I due grandi Albert del ventesimo secolo

Sono Albert Einstein (Nobel per la Fisica 1921) e Albert Schweitzer (Nobel per la pace 1952). Li qualifica così – come “i due grandi Albert del ventesimo secolo” – Alberto Guglielmi Manzoni in un libretto appena pubblicato dalla Claudiana che riproduce il loro carteggio: Pace e pericolo atomico. Le lettere tra Albert Einstein e Albert Schweitzer. Prefazione di Arrigo Levi (pp.93, 9 euro). L’uno ebreo e l’altro cristiano, l’uno scienziato e filosofo l’altro medico e teologo. Leggo e ammiro la loro capacità di intendersi sull’umano, pur in tanta lontananza culturale e geografica: quando si scambiano i primi messaggi, nel 1948, Schweitzer è nel suo ospedale di Lambaréné, in Africa e Einstein è a Princeton, negli Stati Uniti. Per invogliare alla lettura, riporto una riga di ognuno dei due sul rischio che l’umanità perda se stessa travolta dal mito della scienza che tutto può. Einstein: “L’uomo si raffredda più rapidamente del pianeta su cui vive”. Schweitzer: “In quanto superuomini, siamo diventati non uomini”.

8 Comments

  1. antonella lignani

    Eppure gli antichi greci erano riusciti a dare un senso alto di umanità, almeno così ho sempre saputo. Anche Benedetto XVI ha ricordato gli altissimi livelli della tragedia greca nella catechesi sulla preghiera. Speriamo che il raffreddamento non sia totale.

    17 Maggio, 2011 - 8:10
  2. Gioab

    Una delle più belle e intriganti frasi di tutta la Bibbia fu detta da Jehovah a Mosè quando gli diede istruzioni sul “come” doveva fare ( Esodo 25.40) – La stessa frase viene ricordata da Paolo in (Ebrei 8.5) : “Poiché egli dice: “Guarda di fare ogni cosa -secondo il modello- che ti fu mostrato sul monte”.
    Non sorprende quindi se anche nel progetto di colonizzazione planetaria (vedi Mars 500) l’uomo di scienza e di fede sta facendo tutto secondo il “ modello” che gli è stato mostrato per riproporre in un pianeta senza vita le stesse condizioni del modello che fu creato con la vita.

    Non per nulla Dio promise ad Abraamo con un giuramento fatto su stesso dato che non poteva giurare per qualcuno più grande ( Genesi 22.16) e dopo averlo fatto “uscire fuori” gli disse: “Guarda in alto, suvvia, nei cieli e conta le stelle, se sei in grado di contarle”. E proseguì, dicendogli: “Così diverrà il tuo seme”.

    Sarà questo il futuro dell’umanità, dopo che è “uscita fuori” da un sistema di fanatica fantastica superstizione religiosa ? Riproporre la vita proprio laddove vita non c’è (ancora) ? Sarà questo il modo il per il “suo seme” di andare in cielo ? divenire così numeroso da riempire le stelle. ? – Io credo di si. Altrimenti non avrebbe ragione di esserci “tutto” dato che nulla esiste senza motivo,
    “Quanto sono numerose le tue opere, o Geova!
    Le hai fatte tutte con sapienza.
    La terra è piena delle tue produzioni.”
    (Salmi104.24-25)

    A proposito, come si chiama il suolo di Marte ? – Terra ? o non è appropriato ? Polvere come sulla terra ? o si potrà chiamarla in altro modo ?

    p.s. “chissà perché furono scelti gli ebrei, se invece i greci erano riusciti a dare un alto senso di umanità.”
    Sarà che Dio sceglie le cose stolte del mondo, per svergognare i saggi; e Dio scelse le cose deboli del mondo, per svergognare le forti; e Dio scelse le cose ignobili del mondo e le cose disprezzate, le cose che non sono, per ridurre a nulla le cose che sono, affinché nessuna carne si vanti dinanzi a Dio… ( 1Corinti 1.27-29)

    Il raffreddamneto è già totale, su Marte la temperatura è -80 bisognerà riscaldarlo.

    17 Maggio, 2011 - 10:47
  3. mamma

    p.s. “chissà perché furono scelti gli ebrei, se invece i greci erano riusciti a dare un alto senso di umanità.”
    attenzione…al rischio di essere puntato nel mirino!!!!

    17 Maggio, 2011 - 11:57
  4. Gioab

    “Schweitzer: “In quanto superuomini, siamo diventati non uomini”.
    Non ha mica fatto la scoperta del secolo ! Era già scritto ! e da tanto pure ….

    “ Una generazione che non aveva preparato il cuore
    E il cui spirito non era degno di fede presso Dio.” (Salmi 78.8)

    17 Maggio, 2011 - 13:32
  5. antonella lignani

    Perché furono scelti gli ebrei? Non lo so davvero. So solo che anche i greci in un qualche modo furono scelti per raggiungere il più alto senso di umanità che un popolo pagano potesse raggiungere (cfr. Ratzinger, che anche in “Introduzione al Cristianesimo” parla dell’ “incontro” tra la rivelazione del Dio dei Padri (presso gli ebrei) e il Dio dei filosofi (proprio dei greci)). Anche la “paideia” greca ha dato molto al Cristianesimo. E poi, ricordiamoci del discorso che Paolo fece all’Areopago di Atene. Forse anche lui era attirato da quella civiltà.

    17 Maggio, 2011 - 19:23
  6. Gioab

    Perché furono scelti gli ebrei ? – Perché Dio fece un giuramento ad Abraamo e al suo seme.
    I greci non furono scelti perché il loro senso del divino era in contrasto con quello che Jehovah richiede all’uomo. La marcata voglia di rappresentare il divino li poneva in contrasto con l’idea che “l’ubbidienza è migliore del sacrificio”. I Greci avevano uno spiccato senso di maggior indipendenza. E fu detto loro : “non dobbiamo immaginare che l’Essere Divino sia simile all’oro o all’argento o alla pietra, simile a qualcosa di scolpito dall’arte e dall’ingegno dell’uomo. ( Atti 17.29)
    Solo dopo la venuta di Gesù fu aperta loro una porta di opportunità mediante la predicazione di un Ebreo che all’Aeropago fu benignamente preso in giro (Atti 17.16) Non era attratto, ma si assoggettò a svolgere l’incarico per cui era stato scelto! “Or mentre Paolo li aspettava ad Atene, il suo spirito si irritava in lui, vedendo che la città era piena di idoli.” ( Atti 17.16) – Se fosse stato attratto non si sarebbe irritato !
    Solo alcuni più “intelligenti” come Dioniso e Damaride e altri capirono e si unirono a lui. A dimostrazione che è sempre un piccolo gregge ad essere scelto nella vastità dei pascoli. – “Quelli giustament disposti” Giustamente ! Non benignamente !
    Si possono fare anche cose buone ma se non sono n armonia con la Giustizia non sono più buone!

    17 Maggio, 2011 - 19:45
  7. giosal

    Ero ancora ragazzo, quando lessi per la prima volta di Einstein. Mi colpì il fatto che aveva preso il Nobel per una scoperta fatta in età giovanile – sui venticinque anni. E mi dissi: “Bèh, prendere un Nobel non è male!”
    Così, a scuola, mi misi a studiale di lena lingue e scienze.
    Va detto che erano tempi ben diversi dagli attuali e il traguardo del Nobel pareva veramente nobile. Non come oggi, tempo in cui con offese si costringe Rubbia a fuggire dall’Italia e si dileggia la Levi Montalcini per la serietà con cui ha accettato l’investitura a senatrice del nostro paese.
    Cammina, cammina lungo la vita, il Nobel me lo sono poi scordato (lo esigerei solo il giorno in cui fosse assegnato anche al nostro Premier!).
    Di Schweitzer lessi giusto nel tempo in cui prese il premio. E fu simpatia a colpo d’occhio. Ma solo più tardi fui in grado di capire il suo grande amore per quel martoriato continente.

    19 Maggio, 2011 - 13:45

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