Papa e Martini su risurrezione Golgota penitenza

“Bisogna annunziare di nuovo con vigore e gioia l’evento della morte e risurrezione di Cristo, cuore del cristianesimo, fulcro e sostegno della nostra fede, leva potente delle nostre certezze, vento impetuoso che spazza via qualsiasi paura e indecisione, qualsiasi dubbio e calcolo umano”: così Benedetto nell’omelia di martedì a Lisbona durante la messa al Terreiro do Paço. “La risurrezione è da tempo il fulcro della mia vita e ho molta voglia di discuterne con lei”: il cardinale Martini a Scalfari nella conversazione pubblicata oggi dalla Repubblica. Altre consonanze sulla “gioia”: il papa parlava in quell’omelia della “gioia vera e duratura” che si trova “seguendo Gesù”; il cardinale descrive a Scalfari “la scoperta della gioia e del gaudio” da parte di chi accetta di inoltrarsi in un “percorso di penitenza che dura tutta la vita” e che porta infine a un’esistenza “nuova e diversa”. Il papa tratta della “morte” di Cristo e il cardinale del Golgota. Ambedue del peccato che scandalizza e della penitenza che rigenera. L’uno nel Santuario, l’altro nel Portico dei Gentili.

27 Comments

  1. don78

    A me sembrano 3 interventi (il Papa, Martini e Noyer) che lodevolvemnte tendono tutti a “comprendere” la Risurrezione, “spiegarla” e annunciarla agli uomini di oggi. Anche se questo mistero non può essere compreso fino in fondo, nel senso di racchiuderlo in formule di fede e schemi di ragione che ne esauriscano la profondità e la complessità…. tranne che da lycopodium.

    13 Maggio, 2010 - 16:26
  2. don78

    … e dai suoi amici “intransigeants”

    13 Maggio, 2010 - 16:28
  3. Syriacus

    Non esiste solo Mozart ma anche la Scuola Bolognese, con Padre Martini fra i suoi Maestri (di ‘stile osservato’). Di polifonie ne sono esistite e esistono tante, non è che tutti i “veri” , “autentici” amanti della Musica adorino o debbano adorare fissamente la monodia.
    Bisognerebbe potersi intendere però almeno su cosa sia “la Musica”..

    13 Maggio, 2010 - 17:37
  4. Bella l’intervista al card. Martini.

    Interessante notare che si parla di risorgere dei morti, e di penitenza ed espiazione intesa come percorso che dura tutta la vita “rieducazione del peccatore, la scoperta da parte sua di una vita diversa. È la scoperta della gioia e del gaudio che quella vita nuova e diversa si effonde nella sua anima”.

    Una unica corda lega le due cose.
    Cosa altro è la penitenza e l’espiazione cioè la “conversione”, il cambiare la propria vita, il terminare di essere “del” mondo per iniziare ad essere “nel” mondo, se non il miracolo maggiore: il risorgere dai morti, il passare dalla vita di peccato che è “morte”, alla vita di grazia che è vera “vita”.

    E ciò che sperimentò il Serafico Santo Francesco, che da uomo “del” mondo sotto l’influsso della grazia e dello Spirito che da Dio solo vengono, guidato da quallo Spirito e dal suo ardente desiderio si impose sì dure penitenze ed umiliazioni e tanto volle disprezzare e annichilire se stesso da diventare uomo “nel” mondo.
    E così rapito e assorbito nello Spirito di Dio il suo più ardente desiderio cioè quello di cercare e trovare Dio, il 17 Settembre 1224, collimò col più ardente desiderio di Dio verso l’uomo cioè quello di farsi strenuamente cercare per essere trovato dall’uomo spirituale e non carnale.
    E Nostro Signore si mostrò degno di essersi fatto trovare dall’uomo di siffatta natura che volle imprimergli nella carne i Segni della Sua Passione, preludio della Risurrezione.

    Tornando al tema del post il Papa chiede ad ognuno di noi un percorso penitenziale di conversione che duri tutta la vita.
    Non è mai troppo tardi per incominciare per chi non lo avesse già fatto…

    …se poi vi fosse chi o qualcuno che ritiene di non averne bisogno di tale percorso penitenziale, mi dica dov’è che vado a venerarlo…

    Ps questo mi sembra il posto più adatto rispetto a dove lo avevo postato prima.

    13 Maggio, 2010 - 17:42
  5. Syriacus

    “Eravamo tutti e due nel Concilio Vaticano II. Abbiamo la stessa età, eravamo molto giovani allora, della stessa età di papa Wojtyla.”

    Scusate l’intransigenza cronologica -probabilmente si tratta di una qualche semplice svista lungo il processo che dall’intervista in Gallarate il 10 giunse alle rotative/web il 13- : ma se il Teologo di Tubinga è della classe ’28 , se il Card. Martini SJ è del ’27 , e il Karol Jozef Wojtyla nacque nel ’20 … Perchè allora “della stessa età di papa Wojtyla”, quando Joseph Alois R. è nato nel 1927?

    (Vabbè che Wojtyla credo fosse padre conciliare tout court, mentre R. giusto un perito, però..)

    13 Maggio, 2010 - 17:48
  6. Luigi Accattoli

    Chiaramente voleva dire “la stessa età di papa Ratzinger”. Martini e Ratzinger ambedue “periti” conciliari come Hans Kueng e strettamente coetanei tra loro e con lui. Confusione del cardinale che parla fioco o dell’interlocutore duro di orecchi?

    13 Maggio, 2010 - 17:51
  7. La necessità della costante penitenza e il risorgere dai morti la impariamo dal Vangelo… addirittura dalla Parabola del figliuol prodigo…

    Perchè piaccia o no, pur se difficile da accettare e da spiegarsi…
    la festa, il vestito più bello, l’anello al dito, i calzari ai piedi, ed il vitello grasso, sono riservati per il figlio penitente che ritorna alla casa del Padre…
    poichè “questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”.

    Alcuni non se ne capacitano e non se ne spiegano la ragione e si comportano un poco come Caront dimonio ma…
    “Vuolsi così colà dove si puote
    ciò che si vuole…..”

    13 Maggio, 2010 - 17:56
  8. Syriacus

    “Pensai che i credenti, quelli veri, erano rimasti un po’ bambini, ma poi scacciai subito quel pensiero. Ti senti superiore? Mi dissi. Sei polvere e polvere tornerai, perciò lui ha ragione: non giudicare.”

    13 Maggio, 2010 - 17:57
  9. Syriacus

    [“Die Bischöfin spricht über ihr neues Buch Das große Du – Das Vaterunser . Es enthält den Katechismustext Martin Luthers und einen Käßmann- Kommentar. Das klingt trocken. Aber so, wie es Margot Käßmann in wenigen Minuten umschreibt, öffnet sich theologische Materie. “Beten”, sagt sie, “ist weniger Erfüllung, als die Gesprächshaltung mit Gott”, das sei “eine Lebenshaltung”

    Für diejenigen, denen das zu abstrakt ist, vergleicht sie das Beten mit zwischenmenschlicher Freundschaft. Man lerne jemanden kennen, verabrede sich zum Kaffee, gehe mal abends Essen und vertiefe Gespräche. Im Laufe der Jahre käme so “vertieftes Vertrauen” zustande, sagt sie.

    Mehrere Zuhörer nicken, auch die Ordensschwester ist gerührt. Solche Worte vermisst man bei der katholischen Konkurrenz.”

    http://www.sueddeutsche.de/muenchen/916/511029/text/ ]

    13 Maggio, 2010 - 17:59
  10. Syriacus

    W il pluralismo (in cortile o sui pianerottoli ; ma penso che il vero nodo sia quanto pluralismo sia accettabile nei ‘santuari’ -nonchè una possibile pluralità di ‘santuari’-.)

    13 Maggio, 2010 - 18:06
  11. don78

    il santuario per eccellenza della resurrezione, il Santo Sepolcro a Gerusalemme, è l’incarnazione del pluralismo: una Pasqua plurale, rischiosa ma è l’unica che abbiamo.

    btw Syr, pur piacendomi le parole della Kaessmann, io nella concorrenza cattolica ho sentito anche di meglio 🙂

    13 Maggio, 2010 - 19:51
  12. Nino

    Non esiste solo Mozart ma anche la Scuola Bolognese, con Padre Martini fra i suoi Maestri (di ’stile osservato’). Di polifonie ne sono esistite e esistono tante, non è che tutti i “veri” , “autentici” amanti della Musica adorino o debbano adorare fissamente la monodia.
    Bisognerebbe potersi intendere però almeno su cosa sia “la Musica”..
    ——————
    Mi guardo bene, da inesperto quale sono, di entrare nelle sofisticate e autorevoli recensioni e commenti dell’arte musicale di Syr.
    Da profano, passibile di scomunica, azzardo una domanda all’esperto:
    E’ più facile intendersi su cosa sia la Musica, o su cosa sia il Suono da cui qualsiasi convenzione musicale trae origine?

    Per questo mi sentirei di attribuire i termini di “vero” e “autentico” alla autenticità e alla verità dell’originale così da superare l’ambiguità del termine monodia.

    In questo senso, nel caso della testimonianza di una vita del Venerabile Carlo Maria Martini e di pochi, rarissimi altri, il suono è puro, limpido, cristallino e apprezzabile da tutti senza il bisogno di ricorrere all’intermediazione di esperti musicologi, essendo esso stesso l’essenza della MUSICA
    .
    Infine sulla differenza di età, mi pare si sia guardato al dito.

    14 Maggio, 2010 - 7:56
  13. Ho cercato Dio
    con la mia lampada tanto brillante
    che tutti me la invidiavano.
    Ho cercato Dio negli altri.
    Ho cercato Dio
    nelle piccolissime tane dei topi.
    Ho cercato Dio nelle biblioteche.
    Ho cercato Dio nelle universita’.
    Ho cercato Dio
    col telescopio e con il microscopio.
    Finche’ mi accorsi che
    avevo dimenticato quello che cercavo.
    Allora, spegnendo la mia lampada,
    gettai le chiavi, e mi misi a piangere…
    e subito, la Sua Luce fu in me…

    (Angelus Silesiius)

    14 Maggio, 2010 - 12:53
  14. lycopodium

    Cmq bella la metafora di Accattoli, interessante situare da dove parlano i diversi protagonisti:
    come sempre Ratzinger parla dal Santuario
    come di frequente Martini parla dall’Atrio …
    facile facile …
    ma da dove parlano Scalfari e Noyer?
    Il discorso di Scalfari rivela l’interesse – legittimo ma “interessato” – ad un Atrio senza Santuario o a un Santuario che smentisce se stesso facendosi improbabile Atrio con direzione opposta (e qui la coppia scoppia: perchè Martini può essere Atrio solo “del” Santuario e “verso il”),
    ma l’incubo che il futuro ci può lasciare
    è quello à la Noyer,
    miscuglio di Strada e Salotto (che andrebbero in realtà scritti minuscoli …),
    un salotto che si finge strada,
    una strada che non porta altro che al salotto,
    che si fa atrio dello pseudo-santuario che il salotto si svela essere …

    Come si fa a non capirlo?

    15 Maggio, 2010 - 5:18
  15. Buon giorno.
    Lycopodium, ma dopo aver letto Benedetto XVI e Martini, sinceramente,
    macchissenefrega dello Scalfari e Noyer pensiero…

    15 Maggio, 2010 - 6:09
  16. roberto 55

    Beh, no, amico Ubihumilitas: a me, e sopratutto (e come vedi), al nostro caro e grande Cardinale Martini importa molto del pensiero di Eugenio Scalfari, come di qualunque altra anima senza fede ma che, comunque, sente il bisogno di confrontarsi, discutere, sfidarsi con le ragioni della nostra fede.
    MI pare importante: non trovi ?

    Buon sabato a tutti (qui piove ed io vado a lavorare).

    Roberto 55

    15 Maggio, 2010 - 7:18
  17. Hai ragione Roberto.

    Però il mio voleva essere un modo signorile di dire che guardo principalmente la luna…
    anche se non nego che il dito che la indica abbia anche lui la sua, pur minima, importanza…

    15 Maggio, 2010 - 9:21
  18. Syriacus

    “btw Syr, pur piacendomi le parole della Kaessmann, io nella concorrenza cattolica ho sentito anche di meglio 🙂 ”

    Concordo. Chi ha scritto l’articolo forse ha un pò esagerato.. (Almeno a mio avviso).

    Quanto al resto, non volevo guardare a nessun dito, sulle date, solo chiedere chiarimento, né tantomeno dare lezioni di musicologia, sul resto. (Nelle sue osservazioni adamantine, Nino mi ha chiarito le sue idee da par suo. E poi ammetto di essere assolutamente limitato. Comunque, ognuno ha i suoi Venerabili, sia fra i vivi che fra i morti, ed è bello “to agree to disagree” su certe valutazioni . Ma ripeto, sono un essere troppo limitato e peccatore e ignorante per affrontare un simile discorso con una certa serietà..)

    15 Maggio, 2010 - 22:13
  19. Syriacus

    (Stasera ho assistito a un balletto di una famosa compagnia sanpietroburghese, basato su Anna Karenina, ove, oltre alle musiche di Ciaikovski eseguite dall’orchestra, vi erano diversi contributi di musica puramente elettronica. Devo dire che si sposavano bene al corpo umano. Se fossi un parruccone me ne sarei andato, ma invece sono stati fra i momenti fra i più interessantii.. Oltretutto durante la settimana lavoro a contatto con l’alta tecnologia. Ho una mente aperta e tollerante con gli immigrati, che la mia famiglia ha sempre aiutato in tutti i modi. Ho fatto volontariato e associazionismo. L’unico problema è che non amo la politically correctness in quanto tale. Come è difficile vivere pienamente nel 2010, nel secolo e, solo per alcune diverse sensibilità, essere considerato, nella Chiesa, uno spregevole relitto medievale. Ma così va il mondo ecclesiale..)

    15 Maggio, 2010 - 22:25
  20. Syriacus

    http://www.youtube.com/watch?v=xkHPGDiHHbs

    “O uomo, piangi il tuo grande peccato,
    per il quale Cristo ha lasciato suo Padre
    ed è venuto in terra;
    da una Vergine pura e dolce è nato per noi,
    per essere mediatore.
    Ai morti ha dato la vita
    e ci ha sanati da tutte le malattie
    fino al tempo in cui venne sacrificato per noi;
    portò il grave peso dei nostri peccati proprio sulla croce.”

    http://www.youtube.com/watch?v=RUV8bwcNMcg

    15 Maggio, 2010 - 22:38
  21. lycopodium

    “macchissenefrega dello Scalfari e Noyer pensiero”

    ubi ingenuitas, ibi [niente di personale] insipientia …

    16 Maggio, 2010 - 16:38
  22. “ubi ingenuitas, ibi [niente di personale] insipientia …”

    ubi artificium, ibi [niente di personale] Diábolus …

    … cmq la storia del dito t’ha fatto rosicà…

    16 Maggio, 2010 - 19:38
  23. lycopodium

    Dal dialogo all’esorcismo …

    17 Maggio, 2010 - 5:19
  24. … non mi fare l’offeso…
    una battuta come un’altra e… senza niente di personale…

    17 Maggio, 2010 - 5:38

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