Martini: “Combatto e accetto il silenzio”

Sul Corsera di oggi il cardinale Martini così risponde alla domanda di un lettore sul Parkinson che gli sta togliendo la parola: “Mi trovo in una condizione che non è ancora di totale afonia. Grazie all’aiuto di terapisti e con l’ausilio di mezzi tecnologici posso ancora comunicare, seppur con molta fatica. Non riesco quindi a descrivere bene ciò che sto vivendo, se un chiudersi della comunicazione verbale o lo sforzo di parlare ancora malgrado tutto. Non ho paura del silenzio. Mi vado chiedendo tuttavia cosa voglia dirmi il Signore con questa crescente difficoltà che da un lato sto combattendo, dall’altro sto accettando. Invoco il patrocinio di Papa Wojtyla, perché il suo gesto più umano fu quello di battere il pugno sul tavolo quel giorno in cui ebbe l’evidenza di non poter più comunicare a voce con la gente. Lui sa quanto sia faticoso non poter esprimere verbalmente ciò che si ha nel cuore. Sono ancora, quindi, in viaggio e come ogni viaggio vedo e sperimento cose nuove. Sento che si tratta di una condizione che apre a orizzonti misteriosi“.

74 Comments

  1. Gioab

    “Mi vado chiedendo tuttavia cosa voglia dirmi il Signore con questa crescente difficoltà che da un lato sto combattendo,”

    Evidentemente non ci sente oltre a non vedere e parla tanto “pour parler” perché Gesù ha detto : “A sua volta, chi ama me sarà amato dal Padre mio, e io lo amerò e mi mostrerò chiaramente a lui”.” ( Gv. 14.21)
    Possibile che Gesù sia si sbagliato ?

    26 Febbraio, 2012 - 12:46
  2. Mabuhay

    Geob, ma perche’ non te ne vai a fare l’idiota da dove sei venuto? Perche’ non torni nella rocca inespugnabile della tua imbecillita’? Perche’ tutti i giorni ti sforzi di superare lo score della tua stupidita’?
    La tua ironia lessa e scassata la puoi dedicare a tua nonna in bicicletta, non al cardinal Martini, capito?

    Chiedo scusa ai frequentatori del pianerottolo; non fate come me, ma seguite l’aforisma di Schopenhauer: “Di fronte agli imbecilli non c’è che un solo modo per mostrare il proprio spirito: evitare qualsiasi conversazione con loro.” (Arthur Schopenhauer)

    26 Febbraio, 2012 - 14:43
  3. Leonardo

    Colpa di chi, durante la sua assenza, più volte lo ha evocato. A uno di loro lo feci amabilmente notare, e subito mi abbaiò contro. Io, per parte mia, quando mi accorsi che da qualche giorno latitava, non osando sperare che Geova l’avesse chiamato a sé, mi limitai ad augurarmi (ma zitto zitto, senza dare nell’occhio) che un salutare impedimento (che so? paralisi di tutti e dieci i polpastrelli, allergia a ogni tipo di tastiera con pericolo di shock anafilattico se solo provava a digitare … cose così) lo tenesse per sempre lontano dal computer.
    Evidentemente, nei suoi imperscrutabili disegni, la Provvidenza ha deciso altrimenti e “nui chiniam la fronte al Massimo Fattor” …

    26 Febbraio, 2012 - 15:57
  4. Marilisa

    In tempo di quaresima è possibile sopportare, come penitenza, gli sproloqui di chi parla a vanvera?
    Neanche Dio accetterebbe questo sacrificio.

    26 Febbraio, 2012 - 17:03
  5. Gioab

    Distinto Mabuhay,
    la sua incapacità a padroneggiare i suoi vigorosi impulsi, l’hanno classificato ultimo per competenza a espletare le funzioni di supervisore della misera conventicola, dei minorati dei minori della beatissima fesseria. Immagino che le deve essere familiare ma dovrebbe cmq fare penitenza. Le vigorose espressioni non depongono a suo favore.
    Esternare così pubblicamente la scemenzite che avvolge la ruotola della tonsura che insieme ai capelli ha tosato anche, in 5 gironi infernali i pochi neuroni che orbitavano orfani in quel misero universo, non possono fare nulla in suo favore.

    Si contenga la prego si contenga, non è degno, e non è nemmeno cristiano, “ma chiunque si rivolge al suo fratello con un’indicibile parola di disprezzo dovrà rendere conto al Tribunale Supremo;” ( Mt. 5.22) e non è nemmeno evangelico.
    Capisco che lei voglia mettersi in si bella evidenza, ma non depone, nemmeno le uova, a suo favore e provi a immaginarsi il tremolio del gallo che mattutinamente gorgheggia la “Svegliatevi” ai fratelli tumultuosi e frementi di si fervido livore…. Il Cristianesimo mal si adatta a chi sulla punta della costernata costrnazione mancata vuol difendere le uova del pollaio specie se sono vuote come quelle teste non fecondate perche tosate anche dei neuroni.
    Lo dico per lei “Perciò egli dice: “Svegliati, tu che dormi, e sorgi dai morti, e il Cristo risplenderà su di te”.” ( Efe 5.14)
    Faccia penitenza ! E la faccia insieme a Schopenhauer, perché se menziona il Schopenhauer pensiero come l’optimum et copiosa in sic occasionem, tum quia non respicit quae considerat sapientia, commendat aliis adhibere ? Impari ad applicare a se stesso prima, poi avrà libertà di parola, ed eviti di mostrare inutile sapienza mondana. Perché ancora una volta non depone nemmeno le uova. Si figuri a suo favore. Quietis apparent garruli.

    26 Febbraio, 2012 - 17:10
  6. Gioab

    @ Marilisa
    Pensi che prima volevano il governo tecnico. Ora che ce l’hanno non gli va bene perchè pensavano che fosse fatto schiavi, schiavizzati al piccolo democratico (pd) pensiero. Che pena, ha visto l’intervista del Sansone Bersani l’ultimo dei portatori di felicità in terra maledetta ? Da Fazio ( Rai3) ? Sansone Bersani, colui che combatte Satana, il Governante della terra ( Lc 4.5) con le lenzuolate ?
    Non sa che deve digiunare anche lui. E’ quaresima anche per lui !

    26 Febbraio, 2012 - 17:19
  7. Leonardo

    Purtroppo temo che l’innominabile sia inutile anche come cilicio. Per un attimo confesso che ci avevo pensato anch’io, ed è vero che anche solo posare lo sguardo sulle sue deiezioni verbali mi procurerebbe un certa dose di penitenziale sofferenza, però temo che sarebbe impossibile evitare un effetto collaterale del tutto controproducente: come non sentirsi superiori, fieri di non essere come lui, felici di abitare su un altro pianeta? Certo, in questo sentimento ci sarebbe della gratitudine a Dio, ma troppo simile a quella del fariseo della parabola (“ti ringrazio Signore perché non sono come questo pubblicano ecc.”). Quindi niente da fare: l’innominabile non serve a nulla.

    26 Febbraio, 2012 - 18:19
  8. Stefano (olim Syriacus)

    « O voi uomini che mi credete ostile, scontroso, misantropo o che mi fate passare per tale, come siete ingiusti con me! Non sapete la causa segreta di ciò che è soltanto un’apparenza […] pensate solo che da sei anni sono colpito da un male inguaribile, che medici incompetenti hanno peggiorato. Di anno in anno, deluso dalla speranza di un miglioramento […] ho dovuto isolarmi presto e vivere solitario, lontano dal mondo […] se leggete questo un giorno, allora pensate che non siete stati giusti con me, e che l’infelice si consola trovando qualcuno che gli somiglia e che, nonostante tutti gli ostacoli della natura, ha fatto di tutto per essere ammesso nel novero degli artisti e degli uomini di valore. »

    ( Beethoven, 6 ottobre 1802)

    « Voglio dunque abbandonarmi con pazienza a tutte le vicissitudini e rimettere la mia fiducia unicamente nella tua immutabile bontà, o Dio! […] Sei la mia roccia, o Dio, sei la mia luce, sei la mia assicurazione eterna! »

    (Citazione religiosa di Christian Sturm copiata da Beethoven nei Quaderni di conversazione, 1818)

    Dalla Missa Solemnis (1823) di Ludwig van Beethoven (1770-1827) , l’ Agnus Dei .

    « Il vostro genio ha superato i secoli e non vi sono forse uditori abbastanza illuminati per gustare tutta la bellezza di questa musica; ma saranno i posteri che renderanno omaggio e benediranno la vostra memoria molto più di quanto possano fare i contemporanei. »

    (Lettera del principe russo Boris Galitzin a Beethoven dopo la prima rappresentazione della Missa Solemnis, 1824)

    26 Febbraio, 2012 - 18:42
  9. Stefano (olim Syriacus)

    Segnalo:

    “Giovedi, 23 Febbraio 2012 | Il funerale di Enrico Moraglia

    Mons. Moraglia: “Carissimo
    papà
    ti voglio dire il mio grazie”

    E’ stato il figlio Francesco, Patriarca eletto di Venezia, a pronunciare
    l’omelia funebre per il padre Enrico, morto nel pomeriggio di domenica
    19 febbraio a Genova. Ha raggiunto la città ligure anche una delegazione
    di veneziani. Ecco il testo dell’omelia. “

    26 Febbraio, 2012 - 19:31
  10. Stefano (olim Syriacus)

    “Sì, perché poter percorrere tutte le stagioni della vita, anche quelle dell’estrema fragilità, ci dischiude – dinanzi agli occhi della mente e del cuore – la verità dell’uomo, la verità piena della condizione creaturale e, insieme, ci fa sperimentare la grande misericordia e paternità di Dio. Si vede, così, quanto la divina sapienza superi la logica umana; veramente Dio ha i suoi tempi e i suoi momenti. Dio conosce modi di parlare a noi uomini che appartengono solo a Lui e che, se sappiamo ascoltare, ci arricchiscono all’infinito. Percorrere fino in fondo la nostra vicenda umana e quella dei nostri cari ci aiuta a scoprire che Dio ci conduce passo passo, tenendoci per mano.

    La fede non è un’astrazione, non è una teoria, è, piuttosto, saper leggere il senso ultimo della nostra vicenda umana alla luce del mistero di Dio e della sua tenerezza infinita. Il morire nel Signore e col Signore non malleva il credente dalla fatica di morire, ma gli fa comprendere come il morire non sia l’ultima parola sull’uomo e la sua vicenda; rimane chiarificatrice la risposta di Gesù ai primi discepoli che gli chiedevano dove abitasse; Gesù non risponde loro dicendo dove abiti ma invitandoli a seguirlo per fare un’esperienza reale con Lui: «venite e vedrete» (cfr. Gv 1, 39).”

    (F. Moraglia)

    26 Febbraio, 2012 - 19:36
  11. Caro Mabuhay
    io non leggo mai Gioab
    quindi a me Gioab non crea problemi.

    Ogni tanto mi capita di leggere qualcun altro
    sperando nella umanità,
    per poi pentirmi,
    perchè è prova provata che nulla cambia sotto il sole.

    Buon Luigi,
    le parole di Martini
    mi fanno venire la pelle d’oca per l’emozione.

    Ho immensamente paura del dolore,
    ho immensamente paura della disabilità.
    Sono ipersensibile.

    Trovo straordinario il dono che Martini mi fa
    di farci leggere nel suo cuore
    il viaggio che percorre incoraggiando anche me.

    Ho letto il tuo articolo: I giovani e l’Africa,
    interessante come sempre,
    ma qualcosa non mi quadra…
    i momenti eccezionali di manifestazione a cui partecipa il papa,
    sono momenti “di eccezione”, non sono l’ordinarietà,
    e non possono fare testo di verifica…
    possono solo fare testo nel ripetersi periodico dei momenti eccezionali.

    Verdo che la tua produzione sulla stampa è quasi quotidiana,
    hai una Segreteria di Stato al tuo servizio ? 🙂

    26 Febbraio, 2012 - 19:44
  12. Toccante questa testimonianza del card Martini.

    Il male nel mondo resta comunque un mistero, il fatto che sia stato sconfitto da Cristo, ma ancora presente nella nostra vita ci fa porre mille domande. Che senso ha questo male? Perché Dio lo permette?

    “Che diremo dunque? C’è forse ingiustizia da parte di Dio? No certamente!” (Rm 9, 14)

    Dio è la Giustizia e se il male continua ad esistere deve avere in Dio un senso, un senso che noi non comprendiamo pienamente, ma che nel Disegno di Dio ha un posto, quindi è producente per la nostra salvezza. E’ la strada scelta dal Figlio di Dio, quella stretta, difficile, che nessuno vuole fare, ma l’unica che ci salva.

    Un saluto a tutti.

    PS
    Gioab/Sal comportati bene, non ti far riconoscere pure qua, la Scrittura non si cita a vanvera.

    26 Febbraio, 2012 - 19:45
  13. grazie Stefano/Syriacus , per essere tornato al tema, per i tuoi consigli musicali e per le segnalazioni che sempre arricchiscono

    26 Febbraio, 2012 - 19:47
  14. Gioab

    @ Leonardo

    “nui chiniam la fronte al Massimo Fattor” … – si, però l’intimo desiderio del cuore è stato messo in evidenza e a tutti è apparso chiaro che alcuni il cilicio ce l’hanno nella testa. Sempre.
    Ecco spiegata l’incapacità atavica e manifesta a comprendere che una donna che partorisce non può essere vergine, che un sacerdozio senza successori non ha preti, che “un” Dio non è tre dii che,,, che….e che…. Sono tutte impossibilità che chi deve “chinar la fronte” ….non riesce a capire che il martini è l’aperitivo detto anche “bitter” perché amaro. Infatti è come l’orizzonte misterioso di chi dovrebbe rendere a tutti la tassa e il tributo* e invece si lamenta se deve pagare. Sarà colpa del cilicio in testa ?
    *“Rendete a tutti ciò che è dovuto, a chi [chiede] la tassa, la tassa; a chi [chiede] il tributo, il tributo; “ ( Rom 13.7)

    26 Febbraio, 2012 - 20:22
  15. roberto 55

    Anch’io desidero ringraziare, e di cuore, il grande “zeneize” Syriacus, per aver rimesso “in carreggiata” questo “post” che Luigi aveva dedicato alle bellissime riflessioni del Cardinale Martini e su cui, poi, s’erano malamente abbattute le cretinate di quel ………….. va beh !, ci siamo capiti (ed è persino inutile commentarle ancora: Mabuhay e Leo hanno già detto tutto).

    Ci sono poco sul “pianerottolo”, ormai, ma, quando posso, vi leggo sempre e molto volentieri.

    Buona domenica sera.

    26 Febbraio, 2012 - 20:28
  16. Gioab

    @ Luis
    “Toccante questa testimonianza del card Martini.” Si, vero ? E’ sempre cittadino di uno stato estero ! Io faccio il tifo per i “fratelli caserecci” .
    “ Il male nel mondo resta comunque un mistero,” Noooo, solo per chi ha il cilicio in testa. Hanno solo misteri in testa. Non hanno fatto i compiti a casa o avevano un maestro incapace. Non ha spiegato bene.
    “E’ la strada scelta dal Figlio di Dio, quella stretta, difficile, che nessuno vuole fare, ma l’unica che ci salva.” Ma non è vero ? Se si mettono il cilicio in testa vogliono soffrire, ma poi si lamentano se dici la verità e si offendono e si arrabbiano e sbraitano cose senza senso….. voglio fare i cristiani al contrario:
    “Non ti affrettare nel tuo spirito a offenderti, poiché l’offendersi è ciò che riposa nel seno degli stupidi.” ( Eccl. 7.9) Ma loro non lo sanno !

    p.s. “comportati bene” ma come ti ho pure citato ? Vedi che quando scrivi bene concordo ? Non sono parziale “La verità” siempre le balle nunca !

    26 Febbraio, 2012 - 20:32
  17. Gioab

    Allora poiché tutti vogliono le cose serie, facciamo un commento alla loro portata vediamo se riescono a capire.

    “Mi trovo in una condizione che non è ancora di totale afonia. Grazie all’aiuto di terapisti e con l’ausilio di mezzi tecnologici posso ancora comunicare, seppur con molta fatica.”
    Qual è dunque il problema ? ci sono tanti che sono stati resi muti davvero e del tutto e hanno cose importanti da dire, e ci sono tanti , troppi, sani che continuano a parlare pur non avendo nulla da dire se non parlare delle personali incertezze e altri che non sanno fare altro se non mostrare la propria suscettibilità, rivendicando l’ignoranza, che è in loro e che impedisce loro di capire che i misteri non esistono. Esiste solo l’ignoranza che loro chiamano mistero.

    Che l’ignoranza si accomuna all’ipocrisia è certamente ben evidente dalle parole : “È vero, in noi vivono un credente e un non credente, in una armonia tra loro difficile, ma che interrogandosi a vicenda e sforzandosi di trovare le risposte pertinenti aumentano la nostra autenticità.” Si, L’autenticità dell’incertezza !

    Ma se è davvero così “non credente” perché si è fatto prete ? E una volta fattosi prete che cosa dovrebbe insegnare la NON credenza ? No, così insegna il Mistero e tutti sono contenti e possono ritenersi giustificati potendo dire “non ho capito” – “non sapevo”. Che vergogna !

    “ Questo, perciò, dico e testimonio nel Signore, che voi non continuiate più a camminare come camminano anche le nazioni nella futilità della loro mente, mentre sono mentalmente nelle tenebre, ed esclusi dalla vita che appartiene a Dio, a causa dell’ignoranza che è in loro, a causa dell’insensibilità del loro cuore.” ( Efe. 4.17-19)

    Le parole in libertà, quelle espresse per accontentare tutti non servono a nessuno.

    “Poiché veramente, se la tromba dà un suono indistinto, chi si preparerà alla battaglia? E nello stesso modo, se con la lingua voi non pronunciate una parola facilmente comprensibile, come si saprà ciò che viene detto? Infatti, parlerete all’aria” ( 1 Corinti 14.8-9)

    In effetti per gli estasiati sono per parole vuote e senza senso, mai per il Vangelo che li smentisce.

    “mi sto soprattutto esaminando sul Vangelo e mi incolpo sulle mie non autenticità alla Parola di Dio.” Vedi che lo sa da solo ? fino ad ora che ha fatto ? che ha insegnato ? La non autenticità ! Che confessione pubblica. Mai nessuno che legga ! Tutti affascinati dai misteriosi misteri…..

    26 Febbraio, 2012 - 20:57
  18. roberto 55

    Lasciamo, amici, che continui a parlare da solo ……………..
    Ciao a tutti.

    Roberto 55

    26 Febbraio, 2012 - 21:00
  19. bla, bla, bla, bla………………………………..

    26 Febbraio, 2012 - 21:25
  20. Ho conosciuto malati che non riuscivano più a parlare. Deve essere versamente atroce; si pensa sempre che debba toccare agli altri. Fare ironia o dire sciocchezze al proposito è del tutto fuori luogo.

    26 Febbraio, 2012 - 22:24
  21. Mabuhay

    E’ una grande e bella Grazia riuscire a diventare anziani con questo tipo di consapevolezza! E insieme a questa grazia ci va il dramma – davvero inseparabile – dell’obbedienza alla vita, alla nostra realta’.
    Del Card. Martini poi, ho sempre ammirato la sua prospettiva verso la vita…cioe’ il cercare di mettersi sempre “dalla parte” di Dio, e non solo nei momenti di difficolta’… Piu’ che parole, molto di piu’: “Mi vado chiedendo tuttavia cosa voglia dirmi il Signore con questa crescente difficoltà che da un lato sto combattendo, dall’altro sto accettando.” Un maestro spirituale.

    Un caro saluto a tutti, specialmente a Principessa e a Roberto55.

    26 Febbraio, 2012 - 23:24
  22. Visto che il tema è saltato…
    voglio farvi partecipi di un fatto:
    questa sera al termine della Messa il coro ha intonato un canto mariano celestiale.
    Sublime.

    26 Febbraio, 2012 - 23:36
  23. Quale era questo canto mariano? Non ne esiste una versione in Internet?

    27 Febbraio, 2012 - 1:15
  24. “in noi vivono un credente e un non credente, in una armonia tra loro difficile, ma che interrogandosi a vicenda e sforzandosi di trovare le risposte pertinenti aumentano la nostra autenticità” C.M.M.

    Quanto è vero in me.

    27 Febbraio, 2012 - 1:17
  25. Mabuhay

    NO, Ubi il tema non e’ saltato… Devi solo saltare il solito…
    Il tema e’ ancora li’ nei bei interventi di Syriacus, Matteo, Antonella, Luis, Principessa, etc…

    27 Febbraio, 2012 - 4:14
  26. marta09

    Il “mio” Arcivescovo!!!!!
    Mi ha sempre emozionato quel suo modo di essere un uomo con il cuore di carne e come tale ogni sua parola è cuore, vita, lui stesso che si lascia trapassare dalla Parola.
    Ricordo che in un’occasione in cui – facendo andare fuori di testa il cerimoniere – ha predicato “a braccio”: è stato un momento in cui ci ha portato tutti davanti al Signore per ascoltarLo meglio al punto che mi sono detta “anche se fosse muto, parlerebbe ugualmente di Dio”.

    La grandezza di quest’uomo da tutti considerato davvero “illuminato” sta proprio in una parola che non è solo suono che esce dalle labbra con una parola formata nella testa e messa in un concetto che solo “un cuore nell’intelligenza” può generare e sta anche nella sua immagine di uomo capace di “snobbare” i salamelecchi che il rango gli ha sempre riservato per discutere con un bambino quale era il colore … del ghiacciolo più buono e preso in questa discussione salire in macchina con il bambino (con il segretario che strabuzzava gli occhi ed il cerimoniere che sbellicava dalle risate) perchè la discussione ancora non aveva trovato una soluzione che stava bene al Cardinale ed al bambino.
    Lì, in quella occasione, molta gente che ha visto questa scena ha intuito con grande commozione chi è Martini: uno di noi di certo, ma “uno di Dio” altrettanto certamente.

    27 Febbraio, 2012 - 7:49
  27. Il Cardinal Martini mi ha sempre affascinato per la sua umiltà ed allo stesso tempo disponibilità a sapersi avvolgere dall’amore del Signore e cercare il fratello oltre ogni diversità. Saperlo combattere ogni giorno come sta facendo ormai da parecchio tempo, mi riempie il cuore di emozioni…

    ps.
    Non per evocare l’innominabile “saputo” (anche perchè sprecare tempo con lui è come dare le perle ai porci) ma è un suo piano preciso e lucido: provocare gli altri per farsi pubblicità, esaltarsi per riuscire a mettere zizzania negli altri fingendosi un profeta mandato da Dio per noi peccatori…
    Si, perchè se ci fate caso, non fa come i TdG che cerca ognuno singolarmente (che sò.. nei nostri rispettivi blog) ma rimane nel pianerottolo a pavoneggiarsi e dire il contrario di tutto.. basta.. ho sprecato pure troppe parole..

    27 Febbraio, 2012 - 10:34
  28. Ombretta

    Carissimi, non posso fare a meno di inserirmi anch’io oggi per ringraziare Luigi e salutare il pianerottolo…
    Vi seguo leggendo i vostri interventi, ma ancora non vi conosco bene…Siete comunque un bel gruppo!
    Tornando al tema, mi sento molto vicina al Card. Martini e prego come lui perchè l’accettazione della malattia è già un passo di guarigione, ma soprattutto prego per i miei figli perchè il male si fermi in me e non arrivi mai per loro, o per i loro figli, la sentenza che fatico così tanto a “digerire”…
    Sono ancora in “fase iniziale” e solo il tremore alle mani indica il Parkinson, ma ho dovuto sottostare all’iter burocratico che consta in un nuovo tesserino sanitario, segnalazione di terapie particolari in classe A, l’incontro con una commissione per il riconoscimento di disabilità… Mi sono sentita “sporca” come se volessi avvantaggiarmi di una situazione alla maniera dei “furbetti” ormai tristemente noti alle cronache. Avrei potuto mettermi in malattia ed accelerare la pratica pensionistica che comunque avevo già iniziata prima di sapere…
    OK non sto male, ma sono spaventatissima e l’evoluzione della malattia, che mi dicono troppo individuale per darne statistiche, è oggetto di una curiosità che (melo dico da sola) è decisamente eccessiva. Perciò ho deciso di continuare la mia vita di insegnante nonostante la fatica che comporta… I miei alunni non si rendono conto del bene che mi fanno facendomi lottare con le loro adolescenziali intemperanze e tenendomi la mente occupata ..Così mi sembra di far tacere la paura…
    Il domani è nelle mani di Dio e se mi concentro sulla richiesta delle mie preghiere, tra alti e bassi, mi sembra di affrontare la tegolata che mi sono presa.
    .Pregate con me, io ricambio e pongo nelle Sue mani le vostre richieste.
    Un grande abbraccio a tutti ed ancora un grazie a Luigi, Ombretta.

    27 Febbraio, 2012 - 10:48
  29. Leopoldo

    Io non credo nella libertà dell’uomo, mi dispiace, anche per me certamente. Ognuno è come è, per cause solo parzialmente ed in minima parte conoscibili, ed agisce di conseguenza. Paradossalmente questa mia convinzione mi porta ad accettare le persone per quello che sono. Magari me ne allontano se non mi garbano ma mi sforzo di non denigrarle o insultarle. Quando dico che Gioab è un “disperato amico” non lo faccio per prenderlo in giro. Io sono veramente convinto della sua incapacità di provare pietà per l’uomo, anzi per gli uomini, quindi anche per se stesso. Quella pietà che invece traspare della parole di Martini e che si fa condivisione del dolore altrui e contrappeso a una giustizia che, altrimenti, non risparmierebbe niente e nessuno. Niente e nessuno risparmia Gioab, infatti, e mi chiedo come potrà sopportare la prova del dolore senz’altra consolazione che la sua implacabile giustizia. Il dubbio, l’incertezza esistono, fanno parte di noi e sono necessari, Gioab. Senza di essi smetteremmo di cercare. E quando smetti di cercare perché credi di avere trovato la verità, proprio allora hai perso tutto. Anche te stesso.

    27 Febbraio, 2012 - 11:03
  30. Mabuhay

    Ubi, hai visto che il tema non e’ per niente saltato?

    Grazie Marta, Spuntocattolico, Leopoldo….
    Grazie, grazie tantissime Ombretta!

    27 Febbraio, 2012 - 11:16
  31. Mi permetto di ringraziare a nome personale della semplice quanto bellissima testimonianza di Ombretta…

    Proporrei stasera di unirci tutti insieme nella preghiera per la nostra neo co-inquilina Ombretta, che ne dite?

    27 Febbraio, 2012 - 11:38
  32. Io ci sono.
    Un abbraccio, Ombretta.

    27 Febbraio, 2012 - 12:02
  33. FABRICIANUS

    In Preghiera con te, Ombretta carissima.

    27 Febbraio, 2012 - 12:03
  34. FABRICIANUS

    In relazione al post di Luigi: io voglio bene al card. Carlo Maria Martini.

    27 Febbraio, 2012 - 12:04
  35. Luigi Accattoli

    Spunto Ombretta non è nuova: è con noi – sia pure a modo di ombra – dal dicembre 2010. Un bacio alla sua anima che trema.

    27 Febbraio, 2012 - 12:11
  36. Anch’io voglio bene a Martini.
    Credo che adesso lui, come già Giovanni Paolo II, stia incarnando le parole di San Paolo:
    “Quando sono debole, è allora che sono forte” (2 Cor 12,10).

    I santi sono questo: Vangelo vivente in mezzo a noi.

    27 Febbraio, 2012 - 12:16
  37. Gioab

    @ Leopoldo
    “mi chiedo come potrà sopportare la prova del dolore senz’altra consolazione che la sua implacabile giustizia. Il dubbio, l’incertezza esistono, fanno parte di noi e sono necessari, Gioab. Senza di essi smetteremmo di cercare.”
    Provo a mostrarle una via diversa:

    La prova del dolore si sopporta “SOLO” in funzione della Giustizia, ma è difficile spiegare cos’è la giustizia a chi conosce solo il pianto del “pseudo-misericordioso, gemente e tremolante”. La Giustizia non è misericordiosa. E’ Giusta ! Il Vangelo parla di Giusti e anche di misericordiosi, ma ogni volta inquadra l’uno e l’altro diversamente.
    “Poiché io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori”.dice Gesù, ( Gv. 9.13) Affinchè i peccatori divengano giusti non piagnoni né misericordiosi inutilmente.
    “In quel tempo i giusti risplenderanno” ( Mt. 13.43) Non dice i misericordiosi. I misericordiosi sono menzionati solo in due occasioni:
    “Felici i misericordiosi, poiché sarà loro mostrata misericordia.” ( Mt. 5.7) – La misericordia non è in funzione della tolleranza dell’errore come nel caso di cui si parla, ma come misericordia (pietà) per colui che “non sa” e/o che vuol sapere e/o verso colui che si sforza per migliorarsi e non riesce. Non verso colui che dissemina la via di errori e mistificazioni.

    Se bisogna “Continuare ad essere misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso.” ( Lc. 6.36) occorre esserlo verso coloro che Lo cercano e si fanno portatori delle Sue Giuste richieste, non di tutti, né coloro che “dicono la menzogna, parlando secondo la propria disposizione” ( Gv. 8.44) e: “mi sto soprattutto esaminando sul Vangelo e mi incolpo sulle mie non autenticità alla Parola di Dio.” è una furbata per apparire diversi. Quando ci si incolpa per non esser stati autentici, (cosa buona e giusta) si affronta la responsabilità della Verità e si dice anche in che cosa, dove e come non si è stati autentici e perché, e si fa la famosa “conversione” altrimenti è solo un furbesco gioco un po’ ipocrita, per suscitare la famosa pena che fa leva sul cuore dei falsi misericordiosi e piagnoni.

    “Jehovah [Geova],Jehovah [Geova], Iddio misericordioso e clemente, lento all’ira e abbondante in amorevole benignità e verità, che conserva l’amorevole benignità a migliaia, che perdona l’errore e la trasgressione e il peccato, ma non esenterà affatto dalla punizione, recando la punizione per l’errore dei padri sui figli e sui nipoti, sulla terza generazione e sulla quarta generazione”.” ( Esodo 34.6-7; Num 14.18)
    Ora anche chi ha fatto la famosa conversione non sarà esentato dalla pena perché “ciascuno porterà il proprio carico.” ( Gal. 6.5) e il Dio non fa sconti né favoritismi per i più amici o simpatici. “ma in ogni nazione l’uomo che lo teme e opera giustizia gli è accetto.” ( Atti 10.35) meno i furbetti dell’altarino nè dice i misericordiosi, ma chi opera giustiza anche nel caso di chi ha fatto la famosa conversine che non c’è ancora stata nel caso di specie.
    In quanto al dubbio Giacomo non è d’accordo con lei: “poiché chi dubita è come un’onda del mare mossa dal vento e spinta qua e là. 7 Infatti, non supponga quell’uomo che riceverà alcuna cosa da Geova; è un uomo indeciso, instabile in tutte le sue vie. ( Gc, 1.6-8) perché per continuare a cercare non c’è bisogno di essere nel dubbio, quanto di essere curiosi per capire e scoprire quanti altre meravigliose doni sorprese sono in serbo per quelli che lo cercano senza alcun dubbio, visto che devono essere pronti a dare anche la vita. Lei si sacrificherebbe per un dubbio ?

    27 Febbraio, 2012 - 13:08
  38. Gioab

    @ roberto55
    “Lasciamo, amici, che continui a parlare da solo “
    Beh, è naturale, non meraviglia. Quando non si sa cosa dire e non si hanno risposte nè argomenti il suo è il commento più coerente. Stia tranquillo io non parlo mai da solo. Le menti nobili fanno sempre compagnia alla Verità, la riconoscono al volo. Solo gli sciocchi possono pensare che la Verità non ottenga risposte.

    27 Febbraio, 2012 - 13:19
  39. “Combatto e accetto il silenzio”

    Lectio magistralis…

    27 Febbraio, 2012 - 13:35
  40. Marilisa

    Altre volte ho espresso la mia ammirazione per il cardinale Martini, dovuta al fatto che l’ho sempre visto molto vicino ai comuni mortali, e non in cattedra.
    A me piacciono persone del suo genere, con le debolezze proprie di tutti gli uomini, non nascoste ma chiaramente confidate.
    Già da tempo si conosceva la sua malattia perché evidenti ne erano i segni. Oggi lui ci parla del suo combattuto avvicinarsi al silenzio, di cui dice di non avere paura e che accetterà giocoforza con l’aiuto del Signore. Eppure nelle sue parole si intravede, chiaro, il rammarico di non potere, un giorno, dare voce viva al cuore.
    È naturale, il silenzio non fa parte, normalmente, della condizione dell’uomo. Anche l’uomo, come Gesù, è “parola” anche se, a differenza di Gesù, la sua parola può scatenare il male.
    Il dono della parola–e, aggiungo, quello del sorriso– è prerogativa unica della creatura più alta dell’ universo.
    L’uomo che ne è privo per un motivo qualsiasi è da considerarsi portatore di un handicap che ha una rilevanza inimmaginabile per chi fortunatamente rientra nella “normalità” e difficilmente pensa alla pena di una tale condizione.
    Ma è anche vero che ci sono le parole del silenzio.
    Infatti, non pochi hanno cercato in passato e cercano oggi il silenzio come l’unica condizione possibile per avvertire più chiara la voce di Dio. Gli eremiti lo hanno fatto, lo sappiamo, ma anche altri che l’eremo sono riusciti a crearlo nella propria intimità pur vivendo nella comunità umana, oggi più che mai frastornata dal chiasso vacuo e alienante.
    Ecco, io, di fronte alla malattia del cardinale Martini, il quale ci insegna umilmente che in casi come il suo l’affidarsi alla volontà di Dio significa anche aprirsi, come in un viaggio, all’esperienza di cose nuove, non posso che augurare a lui e a chi si trova nelle sue stesse condizioni che il Signore gli si faccia più vicino– nel modo che Lui solo conosce– di quanto già non sia. Per dare loro conforto e forza spirituale. Anzi, sono sicura che sarà così.
    Un abbraccio ad Ombretta, alla quale mi permetto di dire che fa benissimo a continuare la sua vita di sempre.
    Lasciare spazio in una certa misura alla casualità, pur affidandosi a Dio, oltre che allontanare l’assillo della malattia può rivelarsi fonte di sorprese positive.

    27 Febbraio, 2012 - 14:43
  41. Grazie Ombretta,
    ogni esperienza condivisa
    è per me incoraggiamento
    nel viaggio della vita.

    27 Febbraio, 2012 - 14:53
  42. Francesco73

    Cara Ombretta, per esperienza familiare posso dirti che è vero, questa malattia è assolutamente individuale.
    A maggior ragione occorre combattere, avere la pazienza di seguire le cure, fidarsi anche dei ritrovati della scienza, che oggi sono più rapidi di quanto non si creda.
    Ho visto che è complicato, che ci vuole forza interiore e una certa buona volontà di quelli che stanno attorno.
    Ma tu hai la fortuna di lavorare e di insegnare, ed è quindi chiaro che tutto questo tuo impegno sarà in un certo modo anche per gli altri.
    Avanti quindi, nella preghiera percepirai anche l’amicizia di quanti fanno il tifo per te.

    27 Febbraio, 2012 - 15:36
  43. Gerry

    Questa pagina è la spiegazione del perchè grano e loglio debbano necessariamente crescere insieme; nel breve giro delle frasi la sofferenza e il suo difficile senso, il nonsenso dell’alterigia umana che sempre vuole essere “simile a Dio”, sempre pronta al giudizio netto e privo di misericordia.
    Bene e male, ma anche fede e dubbio sono in noi, al di là dei nostri sforzi: il Signore lo sa, più di noi che invece vorremmo essere altro. La nostra sete è infinita ed è fatta di desiderio, ma anche di sofferenza e di limite.
    Grazie Ombretta per la tua testimonianza, ma in fondo grazie anche a chi svolge un ruolo diverso, perché senza pietre d’inciampo la bellezza e la verità non potremmo forse vederle e apprezzarle; nel piano della salvezza tutto serve e tutto si tiene.
    Un saluto a tutto il pianerottolo.

    27 Febbraio, 2012 - 17:25
  44. Stefano (olim Syriacus)

    Che bello rivedere Gerry .

    27 Febbraio, 2012 - 18:13
  45. Piena di parole preziose, l’intervista:
    “E’ difficile dire chi si è. Tutto al più si può dire quello che ci si sforza d’essere e si vorrebbe essere; di fatto ognuno di noi, per la gente, è quello che in ciascun momento diciamo con la parola e i gesti, insomma con la verità del nostro essere”.

    La scelgo come meditazione in questo lunedì di quaresima.

    Grazie Patriarca, grazie Stefano

    27 Febbraio, 2012 - 19:18
  46. Un bacio a Ombretta…
    e un bentornato ( non rimanere più in silenzio) a Gerry, con un commento straodinariamente bello…

    27 Febbraio, 2012 - 19:29
  47. Ombretta

    Grazie, Ombretta

    27 Febbraio, 2012 - 20:04
  48. Stefano (olim Syriacus)

    @Nico : anch’io avevo apprezzato quelle parole in particolar modo ; al
    riguardo, ti segnalo questa risposta a
    giovani di La Spezia, l’anno scorso.
    (E se si ascolta bene, non è per
    niente “off-topic”…)

    L’altro video che mi ha davvero commosso (un vescovo dall’aspetto
    ‘tridentino’ che
    ‘intervista’
    col microfono un suo anziano presbitero e infine…)

    «Chiedo d’essere accolto come un fratello che, per un disegno della
    Provvidenza, è mandato a voi come padre»

    (Ve lo invidio già, quel mio concittadino…)

    Ciao.

    P.S.: ciao anche a Bob55

    S.

    P.S.: ciao anche a Bob55 e a tutti gli altri.

    27 Febbraio, 2012 - 20:38
  49. Stefano (olim Syriacus)

    [Refusi da html-ite…:]

    27 Febbraio, 2012 - 20:39
  50. Stephanus

    OT. Mi viene in mente un altro cardinale cui un ictus tolse la parola, Michele Pellegrino… da qualche parte, ora non rammento dove, ho letto con un filo di sincera commozione una similitudine su quest’uomo straordinario: veniva paragonato all’agnello muto di fronte ai suoi tosatori, reminescenza di Isaia e del Venerdì Santo.
    Ciò che sta accadendo al cardinale Martini mi riporta a quegli anni d’adolescenza quando lo vidi, Michele Pellegrino, nella cattedrale della mia diocesi: un prete umilissimo, nerovestito, affabile e dimesso. E poi quel silenzio obbligato dal male fino alla morte, lui che era stato brillantissimo e affascinante docente di patristica (e non solo)… misteriosi contrappassi?

    27 Febbraio, 2012 - 22:34
  51. fiorenza

    A me invece viene in mente un poeta, Tomas Transtromer, premio Nobel nel 2011, un grande poeta a cui, come al “tuo” cardinale, Stephanus, “un ictus tolse la parola”, nel 1990. Era stato anche psicologo, aveva lavorato con ragazzi disadattati e nei carceri minorili. La parola, e con essa anche questo tipo di impegno, sì, gli è stata tolta, ma non la possibilità di scrivere, e di suonare il pianoforte. “Ho sognato che avevo disegnato tasti di pianoforte sul tavolo di cucina. Io ci suonavo sopra, erano muti. I vicini venivano ad ascoltare”. Sì, grande. Del silenzio ha fatto la condizione che lo apre al tema “ossimorico” (eh, Luigi, tu lo sapevi che gli ossimori sono mio pane), della “lingua silente”. Misterioso mutismo che fonda il dire poetico e fa scorgere ovunque le tracce della presenza divina. “Stanco di chi non offre che parole, parole senza lingua / … / scopro orme di capriolo nella neve / lingua senza parole”. Un articolo di Maria Cristina Lombardi sul “Corriere” della Sera” del 7 ottobre scorso citava una sua prosa, “Gli anemoni” dove, scrive la Lombardi, “al chiassoso mondo del potere viene contrapposto il silenzio della vita luminosa e appartata degli anemoni”.

    27 Febbraio, 2012 - 23:39
  52. Mabuhay

    Ciao Gerry!
    Che piacere leggerti ancora… Sai che ti avevo pensato proprio ieri quando l’innominato m’aveva rotto ancora le scatole…con quella mancanza di rispetto verso una persona amata da cosi’ tanti, ma soprattutto anziana, malata e nella debolezza? Davvero, ti avevo ricordato…

    Grazie al caro Syriacus per alcuni dei suoi link che ho molto apprezzato.

    28 Febbraio, 2012 - 1:28
  53. Mabuhay, grazie del ricordo e del pensiero….. un saluto anche a te e a tutti

    28 Febbraio, 2012 - 3:41
  54. fiorenza

    Ho dimenticato stanotte di darvi il link a quell’articolo sul “poeta del silenzio” a cui il commento di Stephanus mi aveva subito fatto pensare): l’articolo che, per far intendere meglio la bellezza dell’ anima di Transtromer, rinviava al suo testo “Gli anemoni” (che io associo a -o nella mia mente traduco come- “i gigli dei campi”):
    http://www.corriere.it/cultura/11_ottobre_07/lombardi-nobel-transtroemer_019c0554-f0db-11e0-a040-589a4a257983.shtml

    28 Febbraio, 2012 - 10:36
  55. fiorenza

    Gerry (non sto a dirti, perché penso tu lo sappia, quanto mi sei mancato e quanto rileggere te, Sump e Syriacus, mi allieti), mi ha colpito la tua frase “senza pietre d’inciampo la bellezza e la verità non potremmo forse vederle”. Mi ricorda un pensiero del mio maestro W.R.Bion: “non potremmo vedere la trasparenza di un’acqua che scorre ma, se vi inseriamo un ostacolo, allora la possiamo vedere”.

    28 Febbraio, 2012 - 10:46
  56. Gioab

    “W.R.Bion: “non potremmo vedere la trasparenza di un’acqua che scorre ma, se vi inseriamo un ostacolo, allora la possiamo vedere”

    Aveva dimenticato gli occhiali a casa. L’acqua trasparente rimane tale sia che sia ferma che in movimento.
    Evidentement il povero gli ostacoli ce li ha nella mente e lo chiamano pure maestro !
    Se l’acqua ha bisogno di essere ferma per mostrarsi trasparente, significa che è sporca e ha bisogno che lo sporco si depositi sul fondo per mostrare la trasparenza. Ma il cervello è solo un optional ?

    28 Febbraio, 2012 - 11:44
  57. Gioab

    @ Marta09

    “Il “mio” Arcivescovo!!!!!
    Mi ha sempre emozionato quel suo modo di essere un uomo con il cuore di carne e come tale ogni sua parola è cuore, vita, lui stesso che si lascia trapassare dalla Parola.”

    Finalmente è spiegato perché non capiscono niente ! Si lasciano trapassare. Così non rimane niente. Come i neutrini non si fermano mai non germogliano mai non imparano mai. Si fanno trapassare ! Spiegato l’arcano !

    28 Febbraio, 2012 - 11:49
  58. fiorenza

    “ostacolo”: “skandalon”.

    28 Febbraio, 2012 - 13:40
  59. @Stefano o. S.
    ancora non lo conosciamo, ma si sta facendo amare davvero.
    Speriamo… Arriva in un momento importante, ci sarà il convegno di Aquileia in aprile, convegno delle chiese del Triveneto per fare il punto su una situazione in continuo mutamento. Dal Patriarca sappiamo che potremo attenderci orecchi e cuore attenti a capire la realtà che vuole (e si sente che è sincero…) servire.

    @Fiore
    qui, e non solo qui, siamo in tanti a fungere da pietre d’inciampo, in modalità random.
    Ma continua a far scorrere l’acqua fresca della poesia, e tu Stefano la musica: ne abbiamo bisogno.

    28 Febbraio, 2012 - 17:10
  60. Gerry

    Sono sinceramente commosso. Saluto tutti con affetto, in particolare il caro Mabuhay.

    28 Febbraio, 2012 - 18:56
  61. Stefano (olim Syriacus)

    Ringrazio Ombretta e Stephanus. (Ora sarebbe lunga da spiegare, ma…grazie.)

    28 Febbraio, 2012 - 23:06
  62. Stefano (olim Syriacus)

    http://www.repubblica.it/ultimora/24ore/musica-morto-maurice-andre-un-gigante-della-tromba/news-dettaglio/4121543

    L’ho saputo incontrando domenica sera in chiesa un amico trombettista di formazione (e infermiere di ulteriore formazione e professione prevalente) . Era ancora commosso dalla notizia appena giunta (un pò come potevo esserlo io qualche giorno prima per Leonhardt) – “Eh, come lui…”. Mi hanno colpito due cose : mi ha raccontato che André in un’intervista aveva detto (ossimoro sinestetico, diciamo) che “lui vedeva chiaramente le note” (ne vedeva i ‘colori’ e le peculiarità in modo, forse, meno confuso della stragrande maggioranza degli umani, quasi in maniera, ipotizzo, cartesianamente “claire et distincte”..) ; l’altra cosa è il racconto di come egli fosse messo molto male di salute, negli ultimi anni, specie per un gravissimo diabete, e di come si sia esibito, in carrozzella, sino a circa 75 anni.

    http://it.euronews.net/2012/02/27/addio-a-maurice-andre-trombettista-venuto-dalle-miniere/

    Imperdibile : http://www.youtube.com/watch?v=ycBKS1Szpa4

    (da : http://www.allaboutjazz.com/php/news.php?id=94504 )

    http://www.youtube.com/watch?v=wyDBreBFGtY

    http://www.youtube.com/watch?v=vCSQKXYWiM0

    http://www.youtube.com/watch?v=6CaVKAEr5zk (Merci, Maurice.)

    28 Febbraio, 2012 - 23:47
  63. Stefano (olim Syriacus)

    “Ma continua a far scorrere l’acqua fresca della poesia, e tu Stefano la musica: ne abbiamo bisogno.”

    Devo dire -ora che ci penso- che, al proposito, il termine “clangore” riferito alla tromba, usato sopra, come “deve” essere, ho imparato sedici anni fa a farlo mio, quando partecipai (una delle prime cose che cantai in coro) ad una esecuzione dell’Ode per Santa Cecilia presso il Festival Internazionale di Poesia di Genova.

    Dryden e Handel, due giganti dei rispettivi campi, assieme per un capolavoro :

    http://www.youtube.com/watch?v=AwANrA54r-8

    ” [TENOR: The Trumpet’s Loud Clangour]

    The trumpet’s loud clangour excites us to arms,
    With shrill notes of anger and mortal alarms,
    The double-double-double beat,
    Of the thund’ring drum,
    Cries hark! Hark! Cries hark the foes come!
    Charge! Charge! Charge! Charge!
    ‘Tis too late, ’tis too late to retreat!
    Charge ’tis too late, too late to retreat!”

    Indimenticabile. (Da allora l’immagine di quel “clangour” poeticomusicale -davvero , come dire, ‘icastico’- , e con lei il “double-double-double beat
    of the thund’ring drum”, non mi ha più abbandonato..)

    29 Febbraio, 2012 - 0:26
  64. Stefano (olim Syriacus)

    “Orpheus could lead the savage race;
    And trees unrooted left their place,
    Sequacious of the lyre;
    But bright Cecilia rais’d the wonder higher:
    When to her organ vocal breath was given,
    An angel heard, and straight appear’d
    Mistaking Earth for Heaven.

    GRAND CHORUS.

    As from the power of sacred lays
    The spheres began to move,
    And sung the great Creator’s praise
    To all the Blest above;
    So when the last and dreadful hour
    This crumbling pageant shall devour,
    The trumpet shall be heard on high,
    The dead shall live, the living die,
    And Music shall untune the sky! ”

    ( Rispettivamente http://www.youtube.com/watch?v=0Q_GounWVS4
    e http://www.youtube.com/watch?v=KUwjbd-z1xo )

    http://www.poetry-archive.com/d/a_song_for_st_cecilias_day.html

    http://www.dailymotion.com/video/xdmsng_john-dryden-song-for-st-cecilia-s-d_creation
    (qui letta con accento britannico con presente la incredibile Cecilia di Waterhouse…- che meraviglia.)

    (Leggo che Dyrden si convertì a un certo punto al cattolicesimo, nel 1686, un anno prima di comporre l’Ode a Cecilia : “He was converted to Catholicism in 1686. This step was the natural outcome of his investigation into theology, the first result of which had been “Religio Laici”. This poem, while a defence of the Church of England, showed a desire for an infallible guide in religious matters and indicates the direction in which Dryden’s thoughts were turning. The accession of James gave him the additional incentive of belonging to the king’s religion, a powerful motive in Dryden’s case, for he was a devoted adherent to authority in Church and State. Dryden was accused of time-serving by his enemies, but this charge is easily disproved by his perseverance in his conversion during the next reign, when he refused even to dedicate his translation of Virgil to William III, lest he should be suspected of denying his religious or political principles.”

    e leggo che un suo figlio… “Charles Dryden , Eldest son of John Dryden the poet, b. at Charlton, in Wiltshire, England, in 1665 or 1666; d. in 1704. He was educated at Westminster, and elected to Trinity College, Cambridge, in 1683, but could not enter, being a Catholic. He contributed to the second volume of his father’s “Miscellany” of 1685, and turned into English the seventh satire for the translation of Juvenal in 1692. He then went to Italy and became chamberlain to Pope Innocent XII, coming back to England in 1697 or 1698. He was drowned in the Thames and was buried at Windsor, 10 August, 1704.”

    Cath. Encyc. 1909)

    Indimenticabile, comunque, quel chiasmo di “The dead shall live, the living die”, riferito a quell’ ira dell’ Agnello della “last and dreadful hour”, in cui
    (quasi tuba-mirum-spargens-sonum) “the trumpet shall be heard on high” .

    “And Music shall untune the sky.”

    (‘quando coeli movendi sunt et terra, dum veneris iudicare sæculum…’)

    Indeed.

    (Hail, bright Cecilia!)

    29 Febbraio, 2012 - 1:17
  65. fiorenza

    No, non dovevo affacciarmi qui, ora! Non dovevo aprire questo scrigno di tesori proprio ora! Proprio ora che ho fretta, che devo ancora fare tante cose, pensarne altre, programmare altro…E come faccio, ora, a distogliermi dalla “bright Cecilia” e dal “clangore”?

    29 Febbraio, 2012 - 11:26
  66. fiorenza

    “Clangore”:
    ha la stessa radice (kla: suonare), credo, di “clamore”, di “chiamare”, (“clamare”), ma anche di “chiaro” (“clarus”)…
    E quale eco, quale chiara luminosa sonante scia di eco fa apparire…

    “Domine, exaudi orationem meam.
    Et CLAMOR meus ad Te veniat”

    “Angelo CLAMA in divino intelletto” (Sempre mi ha affascinato, in questa canzone della Vita Nova, quest’idea dell’Angelo che “si lamenta”, che porta il suo risonante grido di lamento “dentro” Dio. Questo intellettuale (interiore, che avviene dentro l’intelletto, “intelletto d’ Amore”) intimo dialogo senza voce con Dio…

    E il “Mercoledì delle Ceneri”, la poesia-liturgia di T:S:Eliot, in quei due ultimi versi che riportano a quel “et clamor meus ad Te veniat”:
    “Soffer me not to be separated
    And let my cry come into Thee”.

    E…

    No, non dovevo…
    :

    29 Febbraio, 2012 - 11:56

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