Lucetta Scaraffia. Al sinodo per ascoltare: ma pensa tu

“Moltiplicare la presenza delle donne tra i docenti dei seminari, valorizzare il loro apporto culturale nei campi teologico e biblico, fare un Sinodo sulla donna; inserire donne nel ‘Gruppo dei nove’ che aiutano il Papa nel governo della Chiesa [sono cardinali], nelle Conferenze episcopali, nei livelli alti delle Congregazioni romane e sempre con diritto di voto: sono le proposte che Lucetta Scaraffia – docente di Storia contemporanea alla Sapienza ed editorialista dell’ Osservatore Romano – farebbe al Papa per aiutare la Chiesa a vincere la sua ‘irreale e surreale’ misconoscenza del mondo femminile”. E’ l’attacco elencatorio di una mia intervista a Lucetta Scaraffia pubblicata oggi dal “Corriere della Sera”. Vedi altro nei commenti.

162 Comments

  1. Luigi Accattoli

    In un’intervista a “Panorama” Lucetta aveva raccontato così la sua conversione:

    Era domenica, tornavo dall’edicola. Vidi molta gente radunata davanti alla Basilica di Santa Maria in Trastevere, allora abitavo lì. C’era pure Giulio Andreotti. Un passante mi spiegò che si festeggiava il ritorno di un’icona restaurata, una madonna del VI secolo. Mi ritrovai non so come nel primo banco della chiesa. Entrò l’icona, preceduta da una lunga processione. Il coro intonò l’Akathistos bizantino, il più antico inno liturgico dedicato alla Madre di Dio. E io mi sentii male. Mi scusi… (Si commuove). Fui invasa da un fortissimo senso di luce, di calore, di presenza. Ho capito che lì c’era, ecco. C’era e mi diceva qualcosa. Mi si rivelava. Le parole sono rozze, non possono spiegare la gratuità della grazia divina. Da allora mi pare d’essere completamente cambiata.

    http://archivio.panorama.it/societa/Lucetta-Scaraffia-Io-l-eretica-vi-spiego-la-mia-conversione

    29 Ottobre, 2015 - 9:01
  2. Luigi Accattoli

    Dimenticavo di dire che condivido ogni parola detta da Lucetta nell’intervista.

    29 Ottobre, 2015 - 9:01
  3. picchio

    condivido anch’io, Luigi

    29 Ottobre, 2015 - 9:32
  4. picchio

    molto OT
    sono molto preoccupata sull’esito delle prossime elezioni in Turchia. Per conquistare la maggioranza Erdogan deve ridimensionare il partito curdo, da qui l’escalation di attentati degli ultimi mesi con cui incolpare i curdi e la scelta di candidare nel suo partito come candidati nel sud-est della Turchia capivillaggio curdi a cui ha promesso mari e monti ( autonomia…) in caso di vittoria del suo partito, sperando così che la popolazione abbandoni il partito curdo.
    Speriamo che il partito curdo riesca a superare il barrage. A istanbul ho sentito gente che aveva votato il partito curdo e di fronte agli attentati, ai morti si è spaventata e ha riconsiderato la cosa, rivotando per la sinistra, ma per bloccare erdogan devono passare quattro partiti.

    Una preghiera.

    29 Ottobre, 2015 - 9:49
  5. picchio

    credo che ora si sia sposata con Della Loggia

    29 Ottobre, 2015 - 9:52
  6. Sara1

    Forse si, era molto presente ai tempi di Benedetto quando lessi l’intervista, adesso si sente meno anche se dirige uno speciale sulle donne per l’Osservatore romano (se lo fa ancora), ogni tanto leggo qualche recensione sua sul Domenicale del sole 24 ore.

    Litigò con Melloni perchè aveva dedicato poche righe a Ratzinger sul suo dizionario della teologia, Magister tra il botta e riposta ci andò avanti per mesi.

    29 Ottobre, 2015 - 9:55
  7. petrus

    Interessante. Non tutto accettabile.

    29 Ottobre, 2015 - 10:11
  8. Spiletti

    Dubito che il maggiore coinvolgimento delle donne nella vita della Chiesa cattolica debba possare dalle “quote rosa” e dalla logica dei “posti” e del diritto di voto.
    Il ruolo delle donne è fondamentale e la loro presenza, un po’ a tutti i livelli, ma specialmente nella quotidianità, è preziosissima e sempre più valorizzata. Forse si può fare di più ai “vertici”, ma bisogna tenere presente che, come è stato ribadito anche recentemente, il sacerdozio è riservato agli uomini.
    Le gerarchie possono coinvolgere maggiormente i laici e le donne, ma non si può pretendere che la Chiesa Cattolica si snaturi in nome delle pari opportunità.
    Ciò che è possibile, si farà.

    29 Ottobre, 2015 - 10:28
  9. Sara1

    Nota come scriveva Rodari 3 anni fa.

    29 Ottobre, 2015 - 10:43
  10. Giuliano

    Forte, la Lucetta! E ha ragione: la famiglia “naturale” è incentrata sulla donna, ed anche quella del Vangelo dipende in fondo dal “sì” di Maria. Forse si può dire che è la donna l’elemento essenziale della famiglia, l’uomo è solo importante. E’ dunque comprensibile che, se tanti uomini sono chiamati ad esprimersi sulla realtà della famiglia, tendano un po’ alle astrazioni.

    29 Ottobre, 2015 - 10:57
  11. discepolo

    la Scaraffia si è arrabbiata perchè voleva avere più potere al Sinodo? voleva votare al Sinodo?’ ma con che diritto? E tutti quei vescovi che NON hanno partecipato al Sinodo, o perchè non inviatati dal Papa vedi Burke, o perchè
    non nominati, e che quindi non hanno potuto dire la loro come dovrebbero essere arrabbiati?
    la Scaraffia pensa di essere forse il “portavoce” ufficiale e qualificato al sinodo delle donne cattoliche? ma a questo ruolo si è auto-proclamata lei.Al sinodo è stata invitata. Dunque dovrebbe ringraziare dell’invito invece di pretendere di più.
    se il Sinodo è uno strumento democratico non ci si dovrebbe andare per “invito” dall’alto e per raccomandazioni e perchè si è la moglie di Galli della Loggia e perchè si scrive sull’osservatore Romano, e perchè si è famosi , ecc. ecc, ma essere eletti dal basso.Una qualsiasi casalinga madre di dieci figli potrebbe essere più rappresentativa della Scaraffia o anche una giovinetta in procinto di sposarsi.

    la Scaraffia non rappresenta proprio nessuna donna cattolica se non se stessa. Non è prete , non è vescovo, non è cardinale non è papa. magari un giorno non lontano ci saranno donne vescovo, come nella chiesa protestante, a quel punti se la Scaraffia sarà nominata vescovo ( ahimè ) e sarà fra i vescovi nominati a partecipare al Siniodo potrà partecipare al sinodo in rappresentanza della sua diocesi. e potrà sfogare tutta la sua sete di potere .

    29 Ottobre, 2015 - 12:59
  12. Marilisa

    Anche io condivido in pieno le parole di Lucetta Scaraffia.
    Perché si invitano le donne se poi non le si ascolta?
    Ovvero, si fa solo la mossa per mostrare che le donne non vengono trascurate.
    Ma di fatto lo sono.
    Immagino, dalle parole della Scaraffia, come devono essere andate le cose nel Sinodo: molte dispute sulla dottrina e poco ascolto delle realtà famigliari. Il che non mi piace affatto.

    29 Ottobre, 2015 - 13:02
  13. discepolo

    non so se ve ne siete resi conto ma la Chiesa di papa Fancesco oscilla paurosamente fra “collegialità” democrazia” da una parte e “autoritarismo” “monocratismo” ed il più assoluto esercizio del potere dall’altra. Più si parla di collegialità e di democrazia, più si moltiplicano le azioni autocratiche, i relatori della relatio finale nominati “direttamente dal papa” e non votati, i vescovi di bologna e Palermo nominati “per volontà del papa” in barba alle indicazioni della Chiesa locale, le persone messe nei posti di comando solo per autorità papale e senza alcuna condivisione dal basso, le omelie dove in pratica Francesco proclama che il papa è quello che comanda, gli articoli dei cortigiani che si concludono sempre con la formuletta ” comunque sarà il papa a decidere”.
    se non vi rendete conto dell’immensa contraddizione di tutto questo!
    la Chiesa di GPII e di Benedetto , i biechi tradizionalisti privi di misericordia a cui si contrappone nella vulgata dei media la Chiesa della misericordia di francesco, , era cento volte più democratica, si aveva cento volte meno autoritarismo e “qui comando io”.

    29 Ottobre, 2015 - 13:09
  14. Lorenzo Cuffini

    Il fatto che Lucetta Scaraffia conviva/sia sposata con Della Loggia cosa , cosa immediatamente riportata da tre colleghe bloggarole, cosa caspita c’entrerebbe con tutto il discorso?!

    29 Ottobre, 2015 - 13:09
  15. picchio

    Lorenzo io ho solo corretto quanto erroneamente riportato.

    29 Ottobre, 2015 - 13:15
  16. Marilisa

    “…e potrà sfogare tutta la sua sete di potere .”

    E dove la vede, scusi, “la sete di potere”? Forse nel fatto che la Scaraffia non è una cattolica lefebvriana come lei? E che quindi vorrebbe che le donne avessero dei ruoli più significativi nella Chiesa
    e che non fossero chiamate solo a lavare i pavimenti?
    E che senso ha invitare delle donne ad un Sinodo solo per fare le belle statuette?

    29 Ottobre, 2015 - 13:16
  17. picchio

    La scaraffia ha ragione sul sinodo, è come se i vegetariani facessero un convegno per decidere qual è il modo migliore per cucinare la carne. 🙂

    29 Ottobre, 2015 - 13:19
  18. picchio

    La chiesa di GPII meno autoritaria ?? Ma mi faccia il piacere discepolo.

    29 Ottobre, 2015 - 13:20
  19. Sara1

    “Il fatto che Lucetta Scaraffia conviva/sia sposata con Della Loggia cosa , cosa immediatamente riportata da tre colleghe bloggarole, cosa caspita c’entrerebbe con tutto il discorso?!”

    Ricordandomi che conviveva ho pensato, uao hanno invitato una convivente al sinodo..

    29 Ottobre, 2015 - 13:24
  20. Sara1

    Invece Picchio dice che si è sposata e quindi niente uao….

    29 Ottobre, 2015 - 13:27
  21. discepolo

    Picchio , Marilisa , ma voi lo sapete cosa è un “sinodo dei vescovi cattolici”?????????
    come dice la parola stessa non è un qualsiasi dibattito a cui può partecipare chiunque, ma un consesso dei Vescovi cattolici., istituito da papa Paolo Vi con funzioni “consultive” e non deliberative.
    lasciamo perdere se sia giusto o no fare un Sinodo, se i vescovi cattolci siano dei maestri o dei pezzi di mota rispetto alla Scaraffia. Non è questo che importa
    fra l’altro a questo Sinodo non hanno partecipato neppure TUTTI i vescovi cattolci ma una minima parte , diciamo una rappresentanza. Di questa minima rappresentanza alcuni sono stati eletti a partecipare a questo Sinodo dai loro confratelli, altri sono stati invitati direttamente dal Papa.
    anch’io , per dire, avrei voluto partecipare al Sinodo e avere potere di voto. ma non lo richiedo certo come mio DIRITTO, non essendo un vescovo cattolico e non essendo stato delegato dalla votazione dei miei fratelli.
    il card. burke, escuso dal Sinodo, non ha chiesto come suo “diritto” di partecipare al Sinodo
    la sig.ra Scaraffia, che è andata al Sinodo, NON ELETTA A CIO’ DA NESSUNO, ma invitata “ad personam” si lamenta di non aver avuto il potere di votare. L’hanno fatta parlare ma questo a lei non basta, voleva avere facoltà di decisione!
    ora cara Picchio, se si fa un Sinodo degli Imam musulmani , ti arrabbieresti tu se , . pur GENTILMENTE invitata, non ti fanno votare PERCHè NON SEI UN iman?
    Scusatemi ma siamo ormai all’illogità più completa, alla più completa mancanza di ragione!
    A rigor di logica al Sinodo dei vescovi cattolici possono partecipare e votare solo i vescovi cattolici,
    ancora ( per poco) non c’è la possibilità che una donna sia vescovo cattolico dunque non c’è la possibilità che una donna voti al Sinodo dei vescovi cattolici.
    e’ così difficile da seguire il ragionamento logico?
    ma dirai tu e direbbe la Scaraffia, non è giusto che non vi siano donne vescovo cattolico. Ma questo è un altro discorso!
    ma, dirai tu, il Sinodo della famiglia non dovevano farlo i vescovi cattolici che di famiglia non ne sanno nulla, ma altre persone , come la scaraffia che di famiglia ne sa tutto. Magari la vostra opinione è giusta , ma questo è un altro discorso!
    Allora da parte della Scaraffia si doveva contestare, prima, la LEGGITTIMITA’, del Sinodo di Vescovi cattolci a parlare di famiglia.
    tu dici che è come se i vegetariani facessero un convegno per discettare quale è il modo migliore di cuocere la carne.
    in questo modo tu dici che
    1) il Sinodo dei vescovi è un convegno qualsiasi su un tema qualsiasi ( la famiglia come la cottura della carne)
    2)per parlare di un tema qualsiasi ( la cottura della carne) bisogna chiamare gli esperti
    Ammessa, (anche se falsa) la premessa : i vescovi cattolici non sono esperti nella famiglia ERGO è come se vegetariani parlassero di carne
    allora bisogna a gran voce chiedere che non fosse fatto un Sinodo di vescovi cattolici sulla famiglia in quanto “non esperti”.
    la logica aristotelica non abbonda nella signora Scaraffia, benchè scriva sull’Osservatore Romano ( o forse proprio per questo).

    29 Ottobre, 2015 - 13:42
  22. Sara1

    Hanno sbagliato a far votare quel religioso, se ha votato lui che non era padre sinodale dovevano votare tutti gli altri uditori uomini e donne comprese.

    La polemica è nata da lì sabato pomeriggio ripresa subito da Faggioli e dai gesuiti.

    La Scaraffia però come donna è stata sempre coccolatissima dai è l’ultima a potersi lamentare del poco spazio. (i padri tra parentesi avevano 3 minuti a testa per parlare, non è che alzavano la mano quando volevano neppure loro)

    29 Ottobre, 2015 - 13:51
  23. Luigi Accattoli

    A Sara delle 13,51. “Hanno sbagliato a far votare quel religioso, se ha votato lui che non era padre sinodale dovevano votare tutti gli altri uditori uomini e donne comprese”.
    Non hanno sbagliato perché Fr. Hervé JANSON, P.F.J., Priore Generale dei Piccoli Fratelli di Gesù (Foucauld), era un padre sinodale, uno dei dieci eletti dall’Unione dei superiori generali.

    29 Ottobre, 2015 - 14:01
  24. Sara1

    Allora perché è venuto fuori solo sabato il problema? è un anno che c’è il sinodo, i coniugi Miano ad esempio hanno partecipato anche l’anno scorso.

    pensavo la Scaraffia parlasse da giornalista e non da uditrice dato che è in effetti solo una giornalista.

    29 Ottobre, 2015 - 14:08
  25. Luigi Accattoli

    Sempre a Sara delle 13,51: “I padri avevano 3 minuti a testa per parlare, non è che alzavano la mano quando volevano neppure loro”.

    In aula era così ma nei gruppi di studio [Circuli minores] i padri sinodali poteva intervenire liberamente. Gli uditori – invece – solo se interpellati. La Scaraffia ha fatto un intervento in aula il giorno in cui parlavano gli uditori e lo si può leggere qui: http://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2015/10/20/0799/01776.html#SCARAF

    Nell’intervista chiarisce la differenza tra aula e “circoli” in risposta alla prima domanda.

    29 Ottobre, 2015 - 14:11
  26. Sara1

    “gli uditori – invece – solo se interpellati”

    Gli uditori uomini invece potevano parlare liberamente o dovevano aspettare anche loro?

    29 Ottobre, 2015 - 14:16
  27. Luigi Accattoli

    Tutti uguali, uomini e donne. Quella era la regola, è la regola. Ma poi, col passare dei giorni, nei circoli si era venuto a stabilire un clima familiare che permetteva di alzare la mano e parlare. Per proporre emendamenti, invece, era necessario che l’emendamento eventualmente proposto da un uditore fosse fatto proprio da uno dei “padri” perchè potesse essere trasmesso alla commissione.

    29 Ottobre, 2015 - 14:21
  28. Marilisa

    Discepolo, la Scaraffia ha espresso semplicemente un giudizio negativo sul fatto che in un Sinodo le donne siano ridotte pressoché al nulla, senza diritto di relazionare, di proposta e di voto.
    Questo non è avere “sete di potere”.
    Finora in questo ambito le donne sono uditrici.
    Mi sfugge il senso di fare solo presenza.

    29 Ottobre, 2015 - 14:28
  29. Luigi Accattoli

    Il Regolamento del Sinodo [Ordo Synodi] per la presenza dei religiosi prevede che ve ne siano “dieci eletti dall’Unione dei Superiori Generali” ma non dice che debbano essere sacerdoti.

    29 Ottobre, 2015 - 14:31
  30. Sara1

    Si ma non è che se ne sono accorti solo sabato pomeriggio che i padri sinodali erano tutti uomini.

    Gli uditori erano spesso in coppia quindi penso abbastanza ben distribuiti (almeno gli interventi che ho letto erano quasi sempre di persona in coppia).

    29 Ottobre, 2015 - 14:33
  31. Luigi Accattoli

    Il regolamento non prevede la presenza di religiose tra i sinodali, ma ovviamente potrebbero esservi: penso che Francesco presto riformerà l’Ordo Synodi e introdurrà le religiose, come anche i laici, uomini e donne. Come i religiosi hanno un’Unione dei superiori maggiori, un analogo organismo di collegamento l’hanno anche le religiose: si chiama Unione internazionale delle superiori generali

    http://www.uisg.org/Article.aspx?id=ca284fbd-4c2b-4c81-8336-ebb6564d5c49

    Questa Unione potrebbe eleggere le proprie rappresentanti.

    29 Ottobre, 2015 - 14:38
  32. giorgio

    Certamente arriveremo alle donne sacerdota e vescova (per dirlo alla moda) ma bisogna vedere come si concretizzeranno queste vocazioni. Sui seminari “minori” certo, potevano andar bene in epoche lontane, oggi l’unica garanzia di successo e’ la vocazione “adulta”. Ma lasciamo fare allo Spirito Santo. Dopo tutto chi siamo noi per valutare e giudicare ?

    29 Ottobre, 2015 - 14:40
  33. Luigi Accattoli

    Sara non so che cosa vuoi dire con le parole “se ne sono accorti solo sabato che i padri sinodali erano solo uomini”. Io seguo i sinodi dalla loro istituzione e mi sono accorto subito, mezzo secolo fa, che tra i “padri” vi erano solo uomini: allora ero molto più sveglio di oggi.

    29 Ottobre, 2015 - 14:42
  34. Sara1

    Parlo della reazione di padre Martin o Faggioli dopo la domanda del religioso.

    Prima non avevo letto critiche al fatto che i padri sinodali fossero tutti uomini. (l’anno scorso ad esempio c’era stata la critica ad una eccessiva occidentalizzazione della commissione poi il Papa aggiunse Napier).

    29 Ottobre, 2015 - 14:45
  35. Luigi Accattoli

    Sempre per Sara. Degli uditori il Regolamento del Sinodo parla nel paragrafo “Altri Partecipanti”:

    Possono essere invitate al Sinodo, senza diritto di voto, altre persone a titolo di:
    1º Esperti (Adiutores Secretarii Specialis), designati ai sensi dell’art. 14, §4, che collaborano con il Segretario Speciale in vista della Relazione Conclusiva e dell’Elenco delle Proposizioni o di altri eventuali documenti;
    2º Uditori (Auditores), che assistono ai lavori sinodali;
    3º Delegati Fraterni (Delegati Fraterni), che rappresentano chiese e comunità ecclesiali, che non sono in piena comunione con la Chiesa Cattolica.

    29 Ottobre, 2015 - 14:52
  36. picchio

    Sara
    Il problema che molti si sono posti, come padre martin, è che per la prima volta ad un religioso fratello,quindi non ordinato, e’ stato permesso di votare. Quindi se non e piu richiesta l’appartenenza al clero poteva votare anche una suora o una laica.

    29 Ottobre, 2015 - 15:11
  37. Sara1

    Ok però mi è sembrato che padre Martin (a proposito ma i gesuiti hanno il ramo femminile dell’ordine?) si sia preoccupato del sessismo al sinodo un tantinello in ritardo, cioè si sa che i padri sinodali sono uomini e anche se ci aggiungi qualche suora non è che cambi molto. (il Papa poi è uomo eletto da soli uomini e alla fine deciderà lui, cioè o accetti che la gerarchia è così oppure devi introdurre il sacerdozio femminile e mettere le quote).

    Detto ciò ha ragione la Scaraffia a dire di ascoltare le donne, le donne però son tutte diverse e lei quando parla a nome delle donne dovrebbe tenerne conto. (basta vedere come la pensiamo io e lei sull’utero in affitto)

    29 Ottobre, 2015 - 15:24
  38. picchio

    No i gesuiti ,come tu hai ironicamente commentato, non hanno un ramo femminile,anche se esistono ordini femminili sorti successivamente la cui regola si ispira a san ignazio.
    ma il punto non è questo riguardo a quanto sollevato da martin e faggioli che è cosa diversa da quanto dice la scaraffia, il punto e che se l’appartenenza all’ordine sacro non e un requisito per votare allora poteva votare anche lucetta, oppure tu e io se invitate.

    29 Ottobre, 2015 - 15:57
  39. Fabrizio Scarpino

    Un abbraccio a picchio

    29 Ottobre, 2015 - 15:59
  40. picchio

    Prima martin e faggioli non si sono preoccupati del sessismo,se vuoi,perché nella chiesa il maschilismo è un dato di fatto,collegato con il fatto che solo i maschi possonofare i preti. Poi quando ti accorgi che invece un laico ha potuto fare una cosa che pensavi potessero fare solo i preti le cose cambiano.

    29 Ottobre, 2015 - 16:01
  41. picchio

    Riguardo ai gesuiti comunque in usa , ma non solo,molti posti di responsabilità nelle loro opere sono affidati a donne, direttrici di università e dipartimenti, teologhe insegnanti, donne direttori spirituali per gli esercizi dei 30 giorni …

    29 Ottobre, 2015 - 16:07
  42. Sara1

    Infatti la Scaraffia dirige un pezzo dell’osservatore romano non è che spolvera le candele in Chiesa.

    29 Ottobre, 2015 - 16:16
  43. Fabrizio Scarpino

    Avremo l’Esortazione Apostolica del papa, post Sinodale.
    (Così il Segretario di Stato della Santa Sede card. Parolin intervistato dall’Ansa).

    29 Ottobre, 2015 - 16:54
  44. picchio

    Ciao fabri un caro saluto anche a te 🙂

    29 Ottobre, 2015 - 16:59
  45. picchio

    si sarà sposata per scrivere sull’Osservatore Romano? o magari ha ottenuto l’annullamento del matrimonio solo recentemente .

    29 Ottobre, 2015 - 18:06
  46. Sara1

    Ai tempi dell’intervista mi pare che già scrivesse sull’osservatore. E all’epoca non era sposata in Chiesa al massimo civilmente.

    Ricordo che ci badai perché l’articolo mi aveva colpito molto.

    Anche il libro sull’amore mi sembrava interessante

    http://www.repubblica.it/2008/09/sezioni/spettacoli_e_cultura/passaparola-2/chiesa-sessualita/chiesa-sessualita.html

    Non l’ho letto perché erano argomenti conosciuti però me lo ricordo.

    E’ cambiato tutto da allora.

    29 Ottobre, 2015 - 18:24
  47. Fides

    il maschilismo è un dato di fatto,collegato con il fatto che solo i maschi possono fare i preti.

    Certo è che anche il fatto che solo le femmine possono fare figli è una bella ingiustizia 😉

    29 Ottobre, 2015 - 18:45
  48. Marilisa

    E infatti voi maschi ne siete stati sempre molto dispiaciuti.

    29 Ottobre, 2015 - 19:25
  49. Fides

    infatti… non so darmi pace!

    29 Ottobre, 2015 - 19:52
  50. picchio

    Scrive sovente belle cose, si

    29 Ottobre, 2015 - 20:14
  51. picchio

    Eh fides, per quello esiste l’adozione, mentre per le leggi della Chiesa non c’è rimedio 😉

    29 Ottobre, 2015 - 20:16
  52. picchio

    Parolin su l’esortazione papale ” credo che uscirà presto, bisogna battere il ferro finché è caldo”.

    29 Ottobre, 2015 - 20:20
  53. Sara1

    Da donna comunque l’idea che debbano fare un sinodo sulla donna la trovo fastidiosissima, mi opporrei con tutte le mie forze all’idea di essere trattata a parte dalla Chiesa, mi sembra la versione moderna dei corsi di economia domestica.

    Quasi quasi preferisco il no gender e l’asterisco. (magari no, però…)

    30 Ottobre, 2015 - 9:35
  54. petrus

    Perché sara lo trovi fastidioso? Perché ti senti analizzata come fossi una cosa strana?
    Una cosa a parte?

    Mal comune nessun gaudio.

    30 Ottobre, 2015 - 13:51
  55. Concordo in pieno con Sara
    Pensateci: 300 vescovi che discutono SULLA donna come se fosse un oggetto, il parossismo della logica della donna-oggetto.

    Un Sinodo con le donne e gli uomini, ministri ordinati, laici e laiche che parlano insieme di differenza sessuale (no di gender, ma dell’essere uomini e donne oggi), quello sì…
    Ma la vedo dura.

    30 Ottobre, 2015 - 13:56
  56. petrus

    È questione di capire chi sono gli uomini e le donne di oggi.

    Poi se come al solito si vuole idealizzare/semplificare tutto resta un giochetto inutile e ci rimettiamo tutti.

    Ci vuole coraggio per guardare in faccia la realtà. Un coraggio che non c’è. Molti cattolici sono terrorizzati dalla realtà.

    30 Ottobre, 2015 - 14:05
  57. picchio

    faranno un sinodo SULLA donna???? 270 padri sinodali MASCHI?!?
    non c’è limite al ridicolo…

    30 Ottobre, 2015 - 15:04
  58. picchio

    petrus 1351
    🙂 🙂

    30 Ottobre, 2015 - 15:06
  59. Sara1

    Io non vorrei nemmeno 270 madri sinodali che parlassero su di me onestamente, non vorrei proprio che parlassero di me in quanto donna.

    30 Ottobre, 2015 - 15:09
  60. Sara1

    Cioè ci penso io a vivermi come donna.

    30 Ottobre, 2015 - 15:09
  61. Sara1

    L’idea del sinodo sulla donna comunque è della Scaraffia, riportato sopra da Luigi, non è che sia una mia idea..(magari a qualcuno è sfuggito)

    30 Ottobre, 2015 - 15:19
  62. picchio

    non pensavo fosse un’idea tua, Sara, per un attimo ho pensato che il Vaticano avesse ” fatto sua” l’idea della Scaraffia e si avviasse a fare un sinodo sulla donna!

    30 Ottobre, 2015 - 15:53
  63. picchio

    Cioè ci penso io a vivermi come donna
    ma questo vale per tutti, sara. Un gay ci pensa lui a viversi come gay, ogni famiglia pensa a come viversi come famiglia.

    30 Ottobre, 2015 - 15:56
  64. petrus

    Come ho già detto infatti non tutto è accettabile in quell’intervista a mio parere.

    30 Ottobre, 2015 - 15:57
  65. Marilisa

    ” fare un sinodo sulla donna”

    Penso che la Scaraffia abbia voluto dire: fare un Sinodo per parlare dei compiti e dei ruoli ( di primo piano) da assegnare alle donne nella Chiesa.
    Non altro. E francamente non ci vedrei nulla di male.

    30 Ottobre, 2015 - 16:33
  66. petrus

    Come quella famosa vignetta in cui i gatti si riunivano per decidere sui diritti dei topi… 🙂

    30 Ottobre, 2015 - 16:51
  67. Sara1

    “Un gay ci pensa lui a viversi come gay” l’omosessualità per me non va al di là dell’esser uomo donna, cioè il fatto che un uomo ami un altro uomo non fa di lui una donna né penso che ci si senta no?

    Le femministe denunciano il patriarcato però in genere lascino fuori gli omosessuali dal patriarcato, forse perché li vedono fragili.

    Non ho mai capito bene perché.

    30 Ottobre, 2015 - 16:55
  68. Marilisa

    Sai com’ è, petrus, …
    Quando in una sede ci sono stati sempre i gatti, è giocoforza che siano loro a decidere sui topi da includere nel loro consesso.
    Sempre che non vogliano mangiarseli.
    🙂

    30 Ottobre, 2015 - 17:22
  69. petrus

    Tutt’al più sarà la solita miagolata alla luna! 🙂

    30 Ottobre, 2015 - 17:41
  70. picchio

    Sara
    E chi ha mai detto che per un uomo amare un altro uomo fa di lui una donna???

    30 Ottobre, 2015 - 17:55
  71. Sara1

    Io parlavo di donna e lei ha tirato fuori i gay, ho solo ricordato che sono uomini dato che parlavano di uomini e donne e non di etero e gay.

    30 Ottobre, 2015 - 17:59
  72. picchio

    io ho tirato fuori anche le famiglie, ma non penso che le famiglie siano donne.

    30 Ottobre, 2015 - 18:25
  73. Sara1

    Ma infatti il sinodo sulla famiglia è già molto paritario, si rivolge a tutti, uomini e donne madri e padri, figli, disabili, profughi, persone che hanno perso il lavoro, neri, bianchi, matrimoni misti..

    Che aggiungerebbe un sinodo sulla donna? Un donna vive il suo essere donna in relazione a tutte queste cose.

    30 Ottobre, 2015 - 18:35
  74. Marilisa

    Tu, Sara, vai fuori tema.
    La Scaraffia parla di donne in relazione ad altre cose, diverse da quelle indicate da te.
    Per le donne non c’ è solo la famiglia. Ci sono diversi altri ambiti molto interessanti e gratificanti.
    Tu invece pensi sempre alla famiglia.

    30 Ottobre, 2015 - 20:32
  75. Sara1

    Vede Marilisa lei ed io dimostriamo che non esistono due donne uguali e per fortuna.
    In ogni caso con famiglia io non intendo solo matrimonio. Ad esempio al sinodo si parla di disabili e mio fratello e’ disabile, posso fare rientrare mio fratello nella mia vita o le sembra troppo tradizionale?

    30 Ottobre, 2015 - 20:58
  76. Marilisa

    Un abbraccio a tuo fratello, Sara.
    Il fatto è che qui si è passati dal discorso sul Sinodo e le donne al di fuori della famiglia (secondo la Scaraffia) — questo era il tema–al Sinodo e la famiglia.
    Tu vai a parare sempre sulla famiglia, anche quando non c’ entra un granché.
    E, detto per inciso, a me la famiglia tradizionale piace quanto a te.
    Cos’ è che ti fa pensare il contrario?

    30 Ottobre, 2015 - 22:36
  77. Sara1

    Ma la Scaraffia e’ stata invitata al sinodo sulla famiglia, e’ lei che ne ha profittato per buttarla sul femminismo.
    Ai media interessano quasi solo queste cose, si è fatta gazzarra su tutto ci mancava il colpo di coda della donna costretta ad alzare la mano per parlare.

    30 Ottobre, 2015 - 22:58
  78. Marilisa

    Perché tutte le volte che delle donne segnalano che anche loro hanno gli stessi diritti degli uomini, questo viene definito “femminismo”?
    E da chi viene definito così?
    Proprio da quelle donne che vorrebbero riconosciuti agli uomini dei diritti esclusivi e sempiterni. Questa è arretratezza. Si è visto che laddove le donne esercitano le stesse professioni da gran tempo appannaggio degli uomini, sono all’ altezza dei colleghi maschi.
    In alcuni casi sono anche più brave.
    Dunque, non è femminismo dire a gran voce che le donne sono in grado di fare le stesse cose degli uomini e forse anche meglio.
    Possibile che non si riesca a capirlo?
    Perché delle donne non dovrebbero partecipare attivamente ad un Sinodo?
    Mica sono delle appestate.
    Molte sono teologicamente preparatissime e potrebbero dare degli apporti notevoli alle discussioni fra vescovi.
    Fra l’ altro, hanno delle esperienze concrete che i vescovi sicuramente non hanno.
    Ecco perché i vescovi partono sempre dalla dottrina teorica e vanno a finire sempre lì, nella teoria. Prendendosi cordialmente a spintoni.
    In questo modo non si fanno molti passi in avanti.

    31 Ottobre, 2015 - 1:15
  79. Alla fine analizzando viene fuori che una ragiona col “noi” che è ecclesiale …
    e l’altra con “io”, che è individualista …

    Una qul noi lo intende alla fine come “servizio” che è collettivo, ecclesiale …
    l’altra con “gratificazione” che è individualistico, personale …

    Mi scuserete per il modo impersonale con cui definisco “una” e “altra” , ma si capisce chi sia l’ “una” e chi l’ “altra” …

    31 Ottobre, 2015 - 11:16
  80. Mi viene in mente quando mi incazzavo con i media quando quel magno santo di Giovanni Paolo II insisteva con la “dignita” (pari, spesso se non sempre, sueriore) delle donne, e il mondo fallito dei media traduceva, compiacentemente ai suoi fini, “diritti” (dimenticando come sempre doveri e specificità) e “emancipazione” (praticamente la donna oggeto che vediamo in tv e sugli altri media) trasformando semplicemente le “oche” in oche col cervello, ma pur sempre oche.
    Giovanni Paolo II intendeva “altro” .. lui guardavasempre a “Maria” …

    31 Ottobre, 2015 - 11:25
  81. Credo (sono certo, i “numeri” parlano chiaro, vedi aborto) che l’ “ideologia” femminista ha fatto più morti di Hitler e Stalin messi insieme (senza contare i non nati “contraccetivati …).
    Il “mondo” è mio e lo gestisco io …

    31 Ottobre, 2015 - 11:28
  82. Io stringo comunque i denti, la data fatidica dovrebbe essere fissata intorno alla metà di dicembre dell’anno prossimo (se mantiene la promessa) …
    Poi può darsi venga Clemente, Pio, Gregorio, Pietro …
    Io spero!

    31 Ottobre, 2015 - 11:48
  83. Sara1

    “Perché tutte le volte che delle donne segnalano che anche loro hanno gli stessi diritti degli uomini, questo viene definito “femminismo”?

    Guardi che la Zarri, una delle prime teologhe in italia, viveva in un eremo senza luce, il fatto che non fosse direttora e non partecipasse al consiglio del Papa non la rende meno interessante.

    Io non contesto il femminismo (tra parentesi la teologia piace moltissimo anche a me e in fondo sono femminista anche io) mi limito a dire che questo neofemminismo è molto altoborghese, le prime a considerare serve le donne che non sono “altolocate” sono queste.

    Come si diceva dagli hippie agli yuppie…

    31 Ottobre, 2015 - 11:52
  84. “questo neofemminismo è molto altoborghese, le prime a considerare serve le donne che non sono “altolocate” sono queste.”

    Puoi tradurre meglio?
    (Meglio sarebbe “più duramente” [Forse potrebbe sembrare adulatorio, ma non lo è: sarebbe il primo passo verso una forte autocritica al “in fondo sono femminista anche io”,; andando verso il “sono femmina anche io ma non mi sono ancora frullato e bevuto il cervello] ).

    31 Ottobre, 2015 - 12:26
  85. Sara1

    Ma non lo so, riducono il femminismo alla conquista dei posti giusti, con un punto di vista molto borghese per cui si valuta la realizzazione personale in base agli obiettivi raggiunti.

    in realtà non c’è un femminismo ma ce ne sono tanti a volte anche in contrasto tra loro.

    Per questo dico anche io in fondo lo sono perchè rivendico il mio modo di essere donna (e ci metto in questo non solo la critica ai condizionamenti maschili ma anche a quelli femminili che spesso possono essere ancora più pesanti)

    31 Ottobre, 2015 - 12:38
  86. Nino

    Lucetta è talmente “femminista” da ridurre la questione del sinodo semplificando sul “genere”. Ovvero esaltare Marta ignorando il posto scelto da Maria Maddalena, ai piedi di Gesù ad ascoltare le sue parole.

    31 Ottobre, 2015 - 13:19
  87. picchio

    ubi la lettera di gpii alle donne è l’apoteosi dell’ipocrisia dell’atteggiamento della chiesa cattolica verso le donne, a parole uno sperticarsi di elogi, a fatti nada de nada.

    31 Ottobre, 2015 - 13:49
  88. Beata lei Picchio, che su questo blog, può permettersi tanta franchezza verso il Santo polacco.
    Io verso l’ “idolo” argentino non posso, o almeno, posso ma solo limando limando limando limando limando limando …

    31 Ottobre, 2015 - 14:18
  89. petrus

    Ma il documento è pure bello. Ma è servito?

    Si può essere anche Magni ma tranquillamente inascoltati.

    31 Ottobre, 2015 - 14:37
  90. a parole uno sperticarsi di elogi, a fatti nada de nada.

    Provi a misurarsi con le parole di un’altra donna: “conquista dei posti giusti” e “si valuta la realizzazione personale in base agli obiettivi raggiunti“.

    Questo invece lo dico io: Fortunatamente i “posti giusti” (diacona, pretessa, vescovessa cardinalessa, e perchè no: “Papessa”) non sono stati raggiunti e rimangono irragiungibili, quindi più arduamente raggiungibili certi obiettivi (sui quali taccio …).

    31 Ottobre, 2015 - 14:52
  91. Inascoltati, ma mai dimenticati, nella persona e nel Magistero, che tornerà a far testo.
    Di altri rimarrà come il ricordo dell’ospite di un solo giorno (lei capisce a chi mi riferisco [ed è anche una buona ipotesi: c’è quella peggiore di un Concilio futuro che …]).

    31 Ottobre, 2015 - 14:54
  92. picchio

    petrus
    Non è questione di essere inascoltati dalla società, il problema è che la chiesa stessa non mette in pratica quello che dice.
    Per esempio quando ai tempi di GPII i gesuiti misero a capo di loro opere delle donne ci fu subito l’altola del Vaticano, perché se in quell’opera ci sono dei sacerdoti e’ un sacerdote che deve essere a capo. Successe anche con la conferenza episcopale americana. Quando il segretario generale si dimise per età la conferenze nomino’ al suo posto la vice di questo, una suora, che aveva già lavorato in quel posto per tanti anni. Lo statuto non prevede che per quel posto fosse richiesto di essere preti. Anche in quel caso GPII intervenne e casso’ la nomina obbligando la conferenza episcopale a nominare un prete. Quindi vedi, tante belle parole, ma poi……..

    31 Ottobre, 2015 - 15:13
  93. Cara Picchio, sembra che Giovanni Paolo II volesse addirittura “commissariarli” i gesuiti, causa di qualche bene, ma di tanti, tanti mali, basta guardare all’oggi.
    Potè solo approfittare di una, chiamiamola cosi, “occasione” e nominò un suo “delegato personale”.
    Poi non è andato oltre. Ora si consuma la “vendetta” nei suoi confronti …

    31 Ottobre, 2015 - 15:26
  94. Un commissariamento di “fatto” ma non di “diritto” Sara.
    Invece vuoi mettere (mi auguro al più presto) di vederlo di “diritto”.
    E’ un’altra cosa, messo bianco su nero (non è un refuso 😉 )

    31 Ottobre, 2015 - 15:42
  95. petrus

    Comunque sulle donne i gesuiti stavano facendo bene. Peccato.

    Comunque capisco bene Picchio. È una vita che sento tante belle parole. Poi i fatti sono quello sono.

    Tecnicamente si chiama inefficacia, voluta o non volutache sia.

    31 Ottobre, 2015 - 15:53
  96. picchio

    Fu di fatto e di diritto. GPII ritornò su sui passi e permise di ritornare alla normalità perché, a differenza di quanto si aspettava ,perché cosi gli era stato fatto credere da qualche cardinale di curia, cioè una ribellione generale, fu colpito dall’obbedienza con cui i gesuiti accolsero il commissariamento.
    Bisogna dire che non esistendo nella Polonia comunista gli ordini religiosi, GPII, aveva poco dimestichezza con i loro differenti carismi.

    31 Ottobre, 2015 - 16:01
  97. picchio

    Bisogna anche dire che agli ordini religiosi preferì sempre i movimenti ecclesiali, focolari i, comunione e liberazione, ecc..

    31 Ottobre, 2015 - 16:17
  98. petrus

    Da buon Polacco non conosceva nemmeno i tartufi. Mi hanno raccontato, e la fonte è autorevole, che quando ricevette una delegazione da Alba, lo omaggiarono anche di un magnifico cesto di tartufi bianchi.
    Ritenedoli tuberi li fece bollire dalle sollerti cuoche polacche che cucinavano per lui, le quali si lamentarono moltissimo per l’odore nauseabondo emesso dai queste presunte rape.

    Errare è umano ma trattare i tartufi alla stregua di patate è imperdonabile! 🙂

    31 Ottobre, 2015 - 16:18
  99. petrus

    Infatti oggi siamo infarciti di movimenti. Ma non dovevano essere loro il futuro della chiesa? Il rinnovamento?

    31 Ottobre, 2015 - 16:23
  100. Petrus, perchè si ostina a scrivere “rinnovamento” ?
    Scriva “novità”, cosi lei esprime meglio quel che intende, e noi evitiamo di dover … “tradurre” 🙂
    Con “Broglio egregio major” però può darsi qualcosa l’otterrà …

    31 Ottobre, 2015 - 16:47
  101. picchio

    GPII la pensava così, molto meglio invece , secondo me che pure sono stata 3-4 anni in un movimento, puntare sulle parrocchie.

    31 Ottobre, 2015 - 17:00
  102. picchio

    Ahaha poveri tartufi!
    Almeno lui li ha fatti cuocere. Dicono che quando al re di Francia portarono per la prima volta delle patate, le addentò crude: dicendo ” ma sono una vera schifezza!” Ci pensò poi parmentier a elaborare un mucchio di buone ricette.

    31 Ottobre, 2015 - 17:05
  103. Spiletti

    Non era un’opinione personale e solitaria di Giovanni Paolo II.
    Lo “spirito dei tempi” faceva intendere che sarebbero stai i movimenti a rinnovare la Chiesa. Non è andata così, ma hanno portato molte cose buone.
    Speriamo che resti qualcosa di buono anche dopo questi nostri tempi.

    31 Ottobre, 2015 - 17:15
  104. Sara1

    Padre Martin l’americano.

    31 Ottobre, 2015 - 17:24
  105. Sara1

    Di bibliste o teologhe ho pochissimo in casa, l’anno scorso ho letto qualche cosa di Elena Bartolini de Angeli, sull’ebraismo, il libro di Elizabeth Johnson, conosco di nome la Canopi.

    31 Ottobre, 2015 - 17:28
  106. petrus

    Ubi continuerò a scrivere come mi viene. Tu poi traducibile eventualmente così puoi sfoggiare le tue conoscenze.

    Dovresti ringraziarmi.

    31 Ottobre, 2015 - 17:57
  107. picchio

    Martin per forza, non è a quei livelli. 🙂 ho letto il libro che ha scritto sui suoi primi anni di formazione come gesuita e articoli che ha scritto sugli stessi argomenti su America , anni fa. È’ entrato nei gesuiti dopo una brillante carriera finanziaria, entrato per caso: non conosceva i gesuiti, ma scelse il loro ordine perché attraversava un loro campus quando studiava e quindi era il solo che conosceva. All’entrata in noviziato la sua pratica religiosa e la sua cultura cattolica erano praticamente inesistenti. Racconta per esempio di non aver mai partecipato ad un triduo Pasquale prima del noviziato e che aveva smesso di frequentare messa già da un po’. Era così tanta la sua inesperienza di una vita di preghiera che invece di fargli fare gli esercizi spirituali di 30 giorni dopo un paio di mesi di noviziato insieme agli altri novizi, il maestro dei novizi decise che non era pronto e glieli fece fare da solo molti mesi dopo.
    Comunque ha ricevuto una formazione teologica molto basic, lui scherza molto su questo dicendo sovente che non tutti i gesuiti sono superpreparati, “guardate me!”

    31 Ottobre, 2015 - 17:57
  108. picchio

    Non conosceva i gesuiti , ma sapeva che il campus apparteneva ad un ordine religioso…
    ,

    31 Ottobre, 2015 - 18:00
  109. petrus

    Recentemente ho ascoltato una conferenza della teologa Benedetta Zorzi….

    31 Ottobre, 2015 - 18:00
  110. Sara1

    Questa storia non la conoscevo, carina…

    31 Ottobre, 2015 - 18:04
  111. Continua ad evidenziarsi che teologia e teologi/ghe è ritenuto sinonimo di accademicismo e titoli.
    Io, sulla scia di San Francesco, continuo a pensarla diversamente …

    31 Ottobre, 2015 - 18:37
  112. petrus

    Io invece trovo che pensare non sia mai sbagliato. Abbiamo bisogno di bravi teologi.

    31 Ottobre, 2015 - 18:50
  113. Sara1

    Pino Stancari non è un accademico, anzi i libri nascono durante alcuni incontri nelle parrocchie, nemmeno parrocchie importanti, gli altri registrano e poi riscrivono.

    E’ molto particolare e decisamente non scolastico, una figura di moderno predicatore itinerante.

    31 Ottobre, 2015 - 18:53
  114. Marilisa

    Vedo che hai citato Adriana Zarri, Sara.
    Donna e teologa molto intelligente.
    A me piaceva moltissimo, infatti.
    Cosa c’ entra il fatto che vivesse in un eremo senza luce?
    Se c’era una che volesse completa parità fra uomini e donne, questa era proprio lei. C’ era molto da imparare da lei.
    Il suo era uno stile di vita che niente ha a che vedere con la questione del femminismo.
    C’ è chi preferisce vivere come un eremita, e c’ è chi vuole vivere nel pieno di una società.
    L’ una e l’ altra preferenza prescindono dall’ avere pensieri intelligenti o meno.
    La Zarri aveva una mente libera e pensante, a differenza di molti cattolici non pensanti, che si accodano, sempre e comunque, all’ Istituzione ritenendola Vangelo, mentre così non è.
    La Zarri andava controcorrente, e infatti non sono sicura che piacesse alle gerarchie cattoliche.
    E lascia perdere, Sara, il femminismo e il neofemminismo, per piacere. Ché non c’ entrano un tubo con l’ avere coscienza che uomini e donne pari sono. Tranne che fisiologicamente.
    Sembra che tu sia la sola a non volerlo ammettere.

    31 Ottobre, 2015 - 19:56
  115. Sara1

    Era gesuita anche Michel de Certeau teologo (anche se la definizione gli sta stretta) preferito di Bergoglio, l’ho conosciuto grazie a lui.
    Gesuita anche De Lubac grande teologo del concilio.

    In effetti sono un ordine intellettualmente elitario.

    1 Novembre, 2015 - 9:39
  116. Fides

    A proposito della Zarri, per me rimane e rimarrà sempre un mistero come avesse potuto schierarsi apertamente a favore dell’aborto adducendo giustificazioni evangeliche. Per come la vedo io un’assurdità.

    Riguardo alla parità di genere io la vedo dal punto di vista del rispetto e delle opportunità, mentre ritengo sia importante evidenziare le grandi diversità che non sono affatto solo di natura fisiologica. E questa diversità è alla base del fatto che normalmente in natura i due generi sono attratti uno verso l’altro e che questo sia alla base della perpetuazione della specie.

    Come del resto accade in natura col dimorfismo sessuale.

    1 Novembre, 2015 - 12:47
  117. Fides, mi auguro mi permetterà, devo essere un rompic…. ma credo di farlo a fin di bene.
    Sesso, non “genere”.
    Esiste il sesso biologico e basta!. Già il solo dire “genere” è un “cedimento”. della ragione, antropologico, filosofico e culturale, nonchè religioso.
    Il “fumo” è capace di penetrare anche attraverso crepe o fessure capillari.
    Non cediamo, nessuna crepa nè fessura, nemmeno capillare.
    Dica sempre “sesso” e mai generi. Non ceda, nemmeno capillarmente!

    1 Novembre, 2015 - 15:47
  118. Un pensiero di prete ortodosso sul Sinodo …

    Cosa ne pensa del recente Sinodo cattolico romano a Roma?

    Il Cattolicesimo è ora ad un punto di svolta. Intende mantenere i suoi resti (che risalgono in una forma o nell’altra all’Ortodossia), o diventare completamente protestantizzato, un processo che è stato avviato da ricchi cardinali americani e tedeschi o da altri cardinali liberali più di cinquanta anni fa, durante il Concilio Vaticano II. Con l’attuale papa gesuita, per i quale i fini sembrano giustificare i mezzi e che sembra essere d’accordo con tutti e con nessuno, è impossibile dire cosa accadrà, ma questa è la posta in gioco. Questo è importante perché il Cattolicesimo è l’ultima istituzione europea occidentale sopravvissuta con un passato ortodosso. Tuttavia, oggi il cattolicesimo romano, uniatismo incluso, sembra così debole, così americanizzato, ovvero così protestantizzato, che sembra avere poca speranza. Ho sempre creduto che solo l’Ortodossia possa riempire l’abisso spirituale che esso ha lasciato.

    La sua situazione è il simbolo dell’Europa occidentale in generale, le cui città ora sembrano essere sul punto di scomparire sotto l’onda della marea dell’invasione musulmana. Questo è stato causato dall’interferenza occidentale nel Medio Oriente e in Nord Africa, la famigerata ‘primavera araba’ orchestrata dalla CIA, che è costata la vita a centinaia di migliaia di persone. L’Europa occidentale potrà mai sopravvivere? Questa è ora la domanda. Tuttavia, non sono d’accordo con gli xenofobi occidentali, che danno la colpa agli “arabi” o ai “musulmani”. Questi disgraziati non sono la causa del problema. La causa del problema è l’apostasia occidentale, il fatto che gli occidentali hanno abbandonato Cristo. Poiché la natura aborre il vuoto, questo viene riempito – e dall’islam. Se la gente occidentale non avesse abbandonato Cristo e la cultura cristiana, non ci sarebbe alcun vuoto spirituale e non ci sarebbero musulmani qui a riempirlo.

    http://www.ortodossiatorino.net/DocumentiSezDoc.php?cat_id=36&id=4085

    Se lo dice lui …

    1 Novembre, 2015 - 15:57
  119. petrus

    Ringraziamo il prete ortodosso.

    Avanti un altro, grazie!

    1 Novembre, 2015 - 16:01
  120. a differenza di molti cattolici non pensanti

    Un cattolico è “non pensante” per definizione … Infatti per essere “cattolici” bisogna esser “credenti“.
    Quindi un cattolico non “pensa”, ma “crede“. Crede per “Fede”, e la “Fede” non è una filosofia in cui si può “pensare”.
    Un cattolico non pensando è come un buon “soldato”, il quale per esser tale non pensa, agisce (obbedendo), conformandosi alla volontà superiore. Quindi un buon cattolico è buono alla “battaglia” spirituale.
    E’ un complimento essere “non pensanti”: significa agire per “Fede”.

    1 Novembre, 2015 - 17:31
  121. Poi, visto che si parla sempre di “Misericordia” cara Signora, vorrei compierne un’opera, dicendole di cercare di chiedere la Grazia per affrancarsi dalle tenebre dell’errore nel quale sembra avvolta, che si evidenzia dal suo parlare; errore in cui rischia di far cadere chi, meno avveduto, possa leggerla. Di ogni parola dovremo render conto nel Giorno del Giudizio.
    Io gliel’ho detto.

    1 Novembre, 2015 - 17:41
  122. petrus

    Un cattolico non pensa… Crede…

    Quello senza pensare è un ubbidire.

    Ora trovami nel vangelo una sola volta in cui Gesù dice ‘obbedire”.

    Populismo religioso da manuale il tuo, di stampo fondamentalista che ha in odio il pensare e tutti quelli che lo fanno.

    1 Novembre, 2015 - 17:47
  123. Fides

    caro petrus,
    più che dirlo, Gesù lo fece e lo fu “obbediente fino alla morte e alla morte di croce”.
    poi prima di criticare la religiosità degli altri è meglio che guardiamo bene alla nostra.

    1 Novembre, 2015 - 17:59
  124. petrus

    Fides la parola obbedire non esce dalla bocca di Gesù. Punto.

    1 Novembre, 2015 - 18:04
  125. Temo che se iniziassi a parlare a Petrus di “Ipsissima verba”, poi Petrus potrebbe iniziare con la solfa di quello che vuol dare supponentemente “lezioni”…
    Ma alla fine il punto non è nemmeno nelle “Ipsissima verba” …

    1 Novembre, 2015 - 18:23
  126. Fides

    Fides la parola obbedire non esce dalla bocca di Gesù. Punto.
    E virgola.

    1 Novembre, 2015 - 18:36
  127. Clodine

    Io credo che, in realtà, tutto ciò che ci viene “spiegato” da Gesù riguardante l’Amore e il significato che assume per Lui questo “aggettivo inderivato” non riguarda tanto la sfera sentimentale. Mi riesce difficile pensare a un Gesù “cicisbeo”. Questa parola così tanto usata da Nostro Signore deve avere per forza un diverso approccio ai fini della comprensione della Parola.
    Ora, riflettendoci bene: è vero, come dice Petrus, che il Signore non parla mai di obbedienza [ne parlano invece e abbondantemente i Vangeli, gli Atti e le epistole) però, l’amore, così come LUi vuole farcelo intendere, passa esclusivamente attraverso l’ obbedienza. Infatti: «Se mi amate osserverete i miei comandamenti» (Gv 14,15); «Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi mi ama» (Gv 14, 2 1); «Se uno mi ama osserverà la mia parola» (Gv 14, 24).
    Credo che questa intuizione meriti una piccola riflessione…

    1 Novembre, 2015 - 18:37
  128. Fides

    Il Vangelo è storia di obbedienza.
    Il sì di Maria, anzitutto.
    Anche il “fate ciò che egli di dirà” a Cana.
    fino al “non la mia volontà, ma la tua” del Getsemani.
    e al “vi dò un comandamento nuovo”.
    Io vedo obbedienza, solo obbedienza.

    1 Novembre, 2015 - 18:49
  129. petrus

    C’è amore. E poiché l’amore non si può imporre non c’è obbedienza ma scelta libera.

    Maria poteva dire di no. Gesù poteva scappare e non farsi acciuffare dalle guardie inviate dal Tempio per catturarlo. Poteva rifiutarsi.

    Scelta libera. Nessuna obbedienza. Piena padronanza di sé e delle proprie prerogative. Questo è il cristiano che segue Cristo.

    1 Novembre, 2015 - 19:11
  130. petrus

    Avete forse letto oggi: beati gli obbedienti?

    1 Novembre, 2015 - 19:20
  131. Clodine

    Anche in Gv 14,31 è evidente. Quando dice: «Bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre e faccio quello che il Padre mi ha comandato» e ancora:
    «Ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore»
    (Gv 15, 10)

    Certo non è facile essere obbedienti, diciamocelo, talvolta è un vero patimento. Infatti : «Imparò l’obbedienza dalle cose che patì».
    Ci sono pagine e pagine nella vita dei grandi Santi, traboccanti d’ obbedienza e di dolore. Forse dirò una parola grossa, ma, anche Dio ubbidisce , e si commuove dinnanzi all’obbedienza. Resta, attento, ascolta ed esaudisce le richieste, come fu per la morte di Lazzaro ( Io sapevo che sempre mi dai ascolto» (Gv 11, 41s).
    Riguardo alla Zarri , lupus in fabula – credente sui generis, donna di cultura per carità, che amò andarsene per la sua strada, che si celebrava la sua Santa Messa (secca) in solitudine- non ho mai compreso la sua ribellione ,derivante da un profondo disagio esistenziale, una lacerazione tra la Chiesa e lei. Il voler “rompere il ghiaccio maschilista della corporazione teologica in Italia, rivendicando il carisma femminile del discorso su Dio”: principio rivendicato e condiviso da molte teologhe e dalla Scaraffia , che stimo e apprezzo, ma del quale -principio- non ne condivido i presupposti…

    1 Novembre, 2015 - 19:26
  132. petrus

    Ubbidienza è una parola ambigua che sottende sempre a qualcuno che ordina.

    Visto che l’amore è una scelta libera forse dovremmo liberarci di parole ambigue che spesso fanno da scudo a chi non ha voglia di pensare, teme la libertà o ama comandare gli altri.

    Proprio per rispetto all’assenza di questa parola fra quelle di Gesù occorrebbe senno nell’usarla.

    1 Novembre, 2015 - 19:36
  133. Fides

    Ubbidienza è una parola ambigua che sottende sempre a qualcuno che ordina.

    C’è un’obbedienza che è carità. Per questo occorrerebbe senno nell’usarla.

    1 Novembre, 2015 - 20:12
  134. Clodine

    No Petrus, tutto il creato obbedisce ad un ordine gerarchico stabilito da Dio, altrimenti sarebbe il caos in terra e in cielo: l’inferno per carità…
    Obbedire , da « ob-audire », ascoltare, udire e in un atto di profonda libertà, sottomettersi alla grandezza di Dio e alla Parola generatrice di vita, Potente e straordinaria perchè nel profondo della tua anima sai, tu lo sai, che quella è la Verità. Hai fatto bene Petrus, a citare la Vergine Maria: ecco, Lei è la realizzazione perfetta di questa obbedienza che si fa ascolto…così come Abramo, e Gesù Cristo…pensa se avesse ascoltato Satana in quei 40 giorni di digiuno….non oso immaginare…

    1 Novembre, 2015 - 20:12
  135. Diceva l’abate Mios: « Obbedienza per obbedienza. Se uno obbedisce a Dio, Dio gli obbedisce

    1 Novembre, 2015 - 21:45
  136. Marilisa

    Ho letto in ritardo tanti post e mi verrebbe da replicare a tutti.
    A parte quelli di petrus con cui concordo perché dice delle verità indiscutibili, gli altri li trovo di una banalità sconcertante. Cose dette e rimasticate cento volte e su cui è possibile obiettare almeno su alcuni punti.
    Mi infastidiscono ma non critico.
    Invece a quell’ ineffabile tizio che alle 17:31 e alle 17:4 ha inanellato una serie di scemenze gigantesche rivolte alla “Signora”, sento di dover dire che farebbe bene a non usare a vanvera il termine “Misericordia” quando si sente in dovere di dare consigli che definire ridicoli è un eufemismo.
    Ho ragione di credere che il tizio non abbia ascoltato bene il Vangelo delle beatitudini o lo abbia interpretato a modo suo.
    Altrimenti avrebbe capito che lui, il tizio in questione, è proprio lontano dalla misericordia, della quale ha percepito, purtroppo, il controsenso del termine.
    Gli faccio osservare che un credente non pensante è un credente sostanzialmente big

    2 Novembre, 2015 - 1:31
  137. Marilisa

    bigotto. Come lo è lui, appunto.
    Il credente pensante, come me e come tanti altri, è chi ragiona sui motivi della sua fede e trova alcuni pilastri di fondo che sorreggono la propria fede.
    Chi invece crede senza porsi domande su cui cercare risposte, è un infante che balbetta anche quando fa, con una certa spocchia, citazioni a nastro copiaincollate, che a lui bastano ma che non parlano al cuore della gente. Certamente non dicono nulla a me.
    Dice di credere ma altro non fa che ripetere cose già sentite da altri. La sua è una fede che resta in superficie e perciò è di scarso spessore, essendo teorica e per niente approfondita.
    Dunque, si tenga la sua fede ma non pretenda di dare lezioni a chi ha una fede che io definisco matura.
    Neanche ci provo a suggerirgli di camminare in avanti nella strada della fede. Andare a ritroso fa perdere di vista il messaggio di Gesù.

    Mi permetto di consigliare a chi ne abbia voglia di andare a leggersi l’ editoriale di oggi di E. Scalfari.

    2 Novembre, 2015 - 1:34
  138. petrus

    Grazie Ubi,

    credo che sia un testo interessante, poco importa se l’ha scritto un gesuita.

    E’ evidente che le cose non sono sempre così semplici.

    San Francesco era certamente umile e radicale. Che poi sia semplice essere come lui, bè questa è un’altra storia. Tanto che, di san Francesco ce n’è stato solo uno che io sappia.

    Che poi la summa della vera fede sia la semplicità ci sto. Ma è una semplicità intrisa di lavoro su se stessi che richiede molto tempo, fatica e studio.
    Se no diventa populismo religioso che induce alla lettura fondamentalista e semplicistica delle scritture, senza debita interpretazione. Il che è disastroso.

    2 Novembre, 2015 - 9:04
  139. Fides

    Se no diventa populismo religioso che induce alla lettura fondamentalista e semplicistica delle scritture,

    Non ritiene che sia altrettanto pericolosa una interpretazione esclusivamente soggettiva delle scritture, che porti ad affermare che è vero solo ciò che “IO credo sia tale”?

    Non è questa forse l’espressione di una visione tolemaica della realtà che mette l’uomo al centro di un universo ruota attorno a sé?

    In realtà l’uomo cosi suoi limiti sensoriali e spazio-temporali può indagare la realtà facendo uso dell’intelletto, ma l’interpretazione che potrà dare sarà sempre un tenue riflesso di una verità più grande che ci trascende e prescinde dal come noi siamo in grado di interpretarla.

    La storia recente della scienza ci offre quotidianamente dimostrazione di come la realtà ubbidisca a leggi che sono completamente contrarie a quanto il senso comune ci suggerisce. Pensiamo solo alla “non località”…

    Ci sono due tipi di fondamentalismo. Quello che non può considerare vero che solo ciò che gli viene trasmesso e comunicato e lo scetticismo di chi rifiuta di considerare vero ciò che la ragione gli fa apparire come errato.

    Sono entrambe visioni errate e “niente affatto umili”. Molti amici di questo blog mi sembrano interpretare molto bene l’uno o l’altro di questi modi di essere.

    2 Novembre, 2015 - 10:39
  140. petrus

    Guarda Fides, io sapendo di non sapere cerco. Non mi accontento. In fondo ne va della qualità della mia vita e di quelli che mi stanno intorno.

    Io cerco sapendo che ho bisogno di tutto.

    Non accetto che mi si dica che per la grandezza delle questioni in ballo potrò capire un minimo…

    Bene capirò un minimo ma almeno ci provo.

    Su Dio dovremmo cercare di parlare con competenza, perchè dobbiamo saperlo presentare bene.
    A volte facciamo dire cose a Dio che non metteremmo in bocca al nostro peggior nemico.

    L’immagine di Dio che “emaniamo” è direttamente proprozionale a quello che abbiamo capito lui.

    E visto che l’unico che ha visto Dio è Cristo, che è Dio, io non posso che partire dal Vangelo che cercare di parlare con Dio con competenza e non mettergli in bocca cose che non lo rappresentano correttamente.

    Abbiamo un grande responsabilità sull’immagine di Dio che passiamo al prossimo.

    2 Novembre, 2015 - 11:42
  141. Marilisa

    “Sono entrambe visioni errate e “niente affatto umili”.
    *******************************************************************
    Andiamoci piano con questa benedetta “umiltà” messa in campo continuamente anche a sproposito.
    Ogni tanto qualcuno ne parla come se avesse inteso alla perfezione il significato del termine. Mentre così sembra non essere.
    Essere umili non significa acconsentire docilmente, sempre e comunque, a quel che qualcuno o un’Istituzione indicano come giusto e vero e sacrosanto. Se così fosse, tutti dovremmo omologarci al pensiero di uno solo o di pochi, senza parlare. E lasciando che le cose vadano come sempre sono andate. Per “umiltà”, appunto. Per una falsa concezione di umiltà.
    Intendiamoci bene, allora: non è questa l’umiltà indicata dal Signore.
    Essere umili significa mettersi di fronte ad ogni persona umana sentendosi alla pari e non superiori. Tutti figli dell’unico Padre; tutti fratelli, insomma, nella diversità del pensiero.
    Anche se la società umana contempla diversi livelli di classi in base alla cultura e ai beni posseduti, questo non autorizza nessuno a sentirsi superiore ad un altro. I contrasti ci sono e sempre ci saranno, e ciò deriva dall’esporre i propri punti di vista in merito a qualcosa o a qualcuno. Anche su Dio; anche sull’interpretazione del Vangelo laddove è possibile interpretare, giacché parecchi punti non sono facilissimi da capire; anche sulle pagine degli esegeti passati e presenti, fossero pure dei santi; anche sulla visione del mondo.
    L’importante è non credere che il proprio “io” sia al di sopra di quello altrui.
    Questa è l’umiltà vera, che è diversa dall’umiliazione ( sottomissione) e dalla rinuncia ad esprimere il proprio libero pensiero.

    2 Novembre, 2015 - 12:06
  142. Marilisa

    “Su Dio dovremmo cercare di parlare con competenza, perchè dobbiamo saperlo presentare bene.”

    Petrus, credo che nessuno abbia “competenza” nel parlare di Dio.
    Si prova, si cerca, si indaga perché l’uomo ha sete di Dio, ma se Dio è totalmente Altro da noi, nessuno potrà mai parlarne con competenza.
    Gesù ce ne ha parlato presentandoci di Lui il volto di Amore e Misericordia, e questo noi dovremmo tenere davanti a noi.
    Anche quando Gesù usa espressioni forti di condanna, lo fa perché dal negativo si passi al positivo. Così come dal negativo di una fotografia è possibile ricavare, per contrasto, la chiarezza della foto stessa.
    In breve: le parole di Gesù sono provocatorie.
    Invece a molti piace il letteralismo assoluto nell’ adesione al Vangelo.

    2 Novembre, 2015 - 12:33
  143. petrus

    Ma certo Marilisa. Per competenza intendo l’unica possibile. Quella della conoscenza innanzi tutto del Vangelo.

    2 Novembre, 2015 - 14:52
  144. Intendiamoci bene, allora: non è questa l’umiltà indicata dal Signore.
    Essere umili significa mettersi di fronte ad ogni persona umana sentendosi alla pari e non superiori.

    Breve “florilegio” dai commenti della Signora …

    Se poi prendiamo a pretesto la religione per farne un comodo scudo alla omofobia, allora più che di apartheid si deve parlare di ipocrisia farisaica.

    Smetterebbero all’ istante di pontificare, tutti questi soloni di teoria religiosa.
    Quanti vuoti e stucchevoli chiacchiericci si risparmierebbero.

    Credo che non pochi Santi, venuti al cospetto di Dio, si siano dovuti ricredere su certe parole mandate in giro per il mondo a creare confusione.

    È solo che certi vescovi e preti, ma non tutti, abituati ad ascoltare quel che passava il convento, ci si erano affossati. Erano stati abituati male.

    bigotto. Come lo è lui, appunto

    gli altri li trovo di una banalità sconcertante.

    aveva una mente libera e pensante, a differenza di molti cattolici non pensanti, che si accodano, sempre e comunque

    Questa è arretratezza.

    le cose nel Sinodo: molte dispute sulla dottrina e poco ascolto delle realtà famigliari

    Che dire, sembra proprio che abbia i titoli giusti per poter discettare di vera e falsa umiltà … 😉 🙂

    2 Novembre, 2015 - 15:10
  145. Marilisa

    Non si affanni a fare un “florilegio” delle mie poco umili frasi. Non ne sono degna.
    Forse potrebbe dedicarsi a qualcosa di meglio e di più sapiente.

    2 Novembre, 2015 - 15:19
  146. Ai florilegi della Signora va aggiunto questo, di pochi minuti fa …

    si rifà a delle fonti francescane di origine medioevale.
    Oggi siamo molti secoli avanti e quel genere di “disprezzo” è stato abbondantemente superato da teologi validissimi

    🙂

    2 Novembre, 2015 - 15:22
  147. Marilisa

    Avrebbe dovuto aggiungere: “Ma neanche Gesù Cristo lo voleva.”
    Ha mai visto nel Vangelo parole che inducano al disprezzo, ovvero al rigetto del Creato e di sé stessi ?
    Non si affanni a fare florilegi, signor mio. Perché in realtà fa un profondo buco nell’acqua.

    2 Novembre, 2015 - 15:44
  148. Fides

    Anch’io petrus, come te cerco, sapendo più di te di non sapere!
    Ma mi guardo bene dal trovare la soluzione con ‘interpretare il vangelo come fai tu.
    Lascio agli amici riformati il culto della “sola scriptura”, perché duemila anni di cristianesimo ci hanno arricchito di esperienze straordinarie di Dio.
    E l’umiltà è la virtù che li accomuna e che fa di loro dei giganti della fede.

    2 Novembre, 2015 - 16:43
  149. petrus

    Fides è necessario cercare i mezzi per conoscere bene il Vangelo. Non è presunzione ma solo cercare gli strumenti per capire.

    Francamente non capisco… io desidero conoscere il Vangelo. E’ una esigenza per me. Forse non lo è per tutti.

    Se cercare di capire significa essere protestanti…

    2 Novembre, 2015 - 16:49
  150. Fides

    Se cercare di capire significa essere protestanti…
    Dai, smettila!
    Ti voglio solo dire che non è che il Vangelo sia l’unica strada per capire.
    Pare che Edith Stein capì leggendo Fuoco in Castiglia e lo stesso avvenne per Giuni Russo… 😉

    2 Novembre, 2015 - 16:54

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