Gli abusi del clero visti da Massimo Troisi

Quando si tratta di andare a letto non c’è differenza tra un poeta un prete o addirittura un comunista”, così parla la zia della Cucinotta nel film “Il Postino” (1994).

12 Comments

  1. Luigi Accattoli

    [Segue dal post] Ho rivisto ieri quel film. Il passaggio che ricordavo meglio è quello – sul finale – quando Mario Ruoppolo – cioè Troisi – registra i suoni dell’isola per Pablo Neruda: «Numero uno: onde alla cala di sotto. Piccole. Numero due: onde grandi. Numero tre: vento della scogliera. Numero quattro: vento dei cespugli. Numero cinque: reti tristi di mio padre. Numero sei: campane dell’Addolorata, con prete. Numero sette: cielo stellato dell’isola. Bello però, non me n’ero mai accorto che era così bello. Numero otto..cuore di Pablito».

    9 Agosto, 2010 - 18:57
  2. tonizzo

    ‘U prèviti ti dìci: “Fà comu ti dicu jeu, no fari comu fazzu jeu”. Il prete dice: fa’ come ti dico io, non fare come faccio io. Antica saggezza calabra…

    10 Agosto, 2010 - 5:41
  3. roberto 55

    Un saluto a Luigi ed a tutti gli amici del “pianerottolo”, al mio rientro dalle (brevi, purtroppo) vacanze.

    Mi perdonerete, poi, l'”off topic”, ma sento la necessità di coinvolgervi in questa vicenda che si sta svolgendo in Cile, presso la cittadina di Copiapò (dov’è attiva una missione francescana, sostenuta dall’Associazione di volontariato cui sono iscritto).
    M’è stato comunicato che da giovedì scorso 33 lavoratori d’una miniera della zona sono rimasti ivi rinchiusi a causa di uno smottamento delle gallerie: di loro non si hanno notizie, e non è stato possibile ottenere alcun tipo di contatto; ci si augura che abbiano potuto raggiungere un rifugio di sicurezza dotato di viveri e di ossigeno, ma un primo tentativo per la loro liberazione, è naufragato a causa di un nuovo smottamento (che ha causato dei feriti nei soccorritori).
    So che ora si sta provando con delle trivelle a raggiungere il rifugio per comunicare con loro e far arrivare viveri e aria per la sopravvivenza, ma i tempi per poterli liberare sono abbastanza lunghi: la miniera – mi spiegano – è costruita “ad elicoide” e le gallerie sono franate una sopra l’altra e per rimuovere tutto il materiale cercando di evitare nuovi crolli si parla di settimane.
    L’unica speranza è di poterli raggiungere con le trivelle per assicurare loro l’indispensabile perchè rimangano in vita.
    Presso la miniera, che si trova in una zona desertica, ad una cinquantina di chilometri da Copiapò, è stato dai militari realizzato un accampamento per accogliere le famiglie dei minatori.
    Il Vescovo della zona, ogni giorno, si reca alla miniera per incontrare i familiari e per condividere con loro, nella preghiera, la fatica dell’attesa e la speranza per la liberazione: ieri ha celebrato sul posto l’Eucarestia.
    In tutta la città si sta chiedendo aiuto a Dio nostro Padre e alla Vergine Candelaria, protettrice dei minatori.
    Vi chiedo di condividere questa richiesta di aiuto e di unirci nella preghiera per questi minatori e per le loro famiglie: la speranza non deve morire.
    Grazie.
    Spero presto di potervi dare notizie (buone).

    Un abbraccio a tutti.

    Roberto 55

    P.S.: salvo errori, Luigi, non mi pare d’aver trovato traccia della notizia sui giornali italiani (ti risulta il contrario ?).

    10 Agosto, 2010 - 7:12
  4. ” ‘E femmene nun s’ portan’ ‘o cavall’ dint’ ‘o liett’ pecché scassa ‘e lenzola. ”

    Le donne non si portano a letto un cavallo soltanto perché può rompere le lenzuola.

    10 Agosto, 2010 - 9:38
  5. marta09

    Roberto, che storia orribile!!!
    Orribile per chi aspetta ed orribile per quei minatori!!!
    Davvero preghiamo che si salvino tutti, che abbiano trovato un luogo dove avere il necessario per sopravvivere in attesa che i soccorritori li raggiungono.
    Non oso pensare all’angoscia e alla paura di morire che provano.

    10 Agosto, 2010 - 10:17
  6. rossocardinale

    Caro amico Ubi humilitas,trovo molto irriverente la sua menzione di questo vecchio proverbio perchè,a mio parere,denota un giudizio troppo severo verso le donne ed una velata assoluzione all’agire maschile,senza-peraltro-neppure considerare il fatto che preti,vescovi,cardinali o papi,prima di ogni altra cosa,sono uomini con gli stessi pregi e difetti di coloro che non scelgono la vita ecclesiale.
    Sono consapevole che il discorso è lungo e complesso,ma per danzare un ballo qualunque si richiede sempre la presenza e la volontà di due persone,preferibilmente di sesso opposto.Veda un po’ lei!….

    Assicuro le mie preghiere per la tristissima vicenda menzionata da Roberto55,sperando di leggere presto buone notizie.

    10 Agosto, 2010 - 14:23
  7. Chiedo scusa a rossocardinale e a chi di sesso femminile per aver offeso la loro sensibilità.
    Mi preme però dire che nel modo più assoluto assolvo gli uomini, anzi… sono dell’opinione che più si è “selettivi” è più si è uomini.
    Se le donne hanno quella remora, gli uomini posso assicurarti, non hanno manco quella.
    Basta che respiri… pure flebilmente. Il discorso però non si gioca sul fatto estetico secondo me, ma sul piano morale…
    Saluti.

    10 Agosto, 2010 - 16:09
  8. rossocardinale

    Appunto! la morale non ha sesso! e quando si balla,si balla in due! (o tre o più,ma questo è un altro discorso).
    saluti cordialissimi

    10 Agosto, 2010 - 17:14
  9. fiorenza

    Da “Una stagione all’inferno”:
    “Fino a ieri, sospiravo ancora: “Cielo! In quanti siamo dannati quaggiù! Quanto tempo ho già passato con questa turba! Li conosco tutti. Ci riconosciamo sempre: ci facciamo schifo. La carità ci è sconosciuta. Ma siamo beneducati; le nostre relazioni con la gente sono molto corrette”. C’è di che stupirsi? La gente!…”
    Ma non è l’ultimo capitolo. Tra le ultime parole c’ è l'”ardente pazienza”:
    “E all’aurora, armati di un’ardente pazienza, entreremo nelle splendide città”. Frase che era cara a Neruda. Per questo il titolo originario del libro “Il postino di Neruda ” era “Ardiente Paciencia”: l'”ardent patience” di Rimbaud.

    10 Agosto, 2010 - 21:47
  10. fiorenza

    Per favore, Roberto55, dacci notizie di questi minatori cileni.

    10 Agosto, 2010 - 21:49

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