L’obelisco che tutto ha visto

Il National Geographic Traveler mi chiede dieci righe su un “luogo speciale” del Vaticano. Scelgo l’obelisco e queste sono le righe. 

L’obelisco è il personaggio più antico del mondo vaticano, l’unico che qui ha visto tutto: dal martirio di Pietro – crocifisso a testa in giù “iuxta obeliscum”, vicino all’obelisco – alla costruzione della Basilica costantiniana, al saccheggio dei saraceni nell’846, all’operosità del teso Michelangelo. Vede questo e il resto che non sappiamo dal fianco sinistro della Basilica, dove era stato posto nel 37 dopo Cristo a ornamento del Circo di Nerone. Portato al centro della nuova piazza nel 1586 ha visto anche meglio il resto della storia, dal rogo dei libri di Giordano Bruno (1600) al Concilio Vaticano II, alle folle che hanno salutato la partenza del papa polacco e l’arrivo del tedesco. Pur abituato ad attraversare la piazza, ogni volta mi stupisco a vedere chi tutto ha visto.

6 Comments

  1. Il mio professore di filosofia, anni fa, saputo che stavo andando a Palermo mi chiese di salutargli la chiesa di Ponte Ammiraglio. “Come, la chiesa?”. Risposta: “Sì, la chiesa, proprio lei. I monumenti hanno memoria e si ricordano di tutto, anche di noi”. Se solo pensassimo all’abbraccio plurisecolare del colonnato del Bernini, per dirne una, e pensare che durerà anche dopo di noi come il Colosseo o Pompei!

    31 Luglio, 2007 - 12:22
  2. Povero obelisco…gli toccherà anche vedere passare me con la mia bella tessera di accredito presso la sala stampa vaticana attaccata al collo…

    31 Luglio, 2007 - 19:28
  3. Luigi Accattoli

    Penso che resisterà al colpo! Luigi

    31 Luglio, 2007 - 20:08
  4. Speriamo bene…

    31 Luglio, 2007 - 21:04
  5. vito seminario

    due schegge di veloci pensieri: il valore del muro del pianto di Gerusalemme, la promessa di Gesù di un nuovo tempio.
    un sorriso davanti all’obelisco: la tua altezza è segno della trascendenza che alza la pianta di questa piazza.

    1 Agosto, 2007 - 1:20
  6. Leonardo

    Però Gesù ai suoi che, facendo per una volta un po’ di turismo religioso, ammiravano le belle pietre del tempio ha detto parole ruvide e i santi padri, da parte loro, erano piuttosto sarcastici sulla sorte degli ebrei ridotti a venerare delle rovine. Noi non condividiamo più quel sarcasmo, anzi rispettiamo le devozioni altrui, ma un certo ‘distacco’ dai luoghi e dalle cose ‘sante’ penso ci sia rimasto. (Però questo sarebbe un discorso molto più complesso).

    1 Agosto, 2007 - 11:26

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