Nuovo fattaccio dei media vaticani: lascia Scaraffia

Dopo la brusca sostituzione di Gian Maria Vian alla direzione dell’Osservatore romano (18 dicembre 2018) e le improvvise dimissioni del portavoce Burke e della vice Garcia Ovejero (31 dicembre 2018) siamo a un terzo fattaccio dei tribolati media vaticani: l’abbandono dell’intero staff del supplemento mensile dell’Osservatore “Donna Chiesa Mondo” guidato da Lucetta Scaraffia. La Scaraffia accusa il direttore Andrea Monda di “progressiva delegittimazione” del lavoro dello staff. Il direttore replica di aver rispettato in tutto la “totale autonomia e libertà” del supplemento. Nei commenti i link essenziali e la mia protesta – se ha senso dire così – per il fattaccio.

7 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Io protesto. Dico: se davvero Andrea Monda ha delegittimato e interferito e condizionato dall’alto, la Scaraffia e le altre hanno fatto bene ad andarsene. Ma se non l’ha fatto, come assicura, allora vuol dire che c’è un fraintendimento, un equivoco, un’incomprensione. E dunque si può chiarire. Quel supplemento era una risorsa. Perderla per un incidente di percorso è cosa da non credere.

    26 Marzo, 2019 - 20:45
  2. Amigoni p. Luigi

    Rif. 20.45 – Supplemento risorsa

    Conservo i numeri degli ultimi anni di Donna Chiesa Mondo, della Scaraffìa e socie. Ottimo lavoro. Ricordo un bel numero di pochi mesi fa sulla Humanae vitae.

    26 Marzo, 2019 - 20:56
  3. alphiton

    Non c’è niente da fare: la Chiesa è un’istituzione maschilista e tale resterà finché non vi sarà una effettiva parificazione dei ruoli fra uomini e donne, a partire dal sacerdozio. La questione degli abusi sulle religiose è gravissima e mina ancora di più la credibilità della Chiesa. Ci restano, grazie a Dio, il suo Regno e il Vangelo.

    Alberto Farina

    26 Marzo, 2019 - 21:25
  4. Luigi Accattoli

    Da Andrea Gianni ricevo questo messaggio:

    Non conosco le circostanze delle dimissioni della redazione di “Donne Chiesa Mondo” perciò non mi intrometto; ma non posso fare a meno di esprimere qualche considerazione sul fatto in sé. Che non è un bel segnale, perché la competenza e serietà di studiosa di Lucetta Scaraffìa, nonché la sua passione cristiana, spesa anche con coraggio nel confronto sempre dialogico, come pochi sanno fare, con platee e interlocutori ostili, fanno sì che a perderci in queste dimissioni sia soprattutto l’ “Osservatore Romano” dove viene a mancare non solo l’originalità dell’esperimento ma anche una delle sue firme di punta. Non è un bel segnale neanche dal punto di vista dell’immagine perché incrina la montante attenzione della Chiesa verso il proprio universo femminile, in un momento in cui ne stanno emergendo splendide luci ma anche torbide ombre. Ma ancor di più, dà l’impressione di una Chiesa, per natura portatrice della novità più radicale, in cui il destino degli innovatori sia di trovarsi ad un certo punto nell’impossibilità di andare avanti. Come hai scritto tu, se ci fosse una via per recuperare andrebbe decisamente battuta. Andrea Gianni

    28 Marzo, 2019 - 19:04

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