Luce di Dio e di Michelangelo

“È la luce di Dio quella che illumina questi affreschi e l’intera Cappella papale. Quella luce che con la sua potenza vince il caos e l’oscurità per donare vita: nella creazione e nella redenzione”: parole di Benedetto XVI nell’omelia dell’altro ieri per i 500 anni degli affreschi di Michelangelo sulla volta della Sistina. Bevo alla salute della Sistina e della sua luce un bicchiere di Vino Nuovo.

17 Comments

  1. Gioab

    “Ci sono essenziali la sua teologia del corpo e dei tempi ultimi: la prima è sulla volta, l’altra è sulla parete di fondo. Insieme dicono le vedute bibliche di cui abbiamo bisogno ai giorni nostri.”

    Troppo divertente caro Luigi, è davvero spassosa questa riflessione sulla “teologia del corpo” che può essere vista “per mezzo di quella luce di Dio che illumina gli affreschi ….“. A parte il fatto che il motto dei cristiani è “camminiamo per fede, non per visione.” ( 2 Cor. 5.7), ma che il buon Dio mostri il sedere in quella cappella a chi alza la testa è come dire “meritate una pernacchia !” Link </b
    Infatti, volgere le spalle significa proprio questo. Secondo Il Garzanti “volgere le spalle” – sta per “ignorare, trascurare deliberatamente”

    Non credi che sia proprio ciò che è successo ? Più pregano più hanno bisogno di essere ascoltati. Più pregano, più gli scandali emergono.
    “Insieme dicono le vedute bibliche di cui abbiamo bisogno ai giorni nostri. – “mentre rivolgiamo lo sguardo non alle cose che si vedono, ma alle cose che non si vedono. Poiché le cose che si vedono sono temporanee, ma le cose che non si vedono sono eterne.” ( 2 Cor 4.18)

    2 Novembre, 2012 - 23:00
  2. roberto 55

    Quello là mi pare ancora più “suonato” del solito: sù, Marilisa, dagli bada almeno tu …………………….

    Buona notte !

    Roberto 55

    3 Novembre, 2012 - 0:48
  3. lorenzo

    Vede , Gioab, il bello di Michelangelo, e della Sistina in particolare, è che vale di piu’ una sua visita che centodue trattati sulla teologia del corpo; perché quello che puo’ fare la potenza evocatrice e visionaria dell’arte non riuscirà mai alla dottissima ma piatta penna di un teologo.
    Il bello del cristianesimo, invece, è che qualunque fatto di Vangelo, anche i piu’ minuti e quotidiani che ci racconta Luigi, anche quelli che potessimo compiere noi, vale infinitamente di piu’ di centodue Sistine, e quindi, in totale, di duecentoquattro trattati.
    Forte, no?!
    🙂

    3 Novembre, 2012 - 1:37
  4. Clodine

    Non bisognerebbe mai dimenticare che Michelangelo disegnò, affrescò mirabilmente con poderoso tratto [essendo scultore per formazione, non poté non trasportare, nei personaggi, una forza evocativa come mai nessun artista suo contemporaneo. Basterà osservare con attenzione la torsione del busto del Signore mentre con una mano solleva i giusti e con l’altra atterra i reprobi per rendersene conto]…ma, dicevo, l’impianto teologico che è alla base dell’intero ciclo decorativo -che ha dei risvolti davvero sorprendenti e inediti venuti fuori dopo il grande restauro- è frutto di menti sapienti, di teologi straordinari , che forse, per quanto li si voglia far passare per muffa stantia da relegare nel baule della soffitta la sapevano lunga, mllto, molto lunga, tanto da far tremare i polsi. Segno che la Teologia scolastica, soppiantata dalla cosidetta “teologia moderna” ha ancora molto, ma molto da dire…

    3 Novembre, 2012 - 10:02
  5. Gioab

    @ lorenzo
    “il bello… della Sistina … è che vale di piu’… che centodue trattati sulla teologia del corpo; perché quello che puo’ fare la potenza evocatrice e visionaria dell’arte non riuscirà mai alla dottissima ma piatta penna di un teologo.”

    Distinto Lorenzo, lei avrà certamente 100 e una ragioni che però non capisco, dato che confliggono con le disposizioni del vangelo. “Non devi farti immagine scolpita né forma simile ad alcuna cosa che è nei cieli di sopra o che è sulla terra di sotto o che è nelle acque sotto la terra. Non devi inchinarti davanti a loro né essere indotto a servirle, perché io, Jehovah tuo Dio, sono un Dio che esige esclusiva devozione,” ( Eso 20.4-5) – Credo sia uno dei 10 Comandamenti. NO ?

    Quindi dal mio modesto punto di vista, secondo me deve fare una scelta. Nella libertà ciascuno sceglie come gli pare. Non sarò io il giudice. Anche perchè nella potenza evocatrice dell’arte, sono sempre i dettagli che fanno preziosa l’opera e i dettagli raramente sono facilmente visibili all’occhio meno esperto. Le croste sono tali per mancanza di dettagli spesso invisibili.

    “qualunque fatto di Vangelo, anche i piu’ minuti e quotidiani che ci racconta Luigi, anche quelli che potessimo compiere noi,”

    Anche sotto questo aspetto distinto Lorenzo, non sto a criticare, sarebbe troppo facile, ma mi permetto segnalarle che anche in questo caso, il vangelo ha un’altra opinione e quindi sta alla sua saggezza decidere come agire, dal momento che la libertà porta con sé anche la responsabilità. E’ sempre lei che deve scegliere.

    “ Se poi qualcuno non si prende cura dei suoi cari, soprattutto di quelli della sua famiglia, costui ha rinnegato la fede ed è peggiore di un infedele. Una vedova sia iscritta nel catalogo delle vedove quando abbia non meno di sessant’anni, sia andata sposa una sola volta, abbia la testimonianza di opere buone: abbia cioè allevato figli, praticato l’ospitalità, lavato i piedi ai santi, sia venuta in soccorso agli afflitti, abbia esercitato ogni opera di bene. Le vedove più giovani non accettarle perché, non appena vengono prese da desideri indegni di Cristo, vogliono sposarsi di nuovo e si attirano così un giudizio di condanna per aver trascurato la loro prima fede. Inoltre, trovandosi senza far niente, imparano a girare qua e là per le case e sono non soltanto oziose, ma pettegole e curiose, parlando di ciò che non conviene. Desidero quindi che le più giovani si risposino, abbiano figli, governino la loro casa, per non dare all’avversario nessun motivo di biasimo. Già alcune purtroppo si sono sviate dietro a satana.
    Se qualche donna credente ha con sé delle vedove, provveda lei a loro e non ricada il peso sulla Chiesa, perché questa possa così venire incontro a quelle che sono veramente vedove.”
    ( 1 Tim 5.8-17)

    Anche questo rientra nei fatti di vangelo ? Ha qualche idea del motivo per il quale che il vangelo distingue tra “infedeli e quelli peggiori degli infedeli “ ? Secondo lei vanno accolti anche questi anche se hanno meno di 60 anni ? Forte no ? (;
    Ha qualche idea perchè mai dice che le donne che voglio sposarsi hanno “desideri indegni di Cristo ” ? Secondo lei, anche il matrimonio è una porcheria indegna di Cristo, o è una traduzione fatta male ? Tutta cattolica ?
    Stia sereno l’inferno non esiste…..è solo una traduzione cattolica fatta male.

    3 Novembre, 2012 - 11:54
  6. lorenzo

    Piuttosto, Gioab, lei non mescoli il Vangelo ad altro che Vangelo non è, e , a proposito di traduzioni, lasci perdere quelle che utilizza lei, decisamente bizzarre.
    🙂
    E quanto all’inferno…esiste, esiste, Gioab, non dubiti. E non è nemmeno vuoto, come alcuni buontemponi avevano pensato di immaginarlo per sfuggir alle loro paure spirituali…E io al riguardo sto serenissimo, che manco la Repubblica di Venezia: non perché ho la cetezza di non anadrci, ma perché so che sarebbe possibilissimo che io ci staccassi un biglietto di sola andata!
    Quindi Gesù è venuto per me. Che voglio di piu’?
    Buona domenica

    3 Novembre, 2012 - 12:47
  7. Gioab

    @ lorenzo
    Sono contento che la prende con filosofia sig. Lorenzo, se vuole possiamo andare avanti a sofismi, fallacie e denigrazioni però alla fine di fronte all’evidenza chi legge capisce. E io non perdo nulla non dovendo difendere nulla. Pensavo che fosse più obiettivo, ma come fa a dire che l’inferno esiste, e non ha dubbi ? Lei ci è mica già stato ? Eh…. Dica, fa caldo come dicono ? Sa per chi ha i reumatismi potrebbe essere il tocca sana. E se poi si è in compagnia, è pur meglio, sa una partitina a tre sette, però dovrebbe dirlo in curia, dovrebbero mettersi d’accordo:

    “Contrordine fedeli: l’inferno esiste ed è pieno di anime dannate. Lo ha ricordato Benedetto XVI domenica scorsa […] esiste ed è eterno per quanti chiudono il cuore al suo amore”. […] Giovanni Paolo II che aveva dedicato a questo tema il discorso dell’udienza generale del 28 luglio 1999. Ma in senso opposto a quello di Ratzinger: l’inferno è un “simbolo” per la Sacra scrittura, aveva detto Wojtyla. “L’inferno sta a indicare, più che un luogo, la situazione in cui viene a trovarsi chi liberamente e definitivamente si allontana da Dio”. Non solo: può anche darsi che l’inferno sia vuoto, osservava Giovanni Paolo II, con grande sorpresa di teologi e biblisti: […] Wojtyla così faceva propria la tesi del teologo svizzero Hans Urs von Balthasar: “L’inferno c’è, ma è vuoto”. Link Qui

    Ciò che davvero non capisco è a che serva un luogo eterno che non serve in eterno, dato che deve rimanere vuoto ! Il mare diede i morti che erano in esso, e la morte e l’Ades diedero i morti che erano in essi”</i< ( Riv 20.13); “l’ora viene in cui tutti quelli che sono nelle tombe commemorative udranno la sua voce e ne verranno fuori,” ( Gv 5.28)

    Se ci riflette meglio si accorgerà che Gesù non è venuto per lei……
    ”Non sono venuto a distruggere, ma ad adempiere” ( Mt 5.17)
    “Io sono venuto ad accendere un fuoco” ( Lc 12.49)
    “sono venuto in questo mondo: affinché quelli che non vedono vedano e quelli che vedono divengano ciechi”.( Gv 9.39)
    Capito ? A fare l’oculista, mettere e levare gli occhiali……

    3 Novembre, 2012 - 16:30
  8. lorenzo

    Appunto Gioab: di fronte all’evidenza, chi legge capisce.
    Io leggo ciò che scrive e capisco quel che devo capire.
    Non capisco piuttosto perché lei dovrebbe “perdere” : chi mai l’ha detto?
    Starà mica qui per giocare una partita?!
    🙂
    (ps. tra le fonti che utilizzate per le vostre “predicazioni”, oltre alle vostre bizzarre traduzioni, utilizzate anche Panorama.it? )
    Aribuona domenica!

    3 Novembre, 2012 - 17:04
  9. Gioab

    @ lorenzo
    Noto con piacere che è passato al “voi”, ma non merito tanto, sono solo un semplice “servitore buono a nulla” e non dipendo da nessuno oltre che dalla mia Ragione. Dicevo “perdere” dato che tutte le “confessioni religiose” sono impegnate a “vincere” discepoli anche battezzandoli prima che questi possano dire “no”.

    Anche la distinta Marilisa mi ha proposto una conversione. Ma io so che devo fare solo il megafono e non sono interessato a chi o cosa fa chi o sceglie cosa. Anzi apprezzo quelli che praticano lo “sbattezzo” perché dimostrano di avere una loro capacita di scegliere e un coraggio personale.
    (“Conosco le tue opere, che non sei né freddo né caldo. Oh, fossi tu freddo oppure caldo! Così, poiché sei tiepido e non sei né caldo né freddo, ti vomiterò dalla mia bocca” ( Riv. 3.15-16))

    In fondo “eretici” perché scelgono. E’ la famosa indipendenza di cui parlò Dio a Mosè legata alle capacità di scegliere – “Veramente io prendo oggi a testimoni contro di voi i cieli e la terra, che ti ho messo davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione; e devi scegliere la vita per continuare a vivere, tu e la tua progenie,…” ( Deut 30.19)

    Non ho fonti speciali, sig. Lorenzo, tutte le fonti concorrono a formare il quadro. Però se vuole giocare…. Io solo scacchi e tresette. Qualche volta scopa.

    3 Novembre, 2012 - 17:56
  10. fabi

    Pensa, Luigi, io non l’ho mai vista la Cappella Sistina!

    3 Novembre, 2012 - 20:32
  11. Luigi Accattoli

    Facciamo così: quando vieni a Roma, andiamo a vederla insieme.

    3 Novembre, 2012 - 20:57
  12. roberto 55

    Io si, più volte, e nell’ultima occasione, un paio d’anni or sono, con la fortuna (e non esagero) d’essere accompagnato da Clodine: “what else” ?

    Buona domenica !

    Roberto 55

    3 Novembre, 2012 - 20:57
  13. fabi

    Che ospite squisito, Luigi!
    Accetto molto volentieri, magari con un’amica 🙂

    3 Novembre, 2012 - 22:23
  14. roberto 55

    JUVENTUS – INTER 1 – 3 !
    PRINCIPESSA E FABRICIANUS, VI ABBRACCIO !

    Roberto 55

    3 Novembre, 2012 - 23:52
  15. FABRICIANUS

    Un abbraccio a Roberto55

    Davvero una grande Inter!!!

    Ciao principessa!

    4 Novembre, 2012 - 16:18
  16. Gioab

    @ lorenzo
    “Un conto è dibatterne dottamente, un conto è farsi il mazzo in prima persona.”

    Spezzo una lancia in suo favore sig. Lorenzo. Sono d’accordo con lei. Ma la questione è sapere se ci è stato chiesto di fare il mazzo o se ci è stato richiesto altro. Certo se non se la sente non è obbligato a farlo perché “È meglio un poco nel timore di Jehova che una provvista abbondante insieme a confusione.” ( Prov 15.16) – “poiché Dio ama il donatore allegro”( 1 Cor 9.7) Non bisogna perdere di vista i fondamentali.

    Se in fondo la fede è un dono, crede che quel dono sarà proporzionale al mazzo ? Insegnare non significa fare l’assistente sociale. E a proposito di insegnare, mi permetta segnalarle una particolarità inerente le diverse traduzioni di cui stavamo discorrendo. Mi par di ricordare che mi ricordava le traduzioni “bizzarre”. Mi fa piacere girare la risposta ad un’obiezione ricevuta, anche a lei in modo che possa valutare.

    Gv 10.8 – la CEI traduce : ”Tutti coloro che sono venuti “prima di me sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati.”(CEI) mentre la NM traduce : “Tutti quelli che sono venuti “invece di me” sono ladri e rapinatori; ma le pecore non li hanno ascoltati.” ( NM)

    Tradurre “prima di me” è fuorviante ? perché i pastori che erano “prima di Lui”, erano stati espressamente nominati e incaricati da Dio stesso, scelti dalla tribù di Levi, quindi non potevano essere “ladri e rapinatori” poiché non avevano rubato l’incarico. Avevano il diritto e il dovere di essere pastori del gregge giudaico adempiendo agli obblighi che erano stati specificati accuratamente, mediante dettagliate istruzioni. Magari poi hanno svolto male l’incarico, ma non avevano “rubato”. E’ del tutto ovvio quindi che Gesù non poteva accusare di “furto e rapina” quelli venuti “prima” mentre il “furto e la rapina” è avvenuto dopo con quelli venuti dopo che si sono incaricati da soli. “Uno prende questo onore non da sé, ma solo quando è chiamato da Dio, come [lo fu] anche Aaronne.” ( Ebr 5.4)

    E’ del tutto evidente che Gesù si riferiva a quelli che sarebbero venuti “dopo- o – invece di Lui” e appropriatamente usa il termine “ladri e rapinatori”, perché non essendo stati incaricati da nessuno, hanno “usurpato” un ruolo, poiché il nuovo patto non prevede alcun sacerdozio umano essendocene uno “perfetto” e che non muore mai e non ha successori:- “egli, siccome rimane vivente per sempre, ha il proprio sacerdozio senza successori. Di conseguenza egli può anche salvare completamente quelli che si accostano a Dio per mezzo suo, perché è sempre vivente per intercedere a loro favore.” ( Ebr 7.23-24)

    Non crede anche lei sig. Lorenzo che dobbiamo essere “testimoni della Verità” non difensori della menzogna o di ciò che ci piacerebbe ? E questo ci ha riportato alle traduzioni bizzarre. Come è bizzarro fare il mazzo e l’assistente sociale piuttosto che l’insegnante. Le pecore non saranno giudicate in base a quanto lei le ha portate sulle spalle, ma da quanto esse siano state in grado di camminare da sole. A che serve un Insegnate che non insegna e fa i compiti al posto degli alunni ? (ooopps) e fa il mazzo al posto delle pecore ? Stia bene.

    4 Novembre, 2012 - 21:07
  17. Clodine

    Per Luigi e fabi , e quanti del blog desiderano visitare la Sistina, io sono sempre disponibile. Sappiate però che non si esce prima di, almeno, 3 ore -minimo-di spiegazione del ciclo iconografico della sola volta [solo della volta] senza contare i 12 riquadri in basso, sicchè si può arrivare anche alle 5 o 6 ore…
    Ah, dimenticavo: dopo il grande restauro, emersero particolari interessanti: un cerchio giallo stampato sul braccio di un personaggio, ritratto nella gloria, tra i beati, è il distintivo che usavano mettere agli ebrei della diaspora, un po’ come la stella usata in epoca nazista per dinguere il “resto d’israele”. Ma è noto a chiunque abbia osservato la Sistina che nella gloria ci sono anche i musulmani. Ebrei e Musulmani che hanno accolto il Dio di Gesù Cristo. L’unico VERo Dio. Una sorta di “nostra aetate” pensata e scritta in tempi non sospetti. Una “nostra aetate” dove la Chiesa, madre e maestra” apre le sue braccia a coloro che si convertono e pongono la loro speranza nel Figlio, il Risorto!
    Il Giudice, terrificante nel grande giorno del Dies irae!!

    http://youtu.be/j1C-GXQ1LdY

    5 Novembre, 2012 - 8:56

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