Sinodo nazionale italiano: il Papa lo vuole ma si farà mai?

Il Papa ieri ha riproposto con parole impegnative il progetto di un Sinodo nazionale italiano che da cinque anni volteggia a modo di un condor sonnambulo sulla nostra sonnacchiosa dirigenza ecclesiastica. Francesco ha detto che la Chiesa italiana “deve incominciare un processo di Sinodo nazionale”, ha ricordato d’averne già parlato al Convegno di Firenze del 2015 ed ha aggiunto che questo è il momento di “riprenderlo” e di “incominciare a camminare”. Nei commenti le parole di Francesco e una mia nota freddina.

7 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Franciscus dixit. Parole finali del discorso che ieri Francesco ha rivolto ai partecipanti all’Incontro promosso dall’Ufficio Catechistico nazionale della Cei: Ho menzionato il Convegno di Firenze. Dopo cinque anni, la Chiesa italiana deve tornare al Convengo di Firenze, e deve incominciare un processo di Sinodo nazionale, comunità per comunità, diocesi per diocesi: anche questo processo sarà una catechesi. Nel Convegno di Firenze c’è proprio l’intuizione della strada da fare in questo Sinodo. Adesso, riprenderlo: è il momento. E incominciare a camminare.

    https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2021/01/30/0058/00124.html

    31 Gennaio, 2021 - 21:58
  2. Luigi Accattoli

    Perchè non si farà. Sono del parere che il Sinodo d’Italia si dovrebbe fare ma sono quasi sicuro che non si farà sotto questo Pontificato. La nostra comunità ecclesiale è ricca di vita, sia nell’attestazione della fede di fronte alle prove dell’esistenza e di fronte alla morte, sia nella pratica della carità. Ma è debole di parola ad extra e debolissima nel prendere decisioni sulla propria vita interna. La convocazione di un Sinodo nazionale potrebbe costituire una spinta al risveglio in queste due direzioni, ma pare destino che non ci si arrivi e tra i motivi c’è – a mio parere – la mancanza di sintonia tra il Papa e l’episcopato. Francesco vuole una “conversione” di tutti gli aspetti della vita ecclesiale in vista dell’uscita missionaria ed esorta i vescovi a prendere decisioni coraggiose: “Sognate anche voi questa Chiesa, credete in essa, innovate con libertà”, disse a Firenze. I vescovi invece hanno paura di innovare e, ancor più, di farlo con libertà. Il Papa dice “incominciate a camminare” e i vescovi restano fermi in attesa di istruzioni sul cammino da compiere. Francesco dopo che ha detto “camminate” ritiene d’aver fatto la sua parte e i vescovi ritengono d’aver fatto la loro dopo che gli hanno battuto le mani. Egli forse immagina di poter governare la Chiesa come si governerebbe la Compagnia di Gesù: ma il nostro episcopato non è un gruppo di ardimentosi missionari gesuiti. Ecco perché di un Sinodo nazionale si parla da cinque anni e siamo ancora agli auspici iniziali. Ecco perché io dico che quel Sinodo si farà – forse – sotto il prossimo Papa.

    31 Gennaio, 2021 - 21:58
  3. Aspirare ancora alla vittoria di Pirro
    Gennaio 5, 2021 / gpcentofanti
    Il punto di fondo sul piano dell’organizzazione del governo è che non vi sia un potere economico e politico dell’Europa che possa decidere ciò che vuole senza il totale controllo di un parlamento regolarmente (e non con i brogli telematici) eletto. In questo si è persa la sovranità. La tendenza può essere quella di costruire un’Europa unita se su questa via si conserva e si sviluppa un’autentica democrazia. Se diventa la dittatura del più forte su tale strada non si costruisce la pace ma si va verso il crollo.

    Importante poi che l’impegno per superare il pensiero unico del sistema salvaguardi e sviluppi il pieno pluralismo pena il rischio di sostituire con una nuova dittatura quella attuale. Qui entriamo nel tema di fondo: pensare di rinnovare la società con mere proposte tecniche alternative a quelle dell’apparato significa restare nello svuotamento imperante. Il salto di qualità fondamentale è che la gente, ogni singola persona, gestisca il proprio diritto di venire formata, fin dalla scuola, alla luce dell’identità in cui crede e nello scambio con le altre. Scambio e identità, mentre quando i due aspetti entrano in contrasto si spalleggiano nello spegnere le persone. Invece identità e scambio stimolano ricerche vissute, aiutano la reale, libera, maturazione delle persone, favorendo l’uscita dalle astrazioni del mero tecnicismo.

    Dove si resta sulla, pur diversa, tecnica l’umano si perde, il vero ascolto, il vero dialogo, si perdono, le persone e la partecipazione vengono soffocate. Restiamo in quella cultura della mera erudizione che sta tarpando le ali ai giovani e a tutti.
    https://gpcentofanti.altervista.org/linganno-decisivo-nella-storia/

    31 Gennaio, 2021 - 23:39
  4. Leonardo Lugaresi

    Sono più pessimista di te, caro Luigi: si farà.

    1 Febbraio, 2021 - 12:06
  5. maria cristina venturi

    Certo che il papa e’coraggioso:non gli bastano le gatte da pelare che sono gia’ tante, compresa la spaccatura dei vescovi americani e le fughe in avanti dei vescovi tedeschi.
    un conto e’ dire : Innovate con liberta’ , un conto e’ poi ritrovarsi con intere Conferenze episcopali che vogliono questo e quello, e chi questo e chi quello,e vescovi che poilitigano chi piu’ne ha piu’ ne metta, e poi doversi accorgere che, no ,fermi un attimo , si sta aprendo il Vaso di Pandora , tutti i venti impazzano , come col Sinodo della Chiesa Tedesca. Sara’poi capace di ricomporre le tensioni e le spaccature?

    1 Febbraio, 2021 - 15:59

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