico Usvelli

    Grazie Lorenzo, è proprio quello.

    21 Agosto, 2017 - 11:07
  23. Beppe Zezza

    Mi chiedo perché il fatto che i casi siano molti questo renda meno CREDIBILE la morale [ “sorgono ovunque dubbi sulla stessa credibilità di una morale che gli stessi ecclesiastici (o così tanti fra di essi) stentano a seguire ].
    Forse che la “credibilità” della morale sipende dalla “facilità” di seguirla? Come dire: bisogna “adeguare” la morale alle possibilità concrete.
    Mi pare che questo sia oggi uno dei temi che dividono il mondo cattolico. Bisogna abbassare l’asticella in modo che tutti siano felici di superarla senza particolare impegno o mantenerla elevata spingendo le persone a cercare i modi per superarla?

    Mi chiedo anche quale sia il reale pensiero della Signora Victoria Boe : quali sono secondo lei le cause del fenomeno pedofilia/pederastia nel clero e quali sono – se ci sono – le azioni “preventive” da associare a quelle “repressive” già in atto che la Chiesa dovrebbe adottare? ( Essendo esclusa la più forte tentazione del maligno – il quale notoriamente non è reale ma solo il retaggio di un mondo superato, i chierici pedofili sono solo persone malvagie che bisgnerebbe identificare e mettere in condizioni di non nuocere prima che possano fare danni )

    21 Agosto, 2017 - 13:06
  24. Victoria Boe

    No, caro Beppe Zezza, lei non ha capito o vuole travisare il mio pensiero, e non è la prima volta. Cosa assai grave.
    Non è la morale ad essere meno credibile, è la Chiesa ad esserlo quando i suoi membri la rigettano pur predicandola nel rifarsi al Vangelo.
    La questione omosessualità non c’ entra un tubo con l’ ammissione al presbiterato, soprattutto se si parla di ” tendenze”, che non sono peccato proprio per niente.
    Pedofilia o pederastia non sono necessariamente collegati all’ omosessualità. Chi lo crede, prende un grosso abbaglio.
    La Chiesa sottintende con quello stupido divieto che un prete con quelle tendenze possa recarle danno. A me risulta che il danno possano recarlo anche i preti eterosessuali.
    I preti tutti, mi risulta anche, non devono pensare al sesso.
    A parte il fatto che nessuno si chiede se don Tizio o don Caio siano omo o etero, in quanto il sesso non c’ entra niente col servizio che ci si aspetta da loro.
    C’ entra molto, invece, la loro pudicizia interiore ed esteriore,

    21 Agosto, 2017 - 14:04
  25. Victoria Boe

    che riguarda tutti noi.
    E su questo argomento ho chiuso, non prima di aver detto che sarebbe ora che qualcuno provasse a ragionare di testa propria prima di accodarsi acriticamente ai dettami di una Chiesa ritenuta infallibile nei suoi giudizi anche quando è fallibilissima per i preconcetti datati duri a morire.

    21 Agosto, 2017 - 14:16
  26. Victoria Boe

    Dimenticavo: le idee sulle cause del “fenomeno” io le ho ben chiare e le ho espresse ampiamente più di una volta, per cui non intendo ripetermi.

    21 Agosto, 2017 - 14:36
  27. Beppe Zezza

    Che la grandissima parte dei preti condannati per pedofilia fosse “omosessuale” è ahimè una realtà.
    Che la omosessualità non sia correlata alla pederastia è vero, vero anche che è la pederastia a essere correlata con la omosessualità. ( gli omosessuali non sono forzatamente pederasti, i pederasti sono in larga maggioranza omosessuali ).
    Vero che la “tendenza” omosessuale o eterosessuale non ha rilevanza nell’esercizio del ministero, vero anche che gli omosessuali hanno, in genere, rispetto agli eterosessuali una tendenza molto maggiore alla “promiscuità” – indice di una più marcata debolezza di fronte alla castità richiesta.
    Le norme citate nel link di Lorenzo Cuffini non “escludono” dal presbiterato ma pongono severi “paletti” .
    Che la Chiesa perda di credibilità quando i suoi membri non rispettano la morale che propongono è un fatto dolorosamente vero. Che la soluzione per riacquistare credibilità sia di “adattare” la morale abbassandone il livello è invece chiaramente una “pseudosoluzione”.
    Purtroppo la mia presenza sul blog è recente e quindi non conosco con precisione quali siano le cause del fenomeno della pedofilia dei chierici sexondo Victoria.
    Lei sostiene che molti dei mali che affliggono la Chiesa odierna sia l’ essere legata a un rigido dogmatismo. Ma non vedo questo cosa c’entri con la pedofilia dei chierici.

    21 Agosto, 2017 - 15:18
  28. Victoria Boe

    Infatti non c’entra niente.
    Dove ho scritto, esattamente, quelle parole? Non saranno una sua interpretazione?
    Me le riporti virgolettate.

    21 Agosto, 2017 - 15:25
  29. Beppe Zezza

    Volevo solo dire chequello è il principale concetto che mi è parso poter estrarre dai suoi post – cosa che appunto non ha niente a che fare con l’argomento in questione.
    In altre parole: io non so quale siano secondo lei le cause che ha espresso chiaramente.

    21 Agosto, 2017 - 17:24

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