Il 2 giugno sulla Torre Guinigi

19 Comments

  1. Bella la torre col tricolore, ma forse anche più bella senza.

    3 Giugno, 2015 - 19:44
  2. Spiletti

    E’ senz’altro più bella senza bandiera.
    Fasciata così sembra un insaccato…

    4 Giugno, 2015 - 9:13
  3. La Bandiera della Patria è sempre bella, bellissima.
    La Patria deve essere amata , fa parte dei Comandamenti.
    Si legga il Catechismo della Chiesa Cattolica in proposito:
    “2212 Il quarto comandamento illumina le altre relazioni nella società. Nei nostri fratelli e nelle nostre sorelle vediamo i figli dei nostri genitori; nei nostri cugini, i discendenti dei nostri avi; nei nostri concittadini, i figli della nostra patria …”

    “2239 È dovere dei cittadini dare il proprio apporto ai poteri civili per il bene della società in spirito di verità, di giustizia, di solidarietà e di libertà. L’amore e il servizio della patria derivano dal dovere di riconoscenza e dall’ordine della carità. …”

    http://www.vatican.va/archive/catechism_it/p3s2c2a4_it.htm

    Viva l’Italia, viva il Tricolore!

    4 Giugno, 2015 - 12:33
  4. discepolo

    Bravo UBI ! Sono d’accordo in tutto con te. Solo vorrei che l’amor di patria non fosse un “dovere” ma un moto spontaneo dell’animo. Vorrei che si amasse la patria non perchè lo impone il catechismo ma perchè è dolce e bello come dicevano gli antichi:

    DULCEM ET DECORUM EST PRO PATRIA MORI
    (è dolce e bello morire per la patria)

    4 Giugno, 2015 - 14:30
  5. discepolo

    Ooops credo di aver fatto un errore ( la Prof. Lignani mi bacchetterà))

    DULCE ET DECORUM EST PRO PATRIA MORI

    4 Giugno, 2015 - 14:32
  6. Marilisa

    Dolce e bello morire per la patria !?
    Questa è retorica bella e buona.
    Lei, discepolo, davvero sarebbe disposta a morire per la patria? Ho qualche dubbio.

    4 Giugno, 2015 - 15:02
  7. Fides

    Morire per la patria!
    Sì, milioni di ragazzi strappati alle loro famiglie, ai loro affetti ai loro campi per andare a combattere una guerra che non era la loro, per difendere terre che non erano loro che capire se la libertà parlava latino, italiano, francese o tedesco e finiti uccisi da un loro coetaneo che aveva la stessa pelle, gli stessi desideri, gli stessi sogni, la stessa vita, ma viveva a qualche decina o centinaio di chilometri più lontani.
    Ragazzi i cui sogni riposano in un cimitero di guerra dove sono chiamati eroi.
    Morire per la patria o morire per colpa della patria?
    Chissà come giudica discepolo il tirolese di bolzano che viene ucciso da un coetaneo di Innsbruck, o se un ragazzo di Fiume debba sentirsi italiano o slavo e più semplicemente un ragazzo…

    4 Giugno, 2015 - 16:29
  8. Spiletti

    E non ti viene da vomitare?

    4 Giugno, 2015 - 17:57
  9. La patria deve essere un valore, non può essere un idolo.

    4 Giugno, 2015 - 18:14
  10. Sara1

    Ricordo di aver letto che per GpII l’Europa delle varie patrie (soprattutto quelle oppresse dal regime comunista) era come un insieme di famiglie che dialogavano tra loro.
    Se ci riesco dopo trovo il passo.
    Io non sono esterofila però ammetto che il concetto di patria mi scivola decisamente addosso.

    4 Giugno, 2015 - 18:25
  11. Sara1

    “Per Wojty?a la patria non è una torre d’avorio, un recinto di fili spinati dietro cui nascondersi, ma addirittura una frontiera segreta che da me si dirama verso gli altri, una finestra che apre a un incontro con ciò che sta oltre se stessi”.

    Il succo era un po’ questo, ma non ritrovo il testo (un libro di Cheneaux sul comunismo come eresia cristiana).

    In un certo senso è simile alla figura del gaucho Martín Fierro citata più volte da Bergoglio. (un’idea di patria tipica del romanticismo in opposizione ad un cosmpolitismo un po’ astratto, in ogni caso molto lontana da qualsiasi deriva nazionalistica).

    Chiedo scusa a Matteo per la deriva papista.

    🙂

    4 Giugno, 2015 - 19:44
  12. San Giovanni Paolo II amava talmente la sua terra natia e la Sua Patria (come valore, non come idolo) che nel Suo Testamento lasciò la volontà (non esaudita…) di essere seppellito nella Sua amata Polonia.
    Credeva in certi valori, e anche la “prossimità” è un valore.

    4 Giugno, 2015 - 20:01
  13. Giustamente prima che intervenga il nostro cortese vaticanista, tutto ciò che si diceva e trovava sulla volontà di San Giovanni Paolo II non si ritrova più nulla, ed è stata derubricata a “leggenda metropolitana”. prendo atto e chiedo venia (aggiungendo: “eppur si muove”).

    Cosa invece certa è che volontà del Santo era che venissero bruciati tutti i Suoi appunti.
    Volontà comunque “non rispettata”.

    4 Giugno, 2015 - 20:17
  14. Spiletti

    @ Ubi,
    è giusto che i papi siano sepolti a Roma, anche per dare il segno della continuità del primato petrino. La successione apostolica è una dottrina, ma contano anche i segni.

    5 Giugno, 2015 - 9:16

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