Oceti verdi 6 unica

“Oceti verdi 6 unica”: scritto sul muro della stazioncina ferroviaria di San Giorgio delle Pertiche, sulla sinistra di chi scenda da Belluno a Padova. Chi scendeva ora ora ero io che sono stato ieri a Calalzo di Cadore a parlare dei “segni dell’amore di Dio nell’umanità di oggi” su invito del parroco don Angelo Balcon. Letta quella scritta mi è sembrato di vedere a ogni momento “Oceti verdi” (Occhietti verdi) che saliva o scendeva dal treno. Vado a Pavia dove parlo stasera delle “strade della comunicazione” al Collegio universitario femminile di Santa Caterina. La scritta di San Giorgio delle Pertiche mi prepara al nuovo appuntamento.

18 Comments

  1. Meno male che Luigi si è limitato a vedere ogni momento solo gli “Oceti verdi” e non il resto…

    3 Maggio, 2012 - 14:38
  2. Fides et ratio

    Una scritta che mette insieme un po’ di buon dialetto veneto ed il linguaggio degli sms e dei socials tipico dei ragazzi.

    Un linguaggio follemente sintetico che ha come basi il poco tempo per scriverlo e il limite dei centosessanta caratteri superati i quali parte un doppio messaggio con conseguente costo doppio.

    Ripensando al messaggio di amore di Toniolo alla fidanzata e mettendolo poi a confronto con questo si potrebbe desumere qualcosa sulla cultura dei giovani d’oggi.

    Può essere che l’impoverimento del linguaggio corrisponda anche ad un impoverimento culturale e spirituale?

    Può essere che, perse le mille sfumature dalla nostra madre lingua, non saremo più in grado di distinguere le sfumature che rendono diversa e unica una persona?

    Oppure quei messaggi semi-cifrati nascondono le inquietudini e le contraddizioni di questo mondo, la ricerca di senso, la paura del vuoto e il bisogno dell’amore vero?

    3 Maggio, 2012 - 15:35
  3. Federico B.

    Non conoscendo ragazzotte padovane dagli occhi verdi capaci di far spasimare i “morosi”, a me questa scritta ha fatto pensare alla mia cara nonna Elvira. La ricordo sorridente e ammirata, quasi stupita, chiamare “Occ bianc/Occhi bianchi” mio fratello, l’unico in famiglia ad aver ereditato i chiarissimi occhi azzurri del nonno, prima di coprirlo di baci. Se ci penso, sento ancora il suono affettuoso della sua voce quando, dopo avermi riempito di raccomandazioni, concludeva: lo so che sei bravo… Quando l’artrosi ha cominciato ad affaticare i suoi movimenti, aveva preso l’abitudine di prendermi per mano, come quando ero piccolo: adesso mi sembra che il calore delle sue mani ruvide sia sempre con me.

    3 Maggio, 2012 - 15:45
  4. Leonardo

    Non sono napoletano (nessuno è perfetto) e quindi domanderei umilmente all’Umiltà di esilarare anche noi Untermenschen

    3 Maggio, 2012 - 16:40
  5. Gioab

    A proposito di “oceti verdi” mi hai fatto venire in mente un particolare.
    Hai qualche idea, perché mai Maria la madre di Joshua, Jacob, Joseph, Simon e Judas ( Mt. 13.55) viene sempre rappresentata ( anche se non dovrebbero) vestita di azzurro, con gli occhi azzurri i capelli biondi ?

    Mai vista una donna giudea, con quelle caratteristiche. Di solito sono brune abbronzate, con i capelli neri e gli occhi nocciola. Gli abiti quasi mai così raffinati bensì piuttosto grezzi.

    (v. Genetica delle popolazioni, v. razze, ) – Wikipedia
    “L’attuale variabilità genetica della specie umana è estremamente bassa.” – Wikipedia

    3 Maggio, 2012 - 16:56
  6. Leonardo, mella mente -probabilmente insana- di un napoletano come me, ogni parola o fatto viene ricondotta subito alla “Smorfia”, così come ogni numero viene subito ricondotto all’equivalente nella smorfia.
    Quindi sostituendo al 6 il suo valore smorfistico e con l’aggravante dialettale pensa la frase che ne viene fuori…
    A me continua a far ridere.

    3 Maggio, 2012 - 17:51
  7. Pietro Abate

    E’ molto Bella e interessante la sintesi e la relazione tra parola e sentimento!. E il desiderio di Comunicazione-Comunione con tutta la comunità in movimento! Un piccolo fiore lasciato cadere dal treno in corsa. Un palpito di Vita nel deserto arido del nostro mondo!!! Grazie alla Musa dagli ” Oceti verdi”, al Poeta e a Luigi sempre attento osservatore dei Fatti del Vangelo…

    4 Maggio, 2012 - 1:10
  8. discepolo

    OT

    Fra poco a Milano ci sarà il convegno sulla Famiglia con la partecipazione di tante persone e anche del Papa.
    Mi viene spontaneo fare alcune considerazioni (anche se so già che saranno criticate e fraintese)
    PRIMA CONSIDERAZIONE: a che serve chiudere la stalla quando i buoi sono già scappati”???
    Di solito si fanno i convegni su cose che sono diventate “problematiche ” e non sono più ovvie.Finchè la famiglia è stata alla base della società non si faceva nessun convegno sulla famiglia ( come si fanno convegni sull’acqua calda )
    Si fa il convegno sulla famiglia oggi che la famiglia tradizionale è “scoppiata” ( boom di divorzi, a Milano 1 matrimonio su 3 finisce in divorzio) e che i giovani non si vogliono più sposare ( ma perchè sposarsi? basta convivere! tanto si sa, l’amore finchè dura dura, poi finisce .. non vogliamo legami…non abbiamo bisogno ne’ che il prete ne’ che il sindaco ci metta il naso!) e che ci sono molte famiglie allargate ( una mamma- due papà, oppure un papà-due mamme, oppure due papà e due mamme, oppure tre papà e 1 mamma, e ogni combinazione possibile…)
    Come dire? mi pare che questo convegno sia un po’ come “chiudere la stalla quando i buoi sono già scappati” e i buoi sono scappati molti molti anni fa
    ( circa negli anni ’60 del secolo scorso!)

    Seconda considerazione: Parole , parole , parole
    Nei convegni si PARLA. Per esempio nei convegni sui “giovani” si parla dei giovani. cioè alcuni cosiddetti “esperti”, alcuni “tecnici” ( termine oggi molto di moda) ci spiegano tutto sui giovani ,sui loro problemi , le ultime ricerche sociologiche , psicologiche, portando statistiche, dati, video ecc. ecc. Solo che nessun “giovane” è mai stato nella realtà ( per fortuna!) come descritto dai tecnici e dagli esperti nei convegni sui “giovani”!
    Spero che in questo convegno non parlino della famiglia gli esperti e i tecnici”, ma le famiglie stesse, sennò avremo la descrizione di una famiglia teorica e vivente solo nelle parole dei relatori e nelle loro menti oltre che nei loro computer.
    Cioè, ci sono cose che non si possono DIRE, ne’ MISURARE. Solo vivere ed esistenzialmente sperimentare, nella propria carne e sangue, senza parole. la giovinezza e la famiglia sono tra queste.

    Terza considerazione:tirare il Papa per la tonachetta???
    Molti, si sa , vorrebbero che la Chiesa Cattolica la smettesse di essere così scandalosamente tradizionalista sul tema “famiglia” e che passasse finalmente a benedire benevolmente il divorzio, la comunione ai risposati, le nozze dei gay ecc. ecc.( insomma siamo nel 2012 e la Chiesa cattolica pretende portare avanti una morale che risale al ..tempo di Cristo ( anno 33 d.c)!)
    e questo convegno darà la stura a tutte le recriminazioni e le lamentele:
    si tirerà il Papa per la tonachetta ( visto che non ha una giacchetta) e se non darà le risposte volute ai fautori di un “nuovo concetto di famiglia” si griderà
    che la gerarchia è troppo troppo tradizionalista, e questa chiesa troppo troppo lontana dalla modernità !!
    Insomma quello che del resto già proclama sul Corriere della Sera il Cardinale Martini ogni tre settimane.
    MC

    4 Maggio, 2012 - 15:38
  9. Fides et ratio

    Hai ragione, Discepolo.

    I buoi sono scappati da un pezzo e lo spaccato della società civile è grosso modo quello che tu hai descritto.

    Ma proprio per questo, in strenua difesa di un modello impopolare come quello della famiglia cristiana fondata su un sacramento che unisce per la vita un uomo e una donna, fino alla morte, nella buona e cattiva sorte ha motivo di essere comunicato senza posa.

    D’altro canto, essere cattolici, essere veri cattolici, e non cattolici DO_IT_YOURSELF, ha sempre significato, e oggi più che mai significa, andare controcorrente, opporsi alla mentalità comune.

    Se ne parli, se ne parli con coraggio. E si accettino le irrisioni del mondo. A maggiore gloria di Dio.

    4 Maggio, 2012 - 15:59
  10. discepolo

    ALTRO OT

    Sono stata per un bel periodo di tempo a Parigi, città meravigliosa e triste,
    le cui Chiese sono meravigliose e tristi, meravigliose per la loro architettura gotica, le loro vetrate ,la loro storia, tristi soprattutto perchè ormai quasi deserte, ridotte solo a poli turistici, cogli altari stravolti dalla riforma liturgica, non si sa neppure più dove è il TABERNACOLO, senza più inginocchiatoi dove inginocchiarsi a dire una preghiera, tranne la Chiesa del Sacre Coeur di Montmartre dove c’è l’Adorazione perpetua del SS. Sacramento, colle Suore che cantano con voci dolcissime e tanti fedeli, quasi tutti di colore, molto fervorosi.
    Ebbene in tutte le parrocchie di Parigi, c’era distribuita una circolare dei Vescovi Francesi
    che dava indicazioni di massima su come votare alle prossime elezioni!
    Sono rimasta stupita: in Francia il paese laico per eccellenza , la Conferenza Episcopale Francese ha redatto un documento in cui si dice che l’elettore cattolico DEVE tenere presente, al momento del voto, i valori cattolici e cioè come il politico che si candida ( HOllande o Sarkozy) si propone di agire sui temi di aborto, divorzio, eutanasia, accoglienza degli immigrati , rapporti colla Chiesa ecc.
    pensate se la CEi facesse un documento simile e lo distribuisse alle parrocchie prima delle elezioni in Italia!
    quali alte grida si alzerebbero di sdegno,di disgusto per l’indebita ingerenza! della Chiesa!
    in Francia , paese laico per eccellenza, nessuno scandalo.
    giustamente i Vescovi francesi hanno voluto far sentire la loro voce
    sul loro gregge di credenti.
    Mi pare giustissimo!
    MC

    4 Maggio, 2012 - 16:10
  11. Fides et ratio

    @discepolo

    Anche a me pare giustissimo: se possono parlare i comici come Grillo, demagoghi per antonomasia, chissà perché non potrebbero dire la loro anche i vescovi, mah?!

    Purtroppo è dominante la concezione secondo cui la fede ed il modo di professarla, sono un affare privato della persona, mentre il cristianesimo è da sempre una religione comunitaria.

    Riguardo alle chiese vuote di Parigi, è vero, nonostante io abbia assistito più volte a celebrazioni molto belle nella cattedrale di Notre Dame stracolma di fedeli.

    Ma il secolarismo e la scristianizzazione della nostra società sono un dato di fatto che non possiamo certo ignorare. Sulle ceneri delle radici cristiane si è costruita la religione del relativismo, contro cui è severamente vietato obiettare, pena la scomunica civile con esposizione al pubblico ludibrio.

    4 Maggio, 2012 - 16:31
  12. Marilisa

    Non voglio replicare agli OT dell’amabile Discepolo.
    Dico solo che il cardinale C.M.Martini è una persona eccezionale, un teologo straordinario, uno che parla stando molto attento alla realtà del mondo di OGGI.
    Questa realtà “parla” e la si deve vedere e ascoltare e interpretare.
    Chi lo critica vorrebbe vivere, solo a parole però, in un mondo cristallizzato, e non riesce a percepire la vita che è sempre in divenire. E come tale va considerata, nel bene e nel male, per essere capita anche in senso religioso.

    4 Maggio, 2012 - 16:44
  13. Fides et ratio

    @ …. la realtà del mondo di OGGI.

    Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma io vi ho scelti dal mondo, per questo il mondo vi odia.
    (Gv 15, 18-19)

    Che nel mondosia oggi sia obsoleto anche il vangelo???

    4 Maggio, 2012 - 17:09
  14. Federico B.

    La Chiesa non si limita a parlare di famiglia ma è in prima linea, nelle parrocchie, nella caritas, nei centri di ascolto, nel variegato mondo del volontariato…
    L’incontro mondiale delle famiglie a Milano (al quale parteciperò con mia moglie e i nostri bambini) è un’occasione di riflessione e di stimolo per riscoprire la bellezza e la ricchezza delle nostre famiglie. Mi aspetto soprattutto interventi e testimonianze di tante coppie che hanno affrontato difficoltà e imprevisti, che purtroppo non mancano mai, con sguardo fiducioso rivolto a Dio e confidando nella forza sacramentale del proprio matrimonio. La Chiesa non deve limitarsi a parlare dei problemi delle famiglie o tentare di dare soluzioni, ma offrire la testimonianza di come una famiglia possa vivere cristianamente nel mondo di oggi, “nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia”.

    Quanto al secondo OT, sono assolutamente d’accordo con l’episcopato francese: di fronte a questioni vitali è importante che il voto non si limiti a una scelta “emotiva” sull’impatto degli slogan della campagna elettorale (o peggio solo su interessi di parte), ma che tenga in debito conto anche come candidati e partiti intendono afforntare le questioni più eticamente rilevanti.
    Per chi ha vuoluto ascoltare anche l’episcopato italiano ha dato qualche indicazione, pur evitando di esplicitare apertamente quale partito o schieramento sostenere..

    4 Maggio, 2012 - 17:37
  15. Gioab

    @ FedericoB
    Nella genuinità del suo post che a prima vista mi appare corretto, anche lodevole nella parte che si riferisce alla famiglia, all’incontro, come possa vivere nel mondo d’oggi cristianamente, noto un aspetto contraddittorio che mi lascia perplesso nella parte che dice: “Per chi ha voluto ascoltare anche l’episcopato italiano ha dato qualche indicazione, pur evitando di esplicitare apertamente quale partito o schieramento sostenere..”
    Mi viene da chiederle se lei per valutare la parte “come vivere nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia” ha necessariamente bisogno dell’indicazione dell’episcopato o sarebbe meglio l’indicazione del Vangelo offrendo allo Spirito Santo l’opportunità di agire, piuttosto che lasciarlo in soffitta a non fare niente. Come si fa a seguire le indicazione dell’episcopato che nella sua storia bi-millenaria ha brillato come una lampadina fulminata ? Un faro spento.
    In altre parole quando si mette la cravatta chiede all’episcopato se i colori sono armonizzati o lo chiede solo a sua moglie ?

    p.s. la forza sacramentale del suo matrimonio deriva mica dall’approvazione dell’episcopato ? Spero proprio di no !

    Qui invece ha ragione lei: “La Chiesa non deve limitarsi a parlare dei problemi delle famiglie o tentare di dare soluzioni” – Infattim dovrebbe predicare, diffondere, divulgare il Vangelo ( =Buona Notizia del Suo ritorno) e lasciare che ognuno viva la sua vita come meglio crede in armonia con ciò che impara. Purtroppo non accade.
    ” Mangeranno dunque del frutto della loro via, e si sazieranno dei loro propri consigli. Poiché il rinnegare degli inesperti è ciò che li ucciderà, e l’indolenza degli stupidi è ciò che li distruggerà. In quanto a chi mi ascolta, risiederà al sicuro e sarà indisturbato dal terrore della calamità”. ( Prov 1.31-33)

    5 Maggio, 2012 - 11:14
  16. Gioab

    @ discepolo
    “i Vescovi francesi hanno voluto far sentire la loro voce sul loro gregge di credenti.”
    Secondo lei i vescovi devono far sentire la loro voce o diffondere quella del Vangelo ? Dare indicazioni di voto è sinonimo di imparzialità ?
    Tanto per ragionare, ammesso che i votanti influenzati dall’invito episcopale, votino per il candidato preferito dai cattolici, e che questi realizzi tutti i progetti richiesti dai cattolici, significa che Dio è d’accordo ? O significa che Dio non è in grado di realizzare ciò che preferisce e che sia utile ai suoi servitori o che il suo proposito si realizzi ?

    Votando per il candidato preferito dall’episcopato e ammesso che questi realizzi i progetti dell’episcopato, è stato Dio a far realizzare quel progetto ?

    Ha mai letto questo ?
    “E, avendolo condotto in alto, gli mostrò in un istante di tempo tutti i regni della terra abitata; e il Diavolo gli disse: “Ti darò tutta questa autorità e la loro gloria, perché mi è stata consegnata e io la do a chi desidero.”</b< ( Lc 4.5-6)
    Da chi sono governati i tutti i Regni della terra ? E chi è che li dà a chi vuole ? E quando l’episcopato suggerisce con chi si schiera ?

    Romani 14,1
    CEI :”Accogliete tra voi chi è debole nella fede, senza discuterne le esitazioni.”
    NM : “Accogliete [l’uomo] che ha debolezze nella [sua] fede, ma non per prendere decisioni su intime opinioni.”
    Secondo lei offrendo indicazioni di voto stanno prendendo decisioni su intime opinioni, stanno discutendone le esitazioni e le scelte ?
    Tanto per ragionare.

    5 Maggio, 2012 - 11:41
  17. Gioab

    @ discepolo
    Breve replica da un diverso punto di vista alle sue considerazioni. La questione si pone, (le questioni si pongono) perché la gente reclama una libertà di scelta che per molti secoli è stata negata. Rivendica il diritto all’autonomia concesso da Dio stesso agli uomini. Esercitare il proprio libero arbitrio in modo personale ( giusto o sbagliato è scelta personale). Al contrario la chiesa volendo mantenere il suo privilegio, abdicando al ruolo impostole dal Creatore, ha dimenticato di divulgare il messaggio e i principi in esso contenuti per farsi “Maestra” dimenticando che”Uno solo è il Maestro”, mancando anche di rispetto alle singole persone, impedendo loro un autonoma crescita volendole far rimanere prigioniere di pregiudizi e tradizioni , imponendo il suo modo anziché rispettare il loro, per mantenerli in soggezione.

    Cos’è il matrimonio ? Il rito, la festa, i confetti, la torta e le foto ? O la promessa ? Beh, per fare quella promessa bastano i due + un testimone tutto il resto non c’entra. E’ questione di determinazione non volubile.
    “Per di più, se due giacciono insieme, certamente anche si riscaldano; ma come può star caldo uno solo? E se qualcuno può sopraffare uno solo, due insieme gli possono tener testa. E una corda a tre capi non si può rompere rapidamente.” ( Eccl 4.11-12)

    “Lo spirito del Sovrano Signore Jehovah è su di me, per la ragione che Jehovah mi ha unto per annunciare la buona notizia ai mansueti. Mi ha mandato a fasciare quelli che hanno il cuore rotto, a proclamare la libertà a quelli che sono in schiavitù e la completa apertura [degli occhi] anche ai prigionieri; a proclamare l’anno di buona volontà da parte di Jehovah e il giorno di vendetta da parte del nostro Dio; ( Isa 61.1-2)
    “Lo spirito di Jehovah è su di me, perché egli mi ha unto per dichiarare la buona notizia ai poveri, mi ha mandato per predicare la liberazione ai prigionieri e il ricupero della vista ai ciechi, per mettere in libertà gli oppressi, ( Lc 4.18)
    “Se rimanete nella mia parola, siete realmente miei discepoli, e conoscerete la verità, e la verità vi renderà liberi” ( Gv. 8.31)

    Notato ? Non è la chiesa con i suoi saggi e le sue tradizioni o consigli, a rendere liberi, è la Verità che rende liberi ! Ma la chiesa troppo spesso non ha insegnato la verità, tant’è vero che ha dovuto chiedere scusa molte volte. Chi segue la Verità non sbaglia mai !

    5 Maggio, 2012 - 12:18

Lascia un commento