L’umana pietà nei gesti di un sommozzatore

«A me è toccato portare fuori dalla Costa Concordia l’uomo sardo e quando l’ho girato per staccargli il giubbino ci siamo trovati faccia a faccia, i suoi occhi aperti davanti ai miei»: parole di Angelo Scarpa, sommozzatore di 24 anni al lavoro sulla nave incagliata al Giglio. Le prendo da “Avvenire” del 22 gennaio e le saluto con un bicchiere di Vino Nuovo.

6 Comments

  1. Umana pietà arrivata troppo tardi, ma pur sempre una consolazione al dolore.

    28 Gennaio, 2012 - 22:48
  2. roberto 55

    A giudicare dal cognome, Angelo Scarpa dovrebbe essere mio conterraneo: a maggior ragione, sono orgoglioso di lui.

    Buona domenica !

    Roberto 55

    28 Gennaio, 2012 - 22:58
  3. La morte per annegamento è, credo, la più atroce. Così come è atroce per un corpo tirato via dall’acqua l’essere rinchiuso d’urgenza in una cella frigo pena un disfacimento accelerato. Una specie di morte nella morte, insomma, per chi ha studiato Medicina Legale e ha visto qualche autopsia.
    Non so se avete mai letto i certificati di morte della polizia. Una volta scrivevano: il cadavere appartenuto in vita al signor Tale. Appartenuto in vita. Una cosa. Nient’altro che una cosa. Ma quegli occhi sgrillàti, aperti a cercare una luce che non è qui, che forse è Luce altrove, in un Altrove migliore, dicono che non siamo cose. Nemmeno da morti. E dopo, come diceva Moro, “Se ci fosse luce, sarebbe bellissimo”. Il Signore doni pace a questo povero morto. E faccia venire l’esitazione a chi va a farsi le foto ricordo davanti al relitto della Concordia. L’esitazione, l’umana esitazione, di chiedersi se un’azione del genere sia o no una cazzata. E perdonate il francesismo.

    28 Gennaio, 2012 - 23:14
  4. Luigi Accattoli

    Roberto quello Scarpa lì è sardo… le scarpe si portano dappertutto… buona domenica…

    28 Gennaio, 2012 - 23:28
  5. Clodine

    A me ha impressionato il ritrovamento sul ponte 4 della “concordia” descritto con dovizia da un sommozzatore. I corpi erano cinque, tra cui quello di una donna in abito da sera. Fluttuava come sirena: abiti di vero lilla l’avvolgevano e i capelli lunghi , impigliati tra i rottami la trattenevano in verticale tale da sembrare una bambola tanto era bella e pallida ….

    29 Gennaio, 2012 - 11:48
  6. roberto 55

    Questo Angelo Scarpa è sardo ……..: ma pensa te ! Il cognome “Scarpa” è tipicamente veneziano, e diffuso a Venezia (ed anche a Mestre) e nelle isole della laguna (fino a Chioggia).

    Ciao a tutti !

    Roberto 55

    29 Gennaio, 2012 - 18:34

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