L’ultimo latinista di piazza Vittorio

Al Mercato di piazza Vittorio ieri in mattinata. Avvistate l’ostriche rugose munite di cartellino con nome e cognome, l’autore [questo è un blog d’autore] domanda con garbo “come si chiamano”. “So’ ostriche signo'”. Ma il secondo nome? “Quello è latino. Semo tenuti a mettèllo ma non so che vordì”. Mi pare di leggere “conciapila”. “Lo scrive mi’ moje ma non lo sa neppure lei”. Nel primo commento un antefatto di trent’anni addietro, quando il latino dei pescivendoli ancora sopravviveva alla messa in italiano.

13 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Orate fratre. Inizio anni ’80, il Mercato di piazza Vittorio è ancora all’aperto, più o meno quello descritto da Gadda nel Pasticciaccio. Il vecchio del pesce grida: “Orate fratre, guardate si che belle che so’ l’orate che ciavemo oggi! Orate fratre, si capite”. Arrivano due suore con la sporta: “Puro voi sorelle, orate, si capite”. Per quello era l’ultimo latinista di piazza Vittorio.

    29 Marzo, 2015 - 23:05
  2. Presa dalla curiosità, dopo breve ricerca, ho trovato che il nome latino dell’ostrica è “ostrea conchaphila”. Quindi non era poi tanto sbagliato. D’altra parte sentiamo parole latine storpiate sia alla televisione che tra i banchi di Montecitorio. Bella questa sopravvivenza del latino al mercato ittico. Dai e dai, qualcosa rimane.

    30 Marzo, 2015 - 0:46
  3. Santa Caterina da Siena, tu che col latino hai avuto problemi che mai sei riuscita a risolvere e non sei stata mai capace di recitare in latino corretto una sola preghiera, anche la più semplice, ma che per la Tua Fede sei diventata Santa e Dottore della Chiesa, prega per noi (come sempre hai fatto col tuo latino maccheronico).

    30 Marzo, 2015 - 9:08
  4. Ostrea conchaphila significa: ostrica amante della conchiglia, ostrica che sta attaccata alla conchiglia.
    Tutto il mio plauso per Santa Caterina da Siena, che ammiro moltissimo.

    30 Marzo, 2015 - 19:19
  5. discepolo

    Santa Caterina non gliele mandava a dire al Papa della sua epoca.
    In buon italiano , anzi in senese, gliene ha dette di tutti i colori.
    Solo per dire che fanno ridere quelli che oggi sostengono che “non -si può -criticare- il-papa-se si è veramente- cattolici”.
    Una Santa ha criticato il papa della sua epoca ed era veramente cattolica!

    30 Marzo, 2015 - 20:24
  6. Sara1

    Ma non era lei a chiamarlo dolce Cristo in terra?

    30 Marzo, 2015 - 20:34
  7. Signora Lignani mi spiace per lei. Oltre che lingua morta, il latino, alcuni lo vorrebbero sepolto e dimenticato, soprattutto dimenticato…

    Discepolo, dove difetta l’astuzia da serpente difetta anche la semplicita della colomba. Mi dispiace dirtelo, e le due cose, per quanto paradossalmente, camminano insieme.
    Indi la quale, ragion per cui, ti suggerisco di essere più astuta -e anche più precisa, poichè “critica” è inesatto- sui “termini” che usi. Quindi qui, per certi avventori, regnante papa Francesco, la parola “critica” può suscitare reazioni allergiche (è pure periodo di pollini…) eccessive se non shock anafilattico.
    Allora attrezzati di sana astuzia evangelica e la prossima volta usa termini sinonimi appropriati e più precisi: esortava, spronava, incoraggiava, suggeriva (a voce un poco alta), consigliava, palesava, esternava, proclamava.
    Insomma: ” manifestava al Pastore Universale della Chiesa le proprie necessità, soprattutto spirituali, e i propri desideri”.
    Cosi è proprio “a norma canonica”… e te devono fa na pippa.
    Altrimenti la polemica o te la attiri o la fai…

    30 Marzo, 2015 - 21:19
  8. Marilisa

    Leggo di latino, di critiche, di astuzia, di semplicità, di sante che hanno detto al Papa quello che si meritava…
    Che bello il latino! Lo sa Antonella Lignani quanto sia bello e anche io lo so, e anche altri lo sanno.
    Però ieri sera dopo la Messa( in italiano) i preti hanno cantato in latino una benedizione speciale in apertura della settimana santa; mi sono guardata intorno e ho visto tanta gente che non capiva un tubo di quella speciale benedizione. Ascoltava senza capire, ed io mi sono ricordata di quando la messa veniva celebrata in latino e la gente assisteva senza partecipare.
    Allora, sante o non sante, quando io sento usare il latino in chiesa, ho una naturale sensazione di rigetto. Qualche mia amica va via. Io resto invece, ma disapprovo.
    Tutti hanno il diritto di capire le parole con cui ci si rivolge al nostro Dio. Tutti. Quella Chiesa che nostalgicamente ritorna ad una lingua incomprensibile ai più, è responsabile del distacco che crea fra se stessa e i fedeli.
    Il latino ormai è proprio una lingua morta; vive solo nelle grandi opere dei classici e perciò viene, giustamente, studiato a scuola. Ma in chiesa no, non va usato. I fedeli parlano in italiano e capiscono l’ italiano. E a Dio si rivolgono in italiano. Che lo facciano a parole o mentalmente.
    Gli strappi alla regola lasciano il tempo che trovano, e gratificano solo chi ama bearsi della forma
    che riemerge da un passato lontano.

    30 Marzo, 2015 - 22:48
  9. Marilisa

    Discepolo, se lei ritiene di potersi accostare a santa Caterina, sappia che , oltre ad essere ridicola, è del tutto fuori strada.
    Lei ha voluto fare una strumentalizzazione sterile.

    Ps
    Perché non va a parlare direttamente col Papa ad imitazione della grande santa?

    30 Marzo, 2015 - 23:01
  10. Marilisa

    Sì Sara, lo fa ma solo in determinate circostanze.
    Usa il latino seguendo l’ abitudine ecclesiale di ricorrere all’ aulico quando ci sono determinate occasioni. Per impreziosire ( secondo le gerarchie).
    Il latino è bello ma tutto ciò che riguarda Dio non è un fatto privato tra i ministri del culto e Dio.

    30 Marzo, 2015 - 23:20
  11. Caro Ubi, il latino più che dimenticato è odiato e censurato. In quanto al latino in chiesa, è già tanto che Kiko Arguello abbia salvato: “Caritas Christi urget nos” (frase seguita immediatamente dalla traduzione).

    30 Marzo, 2015 - 23:24
  12. Eugenio Spiletti

    No, Marilisa, sbagli.
    Il latino è adoperato dalla Chiesa come lingua universale, veramente destinato “Urbi et Orbi”. All’ angelus della domenica partecipano migliaia di pellegrini, provenienti da tutto il mondo: capiscono tutti l’italiano? capirebbero tutti l’inglese o il francese? Per la Chiesa è il latino la lingua universale e più viene usato e più viene capito e compreso.
    I miei nonni avevano la quinta elementare ma capivano le preghiere in latino perché qualcuno le aveva insegnate loro, spiegando il significato delle parole.
    Nelle nostre chiese ho sentito di tutto, persino canti africani, possibile che proprio il latino debba essere bandito?

    31 Marzo, 2015 - 9:04

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