La barbona respinge i volontari

Torna la neve alle porte di Roma e tornano i volontari della Croce Rossa per convincere la barbona che bivacca qui sotto (vedi post del 22 gennaio e 12 febbraio) a passare qualche notte all’Ostello della Caritas, quello dov’è andato in visita Benedetto il 14 febbraio: ma lei niente! Prima sono venuti i giovani, con la tuta rossa e lei neanche si è degnata di rispondergli. Trovandoli importuni, ha preso su i fagotti e si è spostata di cinquanta metri, dove la via non si chiama più “di Santa Maria Maggiore” ma Panisperna. I ragazzi hanno chiamato una squadra adulta che ha la tuta blù e questi hanno convocato un’altra squadra poliglotta perchè la barbona è francese e ogni tanto canta la Marsigliese. Quattro per ambulanza, con i lampeggianti accesi. Le donne delle tre squadre accovacciate a terra che le prendevano la mano e le parlavano con gentilezza. Lei tetragona. Quello che hanno ottenuto è stato che accettasse una coperta e una bottiglia di latte caldo. Quando se ne sono andati tutti è tornata alla soglia del ristorante IL GALLO PAZZO che è la sua postazione preferita e si è accesa una sigaretta. Finalmente un po’ di pace.

5 Comments

  1. Clodine

    …Quella vicino al Gallo pazzo è una postazione importante, ambita, a fine giornata un tozzo di pane è garantito….chissà quanti di quella “corte dei miracoli” l’avranno intimata con dispetti e minacce-perché anche tra loro se ne fanno, pure crudeli- per farla desistere dall’alzare la tenda e trasferirsi altrove! “meglio morire di freddo che di fame”….avrà pensato giustamente, e forse, davanti alla scelta, si è convinta che è preferibile e meno indolore la prima, che la seconda.

    10 Marzo, 2010 - 17:34
  2. roberto 55

    Il tuo racconto, Luigi, dei volontari della C.R.I. in tuta rossa, che, poi, ricevono l’aiuto dei volontari in tuta blu, dopodichè arriva la “squadra poliglotta”, e, infine, ci si mette pure la “sezione femminile”, e, intanto, la barbona rimane, imperterrita, al suo posto, beh !, tutto questo “siparietto” m’ha un pò ricordato una delle scene finali del film “The Blues brothers”, quando John Belushi e Dan Aykroyd (alias, i fratelli Blues) si scoprono inseguiti e braccati da centinaia e centinaia di policemen, G-Men, esercito, CIA, marines, FBI, etc..

    Qui sta smettendo, finalmente !, di nevicare: speriamo bene.
    Buona notte a tutti !

    Roberto 55

    11 Marzo, 2010 - 0:08
  3. l’altro giorno a Monte Mario, qualche fiocco di neve ha provato a farsi vedere……


    affacciarmi dalla finestra della camera di mamma, guardando giù verso via di s. Maria Maggiore e vedere….

    mah!
    buonanotte 🙂

    11 Marzo, 2010 - 0:35
  4. Leopoldo

    E’ possibile che qualcuno osi ributtarci indietro le nostre interessatissime offerte di integrazione, i nostri modelli di vita, le nostre idee illuminate, la nostra bontà, i nostri telefonini, le nostre incrollabili convinzioni, i nostri simboli?
    E’ possibile, evidentemente.
    Quando un fatto vero è anche la metafora di un fallimento: il nostro, anche quello.

    11 Marzo, 2010 - 9:51
  5. raffaele.savigni

    Non si può costringere una persona a lasciarsi aiutare: alla fine resta sempre lo spazio della libertà personale (che talvolta può portare a forme di autodistruzione). L’importante è che ognuno faccia la sua parte, riospettando il mistero della libertà altrui.
    Un caso come questo ci invita anche a non sputare sentenze contro chi “ha lasciato che un barbone morisse di freddo”: quando è successo, purtroppo, può darsi che ci sia stata insensibilità; ma può darsi che quel barbone abbia rifiutato intyerventi “umanitari”.

    13 Marzo, 2010 - 15:14

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