Una madre ama di più: lo dicono Bergoglio e l’Aquinate

Chi ama di più? Una mamma: l’afferma Francesco citando Tommaso d’Aquino nell’esortazione che vado studiando. L’affermazione mi ha sedotto. Ho cercato il latino dell’Aquinate e nei commenti vi faccio dono di queste meraviglie.

20 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Matres maxime amant. «Le madri, che sono quelle che amano di più, cercano più di amare che di essere amate»: è la citazione di Tommaso come figura nell’Amoris laetitia, al paragrafo 102. Una nota rimanda a Summa Theologiae II-II, q. 27, a. 1. Nella mia vecchia Summa, edizione BAC 1959, ho pescato l’originale latino: “matres, quae maxime amant, plus quaerunt amare quam amari”. Mi è bello comunicarlo ai miei bellissimi visitatori.

    15 Aprile, 2016 - 14:29
  2. Luigi Accattoli

    Paragrafo 102 dell’esortazione: Lo stesso Tommaso d’Aquino ha spiegato che «è più proprio della carità voler amare che voler essere amati»[110] e che, in effetti, «le madri, che sono quelle che amano di più, cercano più di amare che di essere amate».[111] Perciò l’amore può spingersi oltre la giustizia e straripare gratuitamente, «senza sperarne nulla» (Lc 6,35), fino ad arrivare all’amore più grande, che è «dare la vita» per gli altri (Gv 15,13). È ancora possibile questa generosità che permette di donare gratuitamente, e di donare sino alla fine? Sicuramente è possibile, perché è ciò che chiede il Vangelo: «Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date» (Mt 10,8).

    15 Aprile, 2016 - 14:29
  3. giuseppe di melchiorre

    A me la frase di S. Tommaso ripresa da Papa Francesco ha fatto pensare a Dio. E’ proprio sbagliato? Non ricordo chi, ma mi sembra che qualcuno abbia detto che Dio, oltre ad essere Padre, è anche “Madre”. Una frase come “Dio ama più amare che essere amato” è un’eresia? Temo che qualcuno dica di sì. Ma a me piace, anche se non voglio dire che non bisogna amare Dio, ci mancherebbe…

    15 Aprile, 2016 - 17:38
  4. Lorenzo Cuffini

    Fu Papa Luciani, nel suo pontificato lampo.

    15 Aprile, 2016 - 18:13
  5. giuseppe di melchiorre

    Secondo te, Lorenzo, l’ho detta grossa? 🙂

    15 Aprile, 2016 - 18:23
  6. Lorenzo Cuffini

    Parere personale?
    L’hai detta benissimo. Secondo me, quello è il nocciolo fondamentale della nostra fede, e Gesù in croce sta lì a dimostrarlo concretamente.
    Anche noi possiamo non cavarcela male…
    🙂
    ma il nostro amare è talmente “nostro” da risultare sempre scassato…quello che vola piu’ in alto è certamente quello della mamma, ma con tutte le sue brave zavorre e imperfezioni e i suoi bravi egoismi di ritorno. Tantissimi gesti di amor materno perfino eroico, e altrettanti guasti disastrosi arrecati ai figli per amore….
    Noi amiamo così, non c’è nulla di cui scandalizzarsi.

    15 Aprile, 2016 - 18:51
  7. Clodine-Claudia.F.Leo

    La madre

    E il cuore quando d’un ultimo battito
    avrà fatto cadere il muro d’ombra
    per condurmi, Madre, sino al Signore,
    come una volta mi darai la mano.
    In ginocchio, decisa,
    Sarai una statua davanti all’eterno,
    come già ti vedeva
    quando eri ancora in vita.
    Alzerai tremante le vecchie braccia,
    come quando spirasti
    dicendo: Mio Dio, eccomi.
    E solo quando m’avrà perdonato,
    ti verrà desiderio di guardarmi.
    Ricorderai d’avermi atteso tanto,
    e avrai negli occhi un rapido sospiro

    Giuseppe Ungaretti

    15 Aprile, 2016 - 20:49
  8. maria cristina venturi

    tutto bello e poetico , tranne la frase l'”amore può spingersi oltre la giustizia”
    perchè di questo sedicente amore che si spinge oltre la giustizia, purtroppo abbiamo esempi quotidiani. Essendo una pediatra ho molto a che fare nel mio lavoro quotidiano con mamme e bambini. Mi capita di essere fermata da una mamma indignata perchè la maestra ha messo in punizione suo figlio. cosa aveva fatto? chiedo. Beh il pargoletto aveva semplicemente preso a calci .. la maestra. Ma la madre nel suo “strabocchevole” amore materno che va oltre la giustizia se la prende con la maestra e non col figlioletto e mi guarda stupita se le dico che secondo me aveva ragione la maestra.
    altro esempio: alle medie una mia paziente è stata trovata a farsi una canna nei bagni della scuola e per questo è stata sospesa. la mamma
    è venuta da me indignata, arrabbiata .Io credevo che fosse arrabbiata , indignata con la figlia. Ma per carità! Era indignata con la scuola che ha sospeso la sua bambina, che poverina , cosa aveva fatto poi di tanto male, in fin dei conti?
    Poi ci sono le mamme che se il loro giovanotto stupra insieme al branco una ragazza, danno la colpa alla ragazza, se l’è cercata!
    Insomma se l’amore materno va oltre la giustizia non è amore , è EGOISMO A DUE.
    la giustizia, quella vera non è mai contro l’amore.
    la falsa dicotomia legge-amore che questo pontificato vuole instaurare e sta facendo il lavaggio del cervello per farlo è appunto un falsa dicotomia:
    non c’è da una parte l’amore “cieco” e irragionevole e dall’altra la Legge e la giustizia, chi crede nella legge e la giustizia non è “cattivo” e privo di amore , una madre che punisce e corregge il figlio invece di scusarlo qualunque cosa faccia ama davvero il figlio. Giustizia e amore vanno a braccetto , non sono antiteticii!Legge e carità, dottrina e pastorale, vanno insieme non sono e non debbono essere contrapposte artificialmente!
    credere che l’amore debba “andare oltre” la giustizia è falso, menzognero, diabolico. non sarebbe stato d’accordo san Tommaso D’Aquino.

    15 Aprile, 2016 - 21:02
  9. maria cristina venturi

    Provate a pensare un genitore il cui amore fosse così cieco e strabocchevole da non correggere e non punire mai il figlio. Provate a pensare un Dio che non indicasse mai all’uomo la strada del bene ma dicesse “fa’ quello che vuoi e che più ti piace ”
    provate a pensare una Chiesa che invece di correggere i peccatori li incentivasse: continuate pure a vivere così.
    provate a pensare a un mondo senza giustizia, senza verità, senza regole, governato solo da sentimenti irrazionali.
    provate a pensare : vivere un una massa informe liquida amorfa .
    senza punti di riferimento, senza la “lucerna” sopra il moggio che indica il bene, senza lo sforzo per correggersi, senza il senso del proprio peccato, senza regole, senza meta, senza scopo.
    be’ immaginarsi una cosa così è immaginarsi l’Inferno.

    15 Aprile, 2016 - 21:16
  10. Clodine-Claudia.F.Leo

    Due riflessioni:
    lra le varie Madonne che conosco, ce ne sono due che prediligo: una è “la Madonna dei Palafrenieri” di Caravaggio,1606, conservata nella Galleria Borghese. L’altra, è “La Madonna con bambino”, di Orazio Gentileschi del 1609, si trova al Museo Nazionale d’Arte della Romania.
    Questa in particolare la trovo straordinaria perché raffigura la Madre di Gesù intenta ad allattare mentre il bimbo,avvinghiato stretto stretto , afferra un seno e ne succhia il latte con avidità!
    Immagine potente, come lo sono i seni che allattano, posti così, vicini vicini al cuore in modo che il bambino ne senta i battiti. Tra tutti mammiferi solo la donna possiede i seni , il resto dei mammiferi solo papille cutanea poste sotto la pancia o poco più su.

    «Tu concepirai nel grembo e partorirai un figlio, e gli porrai il nome: Gesù».
    «Ecco la serva del Signore; mi accada secondo la tua parola»
    E una spada trapassò la Sua anima affinché fossero “rivelati i pensieri di molti cuori” . Per me, la Vergine Maria, madre di tutte le madri,è una presenza costante. Sempre , il pensiero di questa ragazzina che affronta in solitudine i triboli della maternità, mi ha accompagna e confortata nei momenti peggiori della vita. Ma chi avrà consolato lei, sotto la croce, quando, sprofondando nell’abisso, divenne “la Madre di tutti i credenti”….

    15 Aprile, 2016 - 21:42
  11. Clodine-Claudia.F.Leo

    Sicuramente, a consolare la Madre, sono gli occhi di quel bambino che nell’opera di Orazio Gentileschi fissano, spalancati, il volto della mamma in un gioco di sguardi che è un capolavoro di …sublimità…!

    la troverete qui, al terzo o al quarto riquadro…tutti magnifici

    https://youtu.be/Adl6Zb3T_8c

    15 Aprile, 2016 - 21:54
  12. Luigi Accattoli

    Maria Cristina Venturi: “credere che l’amore debba andare oltre la giustizia è falso, menzognero, diabolico. non sarebbe stato d’accordo san Tommaso D’Aquino”. Io credo invece che sia proprio dell’amore andare oltre la giustizia, altrimenti si chiamerebbe giustizia e non amore e Cristo non avrebbe comandato l’amore dei nemici. Per giustizia il nemico lo combatti e chiedi la restituzione del prestito, per amore perdoni il nemico e condoni il prestito. Su questo andrebbe letto Luca 6, 27-36 e tutto il “discorso sul monte” di Matteo 5: “Se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei non entrerete nel Regno dei Cieli”.

    15 Aprile, 2016 - 22:53
  13. Luigi Accattoli

    Su come la penserebbe Tommaso d’Aquino abbiamo referenze precise che lo dicono d’accordo:

    «quando Dio opera con misericordia non agisce contro la sua giustizia, ma compie qualcosa oltre i limiti della giustizia» (Summa Theol., I, q. 21, a.3).

    15 Aprile, 2016 - 22:54
  14. Luigi Accattoli

    Ma non solo il caro vecchio Tommaso. Anche Papa Benedetto ragiona come Papa Francesco:

    “Deus caritas est” 10: L’amore appassionato di Dio per il suo popolo — per l’uomo — è nello stesso tempo un amore che perdona. Esso è talmente grande da rivolgere Dio contro se stesso, il suo amore contro la sua giustizia.

    Udienza i Soci dell’Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti (U.C.I.D.) del 4 marzo 2006: Il cristiano è chiamato a cercare sempre la giustizia, ma porta in sé la spinta dell’amore, che va oltre la stessa giustizia.

    15 Aprile, 2016 - 22:57
  15. Luigi Accattoli

    falso menzognero diabolico: un bel climax che va anch’esso oltre la giustizia

    15 Aprile, 2016 - 23:03
  16. giuseppe di melchiorre

    Silvia e Nico, CHAPEAU! da un padre di una sola figlia, ovviamente non partorita da lui. La vostra testimonianza lo autorizza a pensare che “perfino” Dio riesca ad accogliere nel suo dolore-amore dei figli scapestrati, nonostante la riprovazione di certi scribi contemporanei. Buona vita, sinceramente!

    16 Aprile, 2016 - 9:54
  17. Luigi Accattoli

    Da una visitatrice che non vuole apparire ricevo un lungo messaggio che pubblico in tre commenti:

    Se si vuole definire l’amore di Dio secondo categorie tutte umane, l’immagine più vera è proprio l’amore materno. Non di tutte le madri, certo.
    La storia umana è infatti piena di eventi sconvolgenti che hanno mostrato madri liberarsi dei loro piccoli uccidendoli. Vicende che hanno ferito crudelmente famiglie intere ma anche la sensibilità di coloro che venivano a conoscenza, stando al di fuori, di fatti di inaudita atrocità. Impossibile capire; incauto giudicare. La vita degli umani è fatta anche di zone oscure e misteriose, nelle quali risulta assai arduo addentrarsi.
    Meglio, perciò, non abbandonarsi ad una retorica fin troppo facile. La vita reale ormai ci fa rifiutare una retorica a buon mercato.
    Resta il fatto che l’amore di una madre, QUANDO C’ È, è TOTALE, e lo è fin da prima che il bimbo veda la luce. Nella maggior parte dei casi si tratta di un amore traboccante di tenerezza, ed è UNICO. Un padre, anche il più amorevole, non potrà mai capire questo miracolo d’amore esclusivo della mamma, che ha portato per molti mesi nel suo seno una creatura con cui c’è stata una perfetta simbiosi.
    In qualche modo le madri sono privilegiate da questo punto di vista. Ma sono quelle che anche soffrono di più quando perdono i figli o li vedono trafitti dai crudeli colpi che la vita può infliggere.

    16 Aprile, 2016 - 10:12
  18. Luigi Accattoli

    Secondo messaggio della visitatrice inapparente:

    Chi è riuscito a comprendere la tenerezza di Dio verso le sue creature umane– così simile a quello di una madre– oggi ha riscoperto il volto “materno” di Dio. Dio è Padre e Madre. Allo stesso modo in cui “tanto nell’uomo che nella donna si trova l’immagine di Dio”(san Tommaso d’Aquino). L’immagine di Dio, cioè, è la coppia uomo-donna.
    Si capisce, allora, che se una Sua creatura soffre e piange, Lui pure soffre e piange. Di fronte a chi Gli chiede il perché di tanta sofferenza non c’è risposta alcuna. Può Dio, purissimo Spirito, far sentire la sua voce? Eppure, la risposta prima o poi arriva, ma in maniera diversa da quella pensata; e bisogna stare attenti a recepirla. Giobbe, martoriato e deluso, fu attento e nel silenzio di Dio sentì la Sua voce e capì.
    La teologia moderna mette l’accento sul carattere inusitato del nostro Dio, tenero, gioioso e dolente in consonanza con la gioia e col dolore dei suoi figli. Un Dio–si dice– che asciugherà le nostre lacrime. Una immagine che non può che richiamare quella di una madre che ha lo stesso respiro del figlio e che vive le stesse sue gioie e soffre gli stessi dolori.
    Una immagine che contrasta fortemente con l’idea radicata di un Padre sovrano, onnipotente, forte, severo e pronto a castigare.
    Basta ricordare, per farsi un’idea precisa, la raffigurazione di Dio-Trinità come un triangolo al cui centro un grande occhio indagatore fa tremare vene e polsi. Altri tempi, altro clima. Meglio dimenticare.
    Certo a molti non piacerà l’idea di un Dio pronto, al contrario, ad abbracciare un peccatore pentito ( la pecorella smarrita, il cosiddetto figliol prodigo).Eppure, nei Vangeli ci sono svariati passaggi che, se letti con attenzione, sottolineano l’ Amore di Dio nella più vera essenza che è la Misericordia. La qual cosa non significa affatto che ognuno può fare quel che gli piace, tanto poi potrà trovarsi immerso nella luce divina, alla pari di chi nella vita ha percorso i sentieri tracciati da una retta coscienza. Grande equivoco, questo, a cui si appigliano molti cristiani cattolici che hanno in mente una giustizia divina uguale a quella terrena, e che sembra non aspettino altro che castighi e inferno per i peccatori. Sempre gli altri, però, ovviamente.
    Ma Dio non ama castigare. Dio non è vendicatore. Dio non è simile agli uomini, per fortuna. Ed è ora che si accetti questa stupenda, rasserenante immagine di Dio, per troppo tempo lasciata nell’ombra.

    16 Aprile, 2016 - 10:14
  19. Luigi Accattoli

    Terzo messaggio della visitatrice inapparente:

    Il salmo 103 ci presenta un Dio buono e pietoso, che non ci tratta secondo i nostri peccati, non ci ripaga secondo le nostre colpe.
    Come potrebbe fare altrimenti, sapendo che il peccato è connaturato nella debolezza umana?
    Allo stesso modo, in linea di massima, una madre sarà sempre, nei confronti di un figlio che sbaglia, più indulgente di quanto ci si potrebbe aspettare.
    La verità è che compiendo il male ci castighiamo da noi stessi già su questa Terra, del resto.
    Il più delle volte infatti il male ci ricade addosso come un boomerang.
    Il Padre, che sa, Lui solo, leggere i nostri cuori e giudicare, fa di tutto per attirarci a sé.
    Quando sarà il momento dell’incontro col Signore, il peccatore ( cioè TUTTI noi o quasi) sarà in grado, lui stesso, di vedere la sua vita terrena come in uno specchio e di avvertire con piena coscienza il male che lo ha tenuto lontano da Dio; sarà lui stesso a riconoscersi indegno e impuro, e questo sarà il suo vero castigo: sentirsi estraneo, almeno in parte, a quel Dio finalmente capito e amato. Fino a quando le preghiere di impetrazione da parte della Chiesa militante lo aiuteranno, con la mediazione del Cristo Risorto, a compiere la purificazione e la trasparenza dell’anima per unirsi degnamente e pienamente a Dio.
    Sarà bello sentirsi parte integrante dell’ Amore divino che include tutti quelli che nella loro vita hanno fatto dell’ amore e dell’accoglienza la chiave di volta della loro esistenza. Sarà bello, soprattutto, sentirsi uniti ai propri cari in quello stesso Amore.

    16 Aprile, 2016 - 10:14

Lascia un commento