Parabola del missionario burlone e dei sequestratori – 12

Dodicesima scena. Entra nella tenda, in pieno giorno, il capo dei sequestratori e dice:

“Il riscatto è stato pagato, sei libero. L’Onnipotente, il Misericordioso ha ascoltato la nostra preghiera. O mio Dio nel giorno del giudizio poni il libro delle mie azioni nella mia destra, non nella mia sinistra ed esamina con favore il mio conto e quello dei miei compagni che hanno rischiato la vita per obbedire al tuo comando”.
Il missionario raccoglie la sua bisaccia, vi mette dentro il breviario e le sigarette, che erano poggiati su un masso in primo piano ed esce di spalle, dal fondo della tenda, dicendo ad alta voce:

“Grazie Signore per aver guardato alla miseria del tuo servo e per aver ascoltato il suo lamento. Fai in modo che il denaro che è stato pagato per la mia liberazione non serva per uccidere. Sono distrutto dalla compassione per quei quindici e quei tre che sono morti a causa mia. Tocca il cuore di questi giovani che mi hanno tenuto prigioniero. Sono stati gentili con me e soprattutto – mi vergogno a dirlo – mi hanno ricordato l’importanza della preghiera. Che missionario ti sei andato a cercare Signore, che missionario!” 
                                                   – FINE –

3 Comments

  1. Leonardo

    Bella la sua pièce, caro Luigi, e già pronta per essere drammatizzata. Ricorda un po’ certe cose di Graham Greene.
    Però non li stiamo idealizzando un po’ troppo questi musulmani jihadisti, immaginando che siano feroci sì, ma pieni di fede in Dio, sia pure in un Dio terribile? Come una volta si idealizzavano i comunisti … spietati sì, ma eroicamente dediti all’ideale (e noi cristiani, invece … così tiepidi e deboli … ecc. ecc.).

    18 Agosto, 2007 - 10:53
  2. Domenico

    Per conoscere il pensiero del missionario padre Bossi dalla sua viva voce sul sito della Radio Vaticana si può ascoltare una sua intervista.

    http://www.radiovaticana.org/105live/indicehq.asp?RedaSel=47&CategSel=20&PagN=2
    oppure direttamente
    http://62.77.60.84/audio/mp3/00084756.MP3

    “Ho chiesto ai miei rapitori perchè pregavano con un fucile in mano, tenendomi prigioniero.
    Mi hanno detto che Allah è nel loro cuore ma non nel loro lavoro.
    Accade anche a molti cristiani: Dio esiste, ma nelle nostre scelte quotidiane non c’entra.”

    Signor Accattoli, nel suo racconto c’è questa riflessione?

    20 Agosto, 2007 - 16:51
  3. Luigi Accattoli

    Non c’è. La ringrazio della segnalazione. Se dovrò riscriverlo ne terrò conto. Luigi

    20 Agosto, 2007 - 17:04

Lascia un commento