Lanciarsi con il Bob Sleigh in piazza a Vigevano

A Vigevano per una conferenza, vado a respirare in piazza Ducale e la trovo invasa da un imponente Bob Sleigh Skeleton, cioè da un impianto di slittino su rotaia e risuonante delle grida dei ragazzi che prendono la rincorsa, saltano sullo slittino, scendono a capofitto e salgono a freccia sull’altro versante e a freccia tornano indietro. Il tutto all’altezza delle finestre più alte della piazza salotto d’Italia. Le ragazze mostrano qualche timore nel salto e realizzano meno punti ma non si divertono di meno. Grande spasso di tutta la città, che guarda quella festosa ragazzata dai tavoli dei bar. I loro padri giocavano ancora all’albero della cuccagna, ma uguale è l’impegno a studiare la presa: allora del palo insaponato, oggi della maniglia in ferro e plastica. Penso ai miei figli e mi diverto quanto quei ragazzi gridanti.

29 Comments

  1. Io ricordo il carrozzone o 132, così chiamato perché traballava come l’omonima Fiat di mio zio. Aveva quattro ruote, le anteriori di plastica prese dalla macchinina a pedali, quelle dietro – piene – di una bicicletta Legnano regalatami nel 1983. Come freni un rudimentale pedale in legno e l’avantreno snodato per curvare. L’aveva fabbricato mio padre, e mi buttavo in discesa a casa mia. Che ricordi Luigi… Per non parlare del monopattino che come ruote aveva i cuscinetti a sfera usurati di chissà quale vecchia carretta a benzina…

    25 Settembre, 2006 - 14:22
  2. don vito

    sono stato questo wee-kend a Verona per uno scambio di formazione al CUM (centro universitario missionario della CEI) con i missionari in partenza, e in città c’è stato il “toca tì”, tutte le piazze in festa e in gioco, con i giochi antichi, ospite d’onore la Spagna. Mi sono fermato a guardare mamme e figli giocare insieme a dama, bambini sfidarsi sorridendo al lancio della biglia, adulti gioire per un centro su un birillo … il gioco è un componente essenziale della vita, il gioco costringe ad uscire dal “tempo importante e impegnato” per entrare nel “tempo gratuito e semplice”: al toca tì non c’erano premi solo partecipazione gratuita e festosa gioia. Ho pensato alla “domenica”, giorno del riposo, giorno gratuito, giorno del gioco … forse santificare la festa vuol dire trovare anche il “tempo” per giocare con i propri figli e i propri amici …

    25 Settembre, 2006 - 15:21
  3. Uno a cui è piaciuto fare giochi pericolosi è stato certamente Milingo. Ecco il flash appena battuto dal Corsera online: “Il Vaticano scomunica Milingo.
    Monsignor Emmanuel Milingo è «in una condizione di irregolarità e di progressiva aperta rottura della comunione con la Chiesa» ed «è incorso nella scomunica secondo il diritto canonico». Lo afferma una nota della sala stampa vaticana. Scomunicati anche i quattro preti sposati ordinati vescovi dallo stesso Milingo a New York solo ieri”.
    Che dire: umana compassione per Milingo, ma grande soddisfazione, da credente, per i provvedimenti adottati nei confronti di un religioso (?) che stava davvero dando il cattivo esempio, superando ogni limite.

    Gianluca

    26 Settembre, 2006 - 13:23
  4. Gianluca, tutto questo casino per abolire il celibato obbligatorio non ti sembra pure un gioco pericoloso?
    Complimenti per la tua soddisfazione: gli altri acchiappano le mazzate su un tema che potrebbe essere discusso tranquillamente, e tu ne godi. Veramente cristiano, cattolico, apostolico, romano :-(.

    26 Settembre, 2006 - 15:09
  5. Francesco73

    Milingo ha sbagliato clamorosamente e in modo reiterato.
    Ma egli incarna il dramma dell’inculturazione del cristianesimo, ovvero – in questo caso – del dilemma tra africanizzazione della fede o romanizzazione dell’Africa.
    Roma non poteva fare diversamente, con lui. Ma le questioni sotto la pelle di questo caso – a parte i clamori, i colpi bassi, i Moon e tutto il resto – restano aperte e spero davvero che la Chiesa trovi i suoi momenti di discernimento per non rimuoverle col bisturi, ma per fornire delle risposte.

    26 Settembre, 2006 - 17:17
  6. Ragazzi, occhio che su Milingo siete fuoristrada. Adesso dice di voler riportare in comunione con la Chiesa i preti sposati, Moon e compagnia bella non c’entrano, tutto qua.

    E questo lo dice pure George Stalling Jr, uno dei vescovi ordinati da lui:
    http://canali.libero.it/affaritaliani/cronache/milingo2609.html

    26 Settembre, 2006 - 17:30
  7. In effetti c’è poco da gioire, questo è a tutti gli effetti un piccolo scisma e solo il tempo ci dirà se sarà riassorbito o rimarrà alle dimensioni di un gruppuscolo o se provocherà invece ferite peggiori alla Chiesa.

    La scomunica, beninteso, non deriva dal problema del celibato dei preti, ma dal fatto che mons. Milingo ha ordinato dei vescovi senza il consenso del papa.
    E’ il modo classico e conclamato per uscire dalla Chiesa, esattamente come fece – buon ultimo – mons. Lefebvre. La scomunica è automatica (“latae sententiae”), tanto che la formula “il Vaticano scomunica Milingo” è impropria: quella del Vaticano non è altro che una presa d’atto, assolutamente dovuta, di un atto esplicitamente anti-ecclesiale.
    Per dirla in altro modo, a che cosa ti serve ordinare un vescovo per conto tuo se non hai intenzione di formare una tua chiesa?

    Il problema del celibato va discusso in maniera tranquilla (o meglio: teologicamente non c’è nulla da discutere, è ovvio e riconosciuto che si può essere prete anche da sposato, come accade da secoli anche nelle Chiese orientali cattoliche, quindi il problema è disciplinare e pastorale). Ma questi atti unilaterali ed estremi non fanno bene, inutile dirlo, né alla Chiesa né tantomeno alla causa dei sostenitori dell’abolizione del celibato obbligatorio.

    26 Settembre, 2006 - 17:50
  8. Voglio svelenire il clima.
    Questo è Giovanni Bivona (i siciliani lo sanno), un barbiere di Agrigento che fa l’opinionista sulla mitica Teleakras.
    Sentite nel 2002 che cosa dice del caso Milingo. E siate felici 🙂

    26 Settembre, 2006 - 18:17
  9. Egregio Antonino D’Anna, alias tonizzo, sulla tua carta d’identità, alla voce “segni particolari”, vi è forse scritto: “Dio”? No, sai, mi è venuto il dubbio leggendo il tuo post e le considerazioni che hai espresso sulla mia religiosità. Non colgo la polemica, lascio scorrere: “Non giudicare, perchè sarai giudicato”. Facciamo lo stesso lavoro, ma evidentemente un po’ di notorietà (che forse neanche ho avuto) non mi ha ancora dato alla testa. Tornando al “casus belli”, avrai letto della mia umana compassione, ma non è colpa del sottoscritto, che è un verme di terra, nè della Chiesa se, automaticamente, Milingo è incappato nella scomunica per aver ordinato senza l’autorizzazione pontificia ben 4 vescovi e, per giunta, pure sposati. Io e te (mi spiace dirtelo) non siamo che piccoli granelli di sabbia in questo deserto immenso che è la Fede, e non sta a noi giudicare e condannare. Ma mi sia consentito, da cattolico, di esprimere soddisfazione per l’automatica e giusta punizione comminata nei confronti di Milingo, che con il suo comportamento ha oltraggiato il successore di Pietro ed i fedeli tutti, soprattutto quelli che lo seguivano in Italia. Trovo profondamente sbagliato il matrimonio per i sacerdoti. Malgrado il calo di vocazioni, ci sono tantissimi diaconi che possono dare il loro contributo. Penso che siano loro il futuro della Chiesa. Tornando a Milingo, oggi ho letto il tuo articoli su affari italiani. Parlavi delle differenze tra lo scisma di Lefebvre e questo. Li hai classificati come scismi di destra e sinistra. Ti dirò, per la Chiesa hanno sbagliato entrambi, ma mentre Lefebvre era per la custodia della tradizione liturgica (ad esempio, la messa in latino), Milingo è andato oltre il seminato, insistendo su un tema su cui la posizione della Chiesa si conosce molto bene. Come hai potuto vedere, a Lefebvre non è servito a nulla consacrare nuovi vescovi senza l’autorizzazione del Papa. Lo stesso accadrà con Milingo. Allora, dimmi tu, egregio Antonino D’Anna, chi c’ha guadagnato? Io dico che con il pessimo esempio dato da Milingo, l’unico a perdere è stato lui. E chi come lui crede che bisogna disobbedire al Papa pur di richiamare l’attenzione su temi che sono sì di rilevanza, ma non di importanza vitale per la Chiesa.
    Ti pregherei, in conclusione, di lasciare ogni considerazione sulla mia religiosità al mio confessore o direttamente al Signore, in quanto pur considerandomi un verme di terra, un grandissimo peccatore e l’ultimo dei cattolici, mi piace rivendicare la mia piena e totale adesione alla Chiesa cattolica, apostolica e romana.

    Saluti

    26 Settembre, 2006 - 18:26
  10. Guarda, sicuro alla voce della tua carta d’identità, egregio Gianluca, c’è scritto: “tifoso”. E questo t’impedisce di parlare con me. Marci coi paraocchi, hai pure scritto su questo blog che sono relativista perché dico che si può discutere del matrimonio dei preti. Il che è tutto dire.
    A me il successo non interessa, tu invece ci tieni a sottolinearlo ed è anche questo quanto dire. Ti batto le mani e mi inchino alla tua bravura: però, come vedi, non ho problemi a sporcarmi le mani andando a sentire pure quelli che sono dall’altro lato, quelli che vengono condannati e che tu additi con dispiacere.
    Sai perché? Perché è il mio mestiere. Basta che sono a posto con la mia coscienza. E la mia coscienza mi dice che devo sentire tutte le campane, non mi piace il partito preso. Come trovi l’intervista a chi è a favore dei preti sposati, cerchi e trovi quella al cardinale Tonini che dice di non essere d’accordo perché se uno è motivato può serenamente fare il prete. Lo dice e lo riporto: ma questo non mi impedisce di avere delle opinioni differenti.

    Detto questo, da cattolico a me dispiace sapere che 150.000 preti sposati potrebbero avere un ruolo e non ce l’hanno. Forse perché la Fede, che esalta ogni uomo e dà una dignità ad ognuno di noi, non è precetto e rigido formalismo a base di “questo non si fa” come dici tu che additi tutta questa gente al pubblico ludibrio. E sei a mio avviso in malafede, visto che nel mio editoriale ho commentato dicendo che la definizione tra “destra e sinistra (per quanto può valere)”. Per quanto può valere, per quell’esempio che si usa di solito.

    Credo che lo scisma di Lefebvre sia scisma come gli altri, non difenderlo. Tu dici che difendeva la Tradizione: perché il Vaticano II è stato un’eresia, di grazia? Monsignor Marini, che non è un baciapile ma una persona seria, dice una cosa giusta: si sono adattati milioni di fedeli, giusto loro ci dovevano stare male? “Noi, – dice – non abbiamo toccato niente”.

    Penso in tutta franchezza che il celibato dei preti sia un tema di grande importanza per la vita della Chiesa. La differenza tra me e te è questa: tu stai da questa parte e ti senti a posto perché credi di essere in regola visto che ti sei fatto la foto col Papa. Io cerco invece di guardare pure dall’altra parte. Per capire che forse non sono in regola nemmeno quelli dal lato dove ti trovi tu. Sostanza contro forma, quale prevale? Per me la sostanza, per te la forma. Temo.
    Cari saluti. E aggiustati la coccarda di Buon Cattolico sennò ti casca la prossima volta che perdi la tua evangelica calma 🙂

    26 Settembre, 2006 - 18:56
  11. Luisa Buhler

    Caro Gianluca sono pienamente d`accordo con te . Mi sembra capire che per molti ,su questo blog, il celibato dei preti è un non senso di cui la Chiesa deve liberarsi al più presto , persino teologicamente ingiustificato. Non dobbiamo avere letto gli stessi testi, nè avere avuto la stessa percezione delle parole di Papa Benedetto che mi sembra è stato molto chiaro sul soggetto.
    Io condivido completamente l`insegnamento di Papa Benedetto,conforme alla Tradizione e al Magistero della Chiesa e non penso che la Tradizione sia una nozione desueta da gettare alle ortiche . Penso sarebbe un grave errore se la Chiesa per far piacere e soddisfare dei desideri particolari si allontanasse dalla sua Tradizione e dai Testi Evangelici.
    Viviamo in un mondo dove ogni desiderio diventa automaticamente un diritto, mi rassicura constatare che la Chiesa non cede a questo movimento!
    Papa Benedetto si espresso a più riprese su temi controversi e lo ha fatto con parole così chiare ,semplici e evidenti che per quel che mi concerne non ho niente da aggiungere. Saluti, Luisa

    26 Settembre, 2006 - 19:20
  12. Caro Antonino D’Anna, la stai mettendo troppo sul personale e ciò lo trovo di pessimo gusto. Per giunta, continui ad ergerti a giudice della vita altrui, non so con quale autorità. Fatto sta che non mi va di replicarti sulle offese personali e siccome stai scrivendo solo quelle al mio indirizzo, chiudo quì ogni mia replica, anche perchè il blog non è nostro e non credo che i lettori e lo stesso Accattoli siano disposti o interessati a leggere le nostre stupide beghe. Non capisco cosa c’entri la foto con il Papa, che chiunque esibirebbe con orgoglio (Accattoli, ad esempio, l’ha messa sulla copertina di un suo bellissimo libro, ma si trattava di Wojtyla), nè quale sia la mia autoglorificazione. Io ho fatto una scelta, ho aderito ad una regola quando neanche sapevo, ai tempi della prima Comunione, chi fosse il Cardinal Ratzinger. E’ sin da piccolo che mi sono ripromesso di rispettare il Papa, chiunque fosse stato. Ciò comporta anche delle rinunce, ma ti assicuro che non è tifoseria. Ma tanto tu non puoi capirmi, la sentenza l’hai scritta prima di entrare in aula. E naturalmente è una sentenza di condanna per me e per tutti quelli che la pensano come me su casi come quelli di Milingo. Se ciò ti fa stare bene, continua pure, ma ignorerò i tuoi post offensivi. Per qnt riguarda la coccarda da buon cattolico, io non l’ho mai indossata, non saprei che farmene. Ti ricordo che il simbolo della mia Fede non è una banale coccarda, ma una Croce dolorosa. A questo punto, penso che potresti e dovresti anche vergognarti un po’. Sempre che non sia impegnato come Narciso a specchiarti troppo nell’acqua.

    Chiedo scusa ad Accattoli per l’uso personale che stiamo facendo del suo blog

    Gianluca

    26 Settembre, 2006 - 19:29
  13. Luisa Buhler

    Tonizzo, mi sembra ricordare che in un post precedente lei abbia detto avere 26 anni. Voglio dunque attribuire alla sua giovinezza il tono, diciamo insolente, per non dire agressivo verso Gianluca . Gianluca ha solo espresso la sua opinione e lei lo schernisce…”veramente cristiano, apostolico ecc. “. Un tono e delle parole a dir poco offensive e che non avevo l`abitudine di leggere su questo blog. Mi dispiace .
    Mi sembra che sia lei a avere perso l`evangelica calma e a fare prova di poca modestia assicurandosi a lei la sostanza e a Gianluca la forma. Perchè questa agressività ? C`è qualcosa che mi sfugge? Comunque spero che scambi di questo genere non si ripetino troppo spesso ! Luisa

    26 Settembre, 2006 - 19:51
  14. Luigi Accattoli

    Non mi dispiace l’uso personale del blog, ma non simpatizzo per i toni duri. A me piace sentire le opinioni di tutti e tutte le rispetto. I colleghi vaticanisti sanno che difendo sempre chi viene attaccato e mi prendono anche in giro per questo. Dunque difendo sia Tonizzo sia Gianluca. Ora vado a cena e berrò alla salute di goni visitatore del blog! Luigi

    26 Settembre, 2006 - 19:51
  15. Grazie di cuore Luisa per il tuo sostegno, la tua solidarietà mi ha fatto davvero piacere;) Grazie, grazie davvero dal profondo del mio animo. Grazie anche a Luigi per la libertà di espressione che ci concede, anche se credo che un conto sia la libertà di espressione (che è sancita dalle più elementari norme civili e costituzionali) e ben altro conto sia la libertà di offesa (a cui si richiama chi non ha argomentazioni valide).

    Un abbraccio particolare a Luisa

    Gianluca

    26 Settembre, 2006 - 20:26
  16. Giusto. Mi associo alla bevuta. Comunque caro Gianluca, nessuno voleva insultarti. Tutto qua. Mi sembrava e sembra sbagliato gioire di una condanna, chiunque sia il condannato, e mi ha fatto dispiacere che venisse da te, vedasi apposita faccina :-(. Poi, visto che sei stato tu ad accennare al tuo successo, ho semplicemente voluto prenderti in giro come la faccina alla fine intendeva, cioè questa :-). Con questo pazienza. Però temo che attaccandoci ai “non possumus”, sia come Chiesa che come fedeli, non andremo molto lontano (prevalenza della sostanza sulla forma, a mio modesto avviso). Se vorrai, ben volentieri potremo discutere delle posizioni a proposito del celibato vincolante dei preti in altra sede, modo o forma. Perché comunque vedo che il dibattito si infiamma, e vuol dire che il problema è sentito. E resta sul tappeto.
    Luigi, raccomando un bel Corvo Rosso alla salute di tutti quanti. Prosit!

    A scanso di equivoci, ecco le faccine così evitiamo di finire nelle peste:
    : – ) = 🙂 (sono allegro)
    ; – ) = 😉 (sto ovviamente dicendo una fesseria)
    : – ( = 🙁 (spiacente)

    e così via. Buonanotte a todos

    26 Settembre, 2006 - 21:50
  17. Buon appetito al nostro ospite Luigi.
    Spero che nessuno qui voglia distribuire patenti di cristianità.

    A Luisa vorrei però ricordare che il celibato dei preti non è in alcun modo un dogma. Altrimenti non si spiegherebbe come nelle Chiese orientali in comunione con Roma (quindi cattolici, non ortodossi o altro) vi siano tranquillamente preti sposati, con il pieno beneplacito del Vaticano.

    Il celibato dei preti è una tradizione della Chiesa latina, tradizione che dura da ormai di più di un millennio (ma da meno di due!), e nobile e venerabile al pari della diversa prassi delle Chiese orientali (che conoscono invece il celibato dei vescovi, che infatti sono spesso scelti tra i monaci). La Chiesa latina lo ha finora difeso con ardore. Questa decisione conserva la sua validità? Ognuno può avere la propria opinione, che dovrebbe essere seria e ponderata e basari su considerazioni non dottrinali ma – ripeto – pastorali e spirituali. Nell’ultimo Sinodo dei vescovi è prevalsa l’opinione tradizionale, ma si è serenamente discusso senza che nessuno osasse accusare la controparte di un qualche genere di eresia o di minor cattolicità. Entrambi i punti di vista rientrano nel novero di una perfetta adesione alla Scrittura e al Magistero. (Si tratta quindi di una questione teologicamente e storicamente MOLTO diversa da altre che spesso vi vengono impropriamente affiancate, come quella dell’ordinazione sacerdotale femminile che, invece, non ha alcun serio precedente.)

    Naturalmente un conto è la propria opinione (che però dovrebbe essere sempre meditata e ponderata), un conto è il rispetto della disciplina ecclesiale, cui siamo tutti tenuti. E’ chiaro che un prete che si sposa compie un atto ecclesialmente irregolare e ne è comunque pienamente responsabile. (Non parlo naturalmente di chi ha ottenuto la dispensa canonica, previa riduzione allo stato laicale. Inoltre andrebbe precisato che la tradizione prevede l’ordinazione a prete di uomini sposati, non il matrimonio di preti che erano stati ordinati celibi: esattamente com’è oggi da noi per i diaconi, che possono essere sposati ma, una volta diaconi, non possono più sposarsi o risposarsi.)
    E’ chiaro infine che l’atto compiuto da mons. Milingo (non entro nel merito dei precedenti) è di una gravità ecclesiale estrema e palese, esattamente come quello compiuto da mons. Lefebvre. Preghiamo per l’unità della Santa Chiesa.

    26 Settembre, 2006 - 21:58
  18. Francesco73

    Ragazzi, io non sono vaticanista nè esperto di queste cose.
    Da semplice lettore di giornali, però, credo di aver capito che il caso Milingo non riguarda solo il tema del clero uxorato. Se pensiamo, ad esempio, al ministero delle guarigioni, quello è un tipico capitolo del difficile rapporto tra cristianesimo latino e cultura africana. Lo stesso valga per altre questioni, magari più istituzionali, o ecclesiologiche. La Chiesa africana è stata sino agli anni ’60/’70 una Chiesa coloniale. Lo stesso Monsignor Lefebvre, se non erro, era l’Arcivescovo di Dakar nel Senegal francese. E credo che i vescovi e i preti mandati dall’Europa a reggere quelle comunità cristiane non avessero sempre una grande stima del clero indigeno, e delle sue potenzialità.
    Questo “approccio” romano ed europeo verso l’Africa ha determinato nel tempo anche una serie di incomprensioni, fraintendimenti, ritardi del sistema, rimozioni, incertezze anche nella soluzione dei problemi. Le esigenze generali (e legittimissime) del Vaticano e di Roma si sono sempre un pò scontrate con lo spirito africano, mandando in scena uno dei tanti atti del grande dramma ecclesiale rappresentato dalla tensione tra istituzione e carisma. Ora, francamente, credo che non si tratti di dividersi tra papisti e riformisti a tutti i costi. Nè è detto che il tema del rapporto tra cristianesimo e culture debba essere affrontato partendo per forza dal celibato dei preti, che – come dire – fa molto colore ma è anche troppo enfatizzato.
    Chiediamo alla Madre Chiesa di studiare forme e modi per incontrare le diverse latitudini dell’umanità senza pretendere di esportare un modello solo.
    Dentro questo sforzo, si potrà trattare anche del celibato. Ma in modo più articolato e – credo – teologicamente e pastoralmente sapiente.

    27 Settembre, 2006 - 8:59
  19. Ho scritto una lettera a Gianluca. Sceglierà lui come rispondere e in che modo. Se qualcuno vuole scrivermi, antonino@affaritaliani.it è la mia mail. Cari saluti

    27 Settembre, 2006 - 11:19
  20. Salve Signor Accattoli ,
    Solo ieri ho scoperto l’esistenza del suo blog; non le nego che il cuore mi si è riempito di gioia , poichè finalmente potrò avere “anche se in modo telematico ” una sorta di dialogo con lei. Ho letto alcuni dei suoi libri , grazie alla conoscenza di uno dei suoi figli , in un viaggio avvenuto circa due anni fa.Insomma di lì a poco ho divorato tutto ciò che fosse scritto da lei . Tornerò presto a trovarla e anche a commentare, con immenso piacere, ciò che scrive.
    Un saluto affettuoso.
    Valentina

    27 Settembre, 2006 - 12:30
  21. Luigi Accattoli

    Benvenuta Valentina! Quale dei figli hai conosciuto? Forse a Toronto, per la Giornata mondiale della gioventù? o a Bose? Sono curioso. Luigi

    27 Settembre, 2006 - 16:56
  22. Sono d’accordo con Francesco73. A proposito, mi fa piacere dirvi che lo scambio di email con Gianluca è stato uno splendido incontro di opinioni diverse. Lo ringrazio pubblicamente per l’attenzione.

    27 Settembre, 2006 - 17:14
  23. Tonizzo è stato molto cortese da contattarmi privatamente. Alla fine, tra persone civili, ci si chiarisce sempre. In effetti, un dialogo non diretto, come quello in Internet, a volte porta a fraintendimenti spiacevoli ma comunque superabili;)

    27 Settembre, 2006 - 17:42
  24. Luisa Buhler

    Vorrei solo dire a Luca che non ho mai sostenuto che il celibato dei preti fosse un dogma. Ho parlato di Tradizione , ne conosco la storia. Mi permetto solo di dire che a questa Tradizione io sono personalmente molto attaccata e fedele . Non ho vissuto e non vivo in Chiese con altre tradizioni. La Chiesa latina è la mia culla e mi riconosco nella sua Tradizione e nel suo Magistero. Luisa

    27 Settembre, 2006 - 17:51
  25. Luigi Accattoli

    Cara Valentina, sono davvero contento di aver conosciuto il tuo blog e letto questo post! Io ho fiducia nei ragazzi, come saprai dai miei libretti e quella fiducia la trovo giustificata dalle tue considerazioni. Penso spesso con ammirazione alla fatica di essere mamma: lo penso soprattutto vedendo la passione con cui fa la mamma la mia Agnese, che ha trent’anni. Sono anche contento della segnalazione della canzone di Madonna: mi piace scovare testi di questa donna che la segnalano in positivo. In risposta a un commento di un mio post, di forse due mesi addietro, anch’io citavo un suo verso per segnalare un modo possibile di pensarla con affetto. Grazie Valentina di esserti fatta viva.

    27 Settembre, 2006 - 18:54
  26. Ho conosciuto Beniamino, a Malta 2 anni fa. Se ne ha voglia , le chiedo di leggere l’ultimo articolo del mio blog , una sua opinione mi renderebbe felice.
    Un saluto.:-)

    27 Settembre, 2006 - 18:10
  27. La ringrazio molto , ci risentiamo presto! Purtoppo non potrò chiamare Beniamino per carenza di credito , ma proverò tra domani e dopodomani.Mi aveva detto di aver consegnato la domanda di tesi , ma non sapevo fosse oggi!Gli dica che Valentina gli manda un grosso abbraccio accompagnato dai più sinceri auguri.A presto.

    27 Settembre, 2006 - 19:40
  28. Auguri al neoingegnere! Però Luigi, fai sparire quel cellulare che non si sa mai…

    27 Settembre, 2006 - 21:08

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