Io i preti li ammazzerei tutti

– E’ lei il giornalista? De che tratta?
– Il Vaticano.
– Io i preti li ammezzerei tutti.
– Sono tanti, più di quattrocentomila e sono sparsi in tutto il mondo.
– Ma perchè non hanno ammazzato sei milioni di ebrei? E allora ammazziamo 400 mila preti, che sarà mai…
– Non sarebbe una buona cosa.
– Ce ne so’ tante de cose cattive che questa sarebbe la meno.
– E poi su 400 mila ce ne sono anche di buoni.
– Non ce l’ho tanto coi preti, quelli pure pure. Li farei fuori dal rosso in su.
– Allora sono circa cinquemila, ma anche tra i vescovi ci sono quelli bravi.
– E no, eh! Chi comanda è responsabile. Ha visto il presepe de San Pietro?
– Sì, era bello anche quest’anno.
– Quelle statue alte alte e il Bambinello e tutti che danno la benedizione, ma li intorno ci sono i barboni e a quelli mica je guardano. Manco li vedono.
– Ci sono tanti cristiani che soccorrono i barboni.
– Lo fanno quelli de Sant’Egidio, ma non lo fanno i preti rossi.
– Sono un’unica famiglia, preti e cristiani.
– Allora non m’ha capito: io non ce l’ho coi cristiani, ce l’ho coi preti!

Conversazione tra un visitatore e una portantina nel reparto Degenti della clinica odontoiatrica del Policlinico Umberto I, stamane verso le ore 10.00.

16 Comments

  1. Francesco73

    In effetti non godono di buona stampa.
    Stamani ho fatto due interviste-colloquio di lavoro, separatamente.
    Il clima è sempre un pò ingessato.
    Ma non tanto da impedire ai due candidati, nel racconto delle proprie esperienze con scuole e istituzioni cattoliche, di dire “i preti sono traffichini” (il primo), “li ho frequentati ma non avevo la vocazione, tutt’altro…” (il secondo, con aria un pò spregiativa e ammiccante).
    In genere nei colloqui non si esprimono opinioni, eppure sui preti si fa eccezione…:-)
    Forse io li induco a parlarne male con finta complicità…:-)

    4 Febbraio, 2010 - 13:12
  2. Luigi Accattoli

    Io invece cerco di salvarli come si fa con la foca monaca e il falco pellegrino.

    4 Febbraio, 2010 - 13:19
  3. una volta alla mensa della Caritas di via Marsala un tizio in fila, in attesa di entrare, vedendo il mio collarino disse: Io ai preti farei fare la fine che hanno fatto in Spagna nel ’36… Un bel colpo di fucile! a tutti!
    E io: Sicuro? proprio tutti?
    e lui: Sì, sì, tutti, non meritano di stare sulla faccia della terra… noi qui moriamo di fame…
    E io: Ma tra poco entra a mangiare in questa Mensa costruita da un prete…
    E lui: Io sto qui al freddo e in fila, fateci entrare, bastardi!!

    Poi finalmente è entrato e mentre mangiava mi sono riavvicinato a lui, e gli ho chiesto se fosse ancora dello stesso parere…
    E lui: Beh, non proprio… dai, qualcuno lo lascerei vivo…

    E’ proprio vero che a stomaco pieno si ragiona meglio!

    4 Febbraio, 2010 - 15:14
  4. Francesco73

    Comunque, mi sono convinto che in mezzo a tante contestazioni per intromissioni politiche o a tanti scandali, veri e presunti, a sfondo sessuale, sono due i casi in cui i preti ricevono la sanzione più diffusa e più dura da parte dell’opinione comune.
    Il primo è quando gestiscono soldi. Non c’è nulla da fare, la gestione economica clericale non riesce a farsi percepire come pulita e adamantina, anche quando è tutta e sicuramente a fin di bene.
    Il secondo è quando vestono l’abito dell’ipocrisia più superficiale, anche nelle piccole cose.
    Dico superficiale perchè talvolta l’ipocrisia è anche un indispensabile strumento educativo. Ma solo per dura necessità, e in via eccezionale.
    Quando invece diventa un costume di linguaggio e di atteggiamento quotidiano, allora la gente del 2010 – giustamente – s’incazza.
    Come si fa a liberare lo stato clericale da questi due vizi?
    🙂

    4 Febbraio, 2010 - 15:31
  5. Sarà una fissa la mia, ma credo che sia l’abito che indossano i vescovi, più che altro ad attirargli la non benevolenza della gente del popolo.
    E’ che forse la sontuosità fa un poco irritare…… chi ha la pancia un poco vuota….
    Verrà il giorno della sobrietà, verrà…..

    4 Febbraio, 2010 - 15:31
  6. Marcello

    Foca “monaca” e falco “pellegrino”… ci ho messo un po’ a capirla, ma ora sono in piedi ad applaudire.

    4 Febbraio, 2010 - 15:45
  7. Clodine

    Marcello, ma come non hai capito la battuta della foca “monaca” e del falco “pellegrino”, ma dai…io ancora rido!! Per dire che vanno salvati dall’estinzione capito?..In fondo è proprio così: crisi di vocazioni ce n’è, e tanta pure, capirai , se famo forj sti quattro preti giovani che ce resta?? Na’ tristezza infinita…è proprio memoria di ieri sera: non essendo potuto andare alla messa vespertina – celebrazione del rito della benedizione della gola- ho pensato di andare a quella delle 19 in comunità. Gesù Gesù…l’ospizio di “Villa Arzilla” è una discoteca al confronto: su 10 sacerdoti 8 hanno più di 80 anni , e c’è pure un centenario -chi tossiva di quà, chi starnutiva di la’- li guardavo curvi su quei banchi: ..che tenerezza mi fanno! Hanno un bisogno d’amore infinito….io li adoro! Questi vecchi in modo particolare, mentre i giovani sacerdoti sono pieni di progetti e di speranze…quando vanno avanti con gli anni sperimentano la solitudine, quella vera! Personalmente li aiuto come posso, stando loro vicino…provvedendo ai loro bisogni, che sono minimi, ma che nessuno se ne occupa, o li vede: un paio di pantofole nuove, ad esempio, piuttosto che un golfino o dei calzini…o lavare un indumento, soprattutto i camici…non li lascio mai soli!

    4 Febbraio, 2010 - 17:12
  8. Marcello

    Certo, certo, ma io notavo soprattutto la raffinatezza della scelta degli animali: una monaca e un pellegrino, mica un panda qualunque!!

    4 Febbraio, 2010 - 17:50
  9. Clodine

    ahahahah–è vero!

    4 Febbraio, 2010 - 17:51
  10. Clodine

    mi piace il tuo nome : MARCELLO…mio fratello si chiamava come te…è morto all’età di 6 anni. Perciò è un nome molto caro per me…

    4 Febbraio, 2010 - 17:54
  11. Marcello

    Grazie per la condivisione, Clodine: lo ricorderò, nella preghiera.

    Il nome piaceva a mia madre e non era un nome di famiglia… non ce ne sono molti in giro.

    Mi piace sempre ricordare che l’ultimo papa che scelse di non cambiare il proprio nome (dopo secoli che i papi lo cambiavano sempre) fu Marcello Cervini, poi papa Marcello II. Disse che aveva scelto di “restare Marcello” per dimostrare che il papato non lo avrebbe cambiato. Era il 1555 e il cardinal Cervini era considerato un uomo lontano dal lusso e dalle logiche del potere. Regnò pochissimi giorni, uno dei papati più brevi della storia. Il sarcofago è conservato nelle grotte vaticane.

    4 Febbraio, 2010 - 18:48
  12. Luigi Accattoli

    Davanti a Papa Marcello – durato 22 giorni – hanno sepolto Papa Luciani, un altro pontificato effimero: 33 giorni.

    4 Febbraio, 2010 - 22:29
  13. roberto 55

    Clodine, dal post precedente: “Roberto, ma ti sembra che voti per la Polverini ? Ma neppure morta !”.
    Sei grande, Clo !
    T’abbraccio !

    Buona notte a tutti !

    Roberto 55

    5 Febbraio, 2010 - 0:18
  14. Leonardo

    A parlar male dei preti, anzi a sputargli addosso siamo capaci tutti. Non si rischia niente. Però quando abbiamo bisogno …

    E poi mi fa letteralmente schifo chi, per dar contro la chiesa, mette in campo i poveri: quasi sempre è gente a cui dei poveri non frega niente.

    5 Febbraio, 2010 - 19:45
  15. Massimo

    A differenza del tizio citato, io non li ammazzerei proprio tutti.
    Qualcuno buono è rimasto…

    5 Febbraio, 2010 - 23:17
  16. raffaele.savigni

    La madre degli imbecilli è sempre imncinta. Purtroppo.

    8 Febbraio, 2010 - 10:36

Lascia un commento