Francesco: “La Chiesa non dovrebbe essere solo materna ma anche paterna”

“Il modo di esercitare la maternità della Chiesa è la misericordia”, ha detto il Papa in un’intervista ai media vaticani, ma ha aggiunto che è necessario anche un “ministero paterno” ispirato alla “capacità tutta paterna di mettere i figli in condizione di prendersi le proprie responsabilità”. Riporto nei commenti due brani dell’intervista, che è incentrata sulla figura di San Giuseppe al quale Francesco ha dedicato un anno di riflessione e di preghiera, la lettera apostolica Patris corde [Con cuore di padre, dicembre 2020] e al quale sta dedicando un ciclo di catechesi del mercoledì.

6 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Ministero paterno. Più volte Lei ha denunciato che la paternità oggi è in crisi. Cosa si può fare, cosa può fare la Chiesa, per ridare forza alla relazione padre-figlio, fondamentale per la società? Quando pensiamo alla Chiesa la pensiamo sempre come Madre, e questa non è certamente una cosa sbagliata. Anche io in questi anni ho cercato di insistere molto su questa prospettiva perché il modo di esercitare la maternità della Chiesa è la misericordia, cioè è quell’amore che genera e rigenera alla vita. Il perdono, la riconciliazione, non sono forse un modo attraverso cui noi veniamo rimessi in piedi? Non è un modo attraverso cui noi riceviamo nuovamente la vita perché riceviamo un’altra possibilità? Non può esistere una Chiesa di Gesù Cristo se non attraverso la misericordia! Ma credo che dovremmo avere il coraggio di dire che la Chiesa non dovrebbe essere solo materna ma anche paterna. È chiamata cioè a esercitare un ministero paterno non paternalistico. E quando dico che la Chiesa deve recuperare questo aspetto paterno mi riferisco proprio alla capacità tutta paterna di mettere i figli in condizione di prendersi le proprie responsabilità, di esercitare la propria libertà, di fare delle scelte. Se da una parte la misericordia ci sana, ci guarisce, ci consola, ci incoraggia, dall’altra parte l’amore di Dio non si limita semplicemente a perdonare, a guarire, ma l’amore di Dio ci spinge a prendere delle decisioni, a prendere il largo.

    13 Gennaio, 2022 - 21:23
  2. Luigi Accattoli

    Paura di decidere. A volte la paura, ancor più in questo tempo di pandemia, sembra paralizzare questo slancio… Sì, questo periodo storico è un periodo segnato dall’incapacità di prendere delle decisioni grandi nella propria vita. I nostri giovani molto spesso hanno paura di decidere, di scegliere, di mettersi in gioco. Una Chiesa è tale non solo quando dice sì o di no, ma soprattutto quando incoraggia e rende possibile le grandi scelte. E ogni scelta ha sempre delle conseguenze e dei rischi, ma a volte per paura delle conseguenze e dei rischi rimaniamo paralizzati e non riusciamo a fare nulla e a scegliere nulla. Un vero padre non ti dice che andrà sempre tutto bene ma che se anche ti troverai nella situazione in cui le cose non andranno bene tu potrai affrontare e vivere con dignità anche quei momenti, anche quei fallimenti. Una persona matura la si riconosce non nelle vittorie ma nel modo con cui sa viver un fallimento. È proprio nell’esperienza della caduta e della debolezza che si riconosce il carattere di una persona.

    https://www.vaticannews.va/it/papa/news/2022-01/papa-francesco-intervista-media-vaticani-san-giuseppe-paternita.html

    13 Gennaio, 2022 - 21:25
  3. alphiton

    Badilla, per qualcuno, è diventato “onesto” da quando ha cominciato ad esprimere sul suo blog alcune critiche e prese di distanza rispetto al alcune scelte del Pontefice. Prima evidentemente era un collaborazionista. Trovo questo modo di valutare le persone e il loro operato del tutto inadeguato; è un giudizio aprioristico, che non entra nel merito delle questioni, ma si limita all’essere pro o contro Francesco.

    Alberto Farina

    15 Gennaio, 2022 - 13:06

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