Francesco: paura e orgoglio primi ostacoli all’unità dei cristiani

Francesco ieri a San Paolo fuori le Mura durante l’omelia dei Secondi Vespri nella festa della Conversione dell’Apostolo delle Genti, a conclusione della Settimana di preghiera per l’Unità dei cristiani – nella quale ha richiamato alla necessità di superare tentazioni che ostacolano il cammino dell’unione: in particolare la “paura che l’altro destabilizzi le mie tradizioni” e il peccato d’orgoglio, che porta a esaltare la propria storia nei confronti di quella altrui. Nei commenti i due passaggi.

7 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Turbamento e paura. “Anche lungo il nostro cammino verso l’unità può accadere di arrestarci per lo stesso motivo che paralizzò quella gente [“tutta Gerusalemme” che resta turbata dall’annuncio portato dai Magi]: il turbamento, la paura. È il timore della novità, che scuote le abitudini e le sicurezze acquisite; è la paura che l’altro destabilizzi le mie tradizioni e i miei schemi consolidati. Ma, alla radice, è la paura che abita il cuore dell’uomo, dalla quale il Signore Risorto vuole liberarci. Lasciamo risuonare sul nostro cammino di comunione la sua esortazione pasquale: «Non temete» (Mt 28,5.10). Non temiamo di anteporre il fratello alle nostre paure! Il Signore desidera che ci fidiamo gli uni degli altri e che camminiamo insieme, nonostante le nostre debolezze e i nostri peccati, nonostante gli sbagli del passato e le ferite reciproche”.

    26 Gennaio, 2022 - 22:21
  2. Luigi Accattoli

    Coraggio dell’umiltà. Quante volte l’orgoglio è stato il vero ostacolo alla comunione! I Magi hanno avuto il coraggio di lasciare a casa prestigio e reputazione, per abbassarsi nella povera casetta di Betlemme; così hanno scoperto «una gioia grandissima» (Mt 2,10). Abbassarsi, lasciare, semplificare: chiediamo a Dio stasera questo coraggio, il coraggio dell’umiltà, unica via per arrivare ad adorare Dio nella stessa casa, attorno allo stesso altare.

    https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2022/01/25/0057/00109.html

    26 Gennaio, 2022 - 22:22
  3. Luigi Accattoli

    Ho apprezzato questi due inviti di Francesco che convergono nella necessità di inginocchiarsi alla pari, quanti ci diciamo cristiani, sul pavimento della comune penitenza e di imparare tutti a “fidarci gli uni degli altri”. Li apprezzo per la concretezza di riferimento agli ostacoli che vengono fatti valere da chi frena sulla via di questo “camminare insieme verso il Signore”. Nei tanti anni della mia auscultazione del lavoro ecumenico ho sempre sentito riproporre proprio quelle due remore segnalate dal Papa: “Ma se preghiamo insieme dove andremo a finire?” – “Riconoscere gli errori delle divisioni va bene, ma non possiamo metterci alla pari”.

    26 Gennaio, 2022 - 22:47
  4. maria cristina venturi

    In tutti coloro che davvero credono in Gesu’ figlio di Dio e venerano la sua Santissima Madre la Vergine Maria ,e credono nella presenza reale di Gesu’ nell’ Eucarestia non c’ e’ ne’ turbamento ne’ paura.C’e’ solo il desiderio di continuare a vivere nella fede cattolica senza sentirsi ed essere costretti ai diktat di renderla diversa, piu’ “accomodante” e di “modernizzarla”. ILa vera paura oggi e’ di non sentirsi mai abbastanza moderni, abbastanza tolleranti,abbastanza inclusivi, abbastanza in linea coi tempi. Il vero ecumenismo non puo’ essere che nella verita’ e a tutto si puo’ rinunciare ma non alle verita’ della fede . Un ecumenismo della menzogna ,un ecumenismo al ribasso dove si rinuncia per esempio alla venerazione della Madonna e dei santi e alla Santa Messa per unirsi ai protestanti cosa servirebbe?

    27 Gennaio, 2022 - 5:16
  5. Amigoni p. Luigi

    Rif. 5.16 – Protestanti e cattolici nel Vangelo di Giovanni.
    L’unico ecumenismo che si conose nel Vangelo di Giovanni è quello del cap. 17: “Padre santo, custodiscili nel tuo nome, quello che mi hai dato, perché siano una sola cosa, come noi” 17, 11). Si parla dei credenti.
    Quanto all’ecumenismo mariano di san Paolo sarà il caso di ricordare che nelle varie sue lettere non si nomina mai Maria; si sa che Paolo ha evangelizzato Asia e Europa predicando la sapienza della croce e annunciando il mistero “insondabile” della morte e risurrezione del Signore. Nulla e nessuno di più.

    27 Gennaio, 2022 - 20:58
  6. Lorenzo Cuffini

    La precisazione di Amigoni su san Paolo mi pare illuminante.

    Oscurante, al contrario, il commento del 27 gennaio ore 5,16: mi stupirebbe anche se fosse stato scritto nel 1952, figurarsi nel 2022.
    Nel senso che uno puo’ farsi tutte le paturnie spirituali che vuole ma, se non altro perché cattolico, dovrebbe forse sturarsi un’orecchia e ascoltare il Magistero. Invece no, viva il fai da te. Così, a forza di fare il ” sotuttoio” , e parlare di amenità del genere “davvero credere” ” verità delle fede” ecc – con il lieve particolare che il “davvero” e le “verità” sono quelle stabilite e riconosciute dal “vero credente” di turno -, si buttano nella fogna un Concilio e numero sei papi.
    Soddisfazioni enormi, non c’è che dire.

    29 Gennaio, 2022 - 18:34

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