Gesù inserisce nei rapporti umani la forza del perdono

“Gesù inserisce nei rapporti umani la forza del perdono”: è un’affermazione conclusiva fatta dal Papa nella catechesi di stamane, inserita nel ciclo sul “Padre Nostro” e avente per tema “Come noi li rimettiamo ai nostri debitori” (brano biblico dal Vangelo secondo Matteo, 18, 21-22). Nel primo commento riporto la conclusione della catechesi e qui dico che essa cade bene nella buona discussione che sul perdono abbiamo svolto nei commenti al post precedente. Una discussione secondo lo spirito che avevo suggerito nel post del 22 aprile e della quale tutti ringrazio.

2 Comments

  1. Luigi Accattoli

    E’ grazia saper perdonare. Gesù inserisce nei rapporti umani la forza del perdono. Nella vita non tutto si risolve con la giustizia. No. Soprattutto laddove si deve mettere un argine al male, qualcuno deve amare oltre il dovuto, per ricominciare una storia di grazia. Il male conosce le sue vendette, e se non lo si interrompe rischia di dilagare soffocando il mondo intero. Alla legge del taglione – quello che tu hai fatto a me, io lo restituisco a te, Gesù sostituisce la legge dell’amore: quello che Dio ha fatto a me, io lo restituisco a te! Pensiamo oggi, in questa settimana di Pasqua tanto bella, se io sono capace di perdonare. E se non mi sento capace, devo chiedere al Signore che mi dia la grazia di perdonare, perché è una grazia il saper perdonare. Dio dona ad ogni cristiano la grazia di scrivere una storia di bene nella vita dei suoi fratelli, specialmente di quelli che hanno compiuto qualcosa di spiacevole e di sbagliato. Con una parola, un abbraccio, un sorriso, possiamo trasmettere agli altri ciò che abbiamo ricevuto di più prezioso. Qual è la cosa preziosa che noi abbiamo ricevuto? Il perdono, che dobbiamo essere capaci di dare anche agli altri.

    http://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2019/04/24/0336/00678.html

    24 Aprile, 2019 - 16:49
  2. giuseppe di melchiorre

    Caro Luigi, non vorrei abusare della tua cortesia, che mi dimostri anche in forma privata, per la qual cosa ti sono davvero riconoscente.
    A proposito del perdono e della relativa contestualizzazione della narrazione evangelica, ho fatto una ricerca sul “Perdonare fino a settanta volte sette” di cui a Mt 18,21-35 e nel sito del Monastero di Bose ho trovato il commento di Enzo Bianchi, di cui riporto solo la parte iniziale:
    “La lettura del quarto dei cinque grandi discorsi di Gesù nel vangelo secondo Matteo, detto anche discorso ecclesiale o comunitario, perché in esso sono contenuti insegnamenti riguardanti la vita dei discepoli viventi in comunità, nelle chiese. Viene innanzitutto riferito il contesto dell’insegnamento di Gesù contenuto nella sua parabola. Avendo egli enunciato le esigenze della correzione fraterna e del perdono reciproco (cf. Mt 18,15-20), Pietro solleva una questione alla quale Gesù risponde subito in modo perentorio, ma poi rivela “in proposito” (diá toûto) cosa accade nel regno dei cieli, quale comportamento l’azione di Dio ispira ai discepoli. Questa pagina è un insegnamento decisivo nella vita ecclesiale, e dobbiamo confessare che noi cristiani la leggiamo spesso e volentieri, ma poi non riusciamo a metterla in pratica quando siamo coinvolti in dinamiche analoghe.”
    Pare che l’insegnamento di Gesù venga riferito alla vita ecclesiale. O no?…
    Un bel saluto, caro Luigi a te e a tutti.

    25 Aprile, 2019 - 12:41

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