L’albero degli Accattoli: 25 tra cugini e cognati

Gli Accattoli sono tanti nelle campagne tra Recanati e Osimo. Nonno Luigi e nonna Rosa avevano sette figli, tre maschi (Giuseppe, Enrico, Giulio) e quattro femmine (Laura, Filomena, Palmina, Giulia) e tutti si sposarono ed ebbero figli e figlie e oggi ci siamo ritrovati per la prima volta quasi tutti, in una tavolata presso un ristorante di Campocavallo di Osimo. Eravamo venticinque tra cugini e cognati. Alcuni più frettolosi nel frattempo se ne sono andati, altri sono malandati: io in questa tavolata ero uno dei più giovani! Abbiamo calcolato che se fossero venuti i nostri figli e i nipoti saremmo arrivati al centinaio e oltre. L’iniziativa è venuta da una tra noi che si chiama Marina ed è un bello spirito, anzi uno spiritaccio e l’ha messa così: “Prima di morire voglio rivedere tutti i cugini”. Mi sono subito detto d’accordo, perché questi raduni vengono meglio se si fanno “prima” di quell’altra faccenda. Battutacce a parte, è stata una simpatica occasione, utile a percepire la forza della stirpe. Il ceppo era contadino, ma ognuno – con la crisi dell’agricoltura – si è inventato una nuova professione e oggi quasi tutti abbiamo lasciato i campi: chi lavora nelle costruzioni, chi ha aperto un supermercato, chi commercia in vini, chi ha un’impresa di trasporti o per il movimento terra. Uno è emigrato in Argentina e ora è rientrato. Io sono l’unico che lavora con le parole e vive lontano. Che cari questi miei parenti burloni e laboriosi. Per fortuna nessuno legge il Corriere della Sera e perciò con loro non ho da sostenere dispute. Mi conoscono per quello che ero quando facevamo la lotta nei fienili e dicono che ero bravo. Ci capiamo abbracciandoci.     

4 Comments

  1. La lotta nei fienili doveva essere divertente. Ti è venuta voglia di riprovarci?

    27 Novembre, 2007 - 10:05
  2. Luigi Accattoli

    Tre erano le prove di valore mascolino negli anni senza energia elettrica, tra la fine della guerra e l’arrivo della televisione: la lotta nei fienili, l’arrampicarsi sugli alberi, il prendere pesci con le mani nel fiume. Ero bravo nella lotta, modesto nell’arrampicarmi, una frana nella pesca a mani nude. Nessuna voglia di riprovare. Ma quanto mi piacerebbe prendere almeno un pesce, una volta sola, purchè sia presente uno degli innumerevoli cugini. Pensa che se nessuno avesse fatto la cretinata di morire o di star male, saremmo stati – a quel raduno – 31 i soli cugini, senza contare i cognati e le cognate! E i nepoti (cioè i figli di noi 31) una settantina e i pronipoti già impossibili a contare. Luigi

    27 Novembre, 2007 - 15:02
  3. La pesca a mani nude non l’ho mai provata. Mio padre è stato un pescatore di mare (non nel senso che ha fatto la cretinata di cui sopra, grazie a Dio, ma nel senso che ora non ci va più) ma io non l’ho mai seguito. Un po’ mi dispiace, però quando 2 estati fa siamo con le canne in un laghetto artificiale insieme con mio figlio Giosuè (quello dei dinosauri…) è stato bello davvero. Tre generazioni per prendere un solo pesce gatto (l’ho preso io!) e qualche pesciolino pagato per abboccare. Sugli alberi, invece, non mi sono mai arrampicato, né ho mai fatto lotte sui fienili. Però la lotta in genere mi è sempre venuta bene. Se ti ricordi sono piccolo ma robusto, e il baricentro basso aiuta sempre. Certo, qualche centimetro in più mi avrebbe fatto comodo….

    27 Novembre, 2007 - 18:02
  4. Clodine

    Quando le famiglie sono estese, troppo estese -famiglie con tanti figli che generano altri figli- si formano dei veri e propri clan. Generalmente ci si perde, ciascuno preso dal proprio quotidiano, per rincontrarci raramente, e solo ai matrimoni o ai funerali.
    Ecco perché sono fantastiche le “rimpatriate” : con esse che si ritorna indietro riaffiorano i ricordi…la mente si affolla di percezioni, sentimenti, lasciando lentamente riemergere umori e sapori del passato.

    Spesso ” riaprendo i cassetti del comò” del vecchio comò lasciato muffire in soffitta si scoprono tesori insospettati.

    E proprio perché “tesori” non possono che arricchire il presente.

    29 Novembre, 2007 - 8:40

Lascia un commento