Francesco: “Sarà Gesù a risvegliarci”

Di rientro dal viaggio alle tombe, ho letto le parole del Papa all’Angelus e ne fo dono ai visitatori. In esse c’è il richiamo alla promessa della risurrezione che è nel cuore della fede cristiana [“sarà Gesù stesso a risvegliarci” e c’è il ricordo dei morti che nessuno ricorda e di quanti non vorremmo che fossero morti e dei cristiani uccisi perchè cristiani. Parole di Vangelo che riporto nei primi commenti, mandando un bacio a chi le ha dette e a chi mi legge.

92 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Lui ci risveglia. Tra ieri e oggi tanti fanno una visita al cimitero, che, come dice questa stessa parola, è il “luogo del riposo”, in attesa del risveglio finale. È bello pensare che sarà Gesù stesso a risvegliarci. Gesù stesso ha rivelato che la morte del corpo è come un sonno dal quale Lui ci risveglia. Con questa fede sostiamo – anche spiritualmente – presso le tombe dei nostri cari, di quanti ci hanno voluto bene e ci hanno fatto del bene. Ma oggi siamo chiamati a ricordare tutti, anche quelli che nessuno ricorda.

    2 Novembre, 2014 - 21:20
  2. Luigi Accattoli

    Uccisi perchè cristiani. Ricordiamo le vittime delle guerre e delle violenze; tanti “piccoli” del mondo schiacciati dalla fame e della miseria; ricordiamo gli anonimi che riposano nell’ossario comune. Ricordiamo i fratelli e le sorelle uccisi perché cristiani; e quanti hanno sacrificato la vita per servire gli altri. Affidiamo al Signore specialmente quanti ci hanno lasciato nel corso di quest’ultimo anno.

    2 Novembre, 2014 - 21:20
  3. Luigi Accattoli

    Maria e il dramma della morte. Il ricordo dei defunti, la cura dei sepolcri e i suffragi sono testimonianza di fiduciosa speranza, radicata nella certezza che la morte non è l’ultima parola sulla sorte umana, poiché l’uomo è destinato ad una vita senza limiti, che ha la sua radice e il suo compimento in Dio […]. Con questa fede nel destino supremo dell’uomo, ci rivolgiamo ora alla Madonna, che ha patito sotto la Croce il dramma della morte di Cristo ed ha partecipato poi alla gioia della sua risurrezione. Ci aiuti Lei, Porta del cielo, a comprendere sempre più il valore della preghiera di suffragio per i defunti. E noi con questa speranza che non delude mai, andiamo avanti!

    2 Novembre, 2014 - 21:23
  4. Ubi humilitas

    Un pensiero lo devo a tutti i militari, noti ed ignoti che hanno combattuto le guerre contro le tirannie totalitarie e disumanizzanti in ogni epoca, in modo speciale a quelle del secolo scorso, nel particolare a tutti coloro che sono periti per combattere il mostro nazista. Tanti giovani hanno donato la loro vita combattendo la follia nazista. E, deve esser detto, sono stati traditi nei loro ideali proprio da quelli per cui hanno dato la vita. L’eugenetica oggi è legge in molti stati; la “razza” viene “selezionata” ancor prima della nascita e soppressi coloro che siano ritenuti “difettosi”. Per i vivi la selezione la si fa sulla base del “denaro”, sull’altare del dio finanza internazionale.
    Il tutto avviene in un assordante silenzio di tanti troppi, silenzi che vengono anche dall’alto di molyi pulpiti e pure da pulpiti molto alti.
    Buona serata.

    2 Novembre, 2014 - 22:01
  5. picchio

    ma nel tuo mondo esiste solo l’aborto, ubi?

    3 Novembre, 2014 - 9:13
  6. Federico

    e nel tuo mondo non esiste l’aborto, picchio?

    3 Novembre, 2014 - 9:15
  7. Rosa

    Ancora sul Sinodo. Molto condivisibile per me questo articolo di Tosatti sulla necessità di pubblicare le relazioni iniziali dei partecipanti al Sinodo, soprattutto per i fedeli laici che, come disse Muller, hanno diritto di sapere cosa hanno detto i loro pastori
    http://www.lastampa.it/Page/Id/2.1.1931857983

    3 Novembre, 2014 - 10:16
  8. Rosa

    Mi piacerebbe tanto che Luigi Accattoli, il padrone di casa, che è un vaticanista molto equilibrato e non sospettabile di pregiudizi negativi verso papa Francesco, facesse una mini indagine, e ne scrivesse sul blog, sulla questione delle interviste a Scalfari (comparsa e scomparsa dal sito del Vaticano, distinguo da parte di padre Lombardi, infine pubblicazione integrale da parte della Libreria Editrice Vaticana). So bene che è un problema suscitato da Socci, e come tale non considerato degno di attenzione da parte di molti, ma a me sembra una questione giornalisticamente molto interessante. e mi piacerebbe sapere l’opinione di qualcuno meno “negativamente” schierato di Socci.

    3 Novembre, 2014 - 10:26
  9. picchio

    Nel mio mondo esiste tutto Ubi, non solo l’aborrto come per te

    3 Novembre, 2014 - 11:36
  10. discepolo

    NEL MIO MONDO ESISTE TUTTO
    Benissimo dunque cara Picchio se nel tuo mondo esiste tutto ,esisterà anche chi dice no all’aborto, chi sceglie di non abortire, chi aiuta le donne a non abortire, chi si batte e lavora ogni giorno per aiutare le donne a non abortire. E anchi chi dice il Rosario daventi alle Cliniche in cui si abortisce.
    O no?
    io penso e temo cara Picchio che nel tuo (piccolo e meschino)) mondo politicamente corretto e progressista
    esista solo quello che la mentalità politicamente corretta vuol fare esistere.

    http://www.lanuovabq.it/it/articoli-sandra-che-nonvuole-nulla-maosa-chiedere-tutto-10795.htm

    3 Novembre, 2014 - 15:53
  11. discepolo

    Nel mio mondo esiste tutto!! NEL MIO MONDO ! NEL TUO NO!!. Proclama Picchio.
    Come se nel mondo degli altri , invece non esistesse tutto. Come se gli altri, a parte lei fosero merda, ops scusate , letame.
    questi progressisti misericordiosi sono di una superbia e di una spocchia che neppure il Re Sole! Ma chi si credono di essere? E’ vero che col loro capoccia Francesco sono assurti dalle stalle alle stelle ! E possono dire quello che vogliono e sbefferggiare gli altri credendosi chissà chi!!
    Burini ! Nuovi ricchi! pervenu che non sanno neppure le regole basiche della buona educazione!
    Ma aspettate cari miei aspettate!
    Il potere che credete arrogantemente di avere non durerà molto!

    3 Novembre, 2014 - 16:06
  12. Ubi humilitas

    Ecco cosa crede pensa e dice il Prefetto della Congregazione della Fede cardinale Gerhard Mueller:

    ….sfortunatamente ci sono rappresentanti della Chiesa, e persino vescovi, che si sono lasciati in qualche modo accecare dalla società secolarizzata da cui sono stati così influenzati che li ha trascinati lontani dal punto principale o dagli insegnamenti della Chiesa basati sulla Rivelazione

    Parole gravi. Che a molti credo fanno e faranno un baffo, perchè probabilmente negli ultimi tempi sono abituati a nascondersi dietro la talare del Papa… (che effettivamente gli ha dato quest’agio…)

    3 Novembre, 2014 - 16:08
  13. Ubi humilitas

    Riguardo all’unico fronte della guerra in atto nella Chiesa, come avevo ampiamente previsto, essa va avanti, e si combatte sia nella Chiesa che sui media (che sono sprone e ispirazione di quelli che combattono nella Chiesa al soldo del nemico scimmiottatore).
    Il fronte progressista sembra stia avendo la meglio, in quanto fornito di armi potenti ed efficaci; ogni giorno ne sparano una più grossa. Il papa è da quando è stato eletto che sembra si aggiri solo tra sottocoperta e cambusa lasciando il ponte di comando, dove sembra purtroppo manca il timone; sul ponte di comando si fa vivo solo una mezz’ora al mattino per l’Omelia ad hoc per uso e consumo del sito online preferito, messaggero del vento di cambiamento e misericordia.
    Cmq io mi rilasso tranquillamente: Dio è ancora in carica
    Vinceremo!

    3 Novembre, 2014 - 16:28
  14. Ubi humilitas

    Come ciliegina sulla torta, la straordinaria “parresia” di San Pio X:

    “accade che la S. Sede conferisce questi posti senza esigere nei titolari qualità eminenti, che in realtà oggi non sono necessarie per i medesimi, ed i titolari poi pretendono, in ragione del posto, il cappello cardinalizio, aumentando così il numero delle nullità nel S. Collegio”.

    Al che ironicamente mi chiedo: quante sono oggi le “nullità” che oggi occupano posti -dai più bassi ai più alti- nella Chiesa, laici compresi?
    (Me lo chiedo ironicamente perchè una mia risposta ce la ho… 🙂 )

    3 Novembre, 2014 - 17:48
  15. Ubi, ti faccio notare solo una piccola cosa: tra coloro che occupano qualsiasi posto nella chiesa ben pochi sono stati voluti da Francesco; p. es., ha nominato in febbraio 19 nuovi cardinali, sul collegio cardinalizio rappresentano il 10% circa; dato il poco tempo passato dall’elezione è presumibile che queste scelte che ti paiono infelici siano per il 90% opera dell’azione svolta durante i pontificati di GP II e di B XVI.

    Il problemino che sottolineava il buon papa Sarto non è stato risolto allora…

    3 Novembre, 2014 - 18:53
  16. Ubi humilitas

    E si Nico, hai ragione, però non hai fatto i conti con quella “una mia risposta ce la ho”… (oltre al problema del voltagabbanismo, dell’opportunismo, e dei tiepidi timorosi che non hanno il coraggio di tenere la fronte alta quando il vento soffia contro…)-
    Il problema dei “posti più alti” è in un certo qual modo relativo (certo qual modo, poichè c’è il duro problema del “posto più alto” (almeno nella parte visibile, quella invisibile “è ancora in carica”).
    L’ulteriore tragico lo aggiungono certi preti e certo laicume, che stanno messi proprio male. Gente che ci sta solo per protagonismo ( e perchè nella vita probabilmente non aveva trovato niente di meglio da fare).
    Io ad esempio sono un uomo concreto, molto pratico, che ama molto i fatti, le verifiche sul campo. Ti assicuro con certezza che ad esempio che se si decide in parrocchia di sostituire temporaneamente i catechisti, o di fare l’incarico a tempo, si ruota, lo fanno tutti quelli che ne hanno i titoli, a rotazione, c’è catechisti che dopo non ci viene più in parrocchia, nè in quella nè in altre. Ci veniva per l’incarico, per protagonismo. Idem per i gruppi, idem per gli strimpellatori di chitarra, idem per i chierichetti, idem per i sagrestani, idem per quelli che leggono.
    La malattia di oggi è la “VISIBILITA’ “. Quei posti offrono visibilità, ecco perchè il grosso di loro lo fa. Togliglielo, e quelli mandano un bel vaffa a tutto e tutti e arrivederci, E’ il “Beatiful” ecclesiale, purtroppo è cosi.
    Perchè tu ti credi che lo fanno per “spirito di servizio”? Sono pochi quello che lo fanno con questo intento… e la prova è quella, prova ad avvicendarli a “ruotare” e vedi che non si fanno vedere più.
    Perchè non si ruota? Ma perchè i preti lo sanno che cosi facendo possono avere i loro servetti felici, gli yes man proni alla sua volontà. La prova? Appena qualcuno sidiscosta dalla linea del parroco o osa dissentire, quello gli toglie l’incarico. Il pretino lo sa che ci ha il “potere”.
    E in questo gioco di equilibri da strapazzo nella Chiesa oggi trovi tutto e il contrario di tutto, eresie, semieresie, spunti di santità subito messi a tacere, e anche, grazie a Dio, esempi di santità e dedizione vera.
    Ma il grosso è da “smaltire”. E chi dovrebbe vigilare sonnecchia nel migliore dei casi.
    Avrei esempi pregnanti e di prima mano da farti, ma rinuncio, tanto, serve a niente.

    3 Novembre, 2014 - 19:21
  17. picchio

    discepolo
    nella chiesa africana non sono tutte rose e fiori come suggerisce la vignetta. Tempo fa ho spupazzato per tutta la regione un prete africano senegalese che era qui in vacanza. Ha vari incarichi in diocesi, tra cui quello di “recuperare” al ministero preti che non solo hanno donne , ma in molti casi pure figli. ( per me questo è assurdo, un prete con un figlio dovrebbe occuparsi del figlio, credo che qui in Italia questa sia la linea prevalente, per loro invece sembra che non sia così). Per la cultura africana non aver figli non è normale e quindi la cosa è ampiamente diffusa e tollerata. In quel periodo si stava occupando di un prete che aveva tre figli con tre donne diverse. Diocesi di Dakar.
    E che dire dei cristiani che nonostante la conversione continuano a praticare l’infibulazione?
    Per non parlare dell’arcivescovo Milingo…

    3 Novembre, 2014 - 19:28
  18. picchio

    ubi delle 16.28

    Vedo che ti sono sono particolarmente piaciuti il card Burke e il vescovo tobin, tanto da prenderne spunto quasi alla lettera.

    3 Novembre, 2014 - 19:37
  19. picchio

    come disse tobin:
    Relax. God’s still in charge
    ma lui poi non ha detto vinceremo, probabilmente per tobin non siamo impegnati in una guerra, nonostante quello che pensa UBI.

    3 Novembre, 2014 - 19:40
  20. Ubi humilitas

    Oh, meglio spiegare prima che dopo che più che gli attenti osservatori ci sono i pelonelluovisti 🙂
    “Beatiful” non è un errore di battitura o di ignoranza della lingua del nemico protestante, ma è cosa “voluta”…
    Venne fuori ad una cena tra amici fatta in un agriturismo del Mugello.
    Andrebbe letta beati.f.u.l le tre lettere sono un acronimo. Ai più arguti, a
    “voi ch’avete li ‘ntelletti sani, mirate la dottrina che s’asconde sotto ‘l velame de li versi strani.”
    Buon divertimento 🙂

    3 Novembre, 2014 - 19:41
  21. Ubi humilitas

    Apocalisse:

    “Ed ecco mi apparve un cavallo bianco e colui che lo cavalcava aveva un arco, gli fu data una corona e poi egli uscì vittorioso per vincere ancora. ”

    “Essi combatteranno contro l’Agnello, ma l’Agnello li vincerà, perché è il Signore dei signori e il Re dei re e quelli con lui sono i chiamati, gli eletti e i fedeli”

    Vinceremo, con Lui vinceremo!

    3 Novembre, 2014 - 19:48
  22. Ubi, e don Giampaolo Marta (dell’altro post di Luigi) dove lo metteresti?
    Lo so che tu lo classifichi solo tra i fulgidi esempi, ma sono tanti, più di quello che pare a te.

    Io per esempio li conosco, i catechisti: ci sono quelli che lo fanno per visibilità, ma non resistono più di un anno o due, poi salutano. Essere catechisti assomiglia molto ad un esercizio di martirio, in questi tempi, è una fatica… Non me li strapazzare, la maggior parte di loro costituisce la spina dorsale su cui si tengono in piedi le nostre comunità.

    3 Novembre, 2014 - 20:07
  23. Sara1

    Mio marito fa il catechista da 30 anni non direi che lo fa per visibilità.

    3 Novembre, 2014 - 20:12
  24. Ubi humilitas

    Cara Nico, certo che hai una certa ragione sui catechisti che sono “la spina dorsale su cui si tengono in piedi le nostre comunità”.
    Ma vedi la responsabilità di questi non dve significare deresponsabilizzazione di quelli (i preti). Mi dai ragione allora. Certi preti se ne infischiano e chi deve vigilare dorme profondamente o è in tutt’altre faccende affaccendato (i soldini e la mondanità che è “visibilità”, parliamoci chiaro…).
    Io credo, purtroppo, che la cosa non si risolverà “pacificamente”. Per come sono messe le cose io credo che ci mettera la mano proprio Chi di dovere dall’alto, la situazione è troppo compromessa e le forze umane nulla possono.
    Esiste la prospettiva escatologica e -nessun sa quando- ma prima o dopo si deve realizzare. Non volerlo ammettere sarebbe voler negare le Scritture. Certo, come già detto sopra, nessuno sa l’ora e il giorno, ma ci è stato anche detto di saper discernere i segni dei tempi.
    E i “segni dei tempi” non promettono nulla di buono…

    3 Novembre, 2014 - 20:26
  25. Ubi humilitas

    Sara…

    3 Novembre, 2014 - 20:28
  26. Marilisa

    È sconcertante trovarsi a leggere
    commenti che trasudano astio nei confronti del Papa e di quelli che si trovano sulla sua linea. Chiaramente sono dettati da un’ ignoranza che non ha scusanti di nessun genere.
    I soliti noti non si rendono conto che il progressismo ,visto come una maledizione, non c’ entra un bel niente. Ogni persona di buon senso giudica le parole di Francesco per quello che sono: acqua viva che rigenera. Punto.
    Allora un fatto preciso si evidenzia da sé: le parole vaneggianti di coloro che ogni tanto partono all’ attacco nel nome di una crociata tanto inopportuna quanto esilarante, sono ispirate dal demone della frustrazione.
    Miei cari, siete in forte minoranza e resterete in minoranza.
    Quando vi deciderete a leggere i segni dei tempi?
    Il nostro e vostro Dio non è onorato dalla religiosità verbale da reliquiario cui voi fate continuamente riferimento. Voi avete capito poco o nulla del Dio di Gesù Cristo, il quale indirizzava ad una adorazione del Padre che fosse esente

    3 Novembre, 2014 - 20:41
  27. Ubi humilitas

    Novum Testamentum. Evangelium secundum Lucam 12, 32
    “Noli timere, pusillus grex, quia complacuit Patri vestro dare vobis regnum.”

    3 Novembre, 2014 - 21:37
  28. Luigi Accattoli

    Rosa leggo ora che mi chiedi di indagare sulle alterne vicende editoriali delle interviste di Scalfari al Papa: ti ringrazio della fiducia, ma la questione non mi appassiona. Aspetto di vedere l’introduzione di don Costa al volume: se qualcuno già la trova online me la linki. Il mio interesse non va oltre: ma non per avversione a Socci: per un diverso modo di intendere la rilevanza delle questioni, questo sì. Credo che tu lo capisca – questo diverso modo – da quello che affronto e da quello che tralascio. Questo post per esempio è sulla speranza della risurrezione. Quello che segue, in data di oggi, è sul dono della spoliazione. Gli ultimi di argomento vaticano erano sulla predicazione del Papa in materia di distruzione del creato e di riscatto dei poveri, e di Montini giovane e di Benedetto monaco. Non mi giudicare male Rosa, ma io ho settant’anni e mi vado preparando. Che una o due interviste appaiano e scompaiano mi pare secondario.

    3 Novembre, 2014 - 21:55
  29. Luigi Accattoli

    Rosa ancora una parola perchè tu intenda nel giusto senso le mie parole: mi interessa vedere che abbia scritto delle interviste a Scalfari il prefatore della raccolta. Quando l’avrò letto, forse ne scriverò. Grazie della sollecitazione.

    3 Novembre, 2014 - 21:57
  30. Ubi humilitas

    Dott. Accattoli!
    A Napoli la saggezza millenaria si esprime col noto proverbio:
    “Acquaiuò, l’acqua è fresca? … manco ‘a neve!”.
    E dalle sue parti ci sarà un proverbio simile poichè la saggezza dei popoli è universale, pur usando parole e figure diverse
    Stia tranquillo, può già iniziarlo a scrivere l’articolo in senso benevolo,, aspettare di leggere la prefazione è come chiedere all’acquaiolo se l’acqua è fresca o al pescivendolo se il pesce è fresco o al cambiavaluta se la moneta è legale o contraffatta…

    Per una esauriente spiegazione del proverbio la rimando a questo link:
    http://torredelgreco.myblog.it/2011/02/07/come-dicevano-i-vecchi-antichi-2/
    Gli auguri di una buona serata.

    3 Novembre, 2014 - 22:35
  31. Marilisa

    Ho avuto problemi col computer e non avendo concluso il mio intervento, lo faccio ora.
    Dicevo che Gesù voleva che si adorasse il Padre senza vuote parole e paroloni, e sul fondamento del calore umano e dell’amore per il prossimo. Cosa peraltro niente affatto semplice, come la vita ci mostra ogni giorno.
    Altrimenti non si capirebbe la venuta del Cristo fra noi e il suo sacrificio per la nostra salvezza, accettato per amore dei fratelli tutti.
    Egli ci ha rivelato il vero Volto di Dio identificandosi nel prossimo, non certo nei libri e nel ritualismo.
    Se ancora non si è capito questo, la parola “cristianesimo” resta senza significato, e la nostra sarebbe una religione del libro uguale alle altre: un Dio lontano da noi, da adorare con sottomissione assoluta e senza libertà.
    Mentre “libertà” è la parola chiave che connota la specificità dell’essere umano. La nostra libertà ha un limite solo nel bene degli altri, che va cercato, perché l’amore è la presenza e la circolazione della vita di Dio nel mondo.
    Questo è il cuore della nostra religione. Non altro.
    “Chiesa ancora in guerra”? Se si va alla carica contro un Papa definito volgarmente “capoccia” e se si dice “Ma aspettate cari miei aspettate!
    Il potere che credete arrogantemente di avere non durerà molto!”
    chi la fa la guerra? Chi semina zizzania? Di quale “potere” parla la signora discepolo? Di quello, forse, che esiste nella sua fantasia frustrata e incapace di aderire alla realtà ?
    “Manca il timone” e “Dio è ancora in carica”, poi, sono espressioni per le quali sarebbe superfluo ogni commento tanto sono indicative di una personalità alquanto alienata e senza un minimo di salutare autoironia verso le proprie scempiaggini.
    Ma siccome rivelano anche una colpevole ignoranza , mi basta definirle solo idiote. Ed è poco.

    4 Novembre, 2014 - 1:15
  32. Leopoldo Calò

    @ Luigi
    Ti prego, la prossima volta, prima di citare qualcuno nei tuoi scritti, pensa alla rigovernatura che quotidianamente ci inonda da un po’ di tempo.

    4 Novembre, 2014 - 9:02
  33. Rosa

    Ringrazio Luigi per la risposta. Io capisco quello che dice rispetto alle cose che sono essenziali e a quelle che non lo sono, quando ci si va “preparando”. Però, senza polemica, dico: le altre cose, quelle non essenziali, comunque esistono, e sono poste e proposte, e ai massimi livelli. E sembra anche che i massimi livelli non le ritengano inessenziali, visto che le ribadiscono, nel modo più pubblico possibile. E, qualunque giudizio se ne abbia, possiamo concordare sul fatto che un po’ di confusione, di disorientamento o anche solo di discussione li hanno creati. Quindi non possiamo semplicemente ignorarli, fare finta che non esistano. Anche perché altrimenti la palla resta in mano solo agli estremisti, da entrambi i lati, il che non aiuta. Ferma restando la libertà dei singoli di dire, come fa Luigi, che si sceglie di non occuparsene perché si ha il cuore e la testa (e l’anima) occupati da cose per sé più stringenti.

    4 Novembre, 2014 - 10:09
  34. Sara1

    Rosa Luigi lo ha scritto l’anno scorso: il cristianesimo di Francesco è “leggero” il kerygma e la resurrezione il resto è una sovrastruttura da rottamare.

    Anche se io insisto nel dire che Francesco è molto diverso da questa visione.

    4 Novembre, 2014 - 10:47
  35. Luigi Accattoli

    Sara non so se ho capito quello che mi attribuisci. Mentre non amo occuparmi delle vicende editoriali delle interviste al Papa, mi occupo con continuità della predicazione del Papa. Non tanto delle nomine e di altri atti, ma della predicazione sì. Spero di non aver mai definito “leggero” il cristianesimo di Francesco. Se è capitato è stato un errore perché non lo penso. Segnalami dove, e subito correggo.

    4 Novembre, 2014 - 15:14
  36. Luigi Accattoli

    Sostengo sì che Francesco punta sulla centralità del kerigma evangelico e della risurrezione ma non ho detto mai – almeno spero – che per lui il resto sia da rottamare. Può essere importantissimo, persino vitale, ma viene dopo. Questo dice e questo credo di aver detto.

    4 Novembre, 2014 - 15:15
  37. Luigi Accattoli

    Se poi affermare fattualmente – cioè non solo come criterio, che è riconosciuto da tutti, ma come proporzione e spazio e frequenza dei temi trattati – la centralità del kerigma e della risurrezione volesse dire “cristianesimo leggero”, dovremmo concludere che è tutto il secondo Testamento a propugnare questa leggerezza.

    4 Novembre, 2014 - 15:15
  38. Luigi Accattoli

    Questo è nel capitolo 4 intitolato “Per una Chiesa missionaria e povera”: Francesco fonda la sua predicazione missionaria su una “percezione drammatica della vita cristiana”, che vede come “milizia”; e invita ad accettare “l’aspetto bellico della nostra vocazione”, da ricondurre sempre a “Gesù come segno di contraddizione”: chi volesse conoscere nel dettaglio questi aspetti della sua formazione di gesuita legga il volume In lui solo la speranza (Bibliografia 15), fermandosi alle pagine 67, 87, 92. “E’ difficile evangelizzare” ha detto il 16 giugno 2013 a un convegno della diocesi di Roma: “C’è un avversario, un nemico che ispira nei cuori, che getta semi di pessimismo e scoraggiamento. Dobbiamo prepararci alla lotta spirituale. Questo è lavoro. Questo è – non spaventatevi – martirio. La testimonianza contro lo spirito del male che non vuole che noi siamo evangelizzatori”.

    4 Novembre, 2014 - 15:17
  39. Luigi Accattoli

    Quest’altro è nel capitolo 12 intitolato “Da dove gli venga quell’allegria manifesta e debordante”: Esorta alla gioia eppure ha una visione drammatica della fede e della vita cristiana e spesso invoca il dono delle lacrime: “Siamo una società che ha dimenticato l’esperienza del piangere, del patire con. Domandiamo al Signore di piangere sulla nostra crudeltà” (omelia di Lampedusa 8 luglio 2013). Pratica e raccomanda sia l’arte di ridere sia quella di piangere: a Rio de Janeiro invita i ragazzi ad avere “il coraggio di essere felici”, tante volte ha detto che un cristiano dev’essere gioioso, e abbiamo visto come ha chiamato al pianto nella severa giornata di Lampedusa e di nuovo da Assisi il 4 ottobre, in riferimento a Lampedusa: “Oggi è un giorno di pianto”. “Incoraggiamoci a piangere” disse una volta da cardinale con riferimento ai bambini di strada di Buenos Aires.

    4 Novembre, 2014 - 15:18
  40. Luigi Accattoli

    Ma tutto il mio libretto è una segnalazione del carattere drammatico e militante e bellico del pontificato di Papa Bergoglio.

    4 Novembre, 2014 - 15:18
  41. Luigi Accattoli

    Grazie Sara per avermi stimolato a chiarire un punto chiave della mia interpretazione del Papa. Ho in grande simpatia la tua viva partecipazione al blog.

    4 Novembre, 2014 - 15:19
  42. Rosa

    Una ultima cosa, e poi mi taccio. Ma se uno è Papa, e quindi qualunque cosa dica rimbalza pesante in tutto il mondo, non se lo deve porre il problema se ciò che dice o perlomeno il modo in cui lo dice crea confusione tra i cattolici? I quali cattolici in confusione magari avranno pure torto nel merito, ma perché non prendere atto che un problema c’è?

    4 Novembre, 2014 - 15:57
  43. Rosa

    Piccolo esempio di errore (orrore) comunicativo vaticano.
    Suicidio di Brittany, dichiarazione vaticana che permette di titolare, a due giornali anche molto diversi come La Stampa e Il Giornale:
    “”Brittany, il Vaticano: “Non è morte con dignità” “”
    Ora, per me, quello che bisognava comunicare non era che questa ragazza non è morta con dignità perché si è suicidata, ma che morire dopo aver vissuto fino in fondo la propria vita nel dolore della malattia non e’ morire senza dignità. Ci sono tante esperienze di persone che dentro il dolore che ci sembra più orribile fanno vere esperienze di resurrezione, che mettono in moto attorno a sé una quantità di amore impensabile, possibile che in Vaticano non abbiano ancora capito che questa è l’unica cosa convincente, quando si parla di eutanasia?

    4 Novembre, 2014 - 16:10
  44. Ubi humilitas

    Rosa, la vicenda è difficile. Visti i tempi che corrono magari si esprimono in buona volontà col “bilancino”, magari facendo peggio.
    Certo, ti vapisco, manca il “propositivo”, manca l’indicazione di una strada diversa, manca il riferimento alla vera Via …
    I tempi sono difficili. Testimoniare è difficile. Siamo tutti col fucile puntato l’uno contro l’altro. E nessuno vuole ficcarsi in certi gineprai…

    4 Novembre, 2014 - 17:06
  45. Ubi humilitas

    Cmq per questa ragazza spero la salvezza in extremis. Posso solo sperarlo.
    Il resto è agli atti di questo mondo di merda (scusate il francesismo) dove dei disperati in tutti i sensi addirittura si organizzano in “gruppi pro eutanasia” e incoraggiano e assitono nella strada al suicidio. Zombie, morti viventi.
    Detto non con disprezzo ma come semplice constatazione.
    In alto si continua a tacere.

    4 Novembre, 2014 - 17:17
  46. Ubi humilitas

    Prima che inizi il fuoco di fila…
    In alto si tace e non ci si esprime sui “gruppi pro eutanasia”, si fa finta di niente, tanto è la realtà, realtà che è superiore all’idea…
    Sulle persone che hanno compiuto quel gesto invece è un bene che si taccia. Si taccia si speri e si preghi e dican Messe.
    Ma sui “gruppi” il silenzio è complice e colpevole. Lo dico in tutta coscienza.
    Ci chiederanno conto di ciò che non abbiamo corretto o almeno cercato di correggere. E a chi molto -in alto- è stato dato molto è richiesto, anche di aprire bocca su cose serie e non sulle panzanelle da dare in pasto ai blogghettini di certi giornali quotidianamente.

    4 Novembre, 2014 - 17:24
  47. Federico

    Quoto Rosa e Ubi.
    In particolare ringrazio Rosa per aver portato in questo blog contributi sempre cortesi e misurati oltre che pertinenti, acuti e, per quanto mi riguarda, sempre condivisi. Fosse arrivata prima!

    4 Novembre, 2014 - 17:49
  48. Sara1

    Luigi mi riferisco a una affermazione dello scorso anno che mi aveva molto molto colpito.
    Relativa al fatto che per il Papa qualsiasi questione antropologica culturale o sociale era secondaria rispetto al kerygma.

    4 Novembre, 2014 - 17:54
  49. Sara1

    Mah Rosa le esperienze di resurrezione nel dolore non interessano ai più, non si capisce il valore di non uccidere un bambino non nato figurarsi risorgere nel dolore quando la morte è già scritta.
    Come la metti la metti male per il pensiero di oggi.

    Con i tagli al welfare poi fa anche comodo economicamente. (al massimo quelli che si commuovono oggi potrebbero pensare che un domani ti faranno sentire in colpa se non lo fai).

    4 Novembre, 2014 - 17:58
  50. Sara1

    Su queste questioni vale questo testo di Borghesi, l’eutanasia era un pensiero di destra (la sopravvivenza del pi forte) sdoganata a sinistra (come elogio della autodeterminazione del singolo contro il conformismo sociale) che andrà un’altra volta a vantaggio della destra (meno fondi per i malati terminali e gli anziani e tanti saluti.

    http://www.ilsussidiario.net/News/Educazione/2013/3/31/SCUOLA-La-cultura-di-destra-legittimata-a-sinistra-il-68-pensiero-e-il-post-umanesimo/2/378767/

    4 Novembre, 2014 - 18:09
  51. Rosa

    È che quello che passa è sempre l’immagine della Chiesa crudele con i poveracci stremati dal dolore, anche il TG1 ha appena titolato nello stesso modo. Che vuol dire che non è una morte dignitosa? Non lo capisco. Invece bisognerebbe qui mostrare tutta la misericordia di cui parla il Papa, non per giustificare, ma per dire: la malattia non toglie la dignità, anche se sei malato, e hai bisogno di aiuto, e non sei più autosufficiente sei amato,e se l’amore di Dio per te e’ un’espressione astratta che non vuol dire niente, c’è l’amore di chi hai intorno, il bisogno che la tua famiglia, i tuoi amici hanno di te. Io non credo che la resurrezione nel dolore sia un’esperienza così rara, spesso anche persone non religiose dicono che una malattia li ha aiutati ad apprezzare la propria vita, a capire la verità di certi rapporti che da sani avevano sottovalutato. L’importante è che le persone non sentano la disperazione della solitudine, che sentano l’amore di chi li circonda. Questa almeno è l’esperienza che ho avuto nella mia famiglia.

    4 Novembre, 2014 - 20:17
  52. Marilisa

    “Ci sono tante esperienze di persone che dentro il dolore che ci sembra più orribile fanno vere esperienze di resurrezione, …”

    Può darsi che sia così, io però non ne ho mai viste.
    Il dolore più orribile il più delle volte allontana da Dio, altro che resurrezione! Il dolore–che non è né di destra né di sinistra– sconvolge la persona che lo soffre e quelli che soffrono per quella persona, di fronte alla quale si sentono impotenti a lenirne i patimenti estremi.
    L’ho sperimentato io stessa diversi mesi fa accanto ad una parente a me molto cara. Una sofferenza tremenda, inutile per lei e per noi che le stavamo vicini. Una persona che niente aveva di umano, ormai.
    Avete mai provato a chiedervi esterrefatti perché mai una persona non abbia più una traccia pur minima che faccia lontanamente ricordare la persona che era e che oggi il dolore ha ridotto ad una maschera orrenda? Riuscirete mai a capire la preghiera rivolta a Dio perché se la prenda il più presto possibile?
    Davvero non sembra esserci più dignità in una persona ridotta ad una sopravvivenza che alla vista di tutti è il dolore incarnato. La persona non è in grado di pensare né di ragionare, gli altri che vedono e pregano, si pongono molte domande per le quali non c’è nessunissima risposta. Addirittura si rischia di perdere la fede, se c’è.
    A questo punto inviterei a non rifarsi a frasi fatte, trite e ritrite, ma a guardare una volta di più alla realtà che ci circonda e che ci insegna molte cose, se solo si riuscisse a capire che in essa siamo radicati per trarne degli insegnamenti preziosi. Questo bisogna capire.
    Per favore, smettiamola di ripetere a pappardella quel che abbiamo sentito dire da altri non si sa quanto in buona fede. Smettiamola !!

    4 Novembre, 2014 - 20:19
  53. Sara1

    Marilisa lei come il solito è proprio trendy…

    4 Novembre, 2014 - 20:25
  54. Marilisa

    No, Sara, io parlo avendo sperimentato in prima persona, e dico quello che so perché ho visto e riflettuto, in assoluta buona fede. Molti di voi parlano per frasi fatte e incamerate. A scatola chiusa.
    Riguardo alla ragazza di cui si è parlato, io so che le era stato detto senza infingimenti che avrebbe sofferto moltissimo. Da qui la sua decisione, sulla quale non esprimo giudizi.

    4 Novembre, 2014 - 20:36
  55. nicoletta zullino

    Sara1 scrive, 4 novembre 2014@ 18:09
    E invece lei, Sara, è l’elefante in una cristalleria.

    4 Novembre, 2014 - 20:38
  56. Sara1

    Marilisa sono cresciuta in un centro per disabili mio suocero è morto per un tumore il cugino di mio marito è morto per un tumore al cervello a 35 anni non si permetta da stupida ochetta qual’è di dare lezioni su queste cose.

    Per favore.

    E in ogni caso il suicidio andava già al tempo degli stoici è una tentazione facile, quello che è difficile è trovare il senso nel dolore.

    4 Novembre, 2014 - 20:40
  57. Rosa

    Cara Marilisa, io parlo di una cosa che conosco, purtroppo. Per me la soluzione è stata amare il più possibile chi vedevo soffrire. Avrei voluto prendere su di me quel dolore, e non era possibile, ma sono certa che l’amore è stato percepito anche se si trattava di una persona che nemmeno sapeva più chi fossi.

    4 Novembre, 2014 - 20:42
  58. nicoletta zullino

    Io, io, io, io, io, io…

    4 Novembre, 2014 - 20:44
  59. Sara1

    Zillino ripeto lo abbiamo vissuto in famiglia quindi stia zitta.
    Io ho parlato della battaglia culturale in se’ non certo delle persone coinvolte a cui in ogni caso va la mia preghiera.

    4 Novembre, 2014 - 20:51
  60. Sara1

    Ci combatto da quando sono nata con il senso del dolore sapesse, ci manca solo una vole lei a farmi la lezione diventò cattiva guardi

    4 Novembre, 2014 - 20:53
  61. nicoletta zullino

    Quindi stia zitta… che meraviglia. Ma certo, Sara, mi taccio. Solo nella sua famiglia, d’accordo. Soltanto lei, per carità. Ha ragione. Chiedo umilmente scusa. Noialtri, nel frattempo, eravamo alle giostre.

    4 Novembre, 2014 - 21:00
  62. nicoletta zullino

    Sara, si svegli. Crede di essere l’unica? Davvero? Per favore.

    4 Novembre, 2014 - 21:01
  63. Rosa

    Sara ti mando un abbraccio. Condivido quello che ha detto Luigi qui sopra sulla tua partecipazione a questo blog.

    4 Novembre, 2014 - 21:16
  64. picchio

    Sara
    non sei l’unica ad avere convissuto con grandi sofferenze. Purtroppo.

    4 Novembre, 2014 - 21:20
  65. Ubi humilitas

    Sara, ma in realtà Rosa non si lamentava di parole aspre che fortunatamente non ci sono state e che sarebbero state certamente fuori luogo.
    Si lamentava l’incapacità, ma proprio INCAPACITA’ di essere propositivi, di indivcare strade, di indicare la Via. L’incapacità di dare un senso al non-senso e non limitarsi alla sua semplice osservazione.
    Insomma sembra che più che finire le parole la Chiesa abbia perso il senso, la Via…

    4 Novembre, 2014 - 21:22
  66. Sara1

    No Nicoletta certo che no però giorni fa ho scritto che hanno tagliato 100 milioni per i disabili nel disinteresse generale.
    Gli ammalati che hanno il difetto di voler vivere non interessano i media allo stesso modo non le pare?

    E’ una questione culturale passa sempre più l’idea che la vita sia degna in certe circostanze e nelle altre invece no e questo mi pare capiti a fagiolo in epoca di tagli. (Francesco ha denunciato più volte l’eutanasia mascherata)

    Se legge i commenti sui giornali il 99% è favorevole all’eutanasia e anche per i bambini.

    Che vuole che dica, è così e basta qualsiasi forma di comunicazione adotti la Chiesa.

    Però bho, mettere nero su bianco il suicidio assistito a me ancora fa senso.

    4 Novembre, 2014 - 21:50
  67. Ubi humilitas

    Sara1 scrive,4 novembre 2014 @ 21:50

    “No Nicoletta certo che no però giorni fa ho scritto che hanno tagliato 100 milioni per i disabili nel disinteresse generale.”

    Ahi ahi ahi ahi Sara… coi tuoi lapsus che mi combini.
    “nel disinteresse generale.”?
    Forse volevi dire “nell’interesse generale di non parlarne su questo blog.
    Er governo è de sinistra, amico, mica gli si può dare contro. Che si fC8H18 i disabili, gli amici politici vengono prima…

    4 Novembre, 2014 - 22:18
  68. Marilisa

    “non si permetta da stupida ochetta qual’è di dare lezioni su queste cose.”

    Sara, cos’è che ti fa pensare che io voglia dare lezioni? Sei completamente fuori strada. Ma è risaputo che ogni tanto il lume dell’ intelletto ti si spegne e ti piace farla fuori dal vaso. Ad ogni modo, mettiti davanti allo specchio e ripetiti ” sei un’ochetta, sei una super-oca”. Tanto per intenderci: non permetterti, tu, di dare dell’ “ochetta” a me, dillo caso mai a te stessa. Ci siamo capite? E aggiungo: non rompere le scatole con la storia del trendy e cavolate simili.
    Tu la pensi in un modo, io in un altro. Ricorrere alle offese non è il modo migliore per scambiarsi idee. Non ti pare?

    4 Novembre, 2014 - 22:19
  69. Rosa

    Sara io sono d’accordo con te sul fatto che c’è una questione culturale, e che il commento “normale” che si sente e’ che certe vite non sono degne di essere vissute. Condivido quello che dice Borghesi, cioè l’assunzione da parte della sinistra di una mentalità individualistica e nichilista (che per me in Italia viene però più dai radicali che dalla destra era e propria). Secondo me proprio per questo non è nemmeno utile, oltre che non centrato, puntare su un approccio culturale/antropologico. Si entra in una battaglia dialettica che da l’impressione di dimenticare il dramma delle persone concrete. Ed è facile poi fare certi titoli, per chi ha interesse a farli. L’unica cosa che può sfondare questo muro e’ arrivare al cuore della persona, e’ annunciare l’esperienza possibile dell’amore che non toglie il dolore ma lo accompagna. Io ci credo in questo, la mia esperienza familiare di malattia degenerativa e terminale ha coinciso temporalmente con l’ultimo periodo della vicenda di Eluana Englaro, per me e’ stato insieme durissimo e bello vedere nell’esperienza della mia famiglia che l’amore può essere più forte del dolore.

    4 Novembre, 2014 - 22:25
  70. picchio

    ubi
    questo governo è di sinistra???? Ma per favore…

    4 Novembre, 2014 - 22:34
  71. Sara1

    Sa che c’è Rosa? quando si parla di Chiesa e cultura o antropologia la si butta sempre sullo scontro.
    Io non dico questo assolutamente dico solo che devono invece ricominciare a dialogare perchè un certo modo di pensare si diffonde e ci si trova tutti un po’ invischiati dentro.
    Io ho vissuto in una famiglia molto Bergogliana molto cattolica, molto volontariato anche con gli ammalati eppure quando cresci e studi capisci che ci sono differenze profonde che si creano fossati, un altro modo di pensare ti entra dentro, è il caso invece di accorciare le distanze tutto qua.

    4 Novembre, 2014 - 22:38
  72. Marilisa

    “Avrei voluto prendere su di me quel dolore, e non era possibile, ma sono certa che l’amore è stato percepito anche se si trattava di una persona che nemmeno sapeva più chi fossi.”

    Cara Rosa, anche io ho avuto esperienze varie di dolore in famiglia, ma diversificate. Infatti non tutte sono uguali. Sbaglio nel dire questo? Non credo.
    Nel caso di cui ho parlato nel post precedente, sono sicurissima che l’amore non è stato percepito neanche un po’. Non esagero. La sofferenza cui ho assistito era letteralmente disumana e assurda. In casi come quelli, io ritengo convintamente che si debba ricorrere ad un rimedio per abbreviare la vita.
    Chiamarla “eutanasia”? Non saprei. So di certo che sarebbe misericordioso (lo sottolineo) porre fine a certe sofferenze inutili che deturpano crudelmente la dignità della persona umana.
    Tu hai le tue idee, io ho le mie che sono diverse dalle tue. Tutto qui.
    Si tratta di prendere atto che esistono differenze anche notevoli fra le realtà della vita, e che uniformare ogni cosa è sbagliato. Così come sono sbagliati i giudizi categorici trinciati dall’ alto di una cattedra che si pone al di sopra di tutto e di tutti, senza guardare alle diversità che esigono risposte diverse.

    4 Novembre, 2014 - 22:48
  73. Rosa

    I temi bioetici in Italia creano scontri violenti, sono divisivi, questo è certo. Sembra che semplicemente non si riesca a dialogare, anche se sarebbe necessario. E’ spesso uno scontro anche ideologico, soprattutto da sinistra. Io non credo che per questo vadano evitati o silenziati, perché riguardano la vita concreta, sono cose che fanno bene o fanno male davvero. Credo però che l’unica possibilità di incontro stia nel riuscire a comunicare il positivo per la persona, mostrare come la verità significhi bellezza e bontà per la propria vita personale. Altrimenti non passa niente, allo stato attuale.

    4 Novembre, 2014 - 22:58
  74. Rosa

    Marilisa, io posso solo raccontare come e se ciò che ho imparato come giusto e vero dalla Chiesa ha poi retto nell’impatto con la mia vita. Per me non è tanto questione di idee, ma di come è stato davvero stare davanti a quello che mi è successo nella vita. Quindi io non giudico nessuno, semplicemente penso e spero con fiducia che si può sempre dire “Signore mi metto nelle tue mani perché so che vuoi il mio bene” sapendo che Qualcuno ci ascolta.

    4 Novembre, 2014 - 23:09
  75. Sara1

    Grazie Rosa, è davvero molto cara in quello che dice. (e in come lo dice che io invece sono sempre camurriosa)

    4 Novembre, 2014 - 23:17
  76. Marilisa

    Rosa, non credo che ci siamo capite. Anche io mi rimetto alla volontà di Dio, ma constato
    realisticamente che essa supera spesso le forze umane, per cui non pochi preferiscono il suicidio. Punto. Se poi non possono attuarlo nell’ impotenza di una condizione insopportabile, non vedo alcuna colpa nel chiedere ai medici di abbreviare per quanto possibile una vita che tale più non è, ed anzi è un inferno senza speranza.
    Inutile girarci intorno.
    Ovviamente parlo di situazioni estreme che degradano la dignità umana annullandola.

    5 Novembre, 2014 - 0:29
  77. Sara1

    “non vedo alcuna colpa nel chiedere ai medici di abbreviare per quanto possibile una vita che tale più non è, ed anzi è un inferno senza speranza.”

    E te pareva…

    Come si definisce il tale più non è ?

    E poi è proprio orrendo il dire tale più non è, la vita è sempre degna anche se a lei Marilisa non pare.

    Infatti spesso si suicidano persone che vivrebbero di suo una vita degnissima, mentre persone che vivono una vita difficile (pensi ad Hawking per dire) accettano le difficoltà senza problemi.

    Non è quantificabile oggettivamente.

    5 Novembre, 2014 - 0:40
  78. Federico

    Condivido molte delle affermazioni di Sara e di Rosa.
    Sicuramente c’è stato un errore di comunicazione e questo ci insegna che anche la nuova chiesa “bergogliana”, così capace di comunicare con vicini e lontani, su questi temi deve fare uno sforzo ulteriore.

    5 Novembre, 2014 - 9:26
  79. Marilisa

    Stiamo parlando, Sara, caso mai non te ne fossi accorta, di vite giunte al capolinea. Vite che ormai sono spente o quasi, e che sono diventate tutt’uno col dolore estremo. Avranno diritto o no ad un passaggio dolce, per quanto è possibile, all’ altra vita? Possibile che sia tanto difficile da capire?
    È evidente che tu casi del genere non ne hai mai visto, ritieniti fortunata.
    Ed è inutile disquisire su altri casi se non si mette a fuoco questo caso.
    Che poi se si vuol parlare più in generale del suicidio, ci sarebbe molto altro da dire.
    Ma io sto parlando di casi ben precisi che non possono essere inclusi in un unico calderone.
    Volentieri ti darei una passata di quel che ho visto io circa un anno fa. Sono sicura che qualche idea la cambieresti nonostante le tue sicurezze.

    5 Novembre, 2014 - 9:51
  80. Sara1

    Marilisa le ho già detto che ho visto morire persone accanto a me, che lo ripete a fare?

    Pensa di essere l’unica?

    Morire è sempre doloroso anche quando si muore semplicemente di vecchiaia.

    Una società moderna e la scienza dovrebbero ben trovare un modo per aiutare le persone a trapassare con dignità senza doverle uccidere, è così terribile dirlo?

    L’eutanasia mi pare un fallimento prima di tutto per la scienza santo cielo.

    5 Novembre, 2014 - 10:06
  81. Marilisa

    Sara, quando riuscirai a capire quel che voglio dire? Quando?
    Non sto parlando di morti “normali”,più o meno dolorose (a parte il fatto che certe non lo sono manco per niente,dolorose).
    Io parlo di morte atroce, di agonia bestiale. Riesci ad afferrare la differenza? Ci riesci o no?
    Di quale uccisione parli? Se in tali casi si facesse, per esempio, una iniezione di morfina per sedare il dolore ed eventualmente favorire il trapasso senza spasimi tanto tragici quanto inutili, ciò per te sarebbe “uccisione”? Per me assolutamente no, anzi sarebbe un atto di pietà.

    5 Novembre, 2014 - 14:57
  82. Questo atto (le cure palliative e il sollievo del dolore) rientra pienamente nella dottrina della chiesa, che lo ammette anche qualora potesse anticipare la morte del malato non per scelta consapevole, ma come effetto non voluto dell’attenuazione del dolore.

    Non ho tempo di risalire alla citazione specifica, questo documento è del 2000, ne cita molti altri, può aiutare ad avere le idee più chiare.
    http://www.vatican.va/roman_curia/pontifical_academies/acdlife/documents/rc_pa_acdlife_doc_20001209_eutanasia_it.html

    5 Novembre, 2014 - 15:57
  83. Marilisa

    Grazie, Nico.
    Il fatto è che non tutti i medici hanno l’ardire di ricorrere a questa semplice pratica, e che non tutti i cattolicissimi sono d’accordo.
    I primi sono alquanto menefreghisti, i secondi sono quelli che sono convinti che le sofferenze immani, in un’unione con quelle del Cristo sulla Croce, siano benefiche per la salvezza dell’anima. Siamo rimasti ancora a questi livelli.
    Mi piacerebbe sapere quale essere umano in preda ad atroci sofferenze sia in grado di ragionare e di sentirsi unito al Cristo.
    Il dolore, ogni dolore, fa sragionare, altro che storie! E chi vi assiste rischia di impazzire.

    5 Novembre, 2014 - 17:09
  84. Sara1

    Guardi Marilisa che già Pio XII considerava lecito l’uso di anestetici molto forti.
    Con Eutanasia si parla di dare la morte non di lenire il dolore (quello già si fa in diverse forme iniezioni cerotti e via dicendo aumentando gradualmente le dosi).

    5 Novembre, 2014 - 17:23
  85. Marilisa

    Guarda, Sara, che la ragazza di cui si parla, non ha fatto altro che affrettare una morte che si annunciava molto dolorosa.
    Non vedo grande differenza fra una specie di eutanasia procurata dai medici e quella che lei stessa si è data.

    5 Novembre, 2014 - 20:07
  86. Sara1

    Allora è per l’eutanasia e basta.

    5 Novembre, 2014 - 20:29

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