Leo meo dai tanti ricci


Con questo leone trasteverino, gente rissosa, ho mezzo litigato chiedendogli io di girare in qua e tenace lui a mordere in avanti. Gli ho perdonato in grazia dei tanti ricci. Nei commenti altre insensatezze che solum sono mie.

4 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Non so da quale gabbia venga questo leo ricciuto. Né s’appartenga all’evo antico o al medio: io i leoni me li godo in effige e li tratto come viene. Questo di Trastevere mi ricorda l’altro di Palazzo Barberini al quale giusto un anno addietro avevo letto le labbra:
    http://www.luigiaccattoli.it/blog/leone-sulla-scala-in-maesta/

    23 Maggio, 2019 - 18:52
  2. Luigi Accattoli

    Il Leone Barberini – ho scoperto ultimamente – era piaciuto anche a Stendhal quando passeggiava per Roma: “A Palazzo Barberini abbiamo rivisto con vero piacere il bel leone antico in bassorilievo sulla scalinata”. Così annota il 20 agosto 1827: vedilo in “Passeggiate romane”, Garzanti 2004, pagina 33.

    23 Maggio, 2019 - 19:09
  3. Meno male! Alla fine è arrivato un argomento distensivo!Direi che è medioevale, ma non ci sbraneremo per questo!

    23 Maggio, 2019 - 20:46

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